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Ore 13, l'arrivo di Sonia


di maktero
20.04.2023    |    2.062    |    2 8.0
"La mia eccitazione era al massimo..."
Dopo la lunga e scomoda attesa che avevo subito; guardando in continuazione l'orologio sulla parete che minuto dopo minuto batteva il tempo che mancava per lo spasso che attendevo oramai con ansia, all'una in punto suonò il campanello.
Sentii un tuffo al cuore; finalmente!
Luisa, nuda, si precipitò alla porta; sentii il saluto di Sonia, e Luisa che languida le disse di entrare.
Avvetii il latrare e lo sbuffare di cani; volgendo il capo vidi Sonia e abbassando lo sguardo mi accorsi dei due cani al guinzaglio della ragazza.
Erano neri, di media taglia, con il pelo corto; erano i miei padroni che avrei dovuto soddisfare con la bocca e con il culo.
Sonia, naturalmente non mi salutò degnandomi a malapena di uno sguardo distratto.
Si rivolse a Luisa chiedendo se ero pronta; Luisa dolce, dolce le rispose di si.
Con fare deciso Sonia disse che se ero pronta potevamo andare; Luisa sempre mielosa rispose che voleva andare ad indossare qualcosa e caraccolando entrò in camera da letto.
Nel frattempo le due bestie appena trattenute dal guinzaglio mi si erano avvicinate e cominciavano ad annusarmi.
Luisa rientrò pochi minuti dopo manifestando un largo sorriso ed indossando una larga maglietta che le arrivava appena sotto il pube.
Sonia espresse un lungo commento di apprezzamento per l'abbigliamento arrapante di Luisa. Con la coda dell'occhio vidi che le si avvicinò e che le buttò bruscamente una mano sula figa; avicinandosi fino a darle un bacio sua bocca.
Luisa si torse lievemente e lasciva, a quel tocco ed a quel bacio, evidentemente contenta di provare simii attenzioni dalla donna che la attraeva.
Mentre assistevo a quelle dolci manifestazioni, non potevo fare a meno di concretizzare il contrasto con la brutalità che invece attendeva me.
Dopo pochissimi istanti in cui le due avevano condiviso l'intimità delle loro lingue scaldate da un sentimento evidente, si divisero fissandosi profondamente negli occhi.
Da quanto ero riuscita a vedere senz'altro Luisa era riuscita a penetrare almeno un pò nei sentimenti di Sonia; Luisa appariva leggermente intontita, sognante, evidentemente innamorata.
Intanto quei due stronzi di cani che Sonia aveva lasciato laschi, dopo avermi annusata aevano cominciato a montarmi le gambe ed a strusciare i loro duri e caldi cazzi sulle gambe; ad un certo punto uno dei due aeva cominciato a montarmi sul culo; ma era troppo basso e sentivo appena la punta del suo cazzo strusciarmi sul mio ano.
Sonia risvegliatasi dal suo momento estatico ed accortasi dell'attività delle bestie, le richiamò subito mettendole all'ordine.
Essi si adagiarono sul paimento.
Poi Sonia molto realista disse; la frocia la portiamo i così nuda com'è; Luisa disse di sì conoscendo i miei gusti.
A quel punto uscimmo di casa; io nuda, Luisa con una maglietta che a malapena la copriva e Sonia vestita di tutto punto.
Io come oramai era abitudine venni buttata nel caldo e soffocante bagagliaio della macchina.
L'automobile si mise in moto e viaggiò per un tempo interminabile per me sballottata in quel asfisiante ambiente.
Poi la vettura si fermò, dopo qualche istante il coperchio del bagagliaio si aprì e vidi i volti di Luisa e Sonia.
Mi tirarono fuori da quell'angusto vano.
Ci avviammo in fila, io nuda, Luisa seminuda dietro di me, e poi Sonia vestita con i cani al guinzaglio.
Avevo il sentore di una processione religiosa; di un rito, o meglio di un sacrificio in cui io ero la vittima sacrificale.
La giornata era molto calda, sentivo il calore dei raggi di sole che filtravana dai rami dei pini sulla mia pelle, era una sensazione piacevolissima.
Le piante dei miei piedi calpestavano la sabbia commista agli aghi dei pini; quella morbida superficie era un sollievo per le piante dei miei piedi straziate dalle ore passate sulle viti.
Stavo bene dal piacere che mi trasmettevano le sensazioni delle mie piante dei piedi, dalla pelle sferzata dai caldi raggi del sole, il mio cazzo cominciò ad indurirsi e camminavo con il pene quasi parallelo ala pancia, duro, meravigliosamente duro; ero felice contenta, entusiasta, ero al settimo cielo.
E non vedevo l'ora di essere umiliata davanti a degli sconosciuti.
Ci accorgemmo di movimenti nei dintorni, persone che facevano sesso, non capivamo se erano uomini e donne, ma ci accorgemmo di qualcuno che seminascosto guardava, si eccitava e si asturbava.
Era quasi un paradiso per i perertiti.
Man mano che ci addentravamo nella pineta ci accorgemmo che gli sguardi nascosti aumentavano; sentivo quasi i loro occhi sulla pelle.
Senz'altro molti guardoni si erano incuriositi dalla nostra parata e volevano capire cosa volevamo combinare e aevano cominciato a seguirci.
Arrivate in una piccola radura, con diversi sguardi di intesa tra me e le ragazze; senza dire una parola, capimmo che era arivato il momento.
Gli sguardi attorno a noi erano numerosi; teste e torsi spuntavano dai cespugli che contornavano la radura; si sentivano anche dei sommessi commenti.
Capimmo che eravamo molto ben osservati.
Io ero veramente felice di cominciare finalmente ad esibirmi e senza nessuna esitazione mi buttai bruscamente a quattro zampe aspettando con estremo desiderio che i cani di Sonia mi posseddessero.
Sentivo il buco del culo letteralmente friggere per il desiderio, Sonia liberò i suoi cani e finalmente uno mi montò addosso da dietro.
Mi infilò rapidamente il suo caldo cazzo dentro e cominciò a pomparmi; il suo cazzo mi entrava ed usciva strusciando sullo sfintere anale; era bellissimo!
L'altra bestia mi girava intorno non sapendo cosa fare.
Il cane che mi inculava arrivò presto riempiendomi il culo di tiepida sborra; l'altro animale prese subito il posto del primo.
Aveva il cazzo un pò più grosso e mi solleccitava di più lo sfintere.
Avevo il cazzo durissimo per l'eccittazione; ma non volevo toccarmi,sarei arrivata troppo presto e non volevo abbandonare quel momento magico.
Anche la seconda bestia ebbe la sua soddisfazione e mi sborrò dentro il suo tiepido liquido.
Nell'eccitazione del momento non me ne ero reso conto; ma terminato il mio da fare con i cani mi resi conto di un mormorio diffuso attorno a me.
Erano i guardoni che commentavano quanto avevano visto; mi accorsi che alcuni si stavano masturbando evidentemente eccitati da quello a cui avevano assistito.
Alle voci incomprensibili si aggiungevano infatti i mugolii di quelli che si masturbavano ed i forti gemiti di quelli che arrivavano.
Ero contenta di aer provocato tanta stimolazione e tanto piacere.
Mi sentivo veramente troia; una sensazione di estrema realizzante soddisfazione, ansimavo per ciò che avevo realizzato.
Alcuni guardoni, ed anche una coppia, uomo e donna, si avvicinarono uscendo dai loro nascondigli; con esitazione si rivolsero a Luisa e Sonia e manifestarono il loro entusiamo per ciò a cui avevano assistito.
Dichiararono candidamente di aver goduto moltissimo producendo delle sborrate straordinarie.
Io seduta sulla sabbia tiepida ascoltavo i commenti inorgogliendomi e menandomi delicatamente il cazzo; quanto mi sentivo troia! Ero veramente felice! Il mio cazzo era sempre duro, eretto, l'ho sentivo frizzare attivo pronto a sborrare.
Questi volevano vedere ancora qualcosa, le ragazze dissero che io ero lì apposta.
Sonia bruscamente mi disse di darmi da fare, io ubbiddii immediatamete, mi accostai ad un cane accostato accanto a me gli presi il cazzo in mano e cominciai a masturbarlo.
Quando gli venne bello duro, rosso, con una punta pronunciata cominciai a prenderlo in bocca cominciando a succhiarlo, quello in un istante mi sprizzò in bocca il suo sperma salato.
Mi sollevai dal quel pompino osceno, e con la bocca piena di sperma di cane, mi accorsi dei guardoni che con il cazzo in mano si masturbavano.
Mi avvicinai ad uno di loro, si ritrasse brevemente, ma io decisamente gli tolsi la mano dal cazzo, lo agguantai con le mie me lo misi in bocca e cominciai a suchiarglielo.
Intanto mi accorsi che uno dei cani mi era montato addosso e mi inculava.
Avevo un cazzo umano in bocca ed un cazzo di cane che mi entrava ed usciva dal culo.
La mia eccitazione era al massimo.
Lo sconosciuto mi venne in bocca quasi nello stesso momento in cui il cane mi arrivvò nel culo.
Mi gettai a terra, mi presi il cazzo in mano, gli diedi pochi colpi e sborrai con un lungo fiotto.
Ero esausta e sodisfatta, ansimavo sdraiata per terra; ad un certo punto mi resi conto che i guardoni mi si erano avicinati, mi sovrastavano e si stavano masturbando pronunciando parole oscene ed offensive nei miei confronti
Ero veramente contenta di essere la protagonista adorata da così tanti schifosi ammiratori.
Cominciarono a sborrare, prima uno poi l'altro coprendomi del loro sperma.
I loro fiottti di sborra arrivavano caldi sul mio corpo, sulla mia pelle, prima uno poi l'altro.
Provavo un piacere immenso a sentire quel liquidi caldi sul mio corpo.
Il mio cazzo cominciava ad indurirsi di nuovo.
Qualcuno cominciò a pisciarmi addosso; il rivolo di piscio caldo mi ricoprì totalmente; mi masturbavo eccitata per quella piacevole attenzione.
Soprattutto quando lo sconosciuto diresse il suo fiotto sul mio cazzo.
Ma il mio stato di estasi si interruppe quando mi accorsi cha Sonia,Luisa e la coppia stavano confabulando tra di loro.
Avevano un modo di fare, di parlare curioso, inquetiante..
Mentre le guardavo insospettito un guardone mi infilava un piede in bocca che cominciavo a leccare e succhiare, mentre succhiavo quel piede ruvido e calloso, continuavo a guardare con la coda dell'occhio, insospettita, Luisa e i suoi nuovi amici.
Provavo una vaga sensazione di gelosia.
Quella sensazione passò immeddiatamente in secondo piano quando il tizio a cui leccavo il piede, evidentemete eccitato, mi prese di forza mi sbattè contro il tronco di albero, mi venne addosso e mi inculò brutalmente.
Il suo cazzo non molto grosso, a dire il vero mi penetrava però con forza e violenza; mi piaceva essere violata così bestialmente.
Il tizio arrivò spruzzandomi nel culo una grande quantità di caldo sperma; contento si allontanò mentre io mi accuciai per scaricare la sborra dal culo.
Erano rimaste poche persone attorno a me, a quel punto, e mentre io ancora accuciata cagavo sborra, si avvicinò Luisa, mi disse che avevano fatto amicizia con quella coppia e che se sarebberò andate con loro per fare del sesso.
Io sarei potuto rimanere lì a divertirmi, senz'altro avrei prima o poi trovato qualcuno che mi avrebbe riportato a casa.
Presi il cazzo in mano e cominciai a masturbarmi, dicendo a Luisa che ero contenta che aveva trovato una buona occasione di divertimento.
Luisa mi chiese di aprire la bocca e ci sputò dentro; ingoia con piacere il suo liquido continuando a masturbarmi.
Mi piaceva l'idea di essere abbandonata nuda, nella pineta circondata da depravati che volevano farmi, avrei passato una fantastica serata.
Luisa, voltandomi verso di me con uno sguardo complice si allontanò con Sonia e la coppia, guardai quel gruppetto allontanarsi con un certo rimpianto, mi sentivo addolcita al pensiero che si sarebbero divertite..
I miei pensieri furono interrotti da un tizio che mi mise il cazzo davanti alla faccia e cominciò a pisciarmi addosso; il suo liquido caldo mi correva sulla faccia sul petto.
Finita la sua splendida pisciata i tipo mi infilò in bocca il suo cazzo umido, cominciai a succhiarglielo, con piacere, era molto duro, veramente solido e mi faceva piacere sentirmelo in bocca.
Lui, mentre lo deliziavo, mi rivolgeva delle parole oscene; mi piaceva molto essere offesa in quel modo; inoltre con la coda dell'occhio mi accorsi che c'era ancora qualcuno vicino a me.
Speravo in qualche spettatore che eccitato dallo spettacolo si masturbava; o ancora meglio qualcuno che avrebbe approffitato di me.
Mentre succhiavo quel cazzo pensavo a Luisa; evidentemente era riuscita a sviluppare il suo rapporto con Sonia; mi auguravo per lei che riuscisse a realizzare il suo sogno sentimentale.
Perchè di quello si trattava, mentre concludevo questi miei pensieri, sentii il cazzo dello stronzo che spompinavo ingrossarsi sempre sempre di più e con la lingua avvertivo risalire il suo sperma attraverso l'uretra per poi scaricarsi nella mia boccca.
Ingoiai tutto con piacere.
Il tipo senza dire una parola se ne andò via; mentre lo guardavo andare via mi resi conto che c'era un altro guardone che si stava masturbando accanto a me, quello che avevo avvistato prima, si avvicinò e venne sborrandomi in faccia.
Senza dire una parola se ne andò anche lui.
Mi resi conto di essere rimasta sola le mie ragazze se ne erano andate i guardoni non c'erano più; ero sola!
Mi sentivo triste, abbandonata.
Era oramai il tramonto, pensai che senz'altro con il buio sarebbero arrivati altre persone, che trovandomi nuda ed indifesa, avrebbero approffitato di me.
Mi alzai e nella penombra del crepuscolo cominciai a percorrere la pineta.
Il terreno sabbioso, con la sera era diventato più fresco, e sotto le piante dei piedi avertivo una frescura molto piacevole.
Nel sentiero che percorrevo vidi ad un certo punto una merda di cane era piuttosto fresca, nera-marrone e morbida, la calpestaii, godendo nel lordandomi i miei piedi con quegli escrementi.
Mi avvicinai alla strada pincipale sperando di trovare altre merde di cane; ma non ne vidi; ero così eccitata che avrei mangiato una cagata di cane uscita dal suo culo.
Quello che trovai fù nvece un tubo dell'acqua eidentemente utilizzato per inaffiare le piante, mi resi conto che ero assetata, mi infilai il tubo in bocca e aprri il rubinetto bevendo avidamente, quando mi fui dissetata mi infilai il tubo nel culo riempiendomi l'intestino di acqua.
Sentendomi piena mi sfilai il tubo dal culo, chiusi il rubinetto e mi diressi verso l'interno della pineta scaricando acqua ad ogni passo.
Ad un certo punto mi fermai mi sedetti contro un albero e mi misi a riflettere.
Era oramai buio e non si avvertiva nessun movimento; nel silenzio e nelll'oscurità non sentivo nessuna presenza umana.
Realizzai che la pineta era molto frequentata di giorno, ma non di notte.
Cosa potevo fare rimanere lì aspettando che Luisa mi venessi a cercare od aviarmi verso casa che distava parecchi chilometri.
Certo l'idea di camminare nuda fino a casa mi eccitava, ma poteva presentare dei probelmi.
Mentre ero immersa in quei pensieri notai dei movimenti attorno a me; erano delle persone, nell'oscurità non capivvo se erano uomini o donne.
Mi avvicinai per vedere meglio; mentre mi muovevo sentii qualcuno che mi agguantò con violenza buttandomi contro un albero.
Fui sbattuta contro il tronco violentemente, il colpo mi fece rintronare tutta la testa; sentii anche un colpo in testa ero intontita:
Uscendo gradualmente da quello stato di semincoscenza mi resi conto che un cazzo mi stava penetrando.
All'inizio avvertivo una lieve sensazione di penetrazione che diventava più intensa man mano che riprendevo conoscenza.
Realizzai che qualcuno mi stava violentando brutalmente.
Mi piaceva, il tipo mi faceva male, sia penetrandomi brutalmente con forza, sia perche mi sbatteva ripetutamente contro il tronco con violenza facendomi molto male.
Arrivò nel mio culo e poi mi sbattee a terra come un sacco di spazzatura e avvertii che se ne andava.
Avevo subito uno stupendo stupro, era stato magnifico, mi sarebbe piaciuto incontrare altri tipi come lu.i


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