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picchiato dal trans


di maktero
25.10.2021    |    1.240    |    2 7.8
"Poi chiesi alla trans, molto strabiliata, di cominciare a picchiarmi..."
Voglio raccontare una ultima avventura con un trans; o meglio ultima prima che il covid riducesse la possibilità di tali incontri.
Amo il dolore fisico e uno dei miei desideri è di essere picchiato; picchiato cioè essere preso a calci e pugni.
Una sera di autunno eccitato come non mai mi recai in zona Tombolo tra Livorno e Pisa dove all'epoca batteva una trans con cui avevo già avuto dei rapporti e che rispondeva adeguatamente alle mie perversioni.
Mi ero abbigliato con fuseaux neri, un corpetto nero, ed ovviamente avevo curato bene i piedi, unghie decorate di nero, anellini e cavigliere.
Per percorrere la strada con la macchina mi coprii con un giubbotto, dei pantaloni e delle scarpe, tutti indumenti facili da togliere.
Era una serata piuttosto fresca ed umida d'autunno inoltrato, aveva piovuto molto, e ciò aumentava la mia eccitazione votata a degradarmi nel fango e nella sporcizia.
Amo il fango, l'acqua delle pozzanghere; fredda e gelida che bagna i miei miei piedi scalzi.
Ero quindi in uno stato di eccitazione elevato: l'ambientazione era quella giusta per me e volevo realizzare le mie fantasie masochistiche e feticistiche.
Arrivai al sito della trans, uno squallido spiazzo sterrato al lato della strada coperto da fango e pozzanghere in quell'umida serata autunnale.
La sola vista del teatro del mio prossimo tormento mi faceva andare fuori di testa.
Riuscivo a malapena a controllare la mia razionalità.
Mi avvicinai con la mia macchina a quella della trans, le espressi il desiderio di essere picchiato: preso a calci e pugni.
Lei non si stupì abituata com'era ai miei desideri insoliti.
Disse che le andava bene mi propose il prezzo, io accettai ovviamente senza discussioni e poi portai l'auto un pò più avanti nello spiazzo, scesi, mi spogliai degli indumenti inutili; via il giubbotto i pantaloni le scarpe.
Restai vestito, dei miei fuseax, scalzo con i piedi, che sentivano il sapore della terra fredda e umida; la sensazione che arrivava dalle mie piante dei piedi era bellissima.
Mi sentivo una merda, una autentica merda, seminuda scalza nel fango che avrebbe pure pagato per essere picchiata; una vera umiliazione!
Faceva freddo ma lo sentivo appena eccitato com'ero, anzi il freddo che avvertivo mi eccitava ancora di più ed il terreno gelido e bagnato sotto i piedi scalzi mi faceva impazzire sempre più di piacere.
Ero in una situazione già parossistica, mi trattenevo a stento.
La trans scesa dalla sua macchina mi si avvicinò e vedendomi in quello stato fece uno sguardo tra il perplesso ed il piacere difficile da dire! Ma a me in quel momento, con la testa sconvolta dall'eccitazione importava poco delle sensazioni altruii.
Velocemente diedi alla trans i suo soldi che mi ricordo appena mise da qualche parte, non sò dove non ero troppo razionale per capire.
Davanti a noi c'era una ampia pozzanghera, piena di acqua fredda e limacciosa, non resistevo più a quella vista che eccitava la mia mente depravata, senza esitazione mi ci gettai in ginocchio!
Mi trovai con le gambe, i piedi, immersi in quell'acqua fangosa e fredda, il piacere era sublime, immerso in parte nel fango, nell'acqua putrida, in attesa di essere picchiata.
Poi chiesi alla trans, molto strabiliata, di cominciare a picchiarmi.
Lei cominciò a prendermi a calci e pugni in tutto il corpo, i suoi colpi arrivavano dolorosamente piacevoli, sul costato, sulle gambe, sulle natiche il tutto mentre ero immerso come una merda nella pozzanghera.
Lei mi colpiva a distanza per non sporcarsi con il fango; ciò incrementava il mio senso di umiliazione.
Mi colpiva piacevolmente e dolorosamente in tutto il corpo tranne che in faccia, oddio un cazzotto sul mento mi è arrivato lo stesso; era bellissimo sentire il dolore di quei colpi mentre io ad un certo punto, massacrato e dolorante, mi mettevo a quattro zampe nel fango.
Il pestaggio è durato per alcuni minuti, almeno credo, perchè il senso del tempo in quel momento mi è venuto a mancare.
E' stato un momento di estasi, di eccitazione suprema; a scrivere queste righe non faccio a meno a trattenere il respiro ed a menarmi il cazzo.
In quel stato di estraneazione estrema senza capire nemmeno cosa stessi facendo, ad un certo punto cominciai a strisciare come un verme disperato, bagnato di acqua fangosa e putrida fuori dalla pozzanghera, mi sentivo veramente realizzato, non capivo più niente, mi sentivo intontito, avvertivo solamente un desiderio di maggior dolore ed umiliazione.
Chiesi alla trans di pestarmi le piante dei piedi completamente esposte verso l'alto nella mia posizione di verme; lei cominciò a colpirmi le mie piante fradice con le sue scarpe, non ricordo che scarpe avesse, ma ricordo lo stupendo dolore ai piedi colpiti violentemente.
Come amo il dolore ai piedi!
Mi piaceva straordinariamente, mi sentivo veramente una merda pestata per strada.
Poi quasi d'improvviso come accade con i partner a pagamento, lei disse che era abbastanza, ovvero che era abbastanza per i soldi che le avevo dato.
Io mi sentii, come colpito da un fulmine gelido.
Tutta l'eccitazione si azzerò quasi in un attimo; o meglio intontito com'ero impiegai qualche momento a capire la cosa.
Concretizzato il momento, andai barcollando alla macchina a rivestirmi, molto squallidamente e tristemente salii in auto.
Tuttavia ero sodisfatto, dolorante ma sodisfatto.
Viaggiai verso casa in uno stato d'animo turbato una parte della mia mente era ancora là nel fango con la mia trans che mi picchiava ed un'altra verso casa dove mi sarei fatto una sega pensando all'esperienza appena vissuta.

A casa, rimembrando l'accaduto, tastando gli stupendi lividi, e ancora coperto dalla sporcizia della pozzanghera mi sono masturbata deliziosamente.

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