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Emilia mi fà conoscere il suo cane


di maktero
15.12.2023    |    749    |    0 6.0
"Io sdraiata presi in bocca quell'organo, duro, viscido ed informe e cominciai a pomparlo facendogli aumentare la sua erezione..."
Dopo un breve riposo io ed Emilia ci riprendiamo e lei provvede a rinnovare la medicazione ai miei capezzoli martoriati.
Mentre mi spalma delicatamente la pomata sui capezzoli; mi sento eccitata dal suo tocco e comincio a masturbarmi.
Ma non ho voglia di lei, vorrei piuttosto un cazzo.
Glielo dico e lei con tono quasi materno mi risponde "Povera stella; hai ragione, hai le tue esigenze"; guardando con accondiscendenza come mi stavo masturbando.
Ma continuò affermando "Non sono autorizzata a portarti uomini in questa stanza, ma posso comunque fare qualcosa".
Poi un pochino indispettita e con una vocina un poco isterica, aggiunse "Smettila di toccarti, conservati".
Io sorpreso da quella espressione così decisa e un poco misteriosa smisi di masturbarmi.
Terminata la medicazione Emilia, mi diede un bacio sul cazzo e poi si avvicinò all'uscita e con un sorriso malizioso mi disse "Tornerò tra poco con una sorpresa" e chiuse la porta di quella mia stanza o per meglio dire di quella mia cella.
Rimasi sola mentre nella mia testa si affollavano tante domande su cosa stava progettando Emilia.
Passò diverso tempo.
Mi toccavo il cazzo di tanto in tanto, giusto per soddisfare il mio desiderio, ma sempre senza esagerare per mantenermi abile alle misteriose promesse di Emilia.
Finalmente dopo una snervante attesa si aprì la porta in cui vidi profilarsi Emilia; ma poi sentendo dei sommessi latrati abbassai lo sguardo e vidi che al guinzaglio al suo fianco c'era un cane.
Era una bestia di media taglia, dal pelo bianco, ma chissà di che razza.
Emilia, splendidamente nuda, feticisticamente colorata di grigio come me, con la bestia al guinzaglio, avanzò sorridente ed orgogliosamente nella stanza come un essere fantastico.
Fui profondamente affascinata da quella immagine che sfociava in una sensazione onirica; mi sentivo impregnata di emozioni ed il mio cuore cominciò a battere forte.
Lei rendendosi conto della magia che aveva scatenato, si avvicinò a me con studiata lentezza.
Ma notati che la sua vagina tinta di grigio mostrava delle leggere colature biancastre; anche lei doveva essere profondamente intrigata dalla situazione.
Chinandosi verso di me mi disse con voce soave "Lui è Charlie, è un bel maschietto; forse non sembra dal suo aspetto non proprio massiccio, ma quando si arrapa il suo cazzo diventa abbastanza grande, grosso e duro da soddisfare le cagnette della sua razza e cagnette come noi".
Sentendo quelle parole così eccitanti il mio cazzo si irrigidì rapidamente; lei si accorse del mio priapismo, mi agguantò l'uccello e mi baciò,
Accolsi il suo bacio con estremo piacere, mentre la sua mano mi stringeva il cazzo, non mi masturbava, ma me lo stringeva con forza con l'intenzione di farmi male; io cercai la sua figa che trovai sempre più umida.
Mi sembrava di essere salita alle stelle; ma il momento di esaltazione sentimentale terminò quando Emilia disse "E' ora che Charlie e noi ci divertiamo".
Si alzò, sciolse il collare di Charlie che cominciò a girovagare attorno a noi che ci eravamo sdraiate abbracciate fianco a fianco guardando quella bestia che sembrava indecisa.
Emilia prese l'iniziativa, agguantò Charlie, e cominciò a masturbarlo, quando il suo cazzo prima quasi nascosto dal pelo cominciò ad emergere grosso duro e rosso dalla pelliccia, Emilia avvicinò la bestia verso di me ed il suo cazzo verso la mia bocca.
Io sdraiata presi in bocca quell'organo, duro, viscido ed informe e cominciai a pomparlo facendogli aumentare la sua erezione.
Mi sentivo bene, finalmente mi davo da fare con un cazzo, anche se era quello di un cane, ma non mi dispiaceva affatto, anzi.
Inoltre anche Emilia aveva cominciato spompinarmi mentre io succhiavo il cane.
Era una situazione sublime.
Poi quando il mio cazzo fù abbastanza duro Emilia, prepotentemente mi urlò" Inculami, inculami stronzo".
Sentendo quell'invito mi sfilai dal cazzo di Charlie presi Emilia la buttai sul materasso a quattro zampe e cominciai ad incularla.
Lei cominciò a mugulare di piacere invitandomi, con urla sguaiate a sfondarla.
Io non mi feci pregare e continuai a pomparla ferocemente.
Intanto Charlie che si era trovato spiazzato ma sempre brutalmente arrapato non trovò di meglio che saltarmi addosso e con il suo grosso cazzo indovinò il buco del mio culo.
Mi trovavo in una situazione sconvolgente, io inculavo Emilia e la bestia inculava me.
La mia eccitazione era straordinaria il mio cazzo nel culo di Emilia stava per scoppiare, ed il mio culo era sfondato dal cazzo di Charlie.
La bestia arrivò per prima, innondando il mio retto con il suo sperma, mentre io cercai con un grosso sforzo di trattenermi per far godere il più possibile Emila, che era sconvolta dal godimento ed urlava come una ossessa schizzando liquidi come una fontana.
Volevo far continuare il suo piacere il più possibile trattenendo il mio, ma ad un certo punto mi fù impossibile ed arrivai bestialmente come Charlie aveva fatto nel mio culo.
Ci accasciammo sfinite, ansimanti, ma soddisfatte, sul lurido materasso, ora ancora più lurido.
Charlie, anche lui contento si grattava in un angolo della stanza.

Il rumore che avevamo fatto doveva aver attirato l'attenzione di qualcuno; infatti dopo alcuni minuti la porta della stanza si apr ìbruscamente ed apparve la madre di Emilia.
Le bastò un breve sguardo indagativo per capire tutto; si allargò in un sorriso e poi ci disse; vi siete divertite troie.
Noi, non ancora completamente ripresi, rispondemmo con una voce incerta, e con un tono vagamente ironico di sì.
Poi con autorevolezza ordinò alla figlia di inginocchiarsi su ul lato della stanza con le mani sulla testa, mentre io rmanevo sdraiata sul materasso.
Poi sorridendo disse " Va bene merde vi siete divertite, ma quì bisogna pensare agli affari".
Poi rivolgendosi alla figlia le chiese come stavano i miei capezzolli, Emilia rispose che erano quasi guariti, ma non molto.
La padrona rispose che la cosa era indifferente, avevano stabilito un contratto con Mandy per farmi seviziare i capezzoli e che andavano bene così, tanto dopo sarebberò stati ridotti ancora peggio.
La troia, cioè io, soffrirà di più.
Sentendo cosa mi aspettava mi eccitai e cominciai a masturbarmi; la padrona guardò gelidamente ma allargandosi in un sorriso beffardo e dicendomi "Sono contenta che la prospettiva ti piaccia, frocia masochista", e per dimostrare la sua padronanza mi diede un violento calcio nei coglioni.
Io mi contorsi per il dolore mentre sentivo che la padrona disse alla figlia continuate a divertirvi per stasera ma da domani si lavora.
E poi bruscamente si girò ed uscì sbattendo la porta.
Io ed Emilia rimanemmo in silenzio per un pò, lei in ginocchio con le mani sulla testa ed io sdraiata sul materasso.
Poi io le dissi tua madre ci ha detto di divertirci, approfittiamone e mi avvicinai a Charlie che intimorito si era messo a guaire in un angolo,
Cominciai a masturbarlo ed Emilia vedendo il suo grosso cazzo rosso che spuntava dalla mia mano si avvicinò e cominciò a spompinarlo.
Mentre ci alternavamo ad accontentare il cazzo di Charlie, passandoci il suo cazzo, ci mettemmo a chiacchierare.
Emilia mi confessò che sua madre la avrebbe punita duramente per la libertà che ci eravamo prese.
Poi mi disse che sapeva che c'era un contratto con Mandy per farmi seviziare brutalmente.
Io mi eccitavo sia per il pompino al cane condiviso con Emilia sia per la prospettiva di essere duramente seviziata.
Continuammo a divertirci tra noi e Charlie per tutta la nottata, finchè esauste non ci addormentammo.




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