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Vengo autorizzata a fare la magnaccia!


di maktero
25.05.2023    |    360    |    0 8.0
"Poi le due avvertono dei rumori provenienti dal bagno e sorprese mi chiedono chi c'è in casa..."
Mentre la troia è in bagno a pulirsi l'intestino, io comincio a masturbarmi guardando un video di froci su internet.
In quel mentre entrano rumorosamente Luisa e Giovanna che cinguettando tra loro, quasi indifferenti della mia presenza si avviano in cucina; escono dopo pochi istanti e vedendo la mia attiità onanistica mi prendono in giro delicatamente.
Mi dicono di mettermi in ginocchio e di continuare a menarmi il cazzo; intanto loro si accomodano sul divano mentre io di fronte a loro maneggio il mio organo.
Ridacchiando mi prendono in giro ed io sorrido contenta alle loro delicate allusioni, manipolando oscenamente il mio cazzo daanti a loro.
Poi le due avvertono dei rumori provenienti dal bagno e sorprese mi chiedono chi c'è in casa.
Racconto loro che si tratta di un frocio sottomesso che vuole provare l'esperienza della prostituzione e che io mi sono offerta di fargli da magnaccia portandolo a vendersi.
E per umiliarlo ancora di più confiscare i suoi guadagni; almeno così vuole lui.
Le ragazze sembrano molto attente, i loro occhi si spalancano di entusiasmo a sentire questi discorsi.
Mi prendono un poco in giro dicendo che una merda come me diventerà una magnaccia, una imprenditrice del sesso; ridono!
Mi sento bene a sentire i loro commenti osceni le loro risate sguaiate; il loro atteggiamento mi penetra nell'animo, facendomi avvertire sempre più forte la mia degradazione.
In quel mentre il frocio esce dal bagno nudo come un verme e sulla sua faccia esprime palesamente la sua sorpresa per vedere altre persone.
Giovanna e Luisa lo squadrano severamente da capo a piedi; avverto la pesantezza della situaziione, ed il silenzio che viene rotto dalla voce di Luisa, che dice "allora tu sei il frocio che vuole fare la puttana".
Lo stronzo risponde timidamente di sì, al che Luisa gli ordina bruscamente di inginocchiarsi accanto a me; il tizio, evidentemente abituato ad ubbidire, esegue immediatamente.
Le ragazze palesemente contente della sua sottomissione cominciano a subissarlo di domande; lui risponde prontamente manifestando la sua natura di frocio sottomesso.
Mentre lui parlava le ragazze mi obbligarono a succhiarli i capezzoli.
L'interrogatorio durò a lungo, mentre io durante i suoi discorsi gli succhiavo i capezzoli, provocandoli una eccitazione che si manifestava nella sua elevazione del cazzo ed in gemiti che si alternavano alle risposte alle ragazze.
Loro appariano, o oleano apparire indifferenti a queste manifestazioni erotiche; giocavano con noi e gli piaceva perchè il tono della loro voce cominciò a divenire più caldo, più appasionato.
Durante il colloquio avevo provato a prendere in mano il cazzo del frocio per deliziarlo, ma le ragazze me lo impedirono, mi dissero che dovevo solo succhiarli i capezzoli.
Ubbidii immediatamente allontanando la mano ed aumentando il lavoro di bocca sui capezzoli del frocio.
Terminato il dialogo le ragazze si consultarono tra di loro, esprimendo apertamente la loro opinione; io intanto continuavo con piacere a succhiare i capezzoli del frocio, mi piaceva così tanto avere in bocca quei sensibili pezzi di carne che per l'estasi quasi non sentivo le parole delle ragazze.
Anche il frocio si dimenava e si contorceva dolcemente per il piacere delle mie attenziioni.
Poi le ragazze si espressero dicendo che la situazione gli stava bene, potevo portare il frocio a battere; gli avrei dovuto prendere tutti i soldi guadagnati, che poi avrei dovuto consegnare a loro.
Queste erano le condizioni; io ovviamente accetai con una risposta rapida; il frocio esitò qualche istante. ma anche lui rispose affermativamente anzi quasi precitosamente per la contentezza di veder realizzati i suoi sogni.
Giovanna si alzò bruscamente dal divano dicendo che tutto era deciso e che potevamo procedere.
Avrei potuto prendere la macchina e portare il frocio in un luogo in cui si trovano puttane e trans, esporlo, venderlo, incassare i soldi e poi ritornare a casa quando la serata era finita.

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