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welcome a camp liberty 2


di maktero
17.01.2023    |    776    |    0 7.6
"Dopo alcuni minuti arrivò una donna con un paio di bottiglie d'acqua in mano, fù in quel momento che mi resi conto di essere assetata, prima l'eccitazione..."
Dopo la visita medica che ha accertato che sono i grdo di subire le torture che subirò vengo condotta verso la spiaggia.
Due uomini, armati di frusta, mi conducono attraverso la sabbia bollente che brucia le mie piante dei piedi e che mi fà saltellare.
Arrviamo al patibolo, sul terreno c'è una rastrelliara di legno che mi permette di posare piedi lontano dalla sabbia bolllente.
Ai lati e sulla sommità delle travi; i due uomini mi legano i piedi e lemani al traliccio.
Guardandomi attorno vedo che ci sono altri tralicci simili, alla mia destra una donna che si contorce e si lamenta.
Alla mia sinistra ma due o tre tralicci dal mio un uomo, quasi completamente adagato, insaccato quasi svenuto che gemeva fiebile fiebile.
Questa sarà la pratica che mi aspetterà al mio ingresso, come mi è stato spiegato.
Dovrò subire una dura fustigazione e rimanere sotto il sole a soffrire per ore e ore.
Non vedo l'ora di subire questa sofferenza; quando arrivano le prime frustate accolgo con gioia questo dolore.
Ad ogni vergata mi contorco per il dolore, i movimenti violenti provocano trazioni dolorose alle legature ai polsi ed alle caviglie.
Dopo un poco cominco a riconoscere chi mi colpisce; non conosco il nome ma diciamo che il maschio A è meno violento, più dolce, mentre le frustrate del maschio B sono più crudeli.
Dopo mezz'ora un ora di questo trattamento sono sfinito dal dolore, stremato, ma il mio cazzo è duro per il piacere di questa sofferenza.
Sono intontito ma mi rendo conto che gli aguzzini mi sputano addosso prima di andarsene.
Penso che se l'inizio è questo sto andando verso il paradiso.
Parzialmente incoscente per il dolore noto che i due aguzzini slegano la donna e l'uomo che erano legati a mie lati.
Vedo che gli stuprano; mi auguro che sia il mio destino quando sarò liberato.
Trascnano via l'uomo e la donna non sò dove.
Io rimango lì da sola, massacrata dalle frustrate legata sotto il sole di luglio.
Vedo un andirvieni di gente nuda, vedo persone uomini e donne tormentati, violentati.
Man man mano che le ore passavano e che il sole bruciava la mia pelle nuda, la mia coscenza era sempre più debole; mi rendevo conto di aver cominciato a contorcermi e gemere come gli schiavi che avevo visto al mio arrivo.
Non capivo più niente quando qualcuno mi slegò e mi trascinò verso un posto, posandomi su un ruvido tavolato coperto da una tettoia al riparo del sole.
Mi ci volle un pò per riprendermi ma fu un attimo di sollievo.
Attorno a me vedevo altre persone uomini e donne; guardando bene in angolo estremo c'era un umo che stava copulando con una donna.
Il posto puzzava terribilmente, c'era un odore tremendo.
Dopo alcuni minuti arrivò una donna con un paio di bottiglie d'acqua in mano, fù in quel momento che mi resi conto di essere assetata, prima l'eccitazione non mi avevano fatto rendere conto del mio stato.
Io come gli altri presenti bevemmo avidamente.
Era oramai sera io e gli altri schiavi stavamo ammucchiati in quel piccolo capanno già dà un pò.
Il tipo accanto a me sulla mia destra mi dice che ha una gran voglia di cazzo e mi chiede se può spompinarmi; glielo lascio fare ed errompo abbondantemente nella sua bocca.
Chiacchierando con gli altri capisco che quello in cui ci troviamo è il nostro "alloggio".
Davanti alla porta c'è un tizio armato di frustino, mi dicono che chi tenta di uscire di propria volontà viene frustato a sangue.
Vedo alcune persone urinare, comprendo il terribile odore che pervade quel luogo.
Siamo costretti a fare i nostri bisogni in quel lurido capanno.
Mi dicono che di tanto in tanto i padroni verranno a prenderci per sottoporci alle loro torture.
Siamo in serata e tra poco verranno a scegliere qualcuno di noi per i giochi serali.
Io spero di poter essere prescelta nel frattempo nella mia ansia, anzi per poter allleviare l'ansia chiedo al mio vicino , quello che mi aveva spompinato prima, di spompinarlo.
Quello ovviamente accetta ed io comincio a succhiarli il cazzo con piacere e delicatezza, mentre lavoro quel cazzo sento una voce alla mia sinistra.
E' una donna e mi chiede di tenere in bocca la sborra per poi sputargliera nella figa.
Mi piace e acconsento, quando il mio amico arriva nella mia bocca, trattengo in bocca il suo sperma.
Poi con la bocca piena, con le mani allargo la figa della troia, appoggio strettamente la bocca alla figa e le sputo dentro lo sperma.
La troia sembra contenta, comincia a masturbarsi e si augura di rmanere incinta in quella maniera.



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