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Welcome to Camp Liberty, servizio fognario


di maktero
09.07.2023    |    3.552    |    8 8.5
"In quel momento una donna, una padrona stava usando una delle latrine..."
In quella mattinata assolata e rovente, mi trovavo in mezzo alla spiaggia con due tizi che si stavano divertendo inculandomi bestialmente; era già da un pò che accoglievo quei loro cazzi nel mio culo e ancora non erano arrivati, io ero eccitatissima e mi sarebbe bastato poco per arrivare toccandomi ma ciò mi era stato proibito.
Avrei dovuto aspettare che i due si fossero soddisfatti ed allontanati per potermi procurare del piacere.
Mentre i due mi stavano lavorando arrivo una schiava, evidentemente voleva dirmi qualcosa, ma vista la situazione si mise ad attendere che quei bestioni avessero finito.
Si mise a sedere sulla sabbia cominciando a toccarsi; i due finalmente finirono il loro lavoro su di me riempiendomi il mio culo di sborra; prima l'uno e poi altro.
I due si allontanarono e la schiava sempre con la mano sulla sua figa mi disse che la dottoressa mi voleva, mentre mi parlava entrambi continuavamo a masturbarci.
Io schizzai dirigendo il getto verso la mia corrispondente che sembrò apprezzare con un accennato sorriso ed un gemito.
Lei infoiata mi implorò se potevo scaricarmi la sborra che avevo nel culo su di lei.
Non mi costava nulla e le dissi di sdraiarsi
Mi accucciai su di lei e scaricai il contenuto del mio culo sulle sue magre tette; appena fatto la abbandonai lì a divertirsi.
Raggiunsi l'infermeria bussai alla porta e poco dopo sentii un avanti,
Entrai la dottoressa mi guardò, io la osservai e poi allargando lo sguardo vidi un tizio nudo sul lettino a quattro zampe con un grosso dildo che gli spuntava parzialmente dal culo.
Il tizio sembrava tremante, agitava il suo culo freneticamente, gemendo, evidentemente non riusciva a sopportare quell'oggetto all'interno del suo corpo.
La dottoressa mi disse di entrare e di inginocchiarmi.
Parlò dicendomi che c'era un problema con quel nuovo schiavo che mi indicò con un gesto inutile; mi spiegò che aveva problemi a farsi sfondare il culo.
Mi indicò il dildo che gli usciva un pò di fuori e mi disse che lui non riusciva nemmeno a sopportare quell'"oggettino" nel culo.
Io compresi che quello schiavo aveva dei problemi che si esplicarono quando cagò violentemente il dildo con strilli ed urlii di soddisfazione e con lacrime che gli uscivano dagli occhi.
La dottoressa mi disse che prima di provare con lui una terapia intensiva di adattabilità anale voleva fargli provare un altro aspetto di "Camp Liberty".
Nella scheda tecnica il tipo aveva accettato di essere usato come toilet e mi disse pertanto di portarlo "ai gabinetti".
La dottoressa bruscamente disse al tipo di scendere dal lettino e di seguirmi.
Mentre quello stronzo aspettava di avviarsi al mio seguito la dottoressa mi sputò in bocca e poi mi infilò nel culo il dildo uscito dal culo di quello stronzo.
Poi la dottoressa ci diede due grossi calci e nel culo e ci disse "Buona giornata", che spiritosa.
Usciti dall'ambulatorio, sotto il crudele sole di luglio, mi alzai in piedi e dissi allo stronzo di fare altrettanto.
Lui impaurito mi chiese cosa gli sarebbe successo; gli diedi una ginocchiata nei coglioni e lui si accasciò gemendo.
Mentre si lamentava a terra gli spiegai che lo stava aspettando il più gravoso impegno di "Camp Liberty"; dopo un momento di silenzio in cui lasciai tempo allo stronzo di preoccuparsi. gli spiegai che al campo non esistono scarichi fognari, ed i bisogni degli ospiti vengono fatti in particolari "toilet" e lui sarebbe divento uno di quei toilet.
Il tizio si imbruni nel volto sembrava preoccupato, ma non troppo, leggevo un senso di dolce aspettativa nel suo volto.
Gli spiegai che nel campo, tutti i bisogni venivano fatti in alcune buche, scavate nella sabbia sulla spiaggia, esposte al sole ed alle altre intemperie e di solito, in quelle buche c'è uno schiavo od una schiava che riceve i rifiuti organici degli ospiti.
Gli occhi di quello stronzo si illuminarono avendo compreso cosa lo aspettava; provai un senso di ammirazione per quel suo sottile desiderio depravato.
Gli sputai in bocca per rabbia; lui lecco il mio sputo con piacere; gli misi la mano sul cazzo per vedere se era davvero eccitato.
Il suo cazzo era veramente duro quello stronzo, aveva problemi con il culo ma era davvero uno schifoso, esaltato per il suo prossimo destino.
Lo agguantai per il cazzo e lo condussi alle "Latrine"; erano buche dalle dimensioni appena sufficienti per accogliere una persona e coperte da una grata metallica.
In quel momento una donna, una padrona stava usando una delle latrine.
Lo schiavo o la schiava in quella buca riceveva i suoi escrementi
Lo stronzo assistendo a quella scena si illumino di eccitazione.
Trovai una delle latrine libere, ovvero una buca senza nessuno dentro; dissi a quello stronzo di entrare dentro; il tizio sembrava esitante, il tanfo che fuoriusciva da quella fossa era nauseante.
Le buche erano ricoperte di materiale parzialmente impermeabile; per cui l'urina e gli altri escrementi si accumulavano sul fondo formando una morchia puzzolente che non si disperdeva nel terreno.
Insistetti urlando a quello stronzo di entrare ed immergersi in quello schifo puzzolente; il tipo impaurito entrò dentro immergendosi in quel lurido liquame.
Mentre quello si adagiava nella buca notai un sorriso di soddisfazione sul suo volto; evidentemente era contento di quella condizione.
Buttai giù la grata metallica e la chiusi; feci una pisciata sopra a quello stronzo e poi me ne andai abbandonandolo al suo desino.
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