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Inizia il mio tour di sevizie con Mandy


di maktero
16.12.2023    |    309    |    0 6.0
"Poi Mandy mi disse "dopo questo antipasto, cominciamo a fare sul serio"..."
Io ed Emilia fummo svegliate bruscamente da sua madre che entrò nella stanza prepotentemente e rumorosamente.
Urlava dicendo che la nostra vacanza era finita ed era ora di lavorare; mi mise un collare da cane al collo e cominciò a tirarmi verso l'uscita.
Intanto la padrona ordinò ad un tizio che era entrato assieme a lei di dare una lezione ad Emilia.
Il tizio nudo aveva con sè una larga e pesante cinghia, mentre venivo portata via a quattro zampe come un cane, cominciai ad udire le urla di Emilia, intesi cosa quel bruto le stesse facendo e mi augurai che lei si divertisse.
Venni condotto in una stanza, era poco illuminata, i miei occhi ci misero un pò di tempo ad abbituarsi a quella penombra, poi finalmente riconobbi Mandy che a quattro zampe, veniva inculata da un muscoloso maschio, mentre un altro le infilava un cazzo in bocca.
Venni fatta inginocchiare al fianco di Mandy, mentre i due muscolosi continuavano a farsela.
Il primo che la stava inculando arrivò, si sfilò dal culo di quella troia e poi si tolse il preservativo pieno di sperma appoggiandolo accanto alle mie ginocchia.
Il secondo bruto cominciò ad incularsi Mandy ed arrivò ben presto; anche lui si sfilò il preservativo pieno del suo sperma e lo appoggiò davanti a me.
A quel punto Mandy si rialzò dalla sua posizione e si inginocchiò davanti a me.
Mi disse "cominciamo a divertirci", poi raccolse il primo preservativo da terra lo alzò sopra la mia testa e mi ordinò di aprire la bocca.
Un istante dopo Mandy cominciò a colare il liquido contenuto nel preservativo nella mia bocca, io accolsi quella bevanda oscena con piacere.
La cosa venne ripetuta anche con il secondo preservativo, mi accorsi che lo sperma aveva un sapore un pò diverso dal primo, leggermente più amaro, ma comunque molto pastoso.
Quando Mandy terminò di farmi ingoiare la sborra dei suoi inculatori, si alzò e cominciò a pisciarmi in bocca.
Il piscio acre e salato, mi sciaquò la bocca dai morbidi sapori della sborra.
Poi Mandy mi disse "dopo questo antipasto, cominciamo a fare sul serio".
Mi fece sdraiare per terra a pancia in sù, e cominciò a trafficare qualcosa su un tavolo li vicino poi si inginocchio al mio fianco posando per terra un flacone, un accendino e dei cotton fiok.
Mi guardò toccandosi il cazzo.
Poi mi strappo violentemente il cerotti che coprivano i miei capezzoli, esponendo la loro carne in corso di reimarginazione.
Poi prese un cotton fiok lo immerse nel flacone che scoprii conteneva alcool, lo tirò fuori dal contenitore e poi prese l'accendino per innescacare la fiamma sulla capocchia del cotton fiok.
Poi con crudeltà estrema e con uno sguardo brutale mi pigiò lo stecchino infiammato sul capezzolo destro.
Urlai come una scrofa sentendo il dolore del fuoco sulla carne viva del capezzolo.
Mandy crudelmente premeva e girava quello stecchino infiammato nella mia povera carne per procurarmi il più dolore possibile.
Mentre urlavo e mi dimenavo per il dolore incrociai il suo sguardo, pieno di una luce sadica; il mio doveva essere pieno di contentezza perchè mi stava facendo soffrire splendidamente come piaceva a me.
Mandy, continuò a massacrarmi i capezzoli con i cotton fiok infuocati finchè ad un certo punto persi i sensi.
Quando mi ripresi vidi su di me il volto di Mandy e quello della padrona.
Mi resi conto di avere la bocca piena di liquido pastoso, compresi che era sperma, intuì che mentre ero svenuta Mandy mi aveva sborrato in bocca.
Poi Mandy mi pisciò addosso sui miei capezzoli ustionati; il sale del piscio mi fece soffrire e cominciai a contorcermi per il dolore.
Poi Mandy cominciò a masturbarsi freneticamente ed arrivò coprendo miei poveri capezzoli con il suo sperma.
La padrona disse a Mandy che per oggi era abbastanza, e che io avevo bisogno di cure.
Mi venne rimesso il guinzaglio da cane e la padrona mi riportò nella mia stanza.
Nel frattempo Mandy rimarcò il fatto che voleva rimanere con me, la padrona rispose che poteva farlo e mi seguì nella stanza.
Entrando vidi Emilia accasciata su un lato della stanza, il suo corpo pitturato di grigio presentava grossi ematomi.
Evidentemente il bruto che doveva punirla per ordine di sua madre aveva fatto il suo dovere.
Venni buttata sul materasso, la padrona cominciò a far rinvenire la figlia semisvenuta e quando lei si riprese a sufficienza lei le ordinò di curarmi i miei capezzoli.
Emilia, intontita da cosa doveva aver subito, muovendosi come un automa, prese la pomata per le ustioni e cominciò a medicarmi, con lentezza e difficoltà, aveva gli occhi semichiusi, gemeva, e si muoveva con difficoltà, doveva stare veramente male, povera stellina, chissà quanto male le era stato fatto, mi faceva tenerezza.
Mentre venivo medicata cominciai a fare una sega a Mandy e mi feci sborrare nuovamente sui capezzoli già coperti dalla pomata.
Emilia mi mise dei cerotti sui capezzoli impomatati e coperti di sborra, e lei poi esausta senza dire una parola si accasciò su un lato della stanza, e si addormentò di colpo.
Anch'io effettivamente mi sentivo distrutta, mi adagiai sul materasso e sprofondai nel sonno più profondo.



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