Preparativo per il Dog slave party

Passai parecchie ore a soddisfare i cani nella cuccia; ogni tanto si aqquietavano ed io potevo adagiarmi dormendo un poco; ma poi venivo svegliata dallo strusciare di una di quelle bestie sul mio corpo.
Non aveo scelta per aqquietarla o la spompinavo o mi faceo inculare.
Poi arrivò l'alba; il primo sole si succedette al mattino ed io ero sempre lì nella cuccia a subire i desideri delle bestie.
Poi finalmente, mentre un cane mi stava inculando, si persentarono le ragazze; mi salutarono con delle parole di scherno vedendo quello spettacolo osceno di cui ero protagonista.
Con crudeltà aspettarono che il cane arrivò dentro di me per tirarmi fuori dalla cuccia.
Io seduta come una spazzattura davanti alle tre ragazze perfettamente vestite, cominciai ad ascoltare le loro parole.
Mi ripeterono le parole di Sonia, che stava zitta, perchè non voleva parlare con me.
Dissero che Sonia aveva organizzato per la serata una festicciola; sarebberò state presenti alcune sue amiche lesbiche e sadiche, che erano state informate che avrebbero potuto divertirsi con lo spettacolo di uno schiavo depravato, pervertito, che si faceva inculare dai cani.
Sarei stata torturata, umiliata facendomi inculare dai cani e sottoposta a tutte le voglie delle ragazze.
A quelle parole che prospettavano una umiliazione estrema mi sentivo eccittata e cominciai a toccarmi davanti alle ragazze.
Quelle cominciarono a schernirmi, motivate dai miei gesti, di quanto fossi depravata e pervertita tanto da eccittami per l'umiliazione che mi aspettava.
Risposi solo che ero stanca, assetata e affamata e che avrei dovuto mangiare, bere e riposare per essere pronta per la serata.
Loro risposero che la porta di casa era aperta e che potevo andare a mangiare, bere e riposare quanto volevo inattesa della serata.
Mentre io continuavo a menarmi il cazo daanti a loro; queste mi sputarono in faccia uana da una e se ne andarono.
Io entrai in casa ed affammata assalii il frigorifero e la dispensa mangiando e bevendo tutto ciò che troavo; mi ingozzai avidamente.
Finalmente soddisfatta la mia pancia, cominciai ad avvertire il dolore ai capezzoli che erano stati martoriati durante la notte:
Estrassi gli aghi, i capezzoli mi facevano molto male e questo mi eccitava; mi feci una sega e stanchissima, anzi sfinita, mi buttai a terra e mi addormentai in pochi istanti.
Caddi in un sonno profondissimo ristoratore, pieno di fantastici sogni.
Venni risvegliata dagli strattoni di una delle ragazze; lì per lì non mi accorsi di chi fosse, poi segliandomi completamente mi resi conto che era Luisa.
Mi chiese gentilmente come stavo, le risposi che mi sentivo bene, ed effettivamente, il riposo mi aveva ristorata.
Luisa mi disse che ero sporca da far paura e che dovevo fare una doccia; andammo insieme in bagno ed io cominciai a farmi una calda doccia rilassante.
Una volta pulita, Luisa mi disse che dovevo pulirmi anche dentro; capii e mi infilai il doccione nel culo facendomi riempire lintestino di acqua.
Poi corsi al water per scaricarmi; intanto Luisa mi parlava di Sonia; mi disse che erano sempre più innamorate e che volevano andare a vivere assieme.
Tuttavia Sonia non voleva avermi tra i piedi.
Luisa quindi era combattuta, tra andare a vivere con Sonia abbandonandomi, o continuare ad avere rapporti con me.
Io intanto avevo finito di scaricarmi e Luisa mi disse di farmi un altro clistere per pulirmi per bene e non fare brutta figura.
Io tornai nella doccia infilandomi il doccione nel culo e mentre l'acqua entrava nel mio intestino pensavo alle parole di Luisa.
Di nuovo sul water per scaricarmi, dissi a Luisa di non pensare a me e di abbandonarsi al suo amore.
Luisa mi disse che stavo parlando bene, ma che nonostante tutto provava qualcosa per me.
Non un sentimento vero; anzi nessun sentimento, ma solo una attrazzione sessuale per la mia particolare sottommissione che le faceva piacere.
Ascoltandola ed eruttando liquido dal culo mi sentivo inorgoglita per l'apprezzamento che provocavo nei sentimenti di Luisa.
Finito di scaricarmi Luisa mi disse di ritornare sotto la doccia e mentre ero sotto lo scroscio d'acqua mi si avvicinò, mi infilò prima un dito nel culo, poi due poi l'intera mano.
Mentre io mi dimenavo per quella sua attenzione lei mi disse ad un orecchio che mi amava quanto Sonia.
Ero profondamente turbata da quella affermazione; turbata per Luisa comprendendo il suo conflitto sentimentale.
Capivo che la mano di Luisa che mi penetrava sempre più in profondità nel mio intestino rappresentava la componente materiale della sua profondità sentimentale verso di me.
Dovevo dirle qualcosa le dissi che ne avremmo parlato insieme; io lei e Sonia e che avremmo trovato una soluzione.
Intanto Luisa quasi intontita con tutto il suo avambraccio nel mio culo, mi rispondeva persa che si una soluzione si sarebbe trovata.
Mi sflilò il braccio dal culo; io andai ad asciugarmi; vidi che Luisa rimase da una parte penseriosa assente.
Poi le dissi di avviarci; uscimmo dal bagno ed entrammo in salotto, ci accorgemmo che le altre ragazze avevano preparato quanto serviva al festino.
C'erano molte bibite, alcoliche ed analcoliche, piattini con patatine, noccioline, pop corn, ed altri stuzzichini.
C'era della musica soffusa, anche le luci erano state organizzate; c'erano delle luci colorate mobili.
Era molto bello; le ragazze avevano messo sù un bell'ambientino piacevole dove sarei stata stata torturata ed umiliata.