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Il Farm ci utilizza, finalmente


di maktero
27.12.2023    |    287    |    0 8.0
"Poi i bruti ci gettarono violentemente da una parte..."
Dormivamo sul nostro materasso lurido.
Venimmo svegliate improvvisamente dai calci e dai pugni di due bruti, due grossi maschi pelosi che ci presero per il collo e per i capelli trascinandoci brutalmante mentre strillavamo in un cesso.
Li ci scaraventarono a terra
continuando a prenderci a calci e pugni e ci ordinarono di metterci a quattro zampe; io mi aspettavo che mi inculassero, invece mi misero nel culo un tubo mi accorsi che fecero le stesso con Emilia.
Poi sentii arrivare nell'intestino un copioso flusso di acqua fredda.
Sentii il mio intestino riempirsi rapidamente, poi i due ci sfilarono i tubi dal culo ma ci ordinarono di non scaricarci.
Sentivo l'intestino pieno di acqua che mi faceva male ma cercavo di trattenere il liquido dentro.
Le due bestie sempre con molta violenza e con pedate calci e pugni ci portarono fuori.
Non sò come riuscissi a mantenere il liquido dentro di me, facevo degli sforzi enormi,
Ci portarono fino all'ingresso della stalla, in corrispondenza dello stradello di ingresso; lì ci permisero di scaricarci e noi non attendemmo altro.
Riempimmo quel sentiero con i nostri escrementi liquefatti.
Poi i bruti ci gettarono violentemente da una parte.
Noi rimanemmo li per terra esauste in attesa di nuovi ordini.
Ma dopo pochi minuti la porta della stalla si aprì e le schiave e gli schiavi armati di pale e zappe cominciarono ad uscire.
Erano costretti con i loro piedi scalzi a calpestare il viscido liquido immondo con cui noi avevamo insozzato il sentiero.
I loro corpi erano sporchi coperti da ematomi e striature di frustate, erano talmente dimessi che calpestare quel viscidume
non gli impressionava.
Fino a qualche giorno prima ero come loro e pensandoci non sò se avrei preferito continuare ad essere una schiava lavoratrice della stalla od una schiava della casa.
Ma non stava a me decidere del mio destino.
Ad un certo punto vidi Serena, aveva la zappa sulla spalla ed il corpo magnificamente martoriato,
Vedendola mi entusiasmai e chiesi ad uno dei bruti se potevo salutarla.
Fui sorpresa quando quella bestia mi diede il permesso, pur chiedendo una soddisfazione, per la sua comprensione.
Accettai.
Il bruto chiese a Serena di avvicinarsi e lei vedendomi si entusiasmò, si avvicinò a me e mi baciò profondamente.
Sentii in quel bacio un profondo calore, una penetrazione materiale e sentimentale che mi lasciò colpita.
Terminato il bacio ci guardammo profondamente negli occhi che da soli parlavano delle nostre condizioni.
Non ci fù bisogno di parole ed un bruto spinse via Serena a forza , mentre si infilava un dito nella figa e lo estrasse mostrandomelo verso veniva allontanata.
Il bruto a cui avevo chiesto il piacere pretese il suo compenso e manifestò davanti a me il suo cazzo semiarrapato.
Sapevo cosa dovevo fare presi in bocca quel cazzo e cominciai a spompinarlo, mi si ingrossò in bocca e lo feci arrivare; lo feci senza molta passione meccanicamente, solo per accontentare un padrone che mi aveva fatto un piacere.
Dopo qualche minuto arrivò un padrone che ordinò ai bruti di portarci alle gogne.
Venimmo trascinate verso uno spiazzo dove notammo che c'erano già due schiavi una femmina ed un maschio nudi legati ad dei trespoli paralleli che esponevano la loro schiena ed il loro culo nudo.
Io ed Emilia venimmo legate allo stesso modo. allineandoci a loro
Tutti quanti rimanemmo là parecchio tempo immobilizzate con le nostre mani e le nostre teste nei trespoli.
Poi sentimmo un vociare e delle risa, e poco dopo senti una mano toccarmi il culo e poi delle dita entrare dentro il mio buco.
Dalla posizione in cui mi trovavo non potevo vedere nulla il trespolo che mi imprigionava la tesa mi impediva di voltarmi.
Ad un certo punto mi accori che alla mano nel mio culo si era sostituito un cazzo, riuscivo bene a riconoscerne la forma nel culo.
Venivo inculata brutalmente, il tizio che mi aveva preso era veramente infoiato e si stava dando da fare.
Mi accorsi che lo stesso stava accadendo ai miei compagni accanto.
Lo sconosciuto che mi inculava arrivò riempiendomi l'intestino di un caldo liquido.
Ero eccitata, ma sapevo che il mio cazzo indurito non sarebbe sato sodisfatto.
Sentii lle mie spalle altre voci e poi un nuovo cazzo che mi penetrava.
Mentre venivo utilizzata continuavo a sentire alle mie spalle le voci le risate ed i commenti di qualcuno, degli sconosciuti che si stavano divertendo con me e con gli altri accanto.
Alle volte i cazzi veri, cioè di carne si alternavano a dei dildi, degli strap-on utilizzati da donne che volevano provare un culo.
Il passatempo andò avanti parecchiò venne la sera ed io e le nostre compagne venivamo continuamente violate sentendo alle nostre spalle gente che si divertiva, che scherzava, che chiacchierava.
Trovai la situazione piacevole mi piaceva essere utilizzata come un oggetto di divertimento. ed ogni tanto qualche mano pietosa accarezzava il mio cazzo dandomi un ulteriore piacere.
Credo di essere arrivata diverse volte accolta in quei casi da una ressa di urlii e commenti osceni, lo stesso accadeva quando altri compagni arrivavano.
Fu una serata felice, sfinente, ma felice.
Il mio culo aveva dato contentezza a tanti e tante, ed io avevo potuto godere.
Fù quasi l'alba quando la festa finì, venimmo slegate e tutte quante ci accasciammo al suolo esauste, io mi addormentai dopo pochi minuti credo che anche gli altri fecero lo stesso.






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