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La padrona Elisa si fà conoscere


di maktero
26.12.2023    |    200    |    0 8.0
"E me li faceva leccare e li leccava a sua volta, quel gesto ci faceva sentire più intimamente vicine, e ci baciavamo con con le nostre bocche imbrattate..."
Io ed Emilia aprimmo gli occhi che il sole era già alto.
La notte di riposo artificiale ci aveva giovato, i miei dolori erano in gran parte scomparsi ed anche Emilia mi confidò di essere in forma.
Tuttavia dichiarai di avere l vescica piena ed anche lei mi disse lo stesso; poi affermò pisciamoci.
Tirammo a sorte per chi avrebbe dovuto cominciare; ridacchiando come sceme facemmo il gioco del pari e dispari, aprimmo le mani e tocco a me sottomettermi per prima.
Mi sdraiai sul lurido materasso ed Emilia si posizionò con la sua figa sulla sua bocca.
Il liquido della sua vescica mi arrivo in bocca denso e saporito, acido e salato, era proprio buono e lo gustai con piacere.
Poi toccò a me scaricarmi nella bocca di Emilia.
Anche il mio piscio doveva essere molto saporito, perchè Emilia l'ho gustò con gli stessi gemiti e commenti che avevo fatto io.
Dopo esserci sfogate ci abbracciammo baciandosi con le bocche insaporite delle nostre urine.
Il mio cazzo cominciò ad indurirsi per l'eccitazione e tastando la figa di Emilia mi accorsi di quanto questa fosse calda, morbida ed umida.
La sdraiai sul lercio materasso e guardando i suoi occhi meravigliosamente brillanti la penetrai nella figa.
Lei si inarcò emettendo un gemito di piacere che sfociava in un urlo.
Cominciai a pomparla agguantandola, lei si divincolava sempre di più presa dai fremiti del piacere.
Il mio cazzo stava per godere ma cercavo di ritardare il mio godimento per dare il maggior godimento possibile ad Emilia.
Ero contenta di sentire i suo strilli di godimento, le sue parole di incitamento, la sua figa morbida sempre più liquida.
Poi non ne potei più e godetti anch'io, sborrando come una pazza in quella vagina.
Esaustamente contente ci adagiammo una accanto all'altra godendoci un momento di appagamento dei sensi.
Ripreseci, io chiesi ad Emilia cosa ne pensava della giornata precedente; ero curiosa di avere la sua opinione sul perchè dopo essere state a disposizione per tutto il giorno per subire gli ordini di Mandy questa non si sia fatta vedere.
Mentre chiacchieravamo Emilia raccoglieva con la mano i liquidi che le uscivano dalla figa.
E me li faceva leccare e li leccava a sua volta, quel gesto ci faceva sentire più intimamente vicine, e ci baciavamo con con le nostre bocche imbrattate .
Lei mi disse che alle volte capitava che qualche utente disdisse la sua prenotazione.
In quel momento bruscamente si aprì la porta ed apparve Elisa la madre di Emila.
Aveva uno sguardo severo, duro, ma che si addolcì subito guardandoci e dicendo vi siete divertite troiette.
Poi si accasciò vicino a noi e ci baciò prima me e poi lei.
E disse sapete di sperma, di piscio, di godimento femminile, vi siete proprio divertite maiale.
E con degli occhi luminosi si avvicinò alla figlia e cominciò a baciarla con passione, fui impressionata da quel bacio così profondo e caldo.
Avrei voluto partecipare ma non volevo interrompere quel momento di piacere tra madre e figlia.
Mi accontentai di masturbare il cazzo che mi era diventato duro.
Assistei a quel magnifico dolcissimo atto di amore tra madre e figlia per qualche minuto, masturbandomi.
Poi Elisa staccandosi con degli occhi sognanti dalla bocca della figlia guardò con occhi commiserevoli la mia attività sul cazzo e mi chiese se ero così eccitata da arrivare.
Sotto lo sguardo pietoso di Elisa a cui si aggiunse quello brillante e voglioso di Emilia, continuando a masturbarmi, risposi che ero eccitata per quella scena così calda di intimità familiare.
Elisa spostando lo sguardo dal mio cazzo a quello di Emilia riconobbe il suo desiderio e agguantandogli la nuca la spinse verso il mio cazzo.
Lei aprì la sua calda bocca avvolgendo con con il suo palato e la sua lingua la mia asta già dura.
La madre la aiutò spingendole la testa su e giù sapientemente, fino a farmi arrivare.
Quando Elisa si accorse che avevo sborrato nella bocca della figlia, le sollevo la testa, con la bocca semiaperta che grondava saliva e sborra.
Poi sorprendentemente leccò quel liquido che le fuoriusciva dalla bocca e toccandosi e toccando Emilia cominciarono a fare l'amore tra loro.
Mi resi conto di essere di troppo e mi accasciai in un angolo a guardare quelle due che facevano l'amore tra loro.





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