Racconti Erotici > bdsm > Dal "Sado Hotel" al "Slave Farm".
bdsm

Dal "Sado Hotel" al "Slave Farm".


di maktero
15.11.2023    |    398    |    2 8.7
"Le voci e l'abbaiare si avvicinarono, comprendemmo che alle nostre spalle erano arrivate delle persone e dei cani..."
Io e Serena siamo state chiamate in salotto; nude ci è stato imposto di inginocchiarci in un angolo e di stare zitte.
Avvertiamo dalle parole sentite dai padroni una atmosfera particolare, un pò inquietante.
Ad un ceto punto arrivano due signori vestiti in giacca e cravatta che ci osservano attentamente.
Poi arriva Luisa, una delle mie padrone.
Entrano i padroni che offrono agli ospiti dei liquori.
Poi cominciano a discutere ed io e Serena allarghiamo le orecchie perchè comprendiamo che parleranno del nostro destino.
Sentiamo che i due tizi in giacca e cravatta vogliono comprarci per la loro attività.
Il simpaticone replica che noi serviamo alla sua azienda e che gli procuriamo notevoli guadagni.
I due replicano che erano disposti a pagare abbondantemente per comprarci.
Luisa interviene nella discussione accampando i suoi diritti economici su di me.
Per quanto riguarda Serena che non ha padroni oltre al simpaticone e su moglie, la contrattazione sembrava più semplice.
I discorsi continuano parlando di soldi e del nostro valore economico.
Poi tutti quanti arrivarono ad un accordo; i tizi in giacca e cravatta concordano un prezzo per affittare, con Luisa; ed una compensazione, da fornire da Luisa e dai due tizi per il simpaticone e sua moglie.
Per quanto riguardava Serena che non aveva altri padroni che vantavano diritti, la trattativa fu più semplice e venne semplicemente venduta.
Finita la contrattazione economica, i contraenti cominciarono a festeggiare l'accordo, bevendo bicchierini di liquori.
Quando la bicchierata fù terminata, i tizi in giacca e cravatta ci presero per il collo e ci avviarono verso esterno facendoci entrare nel vano di un furgoncino.
Dopo alcuni minuti cominciammo il viaggio, nude verso una destinazione ignota, verso un destino ignoto.
Nel viaggio cercammo di capire qualcosa di cui ci aspettava, nella discussione economica a cui avevamo assistito non era stato detto niente del nostro destino.
Il furgone si fermò, le porte vennero aperte e noi venimmo fatte scendere; eravamo curiose di ciò che ci aspettava.
Vedemmo che eravamo n una zona di campagna, in una fattoria. i padroni in giacca e cravatta ci portarono verso un fabbricato; sembrava una stalla ed effettivamente era una stalla con il pavimento sterrato, i muri lerci e puzzolenti.
Ci avviarono verso un lato di quello schifoso ambiente; li c'erano delle manette di varie dimensioni.
Ci legarono le mani sul retro e ci posero degli anelli al collo legati tramite ad una catena alla parete.
Poi i due se ne andarono; io e Serena ci guardammo negli occhi; cominciando a fantasticare su cosa saremmo state costrette a fare.
L'ambiente molto animalesco mi fece pensare che saremmo state soggette a rapporti con animali; Serena era un pò spaventata da questa prospettiva, lei non era abituata ai rapporti con gli animali.
Lei cominciò a lamentarsi non voleva essere usata da cani od altro.
Io le dissi che vita a situazione in cui ci trovavamo era presumibile che ci avrebbero utilizzate così.
Serena si accasciò depressa.
Passammo un tempo interminabile nell'incertezza del nostro destino.
Poi ad un certo punto sentimmo delle voci mischiate ad un abbaiare, capimmo ciò che ci aspettava.
Guardai Serena che aveva uno sguardo spaventato e gli dissi di farsi forza che non sarebbe stato poi così male.
Le voci e l'abbaiare si avvicinarono, comprendemmo che alle nostre spalle erano arrivate delle persone e dei cani.
Sentii le voci esprimersi in parole umilianti e poi poco dopo, un cane che mi agguantava e mi infilava il suo cazzo nel culo.
Con la coda dell'occhio vidi che anche serena veniva trattata alla stessa maniera.
Era la prima volta che Serena veniva inculata da un cane.
Piangeva disperatamente mentre il cane la pompava.
Subimmo quel rapporto bestiale tra i commenti osceni di sconosciuti.
Io ero eccitata per quella umiliazione bestiale, avrei voluto masturbarmi i mio cazzo duro, ma le mani legate me lo impedivano.
Serena piangeva era la sua prima volta con i cani.
La invitai a provare piacere da quella animalesca penetrazione.
Lei mi guardò con uno sguardo disperato.
Le bestie terminarono il loro compito , mentre sentimmo alle nostre spalle il rumore di gente che godeva e che faceva l'amore.
In quel momento avvertimmo quale sarebbe stato il nostro destino.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Dal "Sado Hotel" al "Slave Farm".:

Altri Racconti Erotici in bdsm:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni