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Il mio letto da spazzatura umana


di maktero
30.03.2024    |    162    |    4 8.0
"Mi disserro che quella era la mia stanzetta per dormire e mi gettarono in mezzo a quello schifo..."
E' sorto il sole, è stata una nottata terribile ho dovuto subire in continuazione la violenza dei cani.
Il mio culo brucia per i loro cazzi che mi hanno violata senza tregua.
Adesso quelle bestie esauste dormono sodisfatte.
Io sono in ginocchio con le mani aggrappate alla rete del canile.
Sono spossata, affamata ed assetata.
So che da un momento all'altro una delle bestie potrebbe svegliarsi e prendermi nuovamente, aspetto immobile e rassegnata il mio destino.
Il sole si alza sempre di più io rimango immobile, come paralizzata nella mia posizione sottomessa.
In quel momento vedo aprirsi sul la porta sul retro della casa, e vedo apparire mia sorella e Sandra.
Sono splendidamente nude ed avanzano come dee sfoggiando i loro giovani corpi perfetti, illuminati dallo splendido e limpido sole estivo che le fa scintillare come esseri sovranaturali.
Provo una scossa di eccitazione per quella immagine, in quel momento vengono meno le sofferenze e la mia bocca si apre istintivamente per lo stupore di quello spettacolo.
Sorridenti e con delle facce soddisfatte e riposate si avvicinano al canile.
Il loro aspetto rivela che devono aver passato una magnifica notte di amore e godimento.
Sono estasiata da quel loro aspetto felice che mi fa patire quanto mai, paragonando alla loro la notte di merda che ho passato io inculata dai cani senza sosta.
Ma così mi piace, sono contenta di quanto ho provato e delle sensazioni di umiliazione che avverto.
Le ragazze arrivate davanti a me vedendomi in quello stato pietoso; sorridono e ridacchiano;.
Sandra è la prima a parlare dicendo a mia sorella che non sapeva della mia capacità con i cani.
Mia sorella rispose dicendo che ero una vera troia da cani, facendo osservare le bestie addormentate accanto a me.
E continuò dicendo evidentemente questa troietta gli ha "distrutti".
Sandra disse che avrebbe voluto vedermi inculata dai cani, ma mia sorella insistette a rilevare che le bestie erano esauste perchè io da vera troia le avevo svotate.
Quando si riprenderanno, continuò mia sorella ti faremo assistere alle capacità di puttana da cani di mio fratello.
Ascoltando quelle parole io mi sentivo inorgoglita ed umiliata nello stesso tempo.
Tuttavia le mie esigenze fisiche cominciarono ad emergere nuovamente e supplicai di avere dell'acqua, del cibo e del riposo, ribadendo che mi sentivo sfinita.
Le ragazze ridacchiarono sadicamente e sarcasticamente mi dissero "Povera stella, hai fame, hai sete hai sonno, sei stanca", e poi consultando sottovoce tra loro per lunghi minuti mi fecero uscire dal canile ordinandomi di piazzarmi in ginocchio in mezzo al cortile.
Io mi piazzai nel posto che mi era stato indicato e le ragazze se ne andarono lasciandomi sola sotto il sole estivo che bruciava il mio corpo coperto di sporcizia.
Passai non so quanto tempo, forse molte ore (oramai la mia coscienza del tempo stava svanendo), nella mia semiincoscienza vidi il sole abbassarsi, e continuando a contorcermi per la sofferenza vidi le ragazze trafficare con dei sacchetti e con il sottoscala della casa.
Nel mio doloroso intontimento non capivo bene cosa stessero facendo, poi quei magnifici corpi nudi si avvicinarono e mi dissero, ironicamente, che mi avevano preparato una stanzetta adatta a me.
Io indifferente alle loro parole continuai a supplicare dell'acqua perchè non c'è la facevo più.
Le ragazze resesi conto della mia necessita mi portarono verso la presa d'acqua del giardino dove un rubinetto era collegato ad un tubo per innaffiare le piante.
Mi infilarono il tubo in gola e me lo spinsero fino ad invadermi l'esofago.
Poi aprirono il rubinetto e mi fecero riempire di acqua.
Inizialmente cominciai a sentire quel liquido come una grandissime soddisfazione.
Sentii il mio stomaco riempirsi e la mia sete accontentarsi, ma le ragazze andarono oltre riempiendo la mia pancia.
Mi sfilarono il tubo dall'esofago per farmi vomitare per terra l'eccesso di acqua che avevo ingoiato.
Nel frattempo le ragazze ironicamente si chiesero tra loro se quell'acqua era potabile e se mi avrebbe fatto male.
Si misero a ridere, dicendo tra loro che mi avrebbe aspettato di peggio.
Mentre continuavo a vomitare acqua mi trascinarono verso il sottoscala, che già di suo era un luogo, pieno di muffa, sporcizia e ragnatele.
Le ragazze dissero che si erano date da fare per "arredarlo" come meritavo.
Mi spiegarono che avevano raccolto i sacchi del biologico dai cassonetti posti nelle vicinanze e li avevano accatastati; avevano raccolto i sacchetti delle feci dei cani e che gli avevano gettati in quello schifo.
Io quasi completamente intontita non capivo molto, sentivo solo una puzza terribile provenire da quel sito.
Mi disserro che quella era la mia stanzetta per dormire e mi gettarono in mezzo a quello schifo.
Poi per accontentare la mi fame mi gettarono una ciotola piena di pop-corn e carne in scatola.
Quando vidi quel bendidio in mezzo alla spazzatura mi misi ad ingoiarlo avidamente.
Poi mi gettarono anche una ciotola d'acqua, come se ne avessi bisogno.
Chiusero la porta mentre io mi nutrivo bestialmente in mezzo a quel putridume puzzolente.
Accontentato il mio stomaco mi sovvenne la stanchezza ero veramente esausta e mi addormentai in mezzo ai sacchetti della spazzatura e delle merde dei cani.
Fu un sonno veramente riposante perchè ero veramente stremata.






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