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L'inizio di una estate vissuta come animali


di maktero
25.03.2024    |    130    |    2 8.7
"Mentre parlava notai il suo culo morbido che mi fece eccitare, e me lo inculai..."
E' arrivato il splendido Luglio; il caldo ed il sole imperano e stimolano i nostri giovani sensi.
Da un pò di tempo io e mia sorella pensiamo ad una esperienza di vita che ci riduca allo stato bestiale.
C'è una grande pineta vicino a noi dove si ritrovano depravati di ogni genere che cercano trovano soddisfazione ai loro istinti sessuali più trasgressivi.
La abbiamo già frequentata e ci siamo divertite moltissimo.
Adesso ci sentiamo eccitate per vivere una intera stagione nella pineta; nude, abbandonate nella natura vivendo come bestie e passando il tempo ad accontentare i depravati che frequentano la pineta.
Finalmente ci decidiamo, chiamiamo un amica che ci trasporterà sul luogo e ci abbandonerà lì.
La mattina del 12 Luglio chiudiamo la casa; blocchiamo la linea del gas, dell'acqua e della linea elettrica, facendo queste cose sentiamo un certo peso; ci rendiamo conto che stiamo tranciando la nostra vita consueta per gettarci in una avventura insolita.
Ma queste ansie sono ammutulite dalla nostra voglia di provare qualcosa di nuovo e selvaggio.
Alle dieci arriva la nostra amica, saliamo in macchina indossando solo delle magliettine sufficienti a mantenere la decenza mentre attraversiamo le strade che ci porteranno a destinazione.
Porgiamo alla nostra amica le chiavi di casa dicendole di rivenirci a prendere solo per il trenta Agosto.
La nostra amica ci guarda con intensità e ci chiede se siamo sicure delle nostra decisione.
Esitiamo per un attimo e poi rispondiamo all'unisono di sì.
Ci chiede come pensiamo di sopravvire per questo periodo, le rispondiamo che elimoseremo il cibo e l'acqua; lo abbiamo già fatto.
L'amica ci porta sul luogo, durante il viaggio nella macchina si crea un silenzio imbarazzante; sembra quasi di avviarci verso un luogo di sacrificio.
Ma in realtà io sono arrapata per quanto mi sono costretta a fare e penso che anche mia sorella sia eccita.
Ed il nostro silenzio è dovuto più che altro al fatto che le nostre menti sono impegnate a fantasticare al prossimo futuro.
Arriviamo al margine della pineta; scendiamo dalla macchina, ci spogliamo da quell'ultimo indumento che copriva il nostro corpo e salutando l'amica ci avviamo nude al nostro destino.
Mentre ci inoltriamo nella selva tenendoci per mano, sorridenti e felici di sentirci nude, libere, pronte a godere dalle sensazioni che ci avrebbero dato i nostri giovani corpi e le nostre menti pervertite.
Era presto per le frequentazioni dei soliti depravati, ed io e mia sorella ci adagiammo appoggiandoci al tronco di un albero sempre tenendoci per mano.
I raggi di sole che filtravano dalle fronde dei pini riscaldavano i nostri corpi nudi; i nostri piedi scalzi tastavano il terreno sabbioso coperto dagli aghi dei pini e gli uccellini cantavano felici.
Ci sentivamo veramente contente e cominciammo a baciarci per la felicità.
Poi cominciammo a sentire delle voci e dei movimenti; il sole era alto e la pineta cominciava ad animarsi.
Noi restammo al nostro posto sapendo che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno.
Ed infatti dopo poco tempo si presentarono due tizi, che scoprendoci esclamarono "Quì c'è qualcosa".
I due si avvicinarono e dissero tra loro c'è una donna ed un frocio.
Uno dei due esclamò "Non i piacciono i froci e mi faccio la donna"; l'altro replicò dicendo "Nemmeno a me piacciono i froci, scambiamoci la donna".
Il primo tirò fuori il cazzo e cominciò ad esporlo davanti a mia sorella pronunciando frasi oscene sulla sua virilità.
Poi piantò il cazzo in bocca maia sorella che cominciò a spompinarlo; il secondo guardava cominciando a masturbarsi, per poi infilare il cazzo in bocca a mia sorella alternandosi al primo.
Io guardavo eccitata masturbandomi, quello era 'inizio della nostra disgressione estiva e si prospettava molto bene.
Uno dei due vedendo che mi masturbavo mi diede un calcio violento per allontanarmi e sputandomi addosso mi disse "Stai lontano frocio".
Io mi misi da parte mentre guardavo mia sorella che veniva fatta dai due.
I due arrivarono al loro godimento innondando la bocca di mia sorella e al sua vagina di sborra.
Poi contenti se ne vanno; io chiedo a mia sorella di farmi ingoiare a sborra che ha nella vagina visto che quella nella bocca l'ha ingoiata.
Lei mi dice di sdraiarmi e poi mettendomi il suo bacino sopra alla mia bocca si preme l'utero e fà uscire la sborra insieme ai suoi liquidi vaginali.
Io assaggiò tutto avidamente e mi masturbo.
Proprio in quel momento un tizio esce dalla vegetazione e strilla entusiasmato dalla scena.
Si butta in ginocchio davanti a noi e chiede di poter assaggiare i liquidi che stavamo scambiandoci.
Io gli dico di avvicinarsi e di infilare la lingua nella mia bocca.
Mi metto prona a bocca aperta e dopo un istante sento la lingua del tizio che fruga nella mia bocca assaporando la miscela di sperma degli sconosciuti dei liquidi di mia sorella e della mia saliva.
Lo lascio fare, mi piace sentire la sua lingua che esplora la mia bocca per catturare ogni stilla della mistura presente nella mia bocca.
Comincia a masturbarsi freneticamente, poi in attimo in cui lui mi toglie la lingua dalla bocca gli dico che mi scappa di pisciare e che se vuole gli posso pisciare in bocca.
I suo occhi esplodono per l'entusiasmo e continuando a masturbarsi sempre più freneticamente mi urla "dammi il tuo piscio dammi il tuo piscio".
Lui si butta con la schiena contro un albero con la bocca spalancata come se stesse per ricevere un dono; io punto il mio cazzo verso la sua bocca e comincio a pisciarci dentro.
Lui ingoia il più possibile continuando a masturbarsi allo spasimo il suo cazzo era veramente gigantesco e prossimo a venire.
Quella vista mi fa impazzire e mi getto con la bocca sul suo cazzo, cominciando a spompinarlo.
Nel frattempo mi accorgo che mia sorella si è avvicinata a lui e sporgendo il bacino ha cominciato a pisciarli in bocca.
La situazione doveva essere estremamente eccitante per il tizio; il suo cazzo cominciò ad ingrossarsi allo spasimo dentro la mia bocca.
Ed un attimo dopo sulla lingua sentii risalire il flusso di sperma risalire lungo la sua asta.
Quel tesoro liquido eruppe nella mia bocca, ed io ingoiai tutto avidamente.
Aveva un sapore strano insolito rispetto al solito; difatti chiesi a mia sorella di assaggiarne un poco per avere il suo parere; gliene versai un poco in bocca.
Lei l'ho assaggiò con attenzione e poi confermò che sapeva di strano.
Chiedemmo al tizio se era malato, ma lui ci confermò che era sanissimo e che il sapore del suo sperma era dovuto forse alla sua dieta vegana.
Accettammo la risposta del tipo e poi gli facemmo una proposta.
Gli proponemmo di essere disponibili a tutti i suoi desideri ma chiedevamo che lui ci avrebbe rifornito di cibo ed acqua.
Lui inizialmente rimase perplesso, ma quando gli spiegammo che noi vivevamo nella pineta e che avevamo bisogno di sostegno lui si offri di accontentarci.
Ci avrebbe portato cibo e acqua e quant'altro necessitavamo.
Mentre parlava notai il suo culo morbido che mi fece eccitare, e me lo inculai.
Non ne potevo più e volevo farmi un culo.
Lo sconosciuto apprezzò molto l'interessamento e cominciò a masturbarsi mentre lo inculavo e mia sorella lo riempiva di sputi in faccia.
Io godei e feci godere lo stronzo che se ne andò felice promettendo di tornare all'indomani con le provviste.



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