Racconti Erotici > trans > I boccoli di Angelica
trans

I boccoli di Angelica


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
19.04.2025    |    996    |    2 9.0
"Ogni mattina, Salvatore la scopava in bocca e nel culo, il cazzo che la riempiva, lo sperma che le colava dal buco, il piacere che la consumava..."
Racconto vero di un utente di A69 che ringrazio

Nel piccolo paese vesuviano, tra le strade polverose e le case di tufo, Angelo cresceva come un fiore selvatico in un terreno arido. A soli 18 anni, era una figura che attirava sguardi e sussurri. I suoi boccoli dorati, morbidi come seta, cadevano sulle spalle, e il suo modo di muoversi – un’andatura leggera, quasi danzante, con il culo che sculettava involontariamente – lo rendeva il bersaglio delle risate e delle offese. “Ricchione,” lo chiamavano i ragazzi del paese, e lui abbassava lo sguardo, il cuore che batteva forte, non per vergogna, ma per un desiderio che ancora non capiva. Dentro di sé, Angelo si sentiva sempre più donna, un’energia femminile che cresceva come una marea, inarrestabile.
La sua vita era segnata da un’ombra costante: il vicino di casa, un uomo grasso e sgraziato di nome Salvatore, che abitava al piano di sopra. Salvatore era un uomo volgare, con la pancia che strabordava dalla cintura e un odore di sudore e sigarette che lo seguiva ovunque. Fin da quando Angelo era in primo superiore, Salvatore aveva iniziato a fare apprezzamenti pesanti, il suo sguardo che si posava sul culo di Angelo come un predatore. Una volta, mentre Angelo passava nel cortile, Salvatore gli aveva toccato il culo, una mano pesante che si era posata per un istante, lasciandolo paralizzato. Angelo aveva fatto finta di niente, il cuore che gli martellava, ma quell’episodio si era ripetuto, con Salvatore che lo importunava ogni volta che lo incrociava, un ghigno che prometteva guai. “Bel culetto, eh,” diceva, e Angelo si divincolava, cercando di ignorarlo, ma dentro di sé qualcosa si accendeva, una curiosità pericolosa.
A 18 anni, Angelo non era più il ragazzo timido di un tempo. La sua identità si stava trasformando, il desiderio di essere donna che lo consumava. Si guardava allo specchio, accarezzando i boccoli, immaginandosi con un corpo diverso, un nome nuovo. La sua voglia cresceva, un fuoco che lo spingeva a esplorare, a voler scoprire chi fosse davvero. Fu in quel momento di fragilità e desiderio che Salvatore colpì. Una sera, mentre Angelo tornava a casa, Salvatore lo fermò sulle scale, il suo alito che puzzava di vino. “Perché non vieni a casa con me?” disse, la voce bassa, toccandogli di nuovo il culo, la mano che indugiava. “Ti faccio vedere una cosa che ti piacerà.” Angelo esitò, il cuore che batteva all’impazzata, la paura mescolata a una curiosità che lo spaventava. “Non dirò a nessuno del tuo segreto,” incalzò Salvatore, e quelle parole, come un uncino, lo trascinarono dentro.
Entrati nell’appartamento di Salvatore, un tugurio pieno di bottiglie vuote e puzza di fumo, la porta si chiuse con un tonfo. Salvatore non perse tempo. Si abbassò i pantaloni, il cazzo già mezzo duro che sporgeva da un groviglio di peli, un odore acre che colpì Angelo come uno schiaffo. “Inginocchiati,” ordinò, e Angelo, tremando, obbedì. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma il desiderio di compiacere, di scoprire, lo spinse a cedere. Prese il cazzo in bocca, le labbra che si chiudevano sulla punta, il gusto salato e rancido che lo fece rabbrividire. Salvatore gemette, afferrandogli i boccoli, spingendo con forza, il cazzo che scivolava nella gola di Angelo. “Brava, puttanella,” grugnì, e Angelo, nonostante il disgusto, continuò, succhiando con un misto di paura e eccitazione, il cazzo che pulsava contro la sua lingua. Quando Salvatore venne, lo sperma caldo gli riempì la bocca, un sapore amaro che lo fece tossire, ma ingoiò, il corpo che tremava, il cuore che batteva per qualcosa di nuovo, di proibito.
Salvatore lo fissò, il ghigno soddisfatto. “Ci rivediamo ogni mattina, capito? Prima di andare a scuola.” Angelo annuì, incapace di parlare, e da quel giorno la sua routine cambiò. Ogni mattina, prima di uscire di casa, saliva da Salvatore. La porta si chiudeva, e Angelo si inginocchiava, il cazzo di Salvatore che gli riempiva la bocca, l’odore acre che ormai conosceva a memoria. Succhiava con sempre più confidenza, le labbra che scivolavano sull’asta, la gola che accoglieva ogni affondo, lo sperma che gli colava sul mento quando Salvatore veniva, un rituale che lo umiliava e lo eccitava allo stesso tempo. “Sei una brava troia,” gli diceva Salvatore, e Angelo, dentro di sé, iniziava a sentirsi diverso, a desiderare di essere quella troia.
Le sere erano ancora più intense. Salvatore invitava spesso due amici, Enzo e Mimmo, due uomini rozzi come lui, con pance da birra e mani callose. Facevano salire Angelo, ormai rassegnato, e lo costringevano a vestirsi da femmina: una gonnellina corta che Salvatore aveva rubato da qualche parte, un top attillato che metteva in risalto il suo petto piatto ma morbido, calze a rete che gli stringevano le cosce. “Balla per noi, puttana,” ordinavano, e Angelo, con i boccoli che ondeggiavano, si muoveva al ritmo di una musica volgare, il culo che sculettava, gli occhi di Enzo e Mimmo che lo divoravano. Poi, il gioco cambiava. “Inginocchiati,” diceva Salvatore, e Angelo obbediva, succhiando i cazzi di tutti e tre, uno dopo l’altro. Il cazzo di Enzo era lungo e sottile, quello di Mimmo corto ma spesso, ognuno con un sapore diverso, un odore che si mescolava al fumo e al sudore della stanza. Angelo succhiava con devozione, le mani che accarezzavano i testicoli, la bocca che si riempiva di sperma, il viso che si bagnava quando non riusciva a ingoiare tutto.
Una sera, il gioco si spinse oltre. Dopo i pompini, Salvatore lo fece piegare sul tavolo, la gonnellina alzata, il culo esposto. “È ora di fare sul serio,” disse, lubrificando il buco di Angelo con della crema trovata in bagno. Angelo tremava, il cuore che batteva, ma non si tirò indietro. Salvatore lo penetrò con un affondo brutale, il cazzo che forzava il buco stretto, un dolore acuto che fece urlare Angelo. “Zitta, troia,” grugnì Salvatore, e continuò, ogni colpo che lo dilatava, il dolore che si trasformava in un piacere strano, travolgente. Enzo e Mimmo guardavano, i cazzi in mano, poi presero il loro turno. Enzo lo inculò con movimenti lenti, il cazzo lungo che toccava punti che Angelo non sapeva di avere, Mimmo con affondi rapidi, il cazzo spesso che lo apriva. Angelo urlava, il culo che bruciava, ma il piacere lo travolgeva, il suo cazzo che si induriva senza essere toccato, un orgasmo anale che lo fece tremare, il corpo che si arrendeva. Quella notte, mentre i tre uomini lo riempivano di sperma, lo chiamarono per la prima volta Angelica, e il nome gli sembrò perfetto, il sigillo della sua trasformazione.
Da quel momento, Angelica era nata. Ogni mattina, Salvatore la scopava in bocca e nel culo, il cazzo che la riempiva, lo sperma che le colava dal buco, il piacere che la consumava. “Sei la mia puttana,” le diceva, e Angelica annuiva, il culo che pulsava, il desiderio che cresceva. Le sere con Enzo e Mimmo erano un’orgia di cazzi, bocche e buchi, Angelica che ballava, succhiava, si lasciava inculare, il culo sempre più aperto, il piacere che la trasformava. Indossava calze a rete, gonne corte, tacchi rubati, il suo corpo che si modellava al desiderio, i boccoli dorati che ondeggiavano mentre veniva scopata. Era un periodo bellissimo, un’esplosione di lussuria che la faceva sentire viva, libera, anche se prigioniera di quei porci aguzzini.
Ma la libertà di Angelica era fragile. Una sera, suo zio Franco, un uomo rude di 50 anni, la vide mentre si cambiava in camera, le calze a rete che spuntavano da sotto una gonna. I suoi occhi si scurirono, un misto di rabbia e desiderio. Senza dire una parola, la trascinò in bagno, chiudendo la porta. “Che cazzo fai, eh?” sibilò, ma non aspettò una risposta. Le alzò la gonna, le abbassò le mutandine, e la penetrò nel culo con una forza che la fece urlare di dolore. Il cazzo di Franco era grosso, non lubrificato, ogni affondo un’agonia, il buco che bruciava, le lacrime che le rigavano il viso. Franco venne in silenzio, lo sperma che le riempiva il culo, poi la lasciò lì, tremante, senza dire nulla. Angelica, distrutta, si ricompose, il dolore che le pulsava nel buco, ma non aveva scelta: quella sera, Salvatore la aspettava.
Salì da Salvatore, il culo ancora dolorante, ma non disse nulla. Lui, Enzo e Mimmo la stavano aspettando, i cazzi già duri, la gonnellina pronta per essere alzata. “Balla, puttana,” ordinò Salvatore, e Angelica obbedì, il dolore che si mescolava al piacere, il culo che bruciava ma il desiderio che non si spegneva. Succhiò i loro cazzi, uno dopo l’altro, il gusto salato che la ubriacava, poi si piegò sul tavolo, il buco esposto. Salvatore la inculò per primo, il cazzo che forzava il buco già dolorante, ogni affondo che la faceva gemere, un misto di agonia ed estasi. Enzo e Mimmo seguirono, i loro cazzi che la dilatavano, lo sperma che la riempiva, il culo che pulsava, il piacere che la travolgeva nonostante tutto. Angelica urlava, il corpo che tremava, un orgasmo anale che la sconvolse, il suo cazzo che schizzava senza essere toccato, il pavimento che si bagnava dei suoi umori.
Quella notte, mentre tornava a casa, il culo dolorante, lo sperma che le colava lungo le cosce, Angelica si guardò allo specchio. I boccoli dorati erano spettinati, il trucco sbavato, ma nei suoi occhi c’era una luce nuova. Era Angelica, una troia, una donna, e quel dolore, quel piacere, erano parte di lei. Sapeva che la sua vita non sarebbe mai stata facile, ma in quel momento, con il culo che bruciava e il cuore che batteva, si sentiva viva, pronta a affrontare qualsiasi cosa il suo mondo le avrebbe gettato addosso.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per I boccoli di Angelica :

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni