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Scambio di Coppia

Esibita sotto le stelle


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
16.04.2025    |    555    |    0 9.3
"“Vi tratterrete molto in albergo?” Caramellina e Pilone si scambiarono uno sguardo complice, il perizoma di pizzo sul balcone, il profumo di gelsomino, ..."
Caramellina e Pilone, coppia che ardeva per il brivido dell’esibizionismo, avevano trasformato il balcone della loro camera al quarto piano di un lussuoso hotel a quattro stelle in un palcoscenico di lussuria sfrenata. Caramellina, 38 anni, aveva un corpo sinuoso, una quarta di seno piena e soda, capelli ramati che cadevano in onde morbide sulle spalle e occhi verdi colmi di malizia. I suoi piedini adorabili, numero 36, erano curati con precisione, unghie smaltate di rosso scarlatto che brillavano sotto la luce della luna. Sempre attenta alla sua persona, era completamente depilata, la pelle liscia e la fica perennemente bagnata, pronta a ogni provocazione. Indossava un vestito di seta rossa, aderente, che abbracciava le sue curve, trasparente sui fianchi a rivelare un perizoma nero di pizzo e un reggiseno a balconcino che esaltava i suoi seni. Il suo profumo di gelsomino e vaniglia si mescolava al calore della sua pelle, un’essenza inebriante. Pilone, 42 anni, alto e muscoloso, sfoggiava una camicia di lino bianca sbottonata e pantaloni neri attillati, i boxer di seta nera che non celavano la sua erezione. Il suo aroma di sandalo e cuoio si intrecciava con quello di Caramellina, creando un’atmosfera carica di sensualità.
Il balcone, affacciato sulla piscina centrale illuminata da luci soffuse, aveva una ringhiera di vetro trasparente che offriva una vista perfetta sulla piscina e sulle altre camere dell’hotel, disposte a semicerchio. Le finestre e i balconi vicini, con tende socchiuse e ombre curiose, erano il pubblico ideale per il loro spettacolo. La notte era tiepida, una brezza marina portava il suono delle onde, e le stelle brillavano sopra la piscina che rifletteva la luna.
Caramellina, appoggiata alla ringhiera, lasciò cadere il perizoma di pizzo nero sul pavimento del balcone, un gesto lento e provocante, il tessuto illuminato dalla luna come un trofeo per gli spettatori nascosti. Spalancò leggermente le gambe, la fica depilata e bagnata che luccicava, gli occhi che cercavano movimenti dietro le tende delle camere vicine. Ogni sguardo immaginato su di lei le accendeva un fuoco tra le cosce, il clitoride che pulsava. Pilone, dietro, si era abbassato i pantaloni, il cazzo duro che sfiorava il suo culo, sollevandole il vestito per esporla completamente, la seta rossa raccolta intorno alla vita, i piedini curati che si puntavano sul pavimento.
L’aria era carica di elettricità. Caramellina si inginocchiò, i piedi arcuati che mostravano la perfezione delle sue dita, e prese il cazzo di Pilone in bocca, le labbra che scivolavano sulla pelle tesa, la lingua che accarezzava la punta. Lui gemette, le mani nei suoi capelli ramati, mentre lei succhiava, consapevole degli occhi puntati su di loro. Tende si mossero, luci si accesero, e Caramellina si sentiva il centro di ogni desiderio. Pilone la fece alzare, la girò verso la ringhiera e la penetrò con forza, il cazzo che scivolava nella sua fica fradicia. Lei urlò, un gemito acuto che echeggiò nel cortile, attirando sguardi. Ogni spinta la portava al confine del piacere, la fica che si contraeva, il clitoride gonfio che sfregava contro di lui.
L’orgasmo di Caramellina esplose come un’onda, un urlo di piacere che squarciò la notte, la fica che schizzava, bagnando le cosce e il balcone. Tremava, le gambe cedevoli, i piedini che si contraevano, mentre Pilone continuava a scoparla, prolungando il suo godimento. Ombre si avvicinavano alle finestre, qualcuno applaudiva piano da un balcone lontano. Ma fu allora che notarono una presenza inaspettata.
Una cameriera, sulla cinquantina, era entrata in camera senza farsi notare. Alta circa 1,60, aveva un fascino maturo e curato. La sua camicetta bianca attillata, leggermente trasparente, abbracciava una quarta di seno abbondante, i capezzoli che si intravedevano sotto il tessuto teso. La gonna nera, corta e aderente, le arrivava a metà coscia, lasciando scoperte le gambe avvolte da calze velate nere. I capelli castani, raccolti in uno chignon ordinato, e un leggero trucco che sottolineava gli occhi scuri completavano il suo aspetto. Era ferma, ipnotizzata, gli occhi fissi su Pilone, il respiro corto. Una mano, infilata sotto la gonna, si muoveva lenta, sfiorandosi, il volto arrossato dal desiderio.
Caramellina, ancora scossa dall’orgasmo, colse il fuoco negli occhi della cameriera e sorrise, un’espressione di consenso. Pilone, al culmine del piacere, si ritrasse da Caramellina, il cazzo pulsante esposto, e con un cenno invitò la cameriera ad avvicinarsi. Lei si mosse verso di lui, gli occhi che brillavano di lussuria. Prese il cazzo in mano, accarezzandolo con dita tremanti, poi si chinò e lo prese in bocca, succhiandolo con avidità, gemendo piano, la lingua che lavorava instancabile.
Caramellina, eccitata, si avvicinò da dietro, le mani che scivolavano sotto la gonna della cameriera. Le abbassò le calze velate e le mutande di cotone bianco, lasciandola esposta, la fica lucida di umori. La guidò verso il davanzale del balcone, facendola appoggiare, il culo in vista sotto la luce della luna, la gonna sollevata. Pilone si posizionò dietro di lei e la penetrò nella fica, scopandola con colpi profondi. La cameriera gridava, il corpo che si inarcava, i seni che ondeggiavano sotto la camicetta sbottonata, liberati dal reggiseno abbassato da Caramellina.
Caramellina, inginocchiata, accarezzava il clitoride della cameriera con movimenti circolari, le dita che scivolavano tra gli umori, mentre con l’altra mano pizzicava i capezzoli turgidi, i seni abbondanti esposti alla brezza. I gemiti della cameriera si mescolavano al suono della brezza, gli occhi delle camere vicine che catturavano ogni istante. L’orgasmo della cameriera montò rapido, un urlo incontrollato che squarciò la notte, la fica che si contraeva intorno al cazzo di Pilone. Quel suono fece impazzire Pilone, che con un ultimo affondo le scaricò dentro tutto il suo sperma caldo, riempiendola mentre lei tremava, le gambe che cedevano.
La cameriera, ansimante, si voltò, il volto illuminato da un sorriso appagato, la camicetta aperta, la gonna sgualcita, le calze abbassate. “Siete stati fantastici,” disse con voce roca, sistemandosi i capelli. “Vi tratterrete molto in albergo?” Caramellina e Pilone si scambiarono uno sguardo complice, il perizoma di pizzo sul balcone, il profumo di gelsomino, sandalo e sesso nell’aria. La notte era lunga, e il loro spettacolo aveva trovato una nuova protagonista.
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