Racconti Erotici > trans > Parte 3 : L'escursionista
trans

Parte 3 : L'escursionista


di Membro VIP di Annunci69.it Stefy_Mant
10.03.2025    |    2.609    |    2 9.3
"Ho sempre amato i racconti delle tue avventure prima del matrimonio, ammirando la tua intraprendenza, non comune per una giovane donna di quegli anni..."
Mi svegliai quella mattina con l'entusiasmo di una bambina a Natale. La sera prima non avevo aperto né la lettera né il misterioso zaino che Giorgio mi aveva lasciato. Iniziai dallo zaino, trovandoci dentro abiti da trekking che mi lasciarono perplessa. "Che nella fretta mi abbia dato lo zaino sbagliato?" pensai. Ma poi, perché avrebbe dovuto avere uno zaino con indumenti da trekking da donna, per giunta un po' vintage?
Aprii la busta, lasciando cadere alcune polaroid sbiadite di una strada e di cartelli segnaletici. Il mistero si infittiva, e non mi restava che leggere la lettera per capire cosa stesse succedendo.
"Cara Anna,
questa è una fantasia che mi frullava in testa da tempo, ma richiedeva una giornata mite e, purtroppo, nei periodi migliori i nostri incontri erano diradati. Ho sempre amato i racconti delle tue avventure prima del matrimonio, ammirando la tua intraprendenza, non comune per una giovane donna di quegli anni. Tra tutti, quello che mi colpì di più fu quando ti sei persa con un'amica in un sentiero di montagna, fino a quando non vi siete imbattute in quel rifugio dove alloggiava un escursionista. Il tuo decidere di passare la notte lì, con l'intenzione di provocarlo fino a farlo cedere, mi ha eccitato all'inverosimile. Non avrò una baita, ma ho una casetta vicino al mare in un luogo isolato e vorrei tanto rivivere quell'esperienza, con una bella turista sprovveduta che decide di sedurmi. Io mi limiterò a lasciarti degli indumenti comodi per raggiungere il mio "rifugio", poi lascerò il resto a te, visto che anche in quelle occasioni eri ben organizzata.
Ti ho lasciato anche delle foto con le indicazioni per raggiungermi. Tranquilla, non è molto distante dalla strada principale e non rischierai di perderti. Scherzo, ovviamente.
A presto, amore mio,
Giorgio"
Sorrisi. Conoscevo anch'io quella storia e sapevo bene come era andata con l'escursionista. In realtà, mamma e la sua amica non stavano facendo un giro in montagna, ma cercavano di raggiungere la baita di alcuni amici per un'orgia a tema Decameron prima di perdersi, e mia madre non volle sprecare la giornata restando a bocca asciutta, visto anche il bell'uomo che alloggiava lì con loro.
Preparai nello zaino ciò che mi sarei portata dietro per un'orgia e iniziai a prepararmi. Nel frattempo, Giorgio mi inviò le indicazioni per il navigatore. Del resto, immaginavo che dopo più di vent'anni quelle foto sarebbero servite a poco.
Presi l'auto e mi diressi verso uno spiazzo poco fuori città che dava accesso al sentiero per casa sua. Mi faceva strano andare a incontrare un uomo in tenuta da trekking, con i capelli raccolti in una coda. Seguii le indicazioni del navigatore per un quarto d'ora, finché non iniziai a intravedere, dietro i cespugli, la casa di una delle polaroid e mi incamminai verso il patio con vista mare.
"Salve, ha bisogno?" sentii Giorgio dare inizio al nostro gioco.
"Ammiravo un attimo il panorama, ma potrei chiederle di usare il telefono per sentire i miei amici e capire come raggiungerli? Il cellulare qui non ha campo." Lui mi fece cenno di entrare.
Finsi la telefonata e mi inventai di essere scesa troppo presto dall'autobus e che ora mi toccavano diverse ore di cammino per raggiungerli.
"Farà buio quando sarai a malapena a metà strada e non è il massimo per una ragazza sola, fidati. Se vuoi, puoi restare qui, moglie e figli arriveranno domani, quindi c'è una stanza libera." Accettai e finsi una seconda telefonata ai miei fantomatici amici. A quel punto, iniziò il mio gioco di seduzione: decisi di sfruttare le ore di sole rimaste per mettermi in bikini nel patio, sculettando davanti a lui. Notavo il rigonfiamento dei suoi pantaloncini, ma lui resisteva stoicamente. Mi sfilai il reggiseno del costume e gli chiesi se gentilmente poteva spalmarmi un po' di crema sulla schiena. Lui accettò, facevo moine a ogni suo movimento di mano, ma lui continuò a resistere.
Tornai in casa in topless. Lui aveva preparato una cenetta semplice, mi sedetti accanto a lui, sfiorando ripetutamente la sua gamba con i piedi scalzi.
"Mi è andata bene a voler ammirare il tuo panorama, altrimenti avrei rischiato di finire in uno stupro invece che nell'orgia a cui stavo andando." Lui si finse sorpreso e parlammo di questo fantomatico incontro con amici, di cui voleva sapere tutto. Anche se in questo c'era più della mia esperienza che di mia madre, lo vedevo preso dai miei racconti di avventure erotiche. Pensai: "Niente male, Stefy, questo vecchio etero convinto sembra proprio preso da una ragazza alternativa come te."
"Ma, una curiosità?" disse. "Il tuo outfit da orgia era quello da trekking? O il bikini che indossi?"
Scoppiai a ridere, facendogli cenno di aspettare, mentre mi dirigevo verso la camera degli ospiti. Qualche minuto dopo, tornai nel soggiorno e lo vidi a bocca aperta. Mi ero messa un corpetto con reggicalze nero e viola in pelle che mi dava qualche curva femminile in più, un perizoma che a fatica conteneva il mio minuscolo "pacchetto", calze a rete larga, sandali con tacco 15 e una parrucca stile Valentina.
"Così sono più credibile," dissi con fare da pantera.
"Peccato essere sposato," mi rispose, ancora genuinamente sorpreso dal mio look.
"Beh, come ho detto, mi hai salvato da chissà quale orribile destino, quindi posso almeno ringraziarti con una lap dance. Direi che non è un vero e proprio tradimento." Lui annuì e si spostò sul divanetto, mentre io accendevo la vecchia radio sopra il caminetto, cercando la prima stazione con un po' di musica su cui ballare.
Iniziai il mio spettacolo, cercando di dargli sempre la visuale migliore del mio corpo e avvicinandomi sempre di più a lui. I suoi pantaloncini sembravano pronti a strapparsi, tanto il suo cazzo spingeva per liberarsi. Gli sbattei il sedere davanti alla faccia e iniziai a scuoterlo, prima di scendere a strusciare il suo rigonfiamento tra le natiche.
"Peccato non si possa toccare durante una lap dance," disse con voce rotta dal trattenersi.
"Non ho detto niente del genere," risposi, rialzandomi. Al che sentii le sue forti mani prendermi per i fianchi e il suo pacco sbattere sul mio sedere. Girai la testa e le nostre labbra si incontrarono, dando inizio a un lungo bacio appassionato, condito da una reciproca esplorazione dei corpi. Sentire il suo cazzo durissimo e enorme premere contro il mio, quasi insignificante in confronto, mi eccitò all'inverosimile. Mi piegai in squat davanti a lui, tirando giù di prepotenza i suoi pantaloncini e liberando il "pitone", che finì per atterrare con la punta sulle mie labbra, come se fosse destino. Iniziai a "lavorarlo" con passione, anche se era la terza volta in quattro giorni, lo desideravo come se mi fosse mancato da settimane. Lui rimase lì immobile a godere, sapeva che ero in pieno controllo del suo piacere e doveva solo abbandonarsi. Abbozzai qualche tentativo di gola profonda, ma nulla, troppo grosso, troppo lungo, ma lui non sembrava badare ai miei fallimenti e continuava ad ansimare profondamente. Sfilai le labbra, lasciando alla mia mano il compito di intrattenerlo e tornai nel mio personaggio.
"Per me i pompini non sono tradimento, quindi possiamo restare a giocare così o per te siamo già oltre," diedi una rapida succhiata a metà frase, "e vuoi anche il resto?"
Per risposta, mi tirò su, guidandomi a 90 gradi sul divano, con una gamba piegata sui cuscini e l'altra ben ferma e divaricata sul pavimento, con l’ingresso ben in vista. Prese un tubetto di lubrificante e ne versò una bella quantità sul mio buchetto, incurante del divano macchiato, e poi se ne spalmò una copiosa dose sul cazzo. Due colpi di avvertimento con la punta e dentro fino in fondo di prepotenza. Urlai più di piacere che di dolore, sentendo la sua mano destra intorno al collo e l'altra sul fianco a tenermi mentre mi spingeva con forza.
"Non ti fermare, non ti fermare..." ripetevo come un mantra a denti stretti, che forse non sentiva a causa del rumore del suo bacino contro il mio fondoschiena.
Dopo diversi minuti di alta intensità, si sfilò e mi preparai a una copiosa venuta, ma non avevo fatto i conti con l'effetto di un pomeriggio intero a stuzzicarlo e provocarlo. Mi prese per le caviglie, portandole all'altezza delle spalle, e si ributtò dentro di me, con la stessa forza di prima. Io non potevo che godere. Godere della sua veemenza, del mio sentirmi impotente nelle sue mani e di come mi sentissi una zoccola a prescindere dal suo rapporto con mia madre. Le sue mani lasciarono le caviglie, afferrandomi i fianchi, mi prese di peso e si mise seduto sul divano con me sopra, dandomi il controllo. Iniziai a cavalcarlo, rimbalzando sul suo membro con tutte le forze che avevo, con il solo intento di portarlo all'estasi più totale. L'estasi in cui lui mi aveva già fatto arrivare da un pezzo. E ci riuscii. Mi strinse tra le sue braccia e mi baciò appassionatamente mentre il suo cazzo esplodeva dentro di me. Me lo sfilai e passai le mie dita sul buco colante del suo succo. La mano si riempì di sperma e io mi pulii leccandomi le dita, con lui che osservava compiaciuto.
"Vai pure a farti una doccia, io devo riprendermi," disse quasi senza fiato.
Poco dopo tornai da lui, pulita, con la parrucca lunga con cui ero arrivata, maglietta, mutandine e infradito, pronta a raccogliere tutto e tornare a casa.
"Se non hai fretta, puoi dormire qui, eh," disse ancora visibilmente provato. "Io di certo non guido dopo questa scopata."
Accettai, scherzando sul fatto che la mia condizione era di dormire insieme... come se sarebbe stato altrimenti.
Crollammo presto a letto, dopo qualche bacio e l'intenzione di farlo ancora tradita dalla stanchezza, ma la mattina dopo mi svegliai con la bellissima visuale del suo durello mattutino che alzava le lenzuola, al contrario del mio quasi invisibile. Slittai sotto il lenzuolo e cominciai a lavorarlo con la bocca.
"Ma buongiorno, piccola mia," borbottò sornione e ancora un po' addormentato.
"Buongiorno, bel maschio" risposi tra una succhiata e l'altra. Mi invitò a salire sopra e prese a baciarmi, mentre sistemavamo i nostri corpi per far slittare il suo membro dentro il mio buchetto ormai sempre pronto ad accoglierlo. Dopo l'amplesso del buongiorno, ci spostammo in cucina per fare colazione e lui mi porse un'altra busta.
"Questa è l'ultima che avevo preparato," disse con un filo di malinconia nella voce. "Pensaci qualche giorno su se vuoi che facciamo anche questo, tanto fino a sabato sarò via per lavoro."
Gli dissi che mi ero trovata bene e che sicuramente avrei aspettato con ansia sabato, e lui sorrise e mi baciò la testa in modo affettuoso.
Poco dopo ripresi il sentiero verso lo spiazzo dove avevo lasciato l'auto, pensando a cosa avrei trovato nella prossima lettera. Il turbinio di emozioni della sera prima non lasciò troppo spazio a pensieri e ragionamenti che, invece, entrarono prepotentemente in gioco nel tragitto verso casa.
Questo gioco mi faceva scoprire nuovi lati di mia madre che, per quanto aperta nel parlare di sesso con me, mi era sempre sembrata più pratica che dedita a giochi e fantasie. Questo gioco mi aprì un mondo che avrei voluto sentire da lei, ma un po' temevo di affrontare, riportando a galla questo rapporto che sembrava più una banale scappatella con un superdotato.
Chissà cosa questo rapporto aveva lasciato veramente in lei? E in lui? Se le prime due volte mi sentivo un rimpiazzo di mia madre, ieri sera ero me stessa e pure lui non la menziono neanche per sbaglio. E infine a me cosa lasceranno questi incontri? Mi passò per la testa il tirarmi indietro o, peggio ancora, farmi di nebbia; ma poi lo sguardo finì sulla terza busta scatenando curiosità e vividi ricordi di questi incontri riportandomi a voler andare fino in fondo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Parte 3 : L'escursionista:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni