trans
La nuova vicina
di Stefy_Mant
08.10.2024 |
9.921 |
20
"Ben presto la risposta a questo quesito ha ricevuto risposta..."
Non amavo molto quell'appartamento, o quella zona di Bologna in generale. Purtroppo la "fauna locale" non era molto amichevole per una come me e se non trovavo parcheggio a pochi passi dal portone mi toccava il tanto fastidioso cambio in auto prima di raggiungere locali o luoghi di appuntamento. L'unico lato positivo era che l'appartamento di fronte al mio era vuoto e potevo fare qualche foto da troia sul pianerottolo e sulle scale senza rischiare sorprese dal vicinato. Ecco però che un giorno, mentre ero di ritorno dalla spesa, vedo dei trasportatori fare un trasloco proprio li. Fu un colpo al cuore, dato che un mio trasloco era ancora fuori discussione. Chissà chi sarebbe arrivato li? Quanto avrebbe reso difficile la mia vita da trav, aldilà del togliere il set fotografico del pianerottolo. Ben presto la risposta a questo quesito ha ricevuto risposta. Dal pianerottolo ho sentito una voce di donna sgridare i facchini per la poca cura che avevano degli scatoloni. Aprii la porta e vidi una signora sulla 50ina, fisico atletico ben in mostra dall'aderente abbigliamento sportivo che indossava, capelli biondissimi e corti che ben si sposavano con quel fisico al limite del mascolino. Una volta finito di lamentarsi si è girata e mi ha visto fermo li sulla porta, facendo un cenno di saluto e un timido sorriso."Ciao! Sono Stefano, abito qua" Mi presentai. "Stavo per fare un caffè ne vuoi uno?"
Lei accettò, anche per staccare dalla follia che è una casa in fase di trasloco. Abbiamo chiacchierato un po' in attesa che finissero di scaricare le sue cose. Si chiamava Letizia, aveva acquistato tempo fa questo appartamento quando il suo matrimonio iniziò a naufragare. Anche per lei quella era una soluzione temporanea, in attesa di capire che fare della sua vita una volta finito tutto l'iter del divorzio. Un po' la conversazione mi calmò, sembrava una donna alla mano e anche moderna che probabilmente non avrebbe battuto ciglio vedendomi come Stefania. E fu proprio così.
Qualche settimana dopo ero in ascensore, di ritorno da una serata, con uno dei miei soliti look da ragazzaccia: tacco vertiginoso, minigonna giropassera, canottierina e una parrucca rossa accesa. All'arrivo all'ultimo piano si aprono le porte e chi mi trovo davanti? Letizia, vestita con un microabito chiaramente messo di fretta che accompagnava all'ascensore un giovane aitante ragazzo, a occhio sulla 20ina. Ero troppo ubriaca sia di alcool che di sborra per provare imbarazzo, l'ho salutata e ho notato che mi osservava per bene mentre sculettavo verso la porta di casa.
Il giorno dopo sentii bussare alla porta, era Letizia.
"Ieri sera...beh, hai visto il motivo per cui sto divorziano" disse con un filo di imbarazzo.
"E te hai visto il mio passatempo e come puoi capire, non ti biasimo. Come resistere a un ragazzo così"
Lei sorrise, come se un peso le si fosse levato di dosso
"Quindi anche a te piacciono i ragazzi giovani?" chiese, ormai più sciolta di prima
"Giovani, meno giovani, ragazzi, ragazze...non mi pongo chissà che limiti. Il divertimento è ovunque se ci si trova bene."
Conversammo un po' delle nostre avventure erotiche, le sue scappatelle con ragazzi giovani alle spalle di un marito perlopiù indifferente, e le mie avventure piccanti da troietta trav.
Stava per andarsene e mentre ci salutavamo disse "Sai, mia sorella per un po' aveva una storia con una come te. Non la capivo all'inizio ma col tempo mi intrigò parecchio. Ieri sera vedendoti ci ho ripensato molto"
Sorrisi e la salutai facendo finta di nulla, anche se avevo capito bene l'invito.
Chiusa la porta andai subito in camera e mi trasformai in Stefania, con un look simile a quello della sera prima anche se con un trucco più semplice. Una volta pronta andai da lei e bussai la porta. Lei aprì e mi accorsi che il mio far finta di nulla non funzionò: era nuda, con quel fisico tonico e androgino in tutto il suo splendore, i tacchi che si era messa rendevano ancora più impressionante il suo fondoschiena ben definito.
Non disse nulla, mi prese per mano e mi baciò. Io ricambiai accarezzando quel corpo perfetto. Mi accompagnò fino alla camera da letto, schivando scatoloni ancora in giro per la casa. Una volta a destinazione si mise in ginocchio, mi sfilò la minigonna e inizio a sbaciucchiare il mio cazzetto. Il look androgino mi aiutava a questo ruolo insolito per me, ma a onor del vero anche le sue capacità di lingua e bocca hanno reso l'erezione inevitabile. Non tralasciava un punto del mio cazzo il tutto tenendo lo sguardo fisso nel mio, trasmettendo tutte le sue intenzioni per questo piccante pomeriggio. Stavo per esplodere, ma era presto. La presi per mano e la accompagnai sul letto facendola stendere. La presi per le cosce aprendole delicatamente, mentre mi sdraiavo su di lei avvolgendo un capezzolo tra le mie labbra. Cominciai a sentire le sue moine, un'esperienza ormai insolita che però ha risvegliato qualcosa in me, e continuai a stimolare il seno prima di iniziare a scendere con la lingua fino al suo clitoride. A ogni centimetro verso quella destinazione lei godeva sempre di più e, al primo colpo di lingua sul clitoride, ha cacciato un urlo di piacere. Sentirla mi ha caricato immensamente, e ho iniziato a giocare con la lingua aumentando l'intensità in base alle moine e il quanto si contorcesse quel suo corpo divino. Non so quanto tempo ho passato con la testa tra le sue gambe, adoravo sentirla provare piacere, ma ad un certo punto mi trovai le sue cosce dietro la testa a stringermi verso di lei. Che segnale! Leccai più intensamente, mordicchiano il clitoride di tanto in tanto, fino a che non caccio un urlo fortissimo e mi trovai la faccia fradicia del suo succo. Mi indicò ansimando il comodino
"Preservativo, prendilo li e scopami!"
Eseguii osservandola con sguardo languido e la bocca colante del suo squirt.
Una volta coperto le entrai dentro e mi adagiai sul suo corpo mentre la penetravo, lei mi prese la faccia e inizio a leccare il suo succo e poi baciarmi intensamente.
Per la prima volta ero in difficoltà, le avrò fatto cambiare posizione mille volte per evitare di esplodere di piacere. Del resto erano anni che non usavo il mio cazzo così e poi su una donna così sensuale e sicura di se. Lei lo intuì
"Vuoi venire?" scossi la testa in approvazione.
Lei si sfilò da me e si mise di nuovo in ginocchio, togliendomi il preservativo prima di succhiarmi vigorosamente il cazzo. Due colpi di lingua e le riempii la bocca della mia sborra. Lei se lo tenne in bocca fino a quando non uscì l'ultima goccia, e poi si alzo e mi prese per le spalle facendomi intendere di mettermi io in ginocchio. Eseguii il suo desiderio senza esitare e senza distogliere lo sguardo dal suo. Una volta giù lascio colare la mia sborra dalla bocca alla mia faccia...non fossi provata mi sarei eccitata di nuovo. Poi si mise di nuovo in ginocchio e ci baciammo, con la sborra a dare un sapore più trasgressivo a quel momento. Ci trascinammo in doccia, senza parole, solo baci ad accompagnare questo pomeriggio piccante tra vicine di casa. Una volta risistemate, io sempre da troia da strada e lei con i suoi soliti leggings e canottiera aderenti ci siamo bevute un caffè, ora offerto da lei. Me lo porse con sguardo malizioso
"Ma se anche domani pomeriggio ci prendiamo un caffè insieme?" disse con fare provocante.
"Certo cara, magari domani da me?" sorridemmo entrambe e le mie paure di fine solitudine sul pianerottolo svanirono del tutto
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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