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Il vicino di camera
di Stefy_Mant
06.04.2024 |
7.491 |
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""E successo anche a me prima, vi do il numero che ho chiamato per risolvere?" chiedo da buona vicina di viaggio..."
Il fatidico giorno era arrivato finalmente! Dopo due lunghe settimane di lavoro mi ero presa due giorni tutti per me in un b&b per dedicarmi alla mia femminilità e, con un po' di fortuna, a qualche uscita e qualche incontro piacevole. Arrivata sul posto tutto sembrava essere come da descrizione, un discreto piano terra con uscita su parcheggio designato, ottimo per salire in auto già pronta senza troppi sguardi indiscreti. Mi avvicino alla porta di ingresso, inserisco il codice nella serratura elettronica e... errore. Riprovo un paio di volte prima di rassegnarmi e chiamare il referente indicato nella mail di prenotazione. La ragazza che risponde si rivela gentilissima e in un attimo mi resetta la serratura, consigliandomi in seguito di prendere la chiave che ha lasciato nel comodino per evitare che il problema si ripeta. Mentre scarico dall'auto i miei bagagli ecco arrivare due signori distinti, sui 50, chiaramente in città per la fiera che si stava svolgendo in quei giorni; a quanto pare eravamo vicini di appartamento visto che si sono diretti alla porta accanto per scoprire che anche la loro serratura elettronica aveva poca voglia di collaborare. Io bado ai fatti miei ma nel via vai mi accorgo che qualcosa non va col numero che gli è stato dato per assistenza.
"E successo anche a me prima, vi do il numero che ho chiamato per risolvere?" chiedo da buona vicina di viaggio.
Uno dei due annuisce e gli detto il numero, effettivamente diverso, e così anche loro riescono a entrare nel loro appartamento. La giornata prosegue, io decido di passare la serata in un locale e quindi dedico il pomeriggio a scegliere l'outfit e il trucco per la serata. Dopo un lungo rimuginare eccomi pronta a uscire armata di micro abito bianco che stenta a nascondere la mercanzia, parrucca rossa, trucco coordinato, borsetta con tutto il necessario e tacchi in mano per non finire contro un palo con l'auto. Apro la porta e chi mi trovo davanti? Uno dei due vicini, con una bottiglia di birra in mano pronto a bussare alla mia porta. Resta pietrificato avendomi visto solo da uomo
"Ciao, io...noi...sai per prima...volevamo regalarti questa"
Il suo genuino imbarazzo fa sparire il mio, sorrido divertita e accetto l'offerta ringraziandolo per poi avviarmi verso l'auto.
La serata passa come nel migliore di programmi, mi godo qualche ora da ragazza divertita da ogni sguardo che mi ritrovo addosso e riesco anche a concludere un paio di rapporti nel privè, fino a quando i tacchi cominciano a farsi sentire e decido che posso tornare a crollare nel mio rifugio.
Una volta arrivata, scendo dall'auto ed ecco il mio vicino fuori dalla sua porta a fumarsi una sigaretta.
"Spero tu non sia rimasto tutto il tempo qua fuori ad aspettarmi" gli dissi con fare sbarazzino.
Lui sorrise con un filo di imbarazzo ancora sul volto.
"Sai, è quasi impossibile credere che sei il ragazzo che ci ha aiutati prima"
Sorrido compiaciuta e con fare malizioso lo invito a dividerci quella birra che mi ha portato.
Ci sediamo sul letto e parliamo del più e del meno; lui si chiama Mauro, è un commerciale per un'azienda di piastrelle, da poco divorziato e man mano sempre più a suo agio con la mia presenza. Si rivela curioso su come la vivo, come è nata la cosa e, inevitabilmente, del come vivo il lato sessuale del mio essere trav.
Tra un mio aneddoto e l'altro vedo palesemente che si sta eccitando, con quel sistemarsi il pacco sempre più frequente, la cosa non mi dispiace dato che oltre a essere un bell'uomo sembra anche un tipo interessante e affascinante. Resto così in attesa del momento giusto per lanciare l'amo, o anche ad essere io quella che abbocca, e poco dopo eccolo che arriva.
"Mio cognato mi diceva che spesso incontrava una trav dalle nostre parti, lo ha fatto per gioco una volta e poi ne è rimasto colpito tanto da non poterne quasi fare a meno. Dice che siete le migliori"
Mi scappa una bella risata e poi lo fisso con sguardo da troia
"Non so lei come sia, però dico sempre che nella vita bisogna provare per credere"
Lo vedo esitare un po', poi tira fuori il telefono e scrive frettolosamente un messaggio probabilmente al collega della porta accanto.
"Quindi...se mi spoglio ti va bene?"
Sorrido e mi alzo, lasciando scivolare via il vestito...le sue mani vanno dritte sul mio corpo esplorandolo morbosamente, si alza pure lui e comincia a baciarmi e leccarmi il seno, salendo verso il collo. Io mi godo il suo scatto di passione, limitandomi ad accarezzare il suo pacco che ormai sembra pronto ad esplodere dentro quei jeans stretti.
Non ce la fa più, mi lascia e si toglie frettolosamente pantaloni e boxer per poi concentrarsi sulla camicia, io da biricchina che sono rende il tutto più difficile mettendomi in ginocchio a succhiare il suo cazzo durissimo...facendogli cosi stabilire un record negativo nel togliersela.
Mi alzo e lo bacio, spingendolo un po' per farci cadere entrambi a letto. Il ragazzo comincia a prendere coraggio e fa in modo di stare lui sopra, per poi scendere giù e dare una bella leccata al mio buchetto.
"Sarai la mia prima trav, ma non il mio primo anal" commenta con fare malizioso, lasciando emergere un lato piacevolmente porcellino. Gli indico la mia borsetta per i preservativi e una volta infilato mi entra dentro con cura e decisione, ma il mio culetto già reso accogliente dagli amplessi in privè lo accoglie facilmente.
"Sembra una figa dal quanto è spanato!" commenta compiaciuto mentre io ansimo grazie al suo fare da toro. Oltre a focoso si rivela anche resistente: mi mette a 90, si fa cavalcare, mi prende a cucchiaio...tutto con fare da amante esperto o di uomo che da molto sente il bisogno di sfogare la propria passione. Alla fine però arriva anche il momento di far calare il sipario e durante l'ultima pecorina, dopo due colpi belli forti, sento il preservativo gonfiarsi e mi lascio scivolare sul letto sfinita ma ancora maliziosa.
"Potevi riempire qualcos'altro sai?" scherzo aprendo la bocca per non lasciar dubbi.
"Questo al primo incontro non lo faccio mai, al secondo magari" Ammicca divertito.
Si riveste frettolosamente mentre io vado in bagno a darmi una sistemata per la notte, sento la porta chiudersi e lui che rientra nella sua stanza e saluta il collega.
"Mauro, di la verità, ti sei fatto una delle mignotte al parco qua vicino" ridono tutti e due, e anche io dalla mia stanza. Una volta struccata e pronta vado per spegnere la luce e vedo un bigliettino lasciato dal mio inaspettato dessert erotico.
"Se capiti dalle mie parti, chiama. Mauro" credo proprio che lo farò
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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