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Sorprese familiari - 3


di bird2012
29.09.2012    |    42.800    |    7 9.5
"Feci scivolare la mano lentamente dalle palle lungo tutto il cazzo, lo impugnai e lo strinsi: nonostante l’abbondante sborrata era duro come il marmo… i 20..."
SORPRESE FAMILIARI

Cap. 3


Mentre i miei maschietti provvedevano a darsi una rinfrescata al viso, mi diressi in salotto e mi sdraiai nuovamente sul divano nella stessa posizione di prima, completamente scosciata… la mia fica era imperlata di innumerevoli goccioline del biondo liquido.

Dopo qualche minuto tornarono in salotto.

“Marco, tesoro, vieni tra le cosce di mamma… annusami ancora la fica… adesso sentirai ancora un odore diverso: l’odore della fica al profumo di pipì!”

Sempre segandosi il cazzo, che ormai era prossimo a sborrare, rimise il naso tra le labbra della fica e cominciò ad aspirare profondamente… il forte odore gli inebriò la mente.

“Dio mio… mamma… questo odore… mi fa schizzare…uhm!!... quanto è eccitante!”

“Lo so, piccolo mio! Io ho una teoria, che viene sempre confermata dalla pratica: ritengo che odorare una fica dopo che ha fatto pipì sia un afrodisiaco potentissimo… non c’è viagra che tenga! E’ un odore che ti arriva nel cervello e ti fa indurire il cazzo in maniera spaventosa! Ne sanno qualcosa tuo padre e i suoi amici… mentre odorano le nostre fiche pisciate fanno delle sborrate colossali… ma adesso rimetti il naso sul clitoride, come prima! Mentre odori sgrillettami il clito… dai… si… che voglio venirti sul naso… si… fammi sborrare… voglio farti sentire l’odore del mio brodino quando vengo!!”

Poi mi rivolsi a mio marito.

“Amore… questo figlio di puttana di nostro figlio mi sta facendo venire con il naso… prepara il cazzo… lo voglio in bocca.”

Marco, che per tutto il tempo aveva seguitato a segarsi il cazzo, sentendo che stavo per venire, alzò un attimo il viso dalla fica.

“Mamma, ti prego… non ce la faccio più… anche io sto per venire… fa qualcosa!”

Non feci attendere la risposta.

“No… te l’ho detto… stasera non ti faccio niente… la punizione non è finita! Accontentati di averci messo il naso… però, poiché mi stai facendo godere, ti permetto di sborrarmi sulla fica… ci devi solo schizzare sopra… non provare a toccarla con la punta del cazzo!”

“Si… si… va bene…”

“Ma adesso Marco, dai… fammi venire… fammi fare una bella sborrata… così sentirai anche il magnifico profumo che prende la fica dopo che ha sborrato: il profumo dei miei umori è il profumo del godimento! Uhmmm!!! Mario… dai… scopami in bocca… dimmi quando stai per venire che voglio sentire gli schizzi sulla lingua!”

Girai il viso verso mio marito, che prontamente mi infilò il cazzo tra le labbra, mi prese la testa con entrambe le mani, la tenne ferma e cominciò a fottermi in bocca… io intanto tenevo la fica bella larga per sentirmi bene la punta del naso di mio figlio sul grilletto.

Ormai eravamo tutti belli carichi… non ci sarebbe voluto molto per godere… già sentivo l’orgasmo montarmi nel ventre… stavo per venire…

Cominciai ad ondeggiare velocemente il bacino per strofinare il clitoride contro il naso del mio giovane amante.
Stavo venendo… stavo sborrando sul naso di mio figlio!
Il cazzo in bocca di mio marito mi impediva di parlare, ma cominciai a gemere e grugnire come una maiala.

“Grrrrrrrr!!!!... uhm!!!!...”

Alzai leggermente il bacino e appena sentii che il naso era arrivato all’ingresso della vagina, spinsi il ventre contro il viso di Marco: il naso mi entrò di nuovo dentro! Volevo che il mio bambino sentisse bene l’odore degli umori che uscivano fuori dalla mia fica al momento del godimento…

Dio mio… sborrare stimolata dalla punta del naso… questa mi mancava!
Sentii il cazzo di Mario gonfiarsi.

“Olgaaaa!!! … amore!!... ci sonooo!!!... vengoooooo!!!”

Sfilò il cazzo dalla bocca e io tirai fuori prontamente la lingua: quel dolce porcello di mio marito sapeva bene in quale maniera mi piacesse farmi sborrare in bocca!

Posò la punta del cazzo sulla punta della mia lingua e cominciò a schizzare: imprimeva leggeri movimenti alla cappella in modo da ricoprirmi interamente la lingua di sborra.

Mi è sempre piaciuto sentire il sapore dello sperma e la lingua è piena di papille gustative… quando la lingua era pienamente ricoperta, Mario sapeva che il resto poteva schizzarlo direttamente in bocca… niente doveva essere sprecato… lo sperma è vita!!!

Poi rimettevo in bocca la lingua colma di sperma e cominciavo a pasteggiarla per gustarne tutto il sapore.

Ho imparato che ogni sperma ha un sapore diverso dall’altro.
Non voglio essere presuntuosa ma sapevo riconoscere i miei amici, almeno quelli con cui avevamo frequenti rapporti, dal sapore delle loro sborrate… mio marito sorridendo me lo diceva sempre: “Sei una bocchinara nata!!”

Marco era sempre tra le mie cosce ad annusare la fica che era appena venuta… lo vedevo annusare con estrema libidine… ci stava prendendo gusto…

Lo feci alzare.

“Vieni amore… ora tocca a te!”

Il povero cazzo del mio bambino sembrava volesse scoppiare.

“Dai, Marco… tesoro di mamma… sborrami sulla fica! Io te l’apro tutta… voglio che me la ricopri completamente di sborra… con tutta l’eccitazione che hai accumulato dovresti essere bello carico. Voglio una bella e abbondante sborrata! Dirigi bene gli schizzi… li voglio tutti sulla fica… e se qualche schizzo va dentro la vagina non ti preoccupare… prendo la pillola…”

Sempre scosciata, mi allargai completamente la fica… Marco aveva gli occhi di fuori.

“Dio, che bella fica hai, mamma…quando me la dai… ti prego… quando me la dai!”

“Poi te lo dico… tutto a suo tempo… adesso accontentati di schizzarci sopra!”

Mi dispiaceva, lo vedevo soffrire, con il suo sguardo implorava la mia fica… beh!!... forse ero stata troppo severa, ma ero certa che questa esperienza lo avrebbe maturato… se vuoi la fica di una donna gliela devi chiedere tu!!!

Impugnò il cazzo e avvicinò la cappella a pochi centimetri dalla fica… cominciò a segarsi fissando la carne vermiglia della mia fica, completamente aperta in attesa di una doccia di sperma ristoratrice.

“Dai, amore… schizzami sulla fregna… fammi vedere i zampilli di sperma che escono dal tuo cazzo! Mi è sempre piaciuto vedere un cazzo sborrare, vedere quella dolce crema bianca che zampilla a fiotti fuori dalla cappella! Dai, Marco… fammi vedere come schizza il cazzo di mio figlio… dai… fammi vedere quanta sborra hai accumulato nelle palle a forza di annusare la fregna di tua madre!

Dovresti avere le palle piene… l’hai annusata sopra le mutandine, poi al naturale senza mutandine, poi imperlata di fragranti goccie di pipì… poi dopo una appagante venuta… ma non è finita… schizzaaaa!!... daiii… schizzaaaa!!!!”

La mano si muoveva velocissima lungo il cazzo… c’era… stava arrivando!!!
Lo vidi irrigidirsi e spalancare la bocca per urlare il suo piacere.

“Siiiiii!!!!... cazzoooooooo!!!!!!... vengooooooooo!!!... vengooooo!!!”

Temevo che la delizia dell’orgasmo lo avrebbe distolto dal suo dolce compito… lo richiamai ai suoi doveri di figlio depravato.

“Amore… sulla fica… schizza sulla ficaaa!!!!!” gli urlai, mentre fissavo la sua cappella nell’attesa di vedere fuoriuscire lo schizzo cremoso.

Il primo schizzo fu violentissimo… mi centrò la vagina… il secondo potente schizzo colpì il clitoride… sobbalzai dal piacere!

“Uhm!!! Si… si… così… schizza… sei bollente… tesoro mio, la tua sborra è bollente… ti ho fatto eccitare… dai… ricoprimela tutta di sperma… seguita a schizzare… dai… non ti fermare, amore di mamma!!!”

E lui seguitava a spruzzare la sua sborra senza sosta sulla mia fica: povero tesoro di mamma, lo avevo proprio fatto eccitare troppo!
Non finiva mai, fu una sborrata interminabile.

Alla fine tutta la mia fica fu completamente ricoperta della sborra di mio figlio… lui era davanti a me, ancora con il cazzo in mano, che mi fissava.

“Mamma, dovresti vederti… completamente scosciata, con la fica aperta ricoperta di sborra… niente di più osceno… bisognerebbe immortalarti!”

“E che aspetti?... I desideri vanno esauditi… prendi il cellulare… fammi un bel primo piano della mia fregna sborrata… non riprendere il viso… sarà il ricordo della tua prima sborrata con mamma… dai!!”

Prese il cellulare e scattò la foto: quando la vidi mi sentii rabbrividire… ero veramente eccitante in quella posa così oscena.

“Marco, adesso termina il tuo compito… ti rimane di annusare la mia fica coperta di sborra… poi mi dirai le tue preferenze!”

Marco si inginocchiò di nuovo tra le mie cosce e immerse il naso nel mare di sborra che ricopriva la fica… annusò forte per gustarne l’aroma… quando sollevò la testa aveva il viso completamente impiastrato di sborra.

“Marco, sei un porcone, hai il viso tutto sporco di sperma… vieni da mamma!”

Si avvicinò titubante… gli stesi le braccia.

“Vieni, amore… abbracciami e baciami… la punizione è terminata!!!”

Vidi il suo volto illuminarsi… mi si gettò letteralmente addosso e mentre mi abbracciava, spingendo il suo torace contro il mio seno, mi baciò in bocca… aprii le labbra e accolsi la sua lingua con passione…

Mio figlio mi eccitava, era un bel ragazzo, aveva un bel cazzo e poi… era mio figlio!!!… Lo avevo punito, ma non vedevo l’ora di farmi infilare il cazzo nella fica!!!

Cominciammo a slinguarci reciprocamente e presi a leccargli il viso per pulirlo della sua sborra… uhmm!!! Che buona!

“Marco, lo sai che la tua sborra ha veramente un buon sapore? Non vedo l’ora di gustarla direttamente dalla sorgente! Ma dimmi… di tutte le annusate che hai dato alla mia fica, nelle diverse condizioni, quale è quella che ti è piaciuta, e quindi ti ha eccitato, di più?”

Rispose senza indugio.

“Mamma, non c’è neanche da chiederlo… certamente la fica al profumo di pipì! Veramente inebriante!! Certamente l’odore dell’urina, di per se, è spiacevole, ma tra le labbra della fica acquista un aroma che fa impazzire… l’eccitazione è stata così forte che stavo quasi per tirare fuori la lingua e leccarti tutta la fregna per sentire, oltre che l’odore, anche il sapore della tua dolce pipì!”

“Lo farai, amore, lo farai: non ti ho forse promesso che ti farò leccare la fica e ti piscerò in bocca? Ma adesso dimmi… ti è piaciuta la sborrata che hai fatto sulla mia fica? Hai goduto?”

“Si, mamma… ero eccitatissimo… è stato molto bello sborrarti sulla fica, ma io avrei preferito sborrarti dentro!”

Sentii una leggera scossa elettrica lungo la schiena.

“E bravo il mio porcellino… sei migliorato in maniera impressionante: dal farmi chiedere la fica da tuo padre al posto tuo, a chiedermi di sborrarmi dentro! Complimenti… hai fatto passi da gigante!”

Io per tutto il tempo ero rimasta a cosce larghe con la fica sborrata: il forte abbraccio di Marco contro il mio corpo nudo portava inevitabilmente il suo ventre a contatto con il mio… sentivo il suo cazzo contro la mia pancia… stava riprendendo vigore… e che vigore!!!

Il contatto del mio corpo nudo e caldo contro il suo lo stava eccitando oltre misura… e poi anche lui sentiva che il suo cazzo era a stretto contatto con la mia pancia.

Mi accarezzava, baciava, leccava con una passione sempre crescente… poi inaspettatamente sbottò.

“Dammela… mamma ti prego, dammela!! Non ce la faccio più… dammi la fica… ti voglio scopare!!! Io ti voglio bene, perché mi tratti così!!! Mi fai soffrire!!!... Mi neghi il tuo amore!!!... La voglio… mamma dammela!!!”

Ero confusa: il mio cucciolo ormai implorava il mio amore!
Forse ero stata troppo severa e questo cazzo che mi sbatteva sulla pancia non contribuiva certo a calmare i miei sensi.

Avevo voglia di cazzo: l’orgasmo che avevo raggiunto con il naso non aveva fatto altro che accendere di più la mia eccitazione… e poi la sborrata di Marco, i suoi schizzi contro la mia fica… e lo sperma che ancora la ricopriva.

Ma non potevo perdere la faccia.

Mio marito si avvicinò e mi accarezzò dolcemente.

“Olga… non pensi di averlo punito abbastanza? Credo che ormai potresti perdonarlo. Dai… dagli la fica… fatti scopare! E poi io ti conosco bene e a me non puoi mentire: lo vedo dai tuoi occhi che hai una gran voglia di farti infilare il cazzo nella fica da tuo figlio! Dai… fammi vedere come scopi con lui!”

“Sei un gran bastardo… stai dalla parte sua!”

Ma Mario aveva ragione: avevo una gran voglia di farmi penetrare dal cazzo di mio figlio, ma non volevo mostrare a Marco la mia debolezza e tornare indietro sulla mia decisione.

Ma Marco non desisteva… baci… carezze… slinguate…

“Mamma, dai… dammela! Prima mi hai teso le braccia dicendomi di baciarti che la punizione era terminata… e allora… perché farla terminare solo per il bacio…”

Era vero!!! Cazzo!!! Gli avevo detto che la punizione era terminata… io parlo sempre troppo… ma la parola è parola! Ma adesso non parlavo più… sentivo solo le voci dei miei due amati bastardi.

“Dai, mamma… dammi la fica… sono certo che ti farò godere!”

“Olga, amore… fammi vedere come la tua vagina accoglie il cazzo di tuo figlio… fatti infilare come piace a te…”

Non parlavo.
Fissai lungamente il volto di Marco… misi una mano tra le sue gambe e gli accarezzai le palle: sentii il cazzo sobbalzare sulla mia pancia!
Gliele strinsi… erano due belle palle, grosse e certamente si stavano nuovamente riempiendo di ottima sborra.

Feci scivolare la mano lentamente dalle palle lungo tutto il cazzo, lo impugnai e lo strinsi: nonostante l’abbondante sborrata era duro come il marmo… i 20 anni non si smentiscono!

Ci fissammo senza parlare… occhi negli occhi… avevamo entrambi il respiro affannato!
Sapevamo ormai come sarebbe andato a finire… non volevo più aspettare!
Immersi la cappella nel mare di sborra che ancora riempiva la mia fica e la strusciai per due o tre volte lungo tutto lo spacco… poi l’appuntai all’ingresso della vagina… tolsi la mano e con entrambe le braccia gli circondai il collo.

“Amore di mamma, avevi ragione: la punizione è terminata! Adesso infilamelo nella fica… e cerca di farmi godere… altrimenti la fica di mamma te la scordi!!”

Mi sorrise.

“Sarai servita!!!”

Dette una tremenda spinta con il ventre: il cazzo, facilitato dalla sborra sulla vagina, scivolò tutto dentro la fica senza difficoltà.
Contemporaneamente sentii l’urto della cappella contro la bocca dell’utero e il colpo delle palle contro le natiche… in un decimo di secondo tutto il cazzo di mio figlio mi era entrato nella fica… urlai!

“Aaaaaaaaaaaaa!!!... Bastardoooo!!!...Uhmmmmm!!!... Figlio di puttana… così mi sventri… aaaaahhh!!!! Cazzo… siiiii!!! Cosììììì!!!... porco… sventramiiii!!!”

Il cazzo cominciò a martellarmi l’utero!
Eravamo avvinghiati l’un l’altra come due serpenti: io gli avevo circondato le braccia intorno al collo e tenevo il suo viso stretto contro il mio… lui mi abbracciava intorno alle spalle.

“Non mi hai chiesto di farti godere, mamma? E io ce la sto mettendo tutta! Uuhmmm!! Hai la fica bollente… è un forno… stai godendo, allora!!! Ti piace il cazzo di tuo figlio nella fica, vero? E a me piace tanto questa fica tutta sborrata del mio sperma… oggi la tua fica sarà un bagno di sborra… prima fuori… e dopo… dopo… dopo lo sai vero mamma? La mia sborrata sarà diretta verso il tuo utero… lo sai vero?”

I colpi del suo cazzo mi stavano devastando il ventre.

“Amore… amore… forte… forte… si… così mi piace godere… colpi forti… contro l’utero… a cui non resisto… ho l’utero sensibile al cazzo… dai… aaaahhh!!! Diooooo!!! Vengooooo!!!... forteeee!!!... Spingiii!!!... forteeeee!!! Vengooooo!!!”

Un primo orgasmo mi fece quasi perdere la ragione… e avevamo appena iniziato!
Dopo una decina di colpi straordinari di cazzo già ero venuta!
Dio… come sarebbe andata a finire… ma me lo volevo godere finchè potevo quel martello pneumatico.

Baciai mio figlio… lo slinguai… poi lo riabbracciai.

“Marco, amore di mamma… seguita senza fine… non mi risparmiare! Già sono venuta, ma se riuscirai a tenere questo ritmo penso ne avrò parecchi di orgasmi! Si… amore… si… tesoro adorato… gioia mia… sventrami la fica! Sbattimi, che voglio godere tra le tue braccia!”

“Si, mamma… si… tranquilla… ti sbatto forte! Ho capito come ti piace godere! Andiamo d’accordo… e dividiamoci i compiti: io ti sventro… e tu vieni… io ti sventro ancora… e tu vieni ancora!!!”

Guardai mio marito.

“Mario… dovresti sentire… mi sta trapanando la fica! Dio mio… Marco, ti ucciderei!!! Perché non hai osato prima… perché non hai trovato il coraggio di chiedermela!!! Dio santo… quante splendide scopate perdute!!!”

Dopo aver sborrato, Marco era resistentissimo e per più di 20 minuti seguitò a martellarmi: non contavo più gli orgasmi che mi aveva procurato quel cazzo contro l’utero… ero distrutta… ma non mi arrendevo… volevo il gran finale!

Mi rivolsi a mio marito.

“Mario, vieni, unisciti a noi… metti il cazzo in bocca a tuo figlio… fammi vedere come questo porco spompina il padre mentre scopa la madre! Dai, che poi ti facciamo un super pompino a due bocche… che ne dici Marco?”

“Si, papà… vieni… mettimelo in bocca!”

Mario acconsentì subito all’invito, si avvicinò e infilò il cazzo in bocca a Marco che prese a spompinarlo con vigore: che eccitazione vedere Marco che succhiava il padre.

Avvicinai anche la mia bocca al cazzo di mio marito.
Marco non era egoista, per cui ci dividemmo da buoni amici il cazzo del padre: lui leccava la cappella ed io succhiavo l’asta… io lo ingoiavo e lui leccava le palle… poi gli leccavamo insieme la cappella.

“Dio… che bocche… siete due adorabili bocchinare… una più brava dell’altra!”

Ormai il suo cazzo era completamente viscido di saliva… era il momento giusto… lo tolsi dalla bocca e fissai mio figlio…

“Marco, amore… stringimi forte: voglio sentire le vibrazioni del tuo corpo mentre papà ti penetra! Mario… fallo godere nel culo, mentre lui mi sta facendo godere nella fica!”

Marco mi abbracciò forte, mentre non aveva cessato di martellarmi l’utero.

“Ohhhh!!!..... mamma….. è il massimo! Si…. Il massimo del piacere: scopare mia madre, mentre mio padre mi incula!!!!!”

“Lo immagino, amore… darlo e prenderlo… nello stesso momento… darlo e prenderlo…”

Mio marito si mise dietro al figlio, io gli afferrai le natiche e gliele allargai… Mario si sputò sulla mano e accarezzo il buchino di Marco… Vidi il ventre di mio marito avvicinarsi al culo del figlio…

Marco mi strinse forte: era accucciato con il viso sulla mia spalla!
Sentii che cominciava a tremare… sentii il cazzo gonfiarsi nella vagina!
Lo sentivo… lo stava prendendo… il cazzo del padre lo stava penetrando!!

Incollai la bocca al suo orecchio.

“Marco… amore… lo sento… lo stai prendendo… papà te lo sta infilando nel culo!”

“Oddio… si… mamma… si… è entrata la cappella… Dio… da morire… dai… papà… daiiii!!!... spingiiiiii!!!!”

Mi unii all’incitamento di Marco.

“Dai, Mario… impalalo… spingiglielo nel culo… già te lo sei inculato… ficcaglielo tutto… fammi sentire il piacere di scoparmi mio figlio inculato dal padre!!!”

Marco urlo.

“Siiiii!!!...... cosìììììììì!!!.....tutto in culoooo!!!......in culooooooo!!!... siiiiiiiiiii!!!!!!.....”

Il padre glielo aveva infilato tutto…e cominciarono le danze!

Come se non fossero bastati i colpi di cazzo di Marco nel mio ventre, si unirono anche i colpi che Mario dava nel culo del figlio… mi sembrava di avere due cazzi nella fica.

Quel trenino era sconvolgente: il padre inculava il figlio, mentre il figlio scopava la madre… da impazzire!!!

Incitai tutti per la girandola finale.

“Dai, Mario… sfondalo… riempilo… dimmi amore… ha un bel culetto il nostro amato porcellino? Ti fa godere? Ti piace inculartelo?”

“Oh!! Si, Olga… ha un culo molto accogliente e allenato! Te l’ho detto… tutti i suoi amici se lo sono inculato… specialmente suo cugino… è stupendo incularsi un culetto come il suo! Sarebbe un peccato trascurarlo… e a te ha fatto godere?”

“E me lo chiedi? Ho perso il conto delle sborrate che mi ha procurato! Mario, amore, penso proprio che nostro figlio sia più che valido per farci godere entrambi: con il cazzo, con il culo e con la bocca! Che ne pensi di eleggerlo come nostro amante fisso?”

“Concordo pienamente, ma Marco che ne pensa?”

Marco in quel momento non poteva pensare: con il suo cazzo nella mia fica e il cazzo del padre nel culo poteva solo gemere e rantolare!

“Ancora… papà… dammelo ancora… sborrami nel culo… dai papà… ti pregooooo!!! Sto per sborrare nella fica di mammaaaa!!! Vienimi dentro!!!....... daiiiiiiii!!!”

Dette due o tre colpi poderosi di cazzo e cominciò a schizzarmi dentro: l’amore di mamma, il mio adorato cucciolo mi stava sborrando nella fica!!!

“Dai, Marco… bravo… dai… colpisci… l’utero… schizzaci contro… mi fa morire lo schizzo dello sperma contro l’utero!!!”

Ma Marco riprese ad urlare il suo piacere: il padre gli aveva sborrato nel culo!
Anche Mario cominciò a gemere.

“Dio, Marco… figlio mio… è la seconda volta che ti sborro nel culo… uhmmm!!! Ormai sei la nostra troia!”

Non so quanto tempo trascorse: Marco ancora abbracciato a me e suo padre abbracciato contro la sua schiena… lo avevamo messo in mezzo!

Dovevo riconoscere che era proprio eccitante vedere mio figlio abbracciato da entrambi i genitori… uno davanti e uno di dietro… lo accarezzai languidamente e gli sussurrai.

“Lo sai, amore… avere un figlio bisex come te è proprio una fortuna… sia per tua madre che per tuo padre. Prima eri troppo intento a goderti il cazzo di papà e non hai sentito… ti ripeto… ti andrebbe di diventare il nostro amante fisso?”

Quasi urlò dalla contentezza.

“Oh!! Mamma… è come chiedere ad un assetato se vuole l’acqua! Si… vi voglio entrambi e avete visto che posso far godere entrambi! Stringetemi forte… fatemi sentire quanto mi desiderate anche voi!”

Mi strinsi a lui e lo baciai in bocca, mentre il padre, da dietro, lo abbracciava e lo riempiva di baci e di slinguate sul collo: il nostro bambino vibrava che era un piacere in mezzo ai nostri corpi.

Dopo un po’ Marco riprese a parlare.

“Mamma, ti posso dire una cosa senza che ti arrabbi?”

“Amore, dopo il piacere che ci hai dato con il tuo cazzo e con il tuo culetto puoi dirci qualunque cosa.”

“Vedi, ho già accennato a Paola di te e di papà: sarebbe molto felice di farsi fare il culetto da papà e di lesbicare con te… ti dispiace?”

Mi venne da ridere… però… la mia fica era chiamata a fare gli straordinari.

“Sei proprio un figlio di puttana! Però: dove si mangia in tre si può benissimo mangiare anche in quattro… vero Mario?”


Il racconto termina qui: non volevo farlo troppo lungo… a meno che non desideriate che vada avanti!


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