incesto
I miei gemelli - 9
di bird2012
21.03.2013 |
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"“Finalmente un pomeriggio solo per noi…” aggiunsi io..."
Seguendo i desideri dei miei affezionati lettori continuo il racconto dei “Miei gemelli”, auspicando i prossimi capitoli siano sempre di vostro gradimento.I MIEI GEMELLI
Cap. 9
Il piacere di aiutare Walter aD esaudire il suo desiderio incestuoso e nel contempo vedere mia sorella fare la porcellina, mi spinsero a prendere una giusta decisione.
“Senti, Walter, vuoi che sondi il terreno? Io e mia sorella siamo sempre state molto intime, una intimità che neanche potreste lontanamente immaginare. Walter, non credere che tua madre sia casta e pura, casa e Chiesa! Potrei intavolare il discorso sull’incesto in generale e vedere cosa ne pensa. Che ne dici?”
Walter mi guardò come se avesse visto la Madonna.
“Zia, veramente lo faresti?”
Lo abbracciai.
“Certo tesoro, ti voglio bene e voglio vederti felice.”
Mi guardò.
“Mi vuoi bene come ne vuoi a Marco?”
Gli sorrisi.
“No, amore di zia… a te voglio bene… a lui lo amo!”
Ricambiò il mio sorriso.
“Zia, è giusto sia così! Anche io ti voglio bene… ma vorrei tanto amare la mamma! Perché hai detto che non è casta e pura! Sai qualcosa che io ignoro?”
Marco ci mise il carico.
“Dai, mamma, non farti pregare, raccontaci ciò che sai di zia.”
“OK, ragazzi, ma mi raccomando la discrezione… tenete per voi ciò che vi racconto.
Io e mia sorella da giovani adolescenti ci siamo divertite molto insieme. Dormivamo nella stessa stanza e come tutte le sorelline che si rispettano passavamo molto tempo a giocare con le nostre passere. Non passava giorno che non ci davamo reciproco piacere in sfrenate lesbicate: vi confesso che il ricordo della sua lingua mi fa ancora bagnare.”
I miei due angioletti seguivano il mio racconto con grande attenzione.
Walter mi interruppe.
“Ma veramente mia madre ti ha leccato la fica? Se è così porca a leccare la fica della sorella ho qualche speranza che succhi l’uccello del figlio!”
Ridemmo.
“Devo precisarvi che la leccava veramente bene: me la infilava anche nel buchino e mi faceva fare interminabili sborrate, ma la sua, anzi per la precisazione la nostra, porcaggine non finiva qui.
Voi sapete che abbiamo anche un fratello, che ora vive in America. Devo confessarvi che ci siamo impratichite con il suo uccello per imparare a fare splendide seghe e succulenti pompini.
Aveva un meraviglioso arnese con cui abbiamo fatto molta esperienza.
Pensate che io e Lory, mia sorella, facevamo le gare con lo sperma di nostro fratello.
Con le seghe scommettevamo a chi lo facesse sborrare di più: avevamo acquistato un misurino per vedere la quantità di sperma che ognuna di noi riusciva a spremere dal suo cazzo.
Una volta vinceva lei, un’altra vincevo io, eravamo diventate molto brave e chi ci guadagnava era il nostro fratellone.
Per quanto riguarda i pompini, la cosa era ancora più gustosa: facevamo a gara a chi riusciva a ingoiare tutto senza far uscire una goccia di sborra dalla bocca.
Devo dire che questa gara terminava sempre a pari merito: avevamo entrambe acquisito una tale bravura che nessuna di noi perdeva una goccia di sperma.
E’ stato insieme a lei che abbiamo imparato a passarci lo sperma da una bocca all’altra, tutto merito di nostro fratello.
Un giorno, mentre lo stavo spompinando e lui stava sgrillettando Lory, mi disse di non ingoiarlo, ma di tenerlo in bocca.
Così feci. Mentre seguitava a fare il ditalino a nostra sorella, mi disse di avvicinare la mia bocca a quella di Lory e, proprio al momento in cui sarebbe venuta, riversarle in bocca lo sperma.
Il porco ormai ci conosceva bene e sapeva che quando Lory se ne veniva spalancava la bocca presa dal godimento.
Appena Lory raggiunse l’orgasmo e aprì le labbra lasciai colare lo sperma nella sua bocca… ma non era finita poiché la mano di mio fratello dietro la mia nuca spinse la mia bocca contro quella di Lory.
Cominciammo a baciarci appassionatamente e a scambiarci più volte la sborra da una bocca all’altra.
La cosa ci eccitò moltissimo e divenne una pratica che mettemmo in essere molto spesso.
Come vedete mia sorella da giovane è stata una gran porca, come me, d'altronde.
Poi come sempre nella vita le cose belle finiscono, o almeno cambiano.
Ci fidanzammo, ci sposammo e creammo due splendide famiglie di cui voi due insieme a Vichi siete i suoi frutti.
Da allora le nostre meravigliose porcate giovanili sono rimaste un lontano, seppur piacevole, ricordo.
Però, a ripensarci bene, ricordo che quando siamo sole spesso ci confidiamo di quanto ci piaccia il cazzo e fare porcate. Quando le confesso quanto mi piaccia farmi impalare il culetto vedo i suoi occhi brillare e la sento rispondermi: !
Beh! Con queste premesse direi che tentar non nuoce.
Senti, Walter, non ti prometto niente, io ce la metterò tutta… ma se non dovessi riuscire… beh! Dovrai accontentarti di scoparti tua zia.”
Dopo che Walter se ne fu andato, rimanemmo io e Marco abbracciati, cuore a cuore, sul divano.
“Mamma, pensi di riuscire a far scopare zia Lory da Walter? Pensa se anche nella loro famiglia si instaurasse un rapporto incestuoso come il nostro! I nostri incontri di famiglia diventerebbero vere proprie orge, senza contare gli incontri tra i diversi membri delle famiglie.
Zia ancora non conosce intimamente né me né Vichi, lo stesso dicasi tra te e zio: mamma, se riesci nel tuo intento credo proprio ci potremmo divertire tutti!”
“Hai ragione, amore: se riuscissi a far scopare madre e figlio, poi sarebbe un gioco da ragazzi coinvolgere anche zio… e noi daremmo il nostro pieno contributo al loro piacere… vero amore?”
Mi strinse a lui, avvicinò il suo viso al mio e mi baciò in bocca… era un bacio d’amore! Accarezzai i suoi capelli, mentre gustavo la sua lingua… ogni volta che mi abbracciava e mi baciava mi faceva vibrare!
Poi si staccò e mi fissò.
“Mamma, papà non c’è…”
Sentii il cuore scoppiarmi nel petto… avevo capito!
“Amore mio… non vuoi che io dorma sola, vero?”
“No, mamma… voglio esserti vicino… voglio amarti ancora!”
Mi alzai, lo presi per mano e mi diressi verso la camera da letto.
“Vieni… dormiamo insieme… come moglie e marito!”
Il giorno dopo decisi di telefonare a mia sorella.
Le chiesi se avesse voluto venirmi a trovare per trascorrere un pomeriggio insieme e ne fu entusiasta.
Quando arrivò la abbracciai e baciai con grande affetto.
“Sorellina, da quanto tempo non siamo sole, ci vediamo sempre insieme con mariti e figli.”
“Hai ragione, sempre con i nostri mariti tra le palle… non abbiamo più un attimo di privacy.”
Ridemmo di gusto.
“Finalmente un pomeriggio solo per noi…” aggiunsi io.
Ce ne andammo in salotto, sedute sul divano e cominciammo a parlare del più e del meno.
Ad un certo punto decisi di portare il discorso sull’argomento che più mi interessava.
“Hei! Sorellina, è molto tempo che non parliamo più di sesso… non vorrei stessimo invecchiando!”
“Invecchiando? Stai scherzando! Non so te, ma io ho sempre la fica che mi tira, anzi, più passano gli anni e più io e Franco abbiamo voglia di porcate.”
Cominciò a ridere, mentre gli occhi le brillavano.
La conversazione cominciava a farsi interessante.
“Vedo che sei rimasta la porcellina che conoscevo… brava! Ti ricordi quante porcate abbiamo fatto da giovani?”
“Altroché se me lo ricordo: mi sembra di sentire ancora il sapore della tua fica sulle labbra… e la tua lingua sul mio grillo! Per non parlare del cazzo del nostro fratellone: rammenti quanto ci abbiamo giocato e che splendide sborrate nelle nostre bocche? Madonna santa, che dolci ricordi di gioventù!”
Così dicendo mi fissò lungamente negli occhi: il suo sguardo profondo mi fece fremere… cominciavo ad eccitarmi, ma volevo approfondire.
“Sorellina, le tue parole mi stanno lusingando! Mi fa piacere, e sinceramente mi eccita, sapere che qualche volta pensi ancora alla mia passera!”
“Qualche volta? Dio mio… neanche immagini… sei sempre nei nostri sogni!”
Appena detta questa frase mi guardò e si morse le labbra… forse aveva parlato troppo, ma ormai… “voce dal sen fuggita…”.
Mi resi subito conto che il colloquio con mia sorella si faceva sempre più interessante.
La guardai con espressione interrogativa.
“Come … che significa questo plurale?”
Rimase qualche attimo in silenzio, poi cominciò a parlare lentamente, guardandomi negli occhi.
“Vedi, Olga, non vorrei scandalizzarti, ti voglio bene e mi dispiacerebbe se pensassi male di me.”
“Lory, tranquillla, non mi scandalizzo. Sii sincera e dimmi: oltre te chi pensa alla mia passera?”
“O.K.! Ti ho detto che con il passare degli anni io e Franco desideriamo fare tante porcate… beh! Non scherzavo! Vedi, per tenere sempre vivo il nostro rapporto è ormai da molto tempo che quando facciamo l’amore fantastichiamo che con noi ci sia un’altra persona, il famoso triangolo, una volta con un altro uomo… e una volta con un’altra donna.
Ma non sono due persone sconosciute, non sarebbe piacevole. Abbiamo scelto due persone che conosciamo e che ci attirano dal punto di vista sessuale, che ci eccitano, ormai sono i nostri amanti virtuali che, senza saperlo, condividono con noi momenti di estremo godimento!”
Seguitò a fissarmi con una espressione che ben conoscevo, colma di libidine.
Dopo qualche attimo di silenzio mi prese le mani, me le strinse e le posò sopra le sue cosce… poi tutto d’un fiato esclamò.
“Come amante donna abbiamo scelto te, sorellina!”
Fui scossa da un brivido.
“Io la vostra amante?”
“Si, sorellina!”
“Ho la sensazione che hai raccontato a tuo marito i nostri giochi giovanili!”
“Si, giusta sensazione! Io amo molto Franco, mio marito, ha una mentalità aperta e mi sembrava fuori luogo nascondergli il mio passato da giovane porcellina. Rammento la sera che gli ho confessato i nostri rapporti: sembrava impazzito dalla eccitazione e dal desiderio. Ha voluto gli raccontassi tutti i particolari: come ci leccavamo le passere, se ci leccavamo anche il buchino dietro, se anche tu eri una gran porca come me, se ci scopavamo con i vibratori, ecc.
Quando ho capito che non solo aveva ben accettato il mio rapporto incestuoso con te, ma che la cosa lo eccitava al massimo, ho rischiato il tutto per tutto e gli ho detto anche di nostro fratello: a quel punto credevo stesse andando fuori di testa dall’eccitazione… il cazzo aveva assunto proporzioni a me sconosciute fino a quel momento.
La cosa eccitò da morire anche me e cominciai a gettare benzina sul fuoco per portarlo al massimo dell’eccitazione. Gli dissi che mi piaceva molto prendere il cazzo di mio fratello in mano, che gli facevamo ogni giorno una sega e di come rimanevamo estasiate quando vedevamo la sborra sprizzare fuori. Il colpo di grazia è stato quando gli ho detto che non ci limitavamo a segarlo, ma che gli facevamo anche splendidi pompini con tanto di sborrata in bocca con relativo ingoio e scambio di sborra tra le nostre labbra.
Ha cominciato a incularmi con una passione e vigoria il cui ricordo ancora mi fa venire i brividi e ad ogni affondo dell’uccello nel mio intestino mi chiedeva con la voce affannata dal godimento se mi sarebbe piaciuto, mentre lui mi impalava, avere la tua fica in bocca da leccare o il cazzo di nostro fratello da succhiare.
Quando le ho urlato che sarebbe stato meraviglioso ha fatto una sborrata colossale, riempiendomi tutto il culo!
Capirai che dopo quella sera inserirti virtualmente nel nostro rapporto il passo è stato breve.
Quindi, se vuoi saperlo, almeno una volta a settimana lui ti incula mentre io ti lecco la fica, oppure io e te ci facciamo un osceno 69 mentre lui ci scopa e incula alternativamente: terminiamo sempre con Franco che sborra nelle nostre bocche e noi ci baciamo scambiandoci lo sperma… ma in tutto questo, purtroppo, c’è solo un punto negativo.”
Tacque e mi strinse le mani: il desiderio di mia sorella e di mio cognato nei miei confronti mi aveva messo il fuoco addosso… avevo la passera fradicia!
Le strinsi le cosce, avvicinai la bocca al suo orecchio e le chiesi quasi sussurrando.
“Perché pensi ci sia un punto negativo in questo rapporto così eccitante, così appagante, un rapporto che vi da tanto piacere?”
Mi guardò e mi diede un tenero bacio sulle labbra… sentii un brivido lungo la schiena!
“Sorellina mia, c’è tanto piacere, ma anche tanta insoddisfazione… perché è tutto virtuale! Vorremmo fosse realtà: averti in mezzo a noi, riempirti di baci, di carezze, stringerti fra noi, godere insieme a te senza limiti… essere tre corpi in un unico corpo!”
La sentivo fremere, ma anche io stavo partendo!
L’avevo invitata per sondare i suoi desideri verso il figlio e avevo scoperto i loro desideri nei miei confronti!
Rimanemmo un po’ abbracciate, senza parlare.
Poi ci staccammo… la mia passera bolliva.
“Sei una porcellina, mi hai messo addosso una strana eccitazione, mi hai turbato! Sono veramente lusingata dei vostri desideri… e devo confessarti che la cosa non mi dispiacerebbe affatto!”
Vidi il suo viso assumere una espressione raggiante… gli occhi le brillavano!
“Dio mio… davvero sorellina scoperesti con noi?”
“Beh! Come si dice… possiamo parlarne!”
“Oh! Sorellina, come sono felice! Ti amo!!”
Mi abbracciò e mi baciò, infilandomi tutta la lingua in bocca: ricambiai succhiandogliela vogliosamente, poi mi staccai e le sussurrai dolcemente.
“Lory, sei una troia… mi stai facendo bagnare! Ma ora dimmi: chi è il vostro amante virtuale, quello che sognate di far partecipare ai vostri giochi?”
La sentii irrigidirsi e mi guardò negli occhi.
“Non ho il coraggio di dirtelo.”
“Hai trovato il coraggio di dirmi che tuo marito vorrebbe incularmi mentre tu mi lecchi la fica, ma non trovi il coraggio di dirmi il nome del vostro amante virtuale?”
“Hai ragione, ma temo sempre tu possa giudicarmi male!”
“Sciocca, dovresti aver capito che io giudico bene chi ha voglia di godere, con chiunque sia!”
“Bene, allora senti questa: l’uomo dei nostri sogni è tuo figlio!”
Sentii un lungo brivido lungo la schiena.
“Mio figlio? Marco?”
“Si, sorellina, proprio lui. Scusa, ma pensiamo sia ben dotato e ci siamo fatti l’idea che sia anche un bel porcellino: il solo pensiero che possa farmi il culetto fa godere sia me che mio marito in maniera favolosa!”
“Viva la faccia della sincerità!”
Questa sua confessione, che sinceramente non mi aspettavo, mi diede la possibilità di approfondire l’argomento che più mi stava a cuore.
“Scusa la curiosità, ma se siete così porcelli e depravati da sognare di fare sesso con tua sorella e tuo nipote, non avete mai pensato di inserire nei vostri giochi, almeno virtualmente, vostro figlio? Non sarebbe ancora più eccitante?”
Lory seguitò a fissarmi negli occhi, ma rimase in silenzio. Perché taceva? Cosa nascondeva? Giocai il tutto per tutto.
“Interpreto il tuo silenzio come una ammissione: forse lo desiderate, ma non hai il coraggio di dirmelo?”
Seguitò a fissarmi, ma non rispose: fece solo un cenno affermativo con la testa!
Wow! Avevo fatto tana: mia sorella un pensierino di farsi Walter lo aveva fatto, ora dovevo saperne di più.
“Lory, raccontami… ormai sai che di me puoi fidarti.”
Oh, sorellina… finalmente posso sfogarmi! E’ stata una grande sofferenza, sia per me che per mio marito. In effetti all’inizio abbiamo pensato a lui ed è stato stupendo: immaginare nostro figlio in mezzo a noi, lui che mi penetrava, mio marito che lo incitava a farmi godere, io che spudoratamente lo imploravo di venirmi in bocca per farmi gustare il suo sperma, ci procurava orgasmi tremendi.
Era tutto troppo bello! Cominciammo a temere che questo grande godimento ci avrebbe spinto a desiderare nostro figlio non più solo virtualmente, ma anche realmente.
Più di una volta il forte desiderio di lui ci stava spingendo a sedurlo: avrei dovuto farmi trovare scosciata mentre mi accarezzavo la passera, con la speranza che lui, preso dall’eccitazione, mi avesse scopata… poi sarebbe venuto mio marito per unirsi a noi.
Poi la ragione prevaleva e abbandonavamo l’idea, ma capimmo che non avremmo resistito per molto e prima o poi ce lo saremmo veramente scopato, con tutti i possibili problemi che avrebbe comportato una relazione incestuosa con nostro figlio.
Per cui, di comune accordo, decidemmo, seppure con grande sofferenza, di non pensare più a lui, ma di trovare un degno sostituto per le nostre notti di godimento e la nostra scelta è ricaduta su Marco, tuo figlio: non è come immaginare di scoparsi nostro figlio, ma anche fare sesso con nostro nipote è molto intrigante.”
Molto, molto bene, mia sorella e mio cognato, benchè un po’ timorosi per le eventuali conseguenze dell’incesto, erano più che pronti per il grande salto… dovevo solo lavorarci un po’.
Decisi di gettare la maschera.
L’abbracciai e le carezzai il viso.
“Sorellina, ti voglio bene e voglio aiutarti a trovare la tua felicità sessuale, voglio toglierti tutti i timori che impediscono, a te a e tuo marito, di esaudire i vostri desideri.
Sii sincera, pensi veramente che una relazione incestuosa con tuo figlio possa comportare dei problemi nel vostro rapporto genitori-figlio? Non pensi, invece, al contrario, che se anche Walter avesse desiderio di gettarsi tra le vostre braccia, potrebbe nascere, tra voi tre, un rapporto meraviglioso, in quanto unireste al grande amore che esiste tra genitori e figlio, anche la passione sessuale che provate uno per l’altro?”
Le infilai una mano tra le cosce e la spinsi sulla fica… era un lago. Decisi di andarci su pesante: dovevo battere il ferro finché era caldo!”
“Sorellina, sento che questi discorsi ti stanno eccitando. Non mentirmi, con me devi essere sincera, se vuoi il mio aiuto: ti piacerebbe avere incontri ravvicinati, reali e no virtuali, con Walter? Parlo di incontri molto ravvicinati: succhiargli l’uccello, fartelo infilare nel ventre, baciarlo e incitarlo mentre lo fai venire dentro… che mi rispondi?”
Avevo la mano sopra le sue mutandine.
Allargò le cosce, per permettere alla mia mano di accarezzarla meglio, e mi fissò: vidi una lacrima scendere lentamente lungo il suo viso.
Mi sentii stringere il cuore.
“Sorellina, che succede? Ho detto qualcosa che ti ha ferita?”
“No, ma stai girando il coltello nella piaga, mi stai rammentando quanto io lo desideri! Ti confesso una cosa, che non sa neanche mio marito. Da quando abbiamo deciso di inserire nei nostri giochi virtuali tuo figlio al posto di Walter non sempre tengo fede al patto fatto con mio marito. Mentre mio marito incita virtualmente Marco a farmi godere, io in realtà penso ci sia Walter tra le mie braccia. E quando urlo il nome di Marco per farlo venire dentro, sempre virtualmente, vorrei urlare il nome di Walter poiché è da lui che io sogno di farmi inondare la fica!”
Chiuse gli occhi: forse stava immaginando di avere l’uccello di suo figlio nel ventre.
Io seguitavo ad accarezzarla e lei seguitava a tenere le cosce aperte per godersi la mia carezza.
Anche io ero molto eccitata e osai di più: le scansai le mutandine e le infilai un dito dentro.
Emise un lungo gemito.
“Uhmm! Olga, sorellina mia… che fai?”
“Voglio farti sognare! Pensa se fosse il dito di tuo figlio! Uhmm! Che goduria, Walter che ti infila un dito nella fica! Basta, Lory, non mentire a te stessa: il pensiero di farti chiavare da tuo figlio, magari mentre succhi l’uccello di tuo marito, ti sta mandando fuori di testa! Capisco tu non possa avere il coraggio, ma se vuoi posso aiutarti io… non voglio vederti soffrire.”
Seguitavo a scoparla con il dito.
La porca si era abbandonata contro la spalliera del divano e aveva spudoratamente allargato le cosce per farmi lavorare meglio.
“Olga, sorellina adorata, mi stai facendo godere! Se seguiti mi fai venire! Lo so che sarebbe meraviglioso accogliere Walter tra le mie cosce, ma un conto è la fantasia e un conto è la realtà. E’ facile parlare, tu mi stai spingendo ad instaurare un rapporto incestuoso con mio figlio, ma tu lo faresti al posto mio?”
La fissai.
“Adesso sono io che temo tu possa giudicarmi una porca depravata!”
“Perché, cosa vuoi dirmi?”
“Voglio dirti che già l’ho fatto!”
Mi fissò con aria incredula.
“Che significa che lo hai già fatto?”
“Ad essere precisa dovrei dire: - Lo abbiamo già fatto e seguitiamo a farlo!- Io e mio marito… in poche parole facciamo sesso con i nostri figli, con grande reciproca soddisfazione!”
Lory sembrava sconcertata da questa rivelazione.
“Sorellina, mi stai prendendo per il culo?”
“Non mi permetterei mai: è la pura verità, anche se devo riconoscere che sono stata fortunata. Anche io non avrei mai immaginato di fare l’amore con i mei adorati gemellini: se vuoi ti racconto come è iniziato.”
Lory aveva cambiato espressione: la libidine si stava impossessando di lei!
“Si, ti prego, raccontami… ma seguita con il dito!”
Seguitai a muovere il dito delicatamente dentro e fuori, sperando di non farla venire… il pomeriggio era lungo.
Iniziai il racconto.
“E’ iniziato tutto un pomeriggio. Arrivata a casa prima del previsto ho scoperto i miei figli che stavano scopando, anzi, per la precisione, era Marco che si stava inculando la sorella e mentre godevano li ho sentiti esaltare le doti sessuali mie e di mio marito. Ci avevano visto fare l’amore e Marco era rimasto entusiasta di come godevo nel prenderlo dietro, mentre Vichi era rimasta impressionata dalle dimensioni del padre. Devi sapere che Giorgio è tremendamente dotato, ha veramente un super cazzo e la povera Vichi smaniava dal desiderio di sentirselo nel corpo.”
Mi presi una pausa per ammirare Lory: completamente scosciata, si teneva le mutandine scansate per far lavorare meglio il mio dito dentro di lei.
“Lory, sei stupenda nella tua oscenità!”
“Sorellina, ti prego… seguita… racconta… cosa hai fatto…”
“Quello che avrebbe fatto qualunque madre: sono entrata nella stanza, li ho duramente rimproverati dicendo loro che stavano compiendo un incesto e che era immorale.
Ma non riuscii a convincerli, anzi: i due bastardi mi hanno messo in mezzo e tra carezze, baci, slinguate, mi hanno fatto capitolare!
Mi sono arresa volentieri: mi hanno leccato insieme la fica, il culo, i seni, il viso… mi hanno fatto morire! Vichi ha una lingua da sogno, te la farò provare… è fantastica! E mentre lei mi leccava la fica il mio amato figlio me lo ha messo nel culo: tu lo sai quanto mi piaccia farmi fare il culetto, ma il fatto che fosse l’uccello di mio figlio a impalarmi dietro mi ha portato al parossismo del piacere!”
La porca di Lory, sentendo il racconto, era fuori di se: mentre io seguitavo a muovere il dito dentro e fuori lei aveva preso a sgrillettarsi con furore con due dita sul clito… ansimava con il viso rosso dall’eccitazione… ero certa stesse per venire!
“Cazzo santo… stupendo… stupendo! Marco, il mio nipotino che spesso mi ha inculato virtualmente, si è inculato la madre! Ohhh! Si! Dimmi sorellina… ti è venuto in culo?”
“No… la prima volta ho voluto sentire il suo sapore!”
“Nooooo!! Vuoi dire che ti sei fatta sborrare in bocca da tuo figlio?”
“Si, Lory… mi sono fatta riempire la bocca del suo sperma! I suoi schizzi non finivano mai… ed io ho bevuto tutto!”
Siiiiiii!!!!!! Porcaaaa… bere la sborra di tuo figlio… siiii…vengoooo!!! Anche io… anche io… la sborra di mio figlioooo!!!”
Ebbe un tremendo orgasmo: il viso trasfigurato dal godimento… e le nostre dita che seguitavano a dare piacere alla sua fica!
Dopo un po’ riprese a chiedere… fissandomi con una espressione languida… era difficile da credere.
“Sorellina, ti prego… dimmi che è vero, che non stai scherzando… che ti sei fatta inculare da tuo figlio!”
“Si, Lory, è vero ed è stato stupendo! Volevo convincere i miei amati gemellini come l’incesto fosse immorale e invece sono stati loro che mi hanno fatto cambiare idea! Il piacere che si prova in un rapporto incestuoso, ovviamente senza violenza né sopraffazione, ma accettato e desiderato da tutti, è un qualcosa di sublime! E poi non è finita qui!”
“Vuoi dire che c’è anche dell’altro?”
“Ebbene si! Il rapporto con i miei gemellini è stato così piacevole che ci è sembrato giusto coinvolgere anche mio marito.”
“Vuoi dire che gli hai detto che hai scopato con i tuoi figli?”
“Infatti… hai capito bene!”
“Dio santo… e come l’ha presa?”
“Direi benissimo: ha profondamente, molto profondamente, onorato sia la passera che il culetto di Vichi, con grande reciproco godimento, e poiché i nostri figli ci hanno confessato di essere entrambi veri bisessuali, abbiamo completato l’opera iniziando anche mio marito ai piaceri omosessuali. E’ stato eccitantissimo vedere Marco fare il culetto al padre.
Concludendo il racconto, sperando possa essere di giusto stimolo per te e tuo marito, io, mio marito e i nostri amati gemellini abbiamo creato una stupenda famiglia incestuosa dove regna amore e sesso senza limiti.”
L’espressione di Lory era un misto di incredulità, compiacimento e libidine.
Decisi di andare fino in fondo con la confessione: ormai era inutile nascondere e mentire.
Le tolsi il dito dalla fica… non volevo sfiancarla.
L’abbracciai.
“Lory, tesoro, devo farti un’altra confessione, forse la più difficile: non so come la prenderai, ma è giusto tu sappia, non c’è più motivo di fingere.”
La baciai… la sentivo molto tesa.
Rimasi in silenzio per un po’, poi le parole mi uscirono improvvise.
“Lory… ho fatto l’amore con Walter, anche insieme a Marco… è stato meraviglioso! E’ stato in quei momenti che mi ha confessato di amarti e di desiderarti!”
Continua.
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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