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Il salto di qualità - 3


di bird2012
12.02.2017    |    38.029    |    5 4.0
"“Ovviamente mentivi, quando gli dicevi che mi sentivi mentre mi masturbavo!” gli chiesi, quasi sussurrando..."
IL SALTO DI QUALITA’

Cap. 3

Appena entrati nelle sua camera da letto ci abbracciammo nuovamente come due appassionati innamorati!
Ancora non riuscivo a rendermi conto di come fossa cambiata la mia vita in un paio d’ore!
Ero diventata l’amante di mio figlio, gli avevo già dato il culo, gli avevo pisciato in faccia e lui mi aveva pisciato sulla fica: come inizio non potevo certo lamentarmi!

Mentre seguitavamo a slinguarci con una libidine incontrollata, gli afferrai l’uccello, allargai le gambe e me lo appuntai contro il grillo… e cominciai a strofinarcelo sopra!
Mi stavo facendo un succoso ditalino con quella grossa cappella.

“Marco, amore mio, il tuo cazzo mi ha stregato! Lo voglio ancora! Spero non ti scandalizzerai se ti dico che lo voglio ancora nel culo! Il rapporto anale mi manda ai pazzie e tu mi hai inculato in maniera meravigliosa: vieni amore, voglio sentirti ancora!”

Lo condussi davanti alla mia toletta, il fedele tavolinetto con lo specchio davanti al quale mi pettinavo, mi truccavo, mi facevo bella, desiderabile e seducente!
Mi piegai in avanti, poggiando gli avambracci sopra il suo ripiano, allargai le gambe e spinsi indietro il bacino: stavo nuovamente offrendo senza ritegno il culo a mio figlio!
Uhmmmm!!! Mi sentivo meravigliosamente zoccola!

Attraverso lo specchio vidi riflesso Marco venirmi dietro, lanciarmi un sensuale bacetto e aprirmi le chiappe: sentii il buchetto del culo dilatarsi pronto a ricevere il desiderato visitatore.
Il cazzone duro che si ergeva dal suo ventre centrò immediatamente la rosellina: sentii la cappella forzare l’ingresso, cercai di dilatare il più possibile il buchetto e risucchiai il suo dolce cazzo dentro il mio intestino!
Ormai il mio culo si era allargato a sufficienza per permettergli una più facile penetrazione ed mi scivolò dentro con grande facilità.

Mentre mi entrava dentro inarcai la schiena e spinsi indietro il culo per andargli incontro… come volessi accelerare la penetrazione!!
Cominciai a mugolare: sentivo il suo uccellone vibrare deliziosamente dentro al mio culetto mentre venivo sopraffatta da lunghi brividi di piacere.
Marco cominciò a ruotare il bacino, facendomi sentire tutto il cazzo ben piantato tra le mie chiappe.
Cominciai ad ansimare e mugolare.

“Dio, quanto sei porca, mamma! Ti piace proprio prenderlo nel culo… lo sento quanto godi! E a me piace da impazzire farti il culo… siamo proprio fatti l’uno per l’altra!”

Il mio porco mi inculava lentamente: mi teneva per le chiappe, tenendole ben allargate mentre si godeva ancora una volta il culo di mamma!
Ero in delirio, non capivo più nulla: quel cazzo affondato nel culo mi stava mandando ai pazzi!
Iniziò a fottermi con la dolcezza del figlio e con il vigore del maschio allo stesso tempo!
Avevo la sensazione mi arrivasse nello stomaco: affondava dentro il mio intestino che era una meraviglia!
Avevamo trovato il giusto ritmo: lui spingeva il cazzo e io gli andavo incontro con il culo!
Quando le mie chiappe sbattevano contro il suo ventre era il momento della massima penetrazione… ed io andavo fuori di testa: contraevo spasmodicamente il buco del culo intorno alla sua verga per trasmettergli tutto il godimento che stavo provando!!
Attraverso lo specchio ci stavamo fissando, ognuno cercando di scrutare negli occhi dell’altro il piacere che stava provando!

“Marco, amore di mamma, angelo mio! Ci starei ore con il tuo cazzo nel culo, adoro farmi inculare e tu lo stai facendo in maniera meravigliosa! Sei fantastico! Uhmmm! Come godo! Ma dimmi sinceramente, amore mio, ti piace il culo di mamma? Ti fa godere? Ti piace come stringo il buchetto? Dimmelo, amore mio adorato, non è più eccitante, più arrapante incularsi la propria mamma invece di una zoccola qualsiasi? Mi hanno inculato in tanti in vita mia, ma il godimento che sto provando nel dare il culo a mio figlio non ha paragoni!
Dammelo tutto, tesoro… fammi godere… uhmmm… sei bravissimo a sfondare il culetto di mamma tua… Dio come godo… uhmmm… che goduria!!!”

La risposta di Marco non si fece attendere.

“Hai ragione, il culo della mamma non ha paragoni! Poi per me il tuo ha un fascino particolare: è il culo che ho desiderato da quando ho avuto capacità di intendere e volere il sesso! Sapessi quante sborrate ti ho dedicato, amore mio, sognando di fotterti questo delizioso buchetto del culo: non avrei mai immaginato che i miei sogni incestuosi si sarebbero realizzati!

Mamma, mia dolcissima porcellina, oggi è la seconda volta che ti inculo con il mio cazzo, ma con la mente ti ho inculato innumerevoli volte, ti ho chiavato innumerevoli volte e innumerevoli volte mi hai spompinato… e ogni volta il mio cazzo ha sborrato in tuo onore, mentre dalle mie labbra usciva sempre la solita dolcissima frase: “Mamma, sei la mia vita… ti amo da morire… e vengo per te!!!”

Ero in estasi!
Il suo meraviglioso cazzo seguitava ad affondare nel culo facendomi impazzire di piacere e nel contempo le sue parole mi stavano facendo impazzire il cuore d’amore!
Io e Marco… madre e figlio… un connubio di sesso e amore che mi stava mandando ai pazzi!

Ci fissavamo attraverso lo specchio, trasmettendoci amore e passione.
Seguitava a montarmi il culo come un toro, un toro da monta!
Era inesauribile: un continuo dentro e fuori nel culo da favola, con il cazzo sempre duro, sempre caldo, una inculata senza tentennamenti, senza cedimenti, da far arrendere qualsiasi donna!

“Amore, mai nessuno mi ha fatto godere con il culo per tanto tempo, fammi riposare un po’… abbiamo ancora tante cose da fare… amore mio!”

Mi sfilò l'uccello dal culo, mi attirò a sé e mi abbracciò.

"No, mamma, avrai tempo di riposarti, ora dobbiamo pensare alla tua fica, non credi? Fino ad ora sono stato io a deliziarti il culetto, ora tocca a te! Vieni, amore, cavalcami come più ti piace!"

Così dicendo si distese sul letto a cosce larghe e con la verga che svettava dal ventre in attesa che la sua mammina si prendesse cura di lei... e la mammina non si fece aspettare.

Gli montai sopra a cavallo, gliela afferrai, strofinai più volte la cappella lungo tutto lo spacco della fica e poi me l'appuntai all'ingresso della vagina... e scesi dolcemente con il bacino finché non sentii l'uccello entrarmi completamente nel ventre.
Mi ero letteralmente impalata sopra di lui!
Tutta la penetrazione fu accompagnata da continui gemiti di piacere: sentirmi le pareti vaginali dilatarsi oscenamente per accogliere il cazzone di mio figlio mi mandò il sangue in testa!

"Siiiiiiiiii.... cazzo siiiiiii... cazzooooo siiiiiiiiiiii! Marco, amore di mamma, me lo sono infilato tutto dentroooo! Uhmmmm!!! Che bel maialone che ho messo al mondo... un meraviglioso maialone che riempie la fica della sua mamma in maniera fantastica! Cazzo... quanto godo... quanto godooo!!!"

Con il busto eretto, seduta sul suo ventre, con il cazzo completamente piantato dentro la fica, gli afferrai le mani e le portai sopra il mio seno... e cominciai a chiavarmi dimenandomi come una porca, affinché lo sentissi muoversi dentro di me!!
Avanti e indietro... a destra e a sinistra... in senso rotatorio! Sentivo la verga vangarmi il ventre che era una meraviglia, con la cappella che mi vellicava la bocca dell'utero procurandomi continui brividi di piacere.
La mia fica era in estasi: finalmente aveva realizzato il suo depravato desiderio... farsi fottere dal cazzone di mio figlio!

"Marco, angelo mio, come ti sento dentro! Mi fai impazzire! Il tuo cazzo mi fa impazzire!"

Poi abbassai il busto sopra di lui, ci avvinghiammo stretti l'uno all'altro e cominciammo a baciarci con passione... mentre variai il movimento del mio bacino!
Su e giù... su e giù... sfilavo quasi completamente il cazzo dalla vagina per poi rinfilarmelo dentro completamente, fino ai coglioni!
Lentamente... su e giù... su e giù... dentro e fuori... dentro e fuori! Mi stavo cavalcando mio figlio godendomi ogni centimetro del suo cazzo che mi dilatava dolcemente le pareti vaginali: ad ogni affondo del mio ventre sentivo un brivido di piacere percorrere la mia schiena!
Stavo godendo... cazzo santo quanto stavo godendo!
Dopo averlo galoppato per un bel pò, gli chiesi di cambiare posizione.

"Amore, vienimi sopra, voglio sentire il tuo corpo sopra il mio! Ora tocca a te fotterti questa porcona di tua madre! Dai, tesoro, sfondami per bene... sbattimi come una troia! Voglio sentirmi tua… tutta tua!"

Il mio dolce porco non se lo fece ripetere due volte!
Mi strinse forte a se e, senza toglierle il cazzo dalla fica, girò i nostri corpi allacciati: adesso ero io sotto di lui, con il suo corpo nudo meravigliosamente disteso sopra il mio!
Mi scosciai più che potevo, allargai le cosce come una porca per concedermi senza ritegno agli affondi del poderoso cazzo del mio incestuoso amante!

Gli avevo chiesto di sfondarmi per bene e un figlio che ama la sua mamma deve assolutamente assecondare i suoi perversi desideri!
Ora era lui a guidare la danza e cominciò a fottermi la fica in maniera impressionante!
Mi stantuffava con vigore, lo sentivo infilarsi e ritirarsi… ogni affondo era profondo, intenso e devastante!
Mi martellava l’utero con colpi cadenzati, uno dietro l’altro, in rapida sequenza!
Non riuscivo a trattenere il mio godimento.

“Sììì… cosììì… cosììì! Dammi il cazzo… spingi… spingi… lo sai che sono una porca e che mi piacciono i cazzi duri… e il tuo, amore di mamma, è meravigliosamente duro! Dio santo, quanto mi piace stare sotto di te, sentire il peso del tuo corpo nudo… mi sento posseduta… completamente posseduta! Dai… dai… fottimi senza ritegno… fammi godere… fammi godere!!! Fammi scoppiare la ficaaa!!!”

Ce l’avevo tutta piena e lui seguitava un dentro e fuori incessante che mi mandava in estasi.

“Amore, me la stai aprendo! Ti prego, rallenta il ritmo… mi stai sfiancando!” gli sussurrai.

Marco seguitò a chiavarmi più lentamente, con più dolcezza, ma senza alcun cedimento, né interruzione.
Mi pompava la fica con un vigore più delicato ed io rispondevo con gemiti soffusi, mentre lo sommergevo di baci!

"Dio santo, Marco mio! Pensavo scherzassi: tra culo e fica non so da quanto mi sei dentro! Non conto più le sborrate che mi hai procurato... e sei sempre duro da morire! Ancora non hai sborrato, amore mio, stai pensando a far godere solo me, stai pensando solo al piacere della tua mamma! Con un cazzo del genere potresti fare il gigolo, faresti impazzire le donne alla ricerca del puro piacere! Ci sono un paio di mie care amiche, due gran porche, che chissà che pagherebbero, nel vero senso della parola, per farsi fottere da un cazzo come il tuo!"

"Ed io ho due amici fidati veramente super: abbiamo costituito un delizioso gruppo per soddisfare tutte le esigenze, anche quelle più inconfessabili, delle signore in cerca di evasioni! Mi piacerebbe farteli conoscere: ti farebbero toccare le vette del paradiso!”

Lo guardai con un sorrisetto malandrino!

"Più ti conosco più mi sto rendendo conto quanto tu sia figlio di puttana: mi stai forse proponendo di fare sesso con due uomini?"

Il porco mi sorrise impertinente.

"No! Tre: non penserai mica ti lascerei sola tra le grinfie di quei porconi!" e si mise a ridere!

Gli diedi un pugno amichevole sul torace!

"Avevo ragione: sei proprio un figlio di puttana!" gli risposi sorridendo.

Durante questo intrigante botta e risposta seguitava imperterrito a pomparmi la fica: ero avvinghiata al suo corpo, lo stringevo forte a me mentre seguitavo a godermi la più bella, appagante, entusiasmante scopata della mia vita!

Sono certa che per una donna non ci sia nulla di più esaltante che sentirsi fottere nella fica o nel culo da un cazzone che rimane sempre duro e che non se ne viene mai, un cazzo che ti pompa senza soluzione di continuità procurandoti interminabili orgasmi!
Il peso del suo corpo sopra il mio mi inebriava, mentre il suo bacino seguitava a dimenarsi sopra il mio ventre.
Il mio adorabile porco aveva incollato le labbra sopra il mio orecchio, lo mordeva, lo leccava procurandomi dolci brividi di piacere e mi sussurrava le sue proposte oscene.

"Non mi dirai che una super fica come te, così amante del piacere, non abbia mai avuto rapporti multipli, per esempio qualche bel triangolo, due baldi uccelli che giocano con i tuoi buchetti? Uno nel culetto e uno nella passera per mandarti in paradiso? Dai, porcona, a me puoi dirlo! Ormai siamo in tema di confidenze!”

Lo guardai con una espressione che esprimeva tutto il mio disagio: una porca come me che si era accontentata sempre di un solo uccello per volta!

"Tesoro mio, l'unico triangolo che conosco è quello geometrico, la cui area è base per altezza diviso due: i miei amanti non mi hanno mai proposto queste variazioni sul tema, si sono sempre limitati alla solita scopata, ma niente di che… non sono certo al tuo livello, amore mio!"

In quel momento tenni per me i triangoli lesbici!

"Mamma, spero tu abbia capito io non sono come i tuoi amanti: con loro puoi anche accontentarti della semplice scopata, io, invece, voglio farti raggiungere le vette più alte del piacere, sia fisico che mentale!
Con me la tua mente deve essere sempre rivolta al godimento: abbiamo accettato entrambi con immenso piacere il nostro rapporto incestuoso e ritengo un mio dovere proporti di provare tutti i possibili piaceri del sesso, anche quelli più perversi e inconfessabili, quelli più depravati!

Ma io ti amo: come madre, come donna, come amante, come dolce porca, per cui lascerò solo a te la libertà di accettare o meno… non penso neanche lontanamente di obbligarti a fare ciò che non vuoi!
Comunque sappi che uno di loro, che peraltro conosci benissimo in quanto è il mio migliore amico, mi ha anche confidato che sei il suo desiderio erotico e so per certo che ti ha spesso dedicato abbondanti sborrate!" aggiunse Marco.

Pensai subito a Franco, il suo amico del cuore e sentii un dolce brivido di piacere!
Come ogni donna degna di tale nome, specialmente se porca come me, mi sentii lusingata di essere desiderata da un bel ragazzo giovane come mio figlio!
Frequentando la stessa classe di Marco da adolescente veniva spesso a casa nostra per studiare insieme a lui, poi, dopo la mia separazione, rimaneva spesso anche a dormire da noi, nella stessa stanza di Marco.
Chiesi conferma.

“Parli di Franco? E’ lui che mi vorrebbe scopare? E come fai ad essere così sicuro che si mena l’uccello pensando a me?”

Ero curiosa: il pensiero che Franco si segasse il cazzo pensando a me e che sborrasse fantasticando gli stessi facendo un pompino mi faceva ribollire il sangue!
La risposta di Marco mi fece vibrare.

“Sì, è lui! A questo punto non ha senso nasconderti la verità.
Rammenti quando, dopo la tua separazione con papà, lui rimaneva a dormire da me? Beh! Prima di addormentarci passavamo ore a menarci l’uccello parlando di te! Eravamo entrambi, e lo siamo tutt’ora, pazzi di te! Mi chiedeva se ti avessi mai visto nuda, se avessi mai visto la tua fica e mi chiedeva se ti masturbassi, se ti avessi mai sentito mentre godevi!

Ed io lo facevo eccitare come un porco e gli raccontavo nei minimi particolari quando, con il cazzo in mano e con l’orecchio incollato sulla porta della tua stanza, sentivo che te la menavi, i tuoi gemiti, il tuo ansimare e il solito sussurro che usciva dalle tue labbra, sperando di non farti sentire: “Sto godendo… sto godendo… me ne vengo… me ne vengooo!”
E gli confessavo che non riuscivo a reprimere la mia eccitazione e sborravo insieme a te!
Alla fine del racconto delle tue masturbazioni ce ne venivamo come due maiali, fantasticando tu stessi insieme a noi per farci godere!”

Mi eccitava da morire sapere che due giovani si sparavano le seghe desiderando il mio corpo.

“Ovviamente mentivi, quando gli dicevi che mi sentivi mentre mi masturbavo!” gli chiesi, quasi sussurrando.

“No, mamma, era la pura verità! Pensi non mi fossi accorto che dopo la separazione molto spesso ti deliziavi la fica con il tuo fedele amico? Sì, quel gagliardo vibratore multi funzione che tieni nascosto dentro i secondo cassetto dell’armadio!”

“Dio santo, Marco, mi spiavi?” chiesi incredula.

“Oh, no, mamma, non dire così! Non ti spiavo, condividevo il tuo piacere insieme a te! Sapessi quanto ho invidiato il tuo vibratore, che poteva entrarti dentro e darti piacere! Era il mio rivale! Non hai mai pensato che le nostre stanze da letto sono confinanti? Appena sentivo qualche sospiro un po’ più forte del normale pensavo fosse la serata del piacere… e prendevo posizione dietro la tua porta… e godevo insieme a te!”

Le sue parole mi facevano ribollire il sangue, ma cercai di metterla sullo scherzo.

“Va bene, tesoro, ti perdono: era il normale desiderio di ogni figlio per la propria mamma! Però sei proprio stronzo! Se fossi entrato mentre stavo sborrando persi ti avrei cacciato via? Amore, pensa quanti anni di piacere abbiamo perso! Brutto figlio di puttana, quante inculate mi hai fatto perdere!” e lo baciai appassionatamente.

Il suo cazzo seguitava a martellarmi incessantemente.

“Marco, mentre seguiti a chiavarmi parlami di Franco: posso capire che un sedicenne si meni l’uccello pensando a una donna più grande, ma ormai ha la tua età, con tutte le donne che avrà pensi desideri ancora me?”

“Mamma, tu ti sottovaluti: sprizzi sensualità da tutti i pori! Io e lui siamo molto intimi, ci confidiamo tutto: mi chiede sempre di te, se c’è qualche speranza di coinvolgerti nei nostri giochi! Un meraviglioso quartetto, tre maschietti e una femminuccia! Fino ad ora ho sempre risposto di non avere il coraggio di farti questa proposta così indecente: proposta di incesto + triangolo! Credo che se sapesse che abbiamo fatto l’amore impazzirebbe dall’eccitazione! Vorrebbe sapere tutti i particolari!”

Anche io stavo impazzendo dalla eccitazione: la situazione mi stava intrigando come non mai!
Afferrai le sue natiche e accelerai il ritmo della scopata.

“Brutto figlio di puttana, mi stai facendo eccitare! Ma dimmi: ha il cazzo grosso come il tuo?"

"Brutta porca: ci stai facendo un pensierino? Ce l'ha meno grosso, ma più lungo: ci completiamo meravigliosamente! Quello grosso davanti e quello più lungo di dietro, che ne dici? Ti attizza l’idea? Poi ci sarebbe il nostro terzo amico: con lui potresti giocarci di bocca, ma di lui non ti dico nulla, voglio farti una meravigliosa sorpresa!"

"Sei proprio un maiale amore di mamma! Ti piacerebbe mettermi in mezzo tra te e i tuoi amici, vero?"

"Si, da morire! Voglio farti provare tutti quei piaceri che non hai conosciuto fino ad ora!"

“Tesoro mio, ma pensi veramente io sia in grado di far godere tre cazzi insieme? Di riuscire a prendere un cazzo nella fica e uno nel culo contemporaneamente? E poi addirittura un terzo in bocca? Non vorrei deludervi!”

“Deluderci? Spero tu stia scherzando! Ci deluderesti solo se respingessi la nostra proposta! Ora che ti conosco più intimamente, ora che sto toccando con mano, anzi con il cazzo, quanto tu sia una donna libidinosa e quanto ti piaccia godere, sono certo che tu potresti far godere contemporaneamente anche cinque maschi! Pensa, mamma, che meraviglia! Uno con il culo, uno con la fica, uno con la bocca e due con le mani… cinque splendide sborrate… tutte per te! Pensaci! Potremmo iniziare in tre… poi vediamo!”

Mi sussurrava queste parole di fuoco, mentre la sua verga continuava inesorabilmente a vangare la mia fica: ormai era un orgasmo continuo, una sbrodolata continua!
Il pensiero di sentirmi un uccello nella passera, uno nel culetto e uno in bocca mi stava intrigando da non crederci... sì, era una idea da non buttare via! Altro che salto di qualità!

Il mio tesoro seguitava a pomparmi che era una delizia e le sue parole non facevano altro che condurmi a passo lesto lungo la via della perdizione!
Marco accelerò la frequenza degli affondi, prese a martellarmi la fica: il mio dolce figlio di puttana voleva farmi avere l’ennesimo orgasmo!

“Uhmmm! Dio santo! Sei inesauribile, vuoi farmi sborrare ancora: hai capito che sono una porca che sbrodola in continuazione e vuoi prosciugarmi la fica! Ma adesso voglio che anche tu sborri insieme a me… voglio sentirmi riempire la fica mentre godiamo insieme! Uhmmm! Marco mio, che cazzo hai: non è il più lungo, ma certamente il più grosso che ho avuto il piacere di gustarmi in vita mia e, modestia a parte, ne ho conosciuti di cazzi!
Ma a me non interessa il cazzo molto lungo, a me fa impazzire il cazzo grosso, quello che quando mi entra mi dilata le pareti del culo e della fica, quello che mi fa sentire squarciata! Uhmmm! Dai, montami… cazzo, come mi scopi! Oltre che grosso lo sai anche usare bene! Bravo… bravo… così… scopa mamma! Sì, spingi… spingi… sventrami! Madonna santa quanto ce l’hai grosso!!! Sborrami… che dopo te lo pulisce mamma il tuo cazzone sborrato… come dovrebbe fare ogni amorevole mamma con il cazzo del figlio dopo che le ha sborrato dentro! Dai, figlio mio, dai… sborra nella fica di mamma!!!”

Il porco accelerò ancora di più il ritmo.

“Mamma, hai goduto abbastanza? Vuoi che venga dentro di te? Quando stai per godere avvertimi: sborrerò nel tuo stesso istante!
Amore mio, sarà il nostro momento magico: un orgasmo simultaneo che ci manderà in paradiso, mentre le nostre labbra si scambieranno il più appassionato, il più sensuale, il più libidinoso dei baci!

Ritengo non ci sia nulla di più esaltante di un bacio tra madre e figlio nel momento del loro reciproco orgasmo incestuoso!
Mamma, amore, tu te ne verrai contraendo spasmodicamente la tua vagina intorno al mio cazzo e io me ne verrò spruzzandoti dentro tutto il mio amore!”

Mi scoppiava la testa dalla eccitazione… e mi scoppiava il cuore per le parole di mio figlio!
Aprii le gambe a compasso, con la fica completamente allargata e pronta a ricevere la calda sborra del mio amore!
Stavo andando ai pazzi: non era solo il piacere fisico, il cazzone che mi fotteva e la sborra che mi avrebbe riempito la fica, ma principalmente quello che mi stava facendo impazzire era il pensiero che il cazzo e la sborra fosse quella di mio figlio!
Sì… sì… il suo cazzo stava per allagare di sperma la stessa vagina che lo aveva messo al mondo!

Marco aumentò il ritmo della chiavata, mi pompava con spinte decise, affondi profondi da mandarmi ai matti!
Sentii montarmi l’ennesimo orgasmo… lo sentii irrigidirsi… eravamo entrambi pronti per volare in paradiso!
Strinsi la fica intorno al suo cazzo, gli piantai le unghie sul culo e lo attirai contro il mio ventre… mentre iniziai a soffocargli il viso di baci!
La mia fica stava per esplodere, stava per sborrare l’anima sopra il cazzo di mio figlio!
Non riuscii più a trattenermi: l’orgasmo arrivò impetuoso, devastante… ed io urlai tutto il mio amore e la mia passione

“Marco… Marco… amore di mamma… io ci sono… mi stai facendo venire di nuovooo… sììììììì, sto godendoooooo!!! Daiiiiii… anche tuuu!!! Sborraaaaaaaaaaa!!! Marco mio, sborra nella fica che ti ha partoritoooooo!!! Sììììììììììì… nella fica che ti ha partoritoooooooooooo!!! Ahaaaaaaaaaaaa… Sììììì… cosììì… cosììì!!! Oddio come schizzi… come schizziiiii… ahaaaaaa… bel sborrone di mammaaaa!!! Ti sento ancora… e ancora… Oddio, quanta sborra stai dando a mamma tua… Marcooo, sì... è tutta mia… tutta miaaa la tua sborra!! Tutta miaaaaaaaa!!! Dio come godo... Sì... godooo!!! Da morireeeeeeee!!!”

Mi sentii la fica allagata dal suo seme!
Ero stata una mamma amorevole e avevo donato la mia fica a mio figlio e lui, con altrettanto amore, l’aveva dolcemente riempita con il suo caldo sperma!
Incollammo le nostre bocche in un fantastico bacio colmo di passione, libidine e… amore… tanto amore!
Avvinghiata al suo corpo vibravo e ansimavo mentre ancora sentivo le ultime contrazioni della sua verga dentro la mia vagina!
Rimanemmo abbracciati, bocca a bocca, con il suo dolce uccello ancora piantato dentro la mia fica e con le mie mani che seguitavano a tenerlo spinto contro il mio ventre!

Il mio dolce porco, all’improvviso, affondò il cazzo per quattro o cinque volte consecutive per svuotarsi per bene dentro la mia fica: quei colpi ripetuti contro l’utero mi procurarono un indicibile piacere e mi fecero perdere la ragione!
Non riuscii a controllarmi, il piacere prese il sopravvento!
Gli morsi con violenza il labbro inferiore… e sentii un rivolo di sangue colarmi tra le labbra!
Capii di aver esagerato!

“Scusami, amore… scusami… non volevo!!” e cominciai a succhiare con dolcezza il suo labbro ferito… e ingoiare il sangue che ne sgorgava!
Mentre succhiavo mi sembrava di essere un vampiro: ormai Marco mi apparteneva, era mio… gli stavo succhiando il sangue… e nessuno me lo avrebbe più tolto!

Dopo un po’ ripresi a baciarlo con passione, mentre pensavo ad occhi chiusi!
Ero felice… come solo una madre che si è concessa a suo figlio può esserlo!
Non avrei mai potuto immaginare fosse così meraviglioso donarsi completamente, anima e corpo, al proprio figlio!
Ma come può essere immorale e peccaminoso fare l’amore con il proprio figlio!
Credo, invece, che immorale e peccaminoso sia impedire a madre e figlio di amarsi e donarsi reciproco piacere!
Marco in poche ore mi era entrato non solo nel corpo, ma anche nell’anima: come avrei potuto fare a meno di lui?
Lo sentii staccarsi dal bacio: aprii gli occhi e lo vidi che mi guardava sorridente.

“Dopo che mi hai succhiato il sangue ti andrebbe di gustare anche il sapore del mio sperma? Ne sarei felice!”

Il suo sguardo mi metteva i brividi di piacere!
Lo accarezzai sensualmente.

“Ed io sarei molto felice di gustarlo!”

Mi aspettavo mi mettesse il cazzo in bocca per farselo pulire dalle mie labbra, come gli avevo promesso: invece mi spalancò le cosce, avvicinò la bocca alla mia fica e incollò le labbra all’ingresso della vagina!
Si riempì per bene la bocca dello sperma che colava copioso, poi mi venne sopra con tutto il corpo, prese il mio viso tra le sue mani e avvicinò la bocca alla mia!
Mi era sempre piaciuto farmi venire in bocca e ingoiare tutto, ma era la prima volta che la sborrata mi veniva recapitata con la bocca del mio amante!

Ci fissammo occhi negli occhi!
Posai le labbra aperte contro quelle di Marco, lui socchiuse leggermente le sue: sentii il suo sperma ancora caldo scivolare dolcemente dentro la mia bocca, fino in gola!
Cominciammo a baciarci languidamente, assaporando con gusto lo sperma che ci passavamo da bocca a bocca, un po’ lo ingoiavo io, un po’ lui, finché non ci leccammo reciprocamente fino all’ultima goccia di sborra che imperlava le nostre labbra!

Lo trovai molto eccitante e piacevole: non era solo la donna a provare il piacere di ingoiare lo sperma, ma il piacere veniva condiviso da entrambi… dividendosi con amore il frutto dell’orgasmo del maschio!
Quella volta fu Marco a dividere con me lo sperma che mi aveva riversato nella vagina, la prossima volta sarei stata io a dividere con lui la sborrata del suo cazzo nella mia bocca!

Credevo di vivere un sogno!
Non ero mai stata tanto appagata sessualmente: ero venuta come una cagna, non avevo contato gli orgasmi, avevo il culo e la fica dilatati come non mai, avevo conosciuto giochi che i moralisti potrebbero definire depravati, ma che mi avevano procurato sensazioni diverse, eccitazioni diverse, godimenti diversi… giochi che avrei certamente provato ancora… per il piacere mio e di Marco.

Ma sapevo non sarebbe certamente finita lì!
Il salto di qualità che avevo impresso alla mia vita era solo all’inizio!


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