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Figlia, moglie, madre modello - 9


di bird2012
30.12.2012    |    25.783    |    0 9.3
"“Eccomiiiiii!!! Daiiiii!!! Riempiamo mamma! Mamma… vengoooooo!!! Ti vengo dentroooo!!!! Dentroooooo!!!” “Figlia miaaaaaaa!!! Anche ioooooo!!! Ti sborrrrro..."
Figlia, moglie, madre modello

9° Cap. – Mio padre e mio figlio-2



Feci sdraiare Franco supino.
Il suo cazzo svettava imperioso lucido dei miei umori: avrei voluto leccarlo tutto per gustarne il sapore, ma stavo arrivando al capolinea!
Sentivo una morsa afferrarmi il ventre dall’eccitazione… non ce la facevo più a resistere.

Mi misi a cavallo, appuntai il cazzo e mi lasciai cadere sul suo ventre impalandomi completamente: il colpo della cappella sull’utero mi fece sobbalzare.
Mi allungai tutta sul suo corpo e lo abbracciai.

“Tesoro di mamma, sapessi quanto mi hai fatto godere con il tuo cazzo nel culo, ma adesso è il momento della mia fica, del mio ventre che ti ha partorito: goditi questo momento, cucciolo mio… goditelo!”

Comiciai a chiavarmi lentamente sul suo cazzo!
Lo sentivo scivolare bene: gli umori della mia fica permettevano una facile e deliziosa completa penetrazione.
Mi rivolsi a mio marito.

“Mario, amore, insaliva bene il cazzo di papà, rendilo bello duro e viscido e quando è pronto dimmelo.”

“Certo amore, te lo preparo bene io il cazzo del tuo papà per il tuo culetto.”

Sorrisi. L’aspettava una bella sorpresa.
Vidi Mario imboccare il cazzo di papà, spompinarlo un po’ per farlo indurire bene e poi cominciare a sputarci sopra per riempirlo di saliva e con la mano spalmarla lungo tutta l’asta.

“Amore… è pronto…”

“Grazie amore! Papà, adesso infilamelo anche tu nella fica! Piano piano! Mario… aiutalo!”

Sia papà che mio marito rimasero sorpresi della mia richiesta.

“Come nella fica… c’è già Franco!!! Vuoi farti sventrare!!!”

“Si… si… lo so, ma li voglio entrambi! Ci ho pensato tanto questi giorni e lo desidero da morire: li voglio tutti e due nella fica! Mio padre e mi figlio… entrambi nel mio ventre! Spero tu non te ne abbia a male, Mario, ma so che comprenderai: abbiamo lo stesso sangue e li voglio insieme dentro di me!

E’ come se i loro due membri si fondessero in un solo unico enorme fallo che penetrandomi nella fica mi dia la sensazione che si compiesse, nella mia vagina, il passaggio del testimone tra mio padre, che in passato mi ha iniziato nei piaceri del sesso, e mio figlio, che mi ha già fatto pregustare un futuro colmo di godimento.

Mario, amore, sono certa di riuscirci: aiuta papà a mettermelo dentro… fammi sentire due cazzi nella fica!”

Abbracciai forte mio figlio e alzai leggermente il bacino per facilitare la seconda introduzione.
Mario, in ginocchio al mio fianco, con entrambe le mani mi allargò tutta la fica, già abbondantemente occupata dal cazzo di Franco.
Mario si rivolse a mio padre.

“Dai, Paolo, appuntalo sulla fica appoggiandolo sul cazzo di Franco e comincia a spingere lentamente.”

Sentii la cappella di papà a contato della mia fica.
Rilasciai più che potevo i muscoli vaginali: papà cominciò a spingere lentamente… sentii le labbra dilatarsi e una leggera fitta di dolore.
La cappella era entrata… emisi un flebile lamento e papà si fermò.

“Olga, amore, ti faccio male? Vuoi che lo tolga?”

“No! No! Piano, ma va avanti! Papà, non temere: se dalla vagina esce un bambino penso ci possano entrare bene due cazzi! Dai! Piano… ma spingi… spingi!”

A questo mio incitamento papà seguitò a spingere, mentre Mario teneva la fica aperta al massimo.
Sentii le pareti della vagina cedere piacevolmente per accogliere trionfante il secondo cazzo.
Papà urlò.

“Olga! Olga… sta entrando! Dio… sta entrando anche questo!”

“Siiii!!!! Papàààà!!! Lo sentooo!!! Dio se lo sento!!! Tuttoooo!!!! Tutto… spingilo tuttoooo!!!!”

Sentii aprirsi le porte del paradiso: il secondo cazzo, quello di mio padre, era penetrato completamente nella fica, in dolce compagnia con quello di mio figlio.
Mi venne spontaneo spingere la fica verso di loro, per sentirmeli ancora più dentro.

Ero piena di loro… mio padre e mio figlio: finalmente il mio ventre era pieno dei loro falli, del loro amore, della loro passione!
Un orgasmo tremendo, travolgente, devastante si impossessò di me!
Per qualche attimo rimasi a bocca aperta senza fiato con la testa reclinata all’indietro: il godimento mi aveva tolto ogni facoltà di intendere e volere!
Ma dopo qualche attimo esplosi con un grido liberatorio, come mai in vita mia: urlai con tutta me stessa, come se avessi voluto far sapere al mondo intero l’immenso piacere che mi stavano dando quei due cazzi piantati nel mio ventre!

“Siiiiii!!!!!... Gooo…dddooo!!!!!!... Venn..gggooo!!!... Mi avete riempito con i vostri cazziiiiii!!!! Due cazzi nel ventreeeeee!!!!! Aaaaaaahhhh!... E’ tro…ppoooo beeeeelllooo!!!... Non resistooo!!! Due cazzi insieme nella mia ficaaaa!!!!”

Avevo perso il lume della ragione: Franco e papà rimasero immobili dentro di me!
Mentre ero ancora sotto i fremiti dell’orgasmo pensai: ma subito un altro pensiero sostituì il primo:.

Con quei due cazzi nella fica mi sentivo completamente donna, nel vero senso della parola, orgogliosa di essermi fatta penetrare da mio padre e da mio figlio: li avevo entrambi nel mio ventre e li tenevo stretti nella mia vagina come il bene più prezioso!
Abbracciai ancora più forte mio figlio.

“Franco, tesoro di mamma, lo senti: mi sei dentro insieme a tuo nonno! Dio, che gusto, non puoi immaginare! Aaaaahhh!!! Come vi sento… tutti e due… come vi sento!!!!”

Franco e papà erano rimasti fermi con i loro cazzi piantati nel mio corpo, forse temevano di farmi male: se avessero solo lontanamente immaginato quanto mi stavano facendo bene!!!!

“Papà… Franco… avanti… fatemi morire! Adesso scopatemi… senza pietà! Non temete: sventratemi la fica, ma chiavatemi a morte! Pompatemi senza risparmio e vi prego, se potete: voglio sentirvi sborrare insieme, nello stesso attimo! Voglio sentire il vostro sperma che si mescola in una unica, interminabile, immensa sborrata che mi allaghi la fica! E tu, Mario, dolce amore mio, scusami, ma non mi sono dimenticata di te, l’amore della mia vita, ma questa è stata un’occasione speciale. Non temere, mi conosci, ti restituirò il piacere con gli interessi. Vieni, tu scopami in bocca, guarda tuo figlio e tuo suocero mentre mi danno piacere e vieni insieme a loro, riempimi la bocca mentre loro mi riempiono la fica!”
Franco mi baciò.

“Mamma, ti amo! Tu con il tuo ventre mi hai dato la vita ed io voglio essere riconoscente: adesso nel tuo ventre ci spruzzerò dentro la mia di vita… il mio sperma per te!!”

Rabbrividii.
Li incitai nuovamente.

“Dai, cominciate! Papà, adesso muoviti piano, mentre tu, Franco, rimani dentro fermo; poi rimane dentro fermo papà e tu Franco mi scopi: quando la mia vagina si sarà ben abituata ai vostri due cazzi scopatemi insieme!”

Girai il viso verso mio marito e aprii la bocca: in un attimo sentii il suo cazzo tra le mie labbra, mentre sentivo che i cazzi cominciavano a muoversi dentro la mia fica!
Iniziò la scopata più devastante, più perversa, più depravata e più appagante della mia vita: mio padre e mio figlio nella fica, mio marito in bocca che mi pompavano insieme.

Ero in estasi, ma non avevo più la forza di partecipare attivamente: l’eccitazione e il godimento accumulato nel corso della serata più bella della mia vita mi avevano spossato.
Ero abbracciata a mio figlio ad occhi chiusi e concentravo la mia mente alternativamente su quei dolci membri che tanto piacere mi stavano donando.

I miei amanti cominciarono a chiavarmi, come gli avevo suggerito io.
Prima alternativamente e lentamente, temendo di farmi male, poi, quando sentirono che la vagina si era bella dilatata per accoglierli facilmente tutti e due, cominciarono ad accelerare i colpi.

Ero in piena estasi sessuale!
Tolsi un attimo il cazzo di Mario dalla bocca.

“Siiiiii!!! Cosììììììììììììì!!! Forte… dateci dentrooo… dentroo!!! Pompatemiiii!!!! La fica… pompatemi la ficaaaa!!!”

Ricominciai a spompinare il cazzo di mio marito.
Stavo morendo dal piacere, ma il mio adorato bastardo voleva darmi ancora di più: allungò la mano, la mise tra il ventre di papà e il mio culo e mi infilò due dita nel buchetto, così l’opera era completata!

Ormai non mi ero fatta più mancare niente, con due cazzi nella fica, un cazzo in bocca e due dita nel culo, ma ero certa di aver potuto resistere: di sesso non si muore… ma si gode!!!

Ero fuori di testa!
I miei tre amanti mi stavano facendo veramente un bel servizio: mio marito mi scopava in bocca spingendomi il cazzo fino alla gola, mentre con le due dita mi scavava il buco del culo, con mio grande gradimento; mio padre e mio figlio mi fottevano la fregna all’unisono, insieme, in quanto ormai la mia vagina si era talmente dilatata che i due cazzi scivolavano dentro che era un piacere.

Sentii che i miei amanti non ne avrebbero avuto ancora per molto: per il gran finale li invitai a cambiare posizione.
Feci sdraiare papà supino, mi impalai sul suo cazzo dandogli le spalle, allargai le gambe con le ginocchia piegate e mi distesi all’indietro sorreggendomi con entrambe le mani.
La mia fica, completamente aperta con dentro il cazzo di papà, era pronta per essere ancora penetrata.
Incitai il mio adorato figliolo.

“Dai Franco, ficcamelo ancora dentro: ormai la mia fica è pronta a ricevervi tutti e due senza timore! Forza, godetevela insieme… e fatela godere… non fermatevi più!”

Franco si mise a cavallo tra le mie cosce, appuntò la cappella sopra il cazzo del nonno e spinse: la mia vagina si aprì, ormai abituata, e lo accolse fino alle palle.

“AAaaaaa!!!!! Dio santo… tesoro di mamma… come sei entrato bene! La mia fica vi ha accolto con tutto il suo amore e allora amatela anche voi! Pompatemi… vi prego… fatemi morire tra le vostre braccia!”

Così dicendo mi aggrappai con le braccia al collo di mio figlio e lo baciai in bocca, ficcandogli tutta la lingua dentro.
Franco ricambiò prontamente e cominciammo a slinguarci e a scambiarci le salive: il risucchio delle nostre bocche risuonava per la stanza.
Mio marito, di fianco a noi, ci accarezzava le teste.

“Come siete belli! Quando vi vedo baciarvi in maniera così oscena e depravata sento un brivido lungo la schiena: è quasi più eccitante che vedervi scopare!”

Mio padre, da sotto, sorreggeva il mio busto per permettermi di abbracciare forte mio figlio.
Incitò il nipote.

“Dai, Franco, scopiamola ancora la nostra donna, perché lei è la nostra donna e la dobbiamo far godere! Io, il padre, e tu, il figlio: insieme nella sua fica! E poi ti confesso che mi piace moltissimo sentire il tuo cazzo bollente e duro che scivola contro il mio!”

Cominciarono a colpirmi il ventre senza tregua.
Anche adesso mio marito non rimase inoperoso: al nostro fianco, infilò la mano destra tra i nostri ventri e cominciò a titillarmi il grilletto, mentre con la sinistra accarezzava tutta la mia schiena.
Un profondo lamento accolse le sue manipolazioni.

“Oooohhh!!! Siiiiii!!!! Amore, accarezzami… anche il grilletto! Dio santo… mi fate morire! Uuhhhmm!!! Adesso fermatevi, spingetemi i vostri cazzi nella fica più dentro che potete e rimanete fermi… mi chiavo io! Adesso voglio condurre io il gioco, ma vi prego… sborrate insieme: voglio sentirvi venire insieme dentro il mio corpo! Tu Mario… comincia a preparare il tuo cazzo per sborrarmi in bocca insieme a loro.”

Così dicendo abbracciai forte mio figlio, gli presi la lingua in bocca e presi a succhiargliela avanti e indietro come se stessi facendogli un pompino.
Nel contempo, avevo iniziato una sorta di danza sessuale: spingevo il ventre contro i due cazzi, roteavo e ondeggiavo il bacino avanti e indietro, strofinavo il mio seno contro quello di mio figlio.

Sinuosa come un serpente, capezzoli contro capezzoli, lo accarezzavo sul viso, lungo la schiena e gli afferravo le natiche per attirare ancora di più il cazzo dentro la mia vagina e gliele allargavo per titillargli il buchino.
Ogni tanto lasciavo la lingua per esternare tutto il mio godimento, per poi riprenderla a succhiare.

“Papà! Figlio mio! Vi sto scopando! Aaaahhhh!!! Come vi sento dentro… mi sento piena di voi… e a voi piace come muovo il ventre contro i vostri cazzi? State godendo? Vi prego… ditemelo… ho sempre desiderato farvi godere!”

Rispose mio figlio.

“Siiii!!! Mamma, amore di tuo figlio, sto godendo da pazzi, ma il massimo del piacere lo proverò quando schizzerò nel ventre che mi ha dato la vita tutta la sborra che ho in corpo, con l’illusione di metterti incinta e avere un figlio da te! Oohhhhhh!!! Mamma!!! Quanto ti amooo!!!”

Mi sentii morire!
Un figlio da mio figlio!
Questa sua improvvisa e inaspettata dichiarazione d’amore mi fece trasalire e accese ancora di più la mia passione verso di lui: sentii che un nuovo orgasmo stava per impossessarsi del mio corpo.

“Gioia mia! Luce dei miei occhi! Vita della mia vita! Mio amore infinito fallooooo!!!! Allora fallooooo!!!!! Schizzami dentro e mettimi incinta… anche io lo vogliooooo!!!! Schizza la tua vita nel mio ventre! Daiiii!!! Mettimi incintaaaa!!!!! Siiiiiiii!!! Diooo!!! Vengoo!!! Sbrodolooo!!!!! Schizzate e riempitemi di spermaaa!!!”

Un secondo tremendo orgasmo si impossessò di me: cominciai a tremare, mentre abbracciata a mio figlio, guancia a guancia, sussurravo al suo orecchio tutto il mio amore.

“Figlio mio adorato! Le tue frasi mi hanno fatto impazzire: mai come adesso ti sento mio! Sei mio… potrai dare il tuo cazzo e il tuo sperma ad altre mille donne, ma sarai sempre e solo mio! Ti amo… ti amo…”

Sentii le unghie di Franco conficcarsi nella mia schiena… incollò le labbra al mio orecchio e mi sussurrò:

“Mamma… e tu sarai l’unica donna della mia vita! Oh… mamma… sto per venirti dentro!

“Oh!!! Si! Si… tesoro… siiii!!!”

Ma i miei tre amanti non dimenticarono il mio desiderio.
Sentii mio padre.

“Dai, veniamo insieme! Franco, io sto per venire… tu ci sei?”

“Si! Nonno… dai… schizziamole dentro! Papà… e tu?”

“Si! Ecco… le metto il cazzo in bocca… io sono pronto… ditemi quando…”

Girai la testa verso Mario e gli presi il cazzo in bocca: ero pronta a ricevere tutta la loro sborra.
Sentii Franco stringermi da farmi male e urlare.

“Eccomiiiiii!!! Daiiiii!!! Riempiamo mamma! Mamma… vengoooooo!!! Ti vengo dentroooo!!!! Dentroooooo!!!”

“Figlia miaaaaaaa!!! Anche ioooooo!!! Ti sborrrrro in ficaaaaaaa!!!”

Dio Santo! Sentii i cazzi di papà e di Franco gonfiarsi e schizzare come pazzi: la bocca dell’utero era il dolce bersaglio delle loro spruzzate!
Gli schizzi si susseguivano uno all’altro, sembravano non finire mai: mi stavano allagando la fica di sborra… mi stavano facendo una lavanda vaginale di sperma!

Nel contempo sentii Mario inondarmi la bocca: non avevo mai sentito riversarmi in gola tanta sborra da mio marito, anche lui era al colmo dell’eccitazione.
La mia fica non riusciva a contenere tutta quella marea di sborra di papà e di mio figlio: mentre loro seguitavano ancora a pomparmi, la sentivo colare fuori lungo le cosce e lo sciacquio dei loro cazzi dentro lo sperma mi mandava in visibilio!

Ingoiai il minimo indispensabile di sperma: la maggior parte lo tenni in bocca.
Con il viso trasfigurato dal godimento e la bocca completamente piena di sborra, mi sollevai traballante e mi sfilai i cazzi dalla fica.
Feci alzare papà: a bocca piena non potevo parlare, ma mi feci capire a gesti… si misero tutti e tre davanti a me!

Li fissai uno per uno, poi aprii leggermente le labbra: sapevo quanto piacesse loro vedere lo sperma colarmi dagli angoli della bocca lungo il mento… mi rendeva tanto troia!

Feci uscire lentamente la sborra che mi era rimasta in bocca e che non avevo ingoiato.
I miei dolci maialini capirono subito le mie intenzioni e non persero tempo: avvicinarono le loro tre lingue e cominciarono a leccare golosamente… ne seguì una oscena slinguata a quattro lingue.

Cominciammo a passarci la sborra da una bocca all’altra, un po’ la ingoiavamo, l’altra ce la risputavamo sopra i visi per poi risucchiarla e ingoiarla.

Questo giochetto di sborra di cui io andavo pazza durò per alcuni minuti, finchè non ripulimmo tutti i nostri visi di tutto lo sperma e ci abbandonammo esausti uno nelle braccia degli altri.


Continua…


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