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Sorprese familiari - 1


di bird2012
25.09.2012    |    79.361    |    1 8.2
"Era veramente una piacevole situazione… entrambi i loro cazzi in mano, mentre le loro lingue mi coprivano di dolci leccate e le loro mani accarezzavano il mio..."
E’ un racconto già pubblicato in passato sotto un altro nick: l’ho riveduto, integrato e corretto. Buona lettura.

SORPRESE FAMILIARI

Cap. 1

Ero sdraiata, a crogiolarmi al sole... mi ero presa una decina di giorni di riposo al mare, mentre Mario, mio marito, per motivi di lavoro, e nostro figlio Marco, a causa degli esami universitari, erano rimasti a Roma.

Ma mio marito, quando mi aveva accompagnato, mi aveva dato, come sempre, la sua benedizione...

"Mi raccomando, Olga, amore... tienili sempre allenati i tuoi buchini... lo sai che il sesso, per essere tenuto vivo, ha sempre bisogno di novità... non mi deludere... dacci dentro che la vita è breve..."

E tutte le sere il mio amore mi chiamava per sapere se avevo trovato qualche super cazzo o qualche strafica per soddisfare la mia eterna voglia di godimento.

Ci eravamo accoppiati bene, io e il mio amore, sempre alla ricerca del piacere ed essendo entrambi veri bisessuali, ognuno di noi adorava in ugual misura sia il cazzo che la fica.

Mi piace il mare... mi ha sempre eccitato... il sole che ti riscalda... e sulla spiaggia tanti bei cazzi e fiche da assaggiare...

Io avevo sempre la fica bagnata dall'eccitazione: negli anni precedenti ero sempre riuscita a farmi chiavare da qualche bel cazzo, anche più di uno insieme, o a lesbicare con qualche bella e giovane fica in calore, ma in quel periodo la stagione era un pò morta... da quando ero arrivata al solito Hotel, che ormai ci conosceva in quanto lo frequentavamo da anni, mi ero dovuta accontentare della solita leccata di fica di benvenuto che scambiavo con la direttrice.

Approfittavo della lesbicata, oltre che per voglia di godere, per sondare la situazione scopereccia... gli albergatori sanno tutto di queste cose...

E tra una succhiata di grilletto e due dita nella fica, la troia confermò i miei timori... in quel periodo non c'erano cazzi o fiche per cui valeva la pena di fare porcate... se proprio mi fossi annoiata a morte avrebbe potuto organizzare qualcosa con il marito... ma la cosa non mi attizzava...

Ormai mi ero messa l'animo in pace... mi sarei presa il sole e mi sarei riposata, tenendo la fica pronta per future porcate...

La sera mi telefonò mio marito.

“Ciao, amore… hai novità? La tua fica ha trovato qualcosa di appetibile per soddisfare le sue voglie?”

“Macchè!!, come si dice non si batte un chiodo… ci sarebbero pure ragazzi giovani, ma tutti palestrati e pieni di se che non mi attirano affatto… ugualmente dal lato femminile le ragazze hanno tutte un visetto da verginelle … e tu sai che mi attizzano solo quelle che hanno il viso, l’espressione e l’atteggiamento da porcelline…”

“Quindi… a tua immagine e somiglianza…”

“Appunto, amore… e tu… novità?”

“Si, io ho ottime novità, molto intriganti… c’è un bel vent’enne che ha una gran voglia di scoparti… e non solo…”

“Oh! Bene… finalmente una buona notizia… lo conosci? Pensi sia ben dotato?”

“Amore… i particolari quando ci vediamo…”

“Cazzo… mi tieni sulle spine, mentre ho la fregna bagnata… senti, sabato vienimi a prendere e riportami a Roma, è inutile che stia qui a grattarmi la fica da sola, quando a Roma c’è chi desidera farmi un bel servizio, che spero piacevole…”

“OK… sabato ti vengo a prendere e ti riporto a casa…”

Il sabato successivo venne mio marito e mi riportò a Roma.

Dopo una salutare doccia ristoratrice, ci sedemmo in salotto con un drink in mano, entrambi in abbigliamento casalingo molto libero, considerata anche la stagione estiva.

Ero curiosa, per cui cominciai subito a chiedere.

“Allora… dimmi di questo ragazzo.”

Vidi Mario un po’ titubante.

“Prima amore devo confessarti una cosa… è difficile da dire… mi trovo in imbarazzo, ma ci siamo sempre detti tutto e quindi ritengo giusto dirtela… anche se dovessi rimanere male.”

Rimase in silenzio, fissandomi negli occhi… aspettava una mia risposta che non tardò a venire.

“Amore, che succede!!... ci siamo sempre confessate le cose più porche e perverse con grande reciproco piacere… perché adesso ti senti in imbarazzo?”

“Beh!! Questa è una cosa un po’ particolare…”

“Dai, amore… sai quanto ci amiamo… abbiamo sempre accettato i nostri reciproci comportamenti, sempre condividendone il piacere… dai… dimmi tutto, senza problemi…”

Rimase ancora in silenzio, sempre fissando il mio volto… poi partii in quarta…

“Ho fatto l’amore con Marco, nostro figlio… me lo sono inculato!”

Rimasi interdetta… forse non avevo capito bene… lo fissai inebetita…

“Come l’amore con Marco… scherzi?”

“No, amore, sono serissimo e devo dirti che è stato stupendo per entrambi: ha un cazzo meraviglioso… lungo… grosso… è stato molto gustoso spompinarlo!”

“Beh!! Hai ragione… questa è una situazione un po’ particolare… non avrei mai creduto che Marco…”

“Amore, credo sia opportuno raccontarti tutto dall’inizio, in maniera da avere le idee chiare.

“Si, hai ragione… fammi capire bene cosa è successo…”

Mio marito inizia il racconto


IL RACCONTO DI GIORGIO, MIO MARITO.

Era uno di quei giorni in cui sentivo un forte desiderio di trasgressioni. Tu, mia dolce amata porcellina, eri al mare, e il pensiero che eri alla ricerca di qualcuno o qualcuna che potesse placare i bollori della tua palpitante fica mi metteva addosso una particolare eccitazione.

Tornando a quel giorno, sai che quando mi prende la voglia di godere, e tu non ci sei, sono solito andare nei cinema a luci rosse: ti ho sempre raccontato che trovo sempre qualche giovane ragazzo desideroso di giocare con il mio cazzo e, ovviamente, a farmi giocare con il suo.

Qualche volta mi è anche capitato di trovarne anche più di uno, per cui passavo due o tre ore a segare giovani cazzi e farmeli sborrare in mano.

Per cui quella sera, dopo cena, decisi di andare al cinema, mentre Marco usciva con i suoi amici.

Quando entrai nella sala come il solito mi misi alle ultime file in attesa di abituarmi all’oscurità e poter sondare la situazione.
Il film era molto bello ed eccitante trattandosi di un film bisex, per cui vi erano rapporti multipli di tutti i tipi.

Appena mi abituai all’oscurità vidi alcuni ragazzi che, mentre si godevano le scene, avevano tirato fuori il cazzo e se lo stavano segando.

Era proprio quello che desideravo: stavo cercando di decidere a chi avvicinarmi, quando si accese la luce per la fine del primo tempo. Meglio, avrei potuto scegliere con più cura il mio amante occasionale.

Cominciai a scrutare con attenzione le persone presenti quando, alcune file più avanti della mia, vidi nostro figlio Marco insieme con il cugino Luciano, il figlio di mia sorella: lo sai che i due ragazzi si frequentano sin da quando erano bambini e tra loro è nata una splendida amicizia.

Sinceramente non ci trovai niente di strano: a venti anni è normale che piaccia vedere un film porno, ma all’improvviso un’altra idea mi frullò nella testa.

Stavano al cinema “solo” per vedere un film porno? Fui preso dalla curiosità: non appena si spense la luce mi avvicinai a loro rimanendo, comunque, un paio di file indietro cercando di scrutare i loro movimenti.

Passarono solo un paio di minuti ed i miei dubbi furono confermati: Marco e Luciano presero a baciarsi.

La scena ebbe un doppio effetto su di me: una immediata erezione del cazzo e il pensiero che mio figlio fosse gay.

Scartai subito questo timore in quanto Marco era fidanzato con una ventenne, gran pezzo di fica e con un visetto da gran porca, alla quale, ero certo, piaceva molto il cazzo.

Per cui dovevo concludere che Marco aveva ripreso dei suoi genitori: cazzo o fica non faceva differenza.

Sinceramente la scoperta mi attizzava non poco… il cazzo gonfio spingeva dentro i pantaloni… lo liberai e cominciai a segarmi lentamente fissando con invidia le due bocche che si slinguavano.

Sarei dovuto uscire dal cinema e lasciarli al loro piacere, ma l’eccitazione di vedere mio figlio amoreggiare con il cugino era troppo forte.

E se mi avessero visto? Bah! In fin dei conti io ero al di sopra di ogni sospetto in quanto stavo solo guardando il film, erano loro i porcelli.

E poi lo sai, amore, che con nostro figlio abbiamo instaurato uno splendido rapporto basato sull’amicizia, sul reciproco rispetto e sulla sincerità: l’ipocrisia era sempre stata bandita dalla nostra famiglia.

Il cazzo mi scoppiava in mano… volevo vedere di più e sapere di più.

Mi avvicinai e mi misi seduto sulla poltrona proprio dietro a loro: erano talmente presi a baciarsi che neanche si accorsero di me.
Allungando lo sguardo vidi che si stavano segando reciprocamente i cazzi… la scena era troppo invitante e persi ogni pudore.

Avvicinai il mio viso al loro e sussurrai:

“Vedo che il film vi fa un bell’effetto…”

Si voltarono verso di me e li vidi sobbalzare.

“Cazzo… zio!!”

“Oddio… papà!! Che ci fai qui…”

“Quello che ci fate voi! Tranquillo Marco… anche tu Luciano… nessun problema…”

Si staccarono subito dall’abbraccio cercando di coprire in qualche modo i loro cazzi. Luciano mi guardava senza parlare… ovviamente si sentivano a disagio… Marco farfugliava qualche frase incomprensibile.

“Papà… noi… sai…”

Non volevo certo perdermi lo spettacolo dal vivo.

“Marco, non hai capito… seguitate… mi piace vedervi… dai… seguitate!”

Marco realizzò subito.

“Papà… ma anche tu…”

“Si, Marco… dai… seguitate…”

Così dicendo presi con le mani le loro teste e le spinsi una contro l’altra per far riprendere il loro bacio… mi avvicinai di più ai loro visi e li incitai.

“Seguitate quello che stavate facendo… fatemi vedere quanto siete bravi… slinguatevi… mi eccita vedere due maschietti limonare!!”

Ripresero a baciarsi con più passione e le loro mani ripresero reciproco possesso dei loro cazzi.
Sapendo che li stavo guardando anche per loro l’eccitazione era al massimo… li sentivo ansimare mentre si slinguavano e si segavano.

Marco si voltò verso di me… io mi avvicinai…

“Papà… ti piace vederci?”

“Mi state eccitando moltissimo, ragazzi… seguitate a farvi quel meravoglioso lingua in bocca!!”

“Te lo stai toccando?”

“Si… non posso farne a meno… mi sta scoppiando in mano…”

Marco si rivolse al cugino.

“Hai sentito… papà se lo sta segando mentre ci guarda…”

Sentii mio nipote mormorare.

“Dio Santo… che gusto… fallo venire vicino a noi… così ci vede meglio…”

Marco mi guardò.

“Papà… perché non vieni in mezzo a noi? Ti va?”

“Mai invito fu più gradito… non chiedo di meglio…”

Mi alzai dal mio posto e li raggiunsi, Marco si era spostato e mi aveva lasciato libero il posto in mezzo a loro.

Mi sedetti e capii che dovevo essere io a fare la prima mossa.
Allargai entrambe le braccia e mi impossessai dei loro cazzi, la mano destra sul cazzo di Marco, la sinistra su quello di mio nipote e cominciai a stringerli per accertarmi della loro consistenza.

Erano due gran bei cazzi, particolarmente grossi, me li sentivo veramente bene in mano.
Non appena i ragazzi sentirono le mie mani intorno ai loro uccelli come in un tacito accordo avvicinarono i loro visi al mio e cominciarono a ricoprirmi di baci e di leccate… sulle guance, sul collo, sulle orecchie.

Quelle due lingue mi procuravano continui brividi per tutto il corpo, ma mio figlio e mio nipote non si limitarono a slinguarmi… sentii le loro mani raggiungere il mio cazzo che, al loro contatto, vibrò di piacere.

Cominciai a segare i loro cazzi, mentre loro cominciarono a giocare con il mio…. Mentre uno lo segava, l’altro accarezzava la cappella… se uno lo stringeva, l’altro mi accarezzava le palle.
Era veramente una piacevole situazione… entrambi i loro cazzi in mano, mentre le loro lingue mi coprivano di dolci leccate e le loro mani accarezzavano il mio uccello.

Non avevo mai avuto esperienze con due ragazzi insieme, ma era veramente eccitante, senza contare che uno era mio figlio e uno mio nipote.
Le loro lingue si avvicinavano sempre di più alle mie labbra: girai la testa verso mio figlio e prima che potessi desiderarla sentii la sua lingua infilarsi nella mia bocca e leccarmi il palato.

Ebbi un sussulto e un lungo brivido lungo la schiena… mio figlio mi stava slinguando e la cosa perversa mi faceva impazzire… mi lasciai andare e ricambiai il bacio incestuoso.

Cominciammo a slinguarci come porci scambiandoci le salive.
Aumentai il ritmo della sega ai loro cazzi… la mia eccitazione stava arrivando alle stelle.

Anche mio nipote era particolarmente eccitato.

Aveva avvicinato il suo viso ai nostri e sussurrava frasi di incitamento.

“Si… si… dai… slinguatevi… mi eccita vedervi… padre e figlio che si baciano… siete due stupendi porcellini… seguitate… seguitate…”

L’incitamento di mio nipote aumentava la mia voglia di perversione.
Sentii il suo cazzo che quasi mi stava scoppiando in mano… non osava chiedere, ma capii che anche lui desiderava la sua parte.

Volsi il mio viso verso di lui e senza indugiare gli ficcai la lingua in bocca… lo sentii fremere, la sua mano mi strinse il cazzo per trasmettermi il suo godimento, mentre con l’altra mano spingeva il mio viso verso il suo.

Aumentai ancora di più il ritmo della sega… mentre mi riempiva la bocca di saliva lo sentii irrigidirsi… capii che stava per godere.
Scostò un attimo le labbra dalla mia bocca e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò:

“Dai… zio ti prego… non ti fermare… zio… sto sborrando… siii… Dio… zioooo… ti sto sborrando in manooo…” e incollò di nuovo la bocca sulla mia, mentre sentivo il suo cazzo irrigidirsi e schizzare il suo sperma nella mia mano.

Continuai a segarlo lentamente per permettere al suo cazzo di liberarsi completamente della sborra… ne avevo la mano piena.

Ma non volevo sprecare niente… avvicinai la mano al cazzo di mio figlio e ci spalmai sopra la sborra del cugino.

Mio nipote si avvicinò al mio orecchio.

“Grazie, zio… grazie… è stato bellissimo e eccitantissimo… farsi segare dal proprio zio e sborrargli in mano… che gusto… ora devo andare… vi lascio soli… buon proseguimento… spero di poterlo rifare tutti e tre insieme in un ambiente più comodo…”

Eccitato dal pensiero di un incontro a tre, gli risposi:

“Organizzate qualcosa tu e Marco… sarò felice di partecipare…”

Si alzò e, salutato Marco, se ne andò.
Io e mio figlio seguitammo a slinguarci e a segarci reciprocamente.
Ad un certo punto Marco mi sussurrò:

“Papà, perché non ce ne andiamo a casa?”

Sentii un leggero brivido.

“Si… andiamo a godere a casa.”

Quando entrai a casa lui era già arrivato e mi stava attendendo sul suo letto, completamente nudo, con le gambe allargate e con il cazzo in mano che stava segando lentamente.

Al buio del cinema non avevo potuto apprezzare la bellezza dell’uccello di nostro figlio... Olga, avresti dovuto vedere, veramente un super cazzo, con una splendida cappella rossa che, nel movimento della masturbazione, teneva sempre scappellata.

Alla vista di mio figlio in questa posa così invitante sentii il cazzo indurirsi di colpo.
Marco mi fissava con una espressione fortemente lasciva.

“Vieni, papà… non ce la faccio più… vieni… succhiamoci i cazzi!”

Un altro brivido lungo la schiena al suo invito.
Ormai stavo per vivere un’esperienza da sempre desiderata, ma mai provata.
I miei precedenti rapporti omosessuali erano sempre stati con persone della mia stessa età, durante gli incontri di sesso che abbiamo con i nostri amici, rapporti che, come ben sai Olga, gradisco molto. Sentirmi un bel cazzo in bocca mentre qualcuno, uomo o donna, succhia il mio, mi ha sempre mandato il sangue in testa.

Ma non avevo mai succhiato un cazzo giovane: lo avevo sempre desiderato, ma non era mai capitata l’occasione e con conoscenze occasionali nei cinema non mi fidavo: il timore di possibili malattie mi aveva sempre frenato.
Ora avevo l’occasione per soddisfare le mie voglie, succhiare un bel cazzo giovane, sentirmi la bocca piena della sua calda cappella e non volevo certo perdermi l’occasione, anche se il mio partner era mio figlio… devo ammettere che la cosa era ancora più eccitante.

Mi spogliai velocemente… il mio cazzo già bello dritto spuntava dal mio ventre.
Mi sdraiai sul letto e in un attimo sentii il corpo nudo di Marco contro il mio, nella posizione del 69… il contatto della sua pelle calda contro la mia mi fece rabbrividire… mi trovai con il suo cazzo contro il mio viso… finalmente… tirai fuori la lingua per sentire il sapore della sua cappella, ma Marco fu più veloce di me…

La sua bocca ingoiò completamente il mio cazzo… sobbalzai dal piacere… sentii le sue labbra e il suo mento contro il suo ventre… Dio… se lo era preso tutto… il mio cazzo completamente avvolto dal calore della sua bocca… la cappella gli era arrivata in gola… e, delizia delle delizie, con la lingua aveva preso a leccarmi sotto le palle.

Capii che nostro figlio era un esperto pompinaro… chissa quanti cazzi aveva succhiato in vita sua per arrivare a certe prestazioni… certamente, amore, faceva concorrenza a te, sua madre, che sei sempre stata una grande succhiatrice di cazzi… mi chiedevo se anche lui, come te, amava farsi sborrare in bocca…

Rabbrividii di piacere al pensiero di riempire la bocca di mio figlio con la mia sborra…

Era arrivato il mio momento… aprii la bocca e cominciai a succhiare quel ben di Dio che avevo davanti alla bocca.
Leccavo e succhiavo la cappella, l’asta, le palle con una passione ed un piacere che non avrei mai pensato di avere…

Lo sentivo godere sotto il lavoro della mia bocca e questo mi dava una immensa soddisfazione… mi piaceva che mio figlio gradisse anche la mia spompinata.
Ad un certo punto allargò le gambe… il suo buchetto del culo si presentò ai miei occhi pulsante di desiderio.

“Papà… il culo… ti prego… toccami il culo!”

Era una richiesta che fui pronto a soddisfare… cominciai a titillare il buchino che prese velocemente a dilatarsi.
Marco spinse il culo verso la mia mano, facendomi capire che voleva di più… lo accontentai… appuntai due dita e spinsi… gli entrarono completamente nel culo senza difficoltà: era evidente che il culetto del mio ragazzo era abituato a intrusioni esterne! Marco emise un lungo sospiro di godimento!

“Oooohhh!!! Siiii…. Ficcamele nel culo… spingile… fammele sentire bene… in fondo… Madonna Santa… che gusto… dai, papà… daiii!!”

Cominciai a muovere le dita dentro e fuori, mentre Marco seguitava a succhiarmi il cazzo sempre con maggior vigore.

Il movimento delle dita durò poco… sentivo Marco vibrare dal piacere… si alzò lentamente e mi fissò qualche attimo.

“Papà… ti prego… non resisto più… mettimelo nel culo… lo desidero… ti prego… fammi il culo…”

“Vuoi godere, piccolo porcello? Allora il tuo papà ti fa godere… si… perché adesso il tuo papà ti incula… ti apre ancora di più questo bel culetto! Si… detto in maniera più volgare… adesso il tuo papà ti rompe il culo!!! Già ne hai presi altri di cazzi nel culo, ma scommetto che quello di tuo padre è il più desiderato:.. non è da tutti farsi inculare dal padre, vero? Allora vieni, bello di papà... allarga il culo!”

Mi alzai in piedi, lo attirai sulla sponda del letto supino e gli spalancai le gambe spingendogli le ginocchia al petto… il suo buchetto voglioso comparve già bello aperto e disponibile…

“Vedo che sei già bello pronto… non desideri altro che essere inculato.. allora è giusto che papà esaudisca il tuo desiderio!”

Sempre tenendogli le cosce aperte, gli sputai due o tre volte sul buchetto, appuntai la cappella e gli spinsi tutto il cazzo nel culo senza pietà…

Rimase ad occhi chiusi e a bocca aperta per parecchi secondi… il cazzo piantato profondamente nel culo gli aveva tolto il respiro… ma poi dalla gola uscì un rantolo di godimento…

“Siiiiiiii!!! Dio!!!... papà... rompimi il culo… godooooo!!! Inculami… papaà… dai… fammi il culo… siiiiiiii!!!..."

Cominciai a pomparlo con colpi decisi: ad ogni colpo nel culo vedevo il suo cazzo sobbalzare! Glielo presi in mano e cominciai a masturbarlo… lo sentii durissimo… evidentemente il cazzo nel culo procurava ottimi effetti al mio bambino, ma volevo la conferma dalle sue labbra.

“Dalla durezza del tuo cazzo vedo che gradisci molto il servizio che ti sto facendo… mi fa piacere… e anche il tuo culetto è molto disponibile e accogliente… se lo prende tutto il mio cazzo... fino alle palle…”

“Si… si, papà… mi stai facendo godere moltissimo… prenderlo nel culo è un piacere sconvolgente… sbattimi forte come una troia… perché da oggi voglio essere la tua troia… seguita a segarmi… uhmmmm!!... che delizia… dai… ti prego… continua… voglio sborrarti in mano mentre mi fai il culo… ancoraaaa!!! Siiiii!!! Sfondami…. Aaaaaahh!!! Vengoooooo!!! … nooooooo!!!”

Accelerai sia il ritmo della sega che i colpi nel culo… sentii che anche io stavo per sborrare…

“Vieni, figliolo… godi… che il tuo papà ti riempie il culetto di spermaaaa!!... daiiii!!! Vengo anche ioooo!!! Siiii… veniamo insiemeeeeee!!!…”

Godemmo insieme… vedevo i suoi schizzi coprirgli il volto, le labbra, il torace, il ventre, mentre io seguitavo a spingergli il cazzo nel culo e a riversargli nel culo un torrente di sperma.

Eravamo come impazziti… l’orgasmo accentuava la nostra depravazione.

“Aaaahhh! Ti rendi conto, papà… ti sei inculato tuo figlio… uhmmmm!!... e gli hai fatto una sega… Dio… che gusto…”

“Nel culo… gli ho sborrato nel culo… a mio figlio… nel culo… nel culo…” mormoravo a me stesso, mentre seguitavo a svuotarmi dentro di lui.

Lui era lì, davanti a me, completamente ricoperto della sua sborra… era troppo invitante… gli tolsi il cazzo dal culo e mi avventai sul suo corpo e cominciai a leccare lo sperma che lo ricopriva, mi riempivo la bocca e poi la riversavo tra le sue labbra… il mio ragazzo la gustava e la ingoiava…

“Hai sentito che buon sapore ha la tua sborra? Adesso papà te la passa tutta…”

La accurata pulizia durò alcuni minuti, ma alla fine sul suo corpo non era rimasta alcuna goccia del suo sperma… se lo era ingoiato tutto Marco… con l’aiuto del suo papà…


Rimanemmo per qualche minuto in silenzio, per riprenderci dalla splendida sborrata… eravamo veramente spossati.

Senza rendermene conto allungai la mano e presi ad accarezzargli il cazzo, ancora viscido di sborra e di saliva.

“E’ da molto tempo che hai rapporti omosessuali?” gli chiesi.
Si girò verso di me e mi prese anche lui il cazzo in mano… avevo appena sborrato, ma sentii ugualmente il brivido dell’eccitazione.

Cominciò a raccontarmi.

“E’ stato tutto per caso… è stato un susseguirsi di avvenimenti iniziati da quando ero adolescente.

Cominciammo tra amici a vedere chi aveva il cazzo più lungo e grosso… ce li toccavamo per misurarli… poi passammo a vedere chi schizzava più lontano… cominciammo a segarci tutti insieme per misurare la distanza dello schizzo della sborra… giochi che forse hanno fatto tutti gli adolescenti.

Capimmo subito che masturbarsi uno di fronte all’altro, ognuno vedere gli altri con il cazzo in mano a menarlo con gusto, vedere le altrui espressioni al momento dell’orgasmo, era molto più piacevole che farsi le seghe da soli… per cui ci incontravamo frequentemente per dare libero sfogo ai nostri desideri.

In questa comitiva di porcellini ci faceva parte anche Luciano, mio cugino… lo sai che da giovani stavamo sempre insieme e frequentavamo le stesse amicizie… beh! anche lui si masturbava insieme a noi…

Un giorno Luciano era particolarmente eccitato… mentre se lo stava segando mi si avvicinò e mi chiese:

“Ti andrebbe di toccarmelo? Io tocco il tuo…”

Non gli risposi… allungai la mano e impugnai il suo cazzo… lui mi sorrise e prese il mio.

Fu una doppia sensazione straordinaria… sentire un’altra mano che mi accarezzava l’uccello e sentirmi contemporaneamente in mano un cazzo diverso dal mio.
Cominciammo a segarci reciprocamente fissandoci negli occhi… i nostri amici ci guardavano sbalorditi… non si aspettavano questa variazione di programma.
Ad un certo punto sentii Luciano irrigidirsi e il suo cazzo vibrarmi in mano.

“Marco… dai… sto venendo!!...”

“Anche io… sborriamoci in mano…”

Capimmo che dovevamo sugellare questo splendido momento con qualcosa di speciale… spontaneamente avvicinammo le nostre labbra e ci baciammo, ficcandoci reciprocamente le lingue in bocca, mentre dai nostri cazzi fuoriusciva una marea di sborra.

I nostri amici, testimoni del nostro godimento, ci imitarono e cominciarono anche loro a segarsi reciprocamente.

Quella fu la mia prima sborrata, diciamo, omosessuale.
Da li a spompinarci il passo fu breve.

Un giorno eravamo soli, io e Luciano, tutti presi in un furioso 69, quando lui mi chiese di incularlo… voleva sentire cosa si provasse… lo accontentai immediatamente… quando vidi, dalle sue espressioni, il grande piacere che provava mentre gli pompavo il culo… beh! Fui spinto a ricambiargli il favore e a provare lo stesso piacere… si… tuo nipote, il figlio di tua sorella, è stato il primo che mi ha inculato…

Ormai ci incontriamo periodicamente, sia da soli che con altri amici, per godere tutti insieme… questo, comunque, non toglie che siamo tutti anche grandi amanti della fica!”

“Ecco, Olga, amore, ti ho raccontato come si sono svolti i fatti.”

Continua...



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