incesto
Dopo l'incidente - 4
di bird2012
06.04.2012 |
57.195 |
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"Indossai la solita vestaglietta a mezza coscia… non indossai né il reggiseno né le mutandine… volevo sentirmi libera… e pronta..."
Dopo l’incidente4° Cap.
Mentre tornavo a casa avevo sempre davanti agli occhi la visione di Marco mentre inculava il nonno… i movimenti del bacino… i colpi del ventre… il suo cazzo che entrava e usciva dal culo… ero sopraffatta dalla libidine…
Per non parlare di quando papà gli ha infilato la cappella e gli ha sborrato dentro… quando saremo tutti e tre insieme, aiuterò io il mio pulcino a prenderlo tutto nel culetto… voglio che perda la verginità tra le mie braccia… mentre lo bacio… mentre lo accarezzo… mentre gli succhio il cazzo… e mentre lo faccio sborrare in bocca…
Appena entrai Marco mi venne incontro e mi gettò le braccia al collo… mi abbracciò forte… lo baciai sulle guance.
“Sei andato a trovare nonno? Come è andata?”
Lo sentii fremere, ma non si staccò dall’abbraccio.
“E’ andata benissimo… è piacevole stare con nonno…”
Ci credo, pensai… con quell’inculata!!...
Indossai la solita vestaglietta a mezza coscia… non indossai né il reggiseno né le mutandine… volevo sentirmi libera… e pronta.
Dopo cena mi misi seduta sul divano per vedere la TV… Marco mi venne vicino… l’espressione del viso non riusciva a nascondere la voglia…
“Mamma, posso abbracciarti e accarezzarti come ieri sera? Posso starti vicino?”
Fremevo… e pensavo “Vieni, amore… vieni… ti aspetto tra le mie cosce!!!”
“Certo, amore… lo sai che mi fa piacere… vieni vicino a mamma tua… e stringimi forte…”
Seguitavo a pensare. “Forza, porcello di mamma… ho la fica allagata… dai… che non ce la faccio più… ti aspetto dentro…”
Si sedette alla mia destra, mi mise la mano sinistra intorno alla vita e la mano destra sul ginocchio… io gli circondai le spalle con la mano destra e, come era successo la sera prima, il suo viso si posò sul mio seno.
Tutte le luci del salotto erano spente… c’era solo il chiarore dello schermo della TV.
Marco cominciò ad accarezzarmi il ginocchio… io ripresi a dargli dei bacetti sulla fronte, come la sera prima.
Ma questa sera era diverso… sentii la sua mano salire lungo la coscia… il mio bambino stava eseguendo alla lettera i consigli del nonno… lo strinsi forte e lo baciai sulla guancia… la sua mano accarezzava la coscia… e saliva… e la mia fica colava…
Allargai leggermente le gambe… lui se ne accorse e mi strinse la coscia… ebbi un fremito… con la mano sinistra scesi lungo il suo braccio destro e lo strinsi… volevo fargli capire che ci stavo… che sua madre gliela voleva dare…
Salì ancora con la mano… era quasi arrivato all’attaccatura delle cosce… non ce la feci più…
Allargai completamente le cosce… per aprirmi al massimo poggiai la gamba destra sopra le sue gambe, adagiai il busto sullo schienale del divano e spinsi il ventre in avanti… offrivo la mia fica, completamente depilata, alle incestuose carezze di mio figlio…
Seguitò a salire lentamente con la mano, ma non potevo più aspettare… spinsi il suo braccio destro in modo da portare la sua mano sopra la mia fica.
Quando sentì il contatto con la carne sobbalzò ed emise un lungo lamento di piacere.
“Oh… mamma… mamma… sei senza mutandine… Dio mio… dimmi che le hai tolte per me… ti prego… dimmelo…”
Lo abbracciai forte, con entrambe le braccia.
“Si, amore di mamma… le mutandine le ho tolte per te… ti aspettavo… la mia fica ti aspettava… e ti voleva accogliere nel migliore dei modi… uhmmm!!! Angelo mio… toccamela… gioca con la fica di mamma…”
Girò il viso verso il mio… avvicinai la mia bocca alla sua e lo baciai… socchiuse le labbra… introdussi la mia lingua che cominciò a succhiare con passione.
Le sue dita cominciarono a percorrere tutto lo spacco della fica, dalla vagina al clitoride e viceversa.
Lo sentivo fremere tra le mie braccia… avevamo entrambi il respiro affannato… eravamo partiti, come si dice, per la tangente… e stavamo raggiungendo il punto di non ritorno…
Allungai la mano sinistra e la posai sulla sua patta… sentii un cazzo durissimo… lo strinsi leggermente… teneramente… languidamente… stavo toccando il cazzo del mio cucciolo… che meravigliosa sensazione…
Sentii Marco fremere… spinse un dito nella mia vagina… adesso fui io a vibrare…
“Oh!... Marco… angelo mio… cosa fai alla tua mamma…”
“Sto giocando con la tua fica… come mi hai chiesto tu… uhmmm!!! Mamma… sei tutta bagnata… la tua micia sta lacrimando…”
Dio Santo… dove aveva imparato queste adorabili espressioni…
“E’ tutto merito tuo, tesoro… sei tu che mi fai bagnare… le tue carezze mi hanno eccitato… però sento che anche il tuo superbo uccellino è bello duro…”
Cominciai a sbottonargli i pantaloni… capì… cominciò a mugolare…
“Uhmm!! Si… mamma… prendimelo in mano… anche lui è tanto che ti aspetta…”
Glielo tirai fuori… lo impugnai… era bollente e durissimo… sentii che stavo andando fuori di testa…
Madonna santa… come era possibile… avevo conosciuto decine di cazzi… di ogni età… decisamente più grandi di quello di mio figlio… mi avevano penetrato in ogni buco… avevo provato tutti i possibili accoppiamenti che una donna può desiderare… eppure… eppure… quello che stavo provando sentendo in mano il cazzo di mio figlio non lo avevo mai provato…
“Dio santo… che bel cazzo… amore di mamma… che bello… me lo darai, vero? Ti prego… me lo darai, vero?”
Cominciò ad ondeggiare il ventre avanti e indietro contro la mia mano… si stava facendo segare… spinse il dito dentro la vagina fino ad arrivare a toccare l’utero…
“Si… mamma… te lo darò tutto… però voglio sia tu a dirmi dove lo vuoi… non voglio essere invadente… io desidero ogni centimetro quadrato del tuo corpo, però non vorrei mancarti di rispetto… sei sempre la mia adorata mammina…
Sapessi quanta voglia ho di dire oscenità, di essere volgare, di dirti anche parolacce… ma ho tanta paura che tu possa offenderti… ti amo tanto e non me lo perdonerei mai…
Tu sei mia madre… mi hai messo al mondo… adesso mi stai donando tutto il tuo amore… devi essere tu a dirmi fin dove posso arrivare e dove devo fermarmi…”
Quanta tenerezza mi faceva il mio cucciolo…
“Amore adorato… niente deve fermarti… anche io ti amo… non solo sono pronta, ma desidero fortemente darti tutta me stessa… fammi tutto ciò che desideri… anche le cose più depravate e perverse… mi piace tutto ciò che è sesso… e poi farlo insieme a te, il mio amato figlio, sarà una cosa sublime.
E poi voglio che tu ti senta libero di usare il linguaggio che preferisci… anche a me piace molto la volgarità quando godo… aumenta fortemente la mia eccitazione… e non ti preoccupare… qualunque cosa tu possa dirmi non mi offendo… anzi… stimola ancora di più la mia porcaggine… con immenso e reciproco godimento per entrambi…”
Vidi il suo volto illuminarsi.
“Oh… mamma… allora posso dirti liberamente quello che sento…”
“Certo, tesoro… quello che vuoi…”
“Dio Santo… allora… siiii!!!... voglio darti il mio cazzo… nella fica e nel culo… si… mamma nel culo… me lo darai vero il tuo adorabile culo?”
Le sue parole mi procuravano continue scosse elettriche.
“Certo, porcellino mio… la tua mamma ti darà tutto… la fica, il culo, la bocca… la tua mamma sarà la dolce troia di suo figlio…”
Lo baciai e poi lo fissai negli occhi.
“E’ la prima volta?”
Rimase un po’ in silenzio… forse aveva vergogna a confessarlo… poi annuì.
“Si, mamma… è la prima volta… conosco molto bene la teoria… ma devo fare pratica…”
Fui incuriosita…
“E come la conosci la teoria?”
“Beh! Sai… internet… ci sono tanti bei film porno… con tante situazioni veramente eccitanti… con tante piacevoli porcate… e ci sono anche tanti racconti erotici… descrivono con dovizia di particolari cosa fare per far godere una fica o un cazzo… sono molto istruttivi…”
“Ecco perché passi tanto tempo davanti al PC… sei proprio un porcello… ma dimmi… mi hai detto che ci sono tante situazioni eccitanti, qual è quella che ti eccita di più”
“Nei film e nei racconti sono tante le situazioni eccitanti, ma quella che mi eccita di più è quella in cui una donna gode con più uomini… vedo che la donna gode come una pazza… mi piace e mi eccita moltissimo…”
“Quindi ti eccita vedere una donna che gioca con due o tre cazzi contemporaneamente… anche se fossi io? Sinceramente… ti ecciterebbe vedere tua madre al centro dell’attenzione di due o tre uomini?”
“Mamma, se sapessi che a te piace sarei l’uomo più felice della terra… ti voglio un mondo di bene… sono felice che tu goda… hai tanto sofferto per la morte di papà… perché dovresti negarti i piaceri che tu desideri… abbiamo, purtroppo, toccato con mano quanto la vita possa essere improvvisamente triste e allora te lo dico io… tuo figlio… godi… godi… dai la tua adorabile fica a chi pensi possa meritarla… egoisticamente penso che sarei anche molto più felice se tra quei due o tre uomini ci fossi pure io…”
Mi guardò e sorrise.
Mi sentii struggere… il mio bambino mi dimostrava il suo amore invitandomi a godere in piena libertà… non mi giudicava… mi sembrava di sentire le parole di suo padre, anche lui mi ripeteva “Olga, amore… sono felice vederti godere”… mio figlio la pensava come il padre… ormai ne ero certa… quel cazzo che mi vibrava in mano ne era la prova… Marco stava prendendo il posto del padre… in tutto… e per tutto.
Lo abbracciai forte.
“Marco, amore di mamma… sei proprio un porcellino… e mi piaci da morire… stanne certo che ci sarai sempre tu vicino alla tua mamma… come ci stava tuo padre… finchè vorrai, figlio mio, quando io starò godendo tu mi sarai vicino a condividere il mio piacere… te lo dico con tutto l’amore che provo… non ti escluderò mai dai miei piaceri…
Ma adesso ti prego… la mia fica non ce la fa più… leccamela… comincia a conoscere il suo sapore… hai detto che conosci la teoria… adesso la tua mamma ti fa fare molta pratica… spogliati e accendi la luce che voglio vederti bene…”
Si spogliò nudo… come era bello il mio pulcino… stava in piedi, di fronte a me con il cazzo al massimo dell’erezione… allungai la mano destra e lo impugnai delicatamente, mentre la sinistra la intrufolai tra le sue gambe per accarezzargli le palle.
“Vieni, Marco… avvicinati… fammi sentire che buon sapore ha il tuo cazzo… alla fica ci pensiamo dopo…”
Mi venne vicino e spinse il suo pube verso il mio viso… aprii bocca e accolsi tra le labbra la sua cappella bollente di desiderio… appena mi entrò nella bocca strinsi delicatamente le palle… sentii l’uccello vibrarmi contro il palato…
Madonna Santa… che delizia… che gustoso sapore… sapore di cazzo giovane… di cazzo eccitato… di cazzo voglioso… il sapore del cazzo di mio figlio!!!…
Tutti i discorsi fatti, i baci, le carezze e adesso la mia calda bocca, stavano portando il mio tesoro ad una prematura schizzata… sentii alcune gustosissime gocce di liquido spermatico sulla lingua… era il dolce preludio della sborrata… ma io non volevo…
Avrei avuto tanto tempo per fargli interminabili e stupendi pompini… ma oggi volevo ben altro… volevo deliziare la mia vogliosa fica, e possibilmente anche il mio adorabile culetto, con il cazzo di mio figlio…
Si… siiiiiiiiiiii!!!!... siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!... La mia fica di mamma reclamava il cazzo del figlioooooo!!!!!!!!!!!
Lo tolsi dalla bocca per impedire frettolose schizzate… ma prima di lasciarlo lo riempii di innumerevoli bacetti… sulla punta del glande, dove vi è quel delizioso buchino da cui zampilla la sborra, quel dolce nettare così gradito da noi donne, poi tutto intorno alla cappella, lungo tutta l’asta e, per finire, sulle palle… tanti, tanti adorabili bacini che non facevano altro che aumentare l’eccitazione del mio angioletto…
Fermati, Olga… non essere golosa… lo so che se fosse per te ti faresti sborrare in bocca, ma pensa alla tua fica…
Lasciai il cazzo, ma vidi nel volto di Marco un po’ di delusione…
“Lo so, amore… da mamma ti aspettavi un super pompino… non temere… ti stancherai di schizzarmi in bocca… ma stasera voglio per tutti e due qualcosa di più… di molto di più…”
Mi allungai sul divano e mi scosciai.
“Vieni, amore… lecca la fregna di mamma…”
Si inginocchiò tra le mie cosce… il viso era rosso dall’eccitazione… fissava la mia fica come ipnotizzato… era la prima volta che la vedeva…
“Amore, ti piace la fica di mamma? Guardala… ha voglia di te…”
Con entrambe le mani allargai le labbra… lui seguitava a fissarla con gli occhi di fuori… non ero mai stata tanto eccitata in vita mia a farmi guardare la fica…
“Guardala, Marco, gioia mia… pensa tesoro… tanti anni fa sei uscito da questa vagina come figlio… tra poco ci rientrerai come amante… guardala… non dimenticare ciò che sto per dirti… ogni volta che le tue labbra la baceranno… ogni volta che la tua lingua la leccherà… ogni volta che le tue mani l’accarezzeranno… e ogni volta che il tuo cazzo la penetrerà… rammenta che stai dando piacere non ad una fica normale, ma stai facendo godere la “sorgente delle tua vita”… la dovrai adorare e onorare con tutto te stesso… perché è lei che ti ha messo al mondo… e adesso leccala… leccala… la tua sorgente di vita… falla godere come non ha mai goduto…”
Marco era paonazzo… gettò il suo viso sulla mia fica e cominciò a leccare come un invasato… spinsi il mio ventre contro la sua bocca… tenevo sempre le labbra allargate… sentii la lingua entrarmi nella vagina e roteare dentro… Dio mio… aveva imparato bene dai film porno…
Poi spostò le labbra sul grilletto e cominciò a succhiarlo… lo imprigionava tra le labbra, lo succhiava e lo tirava come se avesse voluto staccarmelo dal ventre.
Ero fuori di testa… ero sopraffatta dal godimento… fissavo il suo viso tra le mie cosce… il movimento della lingua tra lo spacco della fica… il rumore dei suoi risucchi… ed era mio figlio… siiiii!!!!!... mio figlioo!! Stavo facendomi leccare la fregna da mio figlio… dal mio bambino… il mio giovane cucciolo… ma che mi stava facendo toccare le vette più alte del piacere come nessun altro uomo più esperto aveva saputo fare.
Mentre vedevo il suo viso strofinarsi sulla mia fica e impiastrarsi dei miei umori, mi chiedevo come fosse possibile…
E’ possibile che una madre, spinta dall’amore, dalla passione, dalla voglia irrefrenabile di piacere, arrivi ad allargare le cosce e a farsi leccare la fica dal figlio?
“Farsi leccare la fica dal figlio”… per moltissime donne il solo pronunciare questa frase le farebbe sobbalzare… come è possibile…
Invece è possibile… siiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! È possibileeeeeeee!!! Certo che è possibileeeee!!! Perché io ero li… a cosce aperte… con il viso di mio figlio sulla mia fica… a godermi la più bella leccata di fica della mia vita… quindi è possibile farsela leccare dal figlio…
Ma poi riflettendoci bene la leccata era solo l’inizio… perché poi gli avrei fatto infilare il suo cazzo nella mia fica… allora è possibile anche farsi scopare dal proprio figlio… poi gli avrei dato anche il culo… ma allora è possibile anche farsi inculare dal proprio figlio… e avrei ingoiato tutto il suo sperma in una colossale sborrata… perché certamente è possibile anche farsi sborrare in bocca dal proprio figlio…..
Ma se è possibile per me, perché non lo è possibile anche per altre madri, desiderose come me di avere il proprio figlio come amante?
Chissà quante donne vorrebbero poter essere libere, senza condizionamenti morali o religiosi, di aprire le cosce di fronte al proprio figlio e sussurrargli, con tutto l’amore e la passione che provano per lui: “Vieni, amore di mamma… accomodati… è da quando sei nato che ti aspetta…”
Spesso noi donne, in momenti di follia, diamo la nostra fica a chi certamente non la merita… e allora perché negarla a chi, avendo il nostro sangue, la meriterebbe più degli altri?
Sentii due dita penetrarmi nella vagina… mi riportarono alla realtà… si muovevano dentro e fuori… il mio angelo mi succhiava l clitoride e mi chiavava con le dita… presi la sua testa con entrambe le mani e la spinsi contro la mia fica… volevo sentire bene il viso tra le mie cosce.
“Tesoro di mamma… lecchi la fica da Dio… non devo insegnarti niente… sei bravissimo… sto godendo come una troia… sei un amante stupendo… dai, amore mio… fammi godere… seguita a farmi godere…”
“Oh!! Mamma… sono felice che ti faccia godere… ti amo tanto… voglio che tu goda…”
Le sue parole, il suo amore per me, aumentavano la mia libidine.
Tolse le dita dalla fica e le appuntò sulla rosellina… lo incitai…
“Si… si… cucciolo mio… ficcale dentroooo!!!”
Spinse le dita che, viscide degli umori vaginali, mi entrarono facilmente nel culo… anche qui cominciò a muoverle avanti e indietro…
“Uhmmmm!!! Siiii!!... inculami… tesoro… inculami…”
Dopo una decina di colpi tolse le dita e le rinfilò nella fregna… avanti e indietro…
Cominciò ad alternare colpi nella fica e colpi nel culo… non ce la facevo più… stavo per venire…
“Dai… dai… porcellino mio… svelto… che sto per venire…”
"Mamma ti prego… vienimi in bocca… riempimi la bocca dei tuoi succhi… aspetto tanto liquido nelle mie labbra… tanto… tanto…”
Forse mi aveva mandato un messaggio… rabbrividii… era una cosa che amavo tanto… ma se avessi interpretato male?
Gli spinsi la fregna in bocca e sborrai.
“Siiiiiiiii!!!!!... vengooooooooo!!!! Amoreeeeee!!! Di maaaaaammmmaaaa!!! Vengoooo!!! mi hai fatto sborrare… porcooooooo!!! Hai fatto venire tua madreeeee!!!... ma seguita leccarmi… seguitaaaaa!!!…”
Muovevo il ventre e gli strofinavo la fica contro il viso… aveva il volto completamente ricoperto dei miei umori.
La punta della lingua cominciò a stuzzicarmi velocemente il meato urinario… allora forse avevo capito bene… ma volevo esserne certa…
“Tesoro fermati… mi scappa la pipì… fermati… mandami un attimo in bagno…”
Le mie parole non lo fermarono… anzi… mi allargò le cosce al massimo, spinse la bocca sulla fica e aumentò i colpi di lingua…ora ne ero certa… voleva che gliela avessi fatta in bocca… mi invitava a nozze… ero un’amante del pissing.
“Marco, amore di mamma… ti prego… devo fare pipì… se non ti fermi con questa adorata lingua te la faccio in bocca… uhmmmm!!! fermati… non vorrai che la tua mamma ti riempia la bocca con il suo biondo liquido… e allora fermatiiiiiiii!!!... Dio Santo… fermati… o forse desideri che te a faccia in bocca… dimmelo porco… maiale… vuoi che ti pisci in bocca?”
Non staccava la bocca dalla fica… aveva le labbra incollate intorno al grilletto e al meato urinario… non poteva parlare, ma cominciò a gemere e a grugnire in senso di assenso…
“Uhmmmmmm!!!!... grrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!... uhmmmmm!!!”
“Ho capito… sei un porco depravato… vuoi che la tua mammina te la faccia in bocca…”
Scostò un attimo la bocca dalla fica.
“Si, mamma… ti prego… fammela in bocca… schizzamela in bocca…”
“Si, bambino mio… mamma te la da tutta…”
Mi lasciai andare… rilasciai i muscoli pelvici e feci partire un getto di biondo nettare che colpì il mio angelo direttamente in bocca… grugnì di piacere e mentre seguitavo a schizzare rituffò il viso tra le mie cosce per godersi gli schizzi… poi sentii la punta della sua lingua posarsi sull’uretra e titillarla mentre ne uscivano fuori lunghi fiotti di dolce pipì… il porcellino voleva sentirla sulla lingua…
“Porco di mamma… maialino mio… aaaaahhhh!!! La mia pipììììììì… la mia pipììììììì… in boccaaaaa!!! Pisciooooooooooo!!!!!”
Quando terminai lui seguitò a leccare la fica e a strofinarci sopra il viso… finchè non asciugò ogni goccia che la copriva…
Lo feci alzare.
“Vieni, amore adorato di mamma, adesso baciami…”
Appena avvicinò il suo viso al mio sentii il forte odore che ricopriva il suo volto… lo baciai… il sapore amarognolo e il caratteristico odore si rivelarono un potente afrodisiaco… ero appena venuta, ma avevo ancora voglia… tanta voglia di mio figlio...
Continua
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