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I miei gemelli - 10


di bird2012
21.03.2013    |    26.296    |    2 9.7
"In attesa di giocare anche con mia sorella, intanto potremmo conoscerci noi due… che ne pensi?” Mentre parlavo gli avevo sbottonato i calzoni e tirato..."
I MIEI GEMELLI

Cap. 10



Lory era ammutolita… non credeva alle mie parole.

“Vorresti farmi credere che oltre ad aver fatto sesso con i tuoi figli ti sei fatta anche tuo nipote, mio figlio? Temo tu mi stia prendendo in giro: me lo dici solo per spingermi tra le sue braccia!”

“No, Lory, sorellina, devi credermi, lo sai che non ti mentirei. Tramite Marco avevo saputo che Walter aveva sempre avuto un debole per me e la cosa non poteva che lusingarmi: sentirmi desiderata da un bel giovane mi intrigava, per cui ho fatto in modo di fare l’amore con lui. Ma sei tu che lui ama e vuole! Adesso basta reprimere i propri desideri e sentimenti, basta alla fantasia e al sesso virtuale: adesso lo chiamo, lo faccio venire e voglio che te lo godi con tutta te stessa… voglio vedervi abbracciati come due innamorati… così sentirai anche che non mento!”

“Oh, no… Olga ti prego… se poi lo sapesse mio marito?”

“Allora non hai capito: certo che tuo marito lo saprà, chiamerai anche lui e ti farai trovare mentre scopi con Walter… non è quello che ha sempre desiderato anche lui? Poi vedremo!”

“Ma sorellina, non è meglio parlargli prima?”

“No, nel sesso le sorprese aumentano la libidine… lascia fare a me!”

Presi il telefono e telefonai a Walter, inserendo il viva voce. Guardai Lory.

“Ascolta bene!”

“Pronto, Walter, ciao, sono zia.”

“Oh, zia, che piacere sentirti… basta la tua voce per farmelo tirare!”

“Sei proprio un adorabile porcellino, ma da quello che mia hai detto in famiglia non sono solo io che te lo faccio tirare!”

“Hai ragione, mia madre mi fa impazzire: quando le passo vicino sento l’uccello scoppiarmi nei pantaloni e sarei tentato di saltarle addosso, ma per fortuna la ragione mi frena: non vorrei rovinare il meraviglioso rapporto che ho con lei con un gesto inconsulto!”

Guardai Lory: ad occhi chiusi stava ascoltando le parole di suo figlio… chissà cosa avrei dato per sapere cosa stesse pensando!

“Piano, Walter, stai calmo, dai tempo al tempo. Ma dimmi, ti è piaciuto l’altra sera? Tu e mio figlio mi avete fatto morire! Pensa se riuscissi anche con tua madre: tu e Marco farla godere come avete fatto godere me!”

“Me lo chiedi? Sentire il tuo corpo in mezzo ai nostri è stato meraviglioso. Farlo anche con mia madre mi farebbe impazzire, ma se non riesco ad amarla io da solo, pensa in due. Ma dimmi, zia, mi hai chiamato per darmi qualche notizia di mamma? L’hai sentita? Lo sai quanto io la desideri, poterla stringere tra le mie braccia e soffocarla di baci, sentire il suo corpo nudo contro il mio. Dio mio, non campo più… la sua fica me la sogno di notte! Chissà se anche lei sente per me la stessa passione e amore che sento per lei.”

“Senti, Walter, anche a me è venuta voglia di stare con te: perché non vieni a casa mia? Mentre scopiamo mettiamo a punto un piano per far capitolare mia sorella: sono certa che riuscirò a farvi scopare!”

“Siano sante le tue parole, zia! Tra mezz’ora sarò da te.”

Chiusi la conversazione e guardai Lory: era paonazza e la libidine del suo sguardo si poteva toccare con mano.

“Madonna santa, non posso crederci… mio figlio… con mio figlio, godere tra le sue braccia, sentirmi penetrare dal suo pene, esaudire ciò che ho sempre desiderato! Dio mio… non è possibile… già me lo sento dentro! Ma Olga, raccontami, come hai saputo che lui ti desiderava?”

“Walter si è confidato con Marco e lui me lo ha riferito proprio mentre mi stava scopando: sentirmi desiderata da un altro giovane uccello proprio mentre ne avevo uno nella fica sono andata fuori di testa e ho promesso a me stessa che mi sarei scopata mio nipote a cui tra l’altro, come ben sai, voglio molto bene.”

“Sapevo che Marco e Walter fossero molto amici, ma no che fossero anche così intimi.”

“Intimi è dir poco e poi aggiungici anche quella adorabile porcellina di Vichi: fanno parte dello stesso gruppo di amici che scopano fra loro come pazzi, inoltre tutti completamente bisex. Marco si incula Walter il quale si scopa Vichi che, come già ti ho detto, scopa con il fratello. Ovviamente scopano tutti insieme appassionatamente, anche insieme ai loro amici in stupende e eccitanti ammucchiate!

Cara Lory, i nostri figli hanno capito perfettamente come si gode la vita e solo noi stiamo ancora a dissertare sull’immoralità dell’incesto e se è peccato fare sesso con i propri figli: credo dobbiamo ancora molto da imparare da loro!”

“Hai ragione sorellina, allora impariamo da loro: in attesa che venga Walter riviviamo il nostro splendido passato e fammi sentire di nuovo la tua lingua… dai, preparami bene per l’uccello di mio figlio!”

“Si, tesoro, andremo a letto ad aspettare Walter, ma adesso telefona a tuo marito, digli che vi ho invitato a cena e se può venire tra un’oretta.”

“Lo vuoi far venire proprio mentre sono tra le braccia di mio figlio?”

“Hai capito benissimo: e quando lo vedrai entrare nella stanza da letto dovrai incitare Walter a farti godere mentre il padre vi guarda… come ha sempre desiderato! Sorellina, penso proprio che questa sera ci divertiremo!”

Le passai il telefono.

“Pronto, Franco, sono venuta a trovare Olga e ci ha invitato a cena, avrebbe piacere se potessi venire un po’ prima, tra un’ora, per aiutarci. Si, ti aspettiamo, a dopo!”

Riagganciò, mentre allo stesso istante mi arrivò un messaggio al cellulare… era Walter.

“Zia, sto arrivando, tra mezz’ora sono da te!”

“Lory, tra mezz’ora arriva Walter, aspettami in camera da letto e preparati, vado un attimo in bagno.”

Mentre lei andava ad attendermi, presi il cellulare e andai in bagno… feci una importante telefonata.
Quando entrai in camera da letto Lory era completamente nuda, distesa sul letto a gambe larghe… mi spogliai in un attimo e le andai vicino.
Il suo viso era rosso dall’eccitazione e dall’emozione.
Mi abbracciò forte.

“Olga, sorellina, sono combattuta: da una parte ho paura, dall’altra non vedo l’ora di sentirmi il suo corpo addosso!”

“Lasciati andare… e non te ne pentirai!”

Tuffai il viso tra le sue cosce, la sua fica era colma di umori.
Leccai e ingoiai tutto quel miele, poi mi dedicai al grilletto: sapevo quanto le piacesse farsi leccare il clito… completai l’opera infilandole due dita nella fica e due nel culetto e presi a chiavarla e incularla con vigore.
Lory cominciò ad urlare dal piacere.

“Uhmmm! Brava sorellina… dai… allargami bene anche il buchino: voglio che mio figlio lo trovi bello pronto per ricevere il suo uccello! Cazzo, quanto sto godendo… come una troia che si sta preparando a ricevere il suo amante, ma non farmi venire, voglio rimanere eccitata per quando verrà Walter!”

“Tranquilla, lascio la fica e mi dedico solo alla rosellina… te la preparo bene per tuo figlio!”

Cominciai a lavorarle il buchetto del culo… ma dopo qualche minuto sentii suonare alla porta.

“Lory… eccolo! Il tuo desiderio si avvera! Lo vado a prendere e te lo porto… fatti trovare pronta!”

Mi abbracciò e mi strinse forte.

“Grazie, sorellina! Grazie… grazie…”

Andai ad aprire… ero completamente nuda.
Quando Walter mi vide restò basito.

“Zia, mi hai fatto proprio una bella sorpresa… sei sempre più desiderabile!”

“Questo è niente… svelto, spogliati.”

Lo aiutai, in un attimo fu anche lui completamente nudo: il suo uccello stava già prendendo le giuste proporzioni, ma desideravo presentarlo alla mia sorellina alle massime condizioni.
Mi inginocchiai davanti a lui e cominciai a spompinarlo come si deve: bastò poco per fargli raggiungere il massimo dell’erezione.
Si, ora era bello pronto per deliziare sua madre.
Presi Walter per mano e lo condussi in camera da letto: arrivati davanti alla porta lo feci entrare prima di me.
Non si aspettava certo quella splendida visione: sua madre sdraiata sul letto, completamente scosciata con le gambe piegate, che si accarezzava languidamente la fica con lo sguardo fisso verso la porta.
Il mio nipotino non credeva ai suoi occhi.

“Mamma! Dio mio…”

Si rivolse verso di me.

“Zia, che significa…”

“Significa che io le promesse le mantengo! Vai… e amatevi come meritate!”

Lo spinsi verso il letto… Lory gli stese le braccia: si offriva spudoratamente a suo figlio!

“Vieni, tesoro… vienimi sopra…”

Walter salì sul letto e fu un attimo: i due corpi nudi si allacciarono, mentre le bocche si cercavano in un bacio infuocato, osceno ed incestuoso.

“Mamma… mamma, spessi quanto ho desiderato questo momento!”

“Lo so, tesoro, zia mi ha detto tutto! Anche noi, io e papà, ti abbiamo sempre desiderato… poi ti racconto. Ma adesso amiamoci… amiamoci angelo mio!”

Presero a slinguarsi con passione e ad accarezzarsi tutto il corpo.
Dopo un po’ Walter sollevò il busto e rimase in ginocchio di fronte alla madre.
La splendida verga si ergeva maestosamente dal suo ventre.
Lory era ammaliata.

“Dio santo… che cazzo, amore di mamma! Vieni, dammelo in bocca, fammelo gustare prima di infilarmelo in corpo!”

Walter si mise a cavallo del suo seno, con l’uccello a portata di bocca: Lory non perse tempo a imboccarlo, accarezzarlo, slinguarlo, baciarlo.

“Uhmm!!! Quanto è buono! Che meraviglia! Che gusto succhiartelo… Dio santo, cosa mi stavo perdendo!”

La porcellina di mia sorella cominciò a pomparlo con grande passione: la scena era talmente eccitante che non potei fare a meno di mettermi una mano tra le cosce e accarezzarmi la fica, mentre ammiravo il lavoro di bocca con cui Lory stava deliziando l’uccello del figlio.
Mentre spompinava, Lory volse lo sguardo verso di me e vide la mia eccitazione.

“Olga, sorellina adorata, devo a te questo nostro piacere, ti sono debitrice! Vieni, unisciti a noi, giochiamo un po’ insieme con Walter, poi me lo lascerai per godermelo da sola!”

Non me lo feci ripetere due volte: salii sul letto e avvicinai la bocca all’uccello di Walter.

“Dai, Lory, facciamo un bel pompino a due bocche al tuo ragazzo… poi lo lascio tutto per te!”

Cominciammo a leccarlo e a succhiarlo insieme e ad ogni nostra slinguata il suo uccello diventava sempre più duro: evidentemente il lavoretto di bocca che gli stavano facendo la mamma e la zia era di suo completo gradimento.
Walter cominciò ad incitarci.

“Dio come siete brave… due adorabili e amorevoli porcelline… due bocche da sogno… siete fantastiche!”

Mi rivolsi a Lory.

“Dai, sorellina, il tuo amante gradisce le nostre bocche, facciamolo morire: mentre io gli succhio la cappella, tu leccagli tutta l’asta e poi le palle… dai, che dopo ci diamo il cambio!”

Per molti minuti giocammo con la verga di Walter e ci divertimmo a fare un po’ di porcate: io ci sputavo sopra ricoprendolo di saliva, poi la mia sorellina provvedeva a leccare tutto… poi era il turno di Lory riempire di saliva l’uccello del figlio che io diligentemente risucchiavo completamente!

Per terminare ci dedicammo alle sue palle: mentre con le nostre mani unite lo segavamo, ognuna di noi prese una palla in bocca e gliele succhiammo insieme… il nipotino gemeva come un porco!

Dopo un po’ mi alzai.

“Lory, tesoro, adesso lo lascio completamente a te e goditelo come più desideri… Walter, il mio dovere l’ho fatto… adesso fai il tuo! Tua madre è qui… falla godere, che lei non aspetta altro!”

Baciai entrambi in bocca e mi allontanai… mentre uscivo dalla stanza sentii la voce eccitata di Lory.

“Vieni, amore di mamma… mettimelo dentro che non ce la faccio più!!!”

Mi fermai e mi girai… non mi volevo certo perdere lo spettacolo: vidi Walter allargare le cosce della madre, appuntare il suo formidabile uccello sulla fica e spingerlo lentamente, ma completamente, nel suo ventre!
Lory si avvinghiò, con le braccia e con le gambe, intorno al corpo del figlio e esternò con lunghi gemiti tutto il suo piacere.

“Siiiiii!!!! Cosììììì!!! Tutto… amore di mamma… dammelo tuttooo… infilamelo tuttooo!!!”

Uscii e chiusi la porta, lasciandoli al loro piacere: mi sentivo contenta, certa di aver fatto una cosa giusta… e ancora non era finita… anzi!
Telefonai a Franco, mio cognato.

“Ciao Franco, sono Olga, ti ha detto Lory che siete invitati a cena? Potresti venire un po’ prima che dovrei parlarti? Tra un quarto d’ora, venti minuti puoi stare qui? Bene, ti aspetto, a dopo.”

Mi vestii in maniera molto provocante: minigonna a vita bassa, magliettina con spalline, molto scollata e aderente per evidenziare il mio seno, calze a rete formato troia e scarpe con tacco. Sembra un abbigliamento scontato, ma ai maschietti fa subito addrizzare l’uccello, ed era proprio quello che serviva e me.

Dopo un po’ sentii suonare alla porta: già pregustavo cosa sarebbe accaduto da li a poco.
Andai ad aprire: appena Franco mi vide rimase di stucco.

“Wow, Olga, sei stupenda… Dio, fatti guardare… uhmm! E’ la prima volta che ti vedo così… come dire…”

Terminai io la frase.

“Vuoi dire provocante? Arrapante? Mi trovi eccitante?”

“Non vorrei offenderti, ma ti trovo veramente molto arrapante!”

“Perché dovrei offendermi? Trovo il complimento molto lusinghiero! Però voglio vedere se è vero che mi trovi arrapante!”

Non volevo più tergiversare e perdere tempo: mi avvicinai a lui e prima che potesse rendersene conto gli misi una mano sul pacco… sentii il suo uccello sobbalzare!
Franco divenne rosso.

“Ma Olga…”

Lo tacitai subito ficcandogli la lingua in bocca, mentre con la mano avevo iniziato a massaggiargli la verga.
Il porco ricambiò il bacio succhiandomi la lingua.
Poi si staccò e mi fissò.

“Olga… cosa succede!”

“Lory mi ha confessato che desiderate giocare con me e che per ora vi siete limitati a giochi virtuali. Poiché, come certamente ti avrà confidato Lory, anche a me piace molto sia l’uccello che la passera, credo sia arrivato il momento di fare le cose serie. In attesa di giocare anche con mia sorella, intanto potremmo conoscerci noi due… che ne pensi?”

Mentre parlavo gli avevo sbottonato i calzoni e tirato fuori l’uccello: vidi subito che anche mio cognato era ben messo… meglio così.
Mi inginocchiai e me lo infilai tutto in bocca, fino alle palle.
Lo sentii fremere.

“Dio santo, Olga… lo hai preso tutto in bocca! Uhm! Che pompinara! Avevo sempre immaginato fossi una porca… ma Lory dov’è?”

Tolsi il cazzo dalla bocca e lo fissai.

“Sta facendo nient’altro ciò che hai sempre desiderato lei facesse!”

“Non capisco…”

“Si sta godendo un gran bell’uccello giovane!”

“Ma che sei pazza?”

“Non essere ipocrita: non hai sempre desiderato che si facesse fare il culetto da un altro uomo, per la precisione prima tuo figlio e poi tuo nipote, davanti a te? Me lo ha confessato lei!”

“Beh! Si… è vero… ma…”

“E allora lasciala godere in pace, lasciala fare la troia come piace a te, ed anche a lei! Vieni, godiamo pure noi… leccami la fica… fammi godere!”

Mi sdraiai sul divano e allargai le cosce alzando le ginocchia.

“Guarda che bella fica: quante volte hai desiderato vedere la mia sorellina leccarmela? Adesso leccamela tu, fammi vedere se sei più bravo tu o lei!”

Franco, al colmo della libidine, si inginocchiò davanti alla mia fica e mi guardò.

“Ma Lory con chi sta scopando?”

“E’ una sorpresa e sono certa ti sarà molto gradita! Ma adesso godiamo un po’ noi due, poi ti faccio vedere quanto è troia tua moglie… e ci uniremo anche noi… dai, spogliati e leccami la fica che voglio sborrarti in bocca! Mentre mi lecchi segati il cazzo: mi eccita moltissimo vedere un uomo che si lavora l’uccello, mi da l’idea di un porco depravato! Ma non venire… dovrai essere bello carico quando vedrai tua moglie farsi fare il culo dal suo amante!”

In un attimo si spogliò e tuffò il viso sopra la mia fica.
Si mise un po’ di fianco in modo da farmi vedere mentre si segava.
Io tenevo la fica completamente allargata con entrambe le mani: la vagina e il grilletto erano completamente disponibili per la sua lingua.
Cominciai ad incitarlo: volevo portarlo al colmo dell’eccitazione prima di fargli vedere la moglie che godeva sotto i colpi del cazzo del figlio.

“Bravo, leccami bene… fa godere la fica della tua cognatina! Uhm! Sii… siii… dai… dentro la vagina… dai, adesso accontentati di scoparmi con la lingua, poi avrai tanto tempo e tante possibilità di farmi assaggiare il tuo uccello! Dai, porco, che il futuro è roseo: la mia fica, il mio culetto e la mia bocca saranno a tua completa disposizione… non vedo l’ora di gustare la tua sborra! Aaahhh! Si, cazzo… si… succhiami il grillo, fagli un pompino che mi fai venire! Uhmmm!! Cazzo santo, come me la lecchi bene… avrei voglia di pisciarti in bocca, ma oggi non abbiamo tempo… sarà per la prossima volta!”

Lo sentii fremere e leccare con più foga: al porco eccitava l’idea!

“Uhm! Sento che l’idea di farti pisciare in bocca ti eccita molto: sapessi quanto mi piace inondare il viso di chi mi fa godere con la sua lingua! Non ti ha detto niente Lory dei nostri eccitanti giochi bagnati giovanili? Avevamo preso un affiatamento stupendo: ci leccavamo reciprocamente in deliziosi e libidinosi 69 e ci guidavamo per fare in modo sia di venire insieme che di pisciarci in bocca nello stesso momento! Immagina i nostri corpi allacciati con i visi tra le nostre cosce e le nostre fiche spruzzarci addosso simultaneamente il biondo liquido, il tutto davanti al nostro amato fratellone che si segava mentre ammirava le nostre porcate e ci sborrava addosso ricoprendoci di sperma! Dio santo, quante deliziose porcate abbiamo fatto tutti e tre insieme, ma sono certa che Lory sarà ben felice di riprendere certi piacevoli discorsi, sempre, ovviamente, se anche tu lo desideri!”

Tutti questi discorsi avevano portato mio cognato al colmo della libidine: leccava come un forsennato… io stavo quasi per venire… dalla bocca gli uscì solo un grugnito.

“Grrrr!!! Sii… si! Grrrr… stupendo… due puttane che si pisciano addosso! Si… grrrr!!”

“Allora daiii… dai… che sto per venireee… dai… che io e mia sorella ti pisceremo in bocca insiemeeeee…. Nooooooooo!!!! Cazzzoooooo… leccami… vengooooo!!!!”

La sua bocca che mi succhiava il grillo e l’immagine di me e Lory che lo inondavamo con le nostre fiche sopra il suo viso mi procurò un orgasmo tremendo: sentii una scarica elettrica lungo la schiena fino ad arrivare al mio ventre.

Dopo un po’ mi ripresi: ero sempre eccitatissima per ciò che sapevo sarebbe avvenuto
Franco mi abbracciò e mi baciò.

“Olga, il pensiero si avveri ciò che mi hai detto mi manda fuori di testa!”

“Franco, dipenderà solo da te: tra poco vedrai che Lory è già pronta per ogni tipo di porcate… se anche tu sei pronto il resto sarà solo piacere! Adesso tieniti forte… andiamo a vedere cosa sta facendo la puttana di tua moglie!”

Impugnai il suo durissimo cazzo e lo condussi verso la camera da letto… la porta era socchiusa.
I lamenti di godimento di Lory e i suoi incitamenti fecero fremere Franco.

“Ohh!! Si.. cosìì…uhmmm… inculami forte, amore di mamma… fammi godere!!! Ancora… ancora… oddio, che meraviglia… mi sto godendo il cazzo di mio figlio! Uhmmm, come me lo sento nel culo!!”

Franco sembrava stravolto! Mi guardò con una espressione interrogativa.

“Olga, che significa… “amore di mamma”… “il cazzo di mio figlio”… “

“Si, hai capito bene: tua moglie si sta facendo inculare da Walter, vostro figlio! Non lo hai sempre desiderato?”

Il suo cazzo sembrava volesse scoppiarmi in mano.

“Si, è vero… è stata sempre una nostra fantasia! Ma pensavo rimanesse solo una fantasia… invece… ma tu cosa c’entri con nostro figlio?”

“Poi ti spiego, ma adesso goditi lo spettacolo… guarda come gode tua moglie!”

Cominciai a masturbarlo, mentre aprivo lentamente la porta della stanza.
La scena che apparve lo fece vibrare: sentii l’uccello sobbalzarmi in mano.
Lory era a pecorina, a cosce larghe, il viso poggiato sul letto, ad occhi chiusi, con le mani teneva le natiche completamente allargate per godersi meglio il superbo cazzo del figlio nel culo! Il viso era trasfigurato dal godimento, mentre Walter dietro di lei la inculava con colpi lenti e profondi.
Franco mi abbracciò… lo sentivo tremare… non credeva ai suoi occhi.

“Dio mio… quanto è bella mentre gode! Madonna santa quanto l’amo! Olga, guardala… guarda come se lo prende tutto l’uccello di nostro figlio… che meraviglia!”

Aumentai il ritmo della sega, il cazzo era sempre più duro: avvicinai il mio viso al suo e cominciai a leccarglielo tutto come una cagna… le guance, le labbra, gli occhi… ad ogni colpo di lingua mi stringeva di più a lui.
Volevo eccitarlo al massimo.

“Dimmi la verità, ti eccita vedere tua moglie che si fa sfondare il culetto dal figlio, guarda come gode mentre Walter le pompa il culo, guarda come sculetta la puttana con l’uccello del figlio piantato nell’intestino!”

“Si… si… mi fa impazzire! Finalmente vedo la troia che ho sempre sognato: piegata a pecora, con le chiappe aperte, a farsi sfondare il culo dal figlio! Ma un conto è immaginarlo e un conto vederlo realmente! Madonna mia, ha il volto trasfigurato dal godimento… non l’ho mai vista godere così tanto!!”

“La capisco e so cosa significa… perché Walter ha inculato anche me… ed è stato meraviglioso! Tuo figlio ha un cazzo stupendo e quando te lo infila nel culo non capisci più niente! Ma sento che anche il tuo uccello non è niente male e non vedo l’ora di assaggiarlo!”

Intanto Walter, mentre seguitava a pompare la madre, si accorse della nostra presenza e capì immediatamente la situazione.
Ci sorrise e cominciò a parlare.

“Mamma, pensa se papà potesse vederci: la sua adorata mogliettina che si fa impalare dal figlio!”

“Amore di mamma, non puoi neanche lontanamente immaginare quanto ne potrebbe essere felice! Sapessi quanto abbiamo fantasticato su di te: metterti in mezzo a noi, abbracciarti, accarezzarti, giocare con il tuo uccello, farmi penetrare in tutti i buchetti, assaporare il tuo sperma! Abbiamo provato devastanti orgasmi e sborrate incredibili nel sognare il tuo uccello che affondava senza ritegno dentro il mio culetto… ed ora, ringraziando Dio, sono qui a godermelo realmente! Seguita, amore mio, ti voglio ancora… che il tuo cazzo sia benedetto… mi stai facendo morire!”

Tutti quei discorsi stavano portando Franco all’esasperazione… il cazzo stava per scoppiare, ma non volevo farlo venire.

“Porco, adesso basta guardare: che ne dici di unirci a loro?”

Così dicendo prendendolo per il cazzo lo guidai davanti a Lory che, sentendo il rumore, aprì gli occhi e ci vide davanti a lei.

“Dio mio… Franco… Olga…”

Il marito le accarezzò il viso e cominciò a baciarla.

“Amore mio adorato, tranquilla: non interrompere questo momento magico, sei stupenda, seguita a goderti liberamente lo splendido uccello di nostro figlio! Siete meravigliosi così abbracciati in questo amplesso così perverso e incestuoso! Ti piace amore? Ti prego, dimmelo: stai godendo tra le sue braccia? Amore, ti amo e se lo desideri potrai avere Walter quando vuoi, con il mio amorevole consenso: il pensiero possiate essere amanti, vedervi godere, madre e figlio, davanti ai miei occhi e, se voluto, partecipare al vostro piacere mi fa impazzire!”

“Si, amore mio, sto godendo da impazzire! Nostro figlio ha un cazzo divino e lo sa usare meravigliosamente! Non ho più contato gli orgasmi che mi ha procurato il porcellino di mamma! Franco, amore, se veramente anche tu lo desideri Walter sarebbe un amante perfetto da inserire nella nostra vita sessuale: abitando nella stessa casa io e lui potremmo facilmente soddisfare reciprocamente i nostri desideri. Dio mio, ci pensi amore: potrei fargli un pompino la mattina appena si sveglia, per fargli iniziare bene la giornata… ed io integrerei la mia colazione con un gustoso pieno di vitamine spermatiche! E quando, a causa dei tuoi impegni lavorativi, mi sentissi sola, certamente Walter sarebbe felice di riempire la mia solitudine: con l’uccello che si ritrova sarà in grado di riempirmi completamente.

Comunque devi essere certo che non ti tradiremmo mai facendo le cose di nascosto: ti racconterò sempre nei minimi dettagli le nostre reciproche effusioni, per poi commentarle insieme! Ma non credere che ti escluderemmo dai nostri giochi, anzi, voglio essere chiara, per evitare malintesi: il rapporto principale sarà il triangolo, io, te e lui, mentre il rapporto tra me e lui sarà una dolce, libidinosa e spudorata variazione sul tema, variazione di cui tu mi hai già dato il tuo amorevole consenso.
Ma adesso dammi il cazzo in bocca: non era nei nostri sogni che dovevo far godere due uomini contemporaneamente? Prima te lo succhio un po’, poi mettimelo nella fica mentre Walter mi pompa il culetto… vi voglio tutti e due dentro!”

Così dicendo prese il suo uccello e cominciò a spompinarlo.
Mi avvicinai a Walter e lo baciai con tutta la lingua in bocca.

“Che ne dici, tesoro di zia? Ti è piaciuta la sorpresa? Non è da tutti incularsi la madre davanti al padre, per di più con il suo pieno consenso. Mi raccomando, falli godere, che devono recuperare il tempo perduto… e ricordati che mi sei debitore di una sorpresa scopereccia!”

“Non ti preoccupare, zia, mi sdebiterò con gli interessi… zia, ti amo!”

“Anche io, nipotino…”

All’improvviso sentimmo un lungo gemito di godimento di Lory.

“Ohhh!!! Siiiiii!!! Così mi piace… così… due cazzi in corpo…… due cazzi in corpo… oddio che gusto!”

Mio cognato si era sdraiato tra le cosce di mia sorella la quale, senza togliersi l’uccello di Walter, si era infilata quello del marito nella fica.
Ero felice del mio operato: grazie a me mia sorella si stava finalmente gustando i due super cazzi dei due maschietti di famiglia, marito e figlio, uno davanti e uno di dietro.
Ormai era evidente come mia sorella e mio cognato fossero ben pronti per rapporti incestuosi allargati: dovevo solo completare l’opera.
Presi il cellulare e inviai un messaggio.

“Via libera!”


Continua.


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