trio
La patente - 3
di bird2012
05.02.2016 |
16.992 |
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"Giorgio mi fissava con gli occhi di fuori!
L’eccitazione della situazione mi stava mandando fuori di testa: stavo segando due cazzi mentre mio marito mi..."
La patenteCap.3
Arrivò il sabato.
Mi preparai per bene, come si conviene a una porca che deve godersi un po’ di caldi uccelli.
Mi vestii come aveva sempre desiderato mio marito: mi aveva sempre comperato vestiti molto sexy, con la speranza li indossassi per comportarmi da troia ed eccitare gli uomini e quella era proprio l’occasione giusta.
Un vestito di maglina attillatissimo che mi fasciava completamente mettendo in risalto sia il culo che il seno, corto da arrivarmi poco più giù del culo e da lasciarmi scoperte completamente le cosce, un’ampia scollatura che mostrava abbondantemente le tette e copriva a mala pena i capezzoli, calze scure autoreggenti con la riga dietro e, per finire, le classiche scarpe aperte con tacco vertiginoso.
Il classico abbigliamento da zoccola che aveva acquistato il mio maritino per i suoi perversi desideri.
Ovviamente né mutandine, né reggiseno: volevo essere facilmente disponibile per qualsiasi lasciva carezza!
Quando Giorgio mi vide rimase senza fiato, aveva gli occhi di fuori.
“Che dici, questo abbigliamento farà addrizzare l’uccello ai miei amanti? Se rammenti me lo hai comperato tu: ho pensato fosse la serata adatta per indossarlo, che ne pensi?” gli chiesi, mentre mi passavo la lingua lungo le labbra, con la migliore espressione da porca possibile.
“Sei eccitantissima, farai scoppiare i loro cazzi! Sei vestita proprio da troia, come è stato sempre nelle mie fantasie, ma non dovevi farmi una cosa del genere, anche se ho perso la scommessa! Mi farai fare la figura del cornuto!”
Mi avvicinai a lui e gli diedi un sensuale bacetto sulle labbra.
“Non fare l’ipocrita! Pensi non sappia che non vedi l’ora di poter ammirare tua moglie che si fa sfondare la fica e il culetto? A te rode perché hai perso la scommessa e perché ho deciso tutto io, anche la scelta degli uccelli che devono fottermi: avresti preferito io fossi succube passiva dei tuoi desideri! Comunque ti preannuncio che questo potrebbe essere solo l’inizio: se vedo che mi piace farmi montare mentre mio marito si gode lo spettacolo… beh! Potremmo sempre parlarne… per programmare un futuro più radioso!”
Così dicendo gli misi una mano sul pacco: sentii il cazzo già bello in tiro.
Gli sorrisi.
“Vedi quanto sei figlio di puttana! Hai già il cazzo duro al pensiero di vedermi fare la porca! Comincio proprio a pensare che questa sera per te, vedendomi prenderlo nel culo, non sarà affatto una punizione… anzi!”
Il porco mi guardò e sorrise… senza replicare!
Alle otto in punto arrivarono Luciano e Franco.
Avevo dato le giuste indicazioni a Luciano: potevano venire insieme, ma ognuno con la propria auto, dovevano essere autonomi… avevo qualcosa nella testa.
Quando li sentii suonare dissi a Giorgio di andare ad aprire lui.
“Io vi aspetto in salotto: mi raccomando, comportati bene e mettili a proprio agio, avrai tutto da guadagnare!”
Mi misi seduta sul divano con le gambe accavallate, con tutte le cosce oscenamente esposte!
Sentii Giorgio aprire la porta di casa.
“Salve! Io sono Giorgio, il marito di Gina.”
“Piacere! Io sono Luciano.
“Piacere, Franco.”
“Prego, venite, Gina è impaziente di vedervi! Non ha fatto altro che parlarmi di voi!”
Bravo il mio maritino, stava entrando meravigliosamente nella parte!
Quando mi videro rimasero estasiati.
“Dio mio! Scusa, Giorgio, non vorrei essere maleducato, ma permettermi di fare i complimenti a Gina… è stupenda!” esclamò Luciano.
Mi alzai, gli andai incontro, lo abbracciai e gli infilai la lingua in bocca: rimase un attimo interdetto, non se lo aspettava, ma poi ricambiò il bacio e sentii la sua lingua leccare la mia.
Terminato il bacio di benvenuto lo guardai.
“Ciao! Guarda che mio marito lo sa benissimo che siete venuti per scoparmi davanti a lui, per cui puoi permetterti di fare tutti i complimenti che desideri, anche i più spinti! Anzi, più sono complementi osceni, più me la fai bagnare… quindi!”
Ricambiò il mio sguardo e sorrise.
“Allora non si offende se dico che sei una gran bella fica e che con questo vestito mi stai già facendo addrizzare il cazzo!”
“Bravo, vedo che hai capito! Certo che non si offende, vero amore?” risposi, guardando mio marito.
Al porco brillavano gli occhi.
“Non mi offendo affatto! Anzi, ritengo gratificante sapere che mia moglie è ammirata e desiderata dagli uomini: significa che ho saputo scegliere bene e, sinceramente, non avrei potuto desiderare di meglio!”
Però! Le parole di mio marito mi lusingarono non poco! Furono una piacevole sorpresa che mi fecero vibrare.
Passai a Franco e baciai pure lui: lo sentii un po’ impacciato e decisi di rompere il ghiaccio per metterlo a suo agio.
“Scommetto che non vedi l’ora di mettermelo nel culo! Giorgio, amore, Franco è un amante del secondo canale!”
“Allora è proprio il maschietto che fa per te: tu adori farti ripassare il fondo schiena! Franco, dovresti sentire come stringe il buchino intorno all’uccello, te lo strizza che è una meraviglia! Si, devo ammettere che Gina usa il buchetto del culo in maniera fantastica: come si dice… provare per credere!”
Rimasi nuovamente stupita dal comportamento di mio marito: mi faceva da spalla in maniera meravigliosa, non me lo sarei aspettato!
Lasciai Franco e mi avvicinai a Giorgio.
“Tu non mi baci? Non vuoi partecipare alla festa?”
Mi abbracciò stretta e mi baciò con una passione da tempo dimenticata.
Mi accarezzò il culo e spinse in mio bacino contro di lui: sentii il suo cazzo completamente in tiro.
“Questa sera sei meravigliosa, mi stai facendo impazzire!” mi sussurrò.
Gli morsi il labbro.
“Se fossi meno stronzo e mi tenessi più in considerazione potrei farti impazzire molto di più! Stasera vedrai quanto potrei farti impazzire!”
Mi strinse ancora di più a lui.
“Hai ragione… scusa!”
Mi sentii fremere: era sulla buona strada per cambiare!
Ci mettemmo a tavola per cenare.
“Giorgio, ti dispiace se mi metto seduta tra i miei due amanti? Li voglio stuzzicare mentre mangiano… è eccitante!”
“Sei proprio una porcellina! Però non farti prendere la mano: fa attenzione a non farli venire che la serata è lunga! So bene che quando senti un uccello duro in mano ti ribolle subito il sangue!”
“Si, hai ragione: adesso poi gli uccelli sono addirittura due!”
Ci accomodammo per bene: noi tre vicini, con me in mezzo, a un lato del tavolo, mio marito di fronte a noi.
Prima di sedermi mi alzai il vestito fin sopra il pube, per stare più comoda: quando i tre porcellini mi videro senza mutandine andarono in escandescenza… che poi era proprio quello che volevo!
“Dio santo, che meravigliosa puttana! Tu ci farai scoppiare il cazzo!” esclamò Luciano
Franco si rivolse a mio marito.
“Giorgio, ne ho conosciute di zoccole, ma mai come Gina: tua moglie è proprio una porca patentata!”
Mio marito aveva gli occhi di fuori.
“Sono felice sappiate apprezzare le bellezze di Gina, ma questo è ancora niente: dovrete vederla all’opera! E’ quanto di meglio possiate sperare!”
Il mio dolce maritino finse di non sapere che già mi ero dedicata ai due maschietti facendoli venire addirittura sul viso e ignorava che Luciano mi aveva già abbondantemente scopato: ancora non avevo deciso se dirglielo o meno!
Appena seduta cercai subito i loro cazzi sopra i pantaloni: i loro pacchi erano splendidamente gonfi.
“Ragazzi, perché non fate prendere un po’ d’aria ai vostri uccellini? Dai, tirateli fuori!”
Non si fecero pregare: appena fuori dei pantaloni li impugnai con entrambe le mani e li strinsi con libidine… Dio che gusto stringere due cazzi!
Anche loro non persero tempo: si girarono verso di me e mi misero le mani sulla fica!
Sembrava si fossero messi d’accordo: uno mi infilò due dita dentro, l’altro mi strizzò dolcemente il grillo!
Urlai.
“Cazzo santo, che cazzo fate! Bastardi, così mi fate sborrare!”
“Amore, che succede?” chiese Giorgio.
“Questi maiali mi hanno messo due dita nella fica e mi stuzzicano il grilletto! Se non smettono me ne vengo sulle loro mani!”
“Ragazzi, su, fate i bravi! Gina è una gran puttana e si riscalda subito: ci mette poco a sborrare quando è eccitata e viene bel stimolata e mi sembra che lei gradisca molto le vostre manipolazioni! Accarezzatela dolcemente lungo le cosce, sulla fica, sul buchino, ma non stimolatela troppo, tenetela eccitata: non pensate sia molto più meraviglioso farla sborrare con i vostri due uccelli nel corpo?”
Ma che bravo il mio maritino: stava dando le giuste indicazioni ai miei due amanti su come farmi godere e la cosa mi stava eccitando da morire!
Franco e Luciano tolsero le mani e presero ad accarezzarmi, secondo le indicazioni di Giorgio.
Io cominciai a segarli, sotto la tovaglia, tutti e due insieme!
Giorgio vide il movimento simultaneo delle mie due braccia.
“Gina, cazzo, li stai segando! Seghi due cazzi insieme!”
Il porco volle accertarsene, inchinò la testa sotto il tavolo e vide l’eccitante spettacolo: sua moglie a cosce larghe, con le mani dei suoi due amanti che le accarezzavano la fica, mentre lei impugnava e segava convulsamente le loro splendide verghe!
Quando alzò la testa vidi il suo volto trasfigurato dall’eccitazione.
“Gina, sei meravigliosa… li stai facendo godere!”
Eravamo tutti e tre abbandonati sulle sedie a gambe larghe, Luciano e Franco per godersi la mia sega, io per godermi le loro libidinose carezze.
Giorgio mi fissava con gli occhi di fuori!
L’eccitazione della situazione mi stava mandando fuori di testa: stavo segando due cazzi mentre mio marito mi guardava!
Mi venne in testa una idea perversa, oscena, depravata.
“Giorgio, amore, vuoi partecipare? Ho una fantasia da esaudire: ti prego, non dirmi di no! Sta certo che ricambierò con gli interessi!”
Mio marito era fuori di se.
“Dimmi! Sono pronto… cosa vuoi!”
Cominciai a fremere.
“Vieni sotto al tavolo, in ginocchio davanti a noi: mentre io li sego tu succhia le loro cappelle e leccami la fica! Dai, comportati da porco: passa da un cazzo alla mia fica e dalla mia fica all’altro cazzo… alternativamente! Dai, facci godere tutti e tre!”
Luciano mi guardò basito.
“Vuoi farci succhiare da tuo marito mentre ci seghi?”
“Non mi dirai ti dia fastidio! Tanto sotto al tavolo non lo vedi: immagina sia la mia bocca… sarà eccitante!”
Poi avvicinai le labbra al suo orecchio e sussurrai per non farmi sentire.
“Se vuoi scoparmi insieme a mio marito comincia ad abituarti a giocare anche con lui, sarà molto più eccitante!”
Poi guardai Franco: era eccitatissimo.
“A te dà fastidio la bocca di mio marito?”
“No, a me piace molto la bocca dell’uomo! Io sono bisex e spesso ho rapporti omosessuali con i miei amici. Oltre che con la donna mi piace giocare anche con il maschio, sia in maniera attiva che passiva! Spero solo non tolga la bocca quando me ne vengo!”
Sentii un brivido lungo la schiena.
“Vuoi dire che vorresti sborrare in bocca a mio marito?”
“Si… si… sarebbe meraviglioso! Mi fa impazzire sborrare nella bocca dell’uomo: è più perverso, più depravato! Ti rendi conto: la tua mano e la sua bocca… saresti tu che mi fai sborrare in bocca a tuo marito!”
Dio santo, aveva ragione! Sarebbe stata una situazione altamente eccitante e di una depravazione straordinaria: avrei fatto una sega a Franco e lo avrei fatto sborrare tra le labbra di mio marito… da impazzire!
Ma Giorgio come l’avrebbe presa?
Intanto mio marito si era messo sotto al tavolo: sentii subito la sua lingua percorrere tutto lo spacco della fica… uno, due, tre, quattro volte!
Poi mi baciò la mano che impugnava il cazzo di Luciano: capii che lo stava per imboccare!
Dopo alcuni istanti sentii mio marito esprimere tutta la sua ammirazione per quell’uccello fuori ordinanza.
“Dio santo che cazzone! E’ enorme, posso imboccare giusto la cappella! Mia moglie si sentirà in paradiso con questa bestia in corpo!”
Luciano emise un lungo gemito.
“Uhmmmm! Dio santo, me lo ha preso in bocca! Gina, amore, tuo marito mi sta succhiando la cappella!”
La mia eccitazione era alle stelle!
“Luciano, tesoro mio, ti piace?”
“Si! Si, cazzo… si! Tu mi seghi e lui me lo succhia! Siete due maiali… due maiali… mi fate godere!”
Sentivo il suono del risucchio della bocca di Giorgio che succhiava la cappella, poi la sua mano si unì alla mia per segare Luciano: cominciai a tremare dall’eccitazione! Io e mio marito stavamo segando insieme il cazzo di quello che dopo mi avrebbe chiavato e sarebbe diventato il mio amante!
Poi la sua bocca si spostò nuovamente sopra la mia fica: mi diede un po’ di slinguate al grilletto facendomi fremere, ma ero troppo eccitata e lo richiamai all’ordine.
“Amore, fai piano altrimenti ti piscio in bocca!”
Tolse subito la bocca e lo sentii passare al cazzo di Franco: appena questi sentì le sue labbra cominciò ad incitarlo con frasi molto volgari che mi facevano eccitare ancora di più!
La situazione stava mandando Franco fuori di testa, non riusciva più a trattenersi.
“Dai… dai… succhiami il cazzo! Avete fatto proprio una bella coppia di maiali! Tua moglie una troia rotta in culo, tu un porco bocchinaro! Siete meravigliosi! Magari mia moglie fosse una zoccola come Gina, sarei la persona più felice della terra!”
Mi ribolliva il sangue!
Sollevai la tovaglia per vedere mio marito alle prese con il suo cazzo: il cuore mi balzò in gola!
Era in ginocchio davanti a noi, con una mano segava, insieme a me, il cazzo di Luciano, con la bocca pompava la cappella di Franco, mentre i suoi occhi mi fissavano, al colmo dell’eccitazione!
Franco godeva come un maiale: io lo segavo e Giorgio lo succhiava!
Cominciò ad accarezzare languidamente la testa di mio marito.
“Bravo! Me lo succhi proprio bene! Sapessi quanto è bello farsi succhiare il cazzo da un uomo, è un piacere diverso di quello che ti dà la bocca della donna, dovresti provarlo! Dopo, se vuoi, te lo succhio io, mentre mi inculo tua moglie e Luciano se la chiava: pensa che bel quartetto!
Adesso seguita a pompare, ma ti prego, non togliere la bocca, fammi venire tra le tue labbra! Tua moglie mi sta facendo una sega meravigliosa e tu me lo succhi da Dio! Sto per venire e voglio farti assaggiare la mia crema: i miei amici dicono sia molto gustosa!”
Poi si rivolse a me.
“Gina, ti prego, fammi sborrare nella bocca di tuo marito: tanto puoi stare tranquilla che recupero presto per incularti!”
Ero fuori di me: l’eccitazione mi stava travolgendo!
Tolsi la mano dall’uccello di Luciano, la portai dietro la nuca di mio marito e cominciai a spingere lentamente la sua testa contro il cazzo di Franco, mentre stavo accelerando il ritmo della masturbazione.
“Giorgio, amore, hai sentito Franco? Vuole venirti in bocca! Sento il suo cazzo che sta per scoppiare: non lo senti anche tu tra le tue labbra? Vogliamo farlo felice insieme? Io lo faccio venire nella tua bocca e tu ingoi tutto, che ne dici?”
Non tolse il cazzo dalle labbra per rispondere: fece solo un cenno affermativo con la testa!
Rabbrividii!
Ero partita solo per farmi scopare davanti a lui per punirlo per il suo comportamento e ora stava per gustare la sborra del mio amante!
“Franco, lo hai visto? Mio marito ti vuole in bocca… in bocca!!!”
“Dio mio! Si… si! Gina fammi sborrare! Cazzooo!!! Sto impazzendooo!!! La moglie mi masturba nella bocca di suo marito… e lui beve… beveeee… siiiii… beveeeeeeeeeee!!! Vengoooo!!!”
Una situazione di una eccitazione sconvolgente!
Con una mano tenevo ferma la testa di mio marito, con l’altra seguitavo a segare il cazzo di Franco dentro la sua bocca mentre sprizzava tutto il suo seme!
Una sensazione meravigliosa sentire la verga pulsarmi in mano ad ogni schizzo dentro la bocca del mio dolce maritino, che ingoiò tutto, succhiando fino all’ultima goccia!
Il cazzo uscì fuori dalle sue labbra lindo e pinto: lo aveva proprio pulito per bene il mio porcellino bocchinaro.
Guardai Franco, era stremato.
“Spero ti sia piaciuto il servizietto che ti abbiamo fatto io e Giorgio: ignoravo i tuoi gusti bisessuali, ma devo dire che mi hai eccitato molto. Adesso riposati e riprenditi che noi dobbiamo pensare anche a Luciano: ricorda che lo voglio nel culo!”
Mi guardò sorridente.
“Pensi possa scordarmi del tuo culetto?”
Mi girai verso Luciano e vidi che mio marito aveva sempre il suo cazzo in mano e seguitava a segarlo: il porco ci stava prendendo gusto a far godere i cazzi!
“Luciano, amore, scusa se ti ho trascurato un po’, adesso io e mio marito ci dedichiamo completamente a te. Ti andrebbe di venire anche tu nella bocca di Giorgio, come ha fatto Franco?”
“Ho visto che Giorgio ama molto succhiare l’uccello ma venire dentro la tua bocca… se possibile!”
Lo abbracciai e lo baciai.
“Certo che è possibile: ti spompineremo insieme, ma sborrerai nella mia bocca, contento?”
“E me lo chiedi?”
Mi rivolsi a Giorgio.
“Amore, adesso dobbiamo pensare all’uccello di Luciano! Vieni, che lo succhiamo insieme!”
Mi misi anche io in ginocchio davanti a Luciano, vicino a Giorgio.
“Amore, guarda che cazzone ha Luciano: è enorme, mi slabbrerà la fica… pensa a quando mi entrerà dentro!”
“Si, è veramente una bestia: pensi riuscirai a fartelo mettere nel culo?”
“Beh! Se mi aiuterai certamente sì! Mi fa impazzire l’idea sia tu ad aprirmi il culo mentre un altro maschio me lo sfonda!”
“Amore, puoi sempre contare su di me: pensi ti lascerei sola al momento del bisogno?” rispose ridendo.
“Vieni, guarda che coglioni gonfi, sono pieni di sborra! Dai, svuotiamoglieli per bene, altrimenti è così carico che appena me lo infila se ne viene! Facciamolo godere per bene tutti e due insieme: seghiamolo con le nostre due mani unite, tu succhiagli e leccagli i coglioni, io penso alla cappella per farlo venire nella mia bocca… dai!”
Cominciammo un lavoro a due bocche da manuale: sembrava non avessimo fatto altro nella vita che succhiare insieme un cazzo!
Luciano cominciò a mugolare e gemere dal piacere.
“Siete fantastici! Sto godendo! Come mi leccate bene il cazzo e i coglioni! Non vi fermate… mi state facendo venire! Siete due bocchinari, due meravigliosi bocchinari!”
Le nostre mani unite accelerarono il ritmo della masturbazione, le nostre bocche succhiarono con più foga e lo facemmo sborrare!
“Vengoooo!!! Vengooo!!! Ahhhhhh!! Gina… bevimiii… bevimiii!!”
Non c’era bisogno lo chiedesse: incollai le labbra sopra la cappella e ingoiai tutto, ma proprio tutto, senza perdere una goccia!
Dopo aver pulito per bene il super cazzo di Luciano guardai mio marito.
“Amore, ci siamo divisi per bene i compiti: abbiamo ingoiato un cazzo per uno! Manca il tuo: che vuoi fare?”
“No, voglio rimanere eccitato! E tu?”
“No, sono d’accordo con te: è meglio venire con due cazzi dentro! Anzi, tre cazzi dentro!” e gli feci l’occhiolino… in fondo gli volevo bene!
Guardai la tavola imbandita.
“Ragazzi, ci eravamo seduti per cenare e invece avete fatto i porcelloni! Beh! Buon appetito! Mangiate e rifocillatevi: spero non vogliate deludere la mia fica e il mio culetto!”
Fu una cena simpatica, cui non mancarono baci, carezze, palpeggiamenti vari.
Luciano e Franco si congratularono con noi per come li avevamo fatti venire con gusto nelle nostre bocche.
Io, come ormai era diventato mio costume, mi comportai da grande porca, senza alcun ritegno!
Per tenere sempre alta l’eccitazione, mi infilavo due dita nella fica, raccoglievo un po’ del mio vischioso brodino, e le infilavo alternativamente tra le labbra dei miei amanti… una volta Luciano e una volta Franco!
A loro dire, il sapore dei miei umori rendeva la cena molto più gustosa!
Terminata la cena ce ne andammo in salotto.
Mi misi seduta, come prassi consolidata, tra Luciano e Franco, mentre Giorgio preparò quattro gustosi drink: uno lo diede a me, due ai miei amanti, uno per lui.
In piedi davanti a noi alzò il bicchiere.
“Voglio brindare in onore di mia moglie, alla mia adorabile porcellina! Voglio manifestarle tutto il mio amore e voglio chiederle pubblicamente scusa per il mio ignobile comportamento nei suoi confronti.
Mi sono meritato la sua punizione: fatemi vedere come la chiavate! Voglio vederla godere: lei non aspetta altro che sentire le vostre verghe penetrare il suo corpo e depositarci dentro il vostro caldo nettare!”
Alzammo tutti i bicchieri per brindare, poi mi alzai, gli andai vicino e lo baciai spingendogli tutta la lingua in gola!
“Amore, ti amo! Ma le scommesse vanno onorate! Poi mi dirai se mi sono comportata da vera troia, come tu mi vuoi!”
Mi rivolsi ai miei amanti e li presi per mano.
“Andiamo in camera da letto: fate vedere a mio marito come gli scopate la moglie!”
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