incesto
Benedetto poker - 4
di bird2012
04.12.2013 |
40.140 |
4
"“Bravo… allora se non ti dispiace allargale una gamba e tienigliela alzata… così posso lavorarle meglio la fica!”
Ubbidì senza replicare: prese la gamba di..."
BENEDETTO POKERCap.4
La guardai dritto negli occhi e ricambiai il suo sorriso: si vedeva lontano un miglio quanto desiderasse una mia risposta positiva!
“Carla, tesoro di papà, ogni momento che passa ti dimostri più troia! Non vedi l’ora di farti ammirare da tuo marito mentre fai la porca con tuo padre… lo vuoi far sentire sempre più cornuto o, come si dice adesso, cuckold! OK, sono d’accordo: digli di venire, sarà eccitante farlo comportare come un vero cornuto sotto le nostre direttive!”
Mi abbracciò e mi baciò.
“Hai ragione, papà, mi manda fuori di testa l’idea di farmi inculare davanti ai suoi occhi: ce la metterò tutta per rifarmi di tutte le sere che mi ha trascurato per i suoi amici! Voglio vendicarmi… preferendo i suoi amici alla mia fica mi ha umiliato non solo come moglie, ma anche come donna… ed io voglio umiliare lui, come si umiliano i cornuti!”
Carla era veramente incazzata!
“Calma tesoro, non eccedere: deve essere un eccitante gioco, lo tratteremo da cornuto in maniera che riconosca i suoi errori, ma senza arrivare all’umiliazione. Lo faremo soffrire quel tanto che basta per riportarlo sulla retta via… anche perché, se non sbaglio, hai detto che gli vuoi bene!”
“Hai ragione, papà, scusa, mi sono lasciata troppo andare… condurrai tu le operazioni e io interverrò nei momenti opportuni!”
Prese il cellulare e gli mandò un messaggio.
“Appena puoi chiamami… ci sono novità!”
Dopo una decina di minuti arrivò la telefonata: Carla rispose.
“Pronto, ciao. Si, stai calmo, lo immagino che stai già pensando di vedermi a cosce larghe mentre papà mi impala! Allora ti confermo che papà acconsente alla tua presenza durante i nostri giochi domani pomeriggio. Ricordati comunque, che dovrai comportarti da vero cornuto e quindi ubbidire docilmente a tutti i nostri voleri. Ricordati che la presenza non comporta automaticamente la partecipazione: ti facciamo guardare… poi vedremo se ti comporti bene!
Questa notte e domani mattina io e papà ci riposiamo per ritemprare le forze: sai, quattro volte io e due lui ci hanno un po’ spossato!
Domani per pranzo gli preparo qualcosa di molto stuzzicante, ma leggero: sai, quando si fa sesso non bisogna avere lo stomaco pesante.
Poi nel pomeriggio andiamo a letto e ricominciamo la festa.
Se tu decidessi di rinunciare alla partita della tua squadra del cuore per vedere la tua mogliettina in piena azione dal vivo sarai benvenuto e ti ricordo che al secondo cassetto del settimino trovi una copia delle chiavi di casa di papà: se vuoi venire entra con quelle… non suonare… non ci piace essere disturbati mentre stiamo chiavando… e vieni direttamente in camera da letto!
Se invece preferisci la partita… beh! Allora meriti veramente di essere trattato da cornuto… e ci vediamo quando io e papà abbiamo finito!
A presto!”
Carla non stava nella pelle.
“Papà, andiamo a letto a riposarci: domani, se si avvera quello che spero, dovremo avere il massimo delle forze!”
Andammo a letto… nudi… e ci addormentammo abbracciati come due innamorati!
La mattinata trascorse veloce, tra abbracci, baci e carezze
Il pomeriggio andammo a letto e iniziammo quelli che generalmente si chiamano i preliminari, ma che spesso, per chi li sa apprezzare, sono più piacevoli della scopata stessa: oscene slinguate con scambi di saliva, reciproche carezze lungo tutto il corpo, sui sessi, tra le natiche, leccata di tutto il corpo, lei a segare il mio cazzo, io a infilarle le dita nella fica e nel culo!
Ad un tratto mi guardò negli occhi.
“Papà, scusa, non ce la faccio a resistere, ma devo chiederti una cosa: sperò, però, di non risvegliarti delle sofferenze!”
“No, tesoro, ormai devi capire che puoi chiedermi tutto! Nel nostro rapporto non devono esistere segreti.”
“Papà, mi hai sempre detto che mamma era una gran porca, per cui penso che spesso abbia indossato un abbigliamento intimo particolarmente eccitante per giocare insieme a te e sono certa che tu non abbia buttato niente: mi piacerebbe indossarlo oggi… vestirmi da troia per te… come faceva lei! Voglio far vedere al mio maritino di cosa sono capace di fare per l’uomo che mi desidera!”
Carla aveva ragione: la sua richiesta mi riportava indietro con la memoria, quando mia moglie si comportava da zoccola per il nostro reciproco piacere!
“Tesoro di papà, mi fai ricordare i momenti belli: ma se hai detto che vuoi prendere il posto di mamma in tutto, mi sembra giusto tu possa indossare la sua biancheria! Trovi tutto dentro l’armadio, nei cassetti e indossa ciò che vuoi! Ci sono anche cose molto eccitanti che comprammo nei sexy shop. Io vado in salotto, chiamami quando hai fatto… fammi una sorpresa!”
Prima di uscire dalla stanza le sussurrai all’orecchio:
“Tesoro, pensa che le mutandine che indosserai sono state a contatto con la fica di mamma e hanno assorbito tutti i suoi deliziosi umori!”
“Cazzo santo, papà… non ci avevo pensato! Mi vengono i brividi al pensiero!”
Dopo una decina di minuti Carla mi chiamò: era pronta.
Entrai in camera da letto: quando la vidi pensai mi si fermasse il cuore!
Mi sembrò di rivedere la mia amata moglie!
Carla aveva indossato un completo, che ben conoscevo, completamente rosso, con merletto e stress varie!
Il reggiseno sorreggeva solo la metà inferiore dei seni, lasciando scoperta la metà superiore con i capezzoli.
Calze a rete sorrette da reggicalze che le circondava la vita.
Un microscopico tanga, con la parte superiore che copriva a malapena il pube e con la parte inferiore infilata tra le labbra della fica.
A completare il tutto due scarpe, sempre rosse, aperte con cinturino alle caviglie con tacco 12 da far addrizzare il cazzo ad un eunuco: erano le scarpe preferite di mia moglie quando voleva giocare a fare la troia!!
“Amore di papà, sei splendida!” le sussurrai a mezza voce.
“Davvero ti piaccio? Sono attraente come mamma?”
“Si, tesoro… anche di più! Ricordati che lei era mia moglie, ma con te il rapporto è diverso: tu sei mia figlia… il nostro è un rapporto incestuoso, perverso e quindi più eccitante! Ormai appena ti guardo mi fai ribollire il sangue!”
L’abbracciai e cominciammo a baciarci appassionatamente.
Sentimmo aprirsi la porta di casa… e dopo qualche attimo sentimmo Franco entrare nella stanza da letto… mentre noi eravamo abbracciati a limonare come due diciottenni!
Carla si staccò dall’abbraccio.
“Papà, è venuto il mio maritino a godersi lo spettacolo: non deludiamolo!”
Ci girammo leggermente di fianco in modo da fargli vedere bene cosa stavamo facendo.
Riprendemmo a slinguarci oscenamente: mostravamo le nostre lingue che entravano e uscivano dalle nostre bocche, mentre rivoli di saliva colavano dagli angoli delle nostre labbra… stavamo sbavando uno sulla bocca dell’altra!
Mi prese il cazzo in mano e cominciò a segarmi… io le misi una mano tra le cosce e iniziai ad accarezzarle la fica sopra le mutandine!
“Oh! Papà, bravo… mi piace sentire la tua mano sulla fica… dai, fa come ieri al cinema… quando mi hai messo le dita dentro!”
Non sussurrava, parlava a voce alta, per farsi sentire bene dal marito: capii che voleva farlo eccitare nell’ascoltare le sue porcate… aveva ragione… sentire dalle nostre voci il godimento che stavamo provando uno nelle braccia dell’altra lo avremmo fatto impazzire!”
“Si, tesoro, allarga le cosce così ti entro meglio dentro!”
Allargò le gambe e si accoscio leggermente: le scostai le mutandine e le infilai due dita dentro… cominciò a gemere.
“Si… così… dai, cazzo… dai… lo sai che mi piace farmi chiavare dalle dita!”
Ma volevo rendere la cosa ancora più oscena ed eccitante.
Girai il viso verso Franco: era rimasto sulla porta, ammutolito nel vederci abbracciati a giocare reciprocamente con i nostri sessi!
“Franco, non rimanere impalato sulla porta, vieni ad allargare le cosce di tua moglie… non riesco a muovere bene le dita come piace a lei!”
Si avvicinò lentamente a noi… poi rimase immobile, in attesa di ordini!
Iniziò subito Carla.
“Ciao, amore, vedo che hai preferito vedere tua moglie fare la zoccola invece di andare alla partita: bene, stai migliorando! Stiamo appena ai preliminari e già sto godendo come una porca… spero la cosa non ti dispiaccia!”
Franco emise solo un sussurro… quasi balbettava dall’eccitazione.
“No… non mi dispiace…”
Intervenni io.
“Bravo… allora se non ti dispiace allargale una gamba e tienigliela alzata… così posso lavorarle meglio la fica!”
Ubbidì senza replicare: prese la gamba di Carla all’altezza del ginocchio, gliela sollevò e la tenne larga… la mia amata figliola era completamente scosciata.
“Bravo Franco… vedo che sei venuto ben consapevole di quale sia il tuo compito: accondiscendere completamente ai nostri desideri per farci godere… cioè devi svolgere nel migliore dei modi i compiti che più ti si addicono… quelli del cornuto contento, che gode nel vedere la propria moglie fare la troia con un altro uomo!
Uhmmm! Dovresti sentire che fica fradicia che ha tua moglie… la classica fica della donna puttana vogliosa di cazzo! Ho sempre ammirato mia figlia per la sua bellezza e la sua sensualità, come sua madre, ma non avrei mai pensato fosse così libidinosa! Dio santo… senti come le sciacquano le dita nella vagina!”
Il suono osceno dello sciacquio delle mie dita immerse negli umori di Carla stavano mandando fuori di testa Franco.
Aveva lo sguardo fisso tra le cosce della moglie e guardava con gli occhi fuori dalle orbite le mie dita entrare e uscire velocemente dalla sua fica.
Carla gemeva come una cagna in calore.
“Franco, amore, guarda come godo… mi piace farmi fottere dalle dita, sentirle che mi frugano dentro la fica… e ora la cosa è ancora più arrapante poiché lo sto facendo davanti a te… al mio adorabile cornuto! Papà, ti prego, fermati altrimenti ti sborro in mano… ho tante cose da far ammirare al mio maritino… dai, andiamo sul letto… saremo più comodi!”
Le tolsi le dita dalla fica, lei abbassò la gamba, prese la mia mano e l’avvicinò alla bocca del marito.
“Dai, da bravo cornuto, lecca le dita intrise del piacere che mi ha procurato mio padre… succhiale bene, puliscile completamente, hanno certamente un ottimo sapore!”
Gli avvicinò le dita alle labbra, lui aprì la bocca e lei gliele infilò dentro: cominciò a succhiarle lentamente, mentre fissava il viso della moglie.
Ormai Franco ubbidiva passivamente … senza parlare!
Quando ebbe terminato di succhiarle, Carla gli accarezzò il viso.
“Bravo maritino, così mi piaci! Io e papà vogliamo divertirci e tu ci aiuterai! Sono certa che dopo aver ammirato cosa è capace di fare la tua mogliettina converrai che è più piacevole stare con me che con i tuoi amici!”
Ci sdraiammo sul letto: Carla cominciò a lavorarmi il cazzo con la bocca, con il viso rivolto verso il marito.
Prese a segarlo, a leccarlo, a imboccarlo, mentre Franco, in piedi accanto al letto, la fissava impietrito:
“Amore, guarda che bel cazzone ha papà… cazzo, ieri mi ha fatto godere come non mai: tra la fica e il culo non so dove ho goduto di più! Lo sai che abbiamo chiavato dentro il cinema? Non mi hai detto che volevi ti raccontassi i particolari? E allora senti, caro maritino cornuto, cosa abbiamo combinato! Prima, però, spogliati… sei rimasto ancora vestito… mi stai offendendo: non senti il desiderio di masturbarti, come ogni buon cornuto, mentre mi vedi giocare con l’uccello di mio padre?!
Mi unii alla richiesta di Carla.
“Certo! Dai, Franco, spogliati… e se lo desideri puoi anche masturbarti… dai, ti diamo il permesso… dovresti ringraziarci per la nostra magnanimità!”
Ovviamente pensavo di aver detto una frase di circostanza: rimasi basito quando sentii la risposta di Franco.
“Davvero posso masturbarmi mentre vi guardo godere? Davvero mi date questa opportunità? Grazie… grazie!”
Io lo stavo prendendo come un eccitante gioco, mentre lui si sentiva veramente succube dei nostri voleri.
Carla, invece, seguitava a mettere in atto la sua vendetta.
“Ecco, vedo che hai capito: devi dirci grazie per qualunque cosa ti permettiamo di fare.”
Franco si spogliò completamente: un cazzo durissimo svettava dal suo ventre.
“Però! Carla, anche tuo marito è ben messo! Ha un cazzo di tutto rispetto!”
Lei tolse un attimo l’uccello dalla bocca per rispondermi.
“Ma io non ho mai detto che non abbia un bel cazzo o che non mi faccia godere quando mi scopa: il fatto è che mi scopa a tempo perso, quando non ha appuntamento con gli amici… mi scopa a tempo perso!” e riprese a succhiare il cazzo, per poi seguitare a far eccitare il marito.
“Ti stavo dicendo di ieri al cinema. Dopo i primi preliminari, in poche parole l’ho segato mentre lui mi sgrillettava la fica e poi glielo preso un pò in bocca, non ho resistito: gli sono montata a cavallo e mi sono impalata! Avevo voglia del suo cazzo, era una vita che desideravo farmi chiavare! Quando ho sentito la sua verga riempirmi la fica e sbattere contro l’utero non ci ho visto più… l’ho cavalcato senza ritegno… ho scopato mio padre come la più amorevole elle figlie! Lo sai che ce ne siamo venuti insieme? Mi ha allagato la fica di sborra come ho sempre sognato: una miriade di schizzi bollenti che mi hanno fatto impazzire!
Ma tu non puoi capire che supremo godimento e dolce sensazione può provare una figlia nel farsi sborrare nella fica dal padre! No, non potrai mai capirlo: è un godimento sovrumano… per poche elette… per quelle figlie coraggiose e fortunate che hanno deciso di sconvolgere tutti gli schemi morali e concedersi al padre… come ho fatto io!
Non te la prendere tesoro, ma tra le braccia di mio padre sto proprio bene… e con il suo cazzo nella fica ancora meglio!”
Guardai Franco: aveva il viso paonazzo, con la sua mano intorno al suo cazzo a segarsi lentamente mentre fissava sua moglie con il mio cazzo in bocca.
Respirava affannosamente… era eccitato come un maiale!
Lo guardai.
“Vedo che ti piace vedere tua moglie fare la troia, perché penso tu abbia compreso che è da adesso che tua moglie è veramente una troia, una porca, una zoccola!
Noi mariti quando nostra moglie ci fa un pompino presi dal godimento le diciamo che è la nostra porca, la nostra puttana, che succhia il cazzo come una troia, ma sbagliamo.
Un bel pompino è il minimo che una brava moglie deve fare al marito, ritengo sia il “minimo sindacale” per una moglie, quindi rientra nella normalità!
Possiamo dare loro l’appellativo di porca solo quando succhiano il cazzo di un altro uomo alla nostra presenza, come sta facendo tua moglie adesso: guarda con che passione mi sta succhiando l’uccello… perché tu la stai guardando!
Certamente tu godi molto quando lei te lo succhia, ma, sinceramente, non godi forse ancora di più quando la vedi succhiare il cazzo di un altro? Per non parlare se la vedessi farsi chiavare o inculare da un altro maschio!
Nel nostro caso, inoltre, c’è anche un valore aggiunto: tua moglie sta succhiando il cazzo del padre… non lo trovi ancora più eccitante!”
Fino ad allora Franco aveva detto poche parole, ma non poté più trattenersi.
“Si, cazzo… si! Sto impazzendo! Non avrei mai pensato fosse così maledettamente eccitante vedere Carla con il cazzo in bocca di un altro uomo, poi addirittura suo padre!”
Poi si rivolse a sua moglie.
“Amore, sei meravigliosa… dovresti vederti… dai succhiaglielo bene il cazzo a tuo padre… fallo godere… lo so quanto lo hai desiderato… e poi se lo merita, poiché ti ha fatto godere!”
Carla rispose subito a suo marito.
“Uhmmm! Amore, sono felice che ti ecciti vedermi con il cazzo di mio padre in bocca… poiché mi ci vedrai spesso, sempre se vorrai essere dei nostri! La sto preparando bene questa adorabile verga, poiché voglio farti vedere mentre mi faccio chiavare… sono certa che ti ecciterai ancora di più! Uhmmm! Lo sai che ancora non mi è venuto in bocca? La prima volta l’ho fatto venire in fica e la seconda l’ho fatto sborrare addosso: mi ha ricoperto di sperma dalla fica al viso… è stato stupendo sentirmi coperta dalla sua sborra! Ma ancora non è venuto il momento di farlo venire in bocca… voglio ancora sentirmi riempire la fica dai suoi schizzi… e tu mi aiutarai, vero amore? Voglio sentirti vicino mentre mio padre mi sborra dentro… sentirti fremere dall’eccitazione! Uhmmm! Sentissi che buon sapore ha questo uccello… vieni, avvicinati… prendilo in bocca… sentilo anche tu!”
Rimasi sorpreso: non mi aspettavo questo invito… e neanche Franco!
Provò a declinare l’invito.
“Ma io non l’ho mai fatto!”
Carla si risentì.
“Senti tesoro, non ti obblighiamo a fare ciò che non vuoi… se non te la senti di giocare con noi puoi anche rivestirti e andare allo stadio… noi possiamo anche seguitare da soli! E poi sei un bugiardo: mi hai confessato che da giovane hai avuto esperienze omosessuali con i tuoi amici!”
Franco cercò di difendersi.
“Ma ero un adolescente… le prime esperienze sessuali… poi solo con le mani… ma poi da allora non ho più fatto niente…”
“Bene, allora è il momento di ricominciare… vieni e prendiglielo in bocca… succhiaglielo bene… e fallo godere!”
Franco non aveva più scampo e avvicinò il viso al mio uccello: Carla lo prese per i capelli e spinse la sua bocca contro la mia cappella.
“Dai, fammi vedere come sei bravo… imboccalo e succhialo… fa vedere a papà che anche tu sei una grande troia pompinara!”
Appena Franco mise la cappella in bocca Carla gli spinse la testa per farglielo ingoiare il più possibile e poi prese ad alzargli e abbassargli la testa per farmi pompare l’uccello: dovetti ammettere che la cosa non era poi così spiacevole… anzi, era molto eccitante vedere mio genero pomparmi l’uccello sotto la spinta di mia figlia, che cominciò ad esternare il suo godimento.
“Dio mio, che gusto vederti succhiare il cazzo di papà… bravo tesoro, pompalo bene… Uhmmm! Franco, amore, quanto mi piaci con il cazzo in bocca! Aspetta che vengo ad aiutarti… prepariamolo insieme l’uccello di papà per la mia fica!”
Cominciarono a lavorarmi insieme l’uccello… sotto l’attenta guida di Carla.
“Amore, leccagli le palle, mentre io gli succhio la cappella… senti come sono calde… prendigliele in bocca, è un gusto eccezionale! Si… così… bravo… Uhmmm! Più gli succhi le palle più sento gonfiarsi la cappella in bocca! Adesso tu succhiagli la cappella, che io gli lecco l’asta! Cazzo… senti papà come vibra di piacere… gli stiamo facendo un bel servizio! Franco, amore, sembra non abbiamo fatto altro, in vita nostra, che succhiare insieme un cazzo!”
In realtà stavo godendo come non mai: non avevo mai avuto il piacere si sentirmi leccare e succhiare l’uccello da due bocche… mi sentivo l’uccello scoppiare.
“Carla, ti prego, fate piano altrimenti mi fate venire!”
Carla tolse la bocca.
“Hai ragione… basta con la bocca… adesso voglio che mi chiavi a pecora, come le puttane! Franco, dolce cornuto di tua moglie, adesso io e papà ti facciamo ammirare un altro delizioso spettacolino… dopo aspettiamo i tuoi commenti!”
Si mise in ginocchio, sul bordo del letto, a cosce belle larghe e il culo in aria… abbracciata al cuscino… si era messo molto comoda per farsi sfondare.
“Dai, papà, ti prego che non ce la faccio più… fa vedere al mio cornutone come mi chiavi! E tu, amore, dovresti sapere i compiti del cornuto: prendi in mano il cazzo di papà e infilamelo nella fica! Dovrebbe essere eccitantissimo infilare il cazzo di un altro uomo nella fica della propria moglie! Poi tu, ormai, hai preso confidenza con la verga di papà!”
Io ero in piedi, con l’uccello all’altezza della fica: Franco si avvicinò e me lo prese in mano con la destra… mentre con la sinistra seguitava a segarsi.
Appena lo impugnò me lo strinse delicatamente… lo sentii gemere…
“Ha ragione Carla… hai proprio un gran bel cazzo! Adesso capisco perché ha sempre desiderato farsi infilare da te!”
Devo ammettere che sentirmi dire da mio genero che avevo un bel cazzo mi fece piacere… anche se lui era un uomo!
“Dai, appuntaglielo e mettiglielo dentro… la mia adorata figliola ha voglia di cazzo… non farla aspettare!”
Tirò indietro tutta la pelle e me lo scappellò completamente, lo appuntò sulla fica e lo spinse dentro… era eccitatissimo…
“Dai… sfondala… fammi vedere come la chiavi… ti prego… sfondala che sto impazzendo!”
“Certo, Franco, adesso faccio un bel lavoretto a mia figlia… vedrai quanto è troia quando si fa chiavare dal cazzo di suo padre! Se poi vuoi vedere ancora meglio, aprile bene le natiche… vedrai come entra e esce bene il cazzo nella sua fica!”
Non se lo fece ripetere due volte: con entrambe le mani allargò completamente le chiappe di Carla… con il culo bello alzato si potevano vedere sia il buchino che la fica con l’uccello dentro!
Cominciai a scoparla piano: toglievo il cazzo fino alla cappella per poi infilarlo lentamente nella vagina… dentro e fuori… dentro e fuori!
Volevo che Franco vedesse bene come sua moglie, la mia adorabile figlia, si prendeva bene tutto l’uccello del padre.
Sentivo Carla godere e gemere come una cagnetta.
“Si… si… mi piace… in questa posizione mi sento una grande puttana! Cazzo santo… papà, come ti sento dentro… che meraviglia! Che goduria: mi sto facendo chiavare da mio padre mentre mio marito mi guarda… un piacere mille volte maggiore! Franco, mio adorato cornuto, guarda come me lo prendo… sto godendo… sto godendo! Oddio, quanto godo con l’uccello di mio padre!”
Aumentai il ritmo e cominciai ad affondare con forza colpendole l’utero, come piaceva a lei.
Franco le teneva sempre le natiche aperte per godersi lo spettacolo del mio uccello che sfondava la fica della moglie e lo sentivo sussurrare.
“Stupenda… che dolce puttana… se lo prende tutto… tutto nella fica… che meraviglia!”
Appena Carla sentì i colpi contro l’utero cominciò ad urlare.
“Siiiii… papà ti adoro… hai capito subito come mi piace godere… sfondami l’utero… sfondami… sbattimi forte… forte… con questo cazzone nella fica che mi sbatte contro l’utero mi farai sborrare cento volte!!!”
Vidi che i colpi dell’uccello nella vagina facevano vibrare anche il buchino: si apriva e chiudeva che era una meraviglia.
“Franco, guarda il buchetto di Carla… che meraviglia… non pensi sia un peccato lasciarlo solo? Che ne dici di andarlo a trovare?”
Vidi il suo volto illuminarsi.
“Davvero posso? Dio santo! Grazie… grazie…”
Con una mano teneva le natiche aperte, mentre con l’altra avvicinò il dito al buchino… lo bloccai!
“Ma che fai?”
Mi guardò titubante.
“Scusa, me lo hai detto tu…”
“Certo! Ma secondo te al buchetto del culo di mia figlia è sufficiente solo un ditino per farle piacere? La vuoi infilare come si deve?”
“Oh! Grazie…”
“Le appuntò due dita e le spinse dentro… Carla le ricevette con un lungo gemito di piacere.
“Siiiiiiiiii…. Cazzoooooo… adesso sono completa!!! Franco, cornutone mio, muovi forte le dita in culo che sto godendooo!!! Papààààà… angelo mio…. Sbattimi forte che sto per venire… seguita a fottermi anche dopo che ho sbrodolato… ma non venire ancora… questa volta ti voglio addosso mentre mi vieni dentro!!! Forza… lavoratemi insieme… ”
Aumentammo il ritmo al massimo: Franco le girava le dita nel culo come un mulinello, io la sbattevo con affondi bestiali… lei urlava come una maiala ferita… finché non scoppiò.
“Ahhhhhhh!!!! Bastardi…. Bastardiiiiiii… vengooo!!! Godoooo!!! Vi pregooo… seguitate… non vi fermate… è troppo bellooooooo!!!!”
E noi seguitammo a farla godere… Franco nel culo e io nella fica!
Dopo un po’, mentre io seguitavo a chiavarla, Franco tolse le dita dal culo, afferrò le natiche e le allargò completamente: la rosellina, completamente dilatata, era una delizia per gli occhi.
Franco mi fissò con una espressione colma di libidine.
“Ti prego… ti prego… inculala! Fammi vedere il tuo uccello che le entra nel culo… lo desidero da impazzire! Sfondala… farò quello che vuoi… ma fammi vedere come inculi tua figlia!!!”
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