incesto
Un amore di figlia - 3
di bird2012
12.01.2013 |
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"“Madonnina santa! Amore, ma è durissimo, non riesco a tirarlo fuori: devi toglierti i calzoni..."
UN AMORE DI FIGLIACap.3
Da quel giorno io e Lory instaurammo un rapporto a dir poco idilliaco, un rapporto in cui amore e libidine coesistevano in ugual misura.
A casa non indossavamo più gli indumenti intimi e approfittavamo di ogni occasione per accarezzarci reciprocamente i nostri corpi sempre più desiderosi e disponibili a voluttuose carezze.
Ogni volta che ci passavamo vicino era divenuta una dolce abitudine scambiarci languidi bacetti e sussurrarci tenere parole d’amore.
“Mamma, mi hai stregato! Appena ti avvicini mi sento il cuore andare a mille… vorrei saltarti addosso e soffocarti di baci.”
“Lory, amore di mamma, sei la donna che ho sempre sognato di avere per amante: basta un tuo sguardo per farmi vibrare!”
Un giorno, dopo aver trascorso un intero pomeriggio a procurarci innumerevoli orgasmi una nelle braccia dell’altra, in un momento di particolare godimento dovuto alla sua mano che mi frugava dentro la fica mentre le sue labbra stampavano sul mio viso una miriade di baci, le sussurrai:
“Angelo mio, quanto vorrei essere un uomo per poterti scopare e avere un figlio da te!”
Scoppiò a piangere dalla felicità: le mie parole l’avevano toccata profondamente!
“Oh, si! Mamma… mamma… scopami… scopami… sono tua!!!”
“Si, amore adorato, ci scoperemo insieme, ma voglio farlo di fronte a Franco: deve essere consapevole dell’amore che c’è tra di noi e di quanto piacere siamo in grado di darci!”
“Si, mamma… brava! Ormai ho deciso, e non tornerò indietro. Franco deve accettare il nostro rapporto e quindi è bene che sappia! Anche se non volesse accettare un triangolo, non potrà impedirmi di essere la tua amante: vi amo da morire entrambi, ma una cosa deve essere chiara nella sua mente… a te non rinuncerò mai!!!”
A questo punto fui io a scoppiare a piangere dalla gioia… ma avrei messo in campo tutta la mia arte seduttiva per coinvolgere Franco in una situazione impossibile da rinunciare: scoparsi madre e figlia!
Venne la sera dell’invito.
Lory sprizzava gioia da tutti i pori ed anche io mi sentivo particolarmente su di giri.
“Mamma, sono eccitatissima! Sono impaziente, non vedo l’ora venga questa sera: pensi che faremo qualcosa?”
“Non lo so, amore, lo spero fortemente, ma non dipende solo da noi! Comunque tu approfitta di tutto quello che dico, coinvolgilo e facciamolo eccitare: non credo ci manchino gli argomenti giusti!”
“Tranquilla, mamma, gli faremo scoppiare il cazzo… lo faremo schizzare come un porco!”
Sorrise, mentre gli occhi le brillavano: era una delizia guardarla!
La sera Franco si presentò con due stupendi fasci di rose rosse.
“Uno per il mio amore e uno per lei, signora… un omaggio alla sua bellezza!”
“Ti ringrazio, Franco, sei molto galante!”
“Ma è la verità, signora: lei è stupenda!”
Ero sempre stata molto sensibile ai complimenti: la mia passera dava già segni di insofferenza.
Intervenne Lory ridendo.
“Hei! Sembrate due innamorati: manca solo che vi baciate!”
“Ma Lory, sono complimenti innocenti, vero Franco? E poi potrebbe essere mio figlio! Anzi, per farti vedere che non c’è alcuna malizia gli stampo un bel bacetto sulla guancia, come farebbe una mamma con il suo bambino.”
Mi avvicinai a Franco e gli scoccai un bel bacio sulla guancia, molto vicino agli angoli della bocca!
Nel far questo aderii con tutto il corpo contro il suo e gli poggiai una coscia contro il pacco: sentii già una bella protuberanza. Bene… bene… la serata si prospettava interessante!
Sentii Franco fremere.
“Signora, se tutte le mamme fossero come lei sia benedetto l’incesto!”
Ridemmo tutti e tre, ma già si percepiva che l’atmosfera si stava riscaldando.
“Bene, ragazzi, rimanete pure in salotto che io vado in cucina a terminare di preparare la cena. Mi raccomando: non fate i porcellini… alla mia età potrei essere invidiosa!”
Lory prese Franco per mano e si misero seduti sul divano.
Appena seduta, allargò le gambe: vidi subito che non indossava l’intimo… che adorabile porcellina!
Strinse Franco e mi guardò.
“Tranquilla, mamma, eventualmente ti avverto: non vorrei che entrando all’improvviso mi vedessi con la bocca occupata!”
Franco rimase interdetto alle parole di Lory.
“Lory, ma che dici!”
Lory rideva di gusto.
“Non temere, mamma non si scandalizza! Il nostro è un rapporto un po’ particolare: siamo come due amiche intime… molto intime!”
Franco sembrava sempre più incredulo. Intervenni io.
“E’ vero Franco, tra me e Lory non ci sono segreti! Può accadere quando madre e figlia vivono sole senza, purtroppo, altri affetti. Mia figlia prova un grande piacere nel raccontarmi i più intimi particolari del vostro rapporto. Conosco bene tutte le vostre effusioni: so perfettamente quanto sappia deliziarti con i suoi deliziosi giochi di bocca, giochi che, per quanto io ne sappia, sono da te particolarmente graditi!
Comunque non voglio mettervi a disagio: siete fidanzati ed è giusto dare libero sfogo alla vostra passione… divertitevi pure, senza problemi! Io vado in cucina e chiudo la porta del salotto. Tra una decina di minuti la cena è pronta, ma tranquilli… fate pure con comodo!
Io prima di entrare busso, oltre a non disturbare il vostro piacere, preferisco non guardarvi: le vostre effusioni potrebbero risvegliarmi sopiti desideri… è meglio non destare il can che dorme!”
Uscii dal salotto e chiusi la porta, ma, ovviamente, rimasi dietro la porta ad origliare. Sentii subito la voce di Lory.
“Dai, amore, tiralo fuori… fammelo succhiare un pochino!”
“Lory, ma che sei pazza!!! Di là c’è tua madre!”
“E allora? Non l’hai sentita? Tornerà tra un decina di minuti e poi busserà prima di entrare. Dai… fammelo sentire. Dio, quanto è duro: brutto porco, la mia mammina ti ha fatto eccitare!”
“Scusa, amore, ma non è colpa mia! Tutti quei discorsi e poi quando mi ha dato quel bacetto ho sentito la sua coscia contro il cazzo… non sono mica di legno!”
“Amore, non devi scusarti! Ma non l’hai capito che non mi dispiace affatto che la mia mamma ti faccia ingrifare come un maiale? Anzi, la cosa mi eccita da impazzire… senti come sono bagnata!”
“Madonna santa… sei un lago!”
“Te l’ho detto! Mi eccita molto il pensiero che mamma ti faccia addrizzare: poi tu non mi hai confessato che te la scoperesti volentieri? Uhmmm! Ancora più eccitante! Dai, tiralo fuori che te lo voglio succhiare!”
Mentre sentivo tutti quei discorsi mi ero messa una mano dentro le mutandine e mi stavo sgrillettando lentamente.
Dopo qualche attimo sentii il classico rumore del risucchio: la mia bambina stava dando sfogo alla sua libidine.
“Uhmm! Quanto è grosso! Glielo ho detto a mamma che hai uno stupendo cazzo, lungo e grosso… e che a me piace molto il cazzo grosso… e che quando me lo infili mi fai impazzire!”
Sentivo Franco cominciare a mugolare dal piacere.
“E cosa ha detto tua madre? Anche a lei piace il cazzo grosso?”
“Ne è stata molto felice per la mia completa soddisfazione sessuale! Mamma sa bene quanto siano importanti anche le dimensioni del membro per appagare pienamente una donna! Spesso mi dice che forse esagero nel lodare tanto le tue dimensioni e che lei è come San Tommaso… non crede se non vede!”
“Dio santo! Fermati… Lory fermati che mi fai venire!”
“Uhmmm! Che dolce porcellino che sei, amore? Il pensiero che mamma ti guardi il cazzo ti fa venire: bene, ne sono felice! Perché non glielo fai vedere questa sera? Dai, amore, potremmo trascorrere una serata trasgressiva!”
“Lory, ma che sei pazza? Farlo vedere a tua madre?”
“Dai, amore, ti prego! Voglio vedere l’espressione di mamma quando vede quanto sia dotato il suo futuro genero! Dai, amore, ti prego… fammi contenta… faccio tutto io… ci stai?”
“Lory, sei un diavolo! O.K., hai vinto! Fai ciò che desideri, ma vorrà dire che se tua madre mi prenderà a calci e mi caccerà da casa la colpa sarà tua!”
“D’accordo, amore, però se mamma alla vista del tuo uccello da sfogo alla sua ridestata libidine e ti spompina il merito sarà il mio!!!”
“E non saresti gelosa?”
“Non solo non ne sarei gelosa, ma ne sarei felice! Te lo ripeto ancora una volta: vi amo entrambi e sarebbe stupendo vedervi godere insieme!”
“Ogni giorno che passa diventi più maialina!”
“Ti dispiace? Ti sta scandalizzando il mio desiderio di vederti insieme a lei?”
“No, amore: questa sera sto capendo quanto amore hai nei suoi confronti e quanto desideri il suo piacere… anche sessuale!”
“Grazie, amore! Ti amo ancora di più rispetto a un’ora fa! Adesso ti lascio stare altrimenti ti faccio schizzare… e rovino la serata! Per ora lo rimetto dentro, ma tienilo pronto per il dopo cena! Io vado in cucina per aiutare mamma!”
Mi allontanai dalla porta del salotto e andai in cucina.
Dopo qualche minuto entrò Lory: era l’emblema della felicità!
Mi gettò le braccia al collo e mi abbracciò forte.
“Mamma! Mamma… le cose vanno a gonfie vele!”
“Si, amore, lo so… ho sentito tutto!”
“Oh, mamma… non vedo l’ora!”
“Sei sempre decisa di andare fino in fondo?”
“Si, mamma, adesso più che mai, specie ora che ho capito che Franco non si tirerebbe indietro! Ti prego!”
“D’accordo, amore: allora questa sera ce lo scoperemo insieme!!!”
La cena trascorse in grande allegria: qualche battuta, qualche doppio senso, un ottimo vinello che aveva accompagnato la cena, tutto contribuì a creare una atmosfera ricca di erotismo.
“Mamma, lascia stare i piatti, ti aiuto io domani: andiamocene in salotto a bere qualcosa in santa pace!”
“O.K. ragazzi, andiamo, mentre preparo i drink voi pensate a come trascorrere il resto della serata!”
“Io una idea ce l’avrei… vero Franco?” esclamò sorridendo Lory.
“Sta buona, Lory, ti prego… non mettermi in imbarazzo!”
Porsi loro i bicchierini con dell’ottima grappa e ci sedemmo sul divano, con Franco in mezzo a noi due: come due consumate puttane spingemmo i nostri corpi contro il suo e Lory gli mise una mano sulla coscia e cominciò ad accarezzarlo.
Mi rivolsi a Lory.
“Perché Franco si sente in imbarazzo? E’ forse per la mia presenza?”
“No, mamma, ma che dici! Gli ho solo detto che tu non credi che sia superdotato!”
“Non è che non ci creda, è che talvolta la donna giudica il suo uomo con gli occhi dell’amore, per cui potrebbe darsi che dimensioni leggermente superiori alla media potrebbero essere giudicate in maniera eccessiva!”
“Mamma, è vero che io sono innamoratissima del mio uomo, ma non credi che a 23 anni sappia ben riconoscere se il suo uccello è un passerotto o un bel condor? Per cui, per dimostrarti che non sono una mitomane, gli ho chiesto di fartelo vedere… che male c’è!”
“Lory, ti prego, cosa penserà tua madre! Mostrarmi a lei… la mia futura suocera… penserà io sia un depravato!”
Intervenni prontamente.
“Franco, ti sbagli, non lo penserei mai! Poi, se la cosa può tranquillizzarti, non mi scandalizzerei assolutamente: diciamo che qualche esperienza alle spalle non mi manca! Per essere chiari ho avuto la fortuna di ammirare, e anche di assaggiare, qualche bell’uccello, ma comprendo il tuo imbarazzo. Lory, a questo punto pensa tu a risolvere la questione!”
“Con vero piacere, mamma! Dai, amore, facciamole vedere il tuo gioiello!”
Portò la mano sulla cinta, la slacciò, sbottonò la patta e mise la mano dentro.
“Madonnina santa! Amore, ma è durissimo, non riesco a tirarlo fuori: devi toglierti i calzoni. Mamma, aiutami!”
Mi adoperai per il bene della famiglia!
In un attimo gli togliemmo i pantaloni: sotto i boxer c’era una protuberanza enorme.
“Mamma, guarda quanto è grosso… togli i boxer!”
Mi misi in ginocchio davanti a lui, infilai le dita all’interno dell’elastico e lentamente tirai giu!
Apparve ai miei occhi un qualcosa di straordinario: era riduttivo chiamare cazzo un paletto di carne del genere!
Lungo ben oltre i 20 cm, grosso come il polso di un bambino, con una enorme cappella rosso fuoco!
Lo impugnai delicatamente e lo accarezzai per tutta la lunghezza, dalle palle alla cappella… bollente e durissimo!
Un cazzo da gustarsi quanto prima… la fica già lo reclamava!
“Dio mio! Figlia mia, avevi ragione… questa è una gioia per la vista… e non solo!!!” Ma davvero riesci a farti penetrare?”
“Certo, mamma… me lo prendo tutto!”
“Scusa se te lo chiedo, non voglio violare la tua privacy… anche dietro?”
“Certamente! Anche nel culetto… ormai è bello allenato! Cosa ne pensi, mamma, ti piace? E’ di tuo gradimento?”
“Si! Sinceramente molto!”
“E poi dovresti sentire quanto è buono!”
Così dicendo tirò fuori la lingua e, mentre seguitavo a tenerlo in mano, prese a leccare golosamente la cappella.
Il cazzo, sotto i delicati colpi di lingua di Lory, mi vibrava in mano: una sensazione meravigliosa!
Franco sobbalzò!
“Dio mio… Lory, ti prego… fermati!!!”
Guardai Lory
“Si, tesoro, fermati! Vieni vicino a me… godiamocelo insieme!”
Lory scese dal divano e venne accanto a me: tutte e due in ginocchio di fronte a Franco, con i viso vicino al suo ventre.
Baciai subito Lory… percepii subito la sua forte eccitazione!
“Amore di mamma, dai, lecchiamolo insieme: è il nostro primo pompino a due bocche e sono certo che Franco gradirà!!”
Guardai Franco, come se attendessi la sua approvazione.
Non parlò, ma mise le sue mani sulle nostre teste e, accarezzandoci i capelli, spinse le nostre bocche contro il suo membro: un invito inequivocabile… che noi accettammo con gioia!
Iniziammo a slinguarlo insieme.
Le nostre lingue partirono con una deliziosa leccata delle palle: io ne presi subito una in bocca e cominciai a succhiarla delicatamente, Lory mi imitò immediatamente imboccando l’altra!
Gli succhiammo insieme tutte e due le palle!
Franco si dimenava sul divano.
“Puttane! Siete due puttane… le mie due splendide puttane! Brave! Succhiate!”
Per facilitare il nostro duplice servizietto gli alzammo le gambe contro il petto: in questa posizione le palle, il cazzo e il culetto erano a nostra completa disposizione.
Con le nostre due lingue seguitammo a salire lungo l’asta: veloci leccatine che rendevano il cazzo sempre più duro e viscido di saliva.
Arrivate alla cappella ci dividemmo amorevolmente i compiti: io passavo la lingua piatta sopra la punta, mentre lei prese a leccare freneticamente il frenulo, il punto più sensibile del sesso maschile.
Franco muoveva convulsamente il ventre contro le nostre bocche e seguitava a mugolare come un maiale.
“Si! Si! Leccatelo… succhiatelo! Uhm!! Che deliziose troie… madre e figlia!!!”
Mi rivolsi a Lory.
“Tesoro, tu spompina la cappella, succhiala… io scendo un attimo ai piani bassi… al mio futuro genero voglio far provare qualcosa in più!”
Mentre mia figlia imboccava la cappella del suo uomo, io portai il mio viso tra le sue natiche, gli aprii il culetto e incollai la bocca sul buchino: cominciai a succhiargli lo sfintere come una ventosa.
Franco urlò.
“Noooo!! Cazzo! Che troia! Mi sta leccando il culo!!!”
Lory, abbacinata dal mio servizio, tolse un attimo la bocca.
“Dio santo! Mamma sei stupenda! Che porca… dai… brava… leccagli il culo!”
E si gettò di nuovo sul cazzo per imboccarlo completamente.
Per un po’ seguitai a succhiare e leccare la rosellina, poi, quando vidi che lo sfintere era bello dilatato, umido e pronto, gli appuntai, senza reticenza, il dito medio e spinsi con decisione: il dito entrò completamente mentre Franco emetteva un lungo gemito di godimento.
“Nooo! Anche il dito nel culo! Cazzo… mi inculaaa!”
Lory di nuovo incitò il mio operato.
“Brava, mamma, sei un angelo! Inculalo! Inculalo… è un porco… fallo godere nel culo… io intanto seguito a succhiarlo!”
“Si, amore, lo inculo: i maschietti non vogliono ammetterlo, ma gradiscono molto un dito nel sederino mentre gli succhiano l’uccello!”
Per un po’ lo deliziammo con questo duplice servizietto: il ditino della suocera nel culetto e la bocca della fidanzata intorno al cazzo!
Ma ormai era arrivato il momento di dedicare un po’ di attenzione anche alle nostre passere.
Mi rivolsi a Lory.
“Amore, Franco ormai è bello pronto per impalarti: voglio proprio gustarmi come riesci a prenderlo tutto! Vuoi che ti prepari un pochino? Vuoi sentire un po’ la mia lingua?”
“Oh! Si, mamma! Si… si… leccamela… fa vedere a Franco come me la lecchi!”
Finalmente: non vedevo l’ora di far ammirare a Franco come deliziavo la fica di mia figlia.
Lo guardai.
“Adesso goditi questo dolce spettacolo: non capita tutti i giorni di vedere una madre che lecca la fica alla figlia! Te la preparo bene, così potrai impalarla più facilmente!”
Franco mi guardava esterrefatto!
“Ma veramente lecchi Lory? Dio santo! Lecchi tua figlia? Pensavo fossero solo vostre fantasie!”
“Pensavi male! Ero certa avessi capito che io e Lory abbiamo instaurato un dolcissimo rapporto intimo… molto intimo… vero tesoro?”
Lory abbracciò Franco e lo baciò con passione.
“Franco, amore mio, mamma dice la verità: io e lei ci diamo reciproco piacere, con tanto, tanto amore! Ti prego, fammi felice… dimmi che anche tu desideri che io e lei ci amiamo… anche sessualmente!”
Franco era rosso dall’eccitazione… io e la sua fidanzata gli stavamo prospettando di accettare un rapporto lesbico madre-figlia.
Franco ci fissava, ma taceva… temeva di accettare la realtà.
Lory lo baciò nuovamente.
“Amore, forse non hai ben compreso: se mi permetterai di gettarmi tra le braccia di mia madre ce ne sarà anche per te! Non sarò egoista per pensare solo al mio piacere: sono certa che mamma sarà ben felice di dedicarsi anche al suo futuro genero! Tesoro mio, ci amiamo con tutta l’anima e dobbiamo condividere tutti i piaceri: non mi hai sempre confessato il tuo gran desiderio di scoparti mia madre?”
Franco mi guardò… forse aspettava un mio cenno di assenso, ma io non parlai: presi la sua testa tra le mie mani, l’attirai verso di me e incollai la sua bocca alla mia, infilandogli tutta la lingua in bocca.
Dopo il primo attimo di titubanza ricambiò il mio bacio: le nostre lingue saettavano come serpentelli una nella bocca dell’altra.
Cominciammo a limonare oscenamente!
Lory avvicinò il suo volto al nostro.
“Dio, come siete belli! Baciatevi! Vi amo entrambi… baciatevi… mi eccitate da morire!”
Mi staccai da Franco e gli sussurrai sul viso.
“Non sei solo tu a desiderarmi… anche io ti voglio… specie ora che ho visto il tuo gioiello! Sono certa che tra le mie cosce troverai il giusto premio per averci permesso di amarci! Vi voglio entrambi… mia figlia e te! Non ci deludere… e non te ne pentirai!”
Girai il volto verso Lory, con la mano sinistra presi la sua testa e la baciai in bocca… con la destra presi la testa di Franco e attirai la sua bocca vicino alle nostre.
Iniziammo un libidinoso slinguamento a tre lingue: ognuno leccava, succhiava e sbavava sulle lingue degli altri due.
Dopo un po’ mi staccai.
“Lory, credo che Franco abbia voglia di vederci!”
In un attimo fummo tutti e tre nudi, ma io rimasi con le calze autoreggenti: mi facevano sentire ancora più troia!
Lory si era sdraiata sul divano, una gamba a cavallo dello schienale e una stesa fuori del divano… la fica completamente aperta.
Invitai Franco ad avvicinarsi.
“Vieni, avvicina il tuo cazzo alla fica della nostra porcellina… voglio deliziarvi tutti e due!”
Si mise in ginocchio tra le cosce della fidanzata con il suo enorme palo adagiato sopra il suo ventre.
Avvicinai la bocca ai loro sessi: con una mano aprii le labbra della passera della mia piccolina, con l’altra impugnai il cazzo di Franco… era così grosso che mi impediva di chiudere la mano! Procurava un fremito anche solo tenerlo in mano!
Cominciai a sputare sopra la fica e sopra il cazzo, cercando di fare più rumore che fosse possibile: sapevo quanto fosse eccitante sentire il rumore dello sputo!
Spalmai con la mano la saliva lungo tutta l’asta, dalla baso al glande, mentre con la bocca cominciai a leccare la passera di mia figlia, risucchiando oscenamente la saliva… appena la mia lingua sfiorò il suo clito la sentii sobbalzare.
“Oh! Mamma! Si! Si! Leccamela… è tutta aperta… leccamela tutta! Fammi godere! Aaaahhh! Dai… Franco ci guarda!”
Spingeva il suo ventre contro la mia bocca per gustare meglio la lingua che percorreva lungo tutto lo spacco.
Anche Franco, bandita ormai ogni timidezza e ogni remora, mi incitava oscenamente.
“Dai… porca… leccala… lecca la fica di tua figlia… falla godere!”
Questi incitamenti aumentavano la mia libidine.
Con la bocca incollata sulla fica aperta la succhiavo, la lappavo, la mordevo, le titillavo l’uretra, nella speranza di gustare qualche goccia della sua pipì: cercavo di onorare la fica di mia figlia nel migliore dei modi
“Lory cominciò ad urlare.
“Dio santo! Me la stai mangiando! Oddio… che leccata! Aaaahhh! Franco, guarda mamma come me la lecca! Bastarda… fermati, non farmi ancora venire… porca… no! No! Non leccarmi li… fermati se no ti piscio in bocca!!!”
Sollevai la bocca.
“Tanto lo so che prima o poi me la farai in bocca! Non vedi l’ora di ricambiare la mia spruzzata! Ma adesso facciamo vedere a Franco come si amano le nostre fiche e come si baciano!”
Le sollevai una gamba, che strinsi forte a me, incrociai le gambe in mezzo alle sue e posai la mia fica contro la sua: la sentii bollente e umida.
Abbracciata alla sua gamba cominciai ad ondeggiare il bacino avanti e indietro e a strofinare la mia fica contro la sua: la mia piccolina non era abituata a questo piacere e manifestò apertamente il suo godimento.
“Mamma, cazzo santo! Che meraviglia! Sento perfettamente le tue labbra contro le mie… e anche il tuo grilletto contro il mio! Li sento… li sento… i nostri grilletti si stanno baciando! Mamma, ti prego… strofina forte… non ti fermare! Veniamo insieme… ti prego… insieme… mentre le nostre fiche si baciano!”
“Si! Anche io lo voglio… voglio venire sopra la tua fica! Facciamo vedere a Franco come godono una madre e una figlia che si amano!”
Cominciai a muovere il ventre convulsamente facendo in modo che i grilletti strusciassero uno contro l’altro per poter venire insieme.
Sentivo l’orgasmo arrivare e la testa scoppiare.
Lory aveva afferrato le mie natiche e spingeva il mio ventre contro il suo per sentire maggiormente il contatto con la mia fica.
Sentii Lory urlare… stava venendo!
“Mammaaaa!!! Sto venendo tra le tue cosceee!!!”
La seguii a ruota: mi aggrappai alla sua gamba mentre sborravo una marea di succhi sopra la sua fica.
“Tesoro di mamma… ho sborrato sopra la tua fica! Angelo mio… mi fai impazzire!”
Erano stati due stupendi orgasmi, ma non erano riusciti a placare la nostra grande eccitazione.
Diedi un po’ di riposo a Lory, ma mi sembrava giusto, e ne avevo anche una gran voglia, di dedicarmi anche al mio futuro genero.
Imboccai il cazzo di Franco: dovetti allargare al massimo la bocca per far entrare la cappella.
Cominciai a succhiare con tutta la forza che avevo: sentii sulla lingua le prime gocce di liquido spermatico.
Feci urlare anche lui.
“Uhm! Che bocchinara! Succhiamelo… Lory, amore, tua madre è anche una gran pompinara!”
Lo spompinai per un bel po’ e quando vidi che Lory si era un po’ ripresa, le dissi di avvicinare nuovamente la fica al cazzo del suo uomo.
Iniziai ad alternare leccate di fica a succhiate di cazzo: sentivo i loro corpi vibrare sotto la mia lingua, i loro gemiti erano musica per le mie orecchie!
Non volevo più aspettare: strofinai la cappella lungo tutto lo spacco della fica di Lory, poi l’appuntai all’ingresso della vagina.
“Dai, Franco… spingi… ficcaglielo dentro… fammi vedere come glielo infili!”
Con entrambe le mani allargai le labbra e presi a leccare furiosamente il grillo, mentre a pochi centimetri ammiravo l’ingresso trionfante del cazzo nella vagina di mia figlia.
Dio santo, che spettacolo: vedere le labbra dischiudersi completamente per inglobare quella meraviglia della natura che era il cazzo di Franco!
Vedere quei 23 cm di carne farsi strada lentamente, ma inesorabilmente, tra le pareti vaginali di Lory mi mandava il sangue in testa!
Solo quando il pube di Franco entrò a contatto con quello di Lory, mi resi conto che la mia piccolina se lo era preso tutto: quella delizia di cazzo le aveva riempito completamente il ventre.
Sentii la mia fica contrarsi spasmodicamente: lo volevo pure io!
Era giusto dare la precedenza a Lory: le spettava di diritto gustarsi per prima il cazzo del suo uomo!
Io avrei atteso trepidante il mio turno: sapevo che il mio angioletto mi avrebbe ceduto con amore il suo uomo e io non mi sarei certo fatta scappare l’occasione!
Me lo sarei goduto fino all’ultima goccia di sborra, con l’amorevole consenso di mia figlia!
Uhmmmmmmm! Ancora più gustosa la cosa: mia figlia che mi offriva su un piatto d’argento l’incantevole cazzo del suo uomo!
Franco aveva preso a chiavarla con impeto: il cazzo entrava e usciva dalla pancia del mio angelo che era un piacere per gli occhi!
Che meraviglia: gli umori, che colavano copiosi dalla vagina, a seguito del movimento dentro e fuori del cazzo, si erano addensati fino a formare una schiuma… una deliziosa e libidinosa schiuma che ricopriva il cazzo.
Una immagine di una libidine unica: sembrava che la fica sbavasse sopra il cazzo che la stava facendo godere!
Il mio amore era al colmo della eccitazione: dall’inizio della serata aveva accumulato desiderio, voglia, libidine… e adesso quel cazzo che la sfondava!
Gemeva, ansimava e si dimenava sotto i colpi frenetici del suo uomo, mentre le mie labbra avevano imprigionato il grilletto per una amorevole e appassionata succhiata.
La vidi allargare completamente le cosce e spingere il suo ventre verso di noi… capii che stava per venire di nuovo.
“Aaaaa! Dio! Si… Franco… sventrami! Sfondamela! Siii… spingimelo tutto… tutto! Mamma… amore mio… succhiami… la tua bocca mi sta togliendo l’anima!! Bastardiii!!! Siiiiii! Ancoraaa… godooooo!!! Vengoooooo!!!!! Amori miei… amori miei!!!”
Con il cazzo del suo uomo nella fica e la lingua di sua madre sul grilletto, il mio angelo ebbe un altro orgasmo tremendo, che la fece contorcere sul divano.
Franco seguitava a chiavarla senza sosta, e Lory seguitava a gemere dal godimento.
“Ancora… ancora… tutti e due… vi voglio tutti e due… vi amo… ancora!”
Franco rispondeva alla grande alla richiesta della sua donna: le teneva le cosce spalancate e la trapanava senza un attimo di riposo.
“Godi, tesoro… godi! Sento gli spasmi della tua fica: uhmmm… me lo stai mungendo!”
Mi avvicinai al viso di Lory e la baciai: mi abbracciò e mi strinse forte a se.
“Oh, mamma… mamma… prima con la tua fica, ora con la tua lingua mi hai fatto morire: non posso più fare a meno di te, mi sento tua… tua… per sempre!!!”
Cominciammo a slinguarci come due indemoniate, mentre il suo corpo seguitava a sobbalzare sotto i colpi del suo uomo.
Dopo un po’ si staccò… aveva il volto trasfigurato dalla libidine!
“Mamma, Dio mio… sono ancora eccitatissima! Ma adesso voglio vedervi insieme! Dai!”
Mi alzai e li presi per mano.
“Venite, andiamo sul mio letto… saremo più comodi!”
Continua…
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