incesto
I miei gemelli - 6
di bird2012
05.02.2013 |
33.915 |
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"Allargai a dismisura le cosce, mentre gli stringevo la verga e gli mordevo le labbra: accolse immediatamente il mio invito infilandomi due dita profondamente..."
I MIEI GEMELLICap. 6
“Walter, angelo mio! Ognuno dei nostri sessi ha fatto pienamente il suo dovere: io sono completamente fradicia e tu incredibilmente duro! Che ne dici di iniziare i giochetti che si fanno tra maschietti e femminucce? Dai, tiralo fuori, fammelo vedere! No… anzi… aspetta… faccio io!”
Gli slacciai le cintura, abbassai la zip e gli aprii i pantaloni.
Considerata la possente erezione, gli slip non riuscivano a contenerlo tutto: dall’elastico spuntava maestosa la grossa cappella, rossa vermiglio!
Stupenda immagine, altamente libidinosa: tutto il membro duro coperto dallo slip, solo con la cappella scoperta!
Mi chinai per dare subito il benvenuto a quella meraviglia: la ricoprii di baci e slinguate, ma sotto la mano sentivo l’asta soffrire, imprigionata com’era dalla la stoffa degli slip e strangolata dall’elastico!!
Non potevo assistere impunemente a quel martirio: l’uccello deve essere libero per cercare il nido che gli appartiene!
Afferrai l’elastico e abbassai con forza gli slip: vidi l’uccello spiccare il volo e riacquistare la sua libertà!
Madonnina santa, che meraviglia!
Aveva ragione Marco!
Una stupenda verga, intimo desiderio di ogni donna degna di tale nome, si presentò imperiosa al mio sguardo, non solo lunga, ad occhio certamente ben oltre i 20 cm, ma anche bella grossa!
La impugnai e la strinsi, per sondarne la consistenza: bollente e dura come il marmo, non cedette di un millimetro sotto la mia stretta!
Sentivo le vene gonfie che la attraversavano pulsare contro il palmo della mia mano.
Abbassai con libidine tutta la pelle e la scappellai completamente: ora la cappella, non più soffocata dall’elastico, si mostrava ai miei occhi in tutta la sua maestosità.
Appuntai la lingua sul buchino e lo stuzzicai delicatamente: già pensavo a quando avrebbe eruttato con sensuale violenza tutta la sua sborra per riempirmi la fica, il culetto e la bocca!
La ricoprii ancora di languidi bacetti e ci feci colare sopra una grande quantità di saliva, che spalmai diligentemente lungo tutta l’asta.
Mentre iniziavo a segare e ad accarezzare tutto quel libidinoso uccello insalivato, mi sollevai e fissai il mio adorato nipotino.
“Dio mio! Amore della zia, che tu sia benedetto! Questo si che è un cazzo… un meraviglioso cazzo! Quasi quasi sono arrabbiata con te: perché hai aspettato tanto? Potevi venire quando avevi 18 anni: quante scopate ci siamo persi! Dai… dobbiamo rimetterci in pari!!!”
Mi incollai nuovamente alla sua bocca e gli sputai tra le labbra la mia saliva, mentre avevo iniziato a segarlo con passione.
Appena sentì la mia saliva tra le labbra il mio porcellino spalancò la bocca inviandomi un chiaro messaggio di gradimento: seguitai a sputargli in bocca la mia saliva, mentre sentivo il membro sussultarmi in mano.
Cominciò ad abbassarmi il perizoma: benchè minuscolo era certamente meglio sentire la fica a pelle!
Sollevai il sedere dal divano per facilitargli il compito e muovendo scompostamente le gambe riuscii a toglierlo completamente: ora la mia fica nuda era completamente a sua disposizione.
Allargai a dismisura le cosce, mentre gli stringevo la verga e gli mordevo le labbra: accolse immediatamente il mio invito infilandomi due dita profondamente nella fica.
Grugnii di piacere.
“Grrrrrrr!!! Bravo… spingile bene in fondo… mi piace sentirmi vellicare la bocca dell’utero con le dita! Ma ti avverto che la mia passera è molto esigente: quando è molto eccitata solo due dita non le bastano!”
Il mio tesoro mi capiva al volo: tolse le due dita e dopo un attimo sentii la vagina riempirsi completamente.
“Dio! Walter, quante sono?”
“Quattro!”
“Bravo tesoro, sei un angelo! Adesso fottimi… forte… mi piace farmi chiavare con la mano… il suo movimento veloce mi procura un piacere diverso da quello dell’uccello! Io intanto ti sego, ma non venire… dopo ti voglio dentro!”
Incollammo ancora le nostre bocche in un bacio osceno, mentre io lo segavo e lui mi chiavava.
I nostri ventri ondeggiavano contro le nostre mani per coadiuvare la reciproca masturbazione.
Le sue quattro dita entravano ed uscivano dalla mia passera in maniera sempre più rapida e profonda: il taglio della sua mano stantuffava dentro di me furiosamente, la mia fica si dilatava sempre di più in modo osceno ad ogni suo affondo e io non potevo più trattenere le mie urla di godimento.
“Siiiiiiii!!!! Cosìììì!!! Bravo… bravo!!! Dentro! Dentroooo!!! Falla godere questa ficaaa!!!”
Seguitammo per un po’, ma poi decisi di cambiare: volevo di più… molto di più!
Mi alzai in piedi, il vestito scivolò in terra lasciandomi nuda, solo con le calze fumé, come si addice ad una vera troia.
Afferrai slip e calzoni e glieli sfilai, mentre lui si era già tolto la camicia: ora eravamo pari!
Lo afferrai per le gambe e lo tirai fino a farlo scivolare lentamente e delicatamente per terra, sopra il mio soffice tappeto.
“Gli scritti li abbiamo superati… adesso facciamo gli esami orali!”
Mi misi in ginocchio davanti a lui, tra le sue gambe… senza staccare lo sguardo dal suo.
“Voglio che ti gusti la mia bocca senza essere distolto da altri piaceri.”
Con le mani gli allargai le gambe e avvicinai il viso a quella meraviglia della natura: volevo prepararlo al meglio prima di infilarmelo dentro!
Iniziai con un lento lavoro solo di lingua, senza pomparlo.
Partii dalle grosse palle, veramente imponenti, poi proseguii lungo tutta l’asta, fino ad arrivare alla cappella.
Qui mi fermai: alla cappella bisogna dedicare il massimo delle attenzioni, è il punto nevralgico del piacere del maschio!
La leccai completamente, solo con la punta della lingua: ad ogni leccata sentivo il cazzo vibrare!
Walter mi guardava estasiato e mi accarezzava i capelli.
“Zia mia… angelo mio… amore mio… !!!”
Poi aggiunsi la bocca: ripartii dalle palle, le succhiai, me le infilai in bocca una per volta, poi passai all’asta, succhiandone ogni centimetro, fino ad arrivare alla cappella che imprigionai tra le labbra e presi a succhiarla.
Walter cominciò a ondeggiare il ventre spingendomi il cazzo in bocca: voleva di più… ed io lo accontentai.
Sempre senza le mani, occupate a tenergli le cosce belle aperte, iniziai una pompata da urlo.
Imboccai completamente la verga: sono abituata a succhiare, per cui, benché con un po’ di fatica, riuscii a infilarmelo tutto, fino in gola!
Lo lavoravo solo di bocca, le mie pompate erano decise e profonde: partivo dalla cappella, scendevo lentamente e andavo fino in fondo, sfiorando i suoi peli con il naso.
Poi risalivo, stringendo le labbra per succhiarlo interamente, fino ad arrivare alla cappella che risucchiavo con forza per poi ricominciare a scendere.
Un su e giù, dentro e fuori che avrebbe fatto sborrare chiunque: per mia fortuna Walter era molto resistente e mi permise di godermi a pieno il pompino.
L’adorato nipote urlava come un maiale.
“Cazzo!!! Te lo prendi tutto! Tutto in bocca! Amore… che donna… che donna meravigliosa!”
Mentre lo tenevo in bocca mi venne voglia di giocare con il suo buchino: intrufolai la mano tra le sue natiche e comincio a massaggiarglielo… con un lungo gemito mi dimostrò il suo completo gradimento!
Al tatto lo sentii subito bello slabbrato, a dimostrazione di profonde attenzioni ricevute, anche da parte di mio figlio.
Appuntai il pollice e spinsi: il suo culetto accolse il dito senza esitazioni.
Tolsi la bocca dal cazzo e lo guardai.
“Tesoro di zia, ho l’impressione che questo buchino abbia ricevuto frequenti visite… o sbaglio?”
Lo sentii irrigidirsi: certamente non si aspettava fossi stata capace di valutare la consistenza di un buchino!
Ma lo tranquillizzai subito.
“Tranquillo, Walter, per me nessun problema! Credo che a questo punto tra noi non debbano esserci segreti. Se la cosa ti interessa ti confesso che sono una convinta bisex, per cui oltre all’uccello adoro anche la passera: dovresti vedermi cosa sono capace tra le braccia, e tra le cosce, di una donna! Per cui se anche a tu, oltre che con le femminucce, ami deliziarti anche con i maschietti, posso dirti solo una cosa: mi eccita da impazzire l’uomo che lo prende nel culetto! Ritengo la bisessualità la perfezione del sesso: puoi provare sia i piaceri dell’uomo che della donna! Spero mi farai assistere a qualche rapporto intimo con qualche tuo amichetto… potrei sempre partecipare per sollazzare l’uccello libero!”
Già pensavo a Marco che lo inculava! Ovviamente non ne feci menzione… ogni cosa a suo tempo!
Walter non credeva alle sue orecchio.
“Davvero parteciperesti a un triangolo? Tu insieme a due uomini?”
“Perché no! Purché il terzo sia bello e dotato come te!”
Ripresi a succhiare voracemente: lo sentivo gonfio e duro, ma non volevo farlo venire… la serata era lunga… e avevo tanti progetti!
Mi fermai e lo guardai.
“Vuoi riposarti un po’?”
“No, ora tocca a me sentire il tuo sapore… voglio che anche tu abbia la tua parte!”.
Mi fece sdraiare sul divano, allargai completamente le cosce più che potevo, posando una gamba sullo schienale.
Si mise in ginocchio con il viso vicino alla mia fica… il suo volto aveva una espressione estasiata…. i suoi occhi brillavano d’eccitazione davanti al delizioso spettacolo!
Gettai benzina sul fuoco: con le mani allargai le labbra per mostrargliela completamente aperta, con il grilletto uscito completamente dal suo cappuccio.
“Tesoro di zia, ti piace? L’ho depilata completamente per fartela gustare meglio!”
“Zia, è splendida! Che meraviglia!”
“Dai, porco, voglio guardarti mentre mi lecchi! Uhm! Succhiami tutta… non lasciare niente!”
Prima di cominciare il delizioso servizio lo sentii esclamare.
“Zia, se ti fa piacere sappi che il sapore della tua pipì mi inebrierebbe!”
Cazzo! Che porco stupendo mi ero ritrovato!
“Uhm! Tesoro, sappi che la cosa mi eccita molto e che mi è sempre piaciuto inondare il viso di chi mi lecca, per cui terrò presente il tuo invito: ma te la farò in bocca quando meno te lo aspetti! Ma per questa sera ho altri intenti! Dai, leccamela… falla godere!”
Ci posò la bocca sopra e iniziò una magistrale leccata.
La sua lingua lavorava di fino: come una spatola, passava lungo tutta la spacca per spennellarla, poi si soffermava sulla vagina, leccava il suo interno per poi chiavarla veloce, poi andava sul grillo e alternava delicate leccate a spasmodiche frullate.
Vedevo la punta della lingua tra le labbra trastullarmi il clito: ad ogni colpetto di lingua sussultavo e lo incitavo.
“Così… così… bravo… bravo nipotino… che lecca la fica della zia!”
Gliela aprivo sempre di più per facilitare la leccata del mio grillo: stavo godendo come una porca! Se avessi voluto ero già pronta a pisciargli in bocca… ma lasciai la sorpresa per un’altra serata.
Dopo le leccate cominciò a deliziarmi con libidinose succhiate: metteva in bocca le labbra, le succhiava avidamente, per poi passare al grilletto, lo imprigionava tra le labbra e lo spompinava come un minuscolo membro.
Sentivo l’orgasmo arrivare a passi lesti.
“Sei un adorabile porco, lecchi la fica in maniera magistrale… Uhmm! Dio, che lingua… se seguiti ti vengo in bocca!”
“Grazie, zia, del complimento, detto da te è ancora più piacevole. Dovessi vedere la tua fica, completamente aperta come un fiore… si… proprio come un fiore! Aspetta, rimani così, tienila tutta aperta.”
Si alzò, prese una rosa dal mazzo e si mise di nuovo in ginocchio davanti a me fissandomi.
“Ogni simile attira il suo simile… dimmi se ti piace!”
Cominciò a strofinare la rosa lungo tutta la fica: sentivo i petali accarezzarmi dolcemente la carne nuda.
Poi la fermava sopra il grillo e la muoveva velocemente: io aprivo al massimo le labbra per godermi pienamente lo strofinio dei petali sopra e intorno al bottoncino.
Un piacere mai provato!
“Dio santo, Walter, mi stai facendo godere come non mai… un piacere diverso! Tesoro di zia, quanto sei dolce… farmi un ditalino con una rosa! Madonna… non fermarti! Fammi venire così, ti prego… lo voglio! Il mio primo orgasmo con te con una rosa! Dai… dai… dai… angelo mio! Dai… così ! Oh, nooo! Cazzooo!!! Vengooo!!!”
La rosa frullava impazzita sopra il mio grilletto procurandomi un orgasmo mai provato.
Ma proprio al momento del culmine del massimo piacere, sentii il cazzo penetrarmi profondamente nella fica!
Cazzo santo! Il mio nipotino sapeva come far godere una donna: me lo aveva infilato proprio mentre stavo venendo! Un godimento indescrivibile… urlai come una pazza!
“Sìììì!!! Walter… amore… che gustooo! Angelo mio… che Dio ti benedica! Così… ora mi sei dentro! Scopami… scopami!”
Iniziò un servizio interno alla mia fica da togliermi il fiato!
Un dentro e fuori da sogno: alternava penetrazioni lente e veloci, poi meravigliosi colpi alla bocca dell’utero che mi facevano sobbalzare.
Poi me lo spingeva tutto, con i nostri ventri a stretto contatto, e girava il bacino per farlo roteare dentro: sentirmi quella verga roteare nel ventre mi mandava in paradiso.
Lo abbracciavo forte, conficcandogli le unghie nella schiena: volevo sentire il suo corpo contro il mio mentre mi fotteva!
Ebbe un fremito.
“Uhmmm! Zia, queste unghie nella mia schiena mi fanno capire che stai godendo… che ti piace come ti scopo!”
“Si… si… amore di zia… mi fa impazzire come mi scopi! Adesso capisco perché le tue amiche te la danno… te le scopi tutte?”
“Si, zia, a te lo posso dire… nella nostra comitiva tutte le ragazze sono ben felici di fare sesso con me!”
“Dio, quanto sei porco… e quanto mi piaci! Allora anche Vichi! Dimmi la verità, te la dà anche mia figlia?”
Ovviamente io già lo sapevo, poiché me lo aveva confessato mia figlia, ma mi piaceva sentirmelo dire da Walter.
“Non dovrei dirtelo, ma spero non ti dispiaccia… si… mi scopo anche Vichi!”
“Uhm!!! Dai, raccontami… mentre mi scopi! Mi eccita sapere… è brava? E’ una porca come me? Dai… dai… dimmelo!”
Lui seguitava a martellarmi e io ondeggiavo il ventre contro il suo per sentirmelo bene dentro.
“Si, è una simpatica porcellina aperta a tutto, ci piace molto fare sesso insieme considerando anche che il nostro rapporto è particolarmente intrigante: anche se riteniamo che il sesso tra cugini non sia un vero e proprio incesto, la cosa ci eccita da morire.”
“Mi dici che è aperta a tutto… anche dietro?”
“Si… e le piace anche molto!”
“Allora ha ripreso dalla mamma!”
Sentii il suo membro gonfiarsi, mentre le sue labbra mi soffocavano di baci.
“Dio santo! Zia… anche a te piace dietro?”
Ricambiai i suoi baci e affondai ancora di più le unghie nella carne.
Sentivo l’orgasmo montare nuovamente… inesorabile.
“Si, tesoro di zia… mi fa impazzire farmi sfondare dietro… è un rapporto che mi procura in immenso godimento, sia fisico che cerebrale… darlo al mio uomo mi fa sentire completamente femmina… sento il perverso piacere di essere sottomessa al suo osceno desiderio di possedermi contro natura… e vado in estasi! Ma ora dai, Walter… dai… spingimelo dentro… dai, fammelo sentire… che sto per venire!”
“Si… anche io quasi ci sono! Uhmm… si… veniamo insieme! Ma dimmi… ti prego… me lo dai?”
Sapevo cosa volesse… ma lo volevo sentire… apertamente…
“Cosa vuoi, amore… dai, che sto per venire… dimmi… cosa vuoi che ti dia la tua amorevole zia… non temere di chiederlooo!!! Vuoi il culoooo? Dai.. dimmelooo… vuoi il culooooo???”
“Siiii!!! Il culooo!!! Dammelooo!!!”
Già me la sentivo quella meravigliosa verga sfondarmi il sederino.
Cominciai a tremare… l’orgasmo mi stava prendendo…
“Siiii… te lo do con tutta me stessa! Pensavi avrei negato il culetto al mio adorato nipote che mi sta facendo godere? Daii! Daiiiii!!! Cazzo… dai che sto venendoooo… spingilo… tuttooooooo!!!” Aaaaaaaaa!!!!!! Sbrodolooooo!!!”
Mentre l’orgasmo mi mandava fuori di testa, sentii le contrazioni del membro dentro i mio ventre e una marea di sperma bollente inondarmi la vagina: il mio angelo mi era venuto dentro… era venuto dentro sua zia!
I suoi gemiti, il suo ansimare, erano la prova inequivocabile di come il mio amore avesse goduto.
“Zia.. sei un angelo… che mi ha portato in paradiso!”
Lo strinsi tra le mie amorevoli braccia.
“Amore di zia… non andare via! Rimani dentro… voglio goderti fino all’ultima goccia!”
Rimanemmo abbracciati esausti sul divano, mentre lo sentivo ancora vibrare e schizzare dentro il mio ventre.
Continua…
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