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Il mio futuro suocero - 6


di bird2012
07.02.2014    |    44.610    |    1 9.5
"La tratteneva tutta in bocca: poi, mentre ci fissava, la ingoiava tutta… e poi spalancava la bocca per dimostrarci di avere ingoiato tutto… da brava..."
IL MIO FUTURO SUOCERO

Cap.6



Dopo circa mezz’ora sentimmo suonare alla porta.

“Luciano, è tuo padre… sei pronto?”

“Si, amore… e tu?”

Mi alzai per andare ad aprire… mi misi una mano sulla fica sopra la gonna e me l’accarezzai.

“Amore mio, non puoi neanche immaginare quanto io sia pronta! Tu aspetta qui che io vado ad accogliere tuo padre: ormai mi hai dato carta bianca… aspettati di tutto… e ricordati che ti voglio complice dei miei piaceri!”

Andai ad aprire.
Appena entrò gli sorrisi, lo presi per mano e mentre lo accompagnavo nel salotto gli sussurrai:

“Vieni, porco… tuo figlio ci sta aspettando!”

Appena entrati padre e figlio si salutarono… ma percepii un certo reciproco imbarazzo.
Dovevo subito rompere il ghiaccio… per mettere i miei maschietti a loro agio.
Io e Franco eravamo in piedi davanti a Luciano, seduto sul divano.

“Luciano, amore, se permetti saluto tuo padre… non vorrei pensasse io sia una maleducata!”

Prima che Franco se ne rendesse conto lo abbracciai, gli ficcai la lingua in bocca e gli misi la mano sopra il pacco, stringendogli amorosamente l’uccello.
Il porco, dopo il primo istante di smarrimento, non si fece cogliere impreparato e ricambiò subito le mie effusioni: oltre a slinguarmi oscenamente sentii con mio sommo piacere la sua mano posarsi sopra la mia fica… uhmmm! Ottimo inizio!
Limonammo un po’, poi ci staccammo.
Volsi lo sguardo verso Luciano: aveva gli occhi di fuori dall’eccitazione!

Franco non era certo uno sprovveduto e sapevo bene quanto fosse spudorato e sfrontato e pronto ad accogliere ogni situazione lussuriosa.
Mi guardò… la sua espressione denotava già una incipiente eccitazione… mi strinse la fica sopra la gonna… arrivarono i primi formicolii tra le cosce!

“Claudia, tuo marito ci sta guardando: gli stiamo offrendo uno spettacolo vergognoso… la futura moglie che si bacia e si accarezza con il padre… cosa penserà di noi? Vuoi già farlo cornuto prima del matrimonio? E tu sarai sempre così espansiva con il tuo futuro suocero?”

Ricambiai il suo sguardo e mi passai la lingua sulle labbra… mi sentivo una grande zoccola.

“Se il mio futuro suocero lo meriterà saprò fare anche di peggio! Vuoi vedere?”

Gli ficcai nuovamente la lingua in bocca, gli sbottonai la patta e tirai fuori il suo meraviglioso cazzo… era già bello in tiro.
Lo impugnai e lo scappellai completamente… poi mi girai verso Luciano in modo da fargli gustare chiaramente le deliziose attenzioni che stavo prestando all’uccello del padre.
La fica stava brontolando di brutto!

“Luciano, tesoro, guarda che bel cazzone ha tuo padre, proprio uguale al tuo! Spero non ti dispiaccia, ma devo fare gli onori di casa… ho dei doveri di ospitalità a cui non posso sottrarmi!”

Mi inginocchiai davanti a Franco e imboccai la verga… tutta, completamente fino in gola!
Ero abituata con l’uccello del figlio, per cui non ebbi alcuna difficoltà ad ospitare tutto in bocca anche quello del padre!
Erano rimasti fuori solo i coglioni, a contatto del mento, ma pensai anche a loro: li racchiusi tra le due mani e presi ad accarezzarli e stringerli ritmicamente… ad ogni stretta il cazzo mi vibrava in bocca!
Lo tenni tutto in bocca, con la cappella che mi solleticava l’ugola, finché potei, poi lo sfilai lentamente… aveva raggiunto il massimo dell’erezione… ero fiera del mio operato!
Guardai Luciano: aveva il cazzo in mano e si stava segando come un adolescente… anche il suo era completamente in tiro!
Brava Claudia, mi dissi, li hai fatti addrizzare bene i cazzi dei tuoi maschietti!
Ma pensai fosse stato meglio fare una pausa… la serata era lunga.

“Basta, ragazzi, altrimenti roviniamo la serata! Sediamoci e parliamo un po’!”

Ci sedemmo vicino a Luciano: mi misi in mezzo a loro… per sentire i loro corpi vicino al mio… allargai le braccia e ogni mia mano impugnò i loro uccelli! Li strinsi e presi a segarli lentamente: volevo che ognuno percepisse il mio desiderio nei suoi confronti.
Guardai Franco.

“Luciano mi ha raccontato tutto… di lui e sua madre… di come si sono amati… e di te che sapevi! E di come hai goduto dei loro amplessi!”

Sentii il suo uccello fremere: il ricordo di suo figlio con la madre lo eccitava.

“Si, è stata un’esperienza meravigliosa, con sensazioni difficili da spiegare: quando tornavo a casa e vedevo la luce che emanavano gli occhi di Giulia, mia moglie, capivo subito… tremavo dall’eccitazione.
L’abbracciavo e aspettavo trepidante la risposta alle mie domande: “Amore, avete scopato, vero? Vedo che ti ha fatto godere molto nostro figlio: hai ancora sul volto l’espressione dei tuoi orgasmi! Ti è venuto dentro? Hai ancora lo sperma nella tua fica? Ti prego, amore mio, raccontami tutto!”
E lei mi dettagliava le loro porcate… le sensazioni che provava nel sentirsi impalare dall’uccello del figlio… ed io impazzivo dal piacere!
Ma queste cose Luciano le conosce, sua madre gli aveva sempre detto che mi avrebbe riferito tutto ciò che facevano.
Ma forse qualcosa Luciano la ignora!”

Io seguitavo a menare i loro cazzi! Dio santo… che gusto segarli insieme, uno per mano!
Franco allungò la mano sul mio seno e cominciò ad accarezzarmi e a mungermi le mammelle… uhmmm!.
Poi si rivolse a Luciano

“Tua madre aveva deciso di coinvolgermi nel vostro rapporto: non più solo una cosa a due, tra te e lei, ma un bel triangolo… lei in mezzo a noi due… tra suo marito e suo figlio e amarci tutti e due insieme!
Me lo disse al ritorno di una sera trascorsa con un nostro amico di giochi.
Mi confessò che era un po’ di tempo che quando facevamo sesso con altre persone, sentiva sempre la tua presenza: insieme a me eri tu che la facevi godere e no gli altri.
La conclusione fu evidente per entrambi: che senso aveva seguitare a giocare con altri se il pensiero era sempre per suo figlio? Tanto valeva giocare con lui.
Decidemmo, di comune accordo, che ti avremmo fatto una sorpresa: avremmo cessato gli incontri con tutti i nostri amici… lei si sarebbe concessa solo a noi due… insieme… gli unici amori della sua vita!
Purtroppo è rimasto un desiderio inesaudito: dopo una settimana il maledetto incidente!”

Sentii Luciano tremare.

“Dio mio, papà… mamma ci voleva amare insieme! Non ci posso pensare: è sempre stato un mio grande desiderio farla godere tra le nostre braccia, ma ho sempre rispettato la sua decisione!
Ritengo sia giusto e doveroso esaudire i desideri della donna che si ama!”

Franco rispose prontamente.

“Luciano, sono più che mai d’accordo con te: ho trascorso tutta la mia vita a soddisfare tutti i desideri di tua madre, di qualunque tipo… quando un uomo ama la propria donna deve fare del tutto per renderla felice ed io l’amavo moltissimo! Sono stato felice con lei… ma purtroppo il passato non torna!”

L’atmosfera si stava intristendo… dovevo intervenire.

“Sapete cosa vi dico? Sono completamente d’accordo con voi! Il passato non torna… ed allora non sarebbe il caso di pensare al presente e anche al futuro? E se ritenete sia giusto soddisfare i desideri della donna che si ama vi faccio presente che io, ringraziando Dio, ho proprio tanti desideri da soddisfare… e penso che questi due splendide verghe che ho la fortuna di accarezzare facciano proprio al caso mio!”

Fissai Luciano con il mio solito sguardo da puttana….

“Amore, ormai il dado è tratto… non si torna più indietro! Prima c’era tua madre, adesso ci sono io! Con tutto il rispetto e l’ammirazione che posso avere per lei, anche se non l’ho conosciuta, non credo di essere da meno! C’è solo una cosa che ci divide: lei ha preferito fare l’amore con voi due separatamente, io invece vi voglio insieme! Mi voglio togliere tanti sfizi con i vostri due uccelli… e poi mi intriga da morire farmi chiavare insieme da padre e figlio… un triangolo da sogno! Credo che anche per voi sia molto più eccitante chiavarmi insieme… che ne dici? Ti eccita vedermi fare la puttana insieme a lui? ”

Lo baciai e gli ficcai tutta la lingua in bocca… gliela mulinai un po’ tra le labbra… sentii subito che cominciava a fremere: ero certa che il mio porcellino non vedeva l’ora di vedere il cazzone di suo padre entrarmi in corpo… e io non vedevo l’ora di farlo contento!
Luciano già cominciava ad ansimare.

“Si, amore, mi manda fuori di testa il pensiero di vederti comportarti da troia in mezzo a noi! Non solo non mi dispiace, amore, ma ne sono felice: posso ammirare dal vivo quanto sei porca!

“Amore, ho fatto una promessa a tuo padre… e tu sai che le promesse le mantengo! Gli ho promesso di farmi fare il culo, ma solo se tu mi avessi dato il permesso: lo avete detto anche voi che è molto più piacevole scoparsi una donna con il consenso del marito! Anche per me è molto più eccitante farmi impalare il culetto da tuo padre con il tuo consenso: allora che dici?”

Luciano aveva gli occhi di fuori… era eccitatissimo.

“Amore, hai il mio consenso a fare tutto ciò che desideri con mio padre! Però ho un desiderio: vorrei essere io ad aprirti il culo per offrirgli il tuo buchino. Mi sembrerà di ricambiare il piacere per tutte le volte che ho inculato mamma! Voglio partecipare attivamente alla vostra prima inculata!”

“Tranquillo, amore… avrai un ruolo di primo piano nei miei piaceri!”

Per tutto il tempo che avevo dialogato con Luciano, non avevo smesso di massaggiare i loro uccelli: ormai prendevano sempre più consistenza.
Mi girai verso Franco e tirai fuori la lingua… il porco non mi fece aspettare… cominciò a succhiarmela con gusto.
Ci slinguammo un po’, sbavando oscenamente ognuno nella bocca dell’altro!
Volevo farlo eccitare per bene.

“Hai sentito che figlio riconoscente è Luciano? Non solo mi concede di giocare anche con te insieme a lui, ma ti offrirà il mio buchetto di culo su un piatto d’argento! Rammento di averti detto quanto mi piaccia prenderlo in culo! Poi con il mio futuro maritino che me lo tiene aperto sarà ancora più eccitante!”

Mi alzai in piedi e mi misi di fronte a loro.

“Questa è la serata della mia iniziazione: giocare con due uomini, godere e farli godere! Voglio essere ancora più precisa in maniera non nascano spiacevoli equivoci: poiché la ritengo una mia festa, questa sera voglio essere io a dirigere le operazioni, dovrete acconsentire a qualunque mia richiesta… anche la più porca e oscena! Se siete d’accordo vado avanti, altrimenti è inutile seguitare… non ci troverei gusto! Ovviamente la prossima volta sarete voi a prendere l’iniziativa e io sarò pronta a ubbidire docilmente alle vostre proposte… sperando siano molto indecenti!”

Padre e figlio si guardarono… Luciano fu il più pronto.

“Amore, per me va bene… qualunque cosa… lo sai che con te sono pronto a tutto… per il tuo e il mio piacere! Ormai credo sia inutile ripeterti che più ti comporti da zoccola più mi piaci e ti amo!”

Si unì anche Franco.

“Si, d’accordo, ma cosa intendi per “qualunque richiesta”? “

“E no! Devi accettare a scatola chiusa! Ancora non ho pensato a niente di particolare, ma voglio essere sicura che se nel corso della serata mi venisse in mente qualcosa di particolare non voglio rifiuti né obiezioni: dovete ubbidire amorevolmente alle mie richieste… non temete, saranno sempre richieste piacevoli! Allora?”

Anche Franco annuì.

“Ok, d’accordo… me la voglio ricordare questa serata!”

Gli lanciai un sorrisetto enigmatico.

“Tranquillo, Franco… sono certo te la ricorderai!

Osservai i mie maschietti: erano allupati come non mai! Molto bene: anche io me la volevo ricordare la mia prima serata a fare sesso con due uomini… e per raggiungere il mio scopo avevo bisogno di due cazzi bene in tiro!
Padre e figlio erano rimasti seduti sul divano, uno accanto all’altro, con i loro uccelli fuori dei pantaloni.

“Cari i mie maschietti, credo che ormai ci siamo detti tutto… passiamo alle cose serie: spogliatevi, voglio vedervi tutti nudi con i vostri cazzoni belli dritti!”

In un attimo furono completamente nudi: vederli seduti sul divano, vicini, a gambe larghe, con i loro cazzoni completamente in tiro, mi sentii fremere la fica.

“Uhmmm! Che stupendi cazzi! Ancora non mi rendo conto che da questa sera saranno a mia completa disposizione per farmi godere! Forza, ragazzi, non state con le mani in mano… segatevi…. fatemi vedere quanto mi desiderate: mi ha sempre eccitato vedere l’uomo che si masturba davanti a me! Mi piace l’uomo porco che si sega mentre mi guarda… io intanto mi spoglio…”

I due porcellini non si fecero pregare: impugnarono le loro verghe e cominciarono ad accarezzarle lentamente.
Come li vidi con i cazzi in mano, a menarseli con libidine mentre mi fissavano, sentii l’eccitazione raggiungere il culmine.

Cominciai a spogliarmi lentamente, cercando di assumere atteggiamenti da vera zoccola.
Mi muovevo come le spogliarelliste, mimando passi di danza… ma con posizioni molto più oscene… le classiche posizioni da far scoppiare i cazzi.
Mi tolsi subito la gonna, mi accosciai ed allargai le gambe: spinsi il ventre verso il loro sguardo e con entrambe le mani mi allargai le labbra della fica… mentre con la lingua mi leccavo le labbra.

“Vi piace vedere la mia fica aperta, vero? Vi avverto che è già pronta per farsi penetrare, ma mi voglio eccitare e voglio farvi eccitare ancora di più… voglio trascorrere una bella serata! Questa sera mi sento una grande zoccola!”

Mi tolsi la camicetta: ero senza reggiseno!
Mi infilai due dita nella fica, raccolsi un bel po’ di miele e me lo spalmai sopra i capezzoli: ripetei l’operazione più volte, sotto lo sguardo eccitato dei miei amanti, fino a ricoprirli completamente con il nettare della mia fica.
Poi afferrai con entrambe le mani prima un seno e poi l’altro, portai i capezzoli vicino alle labbra e leccai tutto il dolce succo della mia fica!
Dopo averli completamente puliti guardai i miei maschietti che mi fissavano con il cazzo in mano.

“Uhmmm!!! Dovreste sentire quanto è gustoso leccare i capezzoli al sapore della fica eccitata! Voi state ancora con i vostri uccelli in mano: pensavo avreste preso qualche iniziativa un po’ più porcellina!
Forza, che ne dite di masturbarvi reciprocamente? Non avete capito che vi voglio porci all’ennesima potenza? Voglio vedere come un padre sega il figlio… e come il figlio sega il padre!”

Luciano e Franco non si aspettavano una richiesta del genere: si guardarono, forse indecisi sul da farsi, ma Franco prese subito l’iniziativa.
Prese la mano del figlio e la portò sopra il suo cazzo.

“Dai, Luciano, prendimelo in mano… è sempre stato un grande desiderio di tua madre vederci fare sesso e, sinceramente, ho sempre pensato sarebbe stato eccitantissimo farmi accarezzare l’uccello da mio figlio! E poi vedo che anche Claudia ha gli stessi perversi desideri di mia moglie: vedere padre e figlio darsi reciproco piacere! Dai, facciamole vedere quanto siamo porcellini, sempre pronti a soddisfare i sui perversi desideri… fammi una sega che io ricambio il piacere!”

Così dicendo impugnò il cazzo del figlio e cominciò a menarglielo… ugualmente fece Luciano.
Franco si dimostrò subito il più voglioso.

“Uhmmmm! Anche tu hai un bel cazzo: duro, grosso e caldo. Tua madre ne andava pazza: ogni volta che mi raccontava dei vostri incontri non faceva altro che lodare il tuo uccello e da quello che sento ne aveva tutte le ragioni!”

Luciano, da parte sua, fissava il padre negli occhi, mentre aveva preso a segarlo con libidine.

“Papà, devo confessarti che mi sta piacendo molto segarti l’uccello: è la prima volta che prendo in mano il cazzo di un altro uomo e mi sto eccitando da pazzi! Dio mio, dovrebbe essere molto eccitante far sborrare un cazzo, sentire le sue contrazioni mentre ti schizza in mano! Tu lo hai mai provato? Mamma mi aveva detto che stava iniziandoti alla bisessualità e che eri piacevolmente attratto dal sesso orale: davvero papà è così piacevole prendere un cazzo in bocca?”

Avevano uno il cazzo dell’altro in mano, ma i loro corpi erano ancora distanti.
Mi avvicinai a loro.

“Visto che vi state dando piacere, che ne dite di abbracciarvi? Mettete il braccio libero intorno alle vostre spalle e stringetevi… non pensate sia molto più piacevole?”

Fecero subito quanto avevo loro suggerito: vederli abbracciati, con i toraci nudi a contatto, a segarsi reciprocamente quei due splendidi cazzoni mentre si fissavano libidinosamente, mi mandò il sangue al cervello!
Mentre Franco riprendeva il discorso interrotto, mi misi a cavallo delle loro gambe, con il viso rivolto verso di loro e cominciai ad accarezzare i loro toraci e a strizzare delicatamente i loro capezzoli.

“Si, Luciano, è veramente bello ed eccitante succhiare un bel cazzo! Sotto gli insegnamenti di tua madre sono diventato bravo, almeno a sentire i complimenti dei miei amici, ma non li ho fatti mai venire in bocca… a quello ci pensava tua madre… era molto golosa! Io gli preparavo bene l’uccello portandolo al limite della sborrata, poi arrivava lei per il gran finale: serrava la cappella tra le labbra per ricevere tutta la sborrata.
La tratteneva tutta in bocca: poi, mentre ci fissava, la ingoiava tutta… e poi spalancava la bocca per dimostrarci di avere ingoiato tutto… da brava troia!
Dai suoi discorsi avevo capito che prima o poi mi avrebbe fatto bere anche il tuo sperma!”

Portai le mani sopra le loro teste e presi ad accarezzarli… volevo approfondire…

“Franco, mi fa impazzire l’idea che sei bisex, che godi anche con l’uomo, che sei pronto a succhiare il cazzo di tuo figlio, a farlo godere con le tue labbra e a farti sborrare in bocca! Ma dimmi sinceramente: ti hanno fatto anche il culo? Tua moglie ti ha fatto inculare dai vostri amici?”

“No! Giulia, mia moglie, aveva altri desideri e me lo aveva detto apertamente: voleva che fossimo io e Luciano ad incularci reciprocamente davanti a lei… ognuno di noi avrebbe dovuto fare il culo all’altro, mentre lei avrebbe partecipato attivamente al nostro rapporto omosessuale! Me lo ripeteva spesso: “Mentre uno di voi lo prende nel culo io soddisferò il suo cazzo con la mia bocca… voglio farvi provare il doppio piacere!” Ma anche questo è rimasto un sogno!”

“Se non avete potuto dare questo piacere a tua moglie, lo darete a me: una stupenda e incestuosa inculata reciproca! Ma andiamo per gradi: prima voglio vederti svuotare il cazzo di tuo figlio fino all’ultima goccia! E tu, Luciano, preparati a rendergli il piacere: questa sera sarà anche la tua iniziazione bisessuale”

Poi cominciai a spingere le loro teste una contro l’altra: i porcellini non facevano resistenza e mentre le loro labbra si avvicinavano cominciai ad incitarli.

“Baciatevi! Fatemi vedere come vi ficcate le lingue in bocca! Mi fa impazzire vedere due uomini che fanno sesso: che si slinguano, si segano reciprocamente, si succhiano i cazzi e si inculano! E’ come quando un uomo vede due donne lesbicare: una eccitazione indescrivibile! Dio santo, mi state facendo morire… vedere padre e figlio godere uno nelle braccia dell’altro! Vi prego… amatevi… fatemi vedere come siete porcellini!”

Appena le loro labbra si toccarono vidi le loro lingue attorcigliarsi libidinosamente: cominciarono a slinguarsi oscenamente, abbracciati stretti, mentre avevano preso a segarsi furiosamente!
Erano belli ed eccitanti da morire: padre e figlio abbracciati, in preda ad un furore sessuale, intenti a darsi reciproco piacere!
Non ce la feci più: mi gettai sopra i loro corpi, li abbracciai ed unii le mie labbra alle loro per un triplice ed osceno bacio incestuoso!
Cominciammo a slinguarci come maiali: passavamo da una bocca all’altra succhiando lingue, scambiandoci salive per poi tirare fuori le tre lingue per attorcigliarle e slinguarle insieme.
Era arrivato il momento di gustare i loro uccelli.

“Seguitate a baciarvi e ad accarezzarvi: io intanto penso ai vostri cazzi… voglio sentirmeli tutti e due in bocca!”

Mentre riprendevano a slinguarsi e a strizzarsi reciprocamente i capezzoli, mi inginocchiai davanti a loro, tra le loro cosce, e sostituii le loro mani con le mie intorno alle loro verghe: impugnai i loro cazzoni e cominciai a segarli con gusto!
Avendo entrambe le braccia libere si abbracciarono come due innamorati, mentre io presi a dedicarmi ai loro possenti cazzi.
Cominciai a succhiarli golosamente, leccavo le cappelle girandoci intorno la lingua, leccavo e succhiavo le palle, le tenevo in bocca, mentre segavo l’uccello, passavo da un cazzo all’altro e la cosa mi eccitava da morire: mentre ne imboccavo uno, segavo l’altro!

Poi avvicinai le cappelle, le strofinai una contro l’altra… sentii i miei maschietti grugnire come maiali… gradivano molto sentire i loro uccelli sfregarsi!
Sollevai lo sguardo: si stavano slinguando con una passione incontrollata… stavano letteralmente sbavando uno nella bocca dell’altro!
Più li vedevo limonare, più sentivo aumentare la mia eccitazione.
Seguitai a succhiarli per un po’, poi Franco si staccò e guardò Luciano.

“Luciano, vuoi provare la mia bocca? Ti piacerebbe farti fare un pompino da tuo padre?”

Sentii Luciano fremere e tremare.

“Dio mio… si… si… dai, papà… succhiami il cazzo che ti sborro in bocca!”

Franco stava per gettarsi sul cazzo del figlio, ma lo fermai… presi la testa tra le mie mani e lo baciai libidinosamente!

“Franco, se vuoi saperlo mi ecciti da morire! Ho visto come baci tuo figlio… ti piace godere anche con l’uomo! Sei un porco a cui piace succhiare il cazzo! Mi fai partecipare alla succhiata di cazzo di tuo figlio? Non ho mai succhiato un cazzo insieme ad un’altra persona!”

Tirò fuori la lingua e me la passò lungo tutto il viso… sentii un brivido lungo la schiena.

“Sarà un piacere far godere il suo uccello con le nostre bocche… ma la sua sborra la voglio io! Questa sera dovrà essere anche la mia iniziazione: pompino con ingoio!”

Ricambiai la sua leccata sul viso…

“Grazie Franco… è il massimo piacere che puoi darmi: vederti succhiare il cazzo di tuo figlio e farlo venire in bocca!”

Si inginocchiò vicino a me, tra le gambe di Luciano, impugnò il suo uccello e lo imboccò con evidente gusto: io intrufolai la testa tra le cosce del mio amore e presi a deliziargli i coglioni!
Glieli presi in bocca, uno per volta, e li succhiai libidinosamente: sapevo quanto Luciano gradisse farsi leccare e succhiare i coglioni!
Io e Franco ci eravamo divisi i compiti: lui pensava al cazzo e io alle palle!
Dopo un po’ di questo servizio, cominciammo a passarci il cazzo da bocca a bocca: uno succhiava la cappella, l’altro leccava l’asta… poi succhiavamo insieme la cappella, alternando le succhiate a reciproche slinguate tra noi due!
Si vedeva come Franco avesse esperienza nel succhiare il cazzo.

“Sei bravo… vedo che tua moglie Giulia ti ha insegnato bene come far godere un cazzo: io invece ti insegnerò come farlo godere nella tua bocca! Ci sono molti modi nel gustare la sborra che sprizza dal cazzo: dipende dalle situazioni o dal gusto personale.
Puoi farti riempire la bocca e poi ingoiare tutto… il famoso e tanto desiderato pompino con l’ingoio!
Oppure puoi ingoiare solo i primi schizzi, mentre il resto lo fai colare dalle labbra lungo l’asta e sulle palle… e alla fine della sborrata lecchi tutto, gustando con calma il dolce sapore dello sperma.

Oppure, dopo i primi ingoi, trattieni in bocca lo sperma per riversarlo oscenamente tra le labbra del tuo o della tua amante.
Oppure, ancora, ed è quello che io preferisco, quello che mi fa sentire una stupenda troia, farlo sborrare sulla tua lingua: spalanchi la bocca, tiri fuori la lingua, ci posi sopra la punta dell’uccello e lo seghi delicatamente, lasciando sempre la cappella scoperta.
Te ne accorgi subito quando l’uccello sta per godere, specialmente se, per aumentare il piacere del tuo amante, gli hai infilato un dito nel culetto.
Senti il cazzo gonfiarsi spasmodicamente nella tua mano, la cappella vibrare sopra la tua lingua e il buchetto del culo contrarsi deliziosamente intorno al tuo dito: quello è il dolce momento della schizzata.

Se vuoi godere appieno di quell’indimenticabile momento, fissa il volto del tuo uomo: vedrai sul suo viso la più dolce e nel contempo libidinosa espressione che può assumere… è il momento della sua sborrata!
Vedrai uscire dal magico buchino del cazzo una marea di sperma caldo, cremoso, dolce, che sommerge la tua lingua ricoprendola completamente… mentre la sua voce rotta dal piacere dell’orgasmo ti incita a ingoiare tutto, fino all’ultima goccia!
Ma nel caso nostro può esserci una cosa ancora più piacevole: potremmo unire le nostre bocche sopra la sua cappella e farlo sborrare tra le nostre labbra unite!
Potremmo dividerci da complici amanti la sborra di tuo figlio!”

Franco era eccitato al massimo: aveva il viso trasfigurato dal piacere mentre seguitava a spompinare con passione l’uccello del figlio.

“Si, Claudia…. Si! Facciamolo venire tra le nostre labbra… voglio baciarti mentre gustiamo il suo sperma!”

La situazione incestuosa e perversa mi stava mandando ai pazzi: il padre avrebbe spompinato il figlio, lo avrebbe fatto sborrare in bocca per poi condividere il sapore dello sperma con la sua futura nuora!
Non ce la facevo più: volevo un cazzo in corpo mentre gustavo lo sperma del mio amore!

Ebbi una brillante idea!
Avevo promesso il culo al mio amante-suocero: cosa di meglio che farmi inculare mentre Luciano ci sborrava in bocca?
Ma volevo fare le cose con calma… dovevo programmare bene la serata per raggiungere il massimo del piacere… sia per me che per loro!
Prima di farli venire volevo farmi sfondare il culo e la fica: due cazzoni del genere avevano tutte le potenzialità per farmi raggiungere le vette del piacere!
Afferrai Franco per i capelli, gli sollevai la testa dal cazzo del figlio e gli infilai la lingua in bocca: mi eccitava da morire slinguarlo davanti al figlio.
Poi lo fissai.

“Lo vuoi sempre il mio buchetto del culo? Il primo uccello in culo l’ho preso a 15 anni: come la maggior parte delle mie coetanee mi volevo divertire rimanendo vergine e senza timore di rimanere incinta. Da allora tanti altri uccelli, di cui ho perso il conto, hanno seguitato ad aprire bene la strada: l’inculata è sempre stato il rapporto sessuale che prediligo, senza, ovviamente, trascurare gli altri! Quando mi sento penetrare il culo dal maschio di turno vado ai pazzi: sentirmi il culo pieno è una sensazione fantastica! Poi ho conosciuto tuo figlio che, con quel super cazzo che si ritrova, ha finito di sfondarmelo per bene: vuoi partecipare anche tu alla festa?”

I suoi occhi brillavano.

“Cazzo! Me lo chiedi?”

“Allora andiamo sul letto… voglio stare comoda mentre mi impali!”

Poi mi rivolsi a Luciano.

“Amore, ricordi? Ti sei offerto di aprirmi il culetto per offrire il mio buchino all’uccello di tuo padre! Vieni… voglio sia tu a mettermelo dentro!”



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