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La depressione - 1


di bird2012
17.10.2021    |    45.246    |    13 9.9
"“Amore, sto per entrare nella sua stanza! Ti rendi conto: vado a farmi scopare da mio padre! Sono emozionatissima… ti faccio sapere!” Bussai e, come tutte..."
La depressione.

Cap.1


Ormai erano più di sei mesi che la mamma era venuta a mancare, ma papà non riusciva a riprendersi per la perdita della compagna della sua vita.
Non ce la facevo a vederlo così depresso, lui che era sempre stato brillante, sportivo, un affascinante 50enne che si stava lasciando completamente andare.

Sempre solo con il suo dolore, senza più alcun interesse per la vita.
Cercavo di stargli vicino per tirarlo un po’ su: tutte le sere, prima di andare a dormire, andavo nella sua stanza e gli davo il bacetto della buona notte, ma senza evidenti risultati.
Lui però si rendeva conto del mio comportamento nei suoi confronti.

"Ti ringrazio amore di papà per essermi vicino in questo momento così difficile, ma spero di riprendermi: il nostro medico mi ha detto che ci vuole tempo! I tuoi bacetti della buona notte mi fanno sentire meno solo: grazie amore!"

Un giorno Luciano, il nostro medico di famiglia, mi chiamò e mi disse di andare da lui che doveva parlarmi di papà.
Luciano, oltre che nostro medico di fiducia, era anche un grande amico di papà: erano amici da giovani, avevano studiato insieme fino all’Università, poi papà aveva preso ingegneria e Luciano medicina.
Aveva preso molte specializzazioni, tra cui quella di ginecologia ed ostetricia, pertanto era anche il nostro ginecologo.
Frequentava da sempre la nostra famiglia, sempre presente in tutte le occasioni, essendo un incallito scapolo, per cui conosceva molto bene papà.

Mi ricordo quando a 18 anni andai da lui di nascosto di mamma e papà: era la mia prima visita ginecologica!
Ero stata molto precoce nel sesso: a 15 anni conobbi il mio primo uccello.
Fu quello del fratello 18enne della mia più cara amica che, ovviamente, conoscevo benissimo.
Era l’età delle prime seghe e dei primi ditalini, ma già da allora capii quanto mi piacesse il cazzo!

Conobbi altri ragazzi, le seghe e i ditalini non erano più soddisfacenti, passai a farmi leccare la fica e a prenderlo in bocca.
Avevo appena compiuto 18 anni quando avvenne la svolta!
Una mia amica 20enne molto intima mi confidò di essere l’amante di un amico di suo padre: un 45enne affascinante, molto esperto, che la faceva godere molto.
Mi raccontava i particolari dei loro incontri e sentire dalla sua voce il piacere che provava nel farsi inculare e venire in bocca mi mandava fuori di testa!
Una volta me lo fece conoscere, presentandomi come l’amica del cuore: quando vidi come mi guardò pensai subito quanto avrebbe gradito darmi una bella ripassata.
Infatti!
Dopo un paio di settimane la mia amica mi telefonò chiedendomi di vederci in quanto doveva dirmi una cosa molto importante.
Il pomeriggio andai da lei e quello che mi disse mi fece rabbrividire!

“Claudia, il mio amante ha una gran voglia di conoscerti meglio, molto meglio… diciamo conoscerti intimamente! Gli piaci molto, ha detto che sei molto sensuale e desiderabile nonostante la tua giovane età! Mi ha confidato che quando ti pensa si eccita e gli si addrizza! Sa che siamo amiche intime e mi ha chiesto di metterci una buona parola! Vedrai che ti farà divertire molto, sa bene come far godere una donna! Ti assicuro che dopo la prima volta ti verrà sempre più voglia di vederlo!”

Rimasi basita, ma mi sentii orgogliosa e veramente lusingata che un uomo adulto, e per di più un bell’uomo, si fosse invaghito di me, una diciottenne inesperta!

“Ma tu non sei gelosa che lui voglia venire con me?” le chiesi curiosa. Mi sorrise.

“Spero tu sappia mantenere i segreti! Mi ha insegnato che il sesso deve essere preso come un meraviglioso gioco che non è necessariamente legato all’amore! Ed essendo un gioco si può giocare con chiunque!
Non sono innamorata di lui, mi piace solo come scopa: quando sento il suo cazzone vangarmi la fica e il culo vado in estasi! Stiamo bene insieme, siamo due porcellini!

Mi ha presentato anche alcuni suoi amici e non ho trovato alcun imbarazzo nel fare sesso anche con loro, davanti a lui, anzi… mi è piaciuto moltissimo!
Pensa che ormai lo facciamo spesso in tre: io, lui e uno dei suoi amici!
Claudia, non potrai mai immaginare cosa possa provare una donna nel sentirsi amata e desiderata da due uomini insieme, due maschi tutti per lei, che la abbracciano, la baciano, la accarezzano, la leccano e la penetrano contemporaneamente!
Claudia, credimi, raggiungi l’estasi!

Poiché lui mi ha fatto conoscere tanti amici che mi hanno dato piacere mi sembra giusto ricambiare il favore chiedendoti, come intima amica, se ti piacerebbe divertirti con lui! Ti assicuro non ne sarei gelosa, anzi: credo la cosa mi ecciterebbe molto!”

Il pensiero di avere la mia prima esperienza sessuale con un uomo adulto e no con un ragazzo mi mandò fuori di testa dall’eccitazione.
Confidai alla mia amica il mio timore: avevo appena compiuto 18 anni, le mie esperienze erano solo dovute a masturbazioni reciproche e qualche leccata e pompini, non avrei saputo da dove cominciare… e per di più ero anche vergine!
Ricorderò sempre le sue parole!
Avvicinò le labbra al mio orecchio e mi sussurrò:

“Non temere, penserà a tutto lui, è dolcissimo, ti metterà completamente a tuo agio, ti insegnerà tutto… come ha fatto con me! Anche io ero illibata quando l’ho conosciuto e lui è stato bravissimo ad aprirmi per bene entrambi i buchetti! Pensa che, con i suoi insegnamenti, adesso sono in grado di soddisfare anche due maschi insieme, uno davanti e uno di dietro! E poi ha un argomento tra le gambe a cui non si può resistere! Quando glielo vedrai rimarrai affascinata, glielo riempirai di baci e non vedrai l’ora di essere posseduta!”

Quando sentii che si faceva scopare e inculare contemporaneamente mi sentii bagnare dalla eccitazione!
Accettai!
Se si era concessa la mia amica, e ne aveva ricevuto tanto piacere, perché io dovevo essere da meno?
La mia amica era stata di parola: quando vidi il cazzo del suo amante mi sentii morire!
Feci subito il paragone tra il suo e quello dei miei giovani amici a cui facevo le seghe: decisi che da quel momento mi sarei dedicata esclusivamente ai cazzi adulti!

Non perse tempo: al primo incontro mi insegnò subito l’arte del pompino, come leccare e succhiare sia il cazzo che le palle e a farmi godere in bocca!
Fino ad allora l’uccello lo avevo solo leccato e succhiato per poi farlo venire con le mani: non mi era mai venuto in mente di far godere i miei amici dentro la mia bocca!
E’ stato lui ad insegnarmi a pasteggiare lo sperma con la lingua per gustarne il sapore e come ingoiarlo lentamente: mi piacque immediatamente sentire il cazzo schizzarmi in bocca e da quel giorno non ho più sprecato una goccia di sborra!

Nel secondo incontro mi sverginò il culetto!
Mi disse che lo faceva anche per il mio bene, in modo che potevo godermi tutti i maschi che volevo donando loro il culo, senza timore di gravidanze indesiderate!
Temevo mi facesse male, invece fu dolcissimo e delicatissimo: passò tutto il pomeriggio a prepararmi il mio buchino con la lingua, le dita e gel lubrificanti per permettere una penetrazione indolore!

Mi impalò il culo in maniera fantastica, me lo ritrovai completamente nell’intestino senza sentire alcun dolore, ma con un godimento indescrivibile!
Urlavo come una troia, pregandolo di non togliere il cazzo, ma di seguitare a sfondarmi!
Da quella prima esperienza prendere il cazzo nel culo è stato il mio hobby preferito!

Ormai ogni nostro incontro, dopo i giochi preliminari fatti di abbracci, baci, carezze, leccate di fica e pompini, terminava all’insegna di lunghe ed estenuanti inculate: ormai il mio sfintere era completamente sfondato e godevo come non mai nel ricevere tutto il suo cazzone dentro il mio intestino!

Come aveva fatto con la mia amica, convinse anche me a fare sesso con i suoi amici!
Dovetti convenire che la mia amica aveva ragione: sentirmi desiderata e amata da due maschi contemporaneamente mi mandava in estasi!
Avevo espresso il desiderio al mio amante di voler rimanere vergine e lui rispettò il mio desiderio!
Quando giocavamo in tre lui e il suo amico si alternavano tra il culo e la bocca: mentre uno mi impalava di dietro succhiavo golosamente il cazzo dell’altro!
Poi si davano il cambio: quello in bocca passava al culo e quello nel culo iniziava a scoparmi in bocca… e così di seguito finché non mi riempivano di sborra!

Ma come si sa l’appetito vien mangiando: anche la mia fica voleva essere invitata a partecipare al banchetto!
Dopo un po’ di mesi chiesi al mio amante di sverginarmi: mi ero affezionata a lui, lo consideravo veramente il mio primo uomo e volevo fosse lui a deflorarmi.
Fu felice della mia richiesta e mi soffocò di baci, ma fu categorico: mi avrebbe scopata solo dopo avessi preso la pillola!
Non amava i preservativi e non voleva sfilarsi dalla donna proprio nel momento più bello!
Mi ricordo mi abbracciò forte.

“Tesoro, quando possiedo la mia donna voglio riempirla del mio sperma! Sentirai quanto sia meraviglioso sentire il tuo uomo che sprizza tutto il suo caldo nettare contro il tuo utero!
Quindi non perdere tempo: va dal tuo ginecologo e fatti segnare la pillola!”

Ecco perché andai da Luciano, il nostro ginecologo di famiglia!
Quando mi chiese il motivo della visita e vide il mio imbarazzo comprese immediatamente!

“Claudia, credo di aver capito che di questa visita i tuoi genitori non debbano sapere nulla!”

Gli sorrisi.

“Grazie, Luciano, sapevo che potevo contare sulla tua discrezione!”

“OK, devo prescriverti la pillola: hai il tuo fidanzatino e non vuoi brutti scherzi!”

Non so come trovai il coraggio di dirgli la verità.

“Veramente non ce l’ho il fidanzatino: ho una relazione con un uomo, un 45enne, e non vorrei che dopo il piacere possano sorgere problemi!”

Mi guardò serio, ma mi sembrò di scorgere nei suoi occhi un lampo di libidine.

“Claudia, non dimenticare che la pillola ti preserva per le gravidanze indesiderate, non certo per le malattie! Ti fidi di lui? Perché non usate il preservativo?”

Mi comportai da spudorata, ma mi venne spontaneo!

“Non credi sia più bello farlo a pelle, sentire il calore dei sessi che si incontrano, si accarezzano e si baciano? E poi credo sia meraviglioso sentire lo sperma caldo che ti riempie dolcemente il ventre!”

Non dimenticherò mai la sua espressione: era un medico, ma era anche un uomo e le mie parole lo sconvolsero, vidi la libidine stamparsi nel suo volto! Lo vidi deglutire più volte e mi dispiacque portasse il camice: non potei accertarmi se gli si fosse addrizzato l’uccello!
Poi mi visitò: quando vidi la mano avvicinarsi al mio pube gli sussurrai:

“Luciano… sono vergine!”

“OK, farò piano!” rispose a voce bassa.

Poi fece l’esplorazione rettale: appena infilò il dito dentro la rosellina lo sentii irrigidirsi: certamente non si aspettava di sentire il mio culetto completamente sfondato!

“Scusa, per avere un quadro chiaro della tua situazione devo farti una domanda un po’ intima: tranquilla che ho il segreto professionale.
Sento che il tuo sfintere è decisamente dilatato: devo sapere se è una conformazione naturale, oppure…”

Non terminò la frase: forse, considerata la nostra amicizia, si trovava a disagio nel chiedermi apertamente se lo prendevo in culo!
Lo tolsi subito dall’imbarazzo!
Ormai mi ero sputtanata ai suoi occhi e seguitai ad essere spudorata!

“Luciano, considerato che da ora in poi sarai il mio ginecologo credo doveroso tu abbia una visione chiara! Data la tua professione non credo ti scandalizzerai sapere che la dilatazione del mio sfintere è la conseguenza di un suo frequente uso sessuale, uso che, sinceramente, mi procura un’ampia soddisfazione!

Fino ad ora ho deciso di tenere chiusa la porta principale, ma per consentire l’ingresso di visitatori particolarmente graditi mi è sembrato giusto concedere loro l’accesso di servizio… e devo confessarti che sono tutti ben felici di utilizzare l’ingresso secondario! Ribadisco che l’accesso è riservato solo a persone di un certo riguardo… e che soprattutto sappiano apprezzare la mia disponibilità!”

Luciano mi guardò

“Stai parlando al plurale: hai rapporti anche con altre persone?”

Ormai era inutile mentire.

“Sì! Insieme a lui gioco anche con i suoi amici… e sinceramente la cosa mi piace molto!”

“Ho capito!” rispose senza aggiungere altro, ma ero certa stesse pensando che ero veramente una troia!

Seguitò a sondarmi l’interno dello sfintere in maniera meravigliosa, il suo dito medio mi scavava dentro il buco del culo da mandarmi il sangue in testa!
Cominciai ad agitare il culo contro il suo dito, a sculettare come una zoccola!
Sentivo il suo respiro farsi abbastanza pesante: certamente le mie parole e l’ondeggiamento del culo lo stavano eccitando!

“Ti prego, fermati, non muoverlo!” mi sussurrava, mentre seguitava a scavarmi dentro!

Stavo godendo come una zoccola!

“Luciano, scusa, ma non ce la faccio! Quando mi sento penetrare dietro è più forte di me, non connetto più, vado fuori di testa!
Non riesco a stare ferma, devo dimenare il culo per godere ancora di più della penetrazione!
Non posso certo biasimarti se pensi io sia una troia, ma devo confessarti che adoro farmi sodomizzare!

Quando sento il maschio afferrarmi per i fianchi e affondare la sua verga nel mio intestino vado in estasi! Oddio mio, Luciano, ti prego, non giudicarmi male, ma sapessi quanto godo nel sentire quei micidiali affondi che mi sfondano! Pensa che se il maschio ci sa fare e con il suo uccello mi lavora per bene il buchetto riesco ad avere un orgasmo anale… sì… sì… riesco a sborrare mentre mi inculano!

Anche adesso… sì, anche adesso! Luciano, sei una meraviglia: con il tuo dito mi sta scavando il culo proprio come piace a me… mi stai facendo impazzire!
Ti pregooo… fermatiiii... oppura inculamiiiiii… inculamiiiiii… non lo saprà nessuno che ti ho dato il culooo!!!”

“Allora è meglio io mi fermi!
Sono un medico e nell’esercizio delle mie funzioni non posso tradire il giuramento di Ippocrate, per di più con una donna che ho visto quasi nascere, e non posso tradire la fiducia dei tuoi genitori nei miei confronti: cosa penserebbero se sapessero che ho abusato di te?
Scusami… vorrei, ma non posso!”

Ricorderò sempre quella giornata!
Da una parte ci rimasi male: avevo una gran voglia di farmi fare il culo da Luciano!
Dall’altra apprezzai molto il suo comportamento: non so quanti medici, nella stessa situazione, avrebbero rinunciato ad una bella inculata!
Mi rivestii e prima di andarmene lo abbracciai.

“Dopo tutto quello che ti ho confidato non mi dici niente?”

Mi sorrise, e posò le labbra sopra le mie: un bacio casto, ma di una sensualità che mi fece rabbrividire.

“Posso solo dirti che invidio il tuo 45enne che, dopo averti sfondato dietro, provvederà ad aprire anche il portone principale!”

Mi sentii avvampare!

“Davvero vorresti stare al posto suo?”

“Tu sei stata sincera e ti sei confidata con me, ed io voglio ricambiare la tua fiducia!
Claudia, sei una meravigliosa porca, hai un culo dolcemente sfondato che chiede solo di essere impalato!
Posso assicurarti che non amo le santarelline, adoro le donne porche con il culo sfondato sempre disponibili a farsi impalare… proprio come te!
Si, Claudia, vorrei tanto essere al suo posto, ma non posso farlo!
Certamente capirai!”

Lo baciai in bocca… con la lingua!
Non se lo aspettava!
Poi lo fissai!

“Io invece sono sicura che prima o poi, non so quando, come e dove, ma mi inculerai! Te lo prometto!”

Ovviamente nulla cambiò nel nostro rapporto, sia di amicizia che professionale: lui seguitò ad essere il mio ginecologo con le visite improntate alla massima serietà, anche se spesso scherzavamo su quanto era successo.

Con questi ricordi nella mente andai subito da Luciano, per saperne di più sulla salute di mio padre.
Luciano fu schietto come sempre, non usò mezzi termini, considerata anche l'amicizia che ci legava!

"Claudia, tuo padre attualmente sta sufficientemente bene, ma in questi ultimi tempi vedo un leggero peggioramento e temo un principio di depressione! Dobbiamo intervenire prima che la cosa sia irrecuperabile! Claudia, devo essere sincero, con tutto il rispetto per tua madre: tuo padre deve ritrovare l'interesse per la passera!

Il sesso è un toccasana per queste situazioni! Scopare, scopare e ancora scopare! Non voglio essere volgare, ma lui è un bell’uomo e non avrà certo problemi a trovare una bella porca che lo delizi come si deve e gli faccia dimenticare, o almeno alleviare, i suoi problemi. Vedrai come gli passerà la depressione!
Comunque bisogna agire quanto prima, non bisogna perdere tempo: la malattia è solo all’inizio, dobbiamo bloccarla sul nascere, altrimenti la situazione si fa seria e per questo tipo di malattie ogni giorno che passa può essere deleterio!
Ricordati che tuo padre ha solo te: non lo abbandonare, cerca di aiutarlo a riprendersi… con qualunque mezzo!”

Però! Allora è vero ciò che si dice... che la fica fa miracoli!
Quando uscii dallo studio medico ero avvilita: la situazione si presentava molto complicata.
Papà era chiuso in se stesso, non usciva più di casa, non frequentava più i suoi amici: come era possibile potesse conoscere una donna che gli risollevasse sia l’uccello che lo spirito?
Il pomeriggio andai a casa del mio fidanzato, Valerio, splendido 30enne di cui ero innamoratissima e con il quale avevamo programmato di sposarci l'anno seguente.
Ovviamente sapeva la situazione di papà, gli riferii del mio colloquio con il nostro medico e gli esposi le mie perplessità.

"Ma dove la trovo una donna che si prenda cura di lui… in tutti i sensi? Mica gli posso portare una prostituta, lo offenderei, non è certo un uomo che va a mignotte!!
Dovrebbe conoscere una donna abbastanza porca a cui piaccia fare sesso senza porsi problemi, ma se non socializza più con nessuno non vedo via di uscita!"

Valerio mi accarezzò il viso.

"Vuoi molto bene a tuo padre, vero!" mi chiese guardandomi negli occhi.

Risposi immediatamente.

"Si, gliene ho sempre voluto: sono figlia unica e lui e mamma mi hanno sempre adorato.
Specialmente lui mi ha sempre coccolato: lo sai che mi chiama la sua principessa?
In questo momento gli voglio ancora più bene: non so cosa darei per vederlo guarire e tornare il papà che conoscevo!"

Valerio mi abbracciò e spinse il suo ventre contro la mia coscia: percepii con immenso piacere la sua erezione!
Poi avvicinò le sue labbra al mio orecchio e mi sussurrò sensualmente.

"E allora tesoro... perché non ti prendi tu cura di tuo padre e lo fai godere come è giusto che sia? Conoscendo le tue doti di porcellina lo faresti guarire immediatamente!"

Rimasi allibita dalle sue parole, ma forse non avevo capito bene! Lo guardai fisso!

"Amore, ma cosa dici?"

Non mi diede tempo di aggiungere altro: afferrò le mie natiche con entrambe le mani e attirò il mio bacino contro il suo, per farmi gustare ancora di più la durezza del suo cazzo, e mi baciò in bocca, infilandoci dentro tutta la sua calda lingua!
Quando sento un cazzo duro a contatto della mia fica e una lingua che mi scivola tra le labbra non capisco più niente... ed il mio porcellino lo sapeva benissimo!
Cominciammo a baciarci con passione, poi si staccò e mi fissò nuovamente.

"Amore, non rammenti il nostro patto? Farti chiavare anche da altri maschi insieme a me? Pensa se il secondo cazzo che debba farti godere insieme al mio fosse quello di tuo padre! Lo senti come mi si è indurito? Il pensiero di vederti scopare con lui mi ha fatto eccitare come un porco! Sono convinto non ci sia niente di più eccitante, trasgressivo, perverso ed appagante per una donna che farsi scopare dal proprio padre!"

Già, il nostro patto!
Io e Valerio ci eravamo incontrati proprio bene, eravamo fatti proprio l’uno per l’altro: entrambi due gran porconi!
Quando ci mettemmo insieme giurammo di dirci sempre tutto, nella massima sincerità.
Quando ci confidammo reciprocamente tutte le esperienze sessuali che avevamo avuto prima di conoscerci capimmo che avevamo entrambi il sesso nel sangue!
Mi confessò di avere avuto spesso anche rapporti multipli, una donna con due o tre uomini e la cosa lo aveva sempre affascinato: vedere quanto potesse godere una donna nello stare al centro delle attenzioni di più maschi lo faceva impazzire!

Quando gli confessai che anche io avevo avuto in passato esperienze con più maschi, che già conoscevo il dolce piacere di succhiare un cazzo mentre un altro mi scopava nel culo, andò quasi fuori di testa!
Ero proprio la donna che aveva desiderato avere come moglie e mi fece la sua proposta: mi chiese se mi sarebbe piaciuto fare nuovamente sesso anche con altri uomini insieme a lui… come marito e moglie!
Mi amava da morire e desiderava farmi provare tutti i piaceri possibili e immaginabili!

Inutile dire che accettai con gioia la sua proposta: il solo pensiero di farmi nuovamente infilare da due o tre cazzi insieme mi mandava in visibilio!
Gli chiesi solo di aspettare dopo che fossimo sposati: ritenevo molto più eccitante condividere i nostri piaceri come moglie e marito… in piena legalità!
Lui accettò e scherzando, ma non so quanto, mi disse sarebbe stato meraviglioso farmi passare la prima notte di nozze in mezzo a tre maschi, lui e due amici fidati che avremmo avuto tutto il tempo di trovare!

Il suo invito di farmi scopare con papà mi colse di sorpresa, ma devo confessare che l’idea di allargare le cosce e ricevere nella mia fica, peraltro mai sazia di cazzo, la verga che mi aveva messo al mondo mi procurò una dolce contrazione nel basso ventre!

Ripensai alle parole di Luciano: “Non abbandonare tuo padre, cerca di aiutarlo a riprendersi… con qualunque mezzo!”
Chissà se per “qualunque mezzo” intendeva riferirsi al mio buchetto del culo, di cui ben conosceva la predisposizione nel farsi impalare?
Misi una mano sopra la patta di Valerio e gli strinsi l’uccello sopra i pantaloni… Uhmmm… duro da morire!

“Tesoro, ma pensi sia fattibile? Tu mi conosci, sai quanto io sia porca e ti confermo che non mi tirerei certo indietro: la tua proposta di farmi montare da mio padre mi manda fuori di testa!
Inoltre, sento dalla durezza del tuo cazzo quanto la cosa possa eccitarti e poiché ti amo da morire voglio esaudire ogni tuo osceno desiderio e condividere con te il godimento di farmi chiavare dalle vostre due amorevoli verghe!
Ma davvero credi che papà mi si scoperebbe?” gli sussurrai mentre seguitavo e stringergli ritmicamente l’uccello!

“Amore, sottovaluti la tua sensualità e la tua porcaggine! L’uccello di tuo padre ha bisogno di un nido caldo dove poter deporre il suo caldo nettare… ed io non conosco niente di meglio del tuo ventre!
Amore, uniresti l’utile al dilettevole: lo faresti guarire dal suo stato depressivo e nel contempo, se lo desideri, potresti farne il tuo amante e condurlo nel nostro letto… abbastanza ampio da accoglierci tutti e tre insieme!! Ci pensi, amore: potresti passare da un uccello all’altro a tuo completo piacimento!”

Ero fuori di me dall’eccitazione: ansimavo e la fica colava!

“Amore, ma avevamo deciso di farlo solo dopo sposati!” gli dissi quasi dispiaciuta, ma il mio amore comprese il mio rammarico!

“Tesoro, non credi che nel caso di tuo padre potremmo fare una deroga al nostro patto? Tu fallo guarire quanto prima: poi ce lo godremo insieme anche prima di essere sposati! Gli altri maschi, invece, li accoglierai dentro di te solo dopo sposati, come avevamo deciso!”

Lo abbracciai, avevo voglia di cazzo!

“Amore, scopami, sono eccitatissima: il pensiero di farmi papà mi ha dolcemente sconvolto!” lo pregai, ma lui rifiutò.

“No, amore, voglio tu rimanga eccitata! Questa sera va da lui, nella sua stanza e fallo godere come sei capace di fare tu! Ti prego solo di farlo venire dentro di te: impazzisco all’idea della tua fica colma della sua sborra!”

“Sì, amore, ce la metterò tutta! Tu tieni il cellulare vicino a te, se posso ti mando qualche messaggio, ma tu non rispondere altrimenti papà se ne accorge! Inoltre, mentre pensi che sto scopando con lui, masturbati: mi ecciterò ancora di più al pensiero che stai godendo anche tu insieme a noi!”

Tornai a casa eccitata come una cagna in calore!
Appena vidi papà seduto sul divano a leggere il giornale mi avvicinai, lo abbracciai e gli diedi il solito bacetto.
Forse per lui era il solito bacetto, ma non per me!

Appena le mie labbra entrarono a contatto con il suo viso sentii un brivido lungo la schiena: sentii un forte desiderio di baciarlo in bocca, cercare la sua lingua, leccargliela oscenamente fuori dalle labbra e succhiargliela con gusto, come quando si succhia il cazzo!
Poi, mentre me lo baciavo con passione, gli avrei messo la mano sul cazzo, sopra i pantaloni, per accertarmi che i miei baci appassionati avessero sortito l’effetto sperato, quello di farglielo addrizzare!
Nel qual caso glielo avrei tirato fuori e lo avrei imboccato fino alle palle: sarebbe stato il modo migliore per presentarmi al cospetto di mio padre!
Scacciai dalla mente quell’insano proposito: non era ancora il momento, avrei potuto rovinare tutto!

“Ciao, papà, come è andata la giornata?” gli chiesi sorridente, sperando ricambiasse il mio sorriso… invece niente!

“Come sempre, tesoro: sopraffatto dai ricordi!”

Mi misi seduta accanto a lui e lo abbracciai.

“Papà, ti prego, devi reagire, altrimenti ti ammali ed io non lo voglio! Fatti forza e non pensare più al passato! Mamma, purtroppo, non tornerà più e tu devi fartene di una ragione!”

“Sembra facile a dirsi, tesoro!” sussurrò guardandomi negli occhi.

Mi strinsi a lui.

“Papà, ricordati che ci sono io ad aiutarti: ci metterò tutta me stessa per farti superare questo triste momento!” gli risposi, già pensando a quando gli avrei allargato le cosce per concedermi totalmente a lui!

La sera, a cena, mentre parlavamo del più e del meno, lo guardavo e non potevo fare a meno di immaginarmi sdraiata a pancia sotto… e lui sopra di me, con il suo uccello piantato completamente dentro il mio culetto sfondato!
Mi sembrava di sentire il peso del suo corpo sopra la mia schiena e la sua verga che affondava senza pietà dentro il mio intestino!
Alla fine della cena guardammo, come sempre, un po’ di televisione, ma non vedevo l’ora terminasse lo spettacolo che stavamo vedendo: lo volevo… cazzo quanto lo volevo!
Alla fine, lo salutai.

“Papà, ci vediamo dopo, per darti il mio solito bacio della buona notte!”

Dopo una mezz’ora, nuda, scalza, con indosso solo un eccitante baby doll nero molto corto, che copriva a malapena la fica e il culetto, con le spalline che permettevano di ammirarmi il seno, mi diressi verso la sua stanza, ma rimasi un attimo ferma davanti la porta, titubante.

Stavo facendo la cosa giusta? Una volta dentro la stanza da letto di mio padre come sarebbe andata a finire? Ero consapevole che stavo andando da lui con l’intento di farlo godere, di donargli il mio corpo per farlo tornare a vivere, di fargli dimenticare, per quanto possibile, la sua tristezza e la sua malinconia… ma lui come l’avrebbe presa?
E se fosse stato controproducente quel mio comportamento?
Come avrebbe reagito nel vedere sua figlia offrirgli spudoratamente la fica, e non solo, e nel rendersi improvvisamente conto di come fosse una splendida porcellina golosa di cazzo?

Non potevo saperlo a priori: lo avrei scoperto solo oltrepassando la porta.
Dovevo rischiare: gli volevo troppo bene e non sopportavo più di vederlo soffrire!
Avevo portato con me il cellulare, lo presi e mandai un messaggio a Valerio.

“Amore, sto per entrare nella sua stanza! Ti rendi conto: vado a farmi scopare da mio padre! Sono emozionatissima… ti faccio sapere!”

Bussai e, come tutte le sere che gli andavo a dare il bacetto della buona notte, senza attendere risposta entrai.


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