incesto
Figlia, moglie, madre modello - 7
di bird2012
30.12.2012 |
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"Papà non aveva più il coraggio di guardarmi!
Mario lasciò l’aria severa e cominciò a sorridere..."
Figlia, moglie, madre modello7° Cap. – Con mio padre
Venne sabato sera. Mio marito accolse mio padre con molto calore e lo fece accomodare in salotto.
“Paolo, ti trovo bene, è molto che non ci vediamo, io e Olga avevamo piacere di invitarti, tua figlia tra poco viene, sta terminando di prepararsi.”
Quando entrai in salotto mio marito e mio padre spalancarono gli occhi allibiti dalla sorpresa e notai subito una espressione fortemente eccitata.
Mi ero vestita da far addrizzare il cazzo ad un impotente: calze nere autoreggenti a rete con la riga dietro, scarpe con tacco a spillo, anche se non eccessivamente alto, minigonna a pieghe a vita bassa che mi arrivava a metà delle cosce, più verso la fregna che verso il ginocchio, magliettina aderente con abbondante scollatura a V che riusciva a malapena a coprire i capezzoli, il tutto completato da un trucco molto sexy e capelli corti mesciati… forse è un abbigliamento scontato, ma fa un effetto “Viagra” eccellente.
Mentre mio padre con lo sguardo sembrava accarezzarmi tutto il corpo, mi avvicinai a lui per salutarlo: lo abbracciai e sentii il suo cazzo duro contro la coscia. Fui felice: anche dopo tanto tempo ancora lo eccitavo!
“Olga, figlia mia, sei stupenda: se non fossi tuo padre ti farei la corte! Mario hai una moglie bellissima: con una moglie così devi stare sempre all’erta… non si sa mai!”
Mario sorrise.
“Si, è vero, questa sera Olga è più bella e desiderabile del solito: forse si è fatta particolarmente bella in tuo onore… era molto che non la vedevi!”
Mio padre mi guardò, ma non disse niente.
Il resto della serata trascorse in grande allegria con battute allusive e doppi sensi nei miei riguardi: io ne ero veramente lusingata ed anche la mia passera era ormai completamente fradicia di umori.
Mio padre per tutta la sera mi aveva ricoperto di sguardi per farmi sapere quanto ancora mi desiderasse e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione, sguardi che, peraltro, non erano sfuggiti a mio marito.
“Hei, Paolo, questa sera te la stai mangiando con gli occhi tua figlia!”
Questa frase prese di sorpresa papà, che arrossì.
“Hem! No, è che è molto che non la vedo… mi fa piacere… è sempre la mia adorata figliola!”
Sentii un brivido tra le cosce: le parole “adorata figliola” erano quelle che lui prediligeva dirmi quando lo spompinavo e lo facevo venire in bocca! Chissà se le aveva dette volutamente per farmi ricordare i magnifici momenti vissuti insieme!
Io ne approfittai per fargli capire che non avevo certo dimenticato il suo meraviglioso cazzo!
“Uhm! Papà, quando mi chiami “adorata figliola” mi fai ripensare quando ero adolescente! Ricordi? Quando ti facevo le coccole (eufemismo per non dire pompini) tu mi accarezzavi (mi accarezzava la testa e i capelli mentre avevo il cazzo in bocca) e mi dicevi che ero la tua “adorata figliola”! Te lo ricordi papà?”
Chiuse gli occhi: certamente la sua mente tornò indietro di molti anni, quando eravamo felici uno nelle braccia dell’altra, fregandocene dei moralismi del mondo che ci circondava!
All’improvviso aprì gli occhi, si alzò dal divano, mi venne vicino e mi diede un tenerissimo bacio sulle guance: era un papà che dava un bacetto alla sua figliola, ma a me fece avvampare di desiderio.
“Certo tesoro che rammento tutto, ogni attimo! L’unico ………. È che certi momenti felici non tornano più!”
Avrei voluto saltargli addosso e riempirlo di baci, come facevo quando mi torturava il grilletto e mi faceva venire!
Ma ancora non era il momento… ma la mia fica era già prontissima!
Terminata la cena, innaffiata da un ottimo vinello che aveva, se ce ne fosse stato ancora bisogno, completamente allentato i nostri freni inibitori, andammo in salotto.
Papà e Mario si sedettero sul divano, io di fronte a loro sdraiata indietro sulla poltrona, con le gambe leggermente divaricate: certamente cominciava a vedersi il minuscolo tanga che mi copriva, si fa per dire, la fica.
Papà mi fissava le cosce estasiato! Mario assunse un’aria seria.
“Paolo, devo essere sincero: questa sera ti abbiamo invitato perché devo parlarti di una cosa molto seria.”
Papà guardò Mario e poi guardò me: gli sorrisi e allargai ancora un po’ le cosce.
“Dimmi Mario, è qualcosa di grave?”
“Per te non lo so, ma per me è molto grave. Come padre di mia moglie ti ho sempre voluto bene, sin da quando ero fidanzato con Olga e non mi sarei mai aspettato un comportamento così offensivo nei miei confronti.”
Papà non sapeva cosa dire, mi guardava attendendo una mia parola, ma io seguitavo a fissarlo sorridendo ed allargando ancora le gambe: povero papà, era preoccupato per le parole di Mario, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalla mia fica da cui spuntavano i peli che avevo sapientemente sistemato fuori dal tanga!
“Mario, non capisco, non so di cosa tu stia parlando! Quale comportamento offensivo?”
A questo punto Mario fu lapidario!
“Non credi sia offensivo incularti tua figlia?”
Papà sbiancò, deglutì, mi guardò, ma Mario proseguì.
“So tutto di te e di Olga…”
“…. Tutto cosa?...”
“Capisco che sono trascorsi quasi venti anni, ma non credo che tu abbia dimenticato i giochini innocenti che hai fatto con tua figlia, sempre se possiamo definire innocenti i pompini con tanto di sborrate in bocca e le inculate che hai fatto con Olga, anche se devo riconoscere la grande forza di volontà che hai avuto a non romperle la fica: Olga mi ha confessato tutto!”
Mio padre era distrutto.
“Olga, come hai potuto, la nostra famiglia è rovinata! Perdonami Mario, sono stato un padre snaturato, ma comprendimi: avere vicino una donna come Olga, anche se mia figlia, che sprizza sesso da ogni poro… come potevo resistere? Ti prego, perdonami, seppelliamo il passato…”.
Papà non aveva più il coraggio di guardarmi!
Mario lasciò l’aria severa e cominciò a sorridere.
“Paolo, ma quale perdono, quale passato da seppellire: c’è un passato da far risorgere! Io non sono affatto offeso perché hai goduto con tua figlia, anzi, il solo pensiero che Olga si sia fatta sborrare in bocca da suo padre mi fa scoppiare il cazzo nei pantaloni! Sono offeso ed incazzato solo perché mi avete tenuto fuori dal vostro rapporto incestuoso: perché non mi avete fatto partecipare alle vostre porcate? Pensa che bello, Paolo, aver potuto godere insieme del corpo di Olga… padre e marito…”
Papà riprese colore.
“Mario, vorresti dire che…”
A questo punto intervenni io.
“Si, papà, hai capito: Mario ti sta invitando a godere insieme a noi… sempre se tu desideri ancora questa mia fica!”
Così dicendo sollevai la gonna fino alla pancia, allargai completamente le cosce e con la mano destra scostai le mutandine esponendo agli occhi di mio padre la mia fica già bella aperta.
Mio padre fissava la mia passera inebetito!
“Olga… mi stai facendo impazzire: è tutta la sera che mi stai mostrando la fregna! Non ce la faccio più! Mario, ti prego, dimmi che è vero: mi permetterai di scopare tua moglie, mia figlia, davanti i tuoi occhi? Olga, ti prego, non prendetemi in giro!”
“Papà, se credi che ti prendiamo in giro avvicinati e vieni a leccarmi la fregna! Mi ricordo che a te piaceva più chiamarla fregna invece di fica… è più osceno! Dai, vieni, da stasera in poi godrai insieme a noi, però ti avvertiamo che io e Mario siamo due porconi bisex: se vuoi partecipare ai nostri giochi devi essere disponibile a tutto! Se vuoi goderti tua figlia è giusto che soddisfi anche mio marito… hai mai succhiato un cazzo? A Mario piace molto farsi spompinare anche dagli uomini, pompino che ovviamente contraccambierà con tuo grande piacere!”
“Figlia mia, pur di partecipare ai vostri giochi sono disposto a tutto, anche a prenderlo nel culo… è troppo piacevole amarti!”
“Bene, papà, sono contenta, è quello che ci aspettavamo da te! Mario, amore, adesso tu spogliati e per un po’ masturbati mentre ci guardi: io e papà ci dobbiamo ritrovare dopo tanto tempo e desideriamo farlo da soli! Sono certa che tu capirai che dopo venti anni io e papà abbiamo tante cose da dirci: te lo dico io quando unirti a noi! Papà vieni tra le mie cosce, leccami la fregna… ti sto aspettando… bevi tutto il mio succo… dai… vieni!”
Intanto mi ero tolto il tanga e avevo spalancato le cosce e con le mani tenevo allargate le labbra della fica: papà ci si gettò letteralmente sopra con il viso.
Cominciò a leccarla, a succhiarla, sapeva che mi eccitava moltissimo il suono del risucchio della sua bocca sulla mia fica.
“Slurp! Uhmmmmm! Figlia mia, non avrei mai creduto di poterti ancora leccare! Slurp! Slurp! Poter ancora bere il tuo amore! Dio… ti ringrazio! Olga, amore di papà, la tua fica ha ancora lo squisito sapore di quando eri adolescente! Slurp!”
Ero completamente scosciata, gambe alzate, ginocchia piegate, alzai anche il culo.
“Oh, papà, leccami forte la fregna, mangiamela, mordimi il grilletto, ti ricordi quanto mi piace! Succhiamelo, fammi un pompino al clitoride! Quante volte me lo hai succhiato quando ero giovane: me lo succhiavi così forte che spesso mi ti facevi pisciare in bocca! Quante volte ho desiderato ci fossi anche tu insieme a mio marito a farmi godere… e adesso ci sei! Uuhm! Leccami anche il culo… il buchino, ficcaci la lingua dentro: ricordati che sei stato il primo a rompermi il culetto! Uhmmm! Dai… nella fica… nel culo… aaaaaah… papà mi fai godere!”
Prese a lapparmi il buco del culo, a spingerci la lingua dentro mentre infilava il naso nella vagina…
Intanto Mario si stava lavorando alla grande il cazzo e si era anche infilato un dito nel culo per godere ancora di più.
“Mario, amore, guarda papà come mi sta facendo uno stupendo bidè con la lingua: se continua gli sborro in bocca! Uuhmmmm! Aaaaah! Gli piscio in bocca!!! Sto godendo!!!”
“No, Olga, aspetta, non godere ancora: voglio vederti chiavare con tuo padre! Fatti infilare il cazzo nella fica! Dai, fagli questo regalo, fatti scopare: voglio vedervi godere insieme… padre e figlia!”
“Si! Si! Papà scopami: ti ho dato tutto, manca solo la fica! Infilami il cazzo, ti prego, non ce la faccio più, fai vedere a tuo genero come mi sbatti la fregna: l’ho sempre desiderato! Scopami papà… scopami!!!”
In un attimo papà si spogliò.
Il suo cazzo si ergeva enorme dal suo ventre.
Erano passati venti anni ma era sempre come allora: bello, duro, grosso, con una stupenda cappella rosso fuoco!
“Eccomi figliola mia: sapessi quanto ho desiderato questo momento! Poterti infilare il cazzo in fregna, come ti ho infilato il cazzo in bocca e nel culo, ma adesso il sogno si avvera! Grazie Mario, ti sarò debitore per tutta la vita per permettermi di scopare Olga! Olga… figlia mia… allargatela… fammela guardare!”
Gli allargai tutta la fica con le mani, impugnò il suo cazzo e cominciò a strofinare la cappella su e giù per tutta la fica, la poggiava sul clitoride e lo massaggiava, poi scendeva con la cappella per tutta la fica fino alla vagina. Era una tortura… stavo impazzendo… spinsi il ventre verso il suo cazzo.
“Ti prego, papà, non farmi soffrire: spingi, ficcamelo dentro, non ce la faccio più! Ti pregoooooooo!!! Ficcami il cazzo in fregnaaaaaa!!!”
Appuntò la cappella all’ingresso della vagina e in un solo colpo mi infilò tutto il cazzo nel ventre. Sentii come una scossa elettrica: l’enorme cazzo di papà me lo aveva riempito completamente.
“Eccolo, bambina mia, eccotelo il mio cazzo! Aaaah! Uhmmm! Sei bollente e fradicia!”
“Papà, mi hai riempito, sento la punta del cazzo toccarmi la bocca dell’utero! E’ bello! Si… è belloooooo! Daiiii… daiiii… cazzo… daiiiiiii!!! Muoviti! Scopa… scopaaaaaaaaaaaa… pompamiiiii!!!”
Iniziò a fottermi alla grande: dentro… fuori… dentro… fuori!
Quando tirava fuori il cazzo lasciava solo la cappella all’interno della vagina, poi di colpo me lo infilava tutto dentro: credevo di impazzire e sentivo il brodino della mia fica colarmi tra le cosce!
“Uhmmmmm! Che meraviglia! Pompami papà… pompami! Dammi la lingua in bocca: slinguamoci, succhiami la saliva! Dai, spingi il cazzo, fammelo sentire tutto in corpo! Aaaaaaaah!!! Porcooo!!! Bastardoooo!!! Sputami in bocca la tua saliva!”
Aprii la bocca e tirai fuori la lingua: si avvicinò con il suo viso e mi sputò sulla lingua la sua saliva!
Con il cazzo seguitava a trapanarmi!
Gli presi la testa, spinsi la sua bocca sulla mia e gli passai tutta la saliva… poi mi staccai e gli sputai in bocca!
L’eccitazione e il piacere era troppo: stavo raggiungendo il parossismo.
“Sei un porco! Vergognati! Chiavare tua figlia davanti al marito! Bastardo, sei un pervertito e allora non avere riguardi per la tua bambina: pompala forte in fregna, più forte! Maiale, a mio marito piace vedere la mogliettina trattata da troia e allora fammi godereeeeeeeeee… altrimenti non te la do più la mia fica! Ooooooh!!! Siiiii… così… bravo! Pompami, anche io sono una figlia perversa: allora puniscimi e sputami in boccaaaaaaaa!!!”
Cominciammo a sputarci reciprocamente in bocca e poi a baciarci per scambiarci le salive: avevo afferrato le natiche con tutte e due le mani e lo aiutavo a chiavarmi sempre più forte.
“Mario, guardami mentre scopo con suo padre! Amore mio, sto godendo immensamente! Perdonami, ma questo cazzo in fica mi sta facendo impazzire, mi fa sentire una grande zoccola!”
“Amore, ma che dici: goditi liberamente il cazzo di tuo padre! Mi piace moltissimo vedervi: siete stupendi e mi state facendo eccitare come un porco… il cazzo mi sta scoppiando! Dai Paolo, pompala, fammi vedere come gli infili il cazzo!!!”
Papà alzò leggermente il busto per far vedere a Mario il suo cazzo viscido di umori entrare e uscire dal mio ventre.
“Guarda Mario, guarda il cazzo come entra e esce dalla fica di Olga… mia figlia… tua moglie… ti piace? Ti eccita? Me la farai scopare sempre? Oddiooooo… non resisto più! Olga… Mario… tra poco sborroooo!”
“No, papà, ti prego aspetta, il nostro primo incontro deve essere indimenticabile! Mario, incula papà, vi voglio sentire! Dai, che tra poco sborro pure io!”
“Figlia mia, ma davvero vuoi che tuo marito mi inculi? Io non l’ho mai fatto!”
“Si, papà, ti prego, è bellissimo, vedrai! Prenderlo nel culo mentre hai il cazzo nella mia fica! Oggi è come se mi avessi sverginato per la prima volta e allora ti farò sverginare il culetto da mio marito… per punirti che gli stai scopando la moglie! Mario è bravo, non ti farà provare dolore, ma solo piacere! Piegati sopra di me, io ti allargo bene il culo e dimmi cosa ti fa Mario! Io intanto ti lecco il viso, come una cagnetta!”
Lo strinsi a me, mentre spingevo il suo ventre contro il mio gli allargai tutto il culo e cominciai a leccarlo: le labbra, il viso, gli occhi, le orecchie!
“Ooooh! Olga, Mario mi sta leccando il buco del culo! Mi piace! Uhmmm, sta forzando la lingua dentro! Ooooh… cazzo… mi piace! Sento il buco che si allarga! Oooooh… Olga… mi ha ficcato un dito nel culo… sento il cazzo che mi si indurisce ancora di più!”
“Oh, si, ti sento, quando Mario ti ha ficcato il dito nel culo ho sentito il tuo cazzo vibrare nella mia fica!”
“Ha ripreso a leccare, ho tutto il buco del culo viscido di saliva! Oddio, Olgaaa, sento la cappella puntata sul culo: Mario fai piano, inculami, ma fai piano!”
“Non ti preoccupare, Paolo, mi sono unto il cazzo di crema, all’inizio farò piano, poi guiderai tu la danza, Olga, allargagli bene il culo!”
Allargai ancora di più il culo di papà: sentivo le natiche irrigidirsi, Mario cominciava a spingere il cazzo dentro.
“Ooooh! Olga, sta spingendo, sento la cappella dentro il culo: mi fa leggermente male, ma posso resistere!”
“Papà, ricordi la prima volta che mi hai inculato? Mi dicesti di sopportare un po’ che poi il dolore sarebbe passato e sarebbe rimasto solo il piacere! Oggi lo dico io a te: stringimi forte, baciami, pompami la fregna, strizzami i capezzoli e resisti al bruciore… poi sarà bellissimo!”
“Oddio!! Si, Olga, amore, sta entrando, sto prendendo il cazzo nel culo! Aaaah Sento il ventre di Mario che mi sbatte sulle natiche… è entrato tutto il cazzo! Olgaaaa, e vero… mi brucia un po’… ma mi piace!”
“Allora comincia a muoverti! Mario tu rimani fermo, facciamo condurre a lui la danza, a secondo del suo piacimento! Dai, papà, muovi il bacino avanti e indietro, così mi chiavi e ti inculi! Dai… dai, papà, che sborriamo tutti insieme!”
Papà cominciò a muoversi lentamente, quando spingeva il ventre mi ficcava il cazzo nella fica, quando si tirava indietro si infilava nel culo il cazzo di Mario. Piano piano si abituò al cazzo nel culo e prese ad accelerare il movimento del bacino: cazzo nella mia fica… cazzo nel suo culo… sempre più veloce.
Il godimento cresceva in maniera spasmodica per tutti e tre: cominciammo ad incitarci urlando il nostro piacere.
“Dai! Dai, papà, sei un porco, ma mi piace! Spaccami la fica, fammi sentire il cazzo! Spingi, pompa, chiava… fatti questa troia di tua figlia! Uhmmmmm!!! Aaaaaah!!! Ancoraaaaa!!! Cazzo… ancoraaaa!!!”
“Si, Paolo, dai, chiavati tua figlia: l’hai tanto desiderata e allora dai, pompagli la fregna, mentre io ti inculo! Uhmmmm, mi piace il tuo culo! Ohh! Che gusto: il padre scopa la figlia… il genero incula il suocero!”
“Si, amore, dai, fagli il culo, fa il culo a mio padre! Oooooh! Puniscilo! E’ un padre depravato che ha abusato della sua figliola, che la sta fottendo in fica senza rispetto e magari questo porco di mio padre vorrebbe anche sborrarmi nella fregna! E’ un porco! Aaaaah! Non avere pietà, rompigli il culo, come lui lo ha rotto a me quando ero giovane! Dai, porci… che sto venendoooo!!!”
“Ohhhhh!! Siiiii! E’ vero! Vi prego! Mario inculami, sborrami in culo, ma fammi sborrare nella fregna di tua moglie… mia figlia! Ti pregoooo!!!”
“Olga, lo vuoi? Vuoi che tuo padre ti sborri dentro? Nella tua fregna?“
“Siiiiiiiiii!!! Papà, daiiiiiii!!! Daiiiii!!! Aaaah! Sborrami dentro la ficaaaaaa!!! Sto venendooooooo!!! Vengoooooo!!! Papààààààà, Fammi sentire lo sperma che mi riempie l’uterooo! Aaaaaaah!!!”
“Eccoloooooo!!! Figlia miaaaaaa… eccolooo!!! Aaaah! Il primo schizzo… tieniiiii… il secondooo!!! Aaaaaah… sto sborrando nella fregna di mia figlia! Ancora… ancora sborraaaaaa!!!”
Mentre raggiungevo un tremendo orgasmo sentivo gli schizzi dello sperma di mio padre colpirmi l’utero e riempirmi la fica.
Papà seguitò a chiavarmi: la sborra cominciò a fuoriuscire dalla fica e a colarmi sulle coscie!
Cominciammo a baciarci… lingua in bocca!
“Vengooooooo… vengoooo… nel culo del padre di mia moglieeeeeee!!!”
Anche Mario aveva raggiunto l’orgasmo riempiendo il culo di papà di sborra.
Eravamo sfiniti!
Ci accasciammo piano piano di fianco senza staccarci: papà con il cazzo ancora nella mia fica mentre seguitavamo a slinguarci e Mario con il cazzo nel culo di papà!
Quando tornammo in noi avevamo il viso stravolto dal godimento.
“Olga, figliola mia… Mario… grazie! Non ho mai goduto tanto in vita mia e mi avete fatto provare anche un nuovo godimento… non avrei mai pensato fosse così piacevole prenderlo nel culo!”
“Anche per noi, papà, è stato bellissimo: ho ancora la tua sborra nella fica e questa sera non voglio lavarmi, voglio sentirmi la fica piena della tua sborra per tutta la notte! Comunque questo è solo l’inizio e lo dico anche a nome di Mario. Sono tanti i piaceri che proveremo insieme tutti e tre. Preparati per sabato prossimo: sei nuovamente invitato e aspettati qualcosa di molto piacevole!”
Già avevo in mente tante magnifiche porcate…
Continua…
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