incesto
I miei gemelli - 11
di bird2012
23.03.2013 |
36.313 |
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"Decisi di contribuire anche io al suo piacere: la baciai in bocca e le strizzai i capezzoli..."
I MIEI GEMELLICap. 11
Mi avvicinai alla mia sorellina: stava godendo come non mai sotto l’azione coordinata degli uccelli del marito e del figlio.
Gli affondi simultanei davanti e dietro la stavano mandando in estasi.
Decisi di contribuire anche io al suo piacere: la baciai in bocca e le strizzai i capezzoli.
La sentivo fremere.
“Lory, sei una puttana! Vedo che hai prontamente cambiato idea sull’incesto: non volevi credere alle mie parole, mentre ora ti stai gustando l’uccello di tuo figlio che ti sta scopando il culetto! Dillo che ti piace, non temere di ammetterlo… dillo, puttana… dillo!”
“Si! Si! Cazzo, è stupendo! Avevi ragione Olga: il pensiero che mio figlio mi stia facendo godere mi fa impazzire! E sentire quanto è duro l’uccello di mio marito e di come mi stia sfondando la fica è la prova di come anche lui stia gradendo particolarmente la presenza di nostro figlio! Dio santo, Olga… un gusto indicibile… sopra ogni limite: mio figlio in culo e mio marito nella fica! Entrambi i miei maschi di casa nel mio corpo!”
All’improvviso sulla porta vidi apparire i miei due angeli: i miei gemellini!
Marco e Vichi, completamente nudi e abbracciati, guardavano, piacevolmente sorpresi, la scena che si presentava ai loro occhi: la zia sottoposta a una libidinosa doppia penetrazione tra marito e figlio.
Li avevo allertati io con la telefonata che avevo fatto al bagno: dovevano tenersi pronti al mio segnale e venire in camera da letto… volevo riunire le due famiglie in un comune rapporto incestuoso.
Andai incontro a loro per salutarli e mi abbracciarono insieme con deliziosa passione: le loro bocche mi soffocarono di baci, mentre strofinavano la fica e il cazzo contro le mie cosce.
Ricambiai con libidine i loro baci, passando da una bocca all’altra, mentre le loro mani non persero tempo ad accarezzarmi la passera ed il buchino: sentii subito l’eccitazione salirmi a mille! Santo Dio che meraviglia: quando i miei angioletti mi stringevano tra di loro non capivo più niente!
“Tesori di mamma, vi ho chiamato per condividere con voi il piacere di gustarci insieme un nuovo cazzo e una nuova fica: come vedete i vostri zii si sono abbandonati completamente al dolce piacere dell’incesto, e sono certa che accoglieranno con estremo piacere anche noi tra le loro braccia! Poi vi racconterò tutti i particolari di come ho creato questa eccitante e perversa situazione. Come diceva il Gladiatore? A un mio segnale scatenate l’inferno! Forza, ragazzi… avete carta bianca!”
Ci avvicinammo al trio: la nostra presenza fu subito ben gradita.
Walter invitò subito suo cugino.
“Marco, sei il benvenuto, se mamma lo desidera ti lascio il mio posto: avrei molto piacere che lei assaggiasse anche il tuo uccello!”
La porca di Lory accettò con entusiasmo.
“Si, Walter, amore di mamma, noi avremo tanto tempo per scopare, adesso fammi godere l’uccello del mio nipotino!”
Fu questione di un attimo: Walter sfilò l’uccello dal culetto della madre e Marco le infilò prontamente il suo… Lory gemette come una maiala!
“Uhmmm!!! Madonna che delizia… siete meravigliosi… un cazzo meglio dell’altro! Dai nipotino… sfondami il culo… come Walter ha sfondato il culo di tua madre! Dai… quel che è fatto è reso!”
Marco cominciò ad affondare senza timore nel culo della zia.
Io presi per mano Walter e lo attirai verso di me.
“Vieni Walter, voglio te e tuo padre… mi voglio fare tutti e due i maschietti della vostra famiglia!”
Franco era ancora sotto Lory a chiavarla nella fica… mi avvicinai al suo viso e lo baciai.
“Franco, sfilati dalla fica di tua moglie, lasciala divertire con i suoi nipotini, vieni a chiavarmi insieme a tuo figlio!”
Franco non aspettava altro che impalarmi: uscì da Lory e venne vicino a me.
Ora la mia adorata puttanella Vichi aveva campo libero: si avvicinò alla zia e cominciò a limonare oscenamente con lei.
“Zia, sei stupenda, quando vedo una donna a pecora che lo prende in culo impazzisco dall’eccitazione… ho voglia di te! Mamma mi ha detto che hai una lingua fantastica… se mentre mio fratello pensa al tuo culetto vuoi sentire anche il sapore della mia fica sono pronta… Dio santo, zia, mi piacerebbe tanto venirti in bocca e per farti gustare gli umori che sprizza la mia fica!”
Lory ormai era in continua estasi: Marco le stava martellando il culo senza sosta e lei se lo stava godendo come una puttana.
“Dai, Marco… dai… anche tu hai un cazzo stupendo… mi stai facendo godere nel culo come una troia! Sia tu che mio figlio me lo avete sfondato proprio bene… sarete sempre benvenuti… per voi il mio culetto sarà sempre pronto a ricevervi! Non vedo l’ora di prendervi insieme, davanti e dietro, come avete fatto con mia sorella!”
Vichi abbracciò forte sua zia.
“Uhm! Zia, vedo che ti piace il cazzo di mio fratello… io lo conosco bene… io e lui siamo amanti da quando eravamo adolescenti: è lui che mi ha sverginato davanti e dietro e io sono stata la prima a bere la sua sborra! Sono felice che ti stia dando piacere!”
“Uhmm! Tesoro di zia, la vostra famiglia è stupenda, mamma mi ha detto tutto, ma ora anche la mia famiglia non conoscerà più limiti al piacere! Vieni sotto di me, a 69, anche io voglio assaggiare la tua fica: io e mia sorella ce la siamo leccate per anni, con grande piacere, davanti a nostro fratello, so che anche tu e tua madre ve la leccate… vieni tesoro… manchiamo solo noi due! Vieni, tesoro di zia, godiamo insieme, mentre tuo fratello mi delizia il culetto!”
Vidi Vichi sdraiarsi supina e infilarsi al contrario sotto il corpo della zia: in un attimo le loro fiche erano a stretto contatto reciproco con le loro bocche.
Cominciarono tutti e tre a godere come maiali.
Dopo le prime reciproche leccate sentii Lory invitare Marco a scopare la sorella: mai invito fu più gradito.
Marco si sfilò dal culetto della zia, andò davanti alle cosce di sua sorella, Lory gli prese subito il cazzo in bocca e dopo un po’ di spompinate, aprì la fica di Vichi.
“Dai, Marco, fammi vedere come scopi tua sorella, mentre io le lecco la fica! Oddio mio, sto andando fuori di testa… un altro stupendo triangolo incestuoso: il fratello scopa la sorella mentre la zia le lecca la fica! Dai Marco, facciamo godere questa adorabile puttanella!”
Marco non si fece pregare e infilò la sorella come era ben abituato a fare, mentre la lingua di Lory saettava contro il grillo della nipotina.
Vichi grugniva come una porca.
“Aaahhhh!... si… Marco… fratellino… chiavami come sai… e tu zia… leccami forte… fammi venire!!! Dio mio, che goduria… sono la vostra puttana… fatemi godere!”
Mi rivolsi ai miei maschietti, Walter e Franco.
“Vogliamo passare il tempo a vedere loro godere, o vogliamo divertirci anche noi? Vi voglio tutti e due in corpo! Franco, l’uccello di tuo figlio lo conosco bene, sia davanti che dietro, quindi lascio a te la scelta: cosa preferisci?”
Mio cognato mi guardò sorridendo.
“E me lo chiedi?”
Ricambiai il sorriso.
“Se ho ben capito, tuo figlio ha ripreso da te: entrambi adorate il mio culetto! Per me è sempre un piacere farmi visitare dietro. Walter, sdraiati, che ti vengo sopra!”
Fu questione di un attimo: il suo cazzo super dritto e la mia fica fradicia agevolarono l’opera.
Si sdraiò supino, io gli montai a cavallo e mi impalai completamente.
Lo abbracciai forte e lo baciai maniera oscena.
“Tesoro di zia, è sempre un piacere sentirti nella fica! Oggi il culetto lo do a tuo padre… tua madre mi ha detto che è da molto che lo desidera!”
“Si, zia, facciamolo contento! Sapevo che potevo contare su dite: dopo che avrà assaggiato il tuo culetto non potrà più farne a meno e quindi permetterà a me a mamma di scopare come vogliamo!”
“Brutto figlio di puttana, baratti il mio culo con tua madre?”
“Ma zia, che dici, era solo una battuta, lo sai che dopo mamma esisti solo tu per me!”
Come il solito le sue frasi mi fecero sciogliere.
“Sei perdonato, ma ora scopami forte, la mia fica ha voglia di cazzo… pompala bene… e tu Franco, che aspetti? Il mio culetto sta smaniando!”
Sentii la cappella farsi largo tra le chiappe e cercare il buchino… completamento aperto dall’eccitazione fu facile trovarlo! Appena la sentii forzare la rosellina ed entrare dentro lo incitai.
“Dai, Franco, spingilo tutto dentro… dai… dai… tutto… la strada la trovi già fatta… te l’hanno preparata bene mio figlio e tuo figlio!”
Sentii l’uccello penetrarmi e riempirmi completamente il culo… uhmmm! Che meraviglia!
“Aaaahhhh! Cosi… bravo… me lo hai infilato bene! Adesso forza… fatemi godere… ma non venite… ho in mente qualcosa di porco ed eccitante!”
Abbracciai forte Walter, mentre i loro uccelli cominciarono a martellarmi la fica e il culo: incollai la mia bocca alla sua e cominciai a riempirgliela di saliva, che poi risucchiavo oscenamente dentro la mia.
Quando sentivo due cazzi scoparmi simultaneamente culo e fica andavo fuori di testa e non mi trattenevo più.
Presi ad incitarli oscenamente.
“Forza bastardi… dateci dentro… fatemi godere! Walter, dai, allargamela come piace a me… tu ormai lo sai perché la conosci bene la mia fica! Lo hai detto a tuo padre che mi hai già scopata e inculata anche insieme a mio figlio? Sbattetemi forte che sto per venire… ma vi prego, non sborrate!”
Intanto sentivo i gemiti e i lamenti degli orgasmi di Lory e Vichi.
“Zia, che goduria, ti sono venuta in bocca, mi hai succhiata splendidamente, hai una lingua da vera lesbica! Credo che io, te e mamma ci divertiremo molto tutte e tre insieme!”
“Anche tu, Vichi, tesoro, sei stata bravissima… è veramente una delizia farsi leccare la fica da una ventenne! E poi vedere il cazzo di tuo fratello qui davanti ai miei occhi che entra esce dalla tua fica… uhmmm!”
Il pensiero che mia sorella e mia figlia avessero sborrato una nella bacca dell’altra mi procurò un orgasmo improvviso.
Urlai il mio piacere.
“Siiiii!!! Walter, Franco… daiii… forte… che sto venendooo!! Lory e Vichi, le puttane… sono già venute… ora tocca a meee!!! Godooo!!! Siiiiiiii!!!”
Walter e Franco seguitarono a martellarmi fica e culo finchè non li fermai.
“Basta, ragazzi… mi avete sventrata! Adesso il gran finale!”
Andammo vicino a Lory e ai gemellini.
“Lory, Vichi, venite a sdraiarvi vicino a me.”
Ci sdraiammo tutte e tre supine sul letto, io al centro, con Vichi e Lory ai miei lati. Le abbracciai strette a me, dissi loro di allargare oscenamente le cosce e mi rivolsi ai nostri tre maschietti.
“Sono certa di interpretare anche i desideri di mia sorella e di mia figlia: vogliamo essere ricoperte dal vostro sperma! Mettetevi di fronte a noi, ammirate le vostre tre puttane che si offrono oscenamente ai vostri sguardi e segatevi! Cercate di venire tutti e tre insieme: vogliamo vedere i vostri uccelli sprizzare contemporaneamente il vostro piacere sopra i nostri corpi… vogliamo sentire i vostri schizzi bollenti!”
Si misero tutti e tre davanti a noi, con i loro uccelli splendidamente eretti e rivolti verso i nostri corpi: li impugnarono e cominciarono a segarsi lentamente, mentre i loro occhi fissavano le nostre fiche oscenamente aperte.
Volli aumentare la loro eccitazione: dovevano fare il pieno di sborra per poterci ricoprire adeguatamente.
Allargai le braccia e posai le mani sopra e fiche di Vichi e di Lory: le mie dita si intrufolarono tra le loro labbra e presero a sgrillettare i loro clitoridi.
Mio figlio commentò subito la mia intraprendenza.
“Mamma, senza dubbio sei la più puttana di tutte e tre… dai, falle venire tutte e due con le tue mani!”
Vichi si allineò subito con il suo adorato gemellino.
“Si, mamma, dai, facci sborrare insieme me e zia… dai, mentre loro ci sborrano addosso… intanto io e zia pensiamo a te!”
Come ad un segnale convenuto le loro mani presero possesso della mia fica e le loro dita unite cominciarono a sgrillettarmi furiosamente.
Dio che goduria e che scena libidinosa: noi tre sdraiate scosciate a sgrillettarci reciprocamente davanti ai nostri maschi, mentre loro si segavano pronti a sborrarci addosso.
Come mio solito, feci una deliziosa proposta.
“Ragazzi, che ne dite se proviamo a venire tutti e sei contemporaneamente? Sarebbe stupendo! Dai, diamoci le giuste indicazioni!”
Cominciammo una libidinosa masturbazione a sei, degna dei migliori video porno.
Sentivo i grilletti di Vichi e Lory duri come sassi… le porche stavano godendo!
Allargai bene le cosce per far lavorare bene anche le loro dita tra le labbra della mia passera.
Mentre sgrillettavo mia figlia e mia sorella e mi godevo le loro dita nella fica, ammiravo quei tre straordinari cazzi diretti verso di noi pronti a schizzarci addosso tutto quel ben di Dio che avevano nelle palle!
Sentivo l’orgasmo montare delizioso.
Mi rivolsi alle mie compagne di piacere.
“Lory, Vichi, come state? State per venire? Io quasi ci sono… rallentate un po’...”
“Dio santo che gusto! Mamma, anche io quasi ci sono… Uhmm! Non vedo l’ora di vedere questi tre cazzi schizzare!”
“Olga, sorellina, io sono pronta… mi sto trattenendo… quando volete posso venire!”
“E voi maschietti come siete messi?”
“Mamma, sto rallentando al massimo, sento la sborra fluire dentro l’uccello!”
“Zia, anche io sono pronto a schizzare… basta darmi il via…”
Mancava solo Franco.
“Eccomi… state pronti… qualche attimo e vengo! Ecco… cazzo… mi sto segando forte… per sborrare addosso a queste tre adorabili puttaneeeee!!! Siiii… ci sonooo… sborriamo… sborriamole… sborriamole!”
Era arrivato il segnale: tutti e sei al limite del godimento cominciammo a muovere furiosamente le dita e le mani sopra i sessi.
Noi tre femminucce venimmo contemporaneamente, incitandoci senza pudore.
“Vichi, Lory… forte cosììì… brave… brave, che vengooo!”
“Mamma, mamma… cazzo… ti sono venuta in mano!”
“Olga, sorellina mia… sto godendo… sto godendo!”
I nostri corpi sobbalzavano sul letto mentre le nostre dita seguitavano a darci piacere.
E mentre gemevamo il nostro piacere, dai tre cazzi partirono simultaneamente tremende schizzate di sborra: una meraviglia indescrivibile vedere i tre uccelli spruzzarci contemporaneamente addosso la loro sborra bollente.
Cominciammo a incitarli tutte e tre oscenamente.
“Così… dai… porci… schizzate… sborrateci addosso… ancora… ancora… non vi fermate… riempiteci di sborra… svuotatevi sopra i nostri corpi… sborrateci… maiali… sborrateci!”
E i nostri tre adorabili porcellini ci riempirono completamente: spostavano la direzione dei cazzi sopra tutti e tre i corpi e sopra diverse parti del corpo, cosicché ognuna di noi era ricoperta dalla sborra di tutti e tre: sul viso, sul seno, sul corpo, sulla fica!
Riversarono su di noi un mare di sborra, fino all’ultima goccia: i nostri tre corpi erano letteralmente ricoperti di sperma!
Rimanemmo tutte e tre sdraiate a goderci il calore dello sperma sopra di noi, quando Vichi, certamente la più spudorata puttana e troia delle tre, si alzò sopra il letto e ci guardò.
“Mamma, zia, non vorrete mia sprecare tutto questo ben di Dio! Su, una per volta… non lasciamo niente… prima, però, spalmiamocela bene per tutto il corpo!”
Ovviamente la puttanella della mamma ebbe la nostra piena adesione.
Ma sarebbe stato scontato spalmarci la sborra per tutto il corpo con le mani, nel sesso ci vuole la variazione: ci abbracciammo tutte e tre e strofinammo i nostri corpi uno contro l’altro… la sborra si spalmò in maniera uniforme! Uhm! Che goduria sentire i nostri tre corpi incollati uno con l’altro dalla sborra!
Cominciarono da me: mia figlia e mia sorella mi leccarono tutta la sborra da dosso, leccate intervallate da baci alla sborra con scambio di sperma e saliva.
Poi toccò a Lory: io e Vichi le facemmo un bel servizietto di pulizia.
Per terminare fu la volta di Vichi: era una delizia leccarla, passare la lingua lungo il suo corpo e sentirla contorcere come una serpe, ad ogni colpo di lingua emetteva un gemito ed un osceno incitamento.
“Brave… puttane… siete due puttane! Dai, leccatemi tutta la sborra… per tutto il corpo! Si, anche sulla fica… mi hanno sborrato anche sulla fica… pulitemela bene!”
Io e Lory ci guardammo, ci facemmo l’occhiolino e ci attaccammo alla fica di Vichi: prendemmo una posizione tale da leccarla con tutte e due le lingue!
Vichi era troppo puttana da non capire che sulla fica non aveva più sperma… ma noi seguitavamo a leccarla!
Si scosciò oscenamente più che poteva e spinse la fica contro le nostre bocche.
“Che puttane! Vi ho capito… volete leccarmi la fica per farmi godere! Vi piace la fica giovane… i miei succhi sono più gustosi… siete due puttane… due zoccole… ma Dio mio quanto mi piacete! Uhmmm!!! Sto impazzendo: sentirmi leccare la fica da mia madre e mia zia! Dai, leccatemi insieme… dai… che mi fate venire ancora! Cazzooo… sto venendo per la terza voltaaaa!!! Puttane… vi adorooo… vengoooooo!!!”
Mentre sentivamo i suoi succhi inondarci le labbra, pose le sue mani sopra le nostre teste e ce le spinse contro la fica.
“Mamma, zia… meravigliose puttane… bevete tutto il piacere che mi avete dato!”
Ormai sfinite, rimanemmo abbracciate per un po’, davanti allo sguardo dei nostri tre amanti: non avrebbero certamente mai pensato di assistere ad uno spettacolo così dolcemente perverso.
Dopo un po’ ci alzammo dal letto e ci abbracciammo tutti e sei: ci scambiammo una infinità di baci e slinguate.
Mi rivolsi a loro.
“Credo che ora le nostre due famiglie sono ancora più unite di prima: abbiamo potuto constatare come i rapporti di parentela e quelli sessuali possono perfettamente coesistere, anzi… ritengo non possano esserci rapporti sessuali più appaganti di quelli incestuosi. Per cui, se siete tutti d’accordo, da oggi ognuno di noi potrà avere liberi rapporti con ciascun membro delle due famiglie, purché da tutti accettato e desiderato, senza gelosie, ma con tanto reciproco amore e piacere.”
La più spregiudicata, come sempre, fu Vichi, che abbracciò suo zio.
“Propongo un delizioso e eccitante scambio, per approfondire la nostra conoscenza. Io e zio potremmo passare la notte insieme: il suo è l’unico uccello che ancora mi manca delle nostre famiglie, dopo quello di mio fratello, mio cugino e mio padre… ho una gran voglia di giocarci e gustarmelo con calma. Zia Lory e Walter potrebbero trascorrere una notte come moglie e marito: è una vita che lo desiderano.
Per quanto riguarda mamma e Marco, loro si amano da sempre!
Che ne dite?”
Nessuno rispose: Walter prese la madre per mano.
“Mamma, andiamo a casa, abbiamo molto da dirci!” e mia sorella per tutta risposta lo baciò in bocca.
Poi si rivolse al marito.
“Franco, amore, posso ospitare questa notte Walter nel nostro letto matrimoniale? Trovo ancora più eccitante farmi scopare da mio figlio sullo stesso letto dove scopo con mio marito!”
Franco le sorrise e le lanciò un bacetto.
“Quando vuoi, amore… anzi… quando volete! Anzi, mi dispiacerebbe se utilizzaste un altro letto per amarvi: per me sarà ancora più eccitante sapere di dormire sul letto dove godono mia moglie e mio figlio!”
Se ne andarono abbracciati come due innamorati: certamente mia sorella non avrebbe mai pensato, quando venne a casa mia quel pomeriggio, che ne sarebbe uscita abbracciata al figlio!
Vichi guardò lo zio.
“Non temere che essendo venuta tre volte io non abbia più voglia! Io ho sempre voglia di un bell’uccello e ho visto che tu sei ben fornito: dai, vieni in camera mia, anche io ho un letto a due piazze!”
Rimanemmo io e Marco: bastò uno sguardo e ci saltammo addosso in un appassionato abbraccio.
“Mamma, amore… un’altra notte solo per noi!”
“No, amore, è solo una di tante altre notti solo per noi!”
Ci dirigemmo stretti uno all’altra verso la camera da letto: fremevo come una diciottenne! Già pregustavo il dolce peso del suo corpo sopra il mio, mentre il suo amato membro mi penetrava per darmi amore e piacere!
Mentre mi vedevo distesa abbandonata a godermi i suoi dolci affondi nel mio ventre, riflettevo sul mio essere donna e madre.
Amavo il sesso, ero pronta e desiderosa di godere con chiunque mi piacesse, senza porre limiti al piacere… ma appena mi sentivo tra le braccia di mio figlio entravo in un’altra dimensione… quella dell’amore!
Non esisteva altro che lui: mio figlio!
Il suo corpo, la sua bocca, il suo membro!
Questa è la vita!
Fine.
Ringrazio tutti i miei affezionati lettori per i complimenti che mi inviano, anche privatamente. A presto.
Come sempre sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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