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Io, mio marito... e nostro figlio - 2


di bird2012
07.10.2014    |    73.054    |    7 9.6
"“Giorgio, tesoro, se seguiti a scoparmi la fica e a sgrillettarmi mi fai venire per la terza volta! Vuoi proprio svuotarmi? Dio santo, tre sborrate in..."
IO, MIO MARITO… E NOSTRO FIGLIO

CAP.2



Il mio porcellino non aspettava altro: mi sollevò di peso e mi mise seduta sopra il tavolo della cucina… uhmmm, che goduria… farmi chiavare sul tavolo della cucina come una puttana!
Allungai le braccia distese all’indietro per darmi un punto d’appoggio sul tavolo e allargai completamente le cosce: quando il mio cucciolo vide la mia fica completamente rasata, fradicia di umori, non poté fare a meno di esternare la sua meraviglia.

“Mamma, Dio, hai una fica da sogno! Non per vantarmi, ma ne ho viste di fiche, ma la tua è da Oscar! Mi fa impazzire!”

Pose le mani sopra le grandi labbra e con una leggera pressione le allargò: dalla posizione in cui stavo potevo ammirare la mia fica tenuta completamente aperta dalle mani di mio figlio.
Rabbrividii nel vedere due labbra rosso fuoco gonfie di desiderio e un grillo che era uscito prepotentemente fuori dal cappuccio.
Giorgio alzò il suo viso verso il mio e vidi i suoi occhi brillare mentre tirava fuori la lingua: rabbrividii al pensiero di ciò che voleva fare.
Sempre fissandomi negli occhi lo vidi posare la lingua sul buchetto del culo: un veloce titillamento con la punta della lingua contro la rosellina e poi cominciò a far scivolare la lingua lungo tutta la fessura tenuta magistralmente aperta dalle sue mani.

Percorse lentamente tutta la spacca per gustare pienamente il sapore della mia fica: partì dal buchetto del culo, salì fino alla vagina, davanti alla quale ritenne doverosa una deliziosa sosta per visitarla a fondo con tutta la lingua, poi riprese a salire lungo la fica fino ad arrivare al mio grillo, eccitato più che mai, che prese a martellare velocemente con la punta della lingua.
Ad ogni colpo di lingua sobbalzavo spingendo la fica contro la sua bocca.
Tenevo le cosce sempre più aperte per gustarmi pienamente quella meravigliosa lingua.
Il porco ripeté quattro o cinque volte il percorso buco del culo-vagina-grilletto procurandomi un piacere indescrivibile.
Dopo ogni passaggio lungo tutta la fica mi riempiva di complimenti.

“Dio santo, mamma, questa sì che è una fica e no quelle delle mie giovani amiche: è una fica che ha il sapore di donna, il suo calore ti trasmette la sua voglia di cazzo, il suo desiderio di essere chiavata!” e riprendeva il dolce passaggio della lingua tra le labbra della fica.
Quella superba leccata di culo, vagina e grillo mi aveva inebriato i sensi.

“Giorgio, amore di mamma, hai una lingua formidabile: se sai usare il cazzo come usi la lingua mi manderai ai pazzi! I tuoi complimenti mi lusingano, ma sarei molto più lusingata se me lo mettessi dentro! Dai, tesoro, la lingua me l’hai fatta provare, adesso la tua mammina ha bisogno di cazzo per placare la sua eccitazione… dai… chiavami…!!! Voglio il tuo cazzo, tesoro!”

Si avvicinò tra le mie cosce, appuntò il cazzo sulla vagina e spinse: me lo sentii entrare tutto nel ventre, la fica era completamente piena della verga di mio figlio! Fu una sensazione mai provata prima in vita mia: stavo dando la fica a mio figlio, mi stavo concedendo a lui senza vergogna né pudore, completamente e oscenamente scosciata per accoglierlo interamente dentro il mio corpo e lui mi stava possedendo con tutto il suo amore, la sua giovinezza, la sua libidine, la sua voglia di me!

Dopo avermi infilato tutto il cazzo nella fica, diede due o tre colpi secchi contro l’utero da togliermi il fiato… e poi cominciò la cavalcata dentro il mio ventre!
Affondava il cazzo nella fica in maniera magistrale, mi pompava con passione e per aumentare il mio piacere aveva preso a titillarmi il grilletto con il pollice della mano destra: mi chiavava e mi sgrillettava, il tutto condito da eccitanti frasi oscene che mi mandavano al manicomio.

“Porca, ti piace il cazzo di tuo figlio? Ti sta facendo godere? Dai, porca, fammi vedere quanto sei indecente… sborra sopra il mio cazzo… bagnalo con i succhi della tua fica… lo sento che stai per godere… hai la fica bollente, pronta a sborrare! Dai, porca… hai una fica ingorda di cazzo… dai, sborra… voglio sentirti urlare mentre godi… devi urlare il mio nome… il nome di tuo figlio che ti ha fatto godere!”

Stavo impazzendo… un godimento mai provato: il cazzo di mio figlio mi stava procurando l’orgasmo più meraviglioso della mia vita!
Ci fissavamo negli occhi per trasmetterci il nostro godimento e allargavo sempre di più le cosce per sentire il suo uccello entrare sempre più in fondo.
Sentivo la cappella colpirmi la bocca dell’utero: ad ogni colpo sentivo una scossa elettrica partire dalla fica e lungo la schiena arrivarmi al cervello… ero fuori di testa e incitavo spudoratamente mio figlio a chiavare sempre più a fondo sua madre.

“Così… si… dai… colpisci… colpisci… si, colpisci forte… dai… sbattimi come una puttana… colpisci che mi stai facendo venire!!! Dai, amore di mamma… colpisci la mia fica senza pietà…! Cazzo santo, sto godendo come mai! Sbattimi… sbattimi…!”

I nostri sguardi colmi di libidine si intrecciavano nel reciproco godimento.
Ansimavo e gemevo… mi stavo gustando la più eccitante chiavata della mia vita!
Pensai a mio marito: sarebbe stato meraviglioso se avesse potuto vedermi, essere testimone del mio rapporto incestuoso con nostro figlio, sentirmi gemere come una porca sotto i colpi del cazzo di mio figlio!
Feci partecipe Giorgio dei miei pensieri.

“Amore, pensa se papà stesse qui vicino a noi a vederci chiavare… vedere il tuo uccello penetrare nella fica di tua madre e farla godere… penso morirebbe dal godimento! Sarebbe l’uomo più felice del mondo… e noi chiaveremo davanti a lui per renderlo l’uomo più felice del mondo!”

“Si, mamma, si… sarebbe stupendo vederlo accanto a noi mentre si sega l’uccello nel vedere il figlio chiavarsi la madre! Ed anche io sarei il figlio più felice del mondo nel far godere mia madre davanti ai suoi occhi!”

Ero in estasi e in un attimo mi resi conto che per una madre farsi chiavare dal proprio figlio non ha uguali: è un qualcosa di sublime che solo provandolo si può capire!
E’ l’unione dello sviscerato e naturale amore tra madre e figlio con il forte e reciproco desiderio sessuale che porta a concedersi l’uno all’altra senza alcuna remora.

Il cazzo del figlio che entra nel ventre della madre la fa godere due volte!
Prima, come il classico cazzo di un uomo che fotte e fa godere la fica di una donna e poi, ed è la cosa più intrigante, perché quel cazzo che la chiava e la fa godere lo ha generato lei: la madre gode sessualmente con il frutto della sua maternità!
Come si fa a non andare completamente fuori di testa nel concedersi anima e corpo per farsi possedere dal proprio figlio?

Stavo per arrivare… stavo per sborrare l’anima… quando in un attimo realizzai che l’amore della mia vita, con quei meravigliosi affondi dentro il mio ventre, con quei dolci colpi contro il mio utero, sembrava voler manifestare tutta la sua riconoscenza alla fica che lo aveva messo al mondo!
Si… cazzo santo… si… mio figlio stava facendo godere la fica che lo aveva generato!
Cominciai ad urlare come mai in vita mia.

“Giorgio mio, dai, fottimi! Fotti la fica che ti ha generato, falla godere! Ti pregooo!!! Chiava tua madreeeeee!!! Noooooo!!!!!!! Eccomiiiii!!! Sto sborrandooooooo!!!! Giorgioooooo!!!! Giorgio mioooooo!!! Hai fatto godere la fica che ti ha dato la vitaaaaaaa!!!”

Seguitò a chiavarmi con affondi bestiali da sfondarmi l’utero… il cazzo di mio figlio mi stava mandando in estasi! La mia fica non aveva mai sbrodolato tanto in vita sua!

“Godi, mamma… amore mio! Goditi il mio cazzo! Voglio essere il tuo amante per darti piacere quando vuoi!”

“Si… si, angelo mio! Sarai il mio amante ed io la tua troia… la tua puttana! Convincerò tuo padre ad accoglierti tra noi per costituire un perverso e depravato menage a tre! Ma ora completa l’opera… fammi il culo! Voglio venire ancora con il tuo amato cazzo nel culo! Ma tu non venire, ti prego, resisti: voglio gustarmi la tua sborra nella bocca! Ti prego, fammi assaporare il dolce sapore del tuo sperma! Ti farò sborrare nella fica mentre tuo padre ci guarda!”

Sfilò l’uccello dalla fica, io mi distesi di schiena sul tavolo e alzai le gambe, scosciandomi completamente: con il culo fuori dal tavolo gli presentai il buchetto bello pronto per essere impalato.
Mi piace farmi penetrare il culo stando supina: godo nel vedere l’espressione di piacere e di libidine che ha l’uomo mentre mi sfonda il culo… vedere i suoi occhi brillare mentre guarda il suo cazzo scomparire lentamente dentro il mio accogliente buco del culo!

E il mio angelo non perse tempo: appuntò il suo uccello sulla rosellina e spinse leggermente… sentii la cappella farsi strada delicatamente nel buchetto e provocarmi un brivido di piacere!
Giorgio si fermò… i nostri sguardi fissi uno contro l’altro.
Non stavo nella pelle… lo volevo dentro… tutto…

“Giorgio, amore di mamma… non rimanere così… non farmi soffrire… affondalo tutto! Dio, dai… dai… lo voglio tutto nel culo! Voglio essere la tua troia… fammi sentire la tua zoccola rotta in culo! Dai… spingilo tutto…”

“Si, sei la mia dolce puttana! Ti sfondo il culo come piace a te, ma toccati la fica… fammi vedere come giochi con la tua fregna da porca mentre tuo figlio ti rompe il culo!”

Quelle frasi oscene mi stavano mandando in delirio: amavo il turpiloquio, lo ritenevo un fortissimo afrodisiaco, mi eccitava da morire.
Mi infilai tre dita della mano destra nella fica e cominciai a chiavarmi, mentre con la sinistra avevo preso a mungermi il seno e a strizzarmi i capezzoli.

“Dai, inculami… guarda come si chiava mamma tua! Sbattimi forte, voglio sborrare con il tuo cazzo nel culo! Dai, forte… forte… non avere pietà… mi fa impazzire sentirmi sfondata!”

Non finii la frase che sentii il suo cazzo scivolare deliziosamente e completamente nel culo: con una spinta favolosa il mio adorato porcellino mi aveva riempito l’intestino.
Urlai il mio piacere, mentre iniziai un frenetico dentro e fuori delle dita nella fica.

“Siiiii!!!! Cosììììì…. Sfondami… sfondami…”

Poi le dita iniziarono a fare la spola tra la vagina e il grilletto: prima mi chiavavo, poi le tiravo fuori e le facevo scivolare lungo la fessura bollente della fica, tra le labbra gonfie, fino ad arrivare sul grillo, che cominciavo a strizzare e a tirare con forza, quasi a farmi male, ma mi procuravo un piacere eccezionale.
Poi le facevo percorrere il percorso inverso, dal grillo alla vagina, che penetravo nuovamente per chiavarmi… e tutte queste dolcissime manipolazioni mentre il cazzo di mio figlio seguitava a sfondarmi il culo!

Ogni affondo mi faceva sobbalzare, spingeva forte da spaccarmi, sentivo il buco del culo completamente dilatato per facilitare al massimo quel delizioso dentro e fuori… mi stava inculando divinamente.
Un godimento che mi stava portando all’orgasmo… sentivo che stavo per sborrare di nuovo, e ne feci partecipe il mio incestuoso amante.

“Giorgio, amore di mamma, sto per venire ancora! Dio mio, che meraviglia averti nel culo! Mi stai facendo impazzire! Con tutto l’amore che ho per tuo padre, ma il pensiero che sia mio figlio che mi sta inculando mi procura un godimento senza uguali! Tesoro mio, godere con te, mio figlio, mi fa sentire una puttana spudorata, perversa e depravata e la cosa mi manda fuori di testa! Dimmi che sono la tua troia… quando sto venendo mi eccita da morire sentirmi insultata… ti prego, amore che sto per sborrare!!!”

Ero arrivata al limite: per raggiungere il massimo del godimento chiesi man forte alla mano sinistra.
La tolsi dal seno, la portai sul grillo e cominciai a masturbarlo velocemente, me lo strizzavo con violenza, quasi me lo volessi staccare dal pube, mentre con le dita della mano destra seguitavo a chiavarmi profondamente la vagina… e mentre il cazzo di Giorgio seguitava egregiamente a fare il suo incestuoso dovere nel culo di sua madre!
Ogni parte del mio corpo aveva le sue dovute attenzioni: il buchetto del culo, la mia vagina e il grilletto… impossibile resistere ad un trattamento del genere… e le oscene frasi di mio figlio mi diedero il colpo finale.

“Dai, troia, sborra! Sei una puttana incestuosa che si fa sfondare il culo dal figlio! Fammi sentire come stringi il culo mentre te ne vieni! Lo so che non potrai più fare a meno del cazzo di tuo figlio perché sei una zoccola che ama il sesso depravato! Dai… puttana… dai… sbrodola… stringi il culo e sborraaaaa!!!”

Come rifiutare l’invito così perverso e spudorato di mio figlio!
Lo cinturai con le gambe intorno ai fianchi e lo attirai con forza verso di me, mentre anche io mi spingevo verso di lui: quella poderosa verga me lo volevo sentire tutta dentro il culo mentre sborravo!
Appena sentii i coglioni sbattermi contro le natiche strinsi con tutta la forza che avevo il buco del culo intorno al cazzo: lo avevo imprigionato dentro di me!
Sentii l’orgasmo partire dalla testa, percorrere la schiena e arrivare sul ventre: un’altra stupenda sborrata da togliermi i sentimenti!

“Giorgio, amore di mamma… sto sborrandoooo!!!! La tua puttana sta sborrandooo!!! Inculami forte… forte… sfondami il culo che sto godendooo!!! Affonda il cazzo… affonda… si… così… forte… spingi forte nel culo… forteee!!! Dai, che ti ho imprigionato il cazzo nel culo… non voglio farlo uscire finchè non ho sborrato! Ohoooo!!!!! Noooooo!!!! Sto pisciandoooo! Dio santoooo… piscio mentre sborro… mentre me ne vengoooo!!! Cazzoooo, la mia fica sta pisciandooo!!!””

Infatti i simultanei movimenti del cazzo nel culo, delle dita nella vagina e di quelle intorno al grillo mi avevano stimolato una involontaria, ma sublime, pipì: non mi era mai successo, in vita mia, pisciare mentre me ne stavo venendo, per di più con il cazzo che mi stava trapanando il culo!
Un godimento pazzesco, una sensazione meravigliosa da mandarmi nel parossismo del piacere: un devastante orgasmo con simultanea pisciata… una meraviglia inimmaginabile!
Non mi trattenni, mi lasciai completamente a andare e seguitai a schizzare con forza il mio biondo liquido!
Gli osceni incitamenti di mio figlio mi facilitavano la depravata funzione corporale.

“Madonna santa, che meravigliosa porca! Sei stupenda!!! Sei unica! Seguita… ti prego, mamma, non ti fermare… dai, pisciami addosso mentre ti inculo… dai… piscia… pisciaaa che mi fa impazzireeee!!!”

Ma non avevo proprio alcuna intenzione di fermarmi, anzi, cercai di soddisfare al meglio il suo depravato desiderio: diressi i caldi getti contro il suo ventre, il biondo liquido cominciò a colare sopra il suo cazzo, rendendolo ancor più meravigliosamente umido e bollente!

Seguitò ad incularmi procurandomi nuove e inimmaginabili sensazioni: per la prima volta in vita mia sentivo fottermi il buchetto del culo da un cazzo completamente intriso dalla mia calda pipì… un cazzo umido e bollente… mi scoppiava la testa dal godimento che stavo provando!
Il mio buchetto del culo percepì la verga di Giorgio gonfiarsi oltre misura: il mio angelo cominciò ad ansimare e grugnire come un maiale e a dare possenti colpi di cazzo dentro al culo… il mio cuore accelerò i battiti… mio figlio stava per sborrare… la prima sborrata con sua madre!
Gli rammentai il mio perverso desiderio.

“Giorgio, amore, sento che stai per esplodere! Ricordati che ti voglio in bocca!”

Il mio dolce bambino ormai aveva imparato come volevo essere trattata per farmi impazzire.

“Certo che me lo rammento: sei la mia puttana e le puttane godono nel farsi sborrare in bocca! Ma io voglio onorare ancora di più il tuo essere la troia di tuo figlio: non riempirò solo la tua bocca, ma anche il tuo viso! Si, mamma, ti sborrerò anche in faccia… come si fa alle puttane… voglio ricoprirti di sperma… così ti renderai conto che da ora non sarai più solo di papà, ma sarai anche mia!”

Ormai ero completamente fuori di testa!

“Si… amore di mamma… si… sborrami tuttaaaa!!! Lo so che ormai sono di entrambi… sono la vostra amata e devota troia… e voi i miei due splendidi tori da monta! Il pensiero mi fa impazzire: il cazzo di mio marito e quello di mio figlio solo per me! Sborrami… dai… sborrami!!!”

Mi spostai per avvicinare il viso al bordo del tavolo per facilitare il contatto del cazzo con le mie labbra: Giorgio sfilò il cazzo dal culo, lo impugnò e si avvicinò al mio viso!
Spalancai la bocca, attendendo impaziente i caldi schizzi di sperma.
Il mio amato porcellino cominciò a segarsi con forza, lasciando sempre la cappella scoperta che aveva diligentemente accostata all’ingresso della bocca.
Mentre si segava cominciò a colpirmi delicatamente con la cappella sulle labbra… deliziosi colpi di cazzo che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione.

I nostri sguardi erano fissi, uno contro l’altro!
Il suo mi trasmetteva la sublime sensazione che stava provando in quel momento magico della sua vita: venire tra le labbra di sua madre!
Il mio sguardo ricambiava il suo, esprimendo apertamente l’attesa spasmodica di sentirmi la bocca piena della sua sborra!
E le sue parole, mentre stava per venire, mi accendevano di passione.

“Mamma, amore, adesso non voglio chiamarti puttana o troia: sei la mia dolce mamma, libidinosa, depravata, ma la mia mamma, e mi fa impazzire chiamarti “mamma… mamma… mamma!!!” mentre vengo nella tua bocca! Non eccita di più anche te sentirti chiamare “mamma!” mentre accogli tra le tue labbra lo sperma di tuo figlio?”

Sentii scoppiarmi la testa: cazzo, era vero, aveva ragione… era più perverso e depravato, e quindi più eccitante, sentirmi chiamare “Mamma” e no “Puttana”, mentre mi riversava in bocca la sua sorgente di vita.
Pensai a quando, stringendomi tra le sue braccia, mi avrebbe sborrato nella fica urlando: “Mamma… ti vengo dentro!!!”: sarei esplosa in un godimento che nessun uomo al mondo avrebbe mai potuto darmi!

“Si…si… amore di mamma… dai sborra in bocca a mamma tuaaa!”

Non feci a tempo a terminare la frase che udii il suo urlo di godimento.

“Mamma, tira fuori la lingua che ci sborro sopra… tirala fuoriii!!! Mammaaaaa!!! Mamma… ti vengo in boccaaaaa!!!!!”

Feci appena in tempo a tirare fuori la lingua per accogliere il primo, abbondantissimo schizzo di sborra che la ricoprì completamente: ritirai la lingua nella bocca con il suo prezioso bagaglio di caldo sperma!
Mi sentii subito la bocca piena, ma il mio dolce amante, per darmi tempo di ingoiarla con gusto, cominciò ad alternare la direzione degli schizzi dalla bocca al viso.
Mentre ingoiavo il primo schizzo, sentii il secondo colpirmi violentemente il viso, aprii velocemente la bocca per ricevere il terzo, che mi sbrigai ad ingoiare, mentre il quarto era riversato ancora sul volto… e così via!!!

Gli ultimi schizzi, più deboli, non li ingoiai, ma li tenni in bocca!
Quando il mio cucciolo terminò di sborrare, lo fissai e aprii la bocca… per mostrargli la sborra che la riempiva.
Non ci fu bisogno né di parole, né di gesti: fu spontaneo avvicinare le sue labbra alle mie e affondare la sua lingua nel suo stesso sperma.
L’osceno rumore dello sciacquio dovuto dal mulinare della sua lingua immersa nella sborra che tenevo in bocca risuonava nella stanza… e mi mandava fuori di testa!!!
Ci abbracciammo forte, con amore e passione, mentre le nostre bocche giocavano oscenamente con lo sperma, finché, un po’ per uno, non lo ingoiammo tutto!

Ma non era finita: cominciò a leccare tutto le sperma che ricopriva il mio viso, mentre la mano aveva raggiunto la mia fica e ci aveva infilato nuovamente dentro le quattro dita.
Posizionò il pollice, rimasto fuori, sopra il grillo: il mio porcellino strinse la mano a tenaglia imprigionando la vagina e il grilletto tra le dita e il pollice… e iniziò un fantastico movimento di avanti e indietro con tutta la mano.
In questa maniera mi stantuffava dentro la fica e contemporaneamente sfregava il bottoncino del piacere.

Ricominciai a godere: capii subito che con quel dolce servizio avrei raggiunto nuovamente l’orgasmo.
Giorgio non aveva smesso di leccare lo sperma e di accompagnarlo con la lingua dentro le mie labbra… che io accoglievo con libidine per gustarlo e ingoiarlo.

“Giorgio, tesoro, se seguiti a scoparmi la fica e a sgrillettarmi mi fai venire per la terza volta! Vuoi proprio svuotarmi? Dio santo, tre sborrate in mezz’ora… figlio mio, mi fai impazzire… tre orgasmi tra le tue braccia!”

Interruppe un attimo di leccare la sborra.

“Si… mamma, ti amo… e voglio sfinirti dal piacere! Tre è il numero perfetto e voglio farti sborrare tre volte tra le braccia di tuo figlio!”

Riprese a leccare la sborra e a muovere convulsamente le dita nella fica e sul grilletto.
Sentii che il terzo orgasmo non avrebbe tardato a venire.

“Si, angelo di mamma! Fammi venire ancora! Mi hai fatto sborrare con il cazzo nella fica, poi con il cazzo nel culo… adesso fammi sborrare con le tue dita… dai, tesoro, completa l’opera! Cazzo, quanto mi piace questa morsa, questa stretta a tenaglia della vagina e del grillo mi procura un piacere mai provato! Dai… affonda le dita nella fica… daiiiii!!! Amore mio adoratooo… così… così… siiiii!!!! Daiiiiii… cazzo che bello… cazzo… cazzooooo… siiiiiiiii… vengoooo!!!!!! Amore… vengooooooo!!!”

La terza sborrata mi lasciò senza fiato… ero esausta… ma completamente soddisfatta e appagata!
Il mio bambino aveva fatto pienamente il suo dovere… aveva fatto godere la sua mammina come non mai!
Rimanemmo abbracciati a coccolarci reciprocamente.

“Ti è piaciuto?” mi chiese mentre mi ricopriva di baci.

“Me lo chiedi? Se sono venuta tre volte il motivo è chiaro… mi hai fatto morire!”

“Pensi papà mi accetterà tra voi due?”

“Amore mio, pensi che rinuncerò al tuo dolce uccello? Tranquillo: quando papà saprà come mi hai deliziato sarà il primo a spingermi sopra il tuo cazzo!”

“Hai intenzione di dirglielo?”

“Certo! Già immagino quanto fremerà quando gli riferirò in dettaglio tutti i particolari! Tesoro, tieni pronta la tua verga e non sfruttarti con troppe sborrate che ti voglio in piena forma e bello carico: quando meno te lo aspetterai mi chiaverai davanti a tuo padre!!!

E non è detto che poi non dovrai soddisfare anche lui: il suo buchino è ancora vergine, ma quando gli infilo un dito dentro gode come un porco e non mi nasconde il suo desiderio di sentire il dito sostituito con un bel cazzo! Voglio che anche lui provi lo stesso sublime piacere che ho provato io: farsi inculare dal proprio figlio! Credo sia inutile dirti che sarà un piacere, per me, farti tenere fede alla tua promessa: te lo infilerò io stessa il cazzo di tuo padre per farti rompere il culetto!”


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