incesto
Quando una mamma troia ama! L’evoluzione. -
![](https://www.annunci69.it/annunci/13/262813/geppettino2003/icone/262813.jpg)
14.02.2025 |
4.936 |
4
"Una sola certezza, il suo amorevole concedersi alimentare le mie sporche fantasie..."
La mia notte difficile dal trascorre. Gli eventi di oggi sconvolgermi!Due lunghe anni di peccaminose fantasie concretizzatesi nel suo disponibile offrirsi al mio sguardo. Lasciarmi ammirare la sensuale sua figura, favorire il mio toccarmi davanti a lei, consentirmi di renderle concreto il desiderio che suscita in me quel suo essere splendida femmina, senza più il timore di essere redarguito. Senza più alcun limite, o vergogna, far crescere in me il suo essere più donna e meno madre!
Permettere a timorose mani di accarezzare una pelle vellutata, sentirla tremare ai miei tocchi, e fremere a morbosi contatti. Poi, delicata la sua mano, spaziare sul mio corpo, cercare l’assurdo, volerlo ed in niente stringere un duro cazzo pronto ad esplodergli tra le dita.
Meraviglioso il suo regalarmi il piacere da tempo sognato!
Abbracciati, confessarmi del suo sapere, già da tempo, delle mie costanti presenze dietro quelle sue porte. Non fare, o dirmi, nulla anzi, al tempo trascorrere, diventare complice delle mie perniciose fantasie, alimentando il mio intenso godere a lei dedicato.
Nel suo essere amorevole mamma, giustificare il mio sporco fare offrendosi intrigante ad alimentare i desideri più perversi del giovane adolescente nella fase più difficile della sua crescita.
Ha voluto rendere le mie sporche fantasie uno splendido momento condiviso. Ha dato ad un peccato imposto il più alto senso dell’amore materno. Lo ha fatto con l’affetto che solo una attenta madre può, e sa, fare!
Solo a letto mi è difficile ora contenere un respiro che cresce al rivivere le emozioni del nostro intimo momento.
Sento ancora forte la sua essenza di femmina, amplificato il salire dei suoi respiri, ascoltarli diventare gemiti al mio sfiorare pronunciate labbra di una caldissima fica.
Duro tiro su di un cazzo che riprende vigore, con la stessa intensa emozione con la quale ha voluto coinvolgermi.
Così al sognarla, sopraggiungere il desiderarla, con forte la speranza che il tutto non sia solo un isolato momento di debolezza riconducibile al suo ruolo di attenta madre.
Quale, adesso, sarà il nostro dopo!
È disponibile ad andare oltre?
Me lo ha lasciato sperare!
Ma come sarà possibile, ancora, condividere il piacere di eccitanti emozioni.
Non ne ho la più pallida idea!
Né sarà facile!
Al forte dilemma, chiudo gli occhi e sborro copioso. Un immenso piacere a lei dedicato!
Al mattino lo scorrere dell’acqua scorrere della doccia risvegliarmi. Frastornato non so cosa fare. Non trovo il coraggio di cercarla, ne di abbracciarla. Esco senza nemmeno salutarla.
Confuso, tutto il giorno a cercare come rendere possibili altre, morbose, occasioni. Una sola certezza, il suo amorevole concedersi alimentare le mie sporche fantasie.
Propormi, ancora, più sfacciato potrà essere quella opportunità?
Un turbinio di pensieri accompagnare il mio difficile il tornare a casa con la paura di un sua attribuirsi colpe, ammettere un suo grave errore, convincermi che è stato tutto sbagliato!
So solo che spero in un suo forte abbraccio.
Tutte le mie paure svanire al solo vederla. Guardarci negli occhi, palpabile la forte tensione, grande la difficoltà a confessarci i rispettivi pensieri.
“Mamma, scusami per questa mattina. Ero un po’ in imbarazzo. Non sapevo cosa dire, né cosa fare, ma ho capito che non serve scappare. Ho continuato a pensare a noi.”
Rivivo quel nostro piacere vissuto.
“Non preoccuparti amore, ho capito che avevi solo bisogno di capire. Anch’io non ho fatto altro che pensare a te“
Lei immagina il suo?
Immediato un pensiero scuotermi. E se al lungo tempo delle mie provocazioni, se al mio sfacciato propormi, allo sporco mio fare subire emozioni diverse che, superato l’affetto di mamma, possano aver reso possibile il travalicare di un sano rapporto.
Come scoprirlo?
Nell’abbracciarla, cercare quel corpo, non la figura di una madre, ma l’espressione della femmina sconvolta da un morboso contatto sperato da lungo tempo. Stretto a lei percepisco il suo tremare al sicuro tormento che le da una dura verga che ondulo, sfrontato, tra le sue gambe.
Sfido il suo ruolo!
il silenzio è il solo complice del nostro ritrovarci. Nel mio sguardo implorarle il voler andare oltre, ed il crescere del mio respiro confermarle il forte desiderio di lei.
Ad un diffuso rossore del suo viso staccarsi da me, accennare un dolce sorriso, ed invitarmi ad andare a studiare.
In camera, solo, inevitabile la mente tornare al lungo periodo passato.
A quindici anni scoprire la bella donna che alberga in lei. Seguire quella sua intrigante trasformazione da mamma in donna per il suo uomo. Nel lungo trascorrere del tempo, accertare il suo essere splendida femmina.
Sorpreso, scoprirla anche la magnifica troia!
Poi sognarla provocante milf, spudorato immaginare il mio possederla furioso, portarla al piacere, sentirla gridare nel farmi godere!
Probabilmente, anzi sicuramente, senza il suo offrirsi chissà quando avrei trovato la forza, ed il modo, per fare io il mio primo passo. Due anni trascorrere e sperare, ora, che possa essere cresciuto un suo desiderio pari al mio, sperare più del mio.
A quel suo - magari - sussurrato, immaginare un prossimo domani.
Ma chi deve andare oltre? Chi offrirsi al consapevole peccato?
Come dividermi io tra due realtà. Il figlio affettuoso e rispettoso, e l’amante eccitato ed eccitante.
Dio come vorrei fosse lei ad offrirsi ancora, a me manca il coraggio di osare.
E se mancasse anche a lei?
Giorni di continui pensieri ed al prevalere del pudore impormi, al mattino, la violenza della rinuncia.
Difficile la nostra quotidianità. Riprendere il suo ruolo di affettuosa madre. Nel suo fare sembra aver scordato la sua debolezza, ma disponibile a
lasciarmi apprezzare il corpo impreziosito dalla sua più trasgressiva lingerie che esalta dal sottile gioco del vedo non vedo.
Averla accanto, bella, intrigante, sexy, sensuale e seducente, non volgare, ma accattivante mi sconvolge.
Mi fa eccitare!
Disponibile si offre ai miei silenziosi abbracci, percepisco il suo tremare ai morbosi contatti di un cazzo che palpita di desiderio e continuare a sorridere maliziosa.
È in un crescendo di fantasie infinite, arrivare a frugare nella sua cesta, tra le mani i suoi piccanti perizoma, scoprirli umidi e sborrare senza quasi toccarmi!
Al mattino lo scorrere dell’acqua della doccia essere un continuo richiamo, e quella porta socchiusa poter essere la conferma alle mie speranze!
Ancora combattuto se propormi o rinunciare. Chiedermi se mi stia aspettando, se rimanesse delusa dal mio non farlo!
Ma il suo corpo mi è diventato irrinunciabile e senza paura non può esserci coraggio!
Estasiato seguo il suo lento privarsi del reggiseno, ammiro capezzoli turgidi e gonfi, vederla senza veli e non riuscire a toglierle gli occhi di dosso. L’acqua scorre sul suo corpo, mi appare voluto un suo lascivo fare. Le mani spaziare sensuali sul seno, stringerlo, attimi e accarezzare una morbida figura, le dita giocano intriganti tra l’incrocio delle lunghe gambe.
Netta l’impressione che poco faccia per privarmi del suo essere femmina.
Ad un suo lungo sospiro propormi. Nel mio sguardo non più l’innocenza dell’affettuoso figlio ma quello, smanioso, del giovane marpione.
“Mamma sei bellissima.”
Incapace di andare oltre, ma con alta la voglia di volerlo fare.
“Grazie amore detto da te questo complimento è il più bello che potessi immaginare. Sai ti stavo aspettando.”
Disponibile a regalarmi una nuova, ed intensa, emozione.
"Desidero stare qui solo guardarti e..."
non riuscire a pronunciare una parola in più. La guardo quasi a cercare il suo consenso. Ancora una volta sorride. Il mio sguardo spaziare tra amore e desiderio. Immediato il cazzo scoppiarmi dentro i boxer.
Palese deve sembrarle il mio volerla scopare con gli occhi!
“Amore non riesci a resistere, so che ti è difficile, lo è anche per me.”
Un pensiero che mi convince che il mio desiderla ha lasciato crescere un suo tormento, trasformandolo in un più aperto sentimento di amore.
Alla mente che pretende piacere oso!
Entrambe le mani tra le gambe, il cazzo porsi in tutta la sua sfacciata imponenza. Accondiscendente non opporsi all’immediato ritrovarmelo stretto tra le dita. Sconvolto sono duro.
Le gambe molli, la schiena appoggiata alla parete e, piano lo accarezzo pronto ad esplodermi tra le mani.
Nessun più timore, né rispetto, solo la voglia di godere davanti ad un corpo che spero si esalti al mio sporco fare.
“Tesoro non puoi certo andare a scuola in quelle condizioni. Staresti male tutto il giorno.”
Si avvicina, disponibile ad un’altro suo sacrificio.
"Amore, non temere, lasciati andare, sano qui per aiutarti"
Titubante, è il desiderio che governa il mio pensiero
“Mamma è vero, per lunghi mesi ho sostato dietro le tue porte, non riuscire ad oppormi al desiderio di ammirarti nuda. Si ho ho goduto raccogliendo tra le mani il mio piacere. Forte la paura che potessi accorgerti di quanto porco fosse il tuo amato figlio!
Poi, nel tempo, trovare il coraggio di lasciarti palesi i segnali della mia morbosa fantasia e tu subirla!
Ricordi quel mattino che, sfacciato, ho lasciato gli effetti del mio piacere in terra davanti al tuo bagno. Al tuo accorgertene la vergogna assalirmi, scappare per paura di una tua, giusta, reazione ed invece assistere al tuo lento chinarti, raccogliere il mio seme, titubante portare le dita tra le labbra ed assaporarlo.
Quel dito entrare ed uscire dalla tua bocca e restare meravigliato dell’espressione del tuo volto sconvolto da una intensa emozione all’essenza del mio piacere a te dedicato.
Ho ancora viva quell’emozione!”
Una confessione che è più di una implorazione. Una sporca fantasia confessata con l’amore di figlio!
Per lungo tempo ho sognato quelle carnose labbra e poter sborrare nella sua calda bocca.
Alcuna reazione da parte sua, se non guardarmi negli occhi, lo sguardo illuminarsi, l’espressione manifestare amore.
Lento il suo chinarsi e, come se immaginasse il mio desiderio, le mani stringere il duro membro, rapida la lingua risalire piano da testicoli gonfi, scorrere l’intera asta, leccarla, accompagnarla tra le labbra, accogliere in bocca un cazzo diventato di marmo.
Un intenso fremito mi sconvolge alla rossa cappella arrivarle fino in fondo alla gola.
Solo il tempo di percepire il meraviglioso calore della sua bocca, ascoltare suoi sospirati gemiti, e non riuscire a controllare la mia eccitazione.
Incrociare il suo sguardo, interpretare la sua espressione di femmina e non resistere. Ad un lungo tremore esplodo tutto il mio piacere.
Schizzi potenti, e ripetuti, riempirle la bocca del sapore di figlio. Difficile il suo ingoiare tutto, le labbra non voler abbandonare il morboso contatto, le mani stringere forte il cazzo per fare uscire le ultime gocce e la lingua pulire la cappella leccandola con l’avidità della femmina eccitata.
Un godere immenso, aldilà del piacere fisico, sborrarle in bocca è meraviglioso. Resto, per lunghi secondi, in uno stato che definire di estasi non basta. Quasi balbettando:
“Mamma non sai quante volte ho sognato questo momento, ma neppure nei miei sogni eri così fantastica.”
“Accorgermi della tua presenza, il tuo spiarmi, sentirti gemere, inizialmente mi ha sconvolto, preoccupata, anche spaventata. Ho sperato che, al trascorrere del tempo, il tuo fare si affievolisse sino a svanire, ed invece lentamente ho cominciato a subire i tuoi intensi sospiri. Tesoro non so cosa potrà accadere, so solo che ti amo! Ma devi sapere che amo anche tuo padre. Lui è il compagno di una vita, l’altra metà di me, il mio faro, il mio bastone, non posso immaginare una vita senza di lui. Né intendo tradire la sua fiducia. Tu sei l’amore della mia vita, sei il desiderio più folle e profondo che una mamma può solo immaginare, e poi non voglio, né posso, vederti soffrire.”
La paura assalirmi nell’ascoltarla ancora.
“Lui sa dei tuoi patemi. A lui ho confessato della nostra notte, ha voluto conoscere ogni particolare, ogni momento del tuo fare e del mio lasciarti libero di farlo.
Posso solo dirti che ha capito e non si è arrabbiato, anzi…”
Un pensiero interrotto per raccogliere con un dito una corposa goccia di sborra che segna le sue labbra e portarla in bocca con la stessa espressione di quel mattino.
Un attimo e, amorevole, rimette il cazzo duro negli slip invitandomi di fare presto per non perdere la scuola.
La sua ammissione inibire ogni altra mia iniziativa. La mia eccitazione svanire, subentrare la preoccupazione della possibile reazione di mio padre, e a nulla valere le sue parole di conforto.
Sapere che lui sa tutto mi spiazza, ma in quel nostro momento, al suo confessarlo, chiarirmi che le è sembrato fosse il modo per farmi sentire sereno e non in colpa per quello che era successo.
Ma ora lui sa che suo figlio vuole scoparsi la moglie!
Ma perché lo ha fatto?
Non capire! Non riuscire a darmi una valida spiegazione.
Sperare solo che la comprensione di mamma condizioni la reazione di padre.
Trascorre lunghi giorni, e al mattino rinunciare ad oltrepassare l’uscio di quella porta sempre più aperta. Immaginare il suo essere nuda, forse in mia attesa, ma assalirmi la paura di andare oltre.
La presenza di mio padre aleggia intorno a me, ed una forma di vigliaccheria blocca ogni mia iniziativa, ma non incide sul mio desiderio.
Lunghissime notti a rivivere ogni momento del suo concedersi e ritrovarmi duro! Forte la voglia di dedicarle il mio piacere succube di perverse fantasie. Al solo sognarla mi abbandono al caldo il seme che sporca le mie mani.
Poi continue domande assalirmi su come posso far privilegiare il suo intrigante rapporto con me, senza essere condizionato della reazione di mio padre.
Nei giorni passare, gli sguardi cercarci le mani trovarci ma i corpi restare sempre più distanti. Ed il suo quotidiano fare non aiutarmi!
È un continuo proporsi con la sensualità che sa esprimere una femmina che sa di meritare perniciose fantasie. Mi impone la sua provocante figura, quel suo essere trasgressiva ed intrigante. Esalta la splendida femmina e, nei miei pensieri, diventare sempre più fica. Ben consapevole delle mie solitarie sborrate a lei dedicate!
Ma perché farlo incurante della presenza di mio padre in casa!
Come scoprire i suoi pensieri?
Come riuscirci?
Con tanti dubbi, e forti perplessità,
riprendere i nostri mattini. I riti delle docce, diventare costanti. Con il cazzo duro stretto tra le dita, regalargli il mio piacere lei, complice, iniziare a pretenderlo!
Ma ancora, entrambi, non riuscire ad andare oltre!
Io svuotato, ma non appagato, lei sola con il sicuro tormento della sua eccitazione.
Ma il tutto restare solo un nostro intimo segreto?
Ma il suo è un concedersi limitato come se la paura di osare oltre inibisse il suo fare.
Cosa glielo impedisce?
Devono essere forti i suoi travagli, continui dilemmi, fantasie e desideri fondersi nel cercare un sublime momento di intimo piacere, e godere sentendosi - femmina, mamma, puttana -
Ad un lungo pomeriggio di continue sue provocazioni. Difficile restare inerme nell’ammirarla con una corta gonna, un frivolo spacchetto laterale lascia cosce scoperte sino a lambire il bordo di preziose autoreggenti in finissima seta nera, la stretta camicia favorisce il disegno dell’accattivante seno esaltato da striminzite coppe di un balconcino in pizzo.
Il suo fare sembra sfidarmi!Lunghe ore di devastanti fantasie ad un intrigante fare incurante della presenza del suo uomo in casa che, sembra complice nel suo essere assente.
Sino a sera, seduti sul divano, un plaid coprirci, averla accanto e accettare la sua sfida. Titubante allungo la mano, dal ginocchio farla salire su per la gonna, lentamente superare quel bordo scuro, sfiorare l’intimo.
Ad un suo tremore cercare le mie labbra. Il nostro primo bacio. Stupendo!
Alla mia inesperienza opporsi il suo voluttuoso fare. In bocca la sua lingua cercare la mia, la intreccia risucchiandola come la volesse pompare.
Timido accarezzarle il seno, immediato pretendere l’altra mia mano tra allargate gambe. Chiaro l’invito a lasciarsi toccare, attimi per scoprire che non ha indossato nulla sotto. Alla mia grande sorpresa, immediato, e diffuso, il suo bagnarsi tra le mie dita.
Mi lascia libero di godere dei fremiti di piacere del suo corpo. Al suo gemere, stento a contenere il mio ad mano che saggia, tra strette dita, una potente eccitazione.
L’espressione del viso lasciarmi sperare in un qualcosa di più, ma invitarmi ad andare a dormire.
Non sto nella pelle nell’aspettare il nostro domani e, con l’intenso suo sapore in bocca, è corposa la sborrata che si sparge sul petto, con forte la speranza che non si fermi ora.
Lunghi minuti e, trovato lei il coraggio, mi è davanti. La debole luce dell’abat-jour esalta il disegno di un erotico corpo coperto solo da un leggero baby-doll .
Alla mia sorpresa, zittirmi.
In un silenzio surreale, sedersi sul bordo del mio letto, accarezzarmi sensuale il viso, lente le mani spaziare sul petto. È ancora caldo il mio piacere, lo raccoglie voluttuosa tra le dita. Scosta il lenzuolo, dolcemente mi priva del boxer. Fremo al suo ammirare il cazzo ancora eretto e duro che non può mentirle l’intenso desiderio.
Nel suo sguardo una passione incredibile nello stringerlo in mano e, lenta, masturbarmi. China il capo attratto dall’essenza del maschio odore sparso sul petto. Scomposto gemo al lento scorrere di morbide labbra sulla mia pelle, sino a prendere in bocca un cazzo che palpita violento tra le sue dita.
In visibilio, inebetito dalla sua sfrontatezza la guardo estasiato. Le mani tra le sue gambe, risalire è ancora nuda!
Le dita possederla. Le spingo dentro. Spinge in busto in avanti. Vuole quelle mie dita sempre più in fondo.
Al suo gemere sento il cazzo gonfiarsi spudorato nella sua bocca.
È un pompino maestoso, il pompino della magnifica succhiacazzi dei miei sogni.
Pronta ad accogliere il mio seme in gola ma mi sfilo. Veloce il mettermi in piedi davanti a lei, il cazzo stretto nella mano, due colpi secchi e, alla sua sorpresa, realizzo una delle mie più sporche fantasie. Un attimo e sborro sul viso, schizzi ripetuti sul seno. Sporco un corpo che trema! Pretendo la sua bocca aperta per inondarla del mio caldo seme.
Estasiato seguo gocce di sborra segnare le sue labbra, la lingua raccoglierle, la bocca assaporarle.
È una sensazione meravigliosa, e la quantità di sborra che ricopre il suo corpo ne è la conferma!
“Mamma, scusami ma è stato più forte di me!”
“Tesoro, non preoccuparti l’ho voluto io!”
L’espressione del viso confermarmi il salire della sua eccitazione. Altissimo deve essere un morboso desiderio!
“Mamma Dio sola sa quanto ti desidero io”
Credo che le mie parole la sconvolgano ancor di più di quanto non lo sia io.
“Anch’io amore, ti desidero, ma è tanta la paura di sbagliare. Ho bisogno di tempo. Qualsiasi cosa accadrà, voglio sia indimenticabile. Abbi pazienza e vedrai che presto avrai quello che più desideri.
Buonanotte amore“
Dopo un primo momento di iniziale delusione, stupito con forte la paura di sbagliare prevalere sul coraggio di osare
“Mamma, credimi non sarà facile“
Lasciandomi alla mia notte con, ancora, intenso il desiderio di lei Ora so che non solo mi desidera, ma vuol godere di me, e non solo con il corpo.
Ed io la desidero con tutto me stesso!
Ma quando quel momento che desidera indimenticabile?
Quando l’occasione giusta?
Quale il modo, quali i tempi?
Un desiderio incestuoso assalirla, la voglia di regalarmi tutto se stessa mi appare, a tratti, irresistibile ma, allora, perché rimandare il tutto ad un momento che continua a rimbalzare tra provocazione e rinunce.
E quel suo pompino fatto con la
passione della donna innamorata deve averle lasciato in corpo una intensa voglia di cazzo difficile da superare.
Leciti i miei interrogativi:
Come fa a governarla?
Come resiste?
Dove trova la forza?
Come si oppone?
Deve esserle difficile!
Credo debba farsi violenza!
Allo scorrere della notte un dubbio assillarmi. Pochi minuti per essere dietro la loro porta, stranamente, aperta.
Basito ascolto il suo raccontare le sue emozioni appena vissute. Non è un semplice confessare ma il chiaro intendimento di eccitare il suo uomo e condividerne il perverso effetto.
Pretendere di essere sbattuta, con il mio piacere ancora diffusa sul corpo.
Mio padre portarla a godere con l’impeto di un toro da monta.
Stranito ammiro quel corpo contorcersi al selvaggio sbatterla del suo uomo. Il suo gemere salire, diventare più urli che sospiri, amplificati al silenzio della notte. Netta la sensazione che il suo piacere sia a me dedicato, che stia godendo del mio cazzo, immaginando la furia dei miei colpi. Godere del mio impeto!
Averne la certezza al mio nome strozzato in gola mentre mio padre riempirle la fica ad un piacere condiviso!
Ormai il suo essere mi è chiaro. È una magnifica TROIA!
Ma perché eccita me e poi gode con mio padre?
Quel suo piacere mi spetta di diritto. La sua eccitazione è mia, mi appartiene, la voglio, anzi, adesso, la pretendo!
I giorni a seguire, una forma di risentimento governa il mio fare.
Cambio strategia!
Intendendo renderle concreto il mio dissenso, palese il mio essere porco. Voglio far salire di più la sua voglia di cazzo! Obbligarla a cedere!
Nessuna violenza, ma essere più sfacciato. Quello si!
Non intendo offenderla. Non lo farei mai! Desidero, solo, farle abbandonare il suo ruolo di madre ed esaltare il suo essere una gran maiala e condividerne il piacere!
Al suo lascivo ultimare la doccia, nel più assoluto silenzio, e con il cazzo in pieno tiro, esserle di fronte, nulla fare per privarla della mia potente eccitazione, non lasciarle il tempo di realizzare, e neanche di opporsi.
Difficile governare la sua!
“Tesoro, non venirmi addosso ho appena fatto la doccia.”
Acconsentire, ma pretendere il suo accovacciarsi davanti al grande specchio del bagno. Io al suo fianco smanettare su di un cazzo che pulsa frenetico tra le mie dita.
L’eccitazione salire, durare poco, e imporle di guardarmi mentre sborro, sfrontato, sulla sua immagine riflessa.
Schizzi violenti sul viso, cerco la sua bocca. Le sporco il seno.
Voglio che guardi la sua espressione di troia.
Freme ad un piacere che cresce incontrollato al mio imporle di leccare le corpose gocce di sborra che segnano il corpo della magnifica troia!
La tratto come una puttana. Il mio puttanone!
Sconvolta, le labbra percorrono la sua figura. Il corpo si appropria del mio piacere. La lingua ne assapora l’essenza.
Saffica si ama!
Geme come mai sentita, le dita tra le gambe farsi violenza e, per la prima volta, gode davanti a me con un morboso ditalino.
Nessun sua reazione ai perché del mio trattarla da puttana. Stranamente non è offesa, al contrario sembra gradire.
Nei giorni passare esaltare il suo essere troia, sfidarla, trattarla come zoccola per provocare il suo esserlo. Io goderne spudorato e lasciarla eccitata.
Poi incazzarmi alla certezza delle sue folli notti con il suo uomo! Ancora intensi i suoi sospiri riempire le mie notti.
Sapere della loro complicità mi sconvolge!
Spio il suo godere, appagare la sua eccitazione, sentirla sospirare all’essenza del suo piacere, e salire, sempre di più, il mio.
Ormai mi è chiaro, nel suo confessargli le mie emozioni, eccitare il suo uomo con il solo scopo di soddisfare la voglia di cazzo rimasta insoddisfatta.
Mio padre ne gode nell’apprendere del suo offrirsi a me.
Perché lui non reagisce!
Perché lo accetta!
La vuole troia anche lui?
Che il suo trasgredire sia voluto?
E se fossi l’oggetto di un perverso loro giocare. Forte un dubbio di essere più preda che cacciatore!
Sale sempre di più il mio desiderare la femmina che c’è in lei. voglio che arrivi quel nostro momento e pretendo che non sia solo - di emozioni infinite - lo voglio sporco ed eccitante.
Alla certezza del suo intimo essere, ancora un lungo periodo trascorrere a pensare come posso sorprenderla ancora ed, invece, è di nuovo lei a sconvolgere me!
Uscito mio padre, e l’acqua della doccia scorrere. Solo secondi per essere nudo pronto al suo richiamo. Già la immagino sensuale e porca!
Non avere il tempo di accertarmene. Al chiudere l’acqua sentirla andare in camera sua. Lunghi minuti di attesa e raggiungerla.
La porta socchiusa e restare sorpreso del suo essere nuda nel suo grande letto.
L’espressione del viso estasiata, il corpo tremare.
Incredulo non riuscire a dire nulla.
"Mamma!"
Tra le mani un enorme vibratore è pronto a darle piacere.
Volerlo fare davanti a me!
"Ti piace trattarmi da puttana, ma ancora non sai quanto so essere porca!”
Mentre la punta di quel finto cazzo gioca con i corti riccioli di una umida fica.
Chiara l’intenzione di sconvolgermi con un desiderio che si coniuga con il sue essere anche esibizionista.
A fil di voce languida troia, coinvolgermi al salire della sua eccitazione, e pretendere il mio godere.
“Toccati e godi con me!”
Mentre spinge quel fallo gigante tutto dentro la fica.
Immediato il farlo!
Gli occhi calamitati dal mio cazzo, una mano tesa per accertarsi del mio essere spudoratamente duro, tasta testicoli già pieni e un membro che vuole scoparla. A gambe oscenamente aperte darmi la migliore visione di quel fallo di gomma che le spacca la fica.
Guida il mio masturbarmi. Impone i tempi del mio piacere, prolunga il più possibile il suo.
L’espressine confermarmi una l voglia di cazzo, palese ed infinita.
Solo il nostro gemere spezza un silenzio assordante.
In poco chiude gli occhi, scuote nervosa il capo, un attimo la testa all’indietro, la mano governare quel finto cazzo entrare ed uscire ripetutamente dalla fica.
Al corpo fremere, gode.
“Sborra! Ti prego sborrami addosso, sporcami del tuo piacere!”
Godo del suo scoparsi!
Urlo il suo nome nello sporcare un corpo che freme di un perverso piacere. Schizzi violenti, continui, ripetuti esagerati di un enorme piacere.
Le mani spargere il mio seme, il corpo fremere nel raccoglierlo e portarle alla bocca.
Mimare un pompino!
“Amore presto sarà bellissimo."
Confermandomi quanta alta sia la sua voglia di cazzo e quanto desideri il mio.
Ma perché ancora non cede?
Ancora rimandare. Ancora subire le sue incertezze, non trovare il coraggio, lasciarsi sopraffare dalla paura!
"Mamma sai che lo desidero più di ogni altra cosa al mondo"
Ed ancora lasciarmi ascoltare il suo notturno gemere con un cazzo diverso dal mio!
Susseguirsi giorni di stasi, sino ad ascoltare mio padre, al mattino, informarci di impegni che lo obbligano a restare fuori per due giorni. Immediato il suo incrociare il mio sguardo e sorridermi sorniona pronta per la nostra doccia.
Eccitato davanti a lei, il cazzo duro pronto per una potente sborrata, fermo il suo impormi di non farlo
“No! Amore oggi no!”
Sorpreso e deluso chiederle del perché.
“Oggi saremo soli e desidero che tu tenga la tua sborra tutta per me. Resta duro sino a stasera!”
Difficile riuscire a controllare la potente sferzata di un cazzo che reagisce impetuoso al solo pensiero che ciò che era solo un sogno sta per concretizzarsi. Diventare una intrigante realtà.
Essere il suo uomo per tutta una notte. Il suo amante, e lei offrirsi conturbante milf al giovane mandrillo!
Tutto il giorno continui pensieri esaltarmi. Non sapere come si proporrà nel suo essere la porca della mia fantasia. Eccitato nell’immaginare cosa saprà capace di donarmi.
Potrò chiederle qualsiasi cosa? Sarà disponibile a darmi tutto quello che desidero?
Il solo pensarlo mi sconvolge!
Impazzito, lascio alla fantasia di galoppare all’eccitante momento.
Mi masturbo con il solo intento di durare tanto dentro di lei, duro per momenti che voglio siano indimenticabili!
Voglio farla impazzire di piacere
voglio sfinirla fino a quando non riuscirò più a reggermi in piedi. Voglio regalargli un fiume di sborra, dedicandole il mio piacere. Due sborrate in rapida sequenza attenuano un diffuso dolore ai testicoli, ma non leniscono la mia eccitazione.
Una rapida cena, strano il suo richiudersi in bagno, ancor più strano i pochi minuti della sua doccia. Non darmi il tempo di poterla guardare, solo incrociarla in corridoio con una corta asciugamano cingere una sensuale figura. È plastico l’ancheggiare di uno splendido fondoschiena.
Attimi e sono dietro la porta di camera sua.
Seguo il suo malizioso impreziosire il corpo di un intimo bianco trasparente, autoreggenti in seta nera favoriscono ad occhi interessati il risalire dagli alti tacchi, percorrere il righino delle preziose calze sino ai bordi scuri che esaltano il bellissimo culo.
Al percepire la mia presenza si volta, l’espressione del mio viso confermargli il mio alto desiderio.
"Mamma voglio scoparti!"
Sussurrata la mia morbosa voglia!
“Amore sì, lo voglio anch’io. Dimmi quello che desideri, quello che sogni da un lungo tempo. ”
Gonfia il bel seno, ad un respiro diventato profondo. Il delicato tessuto lascia trasparire capezzoli gonfi, cresciuti al suo di desiderio.
"Mamma ho sognato questo momento per troppo, lungo, tempo."
Nudo davanti a lei, il cazzo eretto, grosso, duro, pronto a sferzare l’aria.
"Amore, non dire nulla, avremo modo di parlarne dopo, dammi ora quello che più desidero"
Niente più ci separa dall’oblio!
Le menti, persa ogni inibizione, pronte per rimbalzare tra inferno e paradiso!
Lento il mio avvicinarmi, le mani accarezzarle il viso, abbracciarla forte, i nostri occhi fissi l'uno nell'altro, le nostre bocche vicine. Un bacio con una passione inaudita, infinita, intensa.
Sento il mio cuore battere all'impazzata tanto quanto batte il suo.
Negli suoi occhi libidine, nel corpo lussuria, in testa solo la voglia di cazzo!
Accarezzo la schiena, poi lentamente sui fianchi risalire,
sfiorare il seno, il suo sorridere farmi intendere che, adesso, possiamo osare, anzi dobbiamo osare.
Le bocche continuano ad essere unite in un bacio senza fine, lingue impazzite strozzano crescenti respiri. Con una mano, goffamente, cerco di liberarle il seno, amorevole il suo aiutarmi.
Estasiato da enormi capezzoli turgidi e gonfi, inizio a baciarne uno, delicato il mio leccarlo, lo succhio forte, lo mordo, mentre con la mano stringo l'altro. Perversa la lingua circoscrivere sensibili areole.
Brividi sconvolgerla!
Lentamente la mano percorre la sua figura, sfiora la fica. Ancora uno sguardo, ancora un suo sorriso prima di mordersi le labbra per contenere un forte gemito.
Il corpo sfugge al suo abbraccio, chino davanti a lei, le mani tremanti risalire dai polpacci alle cosce. La delicata vestaglia frena il mio fare.
Le basta solo un attimo per lasciarla scivolare ai suoi piedi.
“Amore non ti fermare ora"
Languida sposta il minuto slip, lasciando completamente la curata fica esposta.
Abbandonato ogni timore la pretendo nuda davanti a me con solo le autoreggenti ad esaltare la splendida troia che sa di essere. Le gambe oscenamente aperte offrirmi la fica. Estasiato respiro il suo profumo di femmina. Mani su glutei spingerla a me. Le sue sul mio capo pretendono il mio osare. Divarica oscena le gambe, cerco le sue labbra. Vuole la mia lingua.
Ancora impacciato sfioro piccole labbra. Timida la lingua lecca una fica che si infuoca.
Sale le furia della mia eccitazione, lei libera la sua a mugolii intensi.
La lingua sfiora il clitoride gonfio, lecco avidamente le piccole labbra e poi, con la punta, entro dentro di lei.
Sale il suo delirio ad un piacere infinito così forte da non poter contenere il ripetere del mio nome.
La scopo con la bocca, la lingua è padrona della fica. Prima dentro, poi fuori, ancora dentro, veloce fuori. Mordo il duro clitoride.
Le mani sul culo spingono. Lecco tutti i suoi umori
“Mmmmhhhh …”
Geme ad un intenso piacere.
Immediato si abbandona ad un primo, devastante, orgasmo!
Un godere che la scuote.
Ho desiderato talmente tanto questo momento che ora che lo sto vivendo non mi sembra neppure di capire cosa mi stia succedendo.
Volerla troia e trattarla da maiala,
è solo l’inizio!
Nel suo sguardo forte la passione nel farmi stendere sul pavimento. Gli alti tacchi stentano a mantenerla in equilibrio. Se ne priva. Libero un piede saggia la corposità di un cazzo pronto ad esplodere. Preme, una prima volta, una seconda, ad una smorfia di dolore urlo il suo nome.
Meraviglioso!
Adesso il ghiaccio è rotto. Due anni di patemi, assilli, paure e vergogna, ora sono solo un ricordo.
Ora è solo piacere!
Tremo, lei freme!
Ora tocca a me godere
China, al mio fianco, con il cazzo tra le dita, ne sente la potenza. Mi piacerebbe lo prendesse in bocca, spompinarlo per come solo lei sa fare. Ma è lei a voler di più.
Mi vuole scopare!
E un attimo, il suo alzarsi, le caviglie cingere i miei fianchi, lentamente abbassarsi, una mano stringe di nuovo il cazzo.
Pretende le mani sul seno, vuole che pizzichi i capezzoli, vuole sentire il dolore del piacere.
Il fiato si fa corto, il cuore sembra voglia uscire dal petto e, al calore della mia cappella che si appoggia alle piccole labbra libera un intenso
"SSSSIIIIIIIIIIIiiiiiiiiii"
gridato forte mentre si abbandona sul duro palo che, lentamente, la penetra fino ai testicoli.
Immediato il suo cavalcarmi come 'Ippolita' la regina delle amazzoni.
Io, suo prigioniero, pronto a morire ma di piacere.
Si sbatte selvaggia mentre stringo forte i capezzoli. L’espressione del viso confermarmi il sopraggiungere di un altro suo orgasmo
È impetuoso!
Gode!
Non si ferma, continua a sbattere il corpo su di uno splendido cazzo. Si devasta!
Un momento sublime per entrambi!
Geme. Gode!
Io urlo, lei grida!
Viene come la più grande delle troie con il cazzo duro di suo figlio ben piantato nella fica.
Finalmente libera di esaltare la magnifica puttana che è in lei.
Rapito dalla espressione del viso sconvolto da un alto momento del piacere. Nessun limite, alcun pudore, scordata la vergogna, trovato il coraggio
“Mamma sei una splendida puttana”
Etichettarla troia per una lunga notte solo per noi.
Sento tutto il suo desiderio scuoterla, sente il cazzo che sta per scoppiare, istintivamente mi ritraggo ma con le gambe mi trattiene
"Non uscire, lasciati andare. Sborra!" "Mammaaaaaaaaaaaaaa"
Un mio urlo gutturale e mi abbandono ad una violenta sborrata. La prima della nostra lunga notte!
Schizzi prepotenti inondarla la fica mentre, come una cavalla imbizzarrita, continua a martellarmi, le mani impazzite sul suo seno, stringerlo forte e gradare il mio nome unendosi al mio piacere, sino ad abbandonarsi esausta al mio fianco.
L'odore del sesso ci avvolge completamente.
Riprendo ad accarezzarla. Il calore del suo corpo fondersi al mio.
"Amore era questo che desideravi?"
"No mamma! Questo è solo l’inizio!”
Nel suo sguardo l’amore di mamma diventa assurdo desiderio. Immediata la sua mano stringe un cazzo che non intende perdere vigore.
Al sentire la cappella ingrossarsi, il cazzo palpitare, l’asta pulsare, offrirmi disponibile la bocca. Non darmi tempo di capire e già alterna labbra, lingua, mani e dita per un’intrigante pompino. Il cazzo modellarle le guance e donargli un piacere enorme.
Perso anche il rispetto!
"Mamma sei una meravigliosa succhiacazzi".
Sentire l’amore della sua vita darle della esperta pompinara farla andare fuori di testa, eccitarla ancora di più.
"Ti piace farti succhiare il cazzo dalla tua mammina vero?”
Tra le mani il capo, la spingo verso il cazzo
“Ti piace la mia bocca, porco?”
“Mi fa impazzire mamma, come fai ad essere così brava.”
L’allusione al fatto che abbia succhiato tanti cazzi e evidente ma anziché offendersi si eccita ancora di più e, al sentirsi trattare da troia, perde ogni inibizione
“Tanta esperienza e tante belle emozioni”
Alla sua risposta, spingo il cazzo fino in gola. Lo sento gonfiarsi ancora di più.
Non si oppone al mio veloce sfilarmi dalla sua bocca, mi alzo pretendo il suo corpo steso sul letto, segue il mio stringere in un pugno il cazzo e tirare forsennato. Mi masturbo davanti al suo viso.
Impazzita pretende il cazzo tra ospitali mammelle, lo stringe tra il solco di un morbido seno, con le mani spinge la cappella in bocca. La lingua picchietta sulla punta. Movimenti veloci pervasi da una eccitazione che non controlla più. Apre la bocca come le più volgari delle maiale in attesa del mio piacere. Pochi colpi, secchi, ripetuti, veloci, e sborro copioso. Schizzi corposi sul viso, sulla bocca, sulla lingua, sporco il seno.
Sfacciato il spargere il caldo seme sul corpo.
Lunghi minuti perché i nostri respiri si acquetino, felici nello stringerci le mani, in silenzio guardarci, consapevoli che non sarà possibile tornare indietro!
In poco ci abbandoniamo alle braccia di Morfeo.
Al risveglio ho ancora accanto quel magnifico corpo nudo, inerme e disponibile. Un’emozione incontrollata nell’accarezzare a fil di pelle la conturbante figura. Le mani sul viso, un dito segue il contorno di carnose labbra, lo spingo, impercettibile il suo schiuderle.
Immediate la mani scivolare tra le cosce, fino ad arrivare alla fica. Titillo leggermente il clitoride. Sento che si sta bagnando.
Nel dormiveglia, spontaneo il suo gemere, autorizzarmi ad osare.
"Mamma ricorderò questa notte per tutta la mia vita. Resterà impressa in modo indelebile nella mia mente. Voglio sperare di poterne vivere ancora tante altre"
"Lo sarà anche nella mia amore mio, e perché doverci fermare ora."
Neppure il tempo di emettere un gemito e un dito bearsi delle piccole labbra.
"Dioooo siiiiiiii"
I suoi caldi umori colano già copiosi sulla mia mano e, contemporaneamente, due dita la penetrano in profondità
"Mmmmmhhhh, si amore mio."
Rapido il mio inginocchiarmi tra le sue gambe, il piumone coprirci, inizio a leccarla. Prima lentamente e poi con più vigore. Lecco il clitoride ed alterno indice e medio tutti nella fica. Spingo e lei geme, rapida gode come una puttana in calore.
Non lasciarle il tempo di vivere l’infinito orgasmo ed appoggio il cazzo sulle sue intime labbra, un colpo secco e la scopo.
Dio che piacere!
Lo sente dentro di lei, duro e potente.
“Sì amore sbattimi, sbattimi forte, scopami!"
L’accontento.
Un meraviglioso cazzo è completamente dentro di lei, la fica lo avvolge, e il viso manifesta un'espressione di piacere infinito. Alza le gambe sulle mie spalle, è inerme tra le mie mani, senza fermarmi di sbatterla forte.
Io sborro e lei gode ancora.
"Che bel buongiorno mamma" "Bellissimo amore mio"
Ormai abbiamo varcato la sottile linea rossa che separa l’amore dal peccato. Perso pudore e vergogna, trovato il coraggio la nostra vita cambierà per sempre, certi di poter oltrepassare ogni dovuto rispetto.
Da quella nostra prima notte, i riti delle docce cessare, non né ho più bisogno. Al suo proporsi provocante e sensuale, sempre bagnata, consapevole di ciò che le aspetta, la delizio con la potenza di un duro cazzo. La riempio dappertutto con una forza ed un vigore che non pensavo fosse possibile con una madre!
Ogni volta è una sorpresa nel dare il meglio di sé. È lei che mi scopa, letteralmente mi possiedo, come fossi solo suo.
Ed io tratto come la puttana che è!
Ma nelle sue notti, ancora raccontare le nostre emozioni al suo uomo, per offrirsi sempre più troia, con la stessa intensità, identico il piacere, uguale la voglia di godere.
Il suo è un susseguirsi di sesso sfrenato, equamente suddiviso tra gli uomini della sua vita.
Ancora tanti i miei perché, non avere risposte, non capire. So solo che è immenso il suo essere porca!
E in quel suo essere continuare a godere incentivare la mia fantasia.
Giorni passare e una mia voglia crescere prepotentemente!Tornato da scuola, è in cucina, un corto scamiciato valorizza il gran bel fondoschiena. Mi avvicino, stringendola d’impeto in un perverso abbraccio. Il cazzo cresce imponente tra intriganti chiappe.
Dio che gran culo!
Lento il suo voltarsi, attimi per scioglierci in un bacio profondo ed infinito.
Sfacciato il mio privarla del reggiseno, lo sfilo dallo scamiciato, le mano sul petto, stringo forte i capezzoli. So che farlo la manda fuori di testa.
“Mamma ho voglia di te”
Prendendola per mano e, senza darle il tempo di rispondermi, andare in camera sua. Pretendo si spogli, farlo con la sensualità che sa esprimere, contestualmente, già nudo, le offro un meraviglioso cazzo. Nonostante ormai lo conosca molto bene, le fa sempre effetto vedere un palo di carne duro per lei.
Immediato il suo pretendere di farsi leccare. In ginocchio mi avvento sulla fica, è già fradicia. La lecco impazzito.
“Mamma oggi mi voglio superare!”
Perso il lume della ragione
“Amore ti voglio mio, voglio il tuo cazzo, voglio essere la tua puttana!”
Rapida si stende sul letto, oscena allarga le gambe, a braccia tese brama di essere scopata.
In niente appoggio la cappella sulle intime labbra e, in un solo colpo, le sono dentro.
Tutto dentro!
La sbatto con prepotenza, con forza, ad ogni colpo le si spezzo il respiro.
Ma oggi ho altro in testa!
Quella mia fantasia eccitarmi al massimo.
Entrambe le gambe sulle mie spalle. In poco la fica riempirsi del mio seme, impetuoso ed esagerato
“Troia sborro!”
“SSSSIIIII!”
Urlato il suo gemere, soffocato il mio.
Ma è quel gran culo che mi attizza!
Esco dalla fica che gronda dei suoi umori mescolati ai miei. Incontrollata sale quella mia fantasia!
“Alle troie piace prenderlo nel culo vero?”
“Ho mio Dio! Mi vuoi inculare. Si, ti prego fallo!”
Guardandomi dritta negli occhi.
Ho il cuore che batte all’impazzata
"Sei una meravigliosa maiala mamma"
Spudorata su sfila dalla fica e volerlo nel culo è un tutt’uno. Vuole il cazzo bagnato del suo, e del mio, piacere, lo desidera. Lo implora!
Rapido il suo inginocchiarsi, senza aggiungere nulla appoggio la cappella al buchetto, le braccia tese sulla parete diventano il suo ausilio al mio violento incularla.
Il respiro restarle strozzato in gola, il seno reagire scomposto ai miei ripetuti colpi, il mio nome sillabato e spinge il culo su quel cazzo da tempo sognato.
Le mani sui suoi fianchi danno ritmo ai coglioni che sbattono in rapida successione sulle morbide chiappe.
Sento la gran troia del suo godere.
Continuo imperterrito a sfondarle il culo, Lei si masturbo, trema ad un'altro orgasmo che sta crescendo.
La sbatto come la troia dei miei sogni mentre con le mani strizzo i capezzoli e non per farle male.
“AAAHHHH!”
Il suo non è un grido di dolore!
facendole male e l’altra titilla il clitoride.
Ancora colpi ad un culo splendido, sento il cazzo gonfiarsi. Al culmine del mio piacere esco dal culo e ricomincio a penetrarle la fica.
Colpi secchi per farle sentire il cazzo sino in gola.
Ancora un suo urlo, al piacere si unisce la sorpresa del mio perverso fare!
Vive un’altro orgasmo, devastante, meraviglioso, infinito
“Godi troia mentre tuo figlio ti sfonda tutta”
“SSSSsssiiiiiiiiiiiiiii”
Al suo urlo mi rendo conto che anche io sono al limite, non resisto più
“Ecco troia ti riempio anche il culooooo”
Godo, godo all'impazzata sento i miei schizzi che le riempiono il culo, ma anche la fica
Sborro anche l’anima!
Un lungo supplizio per condividere due ripetuti orgasmi infiniti ed esagerati.
Svuotato, crollo su di lei.
Immediato il suo abbracciarmi, amorevole il suo confessarmi
“Tesoro, lo sai che sei l’amore della mia vita. Non avrei mai immaginato di poter fare certe cose con te. Non mi pento di averle fatte”
Di contro il mio riscontro:
“Mamma ho sognato per tanto tempo questi momenti, e ora non ho parole per dirti quanto ti amo!”
Lunghi minuti abbracciati forte, il piacere fisico, infinito, mescolato al piacere cerebrale. Emozioni inimmaginabili, indescrivibili, intensi.
Stesi l’uno di fianco all’altra respiriamo l’essenza del nostro piacere.
Giusto il tempo di riprendere fiato e lei diventata sfacciata:
“Ti è piaciuto sfondarmi la fica ed il culo vero?"
La mia risposta sfidarla:
“Mamma farlo crescere ancora. Fammelo tornare duro come piace a te, come sai fare tu. Succhiami come fai con papà!”
Confermandole implicitamente di conoscere il loro segreto.
Per niente sorpresa, sorride maliziosa nel lento leccarmi dappertutto. Dalle palle la lingua arrivare alla cappella e poi ancora, e ancora fino a sentire crescere il cazzo in bocca e, con la grande soddisfazione dell’esperta pompinara, in poco farlo tornare di marmo.
“Ingoia troia, chissà stasera se raccontando il nostro piacere a papà gli succhierai il cazzo svuotandolo come stai facendo a me!”
L’espressione del viso sconvolgersi non solo per il piacere che prova a succhiarmelo, ma per la devastante eccitazione nell’immaginare l’imminente notte con il suo uomo.
“SSSSSsssiiii…”
Immediato un altro suo orgasmo. Intenso e lungo.
Continua a succhiare con tutta la maestria del suo essere, fino a quando mi sente pronto ad esplodere per la terza volta.
Ad ogni schizzo guardo la sborra che esce copiosa dalle labbra e scende dal viso al seno fino a perdersi tra le lenzuola, completamente bagnate del reciproco piacere.
‘Forse è meglio che cambi le lenzuola”
Tornata razionale, la realtà imporle il raziocinio.
“No mamma voglio che le lasci così! Voglio che stasera papà senta il mio piacere!”
Al mio dire l’espressione del viso sconvolgersi, la testa deve girargli, il cuore batterle forte che sembra voglia uscirgli dal petto. L’idea che mio padre trovi nel letto il nostro piacere, la travolge di una perversa eccitazione!
I suoi occhi illuminarsi alla certezza di un’altra sua notte di sesso indimenticabile!
Chissà che non voglia godere di due cazzi contemporaneamente…
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Quando una mamma troia ama! L’evoluzione. - :
![](https://img.annunci69.it/img/ico.cuore.gif)