Racconti Erotici > incesto
> 2 Mamma - chi è causa del suo male pianga se stesso. - La prima conquista...mia e... di mamma -
incesto
2 Mamma - chi è causa del suo male pianga se stesso. - La prima conquista...mia e... di mamma -
di geppettino2003
09.02.2020 |
28.362 |
8
"Come in una strana forma di
reciproca complicità sorvoliamo volutamente su ciò che stamattina ci ha visti artefici di morbose perversioni..."
La zia è arrivata puntuale. Subito entrambe si sono messe a chiacchierare.
Io in camera con la fretta di rivedere ciò che la vcc è riuscita a riprendere.
La telecamera è stata perfetta!
Pochi minuti per ammirare mamma, accovacciata su se stessa, accarezzarsi voluttuosamente il corpo che freme. Le mani sul seno stringono, con voglia, i capezzoli, sono duri. Il viso è stravolto! Gli occhi chiusi le labbra strette. Lascive, e morbose, eccitate dita smaniano su un caldo intimo pervaso dal piacere. Il capo sembra impazzito, gli arruffati capelli coprono una sconvolta espressione del viso.
Seguo la mano scivolare a fil di pelle sul nero ciuffetto, sfacciata divarica le cosce lasciando entrare il dito medio, una prima volta l’indice lo segue subito dopo, è stravolta mentre si possiede morbosa con tre dita giunte.
Un respiro cadenzato accompagna il suo perverso fare.
Mamma sta godendo!
BINGO! Mi ritrovo il cazzo duro tra le gambe così teso da farmi quasi male.
Sublime la scena delle sue dita raccogliere il mio seme e portarlo alla bocca. Saggiarlo e goderne. Pochi minuti e resto estasiato dal suo essere nuda femmina eccitata, in bagno si abbandona al piacere di un corpo che invoca un gran bel cazzo!
E il mio è duro, lo stringo, con la voglia di...
“Oggi niente riprese? Ti è passata la voglia di fare il regista? Non mi dire che ti mancano gli stimoli?…”
Mia zia è in camera mia, non l’ho sentita arrivare, faccio solo in tempo a chiudere tutto nello stesso momento in cui lei mi è alle spalle!
“Sai sono curiosa di vedere le tue riprese a casa mia?…”
“NO!.... Non ho fatto niente!!!…” Avevo notato il suo abbigliamento ma, onestamente, non ci avevo fatto caso. Un vestitino piuttosto attillato, un bel colore rosso porpora, la scollatura lascia trasparire il reggiseno nero, credo in pizzo, non mi ero accorto però dell’accentuato decolletè. Seduta sul letto mi offre la prorompenza di un seno magnifico. Come non si era lamentata con mamma del mio guardarle il seno! Nel suo sguardo noto più del normale, amorevole, sguardo verso il nipote.
“Sono certa, invece, che qualcosina hai ripreso...”
Zia incrocia le lunghe gambe fasciate da calze a rete dello stesso colore del vestito che partono da stratosferici tacchi a spillo in vernice rossa.
Che fica!
“Bugiardo dai confessa che qualche ripresina l’hai fatta? Né credo che tu le abbia cancellato… forse c’è qualcosa che non vuoi farmi vedere?…”
Ho la netta sensazione che tenti da carpire dai miei atteggiamenti quel mio pernicioso fare di cui, credo, abbia la certezza.
Dalla posizione assunta resto affascinato dalle sue cosce, ho il dubbio che, il suo atteggiamento sia sottilmente provocante. Si avvicina a me e appoggiando magnifiche, morbide, tette al mio capo, una mano sulla mia, la accompagna sul mouse, un dito spinge per aprire quel file.
“Ehi! voi due scendete il pranzo è in tavolo”
Appena in tempo, avesse visto il file di mamma la frittata era fatta!
“Ok! Andiamo a pranzare ma mi devi delle riprese che però poi voglio vedere… penso di averne diritto…”
“OK!”
Pranzando mi rendo conto che il decolletè di zia è diventato più casto. È bastato abbottonare due bottoni, il primo sul petto e il secondo all’altezza delle gambe, per renderlo meno… trasgressivo. Basta poco per rendere un vestito anonimo e pudico, in un qualcosa di intrigante. Due bottoni liberi e il gioco è fatto! Ma allora!
L’intero mio pomeriggio trascorre guardando le partite su SKY. Mamma e zia continuano a parlare in cucina. Vorrei prendere la telecamera per soddisfare la richiesta di zia ma me ne manca il coraggio. E se fosse una sua strategia per scoprire qualcosa che, credo, abbia subdorato. L’ultima mezz’ora di zia in casa la passa accanto a me sul divano. Mamma è impegnata per la cena. Noto che è di nuovo più sfacciata la sua scollatura. È come se il seno le fosse cresciuto di una misura, sembra quasi scoppiargli nel petto ad ogni profondo respiro.
“E questa promessa quando intendi onorarla…”
D’impeto e sfacciato
“Anche subito!”
“Con tua mamma in casa? Mi da che sei proprio un bel porcellino!
Purtroppo è tardi fra un po’ arriva tuo zio e sarà sicuramente affamato, e io devo fare la mogliettina premurosa… ma la prossima volta che ci vediamo…”
Una giornata dura a passare. Mia sorella è tornata sul discorso di Mario. Accertata la mia poca disponibilità a trattare l’argomento, le ho detto che sono ancora scossa per quanto accaduto, le sue riflessioni si sono spostate su Roberto. Il suo crescere, l’esuberanza del sedicenne, le sue prime esperienze sessuali. Percepisco dalle sue riflessioni più di un interesse non già sul ragazzo bensì sull’uomo. Sapesse cosa è successo stamattina! La sua presenza in casa è stata comunque importante. Non so cosa sarebbe potuto accadere ancora calda per come ero io, ed eccitato per come era lui. Ma finalmente sono alla Tv. Da stamattina non ho avuto il tempo di riflettere su quanto accaduto con Roberto. Ci penserò stanotte!
Il mio approccio con mamma, è permeato da uno strano disagio. Come in una strana forma di reciproca complicità sorvoliamo volutamente su ciò che stamattina ci ha visti artefici di morbose perversioni. Praticamente mamma mi ha visto tirar di mano e, eccitata si è masturbata.
Non sa che ho registrato tutto! Pur consapevole della sua debolezza, mi vergogno un po’ per ciò che ho fatto.
Squilla il telefono. Non ho voglia di rispondere. Solo qualche secondo e Roberto mi invita, scuro in volto, a rispondere la telefonata è per me, mentre si ritira nervoso in camera sua. È Mario! Una telefona piuttosto lunga. Si giustifica per la telefonata a casa. Oggi non ho acceso il cellulare. Il mio atteggiamento è piuttosto freddo, ogni suo tentativo di giustificare la sua perversa azione, non sortisce effetti. La mia chiusura è totale. Più penso a quel suo essere sfrontato, e più affiora il mio enorme fastidio. Chiede di potergli offrire una ulteriore opportunità, ma cedo alla sola eventualità, ormai piuttosto remota, di rivedere la mia posizione che, allo stato, è ferrea di chiusura totale.
Avrò bisogno di tempo!
Ora sto stronzo chiama pure a casa.
Ascolto dal fisso il loro chiacchierare:
- Non dovevi permetterti, siete tutti gli stessi, non avete nessun rispetto! -
- Ti chiedo scusa, mi avevi così intrigato che ho pensato che lo desiderassi anche tu -
- Sei un porco! -
- Ma dai in fin dei conti la tua eccitazione mi ha autorizzato... -
Se la mia strategia si concretizza da stanotte non avrà futuro!
È quasi mezzanotte, un po’ di tv per distrarmi e decido di andare a dormire. Il buio assoluto impera in casa, strano Roberto a quest’ora, generalmente, smanetta ancora sul computer, sempre con quella telecamera in mano, chissà che riprese mi avrà fatto oggi, ma forse starà dormendo. Qualche secondo per capacitarmi che, invece, è nel mio letto! Sembra stia dormendo, almeno così credo. Sorpresa vorrei svegliarlo ma è tardi, ed è meglio dormirci sopra, domattina sicuramente sarò più tranquilla per cominciare a capire qualcosa sugli ultimi avvenimenti di oggi.
Indosso un leggerissimo pantaloncino corto e una t - shirt. Leggo un po’ nel, vano, tentativo prendere sonno, mi rigiro, una strana agitazione, ed i miei costanti pensieri, mi privano della necessaria concentrazione. La presenza di mio figlio mi turba al punto che sono piuttosto tesa. Percepisco il suo sonno smanioso. Mi rannicchio su me stessa, gli do la schiena e, la posizione assunta, concilia la mia lettura. Ascolto il suo respiro crescere. Lentamente diventa profondo. Mi volto. ANCORA! I movimenti della sua mano scorrono lentamente sul suo uccello. Pochi secondi per rendermi conto che la sua insonnia è, invece, governata da una corposa eccitazione. MAMMA! si sta toccando. La mano, lentamente, sotto il lenzuolo accarezza un cazzo che sembra enorme. È così duro, e teso, da far paura. VUOL GODERE, nel mio letto con me accanto. Non riesco a trovare la forza di reagire, è tutto innaturale. “Roberto!”
Ciò che voleva essere un grido di rabbia, misto a paura, è invece il suo nome quasi sussurrato. Il cuore mi pulsa forte, il cervello mi scoppia, ed il corpo sussulta.
Nessuna sua reazione al mio chiamarlo. Seguo il movimento della sua mano, senza il coraggio di fare niente per fermarlo. Richiama a se una gamba, sfiora la mia. Il contatto mi turba. Geme!
È tutto così assurdo! La sua mano cerca la mia, la trova, mi irrigidisco, la stringe tra la sua, ma solo per un attimo, poi con sfacciata determinazione la accompagna su quel qualcosa di estremamente invitante. Vince ogni mia, purtroppo, debole resistenza. Cedo al perverso invito, al morboso contatto, senza nessun controllo. Non c’è violenza da parte sua e, purtroppo, è piena la mia accondiscenda.
E’ sconfitta la mia esile resistenza a compiere l’innato passo che mi separa da un qualcosa che comincia ad incidere sul mio corpo. Tremo quando sfioro il frenetico palpitare di un furioso cazzo. Solo inizialmente la mano si ritrae, quasi titubante, subito fermata dalla sua che, che con delicata fermezza, la riporta sul morboso contatto. Le dita, timide, sfiorano il suo lungo palo. Una frustata percuote il mio corpo. Tremo! Partecipo, con insano trasporto, alla sua eccitazione, stringo le labbra tra i denti coinvolta dai suoi gemiti, sempre più intensi, sempre più frequenti, sempre più forti. Perché non riesco a lasciare la presa di un cazzo che sembra volermi scoppiare tra le dita. Stringo forte, il suo corpo si scuote, ad ogni sua pulsazione, sussulto. È un tutt’uno con le vibrazioni di un cazzo in forte tensione. Stringo ancora più forte spinta non so da quale assurda passione. Un calore intimo si diffonde in me. La mia mano lentamente percorre l’asta in tutta la sua possente lunghezza, dolcemente lo accarezza, piano, su e giù una prima volta, lenta, come voler scoprire le reali dimensioni, poi ancora un po’ più veloce, ed una altra volta. Rapita da una esaltazione che non riesco a controllare, stringo ancora più forte e sento ingrossarsi la cappella.
Il suo corpo è un continuo fremere. Un desiderio assurdo mi prende, vorrei offrirmi a lui, ma una forza sconosciuta ancora me lo impedisce, ma continuo ad accarezzarlo intimamente, sospinta da una crescente voglia di peccare, tiro sempre più forte, sento il cazzo gonfiarsi. Geme! Anche il mio respiro cresce!
“Mamma…”
Sembra una implorazione. Una sua mano si unisce alla mia nelle dolci carezze, ne governa il movimento, ne impone il ritmo
“Siiiiii ... mamma....”
È un istante, si irrigidisce, e un calore assurdo mi permea le dita. Gode!
L’assoluto silenzio è rotto solo dal suo gemere e dal mio respiro, nel mentre, impetuoso, il suo piacere si sparge sul suo torace riscaldando la mia mano. Lo stesso calore che, contemporaneamente, si diffonde tra le le mie cosce.
Senza dire una parola, in un impeto di ragionevolezza, mi stacco dal morboso contatto. Tento di sottrarmi al tremore del suo corpo. Mi volto, gli do la schiena, ma non ho la forza di alzarmi, le sue braccia bloccano ogni mia possibile azione. Si avvicina a me. Resto immobile. Cerco di scuotermi. Timidamente le sue mani sulle mie spalle, non so cosa fare, sicuramente non sto reagendo. E’ sottile la sua provocazione, il suo respiro sul collo mi fa tramare, delicate sono le sue mani nel risalire le spalle, le dita sul mio viso, intrise del suo caldo seme, seguono il contorno di carnose labbra, mi oppongo serrando la bocca alla sfacciata pressione.
Dio che vergogna! Non so perché, ma lo lascio fare, è totale la mia accondiscendenza.
Non mi oppongo al suo stringersi a me!
Intanto la mano, lenta, è scivolata sul seno, cerca, e trova, un capezzolo inturgidito, lo stringe tra le dita, l’altra si fa strada tra l’inguine. Morbosa si accosta sempre di più. Il suo corpo si è, intanto, unito al mio.
Geme inspirando profondamente, la mano tra le mie gambe, arriva alla soglia della mia intimità. Sfiora, delicatamente, i riccioli che spuntano dall’esile tessuto, cerca, dolcemente, l’intimo contatto. Succube della sua stessa eccitazione allargo, lentamente, le gambe. C’è morbosa passione nel mio fare.
“Ro...be...rto...”
Sillabo il suo nome Le sue dita tra le mie intime labbra, le scopre bagnate. E’ caldo il mio piacere che si diffonde, infido, tra le gambe.
Comincia a toccarmi. Non oppongo alcuna resistenza. È tanto che nessuno mi tocca, troppo tempo è passato!...
“mmmhhh...”
Una sensazioni che non controllo, i nostri respiri crescono di intensità, entrambi vittime, entrambi colpevoli. La lingua, inutilmente, tenta di inumidire labbra rinsecchite.
Un dito è dentro di me!
“Sono io il tuo uomo...”
È una dichiarazione di amore. Sento il cazzo, sporco del suo seme, farsi strada tra le gambe. È sempre duro! Continua a devastarmi i capezzoli. Serro le cosce ma non serve a nulla. Subisco le sue intriganti avances, contraggo, provocatoriamente i glutei e mi abbandono completamente alla forza del suo uccello che, intanto, sfrega insistentemente sulla fica….. ormai completamente fradicia di caldi umori! Mi volto verso di lui, con uno sguardo pieno di assurda passione, un attimo prima di sfiorare con le mie le sue labbra, ne seguo il contorno, cerco la sua lingua, un attimo e ne sono padrona. Solo pochi secondi poi sul suo petto, la lingua assaggia il maschio sapore della sua pelle attorno ai capezzoli, che reagiscono inturgidendosi, una sua mano stringe ancora più forte il mio seno un capezzolo soffre tra le sue dita, l’altra continua a possedermi, è lentissimo il suo scoparmi con due dita. Non ho più la forza della ragione!
Cresce la mia eccitazione, sconfitta da emozioni dimenticate. Abbandono ogni pudore e vergogna, non c’è più paura in me, mi accosto a lui.
Ora voglio solo godere!
Lascio scorrere le labbra sul suo corpo, lo sento tremare, seguo le tracce del suo seme sul petto, ne odoro l’essenza, con la lingua ne saggio il sapore. È caldo! È buono!
Mi piace!!!
Lenta mi sollevo sul letto, lo guardo negli occhi, non servono le parole, mi privo della t-shirt, offrendomi al suo amorevole sguardo, nel mio confesso il piacere.
Lentamente stringo le gambe attorno al suo bacino, è ormai chiaro il mio volere. Delicate le sue mani accarezzano i miei fianchi, mentre mi lascio sfiorare la fica da un bellissimo cazzo.
Dio ne ho bisogno!
Entrambe le sue mani stringono il suo duro uccello e, come in un assurdo gioco, lo picchietta sulle umide labbra di una vogliosa fica.
Come ne ho voglia!
Impazzita dal piacere lascio alla fica di risalire sul cazzo, le sue mani lo tengono ben fermo ed in
un attimo mi abbandono “OOOOOOHHHHHHH…..”
Sconvolta dalla ritrovata eccitazione, cavalco selvaggia sul suo corpo. Il cazzo entra ed esce dalla mia intimità procurandomi un piacere sublime, le mie mani seviziano i suoi duri capezzoli, mentre le sue esplorano la mia fica alla ricerca del clitoride impazzito di piacere. Respiro profondamente, ad ogni colpo, strizzando in gola i ripetuti gemiti che, naturali, si sprigiona ad ogni sussulto. Pesto sul suo uccello come mai ho fatto, un piacere assurdo che si decuplica ad ogni sferzata. Occhi chiusi…. sempre più veloce…. sempre più forte… l’eccitazione è alle stelle, cresce forte…stringo le labbra tra i denti … è tanto che non mi sento così viva …. gli offro il mio corpo, godo delle sue mani sui capezzoli. DIO È BELLISSIMO! “SSSSSsssssssiiiiiiii……… vengooooooooooooo……” continuo, non voglio fermarmi
“mmmmhhhh...”
Sento forte i colpi del suo bacino dare spinta al suo cazzo, mi è netto percepire il suo imminente godere.
In un attimo mille pensieri, tante domande, e una sola voglia che mi assale!
Impazzita mi privo dell’immenso piacere, entrambe le mani si appropriano del durissimo cazzo, è perversamente eccitato, lo accarezzo con trasporto, lo guardo, e ne sono affascinata, è bello, è duro, è pieno, È MIO!
Sembra sfidi le mie paure!
La rossa cappella accarezza il seno, gioca con i gonfi capezzoli, lo stringo forte tra le morbide mammelle.
Lo sento tremare!
È forte la mia voglia!
Stavolta è una sfida che non intendo perdere!
Decisa sul viso …..prima sulle guance, le sue mani si perdono tra i miei lunghi capelli, sembra vogliano sospingere il capo.
Sono completamente rapita…. Le labbra sfiorano la punta pervasa del mio piacere, timida la lingua cerca il suo di piacere diffuso tra i peli scuri di gonfi testicoli.
Una emozione nuova, intensa, bellissima.
Titubante avvicino la bocca, le labbra a fil di pelle, lo bacio con trasporto, timida la lingua segue il suo pulsare… …
Sussulta, freme di piacere ai ripetuti colpetti di una lingua diventata, avida impazzita sul suo uccello!
Le labbra sentono il suo pulsare, è quasi pronto per venire.
È vero (ha ragione mia sorella) con la bocca si può governare il piacere di un uomo!
Gemo ad occhi chiusi … mentre comincio a leccare, lecco assetata….lecco la sua rossa cappella, lo prendo in bocca, la stringo tra le labbra, la succhio!
È immenso il piacere di un pompino, il primo della mia vita!
Spingo lenta il capo sino ad avere tutto il cazzo in bocca, mi sento, finalmente, porca, puttana, troia.
Impazzito dal mio fare Roberto geme, scuotendo il corpo.
Labbra ben strette scorrono veloci tutto il duro cazzo, sento distintamente il suo piacere salire.
Decido di farlo godere!Ingoio il cazzo, con i denti lo stringo e continuo a pompare.
È bellissimo!
“MAMMA...”
Roberto, ansimando, con un gemito intenso, comincia a schizzare un’altra volta il suo piacere. Godo dei suoi schizzi in bocca. È caldo il suo seme. Schizzi ripetuti, la lingua fatica a raccoglierli tutti, ingoio assetata, voglio la sborra sul mio corpo elettrizzato, schizza ancora, spalmo sul seno il suo piacere, lecco le dita, ingoio ancora il cazzo, mi scuote il suo pulsare frenetico tra le labbra, mi tocco la fica, infilo le dita tra le labbra bagnate, mi possiedo veemente e vengo anch’io. Ancora! E’ stupendo!!!
Sfiancata, ma con, ancora, una voglia assurda di piacere, mi sdraio accanto a lui, un lungo bacio di passione e trasferisco dalla mia bocca, il suo piacere alla sua lingua, pronta per una lunga notte di peccaminosa passione che è solo all’inizio.
Sorrido alla mia riflessione: Un pompino ha messo in discussione il mio matrimonio, per un pompino mi sono giocata il futuro e con un pompino do inizio una nuova vita...
“Dio! Mamma sei fantastica...”
Sono sorpreso dalla sua espressione di femmina eccitata mentre il rosso led della vcc mi conferma che...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.