incesto
Con mia madre una travolgente passione!
di geppettino2003
28.05.2023 |
11.163 |
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"Netto il suo sconvolgersi! Solo un attimo, ed il suo respiro non più regolare, farla tremare..."
Dopo quella nostra prima notte. Mi sveglio, il sole è già alto, sono ancora intorpidito dal sonno, le mani tese alla ricerca di un corpo con ancora viva le emozioni della stupenda notte trascorsa.
Mia madre si è presa la mia verginità rendendo concreto quel mio cercarla, da mesi, nei miei sogni.
Mi ha fatto godere delle sue mani, della sua bocca, del meraviglioso seno, di tutto il suo corpo. Mi ha lasciato scoprire quella parte di lei che la mia fantasia non è mai riuscita ad immaginare. Ho, finalmente, vissuto quei miei solitari momenti di eccitazione godendo di emozioni solo sognate.
Tra le lenzuola, intenso, è ancora diffuso la sua essenza di femmina.
La cerco per casa, la sua camera è intatta, credo che non abbia nemmeno toccato il letto. In cucina splende il pulito, nel resto della casa impera il silenzio. Sarà andata all’atelier per cui non mi preoccupo più di tanto. È tardi, stamattina niente scuola, ho bisogno di un caffè, mi accingo a prepararlo. Nell’attesa dello sbruffare della caffettiera, gli occhi vanno su di un foglio di carta messo ben in vista sul tavolo.
Lo leggo.
- Amore mio, stanotte ho commesso un grave errore, ora provo una enorme vergogna, non doveva accadere. Oggi sarò assente per tutta la giornata. Ti prego non mi cercare. Stasera dormirò dalla nonna, mi serve tempo, ho bisogno di riflettere, devo affrontare, e combattere, il tormento che ho dentro.
So di aver sbagliato! -
Lo scritto mi impone una riflessione su quanto è successo. Il problema è come confessarle che quanto accaduto è qualcosa che sognavo da parecchio tempo. Infatti, è un paio di mesi che sono attratto dal suo conturbante fisico, un corpo splendido, una sensualità che la maturità ha acuito, unita al suo malizioso saper essere provocante.
Vorrei chiamarla ma, conoscendola, immagino che si farebbe negare, e ogni mia insistenza potrebbe essere controproducente. Decido, quindi, di aspettare il suo rientro.
Lunghe ore di solitara attesa rivivendo ogni passaggio della eccitante notte trascorsa, la sua foga sessuale manifestata in tutta la sua lussuria, da un lungo tempo repressa. Le mani spaziare sul mio corpo, il suo tremare, le labbra accarezzarmi, il calore della sua bocca, i sapienti movimenti della lingua. Intenso è il sapore della sua calda eccitazione che ancora sento distintamente nel palato. I suoi gemiti, le violente vibrazioni liberate dalla furia di un assurdo, cercato, piacere. Magnifico il seno reagire al suo selvaggio cavalcarmi accompagnando i movimenti del corpo di una donna sconvolta al ritrovato piacere che sa dare di un duro cazzo.
È il nostro godere!
Sensazioni indescrivibili che neanche i miei perversi sogni notturni sono riusciti a darmi.
Spontaneo è stringere il duro cazzo, chiudere gli occhi, e godere ancora di lei.
Anche la notte trascorre, con il suo profumo di donna accarezzarmi, il suo esserci avvolgermi, i suoi gemiti favorire il mio tirare su di un cazzo che non intende cedere al rispetto dovutele!
L’acqua della doccia scorrere accompagna il mio risveglio. È un attimo il mio immaginare una seducente figura nuda offrirsi al getto dell’acqua, le mani scorrere lente su di un corpo in fermento, l’amorevole espressione del viso mutare succube ad un desiderio, le dita darsi piacere. Strette labbra contenere gemiti strozzarsi ad intensi tremori.
Il solo pensarlo, ed in un niente mi ritrovo spudoratamente duro. La mente ritorna alla nostra notte. La sua presenza accanto a me, nel suo fare cercare l’uomo e non il figlio. Non sapere cosa, come, perché del suo essere china al mio fianco, finalmente, femmina e non madre.
Il cazzo pulsa nervoso fra le gambe, come un ossesso pretende mani per costatarne la durezza, con una sensazione di piacere che si diffonde in tutto il corpo.
Naturale stringerlo, cominciare un lento movimento. Lunghi secondi, e la mano scorre su e giù, sosta attimi sulla sensibile pelle del prepuzio per regalarmi tremori.
Ho il cuore che forte batte in gola!
Come vorrei ora si affacciasse sulla porta, in silenzio entrasse, attratta dalla mia perversa eccitazione, si avvicinasse in assoluto silenzio, con le sue abili mani di donna donarmi quelle intense emozioni che le mie dita non sono capaci di fare.
Ansimo, sale il mio piacere che ormai è prossimo al godere che sto per darmi da solo. Le gambe mi tremano aumento l’intensità dei miei colpi, ad occhi chiusi, sussurro il suo nome e libero la mia eccitazione con potenti schizzi di un caldo seme che lascio spargersi sul petto.
Mi scuoto nel sentire la sua presenza in cucina.
Pochi minuti per raccogliere le idee, pulirmi alla meno peggio, ed indossato un boxer mi è davanti in tutto il suo splendore di femmina, indaffarata a preparare il caffè. Il corto accappatoio blu elettrico mi lascia apprezzare l’innocente candore del magnifico suo seno.
So che sarà difficile il nostro primo incontro.
Vedermi, lo sguardo spento ed ad occhi bassi, senza darmi alcuna possibilità.
“Tesoro, ho sbagliato il mio è stato un grave errore, non so come possa essere successo, ero come fuori di me, sconvolta. Monica e Vittoria non hanno fatto altro che alludere al tuo corpo, ed in particolare alla tua giovane esuberanza. Sporche riflessioni che mi hanno confusa, indebolito. Poi il vederti nudo, eccitato, godere nel sonno, mi ha procurato un emozione che non sono riuscita a controllare.
Quello che ho fatto è contro ogni giusta morale. È stato un mio momento di debolezza e me ne vergogno tanto!”
Poche frasi gettate d’impeto che vogliono giustificare la sua colpa.
“Mamma, ascoltami ti prego”
avvicinandomi, raccogliendo tutto il coraggio che per mesi mi è mancato.
“Non hai commesso alcun peccato nessun momento di debolezza, non è stato un particolare bisogno a governare il tuo fare, non è stata la voglia a privarti del pudore, è l’amore che hai per me. Non hai nessuna colpa, sarebbe successo prima o poi”
“MA CHE DICI! SEI TUTTO MATTO!”
Attimo di silenzio nel percepire il suo stupore e continuare.
“Si mamma, è tanto che lo desideravo anch’io.”
Basita alla mia confessione, negli occhi la paura, le gambe non la sostengono, deve sedersi per non cadere. Con voce sussurrata, appoggiate le mie mani tra le spalle ed il collo, cerco di farle riassorbire l’iniziale sgomento
“Mamma, il tuo modo di presentarti, la semplicità nell’esaltare il tuo corpo, è motivo di ammirazione da parte di tutti. I miei compagni di scuola ti riconoscono una sensualità straordinaria, ed una fortissima carica erotica. I loro sono apprezzamenti pervasi di oscene fantasie, e di invidia nei miei confronti. Più volte ho, anche, ascoltato commenti su quali rapporti noi si avesse in casa. Ciò inizialmente mi dava enorme rabbia, e provavo estremo disagio nello starti accanto.”
Continuo nella mia confessione:
“Poi il fastidio che mi davano i commenti, e gli sguardi provocanti delle gente, che poco avevano di compiacimento ma molto di sporche fantasie”
Sorpresa, e stupita, ascolta
“Inevitabilmente continui martellamenti psicologici hanno trasformato l’iniziale mio disagio in interesse, la rabbia in pensieri e la vergogna in curiosità. Poco alla volta ho cominciato a vederti non più mamma ma donna, ho cominciato ad apprezzare in maniera diversa il tuo corpo, le tue forme, il tuo essere.”
Incessante il mio persuasivo soliloquio approfittando del suo non reagire .
“Il nostro bellissimo rapporto mi ha consentito di apprezzare la tua figura di donna, ogni tua azione è per me diventata occasione per spiarti, rubare qualsiasi immagine del tuo corpo ed ammirare il tuo essere femmina.”
Ormai preso dalla mia opera di persuasione “Naturale il crescere di spontanee fantasie, il mio corpo reagire a immagini che mi facevano tremare, e vivere un piacere indescrivibile Mamma ieri notte nel tuo fare c’era amore, passione, desiderio e voglia, non certo il peccato!”
“ROBERTO MA COSA STAI DICENDO?”
Nel sue reagire forte è il salire della paura.
Continuo.
“Ho cominciato, a spiarti mentre facevi la doccia quando, passati i primi momenti, convinta della tua isolata intimità, cominciavi ad accarezzarti il corpo, lo splendido seno, poi lentamente scendere tra le gambe, appoggiarti alla parete ed arrestare la mano, serrando strette le labbra. Ad occhi chiusi abbandonarti a quell’intrigante piacere che da tempo ti manca.”
“Tesoro ti prego non continuare.”
Un tono di voce quasi sussurrato.
Non la ascolto.
“Ti ho apprezzato come donna viva, che cura ogni particolare del suo corpo consapevole di essere ancora piacente mentre ti vestivi, con la tua figura riflessa nello specchio della tua camera, apprezzavi il tuo corpo indossando la tua intrigante lingeria, per le tue uscite del venerdì, cambiando gli abbinamenti che non gradivi ed io, dopo, entravo nella stanza odorando gli indumenti che ti eri misurato, e che avevi scartato, per vivere mie intime emozioni.”
“Ma non è possibile!”
Le sue mani coprono il rossore del viso che comincia a diffondersi.
“Anche i tuoi massaggi al seno con le tue delicate creme, vederti accarezzare i capezzoli, che crescevano sotto i tuoi silenziosi mugolii, come a voler sopire una crescente eccitazione, che sempre più spesso, nell’ultimo periodo ti attanagliava, erano diventati per me momenti di intimo solitario piacere.”
È sconvolta dalle mie confessioni.
“Mamma la tua esigenza di donna calda, senza una virile presenza, ha preso il sopravvento sulla ragione accompagnandoci ad un intenso piacere. Mamma stanotte è stato bellissimo!”
“Roberto ti prego. È stato solo un mio grave errore!”
I miei massaggi intanto le hanno, restituito un minimo di serenità interiore che percepisco attraverso i muscoli rilasciati di una pelle liscia e da un respiro diventato lento e prolungato. Contemporaneamente una potente eccitazione, lentamente, si sta impadronendo del mio corpo.
Continuo nella mia esposizione approfittando del suo silenzioso ascoltare.
“Ti sentivo durante le tue notti insonni smaniare, rigirandoti nel letto, alla ricerca di qualcuno che potesse lenire il crescere di una intima voglia, ti toccavi, scoprendoti lentamente per offrire tutto il tuo corpo ad un etereo compagno, ed io assistere inerme alle tue delicate carezze, sentirti gemere nello stringere morbosamente le labbra mentre ti abbandonavi ai tuoi tremori. Sentivo il tuo respiro lento, sempre più profondo spezzarsi. Ho tentato, senza averne il coraggio, di avvicinarmi sicuro che le tue agitazioni erano da riferirsi alla mancanza di un uomo a cui offrire il tuo corpo. Solo accarezzandomi anch’io riuscivo a placare il desiderio irrefrenabile di starti accanto e condividere quei tuoi momenti”
Non mi curo del suo essere turbata, nel mio confessare:
“Mamma, nell’ultimo periodo abbiamo goduto insieme, ma soli, tu sconvolta dal tuo desiderio ed io, ad occhi chiusi, accanto a te, immaginando che fossero tue le mani a darmi piacere.”
“NO! NON E’ POSSIBILE!“
Forte il suo scuotersi alle mie parole, voltarsi, cercare i miei occhi, nei suoi chiara la paura.
Non mi fermo.
“Solo un puro sentimento di amore mi ha impedito di approfittare di quei tuoi momenti. Avessi avuto il coraggio avrei anticipato ogni tua possibile reazione ed irrorare il tuo corpo di un seme di amorevole passione.”
Con voce roca e preoccupata la sua reazione
“AMORE, SO SOLO DI AVER SBAGLIATO!”
Cerco di essere ancora più incisivo:
“NO! Mamma, sei una donna bella e calda e in quel tuo fare c’era forte il tuo alto desiderio di un uomo!”
Ascolto il suo respiro diventare profondo.
Continuo:
“Così come i consigli che ti diverti a chiedermi sul tuo abbigliamento, per me sono motivo per immaginarti femmina, ed i miei suggerimenti, un po’ azzardati, sono finalizzati ad esaltare la mia fantasia.”
Un perverso coraggio non governa più i miei pensieri.
“Ho sperato guardassi quelle immagini forti sul mio pc per stimolare, accentuandola, la tua voglia, per provocare la tua eccitazione, per costringerti a soffermarti su di me non come figlio ma come uomo, compagno delle tue solitarie notti.”
Netto percepisco un suo sussulto, le mani ora stringono le mie.
“E poi, finalmente, ieri notte la mia, la tua, la nostra liberazione, per me è stato meraviglioso, svegliarmi con te accanto che completavi quanto nel sonno.”
“ERO, IO L’ATTRICE DEL TUO SOGNO! ERI ECCITATO SOGNANDOMI! HAI GODUTO CON ME!”
“Si mamma eri tu, sei tu che mi ecciti, con te ho condiviso il piacere del tuo essere donna con te sono arrivato al mio piacere”
D’impeto, e senza esitare, la mia conclusione
“La tua maturità può farmi acquisire la giusta esperienza, e la mia esuberanza può restituirti quel piaceri sopito da tanto tempo. Il nostro sarà un segreto che mai potrebbe essere svelato ad alcuno. Continua, ti prego, ad educarmi non più da mamma ma, da ora in poi, come amante. In una notte mi hai fatto diventare uomo, e l’uomo ha posseduto la donna, non la madre, una splendida donna, una donna calda, una donna sensuale. Ho posseduto una gran femmina e, se vuoi, come lo desidero io, da ora in poi sarai solo mia.”
“ROBERTO, QUELLO CHE È SUCCESSO E’ STATO SOLO UN ERRORE, NON PUO’, NON DEVE, ASSOLUTAMENTE CONTINUARE IO SONO TUA MADRE!”
Cercando di dissuadermi dal continuare nell’esporre le mie ragioni. Quelle sue mani, però, stringono più forte le mie.
Senza più alcun pudore, e con estrema sfacciataggine, confesso i pensieri che da lungo tempo ho per lei.
“Si ma sei anche una donna sola, una gran femmina, veramente una bella fica che stanotte ha cercato, voluto e goduto più volte del duro cazzo di suo figlio!”
“NO!”
Percepisco, tra le dita, un brivido percorrere la sua pelle, come reazione alla mia ultima, volgare, considerazione.
Alle sue spalle, con il cazzo che a fatica il minuscolo boxer riesce a contenere, continuo nelle mie carezze, in poco diventate sensuali. Lentamente dal collo scendo sulle bellissime mammelle, le dita, a fil di pelle, sfiorano una pelle morbida.
Movimenti delicati, quasi impercettibile favoriscono lo scoprire la sua figura. Il cuore incomincia a battermi rapidamente in petto, il cazzo pulsa frenetico nel boxer. Sorpresa, ancora confusa, reclina la testa, ad occhi chiusi, si scuote nel percepire la forte essenza di maschio del mio solitario piacere. Netto il suo sconvolgersi! Solo un attimo, ed il suo respiro non più regolare, farla tremare.
Un innocente movimento che favorisce il mio fare. Attimi per diventare padrone del prosperoso seno, non più tocchi innocenti. Le dita stuzzicano diventati gonfi capezzoli, li torturo, sento il suo battito cardiaco accelerarsi.
Incrocio il suo sguardo mi guarda con un espressione di timore, ma senza la forza di reagire, di opporsi, di fermarmi.
Continuo nel mio essere audace.
Il suo respiro spezzarsi, ad occhi chiusi sospira profondamente, comincia a tremare.
Un gemito sussurrato si oppone al futile tentativo di fermare le mie mani.
“TI PREGO NO!”
Alzatasi di scatto voltandosi verso di me, il viso contrito, l’espressione materializza non solo stupore.
Uno sguardo assente accompagna, inerme, il mio privarla della corta vestaglia, resto estasiato alla visione di una figura di donna in tutto il suo splendore.
Turbata porta le mano al seno nell’inutile tentativo di privarmi di un corpo pervaso dal tormento.
“FERMATI!”
“Mamma voglio essere io ora a donarti lo stesso piacere che mi hai regalato tu”
“TI SCONGIURO NO!”
Perso definitivamente il controllo, sfacciato porto repentinamente quella sua mano sul cazzo per farle saggiare la mia forte eccitazione
“Che fai? SMETTILA! “
senza ritegno tirato fuori l’uccello duro glielo porgo per il perverso mio piacere. È un attimo il suo stringerlo.
“DIO MIO NO!”
Divincolandosi, come prima reazione, dalla presa, ma la visione del mio uccello, svettante e carico di sborra, è come se la inibisse, la blocca, è come se ne fosse spaventata, ma di contro sembra attratta da un cazzo imperioso pronto a soddisfare il sua enorme bisogno di piacere.
Sfacciato comincio a menarmi un cazzo enorme davanti a lei, mi avvicino lentamente, poggio sulle piccole labbra la tumida cappella
"NON LO FARE!"
Non le do il tempo di reagire, la spingo con il cazzo duro tra le sue gambe, verso il tavolo della cucina.
Debole la sua resistenza.
"Mamma, io ti amo."
Delicato il mio baciarla sulle gote, sfioro carnose labbra, la lingua ne segue il contorno, attimi e dal collo scorre sul procace seno, circoscrive gonfi capezzoli, li porto in bocca, li lecco, li succhio, delicato il mio morderli ad un suo nervoso tremore.
“Amore mio, ti prego fermati!”
Solo sussurrata la sua reazione.
Una mano scende tra le sue gambe, solo un attimo per percepire il calore di umidi umori sopraffare ogni tentativo di opporsi, con un dito sfioro appena grandi labbra, ad un suo sussulto, trova le parole:
"Ti prego non farlo!"
Sfrontato stuzzico il clitoride con l’altra mia mano stringo il seno. Geme al salire di una incontrollabile emozione.
Piano mi chino, la lingua umida percorre il suo corpo, scende lentamente sul bacino, arriva a scoprire l’umido raccolto dal bianco del suo slip. Ne aspiro, a pieni polmoni, il profumo.
“ROBERTOOO….
” Flebile il tentativo di impedirmi di liberarla dell’ultima barriera al mio fare. In ginocchio, il mio cuore sta quasi per scoppiare davanti ad una fica che brilla in tutto il suo splendore.
Finalmente la fica di mia madre! Una fica ben curata, corti riccioli ricoprono le grandi labbra. Una fica che pulsa ad una salita eccitazione.
“LASCIAMI ANDARE.”
Ma non si oppone al mio allargare dolcemente le gambe. Bacio, e lecco, il suo essere femmina, mi inebrio al suo profumo di donna, assaporo ciò che hanno da offrirmi intime, e umide, labbra. Lascio alla punta della lingua sfiorare le piccole labbra, controllo l’irruenza, delicato tra labbra che sento gonfiarsi, assaporo la sua essenza
“ROBERTO….. MMMHHHH…. SMET….TILA…… OOH…HHH….”
Un ultimo tentativo di resistere ad una passione che la sta sconvolgendo. “NON POSSIAMO!
Il tono della voce è solo sussurrato, le parole strozzare, il corpo non segue la sua paura.
Trema quando piano infilo la lingua nella fica bagnata iniziando un lentissimo, dentro e fuori.
“AMORE NON E’… GIUSTO!…NNNOOO….”
senza però più alcuna convinzione, complice il suo inerme favorire il mio fare. Ascolto distintamente il suo cedere dal suo respiro sempre più profondo mutarsi in primi gemiti pervasi di desiderio.
MMMMHHH….”
La scopo con la lingua, voglio restituirle il piacere che la sua mi ha donato.
“OOOOHHHH…..”
Il suo gemere salire di tono e diventare mugolii di piacere.
Stesa sul tavolo, la testa verso il soffitto, si lascia andare a sospiri intensi che inibiscono il suo voler reagire. Ascolto il suo piacere salire, un piacere sublime, che provoca in me ulteriore piacere, nel sentirla tremare.
Succhio le labbra, gioco sul clitoride gonfio, spingo la lingua dentro, tra le mie labbra stringo le sue
“UUUHHHHH…. “
La sento sull’orlo dell’orgasmo, geme intensamente
"Mhnmmmhhhh…..….”
Un solo intenso gemito si unisce al mio alternare la lingua alle dita, il medio scivola dentro, poi di nuovo la lingua, lentamente la muovo, la scopo con delicato ritmo
"DIO!"
Senza più vergogna si abbandona, le sue mani sul mio capo, un ultimo tentativo di fermarmi, solo un attimo, per governare il mio fare, spinge la bocca contro la fica, stringe le gambe.
Ascolto il suo respiro fattosi lungo e profondo. Cede definitivamente.
“SSSSSIIIII … …. SSSSSSSIIIII………”
Il corpo scosso, scuote il capo, mani impazzite risalgono il suo corpo al sopraggiungere di un orgasmo fortissimo, ed al suo gemere bevo dalla fonte fiotti intensi del suo caldissimo piacere
“MMMHHH…”
Lento risalgo un corpo sconvolto, senza staccare la lingua da una pelle pervasa di lussuria, con la mia eccitazione che è alle stelle. La sua espressione, il suo viso, gli occhi hanno mutato quel suo amorevole essere donna alla ricerca di un piacere, forte, intenso, non sporco.
In quell’espressione c’è il desiderio, la voglia di essere amata, consapevole che è molto tempo che nessuno si prende cura del suo corpo.
La lingua circoscrive la sue labbra, lascio che assapori il gusto del suo piacere, mi morde il labbro, per poi abbandonarsi alla passione. Le lingue si cercano, si trovano, lottano, si intrecciano.
Titubante una sua mano scorre il mio corpo, cerca, trova, prende il mio uccello in mano, quasi incredula, ne saggia la potenza, sussulta ad un fremito intenso nello stringerlo forte, sentendolo duro.
Seguo la sua mano abbandonare la presa, portarla alla sua bocca, leccarla abbondantemente, riportarla sul cazzo e, dolcemente, avviare lentissime carezze con la mano che scivola su tutto il cazzo.
È una donna eccitata con forte la voglia di cazzo!
“Si mamma fallo. Ti prego”
Mi abbandono a movimenti rotatori e avvolgenti, con entrambe le mani avvolge tutto un cazzo eccitato. “Senti quanto è duro”
“Si lo è! Dimmi ti piace come lo accarezzo.” Diventata donna pronta ad offrirmi il suo essere femmina per soddisfare quel suo bisogno di amore.
La lussuria ormai è completamente padrona dei nostri corpi, naturalmente ci offriamo in un crescendo teso a ricercare il massimo del piacere che si scatena dai nostri rispettivi desideri.
Rapita dalla voglia, mi offre un corpo che si stende sul tavolo. Mi guarda mentre seguo il suo allargare lentamente le gambe, negli occhi l’implorazione ad osare di più
“ORA SCOPAMI!!……”
Libera definitivamente la troia che è in lei. Vuole offrirsi a me con il corpo e con la mente.
Di nuovo la cappella gioca con le intime labbra, lunghi secondi di un mio morboso piacere che si fonde con il suo tremare. Solo un attimo e l’affondo d'un colpo, la vedo entrare quasi tutto, quasi interamente ingoiato dalla sua caldissima fica.
“SSSSSIIIIII……..”
Un lungo urlo di liberazione.
Una sua gamba sulle mie spalle e libero una successione di colpi, improvvisi forti, continui, veloci e ripetuti a uscire, e rientrare
"Maaaammmaaaa"
Sono dentro quella fica sognata da un lungo tempo.
Finalmente!
Rallento di colpo restando immobile con il cazzo duro che palpita veemente nella sua fica, ed un suo dito che martorizza il clitoride.
Sento il suo corpo vibrare, riprendo, accelero colpi secchi, frenetici, sta per venire. Le gambe incrociate sui mie fianchi spingono il corpo al mio e si lascia andare a un urlo di godimento assoluto.
“FOT……TTIMI…MMHHHUUU…. DIO!….”
Un’altro orgasmo, stavolta, sconvolgente!
Lentamente tiro fuori il cazzo, tendo le mie braccia, stringo entrambe le sue mani, per agevolare il suo alzarsi.
Non so dove trovo il coraggio, di dirle:
"Mamma voglio godere anch’io!"
Lei mi guarda, mi bacia sulle labbra, cerca e trova la lingua
"Si amore di mamma."
Smette di baciarmi lentamente si volta, le mani tese sul tavolo, allarga le gambe
"Adesso tocca a te godere”
con voce rotta dal piacere.
Siamo un tutt’uno di libidine e lussuria quando ancora più eccitata, prona sul tavolo mi offre il culo, prendendomi il polso, delicatamente sposta la mia mano, la porta su morbidi glutei. Ammiro un gran bel culo, sodo, pieno, sodo, invitante.
“So che piace il culo di mamma, sai non l’ho mai dato a nessuno”
Mentre guida il cazzo tra le strette chiappe, lo vuole dentro e dal tono della sua voce, chiede di essere inculata selvaggiamente, spingendo il suo corpo al mio.
Premo il mio cazzo contro il suo stupendo culo
“PRIMA LECCAMI”
Estasiato, comincio a leccare, stimolando con la punta della lingua lo stretto orifizio, sussulta ad ogni contatto, brama ad ogni colpo di lingua, tutto il corpo le vibra pervaso da lussuriosi spasmi
“COSSSSSSIIIII’……….”
Libera la troia che è in lei, mia madre, una donna che ha dovuto subire le difficoltà per una vita, che adesso materializza il suo essere una magnifica troia che intende riappropriarsi del suo corpo offrendo a me, suo figlio, una libidine repressa da anni di rinunce, privazioni, sofferenze.
“PRENDIMI, METTILO DENTRO ORA!”
Lubrificato lo stretto buco appoggio la punta del cazzo, e comincio a spingere, prima piano, ma ormai senza alcun controllo, accelero, sempre più forte per incularla “OOOOHHHHH….. SSSSSSIIIII……”
ansima di un piacere bellissimo. Vedo sparire tutto il cazzo nel suo meraviglioso culo, le sue contrazioni, comandate ad arte, mi mandano in estasi stringendo forte tutto il mio cazzo “AHHGGG………OOHHHH ………DAI NON TI…..FERM…..ARE…”
Le braccia tese stringono il tavolo con forza ancora maggiore, spinge il corpo contro il mio, lo vuole ancora più in fondo.
"COSÌ..."
Ansima!
"LO VOGLIO TUTTO DENTRO!….”
Quelle parole fuoriuscite dalla bocca di mia madre sono come musica per le mie orecchie. Le afferro i fianchi e comincio a pomparla con forza.
La visione di lei messa a pecorina davanti a me, con il mio cazzo tutto dentro, il meraviglioso seno danza ritmico, e la sua espressione sbattuta di godimento mi mandano letteralmente in estasi.
Perverso una botta al culo ed una alla fica, due pompate in fica e di nuovo tutto nel culo.
Bellissimo!
Lancia degli urli
“AAAAHHHHHH, DAIIIIIII, DAIIIIIII, DAIIII…”
e poi
“SSSIII….SIIIIIIIIII……...”
Scossa da un nuovo perverso orgasmo.
Il sua gridare di piacere riecheggia in cucina e si mischia al mio godimento che ormai è prossimo
“MAMMA STO PER GODERE!”
“AMORE TI VOGLIO IN BOCCA …”
Resasi conto che l’esplosione di sborrra è quanto mai vicina.
Si gira in modo da ritrovarci faccia a faccia, e stringe le braccia intorno a me. Il pudore le è sparito dal volto, i suoi atteggiamenti sono completamente naturali, ha abbandonato definitivamente il ruolo di mamma per assumere quello, in atto, più congeniale di amante, mentre lentamente si china davanti a me.
“Mamma fammi venire!”
Lenta si china, entrambe le mani accompagnano il cazzo tra bellissime tette, sento i suoi gemiti continuare a crescere
“OOHHHHH….. UUUHHHHHH….”
Le mammelle stingono il forte il cazzo che, gonfio all’inverosimile, gli arriva sino in bocca, la lingua saetta sul glande, reso paonazzo dalla eccitazione, assapora le prime gocce di sborra che iniziano a permeare una cappella imperiosa, mantiene la sola punta in bocca, la rilascia, la stringe ancora al seno, ed io spingo il cazzo ancora sulle labbra.
È splendida nella sua libidine, è bravissima nel darmi piacere.
Con il cazzo tra le tette, comando io i movimenti con le mie mani per favorire il mio piacere, stringo forte il seno e guardandola negli occhi avvio i movimenti senza più alcun ritegno, sempre più veloce, stringo e spingo. È sconvolta dalla eccitazione così come stravolto sono io. I testicoli sbattono con forza sul seno per quanta veemenza metto nel mio fare, accelero sempre di più i miei movimenti sino ad arrivare all’apice del mio godimento
“mammmmmaaaaaa…… ssssssssiiiiii…ecc…..ccommm……mmmiiii……”
Tremo, sto impazzendo.
Un passo indietro, vengo, e schizzo forte, una sequenza cha spazia tra il morboso ed il perverso. La sborra le riempie la bocca, sporca il viso, i capelli e lei ingoiando si sparge il nettare sul corpo.
“SSSSIIIIII …. ANCORA ….”
non sazia lo prende in bocca per riceversi altri fiotti di sborra, la lingua impazzita cerca il caldo seme, le labbra serrate sul cazzo per spillare sino all’ultima goccia, succhia avidamente, la sento fremere mentre masturbandosi selvaggiamente gode ancora una volta “SIIIIIIIIII…E’ BELLIIIIISSO….. VENG…….OOOOOO….AAAHHHGGG…”
Godiamo assieme. Lei non smette di urlare e di ansimare. Gode come è parecchio che non fa, sono l’artefice del suo piacere per come lei lo è del mio. Gemere, vibrare, godere, gridare, è per lei una liberazione da chissà quanto tempo desiderata. Per me di più!
Lunghi minuti per sopire l’emozione vissuta.
Sfiancata si abbandona al mio carezzarle affettuosamente il viso, i suoi lineamenti si fanno più sereni, come se avesse acquisito una pace interiore che ha preso il posto ad una sofferenza che da troppo tempo ci faceva star male...
“Amore di mamma, ti voglio bene!”
“Mamma ti amo da morire!!!”
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