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3. CHI È CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO - UNA STRATEGIA PER FAR GODERE MIA ZIA
di geppettino2003
12.02.2020 |
44.875 |
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"Non ti manca il cazzo” ‭ ‬
Spudorato è il mio volgare invito a mamma che, sicuramente, sta subendo la sua eccitazione, mentre reprimo..."
“………Mmmhhhh……. dai….. siii…….iiiii……anc…….ra...... mi stai facendo…..venire……
sss……iiiiiiiii…..……..go ……doooooooooo…… mmmmmmhhhhhhh………” Il mio corpo vibra sotto la furia dei colpi di un magnifico cazzo che, ben lubrificato dalla mia intima eccitazione, si perde avvolto dalle caldissime labbra per tutta la sua dimensione, nella mia ospitale fica.
“Aaa……..ahhhhhhggg….. ecc……omiiiiii…ssssiiiiiii……”
Sto venendo copiosamente sul suo uccello.
“…For….za……. daiiiiiiii……. Rob…ert…ooooo… vieni… anche……tu……dai…sborra… ….spor….…cami….. tut……..…taaaaaa...... ssiiiiiiiiii……..”
All’apice dell’eccitazione sta schizzando il suo piacere, inondandomi di caldo sperma tutto il corpo. Mio figlio si gode il suo seme sul mio corpo. In ogni sua goccia c’è un mio tormento. Tormento che è passione. Passione che allontana ogni mia frustrazione.
Sono passati dieci giorni da quella prima notte e il mio nuovo rapporto con Roberto è cresciuto diventando…. particolarmente intimo. E per intimo intendo il connubio tra perversione e morbosità. Abbiamo fatto sesso ogni giorno, più volte al giorno. Ogni volta perverso, crescente, eccitante. Mi fa morire la sua irruenza di ragazzino, la foga di un torello in tiro, il suo non saper controllare gli istinti bestiali. Ed il mio impegno è adesso governare il suo… morboso sentimento, prendendo atto che il perverso piatto della bilancia pende, inesorabilmente, verso la calda femmina.
Sono sconfitte le sane emozioni di mamma! Come mamma mi condanno, ma la ritrovata femmina che è in me gioisce di sensazioni ritrovate e, nell’insieme, coinvolgenti tali che, sicuramente, il momento dell’espiazione delle giuste pene è rimandato, chissà a quando. Sono sorpresa della mia performance. Da pudica bacchettona a femmina insaziabile! In poco mi sono trasformata in grande troia, una ninfomane mai sazia sempre alla ricerca del suo cazzo duro e sempre disponibile. Forse puttana lo sono sempre stata senza saperlo o, forse, il mio uomo non è stato capace di esaltare la mia reale indole. Una bigotta solo in attesa di perversione, e ora godo da morire nell’essere trattata da volgare troia e, devo essere sincera, la cosa mi è parecchio gradita. Dieci giorni non hanno ancora appagato anni di rinunce. - Il sesso è come il sonno quello perso non potrai mai recuperalo.- E’ una delle poche considerazione che ricordo del mio uomo prima, che per la sua lussuria, abbandonasse il nostro tetto coniugale per soddisfare altrove le sue sporche voglie. A Mario ho chiesto una lunga pausa di riflessione parleremo del nostro futuro rapporto, ove esistesse, solo dopo l’estate. in atto ho solo un problema, come giustificarmi dalle, giuste, richieste di mia sorella. Si perché si è accorta della mia ritrovata pace interiore e ne vuole capire le ragioni!
Dieci giorni di morbosa passione. Ora sto scopando mamma sul tavolo della cucina della nostra casa a mare. A gambe oscenamente divaricate si sta godendo la sua, ennesima, razione di cazzo ….
“…mmhhhh…… mamma dai ……… leccami…..”
“si…. voglio ……. succhiarti tutto....mmmhuuuuu....”
Mamma è diventata una femmina esperta in pompini. Dieci giorni di focose lezioni ed ecco succhiarlo con arte nella caldissima bocca. La lingua saetta furiosa nella spasmodica ricerca di ogni goccia di lussuria. I suoi sono gemiti intensi e prolungati. Sta mettendo in pratica i consigli di quella gran porcona di sua sorella! “mmmmaaammmmmaa…. vengo… ssssiiiiiii….fammi venire in bocca...….sul viso…..”
È la mia sfrontata richiesta mentre in preda alla lussuria, mamma spalma sul procace seno il frutto del mio godere. Il nostro è diventato un rapporto di intima complicità ogni momento è pretesto per scopate stratosferiche, ed ogni volta è per me una nuova conoscenza. Io, ragazzo di primo pelo sono diventato esperto e, con l’amore di mamma, sempre più esigente...e porco. Ancora non sa che sto riprendendo ogni nostro amplesso.
Tutto è iniziato come un innocente gioco, lentamente cresciuto in un qualcosa di peccaminoso e perverso. I primi giochi del mattino, iniziati con l’ingenuità del ragazzino, si sono, in fretta, concretizzati in tutti i sui morbosi effetti. La nostra prima notte dove, sia pure flebile, la luce del about jour, mi ha permesso di riprendere le erotiche performance di mamma. La telecamera sul comodino ha ripreso tutto. E’ come se ha ripreso! Ed ora sto montando non solo il corpo di mamma ma anche un mio personalissimo film pornografico da fare invidia ai migliori registi del campo.
E’ finita la scuola e quest’anno mamma intende passare la stagione nella nostra casa a mare. Casa che non utilizziamo da tempo. Da quando papà ha preferito il sesso alla famiglia.
“La casa è abbandonata da due anni, ha bisogno di essere pulita da cima a fondo. Ci aspetta, quindi, un lungo fine settimana di pulizie, eliminare la polvere, lavare i tendaggi e scopare… in tutte le stanze.”
“Scopare!”
“Scemo! Ho chiamato tua zia per farci aiutare, ho bisogno anche di parlare con lei. Dobbiamo pur riposare ogni tanto noi due”
Mia zia altra bella gnocca. Ho rischiato con lei di essere scoperto, ma mi è andata bene. Poi quella sua ultima visita a casa mi ha lasciato un po’ così. Fossi stato un po’ più malizioso chissà…… La zia, però, rappresenta sicuramente, adesso, una presenza estranea, che può limitarci nelle nostre erotiche performance.
La cosa mi infastidisce enormemente!
“Solo un fine settimana che vuoi che siano due giorni”
Le sue espressioni voluttuose di donna calda spinge la mia mano in continue, e morbose, carezze! È inutile mio tentativo di manifestare dissenso.
Noi siamo arrivati in mattinata, la zia ci raggiungerà nel primo pomeriggio, si è fermata in città per fare compere.
È già un bel po’ che si sfaccenda per casa. C’è veramente tanto da fare. Zia puntuale suona al cancello, mamma si affaccia dalla finestra, io le sono dietro, è stranamente euforica, sembra una ragazzina per come sculetta pimpante.
“Si metti la macchina li, accanto alla nostra, non credo dia fastidio”
Per parlare si sporge di quel tanto che la gonnellina le si alza mettendo in evidenza splendide chiappe che, sembra, reclamino una morbosa porzione di minchia. Mamma ormai non indossa più intimo, lo fa in modo naturale
“Così sono sempre pronta per te… mi fai bagnare spesso e mi infastidisce lo slip… umido…”
“E io che ci sto a fare!”
Le sono alle spalle. La zia mi vede. La saluto. Per farlo mi appoggio a mamma, o meglio accosto il mio attributo sul suo bel culo. La sua reazione è tutta nel brivido che le percorre la schiena. Sono eccitato! Mamma percepisce la pressione del cazzo che, insistentemente, spinge sui glutei.
“…Tesoro…”
Un attimo e, in preda ad un incontenibile colpo di libidine, libero un cazzo che velocemente prende la sua splendida forma. Lo struscio perverso tra le cosce di mamma, giocando sul conturbante culetto. Uno sguardo carico di perversa complicità, mista a piacere e, superato un primo momento di sorpresa, apprezza il fisico contatto del mio bel cazzo duro tra le sue calde chiappe. Senza molto scomporsi, solleva di quel poco la gonnellina, tale da consentirmi di apprezzare l’eccitante culo.
“…No… non parcheggiare lì…. spostala più avanti”
“Come….ma avevi detto che qui andava bene!”
“Non vorrei che arrivasse il nostro vicino…sai …quello è un parcheggio riservato”
Con una voce diventata leggermente più acuta, come se volesse inconsciamente prolungare il nostro perverso contato. Ottimo tentativo per ricucirci qualche intimo minuto in più. E’ superba nel suo fare per godersi la morbosa inculata.
“Ma sei un vero porcellino!”
Sussurra voltando il suo sguardo ad incrociare il mio
“Anche tu non scherzi, senti come sono duro!”
Le ho appena appoggiato la calda cappella pulsante tra le provocanti chiappe. Reagisce strusciando sapientemente l’un contro l’altra le cosce, avviando una morbosa sega, e ne sta godendo! Il suo viso è contratto, le labbra serrate, e gli occhi semichiusi nella classica espressione del godimento represso. Espressione che mi autorizza a chinarmi. Lubrifico, con una nervosa lingua, il suo accattivante culetto.
“mmmmhhhhhh….”
Mamma sussulta! Zia ha ultimato la sua manovra, è scesa dalla macchina, sento i suoi passi sul ghiaino, apre il cofano, prende i suoi bagagli.
“Roberto smettila tua zia sta entrando in casa…” Un tono di voce che è un invito!
“Mamma anch’io sto per entrare!”
Un po’ di saliva sulla cappella e, al massimo della reciproca eccitazione, mamma si immola, il radioso culo come in un dono sacrificale la possiedo godendomi ogni centimetro del suo caldissimo corpo.
“Dio!”
Un solo gemito e mamma si gode l’intero mio uccello. E’ splendido come con le contrazioni delle chiappe, abilmente, governa alla base del mio potente cazzo.
“…sssssssiiiiiiiiiiii….”
Sono in estasi, è tutto talmente eccitante
“Mamma...mi fai impazzire…”
Complice il suo sculettate, e quel non so di intrigo, dettato dalla possibile presenza di zia.
“..oooooohhhhh…..”
In un solo brivido le inondo di schizzi del mio caldo liquido restando strozzato in gola un suo intenso gemito di piacere. Si volta, veloce si china, estasiata mi guarda negli occhi. Mi fa morire quando il suo sguardo, pieno di lussuria, incrocia il mio dal basso verso l’alto, e avvia un sontuoso pompino. La sua abilità è tale che non una goccia va dispersa. Gemo sentendo il ticchettio dei tacchi di zia alle scale, solo pochi secondi ed è in cucina. Appena in tempo! Sistemo l’uccello tra i pantaloni, mentre mamma raccoglie tra le dita una goccia di caldo sperma che cola tra le sue labbra, accompagnandola lentamente tra una lingua smaniosa di assaporarla.
“Potevi venire a darmi una mano… invece di stare qui a non fare niente”
“Scusa zia stavo per...venire…” Sapesse! Cazzo che belle cosce ha zia, un pantoloncino cortissimo copre a malapena lunghissime gambe sostenute da intriganti sandaletti in vernice gialla dal tacco stratosferico. Il prorompente seno, sostenuto da un leggero top aderentissimo in finissimo cotone. È senza reggiseno! Del tutto imbambolato la squadro e in pochi secondo la mia fervida fantasia è già preda di erotici pensieri, quando una voce sussurrata ma dura
“Cosa guardi!!!….. …”
Mamma, pizzicandomi su un fianco mi riprende della mala maniera, senza darmi alcuna possibilità di replica, riportandomi alla cruda realtà.
“Prendi i bagagli e accompagno zia in camera, io e lei dormiamo assieme tu in camera tua”
“E noi?…”
È la mia prima riflessione, la voce è appena appena sussurrata, nel mio sguardo è forte l’interrogativo.
“Te l’ho già detto ci riposiamo”
Mentre zia fortunatamente è già sulle scale e non ascolta le nostre ultime battute. Cazzo mi sento espropriato del mio perverso diritto di scopare mia madre. Non mi è possibile credere che non voglia essere sbattute per due lunghissimi giorni. Facendo buon viso a cattivo gioco e accompagno zia in camera di mamma. Non nascondo la mia rabbia, ma non faccio in tempo a manifestarla.
“Per come è sistemata la casa saremo impegnati in faccende domestiche per almeno due giorni”
è la constatazione di zia
“Non è certo il massimo”
rispondo con una espressione tra il serio ed il faceto e con gli occhi incollati su chiappe che ancheggiano plastiche nel suo salire le scale.
“Allora cerchiamo almeno di divertirci”
“E dimmi come?”
“Non mi dire che ti sei dimenticato della tua promessa...”
guardandomi negli occhi mentre in camera posa il suo bagaglio.
“Quale?”
rispondo enigmatico
“COME QUALE! non mi avevi promesso personali riprese”
“E come avrei potuto scordarla…”
Un flash sopisce la mia rabbia, che si unisce ad un pensiero immediato. O zia persegue una sua strategia, e vuole vedere le mie riprese per mettermi in difficoltà con mamma, oppure…
“Avremo tempo….!”
Giusto il tempo di un caffé, e si comincia. Mamma si dedica al piano di sopra, la zona letto è sua, a zia spetta la zona giorno, ed io a fare la spola sui due piani. Mi toccano i maschi lavori. Ombrellone e sdraio in veranda, la tenda da sistemare sul gazebo, i divanetti in midollino ed il dondolo nel portico. Prima però è bene lavare in terra. La pompa nelle mie mani schizza acqua dappertutto, mi è sempre piaciuto giocare con l’acqua. Non potendo fare altrimenti, libero la mente in erotiche fantasie. Situazione, resa ancora più stimolante dal caldo insopportabile che obbliga mamma e zia a restare abbastanza scoperte. Un copri sole, piuttosto succinto, copre adesso il corpo di zia, e mamma con la sua gonnellina e la camicettina bianca, annodata in vita non le è da meno. Praticamente entrambe sono quasi nude! C’è sempre stata una forma di erotismo nascosto nelle attività domestiche, basta chinarsi lentamente unito ad un leggero ancheggiare per eccitare un uomo, figurarsi un ragazzino. E loro sono particolarmente erotiche nei loro, normalissimi, atteggiamenti. Mamma saltella pimpante da un lato all’altro del suo letto
“Roberto vieni a darmi una mano si deve sbattere il materasso”
Completamento rapito dal solco profondo del suo seno non le sono di nessun ausilio. Mi lancio sul letto con le mani giunte sul bacino per ostentare il mio bel uccello a lei tanto caro
“Dai aiutami… smettila!”
“Mamma mi è venuta voglia….”
“Non è questo il momento”
Mamma è restia ad offrirsi
“Roby scendi ad aiutarmi…”
“Vai ad aiutare tua zia…”
“E se mi vede così…”
“E tu non ti fare vedere in questo stato”
“Ma se tu non fai niente, come posso…”
“Roberto sei sordo!!!”
Il tempo di scendere le scale, mi fermo un attimo, zia è china con la scopa tra le mani,spazza sotto i divanetti. Sono esaltato da come è annodato il coprisole sul suo corpo, praticamente avvolge il corpo esaltando bellissime gambe. Minchia ha veramente un gran bel culo, le chiappe traspaiono dal cortissimo pareo.
“Sposta i divani cosi … scopo meglio…”
Voltandosi resto affascinato dal procace seno stretto del trasparente tessuto. Zia ride, con gli occhi quasi incollati al mio basso ventre. Mi sovviene un ricordo! Chissà se quelle sue lezioni sul pompino fatte a mamma sono il frutto delle sue erotiche performance con lo zio, oppure…. Certo con la femmina che si ritrova zio deve essere particolarmente prestante altrimenti rischia di trovarsi due belle corna in fronte, senza nemmeno saperlo. E se gli anni di differenza cominciano a farsi sentire, specialmente a letto! Mi avvicino per aiutarla annusando il profumo di una donna provocante.
Sono quasi tre ore che mi sposto continuamente in casa, un po’ da mamma e di più in compagnia di zia. La loro presenza stimola continuamente la mia erotica immaginazione. Con fare sfacciato, provoco zia nell’intenzione di stimolare qualche sua reazione, senza trascurare il corpo di mamma che, però, infastidita mi sfugge continuamente.
Perché non rendere il rapporto con mamma più trasgressivo ed eccitante, ed approfittando della presenza in casa di un'altra gran bella fica, ingegnarmi in un altra particolare strategia…… Si …. ma come farglielo capire? L’idea è diventata chiodo fisso, sono concentrato a cercare una strategia che possa rendere concreto il soddisfacimento della mia morbosa voglia. Ecco la telecamera sarà ancora il mezzo della mia nuova strategia, si ma devo studiarmi bene questa mia nuova tattica. Non è proprio il caso prendersi qualche ceffone o, ancora peggio, giocarmi l’opportunità di scopare mamma. Un salto in camera è do corso alla mia iniziativa. Non so cosa ancora andrò a fare, ma intanto inizio. C’è ormai una perfetta simbiosi con la mia vcc. Il mio è un fare per niente circospetto. A torso nudo, con solo un paio di boxer, ostento il mio attributo, approfittando di ogni pur minima occasione per fare in modo che zia si accorga del mio fare e, soprattutto, del mio stato.
“Ma che fai mi stai riprendendo, ma sono sulla scala”
Zia sta spolverando la dispensa il solo piccolo predellino le è d’ausilio. Sul terzo piolo mi offre, la possibilità di restare affascinato dal rosso del piccolo slip che indossa sotto il corto copricostume.
“Non volevi essere ripresa, quali migliori scene se non quelle naturali, non sapere di essere ripresa ti fa assumere atteggiamenti naturali”
riflessioni sicuramente sciocche ma particolarmente interessanti.
“Si ma tu cosa riprendi da laggiù” “Hai detto che poi le vuoi vedere….”
sculetta provocatoriamente in atteggiamenti sottilmente accentuati.
Guarda guarda al nipotino piacciono le cosce della zia.
Pochi minuti per convincermi che c’è una sottile dose di troiaggine negli atteggiamenti di mia zia.
“Invece di giocare con la telecamera aiuta tua zia!!!”
Mamma è perentoria. Sfrontato, salgo io sulla scala, con il viso di zia a pochi centimetri dal mio uccello, che reagisce ingrossandosi di colpo, al punto che mamma, si accorge della protuberanza che comincia ad essere ben visibile dal minuscolo pantaloncino che indosso. Figuriamoci cosa starà vedendo zia!
“Marcella! (è il nome di zia) vieni lasciamolo lavorare…”
Niente niente mamma è gelosa!
Il nipotino è veramente ben dotato. Abbiamo un mandrillo in casa, sempre in tiro, pronto a soddisfare tutte le voglie di una femmina in calore. È il caso approfittarne!...
“Assunta (è il nome di mamma) il ragazzo è cresciuto, ed è anche piuttosto… sveglio.”
“Anche troppo!”
Le sento chiacchierare mentre mi lasciano solo. Fa caldo ed ho sete. Mamma è stranamente nervosa, le sono accanto nel tinello. Approfitto del piccolo spazio a disposizione per farle apprezzare la prorompenza di un cazzo, veramente in tensione, strusciandolo nel culo. Intendo risvegliare i piaceri della carne. Subito una mano sotto la gonnellina.
“Che bella fica …..”
“SMETTILA! non siamo soli”
Con dire a denti stretti, stingendo però le gambe in una contrazione naturale, mentre zia, entrando in cucina, solo per un attimo non scopre la nostra tresca. Mamma parecchio risentita mi rimprovera della mia sfrontatezza ed io di rimando
“Mamma sono eccitato ho voglia di scoparti...ora.... tocca guarda come sono duro…….”
“FINISCILA! Sei un porco!”
è la risposta piccata di mamma che mi lascia di stucco. Non riconosco più la zoccola assetata di sesso che approfittava di ogni momento per scopare. Incurante della sua reazione la mia bocca cerca i suoi capezzoli
“la finisci vuoi farmi passare … per puttana”
a fil di voce mentre zia, tornata in cucina, si volta di scatto come avesse percepito quel qualcosa di perverso che mi lega a mamma.
Sarà difficile gestire l’esuberanza mascolina di Roberto ! Forse era il caso non chiedere aiuto a Marcella! Ho però bisogno di parlare con lei. Sono pero preoccupata della vivacità del mio ragazzo non vorrei combinasse qualche guaio di cui poi mi faccia pentire.
Riprendo il mio lavoro. Mi è rimasto da sistemare il patio. Con la pompa tra le mani continuo a fantasticare sul corpo delle due donne così eccitanti. Il caldo assurdo, e la stanchezza, sono quattro ore che lavoriamo, incide. Mamma e zia hanno perso la iniziale verve. Nell’ultima mezz’ora ho notato una strana forma di apatia nel loro fare, entrambe vittime della calura. Approfittano di ogni occasione per rinfrescarsi. Decido che è un altro momento per concretizzare la mia strategia. Un salto in camera per prendere la videocamera e con fare provocante inizio a giocare di schizzi
“L’acqua è veramente fresca, è quello che ci vuole per stemperare un po’ la troppa … calura …..”
Inizio, titubante, ad indirizzare lo schizzo dalla pompa verso il corpo di zia, maschero il mio fare con una certa distrazione…, l’acqua arriva ai suoi piedi, poi indirizzo l’acqua su di me, bagno il capo
“Quanto è fresca l’acqua…”
zia raccoglie immediatamente la mia provocazione. Un secondo dopo il fresco schizzo è su mamma, che reagisce nervosa
“Ma sei scemo” rido mentre indirizzo ancora il flusso d’acqua su zia, che, invece sembra gradire.
“Bravo Roberto ci farà bene rinfrescarci”
È un invito a continuare, cosa che faccio subito. Il classico pollice stringe la pompa ed aumenta le pressione dell’acqua nebulizzandola in modo da bagnare il leggero tessuto che avvolge il suo provocante corpo. Centro l’intera figura, sul petto, zia porta le mani sul viso, si gira, bagno il fondoschiena, il pareo sembra incollarsi sul corpo. CHE GRAN CULO! Ride. Tocca a mamma la stessa scena con una sottile differenza. Sfacciato porto la pompa dell’acqua al bacino e mimo un signor cazzo che schizza il suo piacere
“Ma si dai è quello che ci vuole per la nostra calura…”
Quello di zia è più di un invito rivolto alla sorella. Ride finalmente anche mamma, la camicetta si fonde in un tutt’uno con le belle mammelle. È SENZA REGGISENO! SONO MAGNIFICHE DONNE! Un gioco che per oltre cinque minuti ci vede impegnati. Zia completamente bagnata ostenta un fisico da favola. Mamma stranamente più discreta, con le mani tenta di mascherare l’intera sua conturbante figura. Una visione che stimola immediatamente la mia reazione. Sono un’altra volta eccitato! In maniera ambigua mi avvicino a zia, e con fare spudorato le avvinghio le spalle facendole sentire lo stato della mia eccitazione.
“Sai zia che hai un bel corpo”
Pensiero sussurrato all’orecchio, mentre struscio ripetutamente un cazzo, diventato possente, tra le sue accattivanti natiche. Le sento contrarsi immediate in maniera ritmica e ripetuta avvolgendomi l’uccello. Pochi secondi mi bastano per capire che sto per fare bingo!
“Caspita il ragazzo è tosto. E’ veramente un bel porcellone!”
“Ma anche mamma non scherza”
La mia è una confessione quasi bisbigliata mentre la stringo forte a me. La mia vuole essere una trappola, catturare una preda senza trascurare l’altra. Abbraccio mamma. Sento i suoi grossi capezzoli sul mio petto, stringo forte senza darle alcuna possibilità di reazione. La sollevo, piroetto più volte su me stesso, per dare le spalle a zia e per farle sentire, sfrontato, la corposità di un cazzo in tensione già duro tra l’intimo incrocio delle sue cosce. Mamma reagisce incazzata alla mia provocazione e senza mezzi termini mi manda a quel paese e contrariata, svincolandosi dall’abbraccio, si trasferisce in un altro ambiente. Credo di aver capito perché, il mio fare la eccita da morire ma deve reprimere i suoi sensi per la presenza in casa di sua sorella. Per cui se non mi ingegno. E non accade qualcosa, i prossimi due giorni saranno solo pugnette!
Siamo alla fine della nostra prima giornata, mamma e zia distrutte stanno assaporando la fresca brezza che dal mare pervade la nostra veranda. Una frugalissima cena. Mamma non ha fatto in tempo a riempire il frigo, cosa che si ripromette di fare domattina, e adesso è sul dondolo, uno stretto vestitino estivo, color rosso fuoco, esalta il suo corpo, zia è invece sul divanetto, le gambe stese sul tavolino mi permettono di godere delle lunghe cosce malamente coperte da una corta gonnellina. Senza che mi vedano, la telecamera riprende entrambe.
“….Dieci giorni fa eri depressa sul punto di non riuscire a governare i tuoi istinti, ed ora il viso è tornato sereno, sei più tranquilla. Mi manca qualche passaggio. E’ vero hai chiesto a Mario una pausa di riflessione, però devi essertelo scopato prima sopendo così le tue voglie di caz….”
“MA CHE DICI! Mi sto dedicando a Roberto, anche tu hai detto che nell’ultimo periodo l’ho trascurato un po’. Ora voglio pensare un po’ a lui.”
La sua risposta è talmente veloce da interrompere ogni ulteriore riflessione di zia.
“Mi sta aiutando il ritrovato rapporto con lui” “Ci sarà il momento di pensare a Mario, per adesso penso solo a stare con mio figlio”
Cazzo! vuoi vedere che si fa scopare da suo figlio. Certo la fa godere con quel gran uccello che si ritrova! NO! Non è possibile. Non ci posso credere!
Attimi di silenzio, dove solo la brezza di mare sembra superare la soglia del suono. Mi faccio vedere per interrompere la discussione. Mamma è in evidente difficoltà mentre leggo nello sguardo di zia l’esigenza di saperne di più.
“Ma non sei stanco, vai a dormire”
“Si è forse il caso che si vada tutti a dormire”
Zia raccoglie l’invito di mamma e mi segue nel mio percorso verso la zona letto. Mamma si sofferma ancora qualche minuto per chiudere tutte le luci
“…Allora quando mi fai vedere le tue riprese… oggi ti sarai proprio arrapato…. Vero?”
Sfacciata
Spiazzato rispondo
“Zia abbiamo tempo”
La mia strategia ha sortito gli effetti sperati, zia è curiosa e la cosa mi intriga veramente. La notte è foriera di immagini morbose. Sono al computer già da quasi due ore. Sono riuscito a carpire, da innocenti attività domestiche, il lato erotico di naturali atteggiamenti. Nel mentre zia è consapevole di quanto sto facendo e, complice, si offre all’obiettivo, mamma è completamente all’oscuro della mia perversa strategia. Oltre mezzanotte il caldo non accenna a diminuire, e non solo quello, ciò mi impedisce di dormire. Esco sulla veranda. La finestra della camera dove riposano mamma e zia è aperta approfitto, quindi, per uno sguardo all’interno. Stanno dormendo. La luna piena mi offre due splendidi corpi. Mamma indossa un pantaloncino e una magliettina piuttosto attillati e particolarmente provocanti. E’ bella mamma nei suoi lineamenti esaltati dalla finissima lingerie. Zia ha invece un baby doll che dire trasparente è solo riduttivo praticamente è veramente nuda al punto che il suo scuro intimo si svela chiaramente in trasparenza. Zia deve essere veramente porca se usa andare a letto così. Lo fa per attizzare lo zio? La vcc è con me. Il dormire di mamma, è stranamente tranquillo, negli ultimi dieci giorni si è sacrificata in notti insonni. Ed ora un meritato riposo. Zia invece smania nel suo sonno. Un riposare nervoso, continua a rigirarsi nel letto, sembra non avere pace. Ogni movimento mi consente riprese piccanti. L’esile tessuto, risale tra le gambe, cazzo è nuda non indossa slip. Ancora un movimento, e l’esile spallina scopre il seno. E’ veramente fica! Qualche secondo e una mano scivola sul suo corpo. Lentamente comincia ad accarezzarsi il corpo, con movenze, sembra, studiate ed ad alta carica sessuale. La mano si sofferma prima sul seno, leggera massaggia i capezzoli, le dita ne strizzano uno, la seguo sussultare nel sonno. Poi lentamente scende sino al monte di Venere, arrestandosi sull’intima fessura sicuramente già intrisa di caldi umori
“ sss….. iiiiii….….”
Un gemito sussurrato. Adesso mi è chiaro zia è una donna sessualmente attiva e chissà se le sue calde voglie sono piacevolmente soddisfatte da mio zio. Riflessione interrotta dal suo bisbigliare che a mala pena percepisco.
“sc….o….pa… .. tua…… zz…i…. a….” che mi conferma che sicuramente sta sognando di farsi sbattere da qualche possente uccello che possa in qualche modo attenuare la voglia di cazzo che deve essere forte nei suoi pensieri.
“…sbatt……iiiii... mmmiiiii…”
Cazzo sarei io il porco, così aveva detto a mamma quella sera a casa sua, nel mio goffo tentativo di riprenderla di nascosto. Il cazzo mi scoppia tra le gambe. L’arsura, la calura estiva e, sicuramente, lo stato di eccitazione la svegliano di soprassalto, uno sguardo verso mamma, dorme profondamente. Repentina è in piedi. Si alza lentamente, esce dalla camera, scende in cucina. La seguo stando attento a non fare rumore. Mi fermo a metà delle scale, la balaustra mi nasconde dal suo possibile sguardo. L’acqua del rubinetto scorre rinfrescandole le mani, agevola il contatto con il viso, riempie un bicchiere, beve un pò d’acqua fresca nel vano tentativo di sopire un calore bestiale. E’ piuttosto frenetica nei suoi movimenti. Nervosa, di scatto gira attorno al tavolo, apre la finestra alla ricerca di frescura. Si siede. Le mani tra i capelli, le braccia alte nel vano tentativo di raccogliere i lunghi capelli. Movimento che esalta un seno procace e prorompente. Quella spallina lascia ancora scoperto un seno. Le sue mani lente ne seguono il contorno in delicate carezze. Il cesto di frutta al centro del tavolo contiene banane. Chissà quali erotici pensieri accompagnano la sua mano nel prendere una dal cesto. La sbuccia, con avidità morde con un fare morboso, un secondo morso oserei dire languido.
La presenza di mio nipote esalta i miei sensi, li scuote. Ha una bella nerchia tra le gambe, grossa e dura. Fossimo stati soli lo avrei spompinato come si deve. Sono certa che mia sorella se lo scopa come si deve. Dieci giorni fa era sull’orlo di una crisi da astinenza e, adesso serena, tranquilla, soddisfatta. Solo un bel cazzo può dare queste sensazioni. E Roberto è veramente ben dotato!
Riprendo il come si mantiene l’erotico frutto in bocca, la lingua rotea sopra la punta dell’onirico fallo, rigira su tutto il frutto come se stesse immaginando di succhiare un uccello animato. È palese zia è notevolmente eccitata chissà quante altre volte si sarà dedicata a queste performance di solitario appagamento sessuale. Si alza prende una altra banana, una gamba sulla sedia, appoggiata al tavolo, il frutto tra le sue mani sembra animarsi, ne appoggia tutta la sua lunghezza sul seno, il frutto scivola tra il solco delle sue mammelle, gioca a contatto con i capezzoli gia duri. Che porca! Il frutto in bocca ne assapora l’intera dimensione, lubrifica bene l’asta, ancora la lingua gioca nervosa
“…… mm… mmhhhhuu….” si morde le labbra. Sono talmente eccitato che voglio le mani libere. Appoggio su un gradino la vcc, proprio mentre zia lentamente fa scivolare il frutto tra l’intimo incrocio di lunghissime cosce e si possiede una fica che, credo, già abbondantemente bagnata
“…. ahhhh…. ssssssiiiiiiiii…… mmmmmmhhhhhhhh…..…”
rivolto ad un etereo amante, mentre il fallico frutto sparisce avvolto dal caldo intimo della fica. Quasi contemporaneamente, cercando di non perdere neanche un secondo dell’eccitante scena che si sta svolgendo sotto i miei occhi, comincio a smanettarmi l’uccello teso. CHE GRAN PUTTANA! Le gambe oscenamente spalancate si gode il grosso frutto. Le mani lo spingono con forza e con velocità sempre più crescente. Geme morbosamente. Il cazzo artificiale entra ed esce governato da sapienti movimenti
“ siiii… scopami ……. fai venire ….. tu…a ……. aaaa… zi…….. aaaaaa”
Sulla scala la telecamera riprende la sua eccitazione, e il cazzo mi pulsa frenetico tra le mani.
“MA CHE FAI!”
Mamma alle mie spalle è sorpresa attonita, incapace di reagire.
“Sei un porco!”
“Io sarei un porco e tua sorella….allora… guarda”
Leggo negli di occhi mamma lo stupore
“CHE TROIA!”
“No è una gran bella maiala”
“Ssssssssssssiiiiiiiii… ho voglia di caz….zzzzzzoooooo….mmmmmmmmhhhhhhh………” Zia è ormai preda della sua libidine. Mamma, in piedi, ferma, immobile, assiste impacciata alle erotiche performance di sua sorella che, senza alcun pudore gode in maniera solitaria. Non reagisce! La visione di una donna che a pochi metri da me è in preda ad morboso amplesso aumenta enormemente la mia libidine. La mia eccitazione è ormai alle stelle, acuita dalla presenza della mia amante. Mamma d’impeto tenta di scendere la scala. La fermo. Stravolta si china, il suo corpo struscia involontariamente al mio, mentre mi gusto le calde carezze di zia sul suo corpo. E’ il mio momento! Repentino è il mio inginocchiarmi verso quell’intimo che per tutto il giorno mi è mancato. Senza alcun pudore, coinvolto dalla sfrenata libidine, e senza darle alcuna possibilità di reazione sfodero repentinamente la lingua che indirizzo ormai sapientemente sui punti maggiormente sensibili di quella troia di mamma. Trastullo sulla fica che mantengo al mio contatto spingendo con forza i glutei verso il mio viso. Ne assaporo il piacere.
“…Smettila ….. non fare il porco”
“….. Non ti manca il cazzo”
Spudorato è il mio volgare invito a mamma che, sicuramente, sta subendo la sua eccitazione, mentre reprimo a colpi di lingua ogni possibile reazione contraria di mamma .
“.. Ti ..ho detto ….. smet….til….aaaaaaa………”
“Non gridare zia potrebbe sentirti”
Solo qualche secondo e dai muscoli rilasciati percepisco la femmina sensuale che intimamente conosco, abbandonarsi ai piaceri della carne
“mmmmhhhhhh…. ti prego… non ades…soooo!”
sempre meno convinta nel suo negarsi
“…. nnnnnnooo………… oooo…….oooo…fermati......”
Senza nessuna convinzione, atteso che impercettibilmente agevola il mio succhiare. La mia eccitazione è al massimo così come sta salendo quella di mamma. La sento fremere quando alterno la punta della lingua tra le piccole e grandi labbra ….
“…. so che hai voglia anche tu……..”
Pochi secondi ancora e mamma, ormai preda del mio fare, completamente rapita dalla libidine, guida la mia stimolazione
“….. amo..re……..eeee…….. fott………imi…”
Finalmente riconosco la troia mentre scarico la mia lussuria dentro la calda fica….
“….siiiii…. dai…… ho voglia.. anche… io”
Sillabandomi il suo piacere. Estasiato masturbo mamma mentre contemporaneamente le nostre lingue frugano le rispettive bocche in un turbinio di devastante libidine
“mmmhhhhh…da……i…iiiiii… …con……ti……nu……a………”
È l’invito di mamma. Mi sdraio ormai nudo sulle scale, la obbligo ad offrirmi il triangolo nero della mia perdizione
“lecc……aaaaaa, ….mi …faaa…..iiiiiii….. venire…..”
Spingendo con forza il bacino alla mia bocca
“ven…….goooooooooooo”
Sbrodola sul mio viso i suoi eccitanti umori. Uno sguardo verso il basso per ammirare la banana, intrisa di umori nella bocca di zia.
“Si … ora …. vog…lio…... succh. ….rti….io...”
Adesso è mamma mi spompina mentre zia, in piena libidine è sdraiata sul tavolo con la banana completamente persa tra il suo intimo. Ancora un’idea perversa. La telecamera tra le mie mani spazia dal corpo di zia e la calda bocca di mamma che si gode il mio uccello tra le sue carnose labbra. Mamma si accorge della telecamera, si ferma un attimo, una mia mano spinge il suo capo a continuare, il suo sguardo intende rimproverarmi ma il suo corpo ha il sopravvento. Riprendo entrambe, mamma titubante soggiace complice alle mie riprese mentre succhia avida la mia minchia dura, sconvolta da una travolgente eccitazione, e zia che si possiede con la turgida banana in una fallica masturbazione. Entrambe rapite da una crescente libidine. Solo qualche secondo, e in preda ad una lussuria indescrivibile zia inonda le sue dita della perversa eccitazione mentre io, simultaneamente, spargo il mio seme sul corpo di mamma così morbosamente eccitato dall’esperienza vissuta.
Mamma si risistema alla meno peggio, ha fretta di rientrare in camera sua, timorosa nell’essere sorpresa, dal puttanone di sua sorella, mentre spompina il figlio. La sua non è vergogna ma una paura dettata da un momento di sano pudore.
“Mamma ti va di farlo in tre?!”
Sfacciato le propongo una esaltante esperienza.
“Sei pazzo …… è mia sorella!!!….…”
Ancora stravolta ma piuttosto lucida, ma io sempre più sfrontato
“…sarebbe bellissimo!”
“sei veramente un porco!“ e magari vorresti anche riprenderci vero? Cancella quelle riprese e vai a dormire non dire più sciocchezze simili!”
“Le cancellerò solo dopo che le rivediamo assieme”
La mia sfrontatezza non ha più limiti. Mamma in cima alle scale neanche risponde alla mia ultima provocazione. Zia lentamente torna padrona del suo corpo. Faccio in tempo a raccogliere la telecamera, quasi contemporaneamente al suo risalire le scale, ritorno in camera, subito il pc si riceve le mie riprese con un pensiero fisso che cresce
VOGLIO SCOPARLE TUTTE E DUE, E ASSIEME....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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