incesto
Come scopa mia madre! - Mi leggo… -
di geppettino2003
01.09.2024 |
24.047 |
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"Offrire l’affamato corpo a sguardi lascivi, a carezze intriganti, a forti abbracci cingerti stretta da dietro, stringerti il petto..."
Nel mio quotidiano fare mi dedico alla sua cameretta. Domani torna a casa per un meritato periodo estivo dopo un intero anno di costanti, e duri, impegni universitari. Dio quanto mie è mancato.
Felice lo aspetto.
La stanza rimasta intatta dalla sua partenza.
Poco da fare se non dedicarmi ad inevitabili granelli di polvere diffusamente sparsi.
Minuti a sfaccendare e ritrovarmi un suo quaderno in mano trovato, per caso, in fondo ad uno dei cassetti della sua scrivania.
Con la curiosità di mamma leggo.
- Non so perché scrivo, non ho una precisa ragione, ma è forte il bisogno di lasciare liberi i miei pensieri di cercare un motivo. L’ho faccio per l’esigenza di mettere a nudo ciò che mi attanaglia da tempo. Me ne vergogno, ma credo che farlo potrebbe aiutarmi a far prevalere il giusto da ciò che so che è sbagliato!
Devo, voglio, mettere ordine a pensieri che non è possibile che continuino.
Non so come farlo, forse confidarmi con me stesso potrebbe offrirmi l’opportunità di riuscire a trovare quelle risposte che non sono in grado di trovare oggi. Cercare soluzioni per oppormi a sconsiderate fantasie. Non so se ne sarò capace, ma devo, voglio, cercarle.
So che non mi sarà facile. Né so dove mi porterà il mio fare! -
Leggere i nascosti pensieri del mio ragazzo suscitano in me una emozione che spazia tra curiosità e preoccupazione. L’istinto di mamma impormi di capire, magari poterlo aiutarlo e, assieme, trovare quello risposte che vuole cercare.
- Convinto che scrivere delle mie fantasie, di un desiderio incontrollato, di fumose immagini, possa aiutarmi a capire di più!
È un bel po’ che un chiodo fisso mi martella in testa, mi scuote, mi intriga, sino a spingermi a pensieri assolutamente poco leciti per un ragazzo di buona famiglia. Come siano cresciuti e trasformarsi in domande, interrogativi, fantasie, non riesco a spiegarmelo, so solo che basta vederla per suscitare in me l’irrefrenabile desiderio di conoscere quel suo intimo segreto a me, giustamente, sottratto!
Non riesco a darmi una valida ragione, né il perché del persistere di pensieri che non dovrebbero appartenermi.
Non è giusto che li abbia! So bene che non è corretto, ma il tutto è tanto che mi attizza! -
Confusa, mi è difficile interpretare il senso di parole, sicuramente scritte di getto, certamente coinvolgono una donna. Ma chi?
Nel volerlo scoprire, continuo.
- Una sola domanda che, lentamente, incide sul mio, rispetto a lei, giustamente, dovuto. Proibite immagini che tento, inutilmente, di sopprimere, di scacciare, di cancellare. Ma è più forte di me, ogni giorno che passa cresce in me la consapevolezza di non riuscire a controllare quel bestiale istinto che dovrebbe soccombere nel guardarla. Difficile impormi di far prevalere il giusto rispetto a sozze fantasie. -
Una certezza lentamente farsi strada, comincia ad essermi chiara una passione cresciuta, e che continua a crescere, ma difficile dal potersi realizzare. Chiedermi chi è la donna che lo fa soffrire così tanto. Sicuramente qualcuna a lui molto vicina.
Mi scuoto ad un sospetto assalirmi!
- Alla sua costante presenza, una sola domanda continuamente assillarmi. Non so quali origine abbia, so solo che ha cominciato a sobillare i miei pensieri, prendendo lentamente, forma dando un diverso senso a quelle sue notti. Chiedermi, insistentemente, come vive quei suoi particolari, intimi, momenti.
È un po’ che, mio malgrado, voglio sapere come scopa mia madre! -
SANTO CIELO!
Solo attimi perché l’amorevole mia emozione si trasformi in rabbia.
Come se un ceffone secco al viso mi privasse della capacità di reagire.
Contestuale lunghissimi secondi di domande, interrogativi ai quali non riesco a trovare nessuna risposta.
Sale la mia preoccupazione. Non è più curiosità, ma il bisogno di sapere, dover capire. Dubbi, paure, vergogna assalirmi. Turbata chiedermi il come, quando. Il perché!
- Una sola cosa mi è certa: so che lei gode!
Me ne da conferma l’espressione del viso felice al suo dopo. Rivedere, al mattino, il sorriso sornione stampato sul tuo bel volto, ammiccante, con occhi languidi, incrociare lo sguardo del suo focoso amante come volerlo ringraziare per i momenti di pura lussuria trascorsi. Pochi minuti e, nel vedermi, l’espressione trasformarsi da sensuale femmina in affettuosa, ed angelica, madre.
NON È POSSIBILE!
Sento le forze abbandonarmi, mi siedo a quella sua scrivania. Non è normale, né sano, che abbia questi pensieri verso me. Sono sua madre!
Come può essere possibile che sotto quell’apparenza rispettosa, affettuosa, un po' impacciata, si nascondino morbose fantasie.
In cerca di una difficile verità contengo l’istinto di lacerare quei fogli e, come se quelle pagine infuocate bruciassero tra le mie dita, il quaderno lascia le mie mani, cascando in terra.
Entrambe le mani a coprire la vergogna sul mio volto e chiedermi da quanto tempo ha questi perversi pensieri. Ad un lungo respiro restarmi in gola, raccolgo da terra quel quaderno e riprendo a leggere. L’intenzione trovare io più giuste risposte.
- Con la mente tornare fanciullo. Al buoi delle mie notti ascoltare i tuoi respiri salire di intensità e, nello spezzarsi, perforare l’esile parete che separa la nostre camere da letto. Gemiti, mugolii strozzarsi trasformarsi in risate quasi sussurrate, frasi dette sottovoce e non riuscirne a capirne il motivo . -
MIO DIO!
Come non essermi mai accorta di nulla. Mai un segnale, una sua azione, un qualcosa che facesse crescere in me dubbi.
Dovrei smettere di leggere, ma non ci riesco.
- Il tempo trascorrere, adolescente, smaliziato, cominciare ad interpretare quei tuoi momenti. Ricondurli a doveri coniugali, ma non sapere se imposti o voluti.
Vederti al mattino sorridere al tuo uomo con l’espressione della femmina appagata, e quel tuo notturno lamentarti in niente diventare solo uno sbiadito ricordo.
Ragazzino, diventare esperto giocatore di play station, obbligarmi a moltissime ore a sfidare me stesso sperando che il tuo stare in camera si protraesse oltre il normale per non interrompere il mio divertimento, così da favorire il tuo sollazzo.
Diventato ragazzo osteggiare il mio motorino nuovo. Non chiedermi del perché non poter disporre delle chiavi di casa e dover aspettare lunghi minuti dietro il portone prima che papà mi desse la possibilità di rientrare.
Sedicenne, scoprire l’hard, e la fantasia cominciare a spaziare nello scoprire il piacere del sesso solitario, esaltarmi nel seguire grandi fiche offrirsi. Scoprire l’intrigante interesse per le donne mature e godere delle erotiche performance della rossa Milly, della spudorata Barbara, il sensuale erotismo della conturbante Luna Nera o impazzire per la splendida Shadow, grande maiala!
Porno attrici del panorama porno italiano che hanno saputo trasferire emozioni, fantasie, desideri ed eccitazioni nel loro essere intriganti, e trasgressive, tra le mura domestiche.
Iniziare così a guardartti con occhi diversi. Scoprire una esplosiva, e burrosa, mamma valorizzarsi, ancora femmina a 47 anni, per il suo uomo. Una donna che ama proporsi elegante nelle sue serate. Ore ad agghindarsi. Scegliere con cura gli abiti da indossare prestando la giusta attenzione al tenore della serata spaziando tra il fascino e la garbata seduzione, accompagnandola con frivola e spigliata sensualità che, consapevole, sai bene come sprigionare.
Doveroso riconoscerti il sapiente equilibrio tra moglie e madre, nel tuo diventare sempre più donna, femmina intrigante e sexy. -
SANTO CIELO!
Quei sospetti trasformarsi in dubbi! Che le sue fantasie verso il mio essere possano essere colpa mia? Il mio modo di propormi in maniera molto curata, abiti aderenti, sensuali décolleté, alti tacchi ad esaltare una figura che riceve più di qualche sfrontato apprezzamento. Ammetto di aver gradito, e gradire ancora oggi, le occhiate di interessato desiderio che so come stimolare e rimanerne piacevolmente lusingata incrociando il compiaciuto sguardo del mio uomo.
Ma questo appartiene solo al mio privato!
- Identica l’attenzione in casa nel tuo anonimo proporti. Sono attratto dal tuo essere amorevole e fragile durante il giorno, immaginandoti spudorata nei tuoi sicuri focosi, notturni, amplessi. Pur non volendo, cominciare a dare a quel tuo naturale il senso più sporco, trasformandolo in fantastiche erotiche performance, incentivando la mia fantasia nel sognarti vogliosa femmina. -
MA COME SI PERMETTE!
Mi accorgo del suo rivolgersi a me in maniera diretta. Perché farlo!Sconvolta continuo a leggere.
- E i primi licenziosi pensieri farsi strada nel dare ai tuoi innocenti atteggiamenti un senso, una qualche risposta al crescere di una morbosa curiosità. Al seguire del tuo innocente fare carpire qualche segnale che mi aiuti a comprendere. Darmi risposte!
Ovvio non riuscirci, ne poterci!
Cercare nella tua stanza un qualcosa che mi dia l’opportunità di scoprire il tuo intimo. Nulla, tutto rigorosamente anonimo.
Rischiare di tradire la tua fiducia nascondendomi in casa, lasciandoti credere di essere a scuola, per accertarmi di una intima quotidianità a me giustamente sottratta.
Magari riprenderti. Difficile impormi di non farlo! -
COME E STATO POSSIBILE CHE IN TUTTO QUESTO SUO TEMPO NON MI ACCORGESSI DI NULLA!
Le mani nervose tremarmi!
- Seguire quel tuo sfaccendare, meticolosa, attenta anche ai più piccoli particolari, e immaginarti posseduta in cucina, godere sul grande tappeto del salotto, sconvolgerti in bagno.
In ogni angolo di casa è forte l’essenza del tuo profumo di donna che sottintende l’intensa soddisfazione della femmina in calore. -
NON CI POSSO CREDERE !
In quelle righe, leggo anni di insane curiosità, atroci dilemmi, sporche fantasie, incentivate dal mio inconsapevole fare. Forse aver esagerato nel non essere riuscita a dissociare il ruolo di passionale moglie dall’essere amorevole madre, nel non aver saputo controllare quei miei intimi momenti.
I suoi pensieri trasformarsi, in niente in una, devastante, mia paura.
- Ho continuato ad ascoltare il gridare della tua eccitazione, il salire del tuo gemere, ma non sapere come fare per accertarmi del tuo godere!
Combatto tra vergogna e rispetto nel mio impacciato mascherarti gli effetti di corpose eccitazioni difficile da governare. -
CHE SI SIA IMPAZZITO!
Scopro una amara verità, ma non riuscire a dare ragioni alle sue fantasie, non sapere come darne un più reale, giusto, significato.
Come poterlo giustificare. Non trovo elementi per farlo!
- Si ma mamma voglio sapere come godi! Come arrivi al piacere? Sei attrice? Complice? Protagonista? Cosa ti piace fare? Voglio sapere se ti concedi o subisci?
Sei tu che stimoli il tuo uomo, che lo provochi, che lo intrighi. Sei tu che pretendi, che chiedi, che vuoi?
O, passiva, subisci la focosa irruenza del maschio per poi soggiacere a quei suoi istinti bestiali per condividerne gli effetti.
Nell’immaginarmi i tuoi momenti. Interrogativi assillarmi. Voglio sapere se nella tua intimità lo prendi in bocca, se ti piace sentire pulsare la dura verga tra le labbra, se sai come usare la lingua. Sai succhiare? Ami leccare? Sei disponibile ad ingoiare. Offri il prosperoso seno per eccitanti spagnole. Ti lasci sporcare il viso, spargi il caldo seme del tuo uomo sul corpo, offri la vitale linfa al morbido seno, a duri capezzoli.
Hai mai dato il bel culo?
Mi chiedo ti piace farti inchiappettare?
Non sapere come fare per dare certezze alle mie domande. So di offenderti, ma è più forte di me!
Sono quasi certo della tua indole di grande troia!
Ma come fare per poterlo scoprire? -
DIO CHE PORCO!!!
Turbata leggo l’ossessione di una fantasia che è assurda, sbagliata, impossibile da comprendere!
Furiosa inveisco a quel suo scritto che offende il mio essere!
CHIEDERMI COSA NEL MIO FARE INDURLO AI QUEI SUOI SPORCHi PENSIERI!
- Mi resta solo la fantasia che accompagna inevitabili domande, e i pensieri diventare sogni.
Ascoltare, al buio delle mie notti lo strozzare della tua eccitazione ed, in niente, il tuo corpo prende forma davanti a me, si trasforma. Ti vedo in quei tuoi intimi lunghi, intriganti, momenti offrirti disponibile alla lussuria.
Immagino il tuo risvegliarti agli intriganti tocchi di una sfrenata lingua tra le disponibili cosce.
Sorpresa non opporti a maschie dita giocare tra le tue intime labbra. Un attimo e sorridere compiaciuta, rotolarti nel grande letto, e fare crescere, tra esperte dita, l’oggetto del tuo desiderio. Sentirlo duro tra le mani, saggiarne la potenza tra carnose labbra e poi cavalcarlo selvaggia.
Ti vedo emulare le mie porno attrici.
MAMMA DESIDERO SOLO GODERE NEL CONDIVIDERE IL TUO INTIMO PIACERE!
Come Ulisse pretendere di ascoltare la soave voce della mia trasgressiva sirena, volutamente legato per non voler fare altro se non ascoltare solo il tuo piacere. Essere poi Polifemo privato della vista e restarmi indelebile l’espressione sconvolta del devastante godere sul tuo volto.
MAMMA VOGLIO SOLO ASSISTERE AL TUO GODERE! -
NON È POSSIBILE! COME PUÒ ESSERE VERO!
La rabbia salire in corpo, colorarmi il viso.
Cristo chiedermi dove ho sbagliato!
Per lui ho avuto, ed ho, costanti attenzioni, l’ho vezzeggiato, affettuose coccole, parole confortanti. Sempre presente nei suoi problemi adolescenziali. Ed ora mi sento tradita, offesa. Il mio amorevole fare calpestato.
L’innocenza del mio atteggiamento rubato. Il mio essere violato con forte la paura che possa essere violentato.
- I miei Interrogativi, diventati trasgressive fantasie, ad intriganti pensieri, chiudere gli occhi lasciando le mani libere di cercare piacere. Inevitabile in quei momenti aprirsi sporche fantasie incestuose. essere davanti a te in quei tuoi lunghi sfiancanti momenti, concretizzandone gli effetti, nei duri colpi dati con insano trasporto su di un membro ogni volta più lungo, più duro e, ogni giorno, sempre più grosso.
Poi vergognarmi nell’aver offeso il tuo amorevole ruolo. Abbracciarti al mattino forte, con la volontà di scusarmi con te, ma per farlo doverti confessarti i miei turbamenti, delle mie fantasie. Ma come riuscire, poi, a giustificarle?
Alle tue affettuose reazioni, quelle tue delicate carezza, gli affettuosi sguardi, lo splendido sorriso, cancellare ogni mia perversa fantasia. Ritrovare l’amorevole madre e non la spudorata femmina -
NO!!!
CREDO DEBBO ATTRIBUIRMI COLPE! MA QUALI?
- Mamma, dovessi mai leggere i miei patemi, giuro non intendo dare un senso sporco ad un amore che è puro. Mi sono imposto di non osare, subentrare il razionale, il rispetto che ti è dovuto. Non voglio concretizzare perverse fantasie in una morbose realtà. Non lo meriti! Ho troppo rispetto del tuo ruolo e del tuo essere!
Confesso, però, che mi è difficile cercare una linea di confine netta tra quello che, come maschio mi intrigherebbe fare ma che come figlio, decisamente, non non mi è permesso, ne voglio, immaginare.
Trovo la forza per contrappormi al difficile contenere fantasie travalicare il lecito. Non desidero scop…., so che non è giusto. Non intendo andare oltre quella linea di demarcazione tra realtà e fantasia che mi impongo, severamente, di rispettare.
Resisto a quell’istinto! Limito le mie fantasie a quel solo mio desiderio sognato che so la morale abiura e condanna.
Ma perché non poter solo sognare?
Continuamente chiedermi se quel tuo ardere è solo passione o cela altro.
Mamma desidero solo ammirarti sopraffatta dalla lussuria e rapita dalla libidine, assistere al tuo piacere accontentandomi del mio solitario godere a te dedicato.
Impormi di scoprirlo, ma non sapere come fare? -
BUON DIO!
La rabbia diventa turbamento! Mio figlio ha devianze sessuali. Il suo è un desiderio irrazionale. Un guardone con una strana forma di voyeurismo.
Ammetto a me stessa di aver avuto cedimenti, mi sono abbandonata ai piaceri della carne, ma mai con lui in casa.
E se non fosse stato cosi? Se avesse scoperto quella mia intima indole. Mai un suo segnale che mi desse preoccupazioni.
Alle mie mille domande, ai tanti interrogativi, ovvie nessune risposte, una sola certezza, nei suoi scritti, nei suoi pensieri, una battaglia interiore, forse solo sporche fantasie, come se una forma di rispetto nei miei confronti inibisse il concretizzare quel suo assurdo desiderio.
Opporsi ad una realtà spingerlo ad oltrepassare quel limite imposto dalla morale, imporsi di non incidere, in alcun modo, sul suo amore di figlio.
Ma allora perché immaginarmi affamata di sesso, lasciare libera il salire della sua fantasia
e sperare di potermi solo guardare per soddisfare una assurda, perversa, emozione!
Ai miei pensieri lo scritto interrompersi.
Tra le dita una pagina, una foto, il mio volto sorridente, l’espressione negli occhi di donna felice. Un fotogramma, puro, innocente. Quello di madre!
Solo attimi, nelle pagine a seguire una sequela di scatti materializzare la mia figura di femmina. Sensuale nel mio essere appagata ma ancora eccitata.
Guardarmi e riconoscermi un po’ troia, con l’espressione di femmina vogliosa. In scatti, ripresi sicuramente dopo una mia lussuriosa notte, mi vedo con indosso solo la lunga camicia del mio focoso amante che, a malapena, copre il mio bel fondoschiena. Trasparente e, volutamente, sbottonata, il leggero tessuto prende la forma del libero seno con i capezzoli gonfi e duri. Le mie lunghe, e sinuose, cosce nude, invocano solo di essere accarezzate. L’esile bordo di uno striminzito perizoma rosso sparire nel profondo solco di polposi glutei, e coprire, a malapena, il ricco ciuffetto nero del mio rigoglioso intimo.
Immagini che cristallizzano un momento di piacere vissuto donandomi quel fascino che definire puttanesco è solo riduttivo!
In fondo alla alla pagina il suo commento:
- Una foto che alimenta i miei dubbi. In quel proporti difficile far prevalere l’amorevole ruolo di mamma. Spontaneo mi appare il cercare una intrigante occasione per soddisfare il tuo piacere, un desiderio, una voglia.
Nelle mie istantanee rubate, immaginarti zoccola, sperare di assistere al tuo dopo nel proporti provocante in casa. Ammirarti con indossa la più intrigante lingerie, la più porca possibile. Velatissime calze di seta nera con frivoli lancetti di pizzo di un intrigante reggicalze, minuscoli perizoma, guepiere, corpetti, stivali alti da troia.
La tua figura esaltarsi per il tuo uomo, poi complici, assieme, giocare come il gatto fa con il topo, ma non riuscire, ancora, a capire chi il predatore e chi la preda! -
ORAMAI NON SI PONE ALCUN LIMITE ALLA SUA SPORCA FANTASIA!
Ho un figlio che scopro depravato!!!
- Cosi non ho resistito nell’ammirarti con quella camicia, deliziosamente scollata che, a stento, maschera il volume di gonfi capezzoli. Il disegno di un prosperoso seno trasparire chiaro, disponibile ad essere offerto al tuo amante perché ne affondi il viso, la bocca, le labbra, la lingua.
Ti ho seguito ancheggiare in cucina vistosamente provocante sui tuoi alti sandali, il morbido fondoschiena, pronto, e disponibile, a riceversi sonori schiaffoni sulle morbide chiappe scoperte.
Basito ti ho spiato con quella mise che potrebbero far vergognare la più navigata delle mie porno attrici. -
SEMPRE PIÙ SFRONTATO!
I suoi pensieri oscillare tra il mio essere una gran troia e non più una affettuosa mamma!
- Sono quasi certo che la tua è fame di cazzo!
Instancabile ti offri vogliosa al tuo uomo pronta a sfiancarlo con il tuo essere magnifica porca, ricca di esperienza. Convinto che non intendi perdere neanche un’occasione per soddisfare la tua esigenza di una gran bella minchia!
COME PUÒ PENSARE CHE QUELLA DONNA DEI SUOI PENSIERI POSSA ESSERE IO?
- Carpire dal tuo sguardo la voglia. Leggere nei tuoi atteggiamenti un desiderio, dal tuo proporti una fantasia forse più di un bisogno!
Rossa in viso non accorgerti della mia presenza mentre sale, incontrollata, la voglia di un tuo intimo godere.
Ho rischiato di essere scoperto da papà, incrociare il suo sguardo, negli occhi leggerne la libidine.
Poter sfruttare qual momento per avere riscontro del tuo fare, ed invece uscire da casa per evitare di restare imbrigliato da un momento cercato e che, invece, ancora rifiuto. Forte il rispetto per te inibirmi, ma non impedirmi di immaginare l’immediato tuo dopo. -
DOVREI SMETTERE DI LEGGERE! MA, NON SO PERCHÉ, CONTINUO.
- Ho immaginato quel tuo tuo dopo. Offrire l’affamato corpo a sguardi lascivi, a carezze intriganti, a forti abbracci cingerti stretta da dietro, stringerti il petto. Ad occhi chiusi, lasciarti andare a chissà quale fantasia, e cedere, abbandonando il capo sulla spalla del tuo uomo. Uno sguardo invocare di appagare un piacere salito nel lasciare ad intriganti mani di oltrepassare la trasparenza del tuo bell’essere.
Solo istanti e china offrire al prosperoso seno un bel cazzo duro, per sentirlo palpitare nervoso alternandolo tra il solco delle tue morbide mammelle, e le carnose labbra. Alta la voglia di una eccitante spagnola, tanto morbosa da far schizzare anche il cervello.
Poi le braccia tese far leva sul tavolo della cucina, la corta camicia alzarsi sulla schiena e, ansimante, ti fai ingroppare a pecora dal tuo focoso uomo.
Mamma in testa ho il tuo gemere salire. È come ascoltassi il tuo respiro spezzarsi, vedere il tuo corpo tremare. L’espressione del viso implorare il piacere. GODERE!
Al mio rientro nell’espressione del tuo viso la certezza di un altissimo piacere soddisfatto.-
MI RICONOSCO UN PO’ FEMMINA CALDA! MA NON CREDO DI RIUSCIRE A COSÌ TANTO!
La sua grafia apparimi scomposta, come se la sua mano tremasse, si interrompesse. Certa che la volontà si sia dissociata dal suo scrivere. Superfluo chiedermi cosa lo ha distolto e, contestuale il rifiutare l’unica risposta plausibile. Come poter giustificare un figlio che si masturba a sporche fantasie che offendono il mio essere madre!
Non so quanto tempo passare al riprendere lo scritto con una grafia ridiventata fluida.
- Si mamma scrivere incentiva la mia fantasia, dedico a te il mio piacere con sempre più alta la speranza di poterne condividere il tuo!
Sono certo dei tuoi desideri, dei tuoi bisogni, ma non riesco ad avere alcun riscontro. Come posso soddisfare quel mio desiderio e trovare le risposte alle mie domande.
Chissà se mai lo scoprirò! -
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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