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Sono l'amante di mio figlio - Assurdo epilogo -


di geppettino2003
26.12.2011    |    79.595    |    5 9.7
"L’eccitazione non mi consente più alcun controllo nervoso, in maniera animalesca spingo il corpo con forza contro l’asta..."
È passato in mese. A casa sola più volte ho rivissuto ciò che è successo.

Quello che è capitato, non riesco a dimenticarlo.
Ormai sono certa nei suoi sguardi non c’è più l’amorevole espressione di figlio. I suoi occhi materializzano, in modo chiaro, un morboso interesse al mio corpo. Mi è adesso chiaro il suo scrutare il mio corpo con sguardi penetranti ed intriganti nello stesso tempo. Sono certa che i suoi innocenti abbracci sono stati continui occasioni per stringere il suo corpo al mio. Pochi attimi, dove il suo respiro cresceva in fretta di intensità. Ad ogni contatto una scossa violenta lo ha pervaso.
Poi quel suo ultimo intenso abbraccio prima della mia partenza. Un atteggiamento senza alcun dubbio, provocatorio e, per quanto con l’innocenza di mamma avessi tentato di reagire a quella sua perversa strategia, “mamma ti prego resta ….” ho dovuto forzatamente prendere atto che il suo atteggiamento non riusciva a lasciarmi indifferente. Una strana sensazione ha inibito ogni mia possibile capacità di reazione al perverso contatto. Ho sentito distintamente il suo prorompente intimo muscolo spingere con forza tra le mie gambe. Con preoccupazione ho sentito gonfiarsi i capezzoli e i suoi occhi persi su di essi. Le mie gambe vacillavano e a stento riuscivo a mantenermi in equilibrio. Un calore si stava impossessando del mio corpo. Un tremore, tanto violento quanto perverso ha percorso il mio corpo risalendo infido dalla spina dorsale per amplificarsi infido.

Le mie notti sono trascorse, in questo mese, rivivendo quei suoi assurdi gemiti. Quella sua impossibile voglia del mio corpo e, con tormento, ho tentato di reagire a ciò che la mamma rifiuta ma che la femmina reclama. Ciò che la ragione ripudia ma la fantasia invoca!
Sono ancora forti quei suoi intensi gemiti. Riecheggiano amplificati nella mia mente diffondendosi nel silenzio. Sospiri che stanno minando le mie difese e che mi hanno tenuto sveglia per diverse notti con l’eccitazione che si manifesta in una assurda realtà in un letto grande dove mi ritrovo da sola.
Massimo avrà percepito le mie debolezze di donna, quei momenti dove la femmina prevale, dove basta poco perché le fantasie si trasformino nella più irrazionale della realtà!
Cerco una logica nei miei pensieri, ragione che invece non trovo e non può esserci!
Tutto mi spaventa ho paura, paura di non riuscire a governare i miei pensieri o ancor di più il mio corpo.
Tutto adesso incide sul mio ruolo di mamma! Sono turbata dalla consapevolezza che il suo rapporto con me si è trasformato in un qualcosa di altamente perverso e, nel contempo, maledettamente eccitante. Il sapore del peccato, della trasgressione, mi incute, contemporaneamente, paura e desiderio! Le sue voglie sono chiaramente percepite dal mio essere donna, e come tale le apprezzo. Come mamma condanno le mie debolezze ma come femmina sono un forte stimolo al mio bisogno di calde passioni.
La sua voglia di godere del mio corpo, la mia incapacità di frenare i suoi impulsi carnali sono segnali inconfondibili di un qualcosa che la ragione vuole abiurare ma che il corpo desidera ardentemente vivere. Questi pensieri esaltano quei momenti che il mio corpo continua a reclamare. E che io ripudio con una forza che ogni giorno diventa, mio malgrado, più debole!
Le cose tra noi non potranno mai più tornare al loro giusto posto. Di questo sono consapevole. Ed è assurdo!

I giorni passano e con essi sento rinascere la femmina con l’orgoglio del corpo maturo, ricco di fascino e seduzione. Essere al centro di erotiche fantasie, ammetto mi fa piacere. Tutto è iniziato con una cena e per quel mio innocente desiderio di mettermi alla prova, e perché no di rischiare. Mi ha ripagato l’adulazione dei suoi colleghi. Mi sono inorgoglita del mio corpo di cinquantenne ancora eccitante. Mi ha riempito di gioia la sua ammirazione. Ma ora tutto mi turba intimamente sconvolgendo i miei pensieri.
Sento la mia sessualità tutta da vivere, mi sento femmina piena di quelle voglie di trasgressione. Il peccato, è stato parte fondamentale di un intimo rapporto di coppia, momenti indimenticabili, e che sento vuole esserlo ancora.
Tutto ciò mi sconvolge!
Il sapore del proibito incentiva i miei pensieri. Ora so quello che voglio, Desidero essere scopata, sbattuta violentemente, mi eccito al solo pensiero di essere trattata come una volgare puttana. Ho bisogno di un uomo!........ Ma non può essere lui l’uomo che cerco!

Nella sua ultima telefonata ho distintamente percepito il suo forte desiderio di avermi accanto.
“mamma non vedo l’ora che arrivi venerdì” “Tesoro, mi dispiace ma ho alcune cose da fare in negozio… non potrò venire….”
Ho dovuto farmi forza a far sì che prevalga quel sano istinto materno che deve contraddistinguere il nostro rapporto, anche se sento venir meno la mia capacità di oppormi alle sue sottili provocazioni. Una perversione che sta incidendo sulla mia capacità di resistere a quel richiamo che giorno dopo giorno diventa per me veramente assillante. Ma fino a quando riuscirò a resistere?

L’attività al negozio mi distrae ed è quello che mi serve. Mia sorella, si è accorta del mio turbamento ma evito, per ovvie ragioni, di confessarmi! Ho accettato, sia pure controvoglia il suo ennesimo invito a cena. Forse potrà essere quel diversivo che mi aiuti a distogliere pensieri che si stanno facendo sempre più incessanti.
“sai andiamo in quel ristorante in riva al mare. Si quello particolare per una cena particolare. Ti voglio bellissima per una sorpresa che ti ho riservato”
“che sorpresa…. cosa hai in mente…. guarda che non è proprio il caso…non sono in vena.”
“senti smettila fai ciò che ti dico e vedrai non te ne pentirai…non trovare scuse…sai che non riuscirai a spuntarla” Perentoria mia sorella riesce a convincermi. E poi forse una serata diversa potrà sicuramente servirmi a non pensare.

Davanti all’armadio sono indecisa su cosa indossare. Non so perché comincio dall’intimo. Nel cassetto quel suo intrigante perizoma si sposta tra le mie dita. Sussulto e torno, ancora, con la mente ad un mese fa. Sono rimasta interdetta con, tra le mani, il mio indumento intriso del suo piacere. Non so perché lo indosso. Inevitabilmente rivivo quel mio solitario colpevole intimo momento di turbamento, figlio di quella sua perversa fantasia.
Una densa goccia del suo seme è scivolata lentamente sulla mia mano, andando ad accarezzare una sensibile coscia. Repentina è cresciuta ambigua in me una voglia di peccato. Avrei dovuto lasciarlo cadere a terra e scappare via, invece l’ho avvicinato al viso, ne ho percepito l’odore intenso. Una fragranza che mi mancava. Naturalmente le mani lo hanno sospinto verso la bocca. Timida la lingua ne ha assaporato il gusto. Era intenso. Il mio corpo si è scosso. Turbata non sono riuscita a controllarmi a non governare i miei movimenti sfuggiti ad ogni mio razionale pensiero. Un istinto bestiale ha spinto una timida lingua ad assaporare il suo piacere. Il sapore dolciastro ha inondato la mia bocca. La lingua ha raccolto perversa gocce ancora calde di eccitazione. Ho avuto vergogna di me stessa ma non sono riuscita a fermarmi. La lingua con ingordigia ha sparso lo sperma, me ne ha fatto assaporare il gusto che lento scivolava in gola. L’ho ingoiato. Un forte brivido ha pervaso il mio corpo. Ho tremato cercando un appoggio che nel bagno non ho trovato.
Nuda in camera mi sono stesa, rapita da sensazioni che non provavo da troppo tempo.
Lo slip stretto tra le mie mani. Eccitata al pensiero che mio figlio a pochi metri da me mi desiderava ardentemente.
Le gambe si sono allargate lentamente e con le dita ho cercato labbra intrise di umori. Un dito è scivolato nella piccola fessura vibrante sconvolgendomi il corpo.
Le mani hanno accompagnano il piccolo indumento a mischiare il suo seme alle gocce del mio. Ho sospinto l’indumento, le mani hanno deflorato una parte ancora viva, che pulsava al contatto. Ho cominciato sottilmente a gemere, stringere forte le labbra, le gambe divaricate in maniera oscena. Il suo seme mi ha scaldato. Una mano ha strapazzato entrambi i miei duri capezzoli, ha spinto il seno alla mia bocca e la lingua ne ha assaporato il piacere. Ho leccata perversa. Una rinata lussuria si è impadronita di me, ha comandato i movimenti di un corpo impazzito dal solitario piacere che mi stavo donando, decuplicato dalla scellerata situazione che si era generata. Senza controllo ho cercato ogni parte del mio corpo, il più sensibile. Le dita dentro di me imperversavano, due dita in bocca a succhiare avida, gli occhi chiusi ad immaginare un muscolo teso dentro di me. Un tremore intenso ha sconvolto il mio corpo.
Mi sono masturbata con l’immagine del suo cazzo teso stretto nel mio indumento. Chissà quante volte lo aveva già fatto!
L’idea che sarebbe potuto entrare da un momento all'altro con il potente cazzo e scoprire quanto la solitudine aveva fatto diventare porca sua madre ha aumentato il mio stato.
Ero eccitatissima e bagnata, ho stretto ancora più forte il seno, ho aumentato il ritmo del mio respiro, gemendo tremavo.
Una scossa violenta e ho goduto spargendo tra le dita anni di solitaria sofferenza.
Poi la buia notte ha avvolto il mio corpo esausto. Una notte lunga lenta nel suo trascorre!

Mi scuoto e con un respiro che si è fatto corto ed intenso comincio a vestirmi. Una particolare gonna a tubino piuttosto aderente, lunga un po’ sotto il ginocchio le cui trame, in finissimi filamenti di rame, fasciano l’intera mio fondoschiena, un intrigante taglio sul lato sinistro mi da un giusto tocco civettuolo. Scelgo una camicetta semitrasparente in seta bianca da cui traspaiono i chiari scuri di un corpettino in pizzo nero che esalta il mio decolletè, calze in finissima seta con il righino dietro, dal sapore un po’ retro, le trovo azzeccatissime per la serata, un accattivante reggicalze si sposa intrigante con quel suo perizoma il cui filino scompare infido tra chiappe invitanti. I capelli raccolti in un elegante tupè per lasciare scoperto il collo dove un intreccio di corallo nasconde quelle prime antipatiche rughe.
Mi vesto così non per essere volgarmente fica ma per stimolare qualche sensazione che stimoli più di una avances e mi spinga verso una notte che sia di solo sesso e che tenga impegnata la mia mente distogliendomi da morbosi pensieri che giorno dopo giorno stanno lentamente sopprimendo sani principi!
Un sandaletto dal tacco alto e, raccolto il leggero spolverino, raggiungo mia sorella in macchina.
“una emozione che ti darà sicuramente felicità e ti terrà sveglia tutta la notte”
“Posso sapere cosa ti sei messo in testa…”
“abbi pazienza…..”

Plastica mi avvio verso il nostro tavolo, ancheggio innocente, materializzando la sensualità che sa sprigionare il mio corpo. Seguo gli sguardi di ammirazione dei presenti in sala. Sono fissi sul mio corpo e in particolare sul mio fondoschiena. Le stesse sensazioni di un mese fa!
Al nostro tavolo c’è già qualcuno ma chi?
Una figura che mi è familiare.
“mamma sei bellissima”
Dio mio Massimo!!!!!
Un delicatissimo bacio sulla guancia. Mi stringe a se in un dolce abbraccio, nei suoi occhi uno sguardo carico di sentimento che di filiale so, per certo, ha ben poco.
“allora che ne dici di questa mia sorpresa?”
Scopro che è una strategia di Massimo che ha convinto la zia ad una serata particolare. Sapeva per certo che mai avrei accettato un suo invito.
Gli stessi sguardi di quella sera, la stessa sottile provocazione. Sguardi di passione, una passione che lentamente cresce nei suoi occhi.
Per tutta la serata non posso fare a meno di notare particolari ammiccamenti negli sguardi di mio figlio che si dividono tra la prorompenza del corpo di mia sorella e l’interesse alla mia figura.
Mi chiedo cosa nascondino!

Usciamo, le sue mani attorno alla vita mi riscaldano. Ci avviamo lentamente alla macchina. Nel suo sguardo è forte l’intrigo mentre mi accarezza il viso sfiorandolo con le affusolate dita, e a fil di voce
“mamma sei incantevole…”
Con il garbo che lo contraddistingue, rapito dalle mie plastiche curve, mi aiuta a salire sul suo Suv. Credetemi non è facile salire su una macchina così alta, devo forzatamente sollevare la stretta gonna ben oltre il ginocchio. Solo lo spolverino lo priva delle visione del disegno delle mie tornite cosce.
Incrocio lo sguardo di mia sorella, sorride maliziosa, e compiaciuta, al mio salire in macchina ed al suo avviarsi alla sua di macchina.
Nei venti minuti del tragitto sento i suoi occhi sulle mie gambe. Il taglio della gonna inevitabilmente le scopre. Come quella sera, con fare delicato le sfiora. Il mio incrociare naturalmente le gambe, forse, gli offre l’innocente opportunità di andare un po’ oltre. Intravedo una minima porzione di candida pelle oltre lo scuro bordi delle calze, così come, credo, la intraveda anche lui. Con lo spolverino lo priva della paradisiaca visione.
Incrocio il suo sguardo perso tra il solco del mio seno. Ho la certezza che se gliene dessi l’opportunità introdurrebbe le dita nella scollatura per accarezzarlo, stringermi i capezzoli, perdersi tra la morbidezza di una pelle vellutata. Farmi impazzire!!!!
Nel mentre, parcheggia nel garage di casa, accendo una sigaretta e il tono della mia voce diventa provocatorio
“è proprio vero se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto”
“e che mi sei mancata…”
“ti è mancata più la madre o la tua amante?”
Qualche secondo di palese imbarazzo
“…ma….ma che… dici?...”
“ti ha fatto piacere farmi passare per la femmina calda e focosa?..… le mie dolci labbra la mia delicata lingua e la mia calda bocca…. ti sono mancati i miei intensi sospiri ed il vibrare del mio corpo...”
Ancora silenzio, poi quasi balbettando
“…si mamma mi fa piacere…”
Lo guardo il suo impaccio è palpabile, i suoi occhi fissi sulla abbondante porzione di coscia priva dello spolverino che ho buttato nel retro
“…amore mio da quanto tempo non stai con una donna…”
“perché me lo chiedi?”
“perché mi preoccupo di te”
“….diciamo che è un bel pò…”
“… ecco perché!...”
Indicando, con particolare malizia il suo palese rigonfiamento pubico
“sono pur sempre una donna e mi accorgo di particolari momenti...sono ancora in grado di capire quando un uomo ha bisogno di una donna….”
“…mam… mamma… sai…”
“… non ti preoccupare…”
Aspiro nervosamente la sigaretta
“però non è una cosa possibile…”
“cosa?”
Una sua domanda con voce strozzata, quasi estorto alla sua volontà di negarlo
“stai parlando di tua madre…”
Lunghi secondi di un silenzio pesantissimo.
“…sai… mamma…per come è fallito il mio matrimonio. Per quasi due anni ho fatto l’amore con Silvia ma godevo del tuo corpo….un corpo fasciato dalle tue intriganti lingerie. Mi inebriava il profumo della tua intimità, godevo delle tue lunghissime gambe trasparire dalle cortissime gonne, e poi il seno rivelarsi dalle trasparenze delle finissime camicette indossate senza reggiseno…Sei una magnifica femmina!”
La sua confessione mi sconvolge
“come?”
L’atmosfera si è fatta intrigante, lo lascio parlare consapevole che sto vivendo una strana sensazione che sta lentamente tramutandosi in sottile piacere, da cui non voglio sottrarmi! “ti eccitavi spiandomi?”
“Mamma….… si… ti ho spiato. Quante volte ho goduto del tuo corpo. In questi mesi ho sperato trovarti a casa mia, sola a letto rapita da quella voglia che il tuo corpo ancora reclama.”
È un attimo lungo una eternità. Un respiro profondo e anch’io trovo il coraggio per confessarmi
“Quello che hai fato quella sera mi ha sconvolta ….ti ho visto quella sera…quel mio perizoma stretto tra le tue dita e…. il mio… nome sussurrato. Quello che hai fatto mi ha ferito come mamma…mi ha offeso come donna e….”
Gli occhi verso il basso per mascherarmi la sua vergogna
“speravo te ne accorgessi…ho sperato che potessi cedere al richiamo del tuo corpo …scusa ho sbagliato…ma quella sera eri veramente eccitante…non ho resistito..”
Non so perché ma non sono affatto sorpresa della sua confessione, mi è ormai chiaro l’ardore che lo spinge verso di me.
Il fruscio della seta delle calze rende tangibile il mio stato ed accentua il rossore che diffuso si sparge sul suo viso. La testa mi scoppia, il cuore amplifica i suoi battiti nel petto
“e …ha risvegliato la femmina che è in me! ”
Un fremito mi percorre la schiena.

Il fumo della mia sigaretta lentamente risale risucchiato dal finestrino, e si dissolve nella notte buia portandosi via le mie ultime resistenze di mamma.
“…il mio corpo ti fa eccitare?”.
Guardandolo negli occhi con un sorriso ambiguo, rapita da un calore che si diffonde lentamente del mio corpo. Non sono più capace di resistere ad un corpo che comincia a vibrare di piacere.
Lentamente mi avvicino a lui, stringendomi teneramente al suo corpo. È forte il suo desiderio di me che percepisco nel suo sguardo
“mamma…”
“… hai voglia di me … vero?”
Allargo lentamente le gambe senza aspettare la risposta
La sua mano risale pronta dalla stretta gonna, le dita sfiorano la delicata seta che avvolge le mie cosce. Tremo di un sottile piacere. Agevolo il suo arrivo al punto più caldo del mio corpo.
“..mmmmhhh…”
Si accorge del delicato calore che lentamente si diffonde tra il mio intimo!
“…mamma… sei….calda….”
Mordo le labbra con forza quasi a farmi male. Il fuoco della eccitazione ormai arde in me.
“….sssshhiii…. ”
Un sussulto, un sospiro profondo mi scuote. È fortissimo il piacere che mi procura.
Mi tocca le grandi labbra che pulsano al contatto. Il medio si irrigidisce e lentamente mi possiede.
“…….ssiiiii…….”
Perdo completamente la testa.
“mi fai morire…..”
Gemo con sospiri profondi ed intensi.
“mmmmmhhhh……”
Senza più alcun ritegno gli offro il mio piacere.

Le mie mani contemporaneamente cercano il suo corpo, comincio ad accarezzarlo. Lascio scorrere la mano sui pantaloni, accarezzo superficialmente il suo intimo. Sondo la corposità di un muscolo che è diventato possente. Gesti lenti, movimenti calmi colmi di sensualità.
“si …. Lucia ….così…..”
Mi chiama per nome, quasi a voler mascherare il nostro vero rapporto.
“si Massimo….”
Rispondo subito confermandogli la mia complicità.
È forte il mio desiderio di stringere tra le mani il suo possente cazzo.
Lentamente mi impossesso dell’asta dura. Le mani scivolano lungo un pezzo di carne, morbosamente eccitata. Lo fisso negli occhi. Una espressione di chiara perversione, una perversione incestuosa che si materializza in un intrigante gioco fatto di delicate carezze.
Gli occhi incollati sul cazzo. Che spettacolo sublime. Dopo tanti anni, finalmente un cazzo, duro, potente si presenta ai miei occhi. Una sensazione che non governo più.
“ è bellissimo….mmmghhhh….”
Geme liberando anni di privazioni!

China su di lui, delicatamente struscio le guance sulla cappella, teneri baci, per tutta la lunghezza dell'asta. Saggio la sua eccitazione tra le mie carnose labbra. La lingua famelica gira attorno al magnifico uccello, scorre lungo tutto il muscolo teso, si sofferma sulla cappella rossa .
“ dai Lucia…. brava…”.
I nostri sguardi si incrociano. Mi guarda, mentre mi accingo a succhiarlo. L’espressione è estasiata chissà quante volte mi avrà sognato così! Una sua mano si perde tra i miei capelli.
Lubrifico con la saliva il cazzo e con le mani la distribuisco per tutta la sua lunghezza. Le dita scivolano sull’asta. Carezze delicate. Sento pulsare un muscolo che diventa sempre più duro. Con spudorato desiderio prendo il suo cazzo, lo stringo con entrambe le mani, lo sento pulsare, i battiti muoiono sulla mia mano. È bellissimo!
Le mie labbra scivolano sul cazzo che comincia riempirmi la bocca, ondulo la testa. Succhio assetata uno splendido cazzo.
“..ssssiiii….. dai…. sei bravissima…”
Sta impazzendo.
La lingua imperversa, si muove rapida. Ho tutto il cazzo in bocca, lo succhio, lo lecco, lo bacio...... continuo perversa mentre i suoi gemiti crescono di intensità.
Avvolgo languidamente le mie labbra su tutto il nerboruto muscolo. Avevo quasi scordato il piacere di un bel cazzo eccitato in bocca, sentirlo palpitare, vibrare pronto ad esplodere di lussuria. Desidero il suo seme in bocca. Sento le maschie pulsazioni diventare intense, e al massimo dell’eccitazione lo sento fremere, irrigidirsi, gemere intensamente.
Continuo a succhiare con trasporto il magnifico uccello, ingoio con desiderio intenso tutto il virile cazzo, alterno la lingua, sino a quando percepisco il suo essere pronto a donarmi il suo piacere.
“… dai succhia…. tienilo in bocca …. lecca…sto venendo…..”
Giusto un momento prima che mi coinvolga nel suo tremore.
Scarica, tutta la sua eccitazione, una enorme quantità di seme, uno, due tanti ed ancora. Sento ardere il mio corpo. Ogni scarica è accompagnata da profondi gemiti di piacere, mentre sento scorrere tra le cosce i caldi umori che la fica abbandona.
Sento il cazzo sino in gola è stupendo!
Sta godendo della mia bocca mio corpo.
“… è bellissimo…. sporcami….tutta…. fammi morire…”
Schizzi caldi, mi riempiono la bocca, schizzi imperiosi. Ad ogni schizzo godo del suo uccello gonfio, con difficoltà riesco ancora a mantenere in bocca, ancora schizzi sul mio viso.
“….Lucia…. sei splendida…. siiiii …...”
È alta la mia libidine, sento scorrere tra le mie gambe caldo il mio piacere.
Bevo il caldo seme che ancora abbondante il magnifico uccello rilascia, avida di sesso roteo sul mio viso la rossa cappella, massaggio le gote della sua calda sborra, continuo a smanettare il cazzo che non intende abbandonare la sua fierezza, duro grosso a pochi centimetri dal mio viso continua a rilasciare abbondante il seme del piacere che gli ho donato.
Eccita ingoio il suo nettare fino all'ultima goccia.
È stupendo!!

Fremendo scende per aprire il mio sportello. Ammira estasiato la mia provocante carica erotica. Il seno leggermente scoperto e le gambe a mala pena coperte, gli restituiscono una immagine paradisiaca.
Il profumo del nostro piacere diffuso in macchina lo esalta.
“…mamma ho voglia di te”
“tesoro andiamo a casa”
In ascensore mi fissa negli occhi, si avvicina mi bacia. Il silenzio impera mentre dolcemente spingo timida la punta della lingua verso le sue labbra. Lenta la insinuo alla ricerca della sua. Le lingue si cercano. Si trovano. Calde e vogliose giocano perverse per lunghi secondi. S’intrecciano in un delicato trasporto erotico.
Il nostro rapporto si è definitivamente trasformato in quel maledetto intrigo che è l’incesto. È ormai forte il trasporto carnale che mi sta spingendo tra le calde braccia di un uomo. È alta la mia voglia di godere del suo bel muscolo che già spinge infido tra le mie gambe. È intrigante la passione che scatena i miei sensi. Voglio gioire del muscolo duro di mio figlio. Mi abbandono a lui. La sua bocca si riceve i miei gemiti. La sua lingua raccoglie i miei sospiri. L’eccitazione che si è impadronita di me non mi consente di avere più alcun limite. Deve sorreggermi “… dai … sbrigati …. entriamo in casa”

Mi appoggio alla parete le mani dietro la schiena, ripiego una gamba, sollevo la gonna, scopro le cosce. Una mia mano lentamente scivola verso la fica, l’altra risale languida sul seno. Ho perso ogni pudore, sono sconvolta da una eccitazione violente, il corpo freme di una voglia assurda di cazzo.
Il respiro è intenso così come forte è il desiderio che ho di lui.
La delicata camicetta scivola lentamente sulle braccia, la gonna scorre sul mio corpo, lo abbandona. Sono nuda, in equilibrio sulle alte scarpe, vestita solo del mio corpetto, delle intriganti calze e del suo splendido perizoma.
È estasiato!
Ancora un bacio intenso appassionato
“…come sei bella ……”
Slega i ganci del corpetto con movimenti delicati, e lenti, non c’è foga. Una calma ancor più eccitante. Rapito dalla mia libidine libera i miei seni che sobbalzano davanti ai suoi occhi. I duri capezzoli richiamano la sua bocca. D’impeto rotea la lingua sulle aureole e ne gusta il sapore, mentre contemporaneamente le sue mani impazzano sul mio corpo.
Baci delicati sfiorano la mia pelle, alterna delicatissimi baci con perversi morsetti dati sui capezzoli, diventati così duri quasi al limite del dolore fisico. Solo il piacere riesce a farmi sopportare la sofferenza. Succhia un capezzolo come un bambino, la lingua esperta carezza la pelle vellutata.
“….mmhhhhh…….”
Cedo al mio istinto carnale e mi abbandono definitivamente al magnifico supplizio che sto vivendo. Guido amorevolmente il suo capo sul mio corpo.
Il suo ansimare si confonde ai miei gemiti, entrambi artefici del rispettivo piacere, le mie mani spasmodicamente si muovono lungo tutto il suo corpo alla ricerca della fonte del mio, e del suo, piacere.
Lentamente si inginocchia si avvicina al mio intimo appoggia le labbra al lembo del suo perizoma, completamento intriso del mio piacere. Ne è estasiato! Un fremito intenso, si impossessa del mio corpo, percepisco la delicatezza della sua lingua farsi strada dentro di me. Il piacere è immenso. È magnifico!
La lingua saetta velocemente alla ricerca della mia umida fessura, si sofferma per lunghi secondi sulla clitoride mordicchiandola e assaporandone il caldo fluido che gli regala. Poi lentamente è il dito medio che, avvolto dalle grandi labbra, mi manda in estasi
“………sssssssiiiiiii…. dai…. fammi godere…..oohhhhhhh…..”
Profondi i miei gemiti accompagnano il suo fare, la mia eccitazione è ormai altissima. Sospirando intensamente godo, dividendo la mia lussuria tra le sue dita e la lingua.
La ragione è definitivamente sconfitta.
Completamente rapita dall’eccitazione cedo al tormento erotico che sta facendo subire al mio corpo, mi offro con il meglio di me, mi dimeno come una femmina in calore che la mancanza, per lungo tempo, di un bel cazzo ha trasformato in una gran puttana.
Lenta senza alcuna fretta mi dono al suo corpo con tutto il mio, le labbra serrate e gli occhi chiusi sono la certezza di un piacere da tanto tempo sognato.
“Aaagghhhh……”
Sobbalzo con un flebile gemito che diventa acuto, lungo, prolungato.
Sto godendo. Urlo il mio piacere riempiendo la sua bocca dei miei caldi umori, stringo il suo capo sospingendolo tra le gambe, voglio percepire il suo respiro dentro di me, mentre godo forsennata. Vengo, gemendo senza più alcun ritegno, il mio piacere tra le sue mani e la lingua che impetuosa possiede l’intima fessura.
Gli offro la femmina che alberga nel mio corpo gli offro, credo, uno spettacolo sublime, divarico le gambe per regalargli anche la visione della fica, so di essere perversa. Voglio essere perversa.
Per Massimo sono momenti tanto sospirati quanto voluti.
“…. cosìììì…. bravo…….”
Lentamente mi abbandono alla sua passione.

il grande tappeto che orna l’ingresso diventa l’alcova del nostro piacere. È un attimo. Denudo solo l’oggetto del mio immenso piacere e, vestita di niente, mi accovaccio su di lui avvolgendo la sua asta con la fica. Cavalco lussuriosa.
I lunghi capelli neri coprono il mio viso ed ad ogni sussulto ne lasciano intravedere, a sprazzi, porzioni ormai trasfigurato dall’eccitazione. Ammira il seno che danza davanti ai suoi occhi. La mia lingua lentamente lambisce le mie labbra nel tentativo di alleviarne l’arsura che l’eccitazione mi procura. Gli occhi lascivamente semichiusi
Mi abbandona al piacere della carne. È splendido!
Siamo travolti dalla libidine, danzo sul suo corpo mentre lui stringe i tacchi a spillo che ho ben piantati a terra per dare maggiore forza alla mia azione. Mi possiedo come una valchiria. Inesorabile, continuo la mia azione non solo per soddisfare il suo piacere ma, egoisticamente, per saziare il mio bisogno di cazzo.
I nostri gemiti si amplificano nell’ingresso.
Ma voglio di più!
In poco mi ritrovo nella più classica delle posizioni morbose. Uno splendido 69 che ci consente di gustare dei propri intimi umori!
È travolgente leccare mentre si viene leccati assapori, contemporaneamente, delle sensazione che dai e che ricevi. Lui è perso tra le mie grandi labbra alla ricerca del fiore del suo piacere mentre io gioco con la mia lingua sullo sfintere. Lo sento fremere quando le mie unghie lunghe e ben curate risalgono lentamente l’interno delle sue cosce. Massaggio la sacca dei testicoli, mi fermo sui glutei e, reagendo istintivamente ad ogni colpo della lingua sulla clitoride, in maniera sincrona, le unghie si conficcano nella sua pelle procurandogli un piacere immenso.
Istintivamente irrigidisce il busto. In preda ad una lussuria che non ha limiti, inumidisco il dito medio, non so che reazione avrà ma lo infilo nel suo ano lasciandolo di sasso.
“mmmmmhhhhhh”
Sussulta e geme pervaso dal piacere che quel dito gli procura. Paradossalmente agevola questa mia azione rilasciando la tensione dei muscoli anali e favorendo la penetrazione della piccola asta che, ben inumidita, lo possiede.
Non abbiamo più alcun limite alla passione il trasporto sessuale ci esalta.
Con un dito infilato nel suo culo e la mano che lo masturba lo sto mandando in estasi.
So di essere una bravissima amante! Questa era la parte che il mio uomo adorava di me.
A fil di voce “…adesso ……. tocca a me” e messa prona gli offro il mio splendido culo, valorizzato dal reggicalze che ne delimita il contorno. Lo invito a possedermi selvaggiamente.
Appoggia il cazzo ben inumidito dalla mia saliva, mi afferra dai fianchi, mi fa divaricare leggermente le gambe, e avvia una penetrazione lenta ma incessante. Sento entrare il grosso cazzo nella mia tana stretta. L’eccitazione non mi consente più alcun controllo nervoso, in maniera animalesca spingo il corpo con forza contro l’asta. Ad ogni colpo il seno reagisce. Gli occhi chiusi ed i denti ben stretti a serrare le labbra, non già dal dolore ma da un piacere immenso che mi fa gemere come una ossessa.
Siamo diventati un tutt’uno. I nostri corpi all’unisono viaggiano alla ricerca del piacere intimo. La smania di sesso ormai ci ha conquistati. Siamo all’apice della lussuria più sfrenata.
Godiamo contemporaneamente posseduti da una libidine fortissima, una esplosione di sperma riempie il culo mentre un lago di umore si sparge sul pavimento colando dalle mie gambe. Contemporaneamente un grido di piacere conclama il nostro assurdo incesto. Sfilato il cazzo sparge il suo seme sul mio corpo che lo riceve come se fosse un dono regale. Lecco ancora avida il suo piacere, mentre anch’io godo!

Una notte di follia assurda ha coronato il mio bisogno di uomo e le sue perverse fantasie. Ci sentiamo svuotati ma appagati. Non ci sarà più alcun limite al nuovo nostro rapporto.

Mentre ci uniamo in un bacio appassionato, la mia mente va a mia sorella ……...
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