incesto
Come mi riprendo l’amore di mio figlio
di geppettino2003
08.12.2024 |
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"Il corpo trema tutto, sono gemiti di piacere, è il gemere del peccato!

Sono diventata una nullità nelle sue mani..."
Una notte, lunga e difficile, è trascorsa. È bastato un innocente contatto, solo un attimo, sfiorare una potente eccitazione, e il mio sonno diventare smanioso.Quelle sue continue eccitazioni stanno avendo ricadute devastanti sul mio corpo, e sul mio essere. Un debole corpo che comincia ad essere succube all’ebbrezze che può dare un vigoroso membro.
Ma quel corpo è quello di una madre che DEVE trovare la forza per reagire ad un qualcosa di insano.
E tutto sfida quel sano amore di mamma!
Sono oltre le nove, già sveglia da un paio d’ore. La domenica mattina ho sempre un mondo di cose da fare in casa. Mi concedo un break, giusto un caffè ed è ora di svegliare il mio ragazzo. Con la morbida vestaglia, allacciata in vita, sosto, solo un attimino, allo specchio per sistemarmi i capelli, stringere la cintura di seta, non si sa mai, non ho ancora indossato il reggiseno, e sono pronta per il rito del suo caffè a letto. Nella penombra mattutina ammiro il corpo del mio bel ragazzo. Il lenzuolo ricopre solo il fondoschiena lasciando scoperte spalle atletiche e possenti gambe. Dorme profondamente avvinghiato al suo cuscino. Appoggio sul comodino la tazzina, e seduta sul bordo del letto, mi accingo al suo risveglio. Le dita tra i capelli, si soffermano sulla nuca, poi lentamente si spostano sul collo, scendono sulle spalle, ne accarezzano il muscoloso contorno. Alterno polpastrelli alle unghie, più volte ne segue l’intero percorso. Le mani, leggere, scendono quasi sulle natiche per poi risalire, un attimo, e ridiscendere seguendo il disegno della sua figura.
Come rapita da una coinvolgente soddisfazione interiore, seguo il suo risveglio, lento rigirarsi e, in un tutt’uno, le mie mani si ritrovano sul petto. A fil di pelle riprendo carezze calamitate dal calore del suo corpo. I suoi occhi, sia pure intorpiditi dal sonno, confermano il suo apprezzare. L’amorevole suo sguardo è il più bel ringraziamento che possa darmi. Ho sempre trovato bello trasferirgli l’amore del mio materno fare.
Sorseggia il caffè, sarebbe più giusto dire che lo ingurgita, per sistemarsi sul cuscino e portare una mano tra le gambe. Riprendo amorevoli carezze, sul viso, sulle guance, ancora sul petto, gioco con i peli che lo ricoprono
Non c’è assoluta malizia nei miei movimenti, solo l’infinita gioia di ritrovate coccole.
Oggi lui è solo per me!
In poco il suo respiro si fa lungo e prolungato, l’espressione del viso trasmette l’emozione del momento che, mi accorgo, materializza i suoi effetti nel leggero lenzuolo che comincia a sollevarsi in prossimità del suo bacino. Devo ammettere in maniera sfacciata!
Con fare goffo cerca di mascherarmene gli effetti ma, per quanto impacciato sia il suo tentativo, nulla riesce a fare per nascondermi la vista di un sesso veramente dotato.
Sorrido fra me e me compiaciuta del mio maschietto che sta crescendo bene, decido di lasciarlo nella convinzione che pochi minuti bastino per farlo tornare ad uno stato di intima quiete.
China per un casto bacio sulla fronte, non mi accorgo che la cintura della vestaglia ha allentato la sua funzione protettrice. Il seno libero ciondola, sfiora prima il viso poi si poggia sulle labbra. Resto ferma, ma solo per un attimo, ed in quella frazione di secondo percepisco, immediato, il suo respiro scaldarmi una sensibile pelle. Le sue labbra sfiorano un capezzolo, la bocca quasi naturalmente si schiude ad un innocente contatto. Scossa, immediato il mio coprirmi, arrossendo al suo cospetto.
Netta mi appare la sferzata del suo sesso quasi violentare l’esile lenzuolo.
Mi è evidente lo stato di forte eccitazione di cui è rapito!
Mi impongo di lasciarlo al suo lento risveglio torno in cucina, con il cuore che mi scoppia nel petto e le gambe che stentano a sorreggermi.
Infido assalirmi un pensiero, diventato costante. Non riesco ad oppormi alla gioia che quel bigolo, e la maschia esuberanza del diciassettenne, da alla sua giovane fidanzatina. Lunghi minuti per tornare madre! Quasi un’ora e mezzo è trascorsa durante la quale più volte passo e ripasso dalla porta della sua stanza. Osservo la sua mascolina figura ancora deliziarsi tra le lenzuola. È sveglio con l’uccello sempre in piena tensione, una mano sotto le lenzuola gioca con il duro membro. Credo gli sia difficile governare il suo momento.
Ci fosse ora la sua morosa!
Sono passete le undici, si sta facendo veramente tardi, ed ho ancora tante cose da fare. Ho da riassettare la gran confusione che impera nella sua stanza. Rumoreggiando, anticipo di qualche secondo la mia entrata nella sua camera, giusto il tempo per inibire alla mia vista le sue intriganti grazie.
Certa della mia sana capicità di discernere il giusto dallo sbagliato, voglio ancora quei contatti di cui mi è difficile privarmi. Governando i miei pensieri e, con le giuste attenzioni ai miei atteggiamenti, sul bordo del letto, limito il più possibile le mie affettose effusioni opponendomi ai miei dilemmi!
Il suo fare, però non mi aiuta!
Solo secondi per chiedermi i commenti della mia serata. Nessuna risposta, soltanto uno sguardo carico di divertita malizia è il riscontro che riesco a dare alla sua curiosità.
“Ho visto che hai seguito i miei consigli. Sono certo che ieri sera in tanti avranno ammirato la gran bella donna.”
“Si, è vero, tanti hanno apprezzato la mia mise, credo più quelle mie sfiziose cosine, diciamo un po’ particolari.“
Sorrido quasi compiaciuta al pensiero di fargli apprezzare la mia ritrovata sensualità e, come se mi leggesse nel pensiero.
“Perché non mi fai vedere come ti stanno”
“Non è possibile, sono un po’ come dire osè e, poi ora, non mi sembra proprio il caso!”
Però, muoio dalla voglia di farlo.
“E allora perché me lo hai detto?” “
“Per farti sapere che ho seguito i tuoi consiglii”
“E vuoi privarmi del piacere di ammirarti. Ti ho pur visto tante volte con quei tuoi costumi di anni fa, veramente belli!”
Nel blando tentativo di convincerlo dal recedere .
“La differenza sarà poca ma è sottile e poi, diciamo che non è il momento.”
Ridacchiando, con una punta di sottile ambiguità tutta nell’occhiatina fugace alla zona pubica, giusto per fargli arguire che la sua esuberanza mascolina cozza con il mio ruolo di madre.
“Dai ti prego,non vuoi ancora i miei consigli.” TOUCHE!
Se è solo per fargli piacere perché no, in fondo quei miei costumi dei mie anni trascorsi, poco hanno di diverso dagli acquisti che ho fatto. Mi convinco.
Poi il gioco di fare la modella per lui mi diverte, tra l’altro è grazie a lui che sono tornata sensuale.
“OK! Ma solo se dopo ti alzi, e mi aiuti a sistemare la tua camera.”
Ricevutone una piena disponibilità, un salto in camera e indosso uno dei capi acquistati. Nessuna intenzione di provocare, solo un sottile piacere di sentirmi adulata da mio figlio, con forte la curiosità di ascoltare i suoi apprezzamenti.
Certa di essere nelle condizioni di poter, comunque, governare l’intrigante gioco, da provetta modella, ritorno in camera sua.
In niente i lembi della vestaglia svolazzano in un gioco di vorticose piroette su me stessa. Mi avvicino, e repentinamente, mi allontano dal suo letto dove, ancora sdraiato, si bea della mia sfilata.
Allento lentamente la vestaglia, coprendo con le mani la mia figura, poi, ingenuamente, la lascio scivolare ai miei piedi.
Mi faccio ammirare nell’esaltazione di un corpo rivalutato dall’accativante body rosso fuoco impostomi da Angela. È veramente ammiccante il contrasto con il candore di un seno, che fa capolino tra un decolletè piuttosto accentuato.
Cammino, forse ancheggio un po’, ma ci stà a rendere plastici i miei movimenti.
Sorpresa del mio atteggiamento, mi rendo conto di essere stuzzicante!
Piano piano la madre sta lasciando il corpo alla femmina. Chico, piacevolmente, inebetito mi guarda, il suo interesse alla mia figura mi fa enorme piacere, però non è proprio pensabile che si possa andare oltre il limite che separa l’essere madre dalla donna. Il gioco è bello se dura poco! Veloce, quindi, raccolgo da terra la vestaglia, nel coglierla gli offro, sbadata, e senza nessuna precisa intenzione, la visione delle mie chiappe esaltate dal sottile lembo rosso che va a morire nel solco di accattivanti glutei.
“Bellissimo!”
Un commento che tronco sul nascere.
Risentita mi risiedo ancora sul letto, solo perché credo sia meglio chiarire i termini del nostro rapporto.
“Mamma hai proprio un gran bel cul…”
Sornione anticipa ogni mia riflessione, accovacciandosi a me, cingendomi il corpo tra le gambe raccolte ed il petto, in posizione fetale. Si stringe a me, le mani raccolte sotto il cuscino, ed il suo corpo trasmettermi un calore intenso attraverso l’esile lenzuolo. Tanto forte da farmi rabbrividire!
“Noi due dobbiamo parlare.”
“Mamma, perché perderci in parole inutili”
Tento di ricoprire le mie nudità, mentre ascolto. “e privarmi della gioia del tuo corpo!”
Questa sua ultima affermazione smonta ogni mia resistenza. Frastornata, mezza nuda davanti a lui, non so reagire. Mi assale una paura indescrivibile, la pelle d’oca ricopre il mio corpo. Con forte il bisogno del suo contatto, la mano riprende ad accarezzargli il viso, le dita scivolano ancora sul petto scoperto, la pressione delle dita diventa intrigante, le unghie giocano leggere insinuandosi tra i peli del petto, sfioro ripetutamente i capezzoli, contemporaneamente cerco di coprire le cosce piuttosto scoperte.
La sua espressione è diventata, quasi, assente. Continuo ad accarezzarlo mentre si avvinghia sempre più stretto a me, un fremito percorre la schiena percependo il suo duro uccello spingere, con sfacciata provocazione, contro il mio corpo. Un calore diffuso mi prende, il suo sguardo innocente incrocia il mio, le sue mani lentamente abbandonano il cuscino per sostare, interessate, tra le mie gambe. Le mie sono arrivate quasi all’addome, e continuano a percorrerlo in tutta la sua fisicità. Percepisco il suo respiro farsi greve, aumentare di intensità ai delicati tocchi delle mie dita sulla sua invitante figura.
Il silenzio impera nella stanza, interrotto solamente dai suoi impercettibili gemiti che ripetuti e, sempre, più forti mi arrivano amplificati alle orecchie.
“Mamma ti prego, non ti fermare.”
“ Caro è bene che ti alzi.”
Lo guardo negli occhi, diventati lucidi, e resto attonita dal suo sguardo intenso che manifesta palese una forte emozione.
“Non adesso!”
Una sua mano sulla mia l’accompagna, lentamente, a sparire sotto il lenzuolo, vincendo ogni mia, purtroppo, debole resistenza.
Fortemente turbata non riesco a trovare la forza di oppormi. Innaturale, il cuore mi pulsa forte, il petto mi scoppia, ed il corpo sussulta quando sfioro i primi peli ispidi di un sesso che percepisco veramente potente.
“Mamma ti prego, non lasciarmi ora.” implorandomi, a fil di voce, di sconfiggere le mie esili resistenze e compiere l’insano passo che mi separa da un qualcosa che comincia ad incidere sul mio ruolo di madre.
“Chico…”
“Sai, è tanto che lo desidero. ”
“Certe cose è bene lasciarle fare a Cater…”
Combatto con un pensiero: Non posso certo contenderle quel suo mattutino fare per riprendermi l’amore di mio figlio!
“Sssshhh… è a te che penso quando sto con lei. Sai ti ho visto restare sconvolta al suo fare, ho sognato fossi tu a …”
spingendo la mia mano al perfido contatto.
Turbata ascolto la sua confessione e, sconvolta, cedo alle sua supplica.
La mano titubante, solo inizialmente si ritrae, subito fermata dalla sua che, con dolcezza, la riporta al morboso approccio. Le unghie, senza nessun controllo, timide sfiorano il suo uccello che, duro, lambisce il palmo della mia mano.
Una emozione perversa mi coinvolge, come se una frustata percuotesse il mio debole corpo, mentre, lentamente, mi accosto sempre di più, seguendo il suo stendere le gambe e divaricarle.
Perché non riesco a lasciare la presa di un sesso che sembra volermi scoppiare tra le dita. Stringo forte. Il corpo mi si scuote, ad ogni sua pulsazione sussulto in un tutt’uno con le vibrazioni di un cazzo in continua tensione. Stringo ancora spinta non so da quale assurdo desiderio.
Anche la sua mano, piano, risale tra le mie gambe, sino ad arrivare alla soglia della mia intimità. Le stringo ma a nulla serve, le dita sfiorano, delicate, i ciuffetti che spuntano da un minuto tessuto, cercano dolcemente un morboso contatto. Un calore infido si diffonde in me, la mano lentamente percorro la dura asta in tutta la sua possente lunghezza. Dolcemente lo accarezzo, piano, su e giù, una prima volta, lenta, come voler scoprire le reali dimensioni, poi ancora un po’ più veloce, ed una altra volta, e poi ancora, e di nuovo.
Sto diventando pazza!
L’altra sua mano risale lenta sul seno, delicato il suo denudarlo.
Immediata la mente tornare agli anni passati quando piccoletto, per farlo addormentare, lasciavo che giocasse con il mio seno. Innocenti sue dita lottavano con i sensibili capezzoli, diventando in breve piacevoli contatti.
Rivivo ora quelle stesse intime emozioni!
L’espressione del suo viso è estasiata mentre le dita si fanno strada tra le mie gambe. Le stringo e, stavolta, non per inibirlo!
Il suo viso si contrae, geme, respira profondamente.
Rapita da una emozione che non riesco a controllare, stringo ancora più forte tra le dita quel suo sesso.
Sento ingrossarsi la cappella.
Il suo corpo è un continuo fremito. Sale, al pari della sua, la mia eccitazione, bagno le sue dita tra mie labbra umide di un caldo umore.
Un’emozione che non controllo!
I nostri respiri crescono di intensità, entrambi vittime, entrambi colpevoli.
Un desiderio assurdo mi prende!
Sale la voglia di sdraiarmi accanto a lui, ma una forza sconosciuta me lo impedisce, ma continuo ad accarezzarlo intimamente, sospinta da una crescente voglia di perversione. Stringo forte, il suo palpitare muore tra le mie dita, così come non oppongo alcuna resistenza nel lasciarlo entrare le sue dentro di me.
“mmmhhh…Chico ti prego non possiamo… smettiamola…”
Solo un attimo di razionalità!
“No! Lo voglio io per come lo desideri tu! È bellissimo. Ssssiiii…”
Non riesco a staccarmi dal perverso contatto, continuo a masturbarlo, continua a masturbarmi.
“Ti preg…oo…amore fermiamoc…iiiiiii…”
Quelle dita mi stanno sconvolgendo! La lingua, inutilmente, tenta di inumidire labbra rinsecchite.
Con le dita di una mano pizzica forte un capezzolo, le altre sono completamente dentro di me.
È un fare si fa incessante. Dite perverse, entrano ed escono dal mio corpo. Priva di razionale controllo, scivolo prima sulle sue labbra, ne sfiorano il contorno, poi sul petto, la lingua assaggia il sapore della sua pelle attorno ai capezzoli, che reagiscono intugidendosi.
Nello stesso istante si irrigidisce e un calore assurdo mi permea le dita.
Schizzi, impetuosi, violenti, continui mi riscaldano la mano, lo stesso calore che adesso, copioso, si distribuisce tra le sue dita e le mie cosce.
“HHHOOOMMMMMMMM... mamma… “
“Amore mio…SSSSSIIIIII…”
Senza dire una parola mi stendo al suo fianco, una staffilata mi percuote la spina dorsale al calore della pelle spargersi sul mio corpo, le sue mani mi abbracciano, le sue labbra leggere sulla pelle. Mi sento rabbrividire da un forte desiderio di averlo tutto mio. Solo mio!
Sento la voglia esplodere, immagino la sua lingua dentro di me, vorrei raccogliere tutto il suo dolcissimo sapore, ed offrirgli il mio, in un 69 pieno di trasporto lussurioso ma, un impeto di ragionevolezza, mi stacca da un pericoloso contatto.
Scappo frastornata, tremante, impaurita.
Inutile il suo chiamarmi!
Chiudo alle mie spalle la porta del bagno e comincio, immediatamente, a piangere pensando a ciò che è successo. Le mani ancora sporche del suo caldo seme coprono il viso, tentano di celare il mio turbamento.
Vacillo al pensiero del maledetto errore compiuto, ma si è riaccesa, in pochi minuti, in me una voglia, ed un desiderio mai sopita.
Tutto sbagliato!
Il corpo brucia per una enorme vergogna che vi si diffonde, rivedo il suo sguardo implorarmi di compiere l’insano gesto. Condanno la mia mancanza di volontà.
Respirando l’essenza del suo piacere, denudo il mio corpo, abbandono ai miei piedi l’indumento artefice dell’eccitazione del mio bambino. Le mani sulla mia pelle nell’intento di coprire le mie grazie, guardo la mia immagine riflessa nel grande specchio, sono distrutta. Lunghi minuti di profondi pensieri.
Può quell’amore di mamma sottrattomi spingermi al peccato?
Può giustificare il mio cedere alle invocazioni del mio corpo? Posso assolvere il ritrovarmi sconfitta dal mio essere femmina.
Il corpo ancora vive l’esaltazione sessuale, la mente infida mi restituisce le sensazioni di estremo piacere. Senza accorgermene mani perverse sul viso, sul seno, le dita in bocca, la lingua assapora morbosa il suo sapore. È ancora caldo!
Tremo mentre lecco, pur consapevole che dovrei fermarmi, ma non ci riesco. Le mani scivolano lente tra le cosce, sostano un attimo sul ricco ciuffetto intriso del mio perfido piacere, risalgono ancora, i capezzoli sono ancora duri, li avvolgo li sfioro, li stringo tra le dita e poi, con dolcezza, li accarezzo.
Scossa da un piacere che non controllo.
Con imbarazzo mi accorgo che sono terribilmente eccitata. L’odore del mio sesso è intenso, si sparge nel piccolo ambiente, mi stordisce. Intontita cerco di frenare la libidine che mi ha rapito, mi infilo sotto il getto dell’acqua della doccia, l’acqua fredda lava via ogni traccia del mio errore. Reclino la testa all’indietro offrendo il viso al violento schiaffo dell’acqua. Tento di scuotermi ma non ci riesco! Le mani cercano ancora il mio corpo scivolano lungo i fianchi, corrono ad accarezzarlo tutto, gemo a tocchi delicati. Un piacere che non ha confini. La mano veloce sulla fica, un dito si muove fra le grandi labbra, percorre l’intimo taglio. Sale l’eccitazione senza più alcun controllo, come una ninfomane vittima della sua malattia, mi lascio andare al piacere che invoca il mio corpo.
Con altissima la voglia di farmi scopare da mio figlio, che è tanto assurda quanto, maledettamente, perversa, il dito mi devasta la fica. I miei gemiti si infrangono tra le gocce d’acqua, con violenza mi possiedo e, senza controllo, godo.
Gli occhi chiusi e sento il duro cazzo di Chico dentro di me e godo… godo… come una puttana, con il suo nome che mi si strozza in gola.
L’acqua si porta via il mio maledetto piacere, con il corpo che sussulta perverso
“Mamma!”
“CHICO!!!”
Nudo davanti a me, entrambe le mani non riescono a contenere un cazzo in piena erezione. La cappella gonfia è ancora intrisa del suo seme.
Una visione sconvolgente per me femmina in preda a sporchi pensieri.
Mi guarda in silenzio, la guardo affascinata, si avvicina mi accarezza il viso, mi bacia prima sul collo, incurante dello scorrere dell’acqua, poi sulle labbra, la lingua ne segue il contorno. Una sua mano lenta scorre il mio corpo.
“Ti prego! Vai via. Lasciami sola…”
La mano mi copre la bocca.
“Mamma è stato bellissimo…”
“No! È… è stato un errore!”
Senza nessuna difesa, sento la sua lingua prima baciare poi leccare, e succhiare, i capezzoli, che sembra vogliono scoppiargli in bocca. Tento una timida reazione ma subito, con dolcezza, mi blocca le mani dietro la schiena, mi stringe i polsi, accentua il contatto del suo corpo al mio, il suo petto schiaccia i miei seni, con l’acqua che continua a scorrere sui nostri corpi nudi. La sua bocca scivola ancora sul mio corpo, si sofferma, un attimo e si inginocchia.
“Chico …”
Solo il suo nome, senza essere capace di aggiungere altro!
Le labbra sfiorano la parte più intima della mia pelle. Poggio la schiena al muro, rabbrividendo ad un piacere che mi sta indebolendo.
La sua testa tra le cosce, i suoi capelli mi accarezzano le gambe, la labbra sfiorano la mia pelle, la lingua sul mio piccolo fiore, gioca con il mio intimo. Il mio respiro affannoso, è diventato un rantolo intenso, prolungato di piacere che si scandisce in una successione ritmica continua.
“Mmmmhhhhh…”
Le mani sulle natiche mi spingono contro la sua bocca, la lingua lecca soffermandosi sulle piccole labbra, gemo forte e, senza più controllo, spingo anch’io il bacino contro la sua bocca, accentuo morbosa il contatto.
Sono spudoratamente eccitata!
Con impeto insinua la lingua tra la piccola fessura, cerca il grilletto, indurito e sporgente, lo prende tra le labbra e i denti, ne succhia il sapore, lo morde. Gemo mentre le mani guidano il suo capo e lui succhia e lecca più forte.
“Oooooohhhh…CHI…CO.:.”
Mi sta facendo venire con la lingua.
Divarico oscena le gambe per aprirgli il varco del mio desiderio, mi penetra prima con un dito, poi due. Non capisco più nulla sono un fuoco, continua a leccarmi mentre urlo e ansimo con il corpo che si irrigidisce. Stringo forte la sua testa contro di me, il calore mi assale, il suo respiro tra le gambe cresce spontaneo, il mio si mischia al suo. Dita impazzite risalgono lente la via del mio piacere, mentre continua a leccare. Sono sconvolta, mi è difficile rimanere in piedi, mi sorreggo alla parete, inarco la schiena per accoglierlo meglio dentro di me. La sua lingua è sempre più sfrontata, è un momento di assurdo piacere gemo e con un urlo godo come una troia. “OOHHHH…SSSSIIII….CHICO…SIIII FAMMI GODERE…DAI PIACERE A TUA MADRE…”
Chino davanti a me, intento a gustare il perverso piacere che gli dono tra le sue labbra. Si alza unendosi a me in un bacio pieno di passione.
L’acqua continua a bagnare i nostri corpi.
Riprende a leccarmi i capezzoli, carezzarmi il viso, le mani sul mio seno, i capezzoli duri spingono sui suoi palmi, la sua lingua riempie la mia bocca, restituendomi il sapore del mio piacere, e le dita dentro la mia fessura ancora raccolgono gocce. Sento, tra le mie gambe frementi di desiderio, il sesso eccitato del mio ragazzo, la mano cerca il perverso contatto, non ho più alcuna vergogna, desidero godere del suo cazzo.
Stringo forte, un’altra volta quel cazzo che sento mio, sono come stordita da una eccitazione che continua a crescere senza più alcun controllo.
Un brivido corre lungo la schiena nell'attimo in cui la punta del cazzo sfiora le grandi labbra. Un calore sconvolgente si impossessa della fica.
È bellissimo!
Il mio calore si unisce alla punta del suo uccello, una sensazione deliziosa, indugio a lungo in questa posizione, con la fica che brucia.
Con in testa quella sua confessione - è a te che penso quando…sto con lei…ho sognato fossi tu a…- mi inginocchio ho, a pochi centimetri, quel cazzo che mi sta facendo impazzire di passione. La lingua avvia lente carezze delicate sullla punta, poi scorre per tutta l’asta tesa, seguo più volte la lunghezza, mi soffermo sui testicoli, li succhio avida. Non sono più padrona dei miei pensieri, è solo un enorme eccitazione che mi guida. In niente faccio sprofondare nella mia bocca tutto il magnifico cazzo di mio figlio. Le labbra avvolgono il suo sesso, con i capelli a coprirmi in parte il volto, il cazzo entra e esce dalla bocca, gli occhi chiusi, decuplicano il mio piacere. Lui duro spinge nella mia bocca, io lecco e aspiro, tenendolo ben fermo tra le morbide labbra. E’ più forte della mia volontà, sto tirando un pompino a mio figlio!
È favoloso!
Inizio a gemere, quasi soffocata dal suo cazzo, mi tocco la fica è inzuppata e gemo.
“Sei bravissima.mamma…”
Parole quasi sussurrate!
Un piacere immenso reciproco, spingo il cazzo fino in fondo alla gola, è duro in modo incredibile, sento il calore della mia bocca avvolgerlo in tutta la sua lunghezza. Resto immobile per lunghi secondi, mentre lui accompagna le spinte del mio capo in un movimento circolare che mi fa impazzire. Ho la cappella tra le mie labbra e spingo, sento il cazzo scorrere lento ma deciso dentro. Continuo nel mio morboso ditalino. Comincia a tremare, divarica le gambe, agevola l’ingoio. mi possiedo il cazzo sino in gola, succhio forte, la lingua picchietta furiosa sulla rossa cappella, due dita dentro la fica, e un altro intenso orgasmo mi scuote.
“SSSSSsssiiiiiiii….…….”
Godo senza ritegno, con il cazzo in bocca in un piacere illimitato e le dita che si dividono tra la fica e il clitoride.
Tende le sue mani, è un invito ad alzarmi. Il capo sul suo petto, lentamente struscia il suo bacino al mio. Spinge ed assaporo ogni centimetro di un cazzo bellissimo che accarezza ancora la fica.
Si voglio farmi scopare fa mio figlio, una pazza ecco cosa sono, al massimo piacere non governo più i miei pensieri. Accelero i movimenti, respiro forte con aneliti brevi ma frequenti, lo abbraccio forte per godere del morboso contatto. Offro il seno alla sua bocca, imperioso lo lecca, succhia i capezzoli, mi avvolge tra le sue forti braccia, geme con un respira intenso. Sto impazzendo di eccitazione bestiale, bramo nell’averlo dentro.
Mi impossesso dell’asta imperiosa la strofino su tutta la fica fradicia e, senza più controllo, la dirigo verso di me. Gli occhi chiusi, e un’espressione sconvolta dal piacere, mi abbandono a lui. La fica sì stringe attorno all’uccello duro, sento ogni centimetro possedermi. È grosso, è tutto dentro!
Comincio a muovermi, gemo, la fica rilascia abbondante i sensi del mio perverso piacere, un brivido percorre la schiena e continuo a gemere. Il corpo trema tutto, sono gemiti di piacere, è il gemere del peccato!
Sono diventata una nullità nelle sue mani. Non mi oppongo al suo girarmi di schiena. Naturale tendere le braccia alla fredda parete e, divarico le cosce, gli offro tutta me stessa.
È bello sentire la punta del cazzo scivolare morboso fra il solco dei glutei. È sublime, duro mentre lo strofina perverso tra le natiche.
Sono pronta a dargli il culo!
Ma lui è di nuovo dentro di me, ho l’intero cazzo dentro la fica, lo sento più lungo e più duro.
Sono sconvolta alla furia con la quale mi sbatte. Ad ogni colpo sento i pieni testicoli sbattermi su di un disponibile culo.
È tanto che non prendo un bel cazzo nel culo!
Come leggesse nei miei pensieri, frena la sua furia, e inizia a leccarmi, lentamente, sulla schiena, pian piano si inginocchia. Stavolta è più deciso il suo leccare la fenditura che unisce il culo alla fica.
Un assurdo desiderio mi sconvolge: Si lo voglio nel culo!
Si ferma, insiste, lecca perverso il buchino rosa del culo
“ OOOOHHHHH……Chico….”
MugoliI intensi accompagnano la sua lingua, allargo ancor di più le cosce, così riesce a leccarmi tutta, dal culo alla fica, e dalla fica al culo, sempre più velocemente. Alcuna vergogna si oppone alla mia eccitazione, la sua eccitazione è tutta nella veemenza della sua lingua.
Sono sconvolta, pronta di essere posseduta da dietro, ed ancor di più mi sconvolge che sia mio figlio a farlo. In piedi, di schiena, come una splendida troia che dona il suo corpo al giovane amante.
“Lecca ……. dai … così ….sssssiiiii…….”
La lingua scruta ogni centimetro della mia eccitazione, sento che sto per venire ancora.
Ogni mio pudore è sparito. Tornato in piedi, bagna la cappella dell’umore della fica e gioca lasciandola roteare sul piccolo buchetto. Gemo e scuoto il corpo. Le braccia ancora più tese pronte ad opporsi alle sue spinte. Le mani contratte, respiro a fatica mentre la punta del duro cazzo forza leggermente, lentamente mi penetra. Lo aiuto spingendo, sino a quando con un colpo deciso mi incula!
“Diooooo”
La bocca spalancata, occhi chiusi, sento il ventre ricolmo del suo uccello. Accelero le spinte e seguo il ritmo crescente delle sue. È un cazzo incredibile, è tutto dentro, le mie contrazioni lo esaltano al punto che ormai anche lui sta scoppiando dal piacere
“Mamma… che … troi……aaaaaa…” completamente rapito mentre io cadenzo i movimenti del culo avanti e indietro, su e giù accelerando e smorzando i movimenti, contraggo i muscoli al punto di percepire le sue possenti pulsazioni.
“Si, si, si…..mamma ancora …”
L’unica cosa che riesce a dire, sibillando.
“ Siiiiii….ssssssiiiii …SSSSSIIIIIIII….”
ripetuto più volte.
Sento la punta del suo uccello scrutarmi l’interno, completamente dentro, continuo a spingere decisa senza fermarmi, il respiro è forte, corto, ripetuti gemiti mi restano soffocati in gola.
Respiro a bocca aperta, forti vampate di calore mi assalgono. Resto ferma un attimo, solo un secondo, e poi riprendo a muovermi ritmica, avanti e indietro accompagnando il mio fare con gemiti cadenzati ripetuti che intensi salgono di intensità.
Inarco il busto per farlo entrare più a fondo, sento le palle sbattermi con forza sulle chiappe “HHHHOOOO……..DDDIIIIOOOO…….SSSSSIIIIIIII…..”
Sino a che con un urlo vengo di nuovo, scuotendo animalescamente tutto il corpo.
Continuo a muovermi perversa, stantuffo sul suo uccello morbosa, un brivido lungo la schiena mi stravolge, nel sentirmi d’un colpo solo sollevata con forza da due braccia vigorose e da un cazzo che nel culo spinge inesorabile dentro di me. Tremo di una eccitazione sconvolgente
“MAMMA STO ….. VENENDO…..…” Stringendo le sue mani sul mio il seno così forte che il dolore è lancinante.
Sta per godere del mio culo!
Veloce, mi volto, china davanti a lui pronta a prendermi in bocca il suo assurdo piacere.
So che è questo che vuole!
China mi scopo di bocca l’oggetto del mio blasfemo desiderio, la testa compie repentini movimenti su quel cazzo che ad ogni contatto pulsa sempre di più.
“MAMMA …………...SIIIIIII…”
Chico urla di piacere, le sue mani mi devastano il capo, le mie impazzano sul suo corpo.
Voglio portarlo al piacere!
Ho tutto il cazzo in bocca e la lingua che permea la grossa cappella. La sento distintamente gonfiarsi e un primo violento schizzo di sborra mi inonda la gola.
“Oooohhhh….”
Il suo è un gemito intenso, chissà da quanto tempo sognato!
Ad occhi chiusi sento decuplicato il calore assurdo che di sparge in bocca, la lingua si muove impazzita dal desiderio, raccoglie tutto quello che la sua eccitazione sta materializzando.
Meravigliosi schizzi forti ripetuti, caldi mi riempiono la bocca. Un attimo e si ritrae di un passo e, ancora schizzi sul viso, sui capelli, ed ancora in una bocca avida che lotta per non perdere neanche una goccia dell’eccitazione del mio ragazzo.
Lo guardo in tutta la sua eccitazione, i suoi occhi chiusi, il suo viso estasiato l’odore del suo seme mi stordisce. Ho sborra ancora in bocca, ingoio. Apre gli occhi, il suo sguardo è uno sguardo intenso, mentre la mano carezza il mio viso.
Un suo dito raccoglie un lineamento del suo caldo seme che lambisce le mie labbra. Lo accompagna alla bocca, immediata una famelica lingua se ne appropria. Spompino quel dito come la più volgare delle troie.
Ma lui è questo che vuole da me!
L’acqua continua inesorabile a bagnare i nostri corpi mentre i nostri respiri lentamente si acquietano, un bacio carico di incestuosa passione unisce le nostre bocche. Le sue carezze si sono addolcite mentre lo stringo forte a me, con il cazzo che non intende perdere potenza.
La mia domenica è solo all’inizio!
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