incesto
Io e mio figlio, il mio peccare…..
di geppettino2003
15.05.2023 |
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"Quella è l’età giusta per insegnarli come far godere una donna ”
Vittoria, al mio fianco, con sfacciata voluttà, si passa tra le labbra la punta della..."
46 anni, a 30 un figlio, ed un padre che, preoccupato delle proprie responsabilità connesse al mantenimento del frutto di una notte di travolgente passione, è vigliaccamente sparito lasciandomi sola a badare all’esigenze di un fanciullo da accudire.
Pur tra mille difficoltà insite in un gravoso compito, posso affermare di aver raggiunto ottimi risultati. Certo, molte le rinunce, per alcune della quali non sono pentita, ma altrettante sono state le conquiste che, come donna sola, sono riuscita ad ottenere. Una avviata attività commerciale è riuscita a darmi una buona agiatezza economica che, unita ad una sana educazione data al mio ragazzo, rappresentano, oggi, il positivo segno tangibile dei miei tanti sacrifici.
Non nego che la presenza di un uomo, che potesse confortarmi nei momenti di maggiore sconforto e, che oggi sappia farmi sentire ancora femmina, è l’unica rinuncia che mi è costata.
Considerandomi ancora una bella donna, l’essermi dovuta privare dei miei intimi piaceri è il sacrificio che più di ogni altro ha inciso sulla sfera del mio personale, ma il solo guardare il mio ragazzo mi ripaga, oggi, abbondantemente di ogni forzata rinuncia.
I miei anni non incidono sulla mia figura, una sana attività fisica mi permette di mantenere tonico il corpo, curo la mia persona con costanti visite dal parrucchiere e dall’estetista, sempre attenta all’alimentazione, così riesco ancora a non sfigurare, posso permettermi di indossare abiti attillati e sempre alla moda, che adoro, tanto che più molti mi identificano come la sorella maggiore del mio amato ragazzo.
Però!
È un bel po’ che allo specchio, sola con i miei più intimi pensieri, mi soffermo con una sempre più crescente sensazione di sconforto. Una quarta di seno ancora sodo si staglia su una di morbida 44, un culetto niente male, che i i miei sottilissimi perizoma sanno esaltare in tutta la sua accattivante forma, credo sia il massimo che una donna possa offrire al più focoso degli amanti e l’assenza di un uomo che ne possa gioire in ogni momento comincia ad incidere sulla sfera del mio personale. Non sono certo una puritana, più di una avventura ho avuto, ma solo, solito, sesso e nulla altro, questo svilisce completamente ogni rapporto che auspico all’inizio sempre più coinvolgente ed invece scopro, con cocente delusione, della paura della razza maschile a subentrare nel ruolo di padre.
Quindi solo una botta e via!
Mio figlio, oggi sedicenne, è cresciuto senza che me ne rendessi conto, e il vederlo sano, bello forte mi risarcisce delle cocenti continue delusioni.
È un po’ di tempo che ha fatto della riservatezza un suo stile di vita, passata l’età adolescenziale gradatamente sta diventando uomo e, come madre, non posso non percepire questa sua naturale evoluzione. Le prime macchie sulle lenzuola, il suo Mac perennemente acceso con forte il dubbio che a notte fonda scorrazzi su particolari siti hard, mi confermano di una esuberanza che sta gradatamente prendendo il sopravvento sulla pubertà. L’impostazione un po’ permissiva data al nostro rapporto familiare, ho voluto, infatti, crescere mio figlio senza alcun tabù, mi consente di mantenere l’abitudine di stare succintamente coperta in casa quando, indaffarata, mi dedico nelle faccende domestiche. Più di una volta il mio corpo è stato, da parte sua, oggetto di sani apprezzamenti, e di piacevoli, ed innocenti, complimenti. Mi piace coinvolgerlo in ogni cosa che faccio, anche nei miei personali acquisti, divertendoci a scegliere assieme i miei capi di abbigliamento, dai semplici vestiti alle intriganti lingerie, che se pur per me stessa, non ho mai smesso di acquistare, in questo convinta che il mio ruolo materno non possa, in alcun modo, ingenerare in lui alcun pensiero perverso. Devo riconoscere, fra l’altro, che il suo gusto qualche volta supera notevolmente quella che ritengo sia la mia più accentuata trasgressione, apprezzo i suoi consigli che denotano una incline propensione al buon gusto, sa come convincermi a far esaltare al massimo le mie accattivanti curve ed io, approfitto del suo parere specialmente quando mi preparo per le costanti uscite del primo venerdì di ogni mese. Stasera è il primo venerdì del mese.
Vittoria e Marina, mie coetanee, amiche con le quali condivido queste serate, sono già nel salone ad aspettarmi.
Loro single per consapevole scelta, sicuramente più libertine di quanto possa esserlo io, continuamente alla ricerca di esperienze nuove che colmino le loro notturne serate in intriganti notti. Più di una volta, sono riuscite a trascinarmi nelle loro scorribande erotiche alle quali piacevolmente ho partecipato. Solo sesso giusto per assopire la libido.
Poi, sola a casa, con lo sconforto del non sapere del mio domani.
In camera mia, finisco di esaltare il mio trucca per l’imminente piacevole, e mi auguro, trasgressiva notte, ascolto il loro chiacchiericcio con mio figlio che, con solo un boxer indosso, si pavoneggia difronte aelle due belle gnocche.
Marina si è proposta con un accattivante completo di morbida pelle nera. Gonna un po’ sopra il ginocchio, sul di un lato una zip dorata che, tirata quasi a mezza coscia, lascia apprezzare l’inizio del bordo scuro di preziose autoreggenti. Un corpetto esalta il bustino di pizzo traforato che a malapena contiene il procace seno.
Stasera è proprio in tiro!
Vittoria, meno sfacciata ma pur sempre provocante nel suo look. Un elasticizzato vestitino rosso all'apparenza castigato. Intero con un frivolo intreccio sul davanti che lascia apprezzare l’ampia, e profonda, scollatura che la rende incredibilmente sexy fasciando un corpo che merita di essere guardato, sapientemente esaltato su alti stivali di vernice rossa.
Ultimamente nel loro aspettarmi più di una attenzione hanno rivolto al mio ragazzo che, oggi, un po’ più sfrontato del solito si presta a subire le piacevoli moine delle due nelle tardone. Dalle battute, che riesco a percepire, mi rendo conto che i loro commenti sono indirizzati al mascolino pacco che traspare dal leggero indumento indossato dal mio ragazzo. L’ammirazione, mista all’interesse, mi è palese nelle due zoccole ascoltando risolini, ammiccamenti vari e, curiosa, seguo atteggiamenti provocanti che stimolano la, impertinente, reazione del mio ragazzo.
Al mio rientro in salone, l’istinto materno mi impone di intervenire. Duro è lo sguardo che indirizzo alle provocanti milf, mentre amorevole mi accosto al mio ragazzo. È palpabile Il suo imbarazzo, un cuscino tra le gambe cerca di nascondermi la sua vergogna, mentre le due gran puttane compiaciute sorridono maliziose.
Mi accorgo di aver calamitato la sua attenzione
“Mamma sei uno schianto!”
Sorrido al piacevole commento alla mia mise, non posso dargli torto!
Per la serata ho scelto un completo tailleur bianco, su alti tacchi di vernice nera. Il candore del bianco lascia intravedere il chiaro disegno del nostro ultimo perizoma acquistato, così esile che sembra sotto sia nuda. Sotto la stretta giacca solo una trasgressiva guêpière che a stento contiene il mio seno, niente camicia ed un lungo ciondolo di corallo invita lo sguardo a morire tra lo spacco di costrette mammelle.
Il suo alzarsi in piedi, per stringermi in un amorevole abbraccio rende tangibile una incontrollata erezione che si manifesta chiara, e palese. e che non può passare inosservata alle artefici che la hanno favorito. Nel loro sguardo chiaro un’espressione di compiacimento unita ad una interessata ammirazione.
Non reagisco alla sua innocente sua pacca sul sedere, e indossando un leggero spolverino, usciamo. Sembriamo tre provocanti milf pronte per possibili erotiche avventure!
In macchina è continuo Il loro apprezzamento sul mio figliolo e, per buona parte del tragitto, con sfacciata ilarità, commentano le doti del mio ragazzo.
La cosa inizialmente mi infastidisce ma, convinta che il tutto sia uno scherzo, sto piacevolmente al gioco accentuando le loro valutazioni evidenziando, con l’orgoglio di mamma, le maschie doti del mio bel figliolo.
Le riflessioni salgono di tono si concentrano sulla fortuna di avere in casa un così bel pistolone, e su quante belle mammine sarebbero pronte, e capaci, ad approfittarne per un particolare momento di sollazzo quando, e quanto, più lo desiderano, e quella è l’età giusta per piacevoli momenti.
Alle mie prime, ferme, rimostranze di irreprensibile mamma su considerazioni che sono da abiurare, sibillinamente Vittoria:
“Ma lo hai mai visto nudo in tutta la sua splendida figura, ha mai ammirato il bel arnese che nasconde in mezzo alle gambe, ti sei mai chiesto come scarica la sua esuberanza, oppure pensi che sia ancora solo un bel bambino?”
Mi rendo conto che gli iniziali pensieri stanno diventando argomento serio, il loro coinvolgimento sta per diventare carnale, e con sempre maggiore provocazione:
“Che dici Marina l’avessimo noi tale fortuna sapremmo come sfruttarla, sentire crescere quel duro pistolone in bocca ed assaporare tutta la giovane potenza. Quella è l’età giusta per insegnarli come far godere una donna ”
Vittoria, al mio fianco, con sfacciata voluttà, si passa tra le labbra la punta della lingua per rendermi tangibile il suo piacere, sfrontato e senza licenza.
Il mio fastidio sale di tono
“Dovete essere assatanate, state parlando di un ragazzino!” difendendo la mia privacy, e quella del mio bel ragazzo.
“Ma quale ragazzino! Ma veramente pensi che glielo abbiamo fatto venire duro solo noi stasera. Hai visto il bel cazzo che ostentava tra le gambe mentre ti abbracciava. Dai confessa non puoi non averlo notato. Quel bel cazzone duro ti stava cercando. Ti voleva!’
Tale ultima considerazione, così dura, e sfacciata, accentua definitivamente il mio fastidio: “Adesso basta ! È solo un ragazzino, forse un po’ più esuberante delle media ma, pur sempre un ragazzino! E poi è mio figlio!!”
“Non essere puritana! Non è la prima volta, né sarà l’ultima, di mamme che cedono davanti all’esuberanza dei propri figli.”
Neanche il tempo di reagire che
con sfrontata provocazione: “Chissà quante bella pugnette si sarà tirato guardandoti girare mezza nuda in casa.”
Cruda è l’ultima riflessione di Vittoria, parole che sono come un pugno nello stomaco e mi tagliano il respiro, ancora più violente è il suo continuare:
“Deve piacergli il tuo culo non è vero?”
Incalza Monica:
“Maliziosa è stata stasera quella sua pacca sul tuo nel culetto”.
Ribatte Vittoria che aggiunge
“È un bel po’ che non ti fai inchiappetare, vero?”
La guardo, nei suoi occhi brucia la lussuria. Risoluta rispondo
“Sono ancora vergine lì.”
Rendendomi subito conto di una risposta che non ha senso.
Ancora Marina, sempre più sfacciata:
“Tu nelle tue notti solitarie, non hai mai fantasticato, immaginato, sperato di farti scop… Dai ammettilo che ti manca un bel duro cazzo solo per te!”
“BASTA!!!“
Risoluta tronco sul nascere ogni altra possibile, spregiudicata, considerazione e una risata di gusto spezza ogni altra sconcia loro riflessione, stemperando così la cresciuta tensione.
La cena trascorre tranquilla ma, per quanto non si torni più sull’argomento, quelle valutazioni hanno comunque inciso sulla sfera del mio personale. Riflessioni che limitano il mio dopo cena.
Quella che poteva essere una serata all’insegna di una auspicata trasgressione e, chissà, anche di ricercato intimo appagamento, rovinata da sciocche riflessioni.
Poco più di un’ora al privè con uno spirito che non mi consente di accettare intriganti proposte.
Un taxi mi riporta a casa e durante il tragitto non riesco a non pensare a quelle considerazioni tanto assurde, quarto oscene.
Una domanda attanagliarmi: e se fosse vero che il mio atteggiamento, un po’ libertino in casa, possa ingenerare qualche morbosa fantasia in mio figlio. Sconvolta, e con una strana sensazione addosso a casa, ormai a tarda ora, è forte l’esigenza di fare una doccia come se le considerazioni fatte mi avessero lasciato addosso una sensazione di sporcizia.
Al buio passo davanti alla camera di Roberto che sta già dormendo, con il pc ancora acceso. Attimo per essere distolta dai intensi gemiti di piacere di una donna che in piedi, le mani tese sul tavolo di una cucina, la gonna sollevata si gode colpi secchi di un giovane marpione. Il nudo seno reagisce ritmico al crescere di una furiosa eccitazione. Lunghi secondi di coinvolgenti immagini e seguire il perentorio invito della lei a scaricare tutto il maschio piacere in una famelica bocca. L’espressione del viso denota lussuria mista a libidine.
Ho, lo definitiva, conferma dei piaceri notturni del mio bambino. Pochi secondi, rifiuto il seguito, e chiudo il sito, la luce dello schermo mi restituisce le nudità di mio figlio celate dal solo lembo del lenzuolo che, a mala pena, riesce a nasconde una sessualità ormai ben definita. I suoi sedici anni sono, veramente, tutti in uno splendido attributo che, inequivocabilmente, manifesta una erezione non indifferente. Mi soffermo ad ammirare tutto il suo corpo, le spalle ad arte disegnate, i muscoli delle braccia denotano una forza mascolina senza pari, un addome scolpito, le gambe forti e possenti, ed un uccello che mai avevo visto in tutta la sua maestosa eccitazione. Inevitabilmente comincio a chiedermi della sua attività sessuale, riecheggiano in testa le considerazioni delle due puttane
- Se ha già assaporato le gioie del sesso, o se si limita solo a menarselo in solitari piaceri. Scossa un pensiero mi violenta: e se veramente io lo stimolassi sessualmente, tanto da dedicare a me il suo godere.-
Assurdo!
Fortunatamente, continua nel suo dormire, mentre mi godo, con l’orgoglio di mamma, una paradisiaca visione. Attimi e non riesco a controllare i miei pensieri: - Certo avessi un uomo dotato come lui mi potrei veramente deliziare. -
Subito dopo vergognarmi di una fantasia sporca, scorretta, sbagliata, che mi impone di abbandonare immediatamente la sua stanza e ritirarmi nella mia, non senza aver coperto, con il lenzuolo, quella parte che mi vuole indebolire!
Un suo impercettibile gemere mi accompagna sotto la doccia. Confusa, la mente torna alla discussione di qualche ora prima, poi l’immagine di mio figlio con la sua sessualità dirompente, un cazzo gonfio della eccitazione del diventato uomo. Senza rendermene conto, priva del razionale, lentamente, mi abbandona, lascio le mani senza controllo accarezzare il seno. Tocchi delicati su morbide mammelle, mi accorgo che ho duri i capezzoli, il cervello mi pulsa forsennatamente, la lingua cerca smodatamente di inumidire labbra rinsecchite, lente le mani scivolano tra le gambe alla ricerca di un personale piacere, le dita giocano con i corti riccioli di una calda fica, uno sulle piccole labbra, sfiora il sensibile cappuccetto di un clitoride eccitato….
“Mmmmmhhhh”
Un attimo, ed è come stessi vivendo quella scena di piacere di quella donna china sul tavolo, e desiderare stasera godere come lei!
Pur non volendo gemo, lunghi respiri mi sono complici, mentre con sempre maggiore trasporto continuo i miei solitari tocchi….. “Oooooohhhhhh”
In poco sale la mia eccitazione e, a denti stretti, per non farmi sentire, vengo
”Aaaaaaahhhhhhgg mmmmmhh……..…..”
Le dita sempre più dentro la fica per accentuare il mio piacere e, con un alta voglia di cazzo, godo
“…….. SSSIIIIIIiiiiiiiii……….”
Lunghi minuti per lasciare scorrere abbondante acqua su di me. Mi vergogno di quanto fatto, ma la cosa che mi attanaglia e non sapere ricondurre a quanto discusso con le due troie o alle sensazioni che mi ha procurato il maschio corpo di mio figlio lì a poca distanza da me con il suo uccello richiamare la mia attenzione. Indosso l’accappatoio e, come fossi calamitata da immagini morbose, ritorno da lui che, fortunatamente, dorme profondamente.
È completamente nudo, il leggero lenzuolo ha abbandonato il suo corpo. Lo splendido cazzo è sempre teso in tutto la sua prorompente forza. Sembra ancora più tosto di quando l’ho lasciato solo con Morfeo.
Dovrei andare via ma invece, non so perché, mi accovaccio sul tappeto accanto al suo corpo come fossi attratta dalla visione che ai miei occhi si presenta. Il suo dormire mi permette di ammirare la sua figura di uomo e, contestualmente, prendere atto del mio essere donna sola.
“Mmmaa……mmm……aaaaaa……..” ancora un sommesso gemito alimenta foschi pensieri,
“…ssssiiii…..ora….” e mi accorgo, dai movimenti del bacino che, in preda ad una intensa eccitazione, è in procinto di una spontanea polluzione notturna
“mmmmhhhh ...…..”
Libero il cazzo sferza l’aria, a pochi centimetri dal mio viso pulsa frenetico
“Mmmmmhhhhmmmaaaaa….”
Seguo il corpo scuotersi ad un intenso fremito, i lineamenti del viso contriti, il respiro spezzarsi… SBORRA!
Le contrazioni pelviche sono seguite ritmicamente da schizzi ripetuti di un corposo seme che, abbondante, e potente, esce dal suo turgido cazzo. Intontita seguo la veemenza con la quale densi rivoli di piacere si spargono sul suo petto quasi a lambire il viso,
“SSsss…sss..iiii”…..
È una lunga sborrata.
Mi scuoto, mi impongo di andare via, il vederlo schizzare con tanto ardore accende quelle emozioni che una madre dovrebbe rifiutare, l’odore acre del suo piacere mi inebria, inibisce ogni mio più corretto comportamento, ed è il salire di un infido calore tra le gambe ad inibire ogni mia più giusta decisione!
Un attimo ed in un impeto che non controllo mi avvicino di più al suo corpo, come se quel superbo cazzo stesse cercando me.
Mi chiedo quale erotica fantasia lo abbia fatto godere così tanto!
Succube al salire di pensieri assurdi, senza alcun controllo, tendo lenta la mia mano, accarezzo, con trasporto, le gambe, un brivido mi scuote al primo contatto, risalgo lentamente, sfioro testicoli svuotati, le dita tra i peli del pube. Fremo!
Mi accorgo del salire di sensazioni sopite, sento salire il bisogno di un cazzo che mi possa possedere che mi sbatta selvaggiamente, che possa farmi sentire troia e mi porti a godere. È un attimo scoprirmi femmina in calore, vogliosa di un rapporto carnale, ed avere ora a portata di mano la potenza di un bellissimo cazzo cancella, volutamente, tutti i miei più giusti pensieri di mamma.
Incredula mi accorgo che voglio un cazzo!
La femmina prevale, priva del razionale tendo una mano verso il suo intimo. Solo un attimo la ragione ne richiama subito il movimento. La mia bocca vuole assaporare il suo caldo seme, mentre il mio essere mamma mi blocca. Ancora, il mio corpo vuole saggiare il piacere di quel cazzo, ma il cervello ne rifiuta l’opportunità. Lunghi secondi di una battaglia tra l’amorevole mamma, e la sconsiderata femmina. Non riesco a scacciare quel desiderio di essere sbattuta selvaggiamente, solo un magnifico cazzo può placare un bisogno che ora pervade tutto il mio corpo, e che non sono riuscita ad appagare nel mio solitario fare.
Prevale la troia che è in me!
Senza rendermene conto ho tra le mani il turgido cazzo ancora grondante di sperma, sconvolta ne saggio le dimensioni, ancora in brivido più intenso mi muore tra le gambe al suo, continuo, potente pulsare. Senza accorgermene, lentamente, mi ritrovo la punta del suo giovane cazzo sfiorare il mio viso.
Priva del razionale lascio a schiuse labbra di percorrere quei rivoli distribuiti sul possente torace, raccolgo quanto più posso di quel suo seme viscoso, la lingua avvia una spasmodica ricerca di quel caldo nettare.
Assaporo il suo piacere.
MA CHE STO FACENDO!
In testa martellano quelle parole:
- quante madri cedono davanti all’esuberanza dei propri figli …-
Cedo ad un incontrollabile bisogno di cazzo!
Ancora in dormiveglia, ascolto il naturale salire delle sue prime piacevoli reazioni e, liberata la troia che stasera prevale in me, trovo un assurdo coraggio. Avvolgo per intero la splendida verga con le mie carnose labbra, la stringo in bocca, gusto avidamente le corpose gocce ancora presenti, percepisco le sottili venature ancora palpitare.
Il suo forzato silenzio restituisce pianamente i miei gemiti di piacere.
La lingua insaziabile, percorre per intero la vena rigonfia che dà turgidezza al cazzo, poi rotea sul glande, senza alcun pudore mi gusto il morbosa piacere di mio figlio rendendomi conto che è ancora vergine e, con tale consapevolezza, copiosa resta sul pavimento tutta la mia lussuria. “….Mammmm…mmmma….sssiii....”
Dio! L’ho risvegliato dal suo sonno. Non ho il tempo per riflettere.
“….. Ti prego ….. non ti fermare…” resosi conto di quanto la puttana di sua madre sta facendo …….
“Si…dai …mamma finalmente ……” Solo un attimo di esitazione nell’ascoltare le sue parole e …. “Zitto!!!”
Imperiosa, non voglio sentire la sua voce, né guardarlo negli occhi, ho paura che le sue parole siano per me di impedimento. In assoluto silenzio, come avesse percepito la mia difficoltà, con una mano tra i capelli, accompagna la mia bocca sul suo uccello “…..uuuhhhhh…… ti prego… ohhhho…ssssssiiiiiiiii……….”
Come se uno schiaffo violento nel colpire il mio viso mi portasse ad una amara realtà. Le sue implorazioni sono sinonimo di una realtà che ho sempre rifiutato. So che la dovrò affrontare, ma non ora.
Non trovo il coraggio di guardarlo, negli occhi tanto è la vergogna, ma non ho nemmeno la forza di abbandonare il mio fare, la mia eccitazione è più forte di ogni più pudica resistenza, sono ormai succube della lussuria.
L’altra sua mano scorre sulla mia pelle, dalle spalle veloce sui fianchi, in un niente è tra intime labbra, le trova abbondantemente bagnate. Raccoglie i miei umori e, spudorato, li porta alla bocca, sfrontato ne apprezza il sapore.
Attimi per dissociare definitivamente il mio essere. Ora sono una troia, solo vogliosa di cazzo!
Riprendo il mio succhiare sorprendendomi della tenuta dell’esuberante cazzo, non ha perso neanche un po’ del suo vigore. Lo ingoio con avidità, lo spingo sino in gola, mentre cedo alle sue perverse carezze
“mmhhhh…ohhh…uhhhhhuuuu….”
Senza pudore spompino mio figlio, e lui mi sta portando all’inferno con le dita!
Il razionale mi ha, definitivamente, abbandonato e non intendo privarmi di nulla! Mi volto, incrocio il suo sguardo, nei suoi occhi chiara la supplica a non fermarmi.
Non ne ho l’intenzione!
Rapita dalla lussuria, gli offro tutta la prorompenza del mio seno, sdraiata sul suo corpo con tutto il mio, voglio sentire direttamente il calore della sua pelle, sosto ardentemente su quel corpo che mi restituisce intense emozioni. Lo accarezzo strusciando ogni lembo della mia pelle sul suo potente uccello
“…Uhhhh.. ooohh……mmmhhhh….. ssssiiiii….”
Il cazzo, tra il morbido seno, scivola fino a lambire la bocca, le sue mani ora stringono forte le mammelle, agevola il mio fare
“… Sssiiiiiii….. mam….mmmaaaa…. sei magnifica…”
Il suo corpo mi inebria, la sua forza inibisce ogni mia azione che non sia diretta a darmi piacere. Il suo gemere mi impone di fare di più. La sua verginità deve essere tutta mia, io glielo data, ed io intendo riprendermela prima che qualcun’altra possa privarmi di questo enorme piacere.
Con questo pensiero perverso mi privo del piacere di averlo in bocca, lenta mi sollevo, abbandono l’accappatoio ai miei piedi, e con esso, definitivamente, il mio essere. Voglio scoparmi, voglio godere del cazzo di mio figlio, lo voglio tutto dentro la fica, voglio ascoltare l’urlo di piacere mentre gli rubo la verginità.
Le gambe cingono i suoi fianchi, i suoi suoi occhi sono pervasi di eccitazione, senza più pudore, ne vergogna, sfacciata nella mia eccitazione
“….Fam…..mmiiiiii .. go….der…eeeee …… Fottimi …… dai …dai….. fotti… tua .. madre…..”
Abbandonando il corpo sulla sua potenza.
“Ssssiiiiii….”
Una ammissione piena di pura eccitazione, al primo morboso contatto della cappella tra le mie umide labbra. Lenta scivolo sul duro cazzo, mentre le sue mani sui miei fianchi governano il mio fare.
Mi è tutta dentro.
“Aaaaaaahhhhhhhiiii…..”
il suo grido di dolore misto a piacere si mischia ai miei gemiti di godimento confermandomi che la sua verginità, si è persa dentro di me.
Sono sconvolta da una sensazione di devastante piacere.
Attimi, e mi scopo, il suo ardore di giovane stallone sbatte con veemenza sul mio bacino, mugolo di piacere, le sue mani si spostano sul seno, lo stringe forte pizzicando capezzoli infuocati
“DIOOOoooo!”
Un grido che di dolore ha poco!
Diventa frenetico il suo scoparmi,
come morboso il mio cavalcarlo.
“Siiiiii, scopami!…fammi godere…..”
Scuoto il capo, non governo il corpo sbattere tra le sue gambe. Un primo immediato orgasmo mi sconvolge!
“OOOHHHHH….”
Dal ritmo velocizzato del suo respiro capisco che è pronto a godere ancora una volta, ma il mio bisogno di piacere mi impone di fermarlo.
Mi sdraio accanto a lui, gli offro un corpo da leccare. Immediata la sua lingua sul mio seno assapora tutta la lussuria che una calda pelle emana, in bocca i capezzoli, li morde e non per farmi male
“….. AAAhhhh… non ti……fermare…. cont……nua…. daiiiiiiii…”
Scende lentamente sul bacino, alterna sapiente le labbra alla lingua, nel gustare il mio corpo, le mani spaziano avide su ogni centimetro del mio corpo dai capezzoli, lente arrivano al clitoride, dove con la lingua inizia a scoparmi.
“SSSsssiiiiiiiiii…….. fammi sentire tr…….rooooiiiaa…..”
Le mani tra i suoi lunghi capelli governano i suoi movimenti
“MMMMmmmmhhhhh….”
Godo ancora, sbrodolo in bocca tutta la mia eccitazione.
Divarico le gambe, lo faccio in modo osceno, è chiaro il mio desiderio, voglio godere ancora di ogni centimetro di un cazzo che pretendo sia tutto mio
“SSSssssiiiiiiiiiii…….. daiiiiiiiii… scopami……..scopa ……… la puttana di tua madre…..”
nessun pudore, nessuna vergogna mi assalgono, mi sento una vera troia pronta a godere della potenza di mio figlio.
Furioso mi sbatte sino a quando di nuovo forti schizzi di sborra mi inondano, in estasi sento il calore pervadermi il corpo mentre anch’io in preda ad una lussuria incontenibile mischio il mio piacere al suo
“SSSSiiiiii…. godo……. ven….goooo ……. veniam…..mooiooiooo…. in….sie….meeeeeeeee ………” gustandomi l’assurdo piacere che le scariche dello sborra di mio figlio mi danno, sporcandomi abbondantemente il viso. Amorevolmente lo prendo in bocca e ne pulisco l’intera superficie un lavoro di lingua lento, lungo, attento, da esperta.
Sono delicate le sue dita sul mio viso, lo sguardo è tornato quello di affettuoso figlio, tenta di dire qualcosa, ma glielo impedisco. Ora non saprei cosa rispondergli!
La sua eccitazione saziata lo fa assopire, abbracciandomi si addormenta mentre fuori comincia ad albeggiare e la ragione, riprende il sopravvento sulla mia vergognosa libidine, mi restituisce adesso atroci dubbi di una madre snaturata, di una donna abbietta che ha approfittato del proprio figlio per soddisfare la propria voglie carnali, una mamma che solo per un assurdo desiderio non è riuscita a governare la propria lussuria.
Ed ora mi rimbomba in testa quel suo sussurrare - FINALMENTE -…
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