incesto
Mamma mi faresti una...cortesia
di geppettino2003
29.02.2012 |
107.461 |
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"E’ San Valentino anche per loro”
Un respiro profondo conclama la sua indecisione nello scegliere
“se devo essere sincero non lo so”
sorrido con un pizzico..."
VENERDI’ MATTINA“Tesoro… quanto tempo…. come stai… che piacere ho nel vederti… fatti vedere… stai veramente d’incanto…”
Sono da Giuliana, il suo negozio di lingerie è sicuramente tra i più forniti della città. La fantasia unita agli esclusivi capi esposti materializzano, nelle sue vetrine, il forte richiamo all’intrigo misto alla trasgressiva passione.
Giuliana è una mia cara amica, ed è stata, nel passato, artefice e complice dei particolari capi che hanno scaldato le mie notti. Dico nel passato poiché è già un anno che, purtroppo, sono venuti meno i miei momenti di intima provocazione.
Dopo oltre mezz’ora di affettuosi convenevoli, spiego il perché della mia visita. Mi sono prestata alla richiesta del mio ragazzo. “…desidera comprare qualcosina di piccante per il suo primo San Valentino e deve essere una piacevole sorpresa. Un qualcosa che sia originale ed accattivante e mi ha chiesto aiuto per fare la scelta più giusta.”
Mi rendo complice di un pensiero per una erotica notte. Scegliere io un completo di lingerie piuttosto esclusivo, per concretizzare la sua serata all’insegna di piccanti momenti di intimità.
“Ale ha avuto una bellissima idea… dopo tutto, siamo noi donne a sapere cosa più piace di più agli uomini. A noi piace essere sexy…”
“hai ragione, ma ho un problema, la sua lei ha quasi la mia età…" questa mia ammissione mi coinvolge direttamente, ma la riflessione non mi esime dal sorridere smaliziata.
“WOW!!! ma è favoloso…l’esuberante ragazzino con la donna matura… …”
“dai smettila… è già difficile per me…”
“allora per la fortunata ci vuole qualcosa di veramente particolare…mica possiamo far fare al nostro ragazzo una brutta figura…”
Con la professionalità che contraddistingue il suo lavoro si dedica pazientemente al mio attuale problema.
“…allora il bel mandrillo stasera intende festeggiare con una bella…. tardona…”
“già e quella potrebbe essere sua madre…”
“…che dici…caso mai è la sua educatrice. Sicuramente lo coccola, gli insegna particolari…segreti e lui la ripaga con l’unica cosa possibile per farla sentire ancora una bella femmina. Sono certa che ostenta il bel ragazzone… ti immagini l’invidia delle sue amiche…”
“ma lui ha solo vent’anni”
“…proprio per questo la devi considerare una fortuna, vuoi mettere l’esperienza di noi donne mature…. Se stanno insieme ci sarà una ragione”
“ma smettila!!!”
“dai lascia che si diverta!…”
Ale praticamente convive con una donna. Lei ha quasi 45 anni e lui è ancora un ragazzino. I suoi 20 anni non ne fanno ancora un uomo. I quattro soldi dell’eredità di suo padre spesi per un tenore di vita che, credo, non gli appartenga, ed il tutto trascurando l’università.
Lei è stata la docente del suo ultimo esame quello di… lingue… quello di sei mesi fa. E da allora che, grazie alla conoscenza della…lingua… gli ha offerto la possibilità di fare il tutor nel suo modulo alla facoltà di architettura. Lei la bella docente in cerca di esperienze, lui il giovane discente focoso ed esuberante. Lei una puledra selvaggia, e lui lo stallone che la doma!!!...”
Giuliana affabile comincia a mostrarmi gli ultimi più intriganti arrivi ma io, piuttosto impacciata, non riesco a concretizzare nulla di tangibile. Chissà se lei preferisce la delicata seta o l’intrigante pizzo. Con un particolare intimo non farebbe altro che arricchire le notti di…. sicura passione con il mio ragazzo. Mha! Il termine passione non mi sembra il più adatto!
Cresce ancora di più il mio imbarazzo. Lo chiamo “dimmi qualcosa almeno sul modello che vuoi regalare… mi devi aiutare se vuoi essere aiutato. Come è il suo corpo? Che seno ha?….e principalmente quanto vuoi spendere….”
“fai tu, sei libera di decidere. Bene o male ti assomiglia nel fisico, forse è un attimino più alta… Qualunque cosa scegli va bene mi fido del tuo gusto e non ho limiti di budget ”
Il - bene o male - non mi aiuta certo ma, anche se non è molto, mi concentro su due capi diversi: un corpetto in pizzo nero il cui sapore retrò mi affascina e che, provocante, si abbina ad una intrigante culottes piuttosto birichina. Non saprei dire se è più la trasparenza che la rende affascinante o il suo essere stuzzicante nel fasciare un bel fondoschiena. Ma è il completino rosso, che in atto ho tra le dita che ritengo, forse, più indicato per la serata. Il reggiseno a balconcino potrà rendere accattivante qualsiasi seno se saputo indossare, e poi il suo minuscolo perizoma mi sembra più indicato alla serata e a quella logica conclusione a cui Ale aspira.
Ma guarda tu cosa mi tocca fare!!!
“Io sceglierei questo” Giuliana sapientemente mi consiglia il completino visto il tono della serata e la principale attrice della stessa. “La culottes ed il corpetto, invece, la vedrei meglio a te! È semplicemente superba, meravigliosa, ti starebbe da incanto…tu sai come essere provocante…”
“non scherzare, io il mio tempo l’ho fatto”
“chissà se trovassi anche tu un bel maschietto….immagini la tua esperienza che si coniuga con l’esuberanza di un ragazzino di primo pelo… ”
Arrossisco!
“MA CHE DICI?”
Il tono di Giuliana sembra più un invito a risvegliare le mie più particolari emozioni. Ne ho indossati di capi particolari nei miei anni migliori, per quelle mie occasioni speciali ma ora non è il momento di ricordi. Ma adesso è la contentezza di mio figlio che mi interessa.
“Ho passato quasi un ora al negozio, la tua indecisione mi ha costretto a prendere questi due modelli ma devi decidere entro l’ora di riapertura del negozio. Giuliana mi ha pregato di restituire il modello che non scegli. E’ San Valentino anche per loro”
Un respiro profondo conclama la sua indecisione nello scegliere
“se devo essere sincero non lo so”
sorrido con un pizzico di malizia stringendo tra le dita i due provocanti capi. Non sa decidere, ne sulla taglia ne sulla forma di quel seno che dovrebbe conoscere, e pure, bene. Seguo i suoi occhi guardare con innocenza il mio corpo, cerca di individuare quel qualcosa che possa aiutarlo a rendere concreta la sua scelta.
“non so decidermi… mamma tu hai fatto una ottima scelta, quasi quasi li prenderei tutti e due ”
“ma sei matto, hai idea quanto costano e poi che figura faresti presentandoti con un regalo praticamente doppio. Guarda…”
appoggio sul mio petto l’accattivante disegno del corpetto in pizzo
“…questo …indossato con una camicetta un po’ trasparente sa fare il suo intrigante effetto. Lo trovo più indicato per una …signora…che vuole sedurre con classe ed eleganza ”
“si ma anche quello rosso non mi dispiace”
Il taglio del balconcino è completamente diverso “questo indossato su qualcosa di delicatamente scollato sà esaltare l’attraente solco di un bel seno. Lo trovo un po’ spinto ma dipende dal tono che vuoi dare alla serata. Qui c’è provocazione e trasgressione”
“mamma aiutami, hai lo stesso corpo di Linda… perché non li misuri tu così posso decidere,”
“Ma sei impazzito!!!”
“dai che ti costa……”
Arrossisco alla sua sfacciataggine
“Per favore” quasi bisbigliando, “sono entrambi molto sexy e poi i tuoi consigli saranno sicuramente preziosi”
Qualche secondo ed implicitamente con il capo approvo la sfrontata proposta dirigendomi verso la mia camera.
Cerco una camicetta in delicata seta, una di quelle dei miei tempi migliori. Torno indietro con il pensiero quando anch’io sapevo giocare sull’intrigo delle particolari trasparenza. Ma quelli erano altri tempi, ormai lontani. Civettuola prendo atto che il delicato tulle nero del corpetto sa dare al mio seno un provocante gioco di trasparenze ancor più accentuato dalla prorompenza di mammelle che ancora stanno su come ai miei tempi migliori. Dio come sto ancora bene. Ha ragione Giuliana, sarei capace anch’io di suscitare onirici, e particolari, emozioni in più di qualche coetaneo del mio bambino.
Sorridendo torno da lui
I nostri occhi si incrociano ma solo per un attimo. Li vedo, infatti, indirizzarsi verso quella parte del mio corpo che richiama di più il suo interesse.
“è bellissimo!!!”
Per l’espressione altamente compiaciuta non giurerei se il - bellissimo - è rivolto al suo regalo o al mio seno esaltato dal tulle.
"ti puoi girare un pò?" lo chiede quasi sussurrando.
Intende comparare il mio corpo con quello della sua amante?
Non so perché lo faccio ma mi metto di profilo lasciandogli apprezzare il disegno di un seno che si gonfia accompagnando un profondo respiro. Sento i miei capezzoli spingere naturalmente contro il prezioso tessuto.
“mamma……dai...adesso…dai prova l’altro…”
Quasi rauca è la sua voce!
Un po’ euforica mi ritiro in camera, con il rossore che dal viso, lentamente, comincia a diffondersi in maniera innaturale sul resto del corpo.
Ho sempre avuto particolare predilezione per i modelli a balconcino, e poi questo, di un bel rosso acceso, è particolarmente intrigate. Le coppe leggermente aperte su una preziosa allacciatura sul davanti, mi induce a cercare quella giacca in pelle nera delicatamente scollata. La indosso così da lasciare intravedere quel tanto che, nel materializzare il sapiente gioco del vedo non vedo, è da incentivo al libero viaggiare della fantasia esaltata dall’attraente incrocio di un procace seno. Poi il contrasto tra il rosso della finissima lingerie con il nero della giacca da un maggiore sapore a quell’intrigante gioco che è la seduzione!
Il delicato tessuto rende sublime il disegno del mio sensuale seno. Ho quarantanove anni e, volendo, saprei ancora difendermi. Forse esagero!
Rifletto su come non sia giusto, da parte mia offrirgli in visione il mio seno ma la mia innocente disponibilità potrebbe aiutarlo lo faccio, quindi, come unica soluzione all’opportunità di fare la sua scelta attraverso la innocente visione di parte del mio corpo. Il mio seno particolarmente agghindato potrebbe essere quell’aiuto che cerca.
“questo è ancora più bello”
Lo seguo sorridendo incentivandolo nella scelta offrendogli, con naturalezza, il mio corpo per la sua intrigante scelta.
“mamma questo è più proprio adatto a te perché non lo prendi tu”
“se devo essere sincera, mi piacerebbe ma a chi devo poi mostrarlo?”
Confesso quel mio de ja vou dei tempi andati.
”lunedì torni in ufficio no!”
“e ti sembra quello il posto giusto!...”
Balbetta rendendosi conto della gaffe!
“cosa mi consigli desidero sorprenderla con un tocco di classe”
“per il regalo o per il dopo”
“per l’uno e per… l’altro….”
Sornione nella sua risposta
“il nero è sicuramente più sensuale ma vuoi mettere l’intrigo che scatena il rosso”
“in effetti hai ragione, ma adesso e la taglia che mi lascia un po’ perplesso”
“Il segreto è una taglia più piccola così il seno si valorizza in un bel decolletè e il gioco della seduzione è fatto, basta stringere un attimino la fascia e il seno tende a gonfiarsi”
"basta così poco?"
Lo seguo guardare interessato il mio plastico seno aumentare di volume al ritmo di naturali respiri.
“’è un piccolo segreto di noi donne diciamo … esperte”
“sono ancora indeciso il nero è un pezzo forte ma quello rosso, come dire, mi intriga forse vedendo tutto insieme…mamma perch…..”
“Ehi ragazzo! adesso non esagerare quello è un qualcosa che puoi apprezzare solo con lei”
Avrei dovuto immaginarlo, purtroppo adesso è tardi. Un po’ preoccupata per una sua eventuale, e possibilissima, maliziosa richiesta di provare anche il resto.
Lo lascio quindi solo fantasticare sulla intrigante serata che lo aspetta, sfilando il provocante capo dalla giacca, ricordandogli che Giuliana aspetta la restituzione dei capi. “Mentre esci passa e definisci l’acquisto… e poi come intendi farglielo avere perché lo indossi stasera?”
“non so ancora non ci ho pensato”
“..bhe un bel biglietto da inviare unitamente ad un ramoscello di orchidee ed un tuo pensiero… magari potresti scrivere - Perché un sogno diventi realtà. Per una notte dove l’emozione si fonda con la passione -”
“si una bella idea ma direi - dove la trasgressione diventa passione - …che te ne pare?”
Rido. Mai mi sarei aspettato che fossi io a dare consigli ad uno sbarbatello su come conquistare il cuore, e non solo quello, di una bella signora.
Un saluto veloce, con un suo forte abbraccio pieno di un sentito ringraziamento. Ale è proprio un bel ragazzo.
Torno in camera per riassumere le vesti a me, oggi, più congeniali quelli di una piacente signora purtroppo vedova!
La giacca scivolando lungo le mie braccia, lascia riflesso allo specchio il provocante rigonfiamento dei miei capezzoli. Li sento così gonfi quasi da farmi male. Il rossore del mio viso è adesso palese. Meno male che non se ne è accorto.
VENERDI SERA
Quasi l’ora di cena, Ale è già pronto nel suo bel vestito casual. Una giacca in cammello su immancabili jeans e una camicia stretta tale da osannare un fisico statuario. È pronto per la sua serata!
Un’altra serata sola in casa, con i ricordi che accompagnano la solitudine di ore che, giorno dopo giorno, diventano sempre più lunghe.
Con un forte magone ceno. Un po’ di tv con il pensiero alla cena del mio bambino, sicuramente, al profumo di fragranze rilasciate da candele che rendono l’ambiente soft ed intrigante.
Un fugace pensiero alle mie cene, o per meglio dire ai miei peccaminosi dopo cena, specialmente quelli piccanti dei miei San Valentino.
In tv niente che mi interessi, ma non ho ancora sonno.
Quasi mezzanotte, a quest’ora saranno già in discoteca.
Ho passato bellissimi anni anch’io in discoteca. Ma questi sono ormai solo dei ricordi.
È dura cominciare a vivere di ricordi quando le speranze lentamente si assottigliano.
Però che donna dovrebbe vergognarsi lui è ancora un ragazzo, lei dovrebbe indirizzare i suoi calori verso qualche interessante professore, e poi con la sua spigliatezza potrebbe circuire sicuramente qualche bel riccone e vivere di rendita.
Ale, invece, potrebbe più correttamente divertirsi con la figlia, Jenna 20 anni è una gran bella figliola, esuberante al punto giusto. Somiglia a sua madre, un tipino niente male che nasconde nel suo bel visino la stessa espressione licenziosa della madre.
Forse sto esagerando! Confesso mi mancano gli abbracci del mio ragazzo. Le sue coccole quei suoi vezzeggiamenti, le sue amorevoli carezze. La sua presenza in casa mi ha aiutato a superare il grande sconforto che la solitudine mi provocava. Quella solitudine che poteva essere preludio alla depressione.
Spengo la tv, è già passata la mezzanotte, la stanchezza possiede il mio corpo, ma stento a prendere sonno. I miei pensieri sono per la loro serata, chissà come si sta evolvendo, saranno già a casa. Non credo è ancora presto! Chi farà la prima avances?
Il più delle volte dorme da lai e lo rivedo il giorno dopo. Deve essere veramente una amante caldissima se riesce ad avere il sopravvento sulle più idonee scelte del ragazzo. Credo abbia ragione Giuliana lui ventenne ostenta una amante particolarmente bella e lei osanna così il suo spirito libertino e lussurioso.
Questi pensieri che mi tengono sveglia contro ogni mia forte volontà.
Lui starà già gioendo del suo provocante regalo. Quale avrà scelto. Il corpetto con tutti quei gancetti da slacciare molto lentamente per godere di eccitanti visioni con la frivola culottina, oppure il perizoma rosso e adesso starà gioendo del colore del peccato con quell’intrigante filino, così sottile che starà certamente esaltando un bel fondoschiena.
Dio come sarebbe stato bene anche a me!
Con questo dilemma mi assopisco al pensiero del mio ultimo San Valentino e come sia stata fortemente trasgressivo quel mio dopo cena! Una notte lunghissima nel suo lento trascorrere. Ma è acqua passata!
SABATO MATTINA
Oltre le sette del mattino quando lo sento rientrare. Il sole sta già riscaldando l’aria di questa fredda giornata di febbraio. Mentre sorseggio il mio secondo caffè lo sento privarsi degli indumenti e buttarsi sul letto.
Neanche cinque minuti e già dorme. Distribuiti tra la poltrona ed il pavimento i suoi vestiti. Rassetto alla meno peggio, quando tornerò dal parrucchiere sistemerò tutto, adesso raccolgo quanto è a terra. Uno sguardo al suo corpo, con un pensiero la sua deve essere stata una notte lunghissima.
In camera sul mio letto una busta di Giuliana. Ma allora il suo regalo e la sua serata. Ma se è tornato così tardi, che avrà fatto! Chissà cosa è successo? Lo apro un biglietto rosso - Un inno alla vita perché la femmina prevalga sulla donna e ti aiuti a rifiorire. Non è per gli altri ma solo per te stessa! - confuso tra i petali di vellutate rose rosse tra le dita percepisco il delicato tessuto di quel completino rosso che ieri ho misurato per lui.
Divertita, lo stringo tra le dita, c’è anche un frivolo reggicalze in pizzo nero abbinato a velatissime calze di seta come chicca ad un pensiero che, per quanto lecito, travalica in questo momento i limiti della decenza. Rido allora doveva proprio starmi bene! E deve anche aver percepito la mia voglia di indossarlo. Che carino!
È lento il tempo nel suo trascorrere dal parrucchiere. Tempo che mi offre l’opportunità di alcune considerazioni! Quindi ha comprato alla signora il corpetto e la culottina nera! La immagino quella là, fasciata nel bustino di seta nera che, lasciva, si offre al mio ragazzo in tutto il suo essere provocante!
Ma la colpa è anche mia! Il mio buon gusto avrà materializzato quella trasgressione, figlia di un intimo rapporto di coppia, che si è sicuramente concretizzata tra calde lenzuola. La sua serata, sarà stata, sicuramente, all’insegna di un sesso sfrenato che di passione, immagino, abbia avuto ben poco. Una riflessione è d’obbligo. Come cambiano i tempi. Quello che per me era una invalicabile trasgressione oggi è diventato assolutamente naturale.
Torno che è quasi l’ora di pranzo, lui si è appena svegliato, ma si crogiola a letto parlando al suo telefonino “…. eri bellissima ….ma tua figlia proprio stamattina doveva farti la sorpresa… ha rotto proprio le uova nel paniere e… adesso che faccio in questi due giorni da solo…”
No! Non ci posso credere. Il suo sforzo non ha sortito gli effetti sperati.
“…ho voglia ancora di te…stavo guardando le nostre foto di ieri sera lo sai che quando ti sono accanto mi fai impazzire” Che romanticismo!
Il rispetto alla sua privacy mi impone di andare via e ritirarmi in camera mia. Dieci minuti per cambiarmi e rifare il talamo di solitarie notti, e ripasso dalla sua camera. Ho in mano il suo pensiero. Intendo ringraziarlo ma anche chiedergli come gli sia venuta questa piacevole idea.
“…no sono ancora a letto, si sono solo mamma sarà ancora dal parrucchiere… lunedì finalmente torna in ufficio… deve pur farsi una ragione. Andare in ufficio sarà sicuramente positivo…torna a vivere…” In effetti quest’anno è stato piuttosto duro. Rivedere i colleghi non può che farmi bene.
“Dimmi tu dove sei?..ma non potevi chiamarmi sarei venuto a darti una mano… e non solo quella… la nostra scrivania avrebbe accolto ancora una volta i nostri caldi corpi…”
Ma che dice?
“…mi è venuto duro… che porca che sei quando me lo succhi…sai mi sto toccando… ”
Ammutolisco!
Quell’aggeggio nell’orecchio gli consente di chiacchierare con le mani libere. Alterna pause di silenzio alle sue confessioni. Il tono della sua voce si fa caldo e sussurrato … “si toccati anche tu, brava…..” accidenti …..non riesco a credere ….. si stanno eccitando parlando al telefono.
Una mano sotto il lenzuolo si muove molto lentamente. Lo sento ansimare... ha il suo coso stretto in una mano, le gambe ripiegate, ma che fa… comincia a smanett…..
NO! NON È POSSIBILE!
“hai….i capezzoli gonfi?….uuhhmm…sono duri……mmmhh.…..”nel suo parlare è intensa l’eccitatazione “…si…..accarezzati il seno …….dio come sono duro… ooohh … mmuuhhhmm…adesso stringi i capezzoli…li hai grossi come ieri sera…” MA COME PARLA! La sua voce mista a gemiti profondi è intrisa di fortissima libidine. “è bello il mio regalo, stavi veramente bene, sei proprio una gran bella fica…dai adesso….leccati i capezzoli dai…. toccati….” CHE VOLGARITÀ!!! Ma come fa quella donna a prestarsi a queste provocazioni.
“…lo stai facendo? ssssiiii…..ooohhh…..sei eccitata…anche tu! Oooohhhh…ssssiiiii …hhhhmm….”
Lascio cadere in terra la busta di Giuliana e porto entrambe le mani sul viso a contenere la mia sorpresa. E’ veramente rapito da quanto sta facendo. Quella donna…una mamma di famiglia non può permettersi certe licenze…. Che potevo aspettarmi da una donna vogliosa solo di sesso. Ha steso le gambe. Il lenzuolo non maschera l’intimo suo muscolo in una tensione che materializza una enorme corposità “….ti è piaciuto….. il mio bel cazzo….eri tutta bagnata…….si sono eccitatissimo…… mmmuuuhh … ho ancora voglia di te ohhhh….… ho voglia di godere… non c’e la faccio più…. Sapessi come è duro il mio uccello, duro come piace a te… ho voglia di scoparti …ora…”
Senza alcun più ritegno si priva del lenzuolo stringendo tra le dita un qualcosa di veramente grande. Con l’eccitazione alle stelle, e con gemiti profondi ed intensi, raccoglie un po’ di saliva con un fare sfacciato, la sparge sulla rossa cappella e sul grosso muscolo nel chiaro intento di agevolare la sua sconvolgente masturbazione
È TUTTO COSÌ OSCENO!
“….sto…..per godere…..oooohhh!…….mmmhhhh!….” non ha più limiti “…..oooohhhh…..ssssssiiiii mi senti …..ooooohhhhhh è bellisss….mmoooo….” Il suo corpo è tutta una vibrazione, le sue mani sono in continuo frenetico movimento “vieni anche tu….continua a toccarti godi anche tu…. aaahhhh… …mmmhhhhh……sssssiiii……” gemiti forti, intensi, profondi “…oooohhhhmm……come sei porca… ….ooohhhhm…si toccati anche tu………non ti fermare……..sei bagnata? Ho voglia….del tuo culo……te lo voglio mettere……tutto dentro……..siiiiiiii…… ieri sera mi hai fatto impazzire…..…”
NO! NON CI POSSO CREDERE!!!!.....
“…lo…..voglio……ancora…..voglio farti sentire come è……duro……il mio cazzoooo…. ooohhh…….”
Le sue mani sul teso uccello quasi lo flagellano “……ssssssiii sto venendo…sto venendo… …oohh… …ssiiii……..sei la mia troia……ooooommmhh……” aumenta la velocità dei colpi e, all’apice dell’eccitazione “…….uuuumhhh…vengo……siiiiiii…….ho voglia di leccarti tutta, sporcarti, schizzarti tutta di sborra mentre mi lecchi…..oohhhhggg…con la lingua…ooouuuhhhm… …..ohhhhmm…”
MA CHE SCHIFO!
“…vuoi il mio cazzo……lo vuoi nella fica……nella bocca……nel culo……daiii ora…. ssiiii non ce la faccio più sto venendo….ssssssssiiiiiii……. e bellissimo….. adesso voglio sentire che godi anche tu ...”
ANCHE QUELLA PORCONA STA GODENDO AL TELEFONO.
“…… si così….brava ……...” ha perso il controllo della ragione, con il coso in mano, grosso e turgido, schizza su se stesso la sua eccitazione “…si….sei la mia puttana……oooohhh… ….mmmmhhhhhu… ..ssssiiii…ora…….dai forza…continua…godi…..con…...me…..dai…….siiii…….innn…nsieme…..si…” Non riesco a subire inerme il forte disagio che il suo fare mi procura, e in un inutile tentativo di porre un freno ad una situazione che è diventata incontrollabile
“MA CHE STAI FECENDO???!!!”
“vengoooooo……..ora…….dai…….ooohhhhh…………..sssssssiiiiiiiiiii.………..mmhhhhhuu………è… ………bellissimo……. sei venuta anche tu? ….. sei venuta con me” La mano stringe, ancora, con forza il teso muscolo alla base, sembra voler contenere il suo piacere. Il viso contrito, gli occhi chiusi, le labbra strette tra i denti contengono una eccitazione bestiale. Un primo schizzo impetuoso, un secondo ancora più potente. Veemente schizza quantità di piacere sul suo petto che si sporca del suo seme.
“MAMMA!!!!!!… …” il suo piacere è interrotto dalla mia presenza, ed inutili sono i suoi tentativi di mascherarmi l’insana libidine che lo ha coinvolto………
“SMETTETELA!!!”
D’impeto corre in bagno. Il suo telefonino per terra. Turbata non so cosa fare. Attimi lunghissimi dove la rabbia cresce in me. Giro in camera sua senza un preciso perché. Raccolgo il suo telefonino. Ancora una sua foto sul display. È innata la mia curiosità!
La sua amante in pose sensuali con indosso quel corpetto. L’espressione languida di una donna consapevole di ciò che vivrà fra pochi momenti. Vado avanti, il fondoschiena fasciato dalla seta della culottes. L’espressione che diventa provocante, sorride del bel maschietto mentre china è ripresa nel momento che si appresta di gioire di bocca del provocante muscolo del mio ragazzo! Che donnaccia!!
In cucina sono frastornata. Quello che Ale ha fatto non riesco a giustificarlo. Che porci si sono masturbati parlando al telefono. Lunghi minuti nei quali non so spiegarmi come si possa fare sesso al telefono. La bella professoressa è proprio una donna affamata di sesso, ecco cosa fa impazzire il mio ragazzo. Ma anche lui con il suo sfacciato fare deve stimolare particolari fantasie.
Mi raggiunge. Il suo viso innocente cozza con il suo essere davvero un porco.
“SEI UN MAIALE, E ANCHE QUELLA LA NON È DA MENO…”
Furiosa lo assalgo
“non pesavo fossi in casa… era solo un gioco”
“e tu quelle porcherie le chiami gioco!”
“Mamma dai te l’ho già detto è stato solo un gioco”
“Si è giocando ti sei toccato parlando al telefono con quella donnaccia, sei un maiale….Pure le foto!”
“LE HAI VISTE??? Dai non fare così…e che Jenna ha voluto fare una sorpresa alla madre e stamattina sono dovuto andare via…io avevo altri programmi…” Impacciato trenta di giustificarsi mentre tra le mani stringe il suo regalo“…ti è piaciuto il mio regalo?” cambia discorso nel vano tentativo di tacitare ogni mio ulteriore commento “Lunedì torni in ufficio …e... ieri stavi veramente bene….”
“e cosa ne dovrei fare, indossarlo e girare per casa mentre sfaccendo…e magari….no è meglio lasciar perdere!”
“mamma… perché non devi stare bene con te stessa…. mi era sembrato che ti piacesse …mica puoi vivere di soli ricordi!!!...dai un po’ di colore e un friccico di trasgressione ti aiuterà a stare meglio…”
Nessuna soddisfazione. Fredda lo ringrazio “ora pranziamo che già è tardi”
SABATO POMERIGGIO
Passo l’intero pomeriggio a togliere dall’armadio tutti quei tetri indumenti che per un anno mi hanno ricordato quanto il destino sia stato ingiusto con me. È strano come il nero riesca ad essere sensuale se ben abbinato in un corpo disponibile, ma diventa allo stesso tempo, soffocante se il destino te lo impone.
Ed ora è il momento di restituire un po’ colore alla mia vita riappropriandomi di quei contrasti solari che impreziosivano la mia figura e che, adesso, mi aiuteranno a dimenticare. Comincio a conservare il lugubre colore e, senza esagerare, scelgo per le prime settimane colori dai toni caldi e sobri.
Ale in camera ha trascorso il pomeriggio tra un testo universitario ed il telefonino. Avrà materializzato ancora le sue sporche fantasie?
Una rinfrescante doccia e con l’accappatoio indosso guardo sparsi sul letto i petali delle sue rose confusi con il rosso fuoco della sua lingerie. Un attimo, per quanto fugace, ma non riesco a scacciare dalla mia mentre la scena mattiniera di Ale. Un brivido, intenso, contro ogni mio volere, mi scuote!
Lascio, lentamente, scivolare l’accappatoio ai miei piedi e ho già il suo balconcino tra le dita. Sorrido quando lo appoggio sul petto. Chiudo gli occhi al riflesso della mia figura.
Il corpo di una quasi cinquantenne, pur appesantito da oltre un anno di forzata astinenza, ancora merita di essere apprezzato. Il tempo trascorso lo ha solo ammorbidito, senza privarlo, del suo accattivante richiamo.
Indosso l’intrigante capo e ritorno indietro nel tempo quando mi pavoneggiavo allo specchio, consapevole di poter soddisfare il mio uomo con la prorompenza del mio seno. Amavo con il piacere di essere amata! Devo essere sincera ho apprezzato il suo pensierino ma, visto il particolare momento, non mi è parso opportuno rendere palese il mio compiacimento. Certo mi vedesse adesso!...…
Con il perizoma il mio bel culetto si esalta in tutto il suo provocante disegno. Devo riconoscere che il completino è particolarmente stuzzicante. Il tessuto è veramente delicato nel suo essere sfacciatamente succinto. Ma anche il balconcino non scherza. Esalta capezzoli che, spudorati, fanno capolino dallo stesso.
Ho sempre saputo materializzare quella intrigante trasgressione madre di notti insonni. Ammiccante ho indossato abitini particolarmente attillati, ho curato costantemente la mia figura, e lo specchio, ingrato, adesso, mi restituisce la solitudine di momenti che sento ancora di voler vivere.
Sembro proprio quella donna sensuale che tanto piaceva al mio uomo. Ricordo come mi impegnavo a risvegliare i suoi sensi, non solo per lui ma anche per soddisfare l’incessante mia voglia di passione.
L’assenza dell’uomo con cui ne possa gioire adesso mi deprime enormemente! È forte il mio bisogno di amare!
Il suo bussare è un tutt’uno con il suo essere veloce alle mie spalle mentre, con una gamba sul letto, sistemo il capriccioso reggicalze, accarezzando la delicata seta che fascia, impreziosendole, le mie cosce. “Lo avevo immaginato che sarebbe stato meglio a te. Mamma sei una favola!”
D’impeto un braccio repentino maschera il seno, la mano veloce scivola sul pube ma nulla posso fare per oppormi allo specchio che, alle mie spalle, tradisce la mia vergogna riflettendo conturbanti natiche arricchite dal rosso filino.
Si avvicina ridendo dandomi un bacio in fronte “mamma sei bellissima….!” Il suo sguardo è particolarmente intenso “…stai veramente d’incanto.” La cosa mi imbarazza mentre seguo i suoi occhi perdersi sul profondo solco di un seno reso particolarmente provocate dal mio essere stata sfrontata nello stringere oltre il lecito i ganci di chiusura. Nella sua espressione la piena conferma delle mie solitarie riflessioni. - Ancora tiro! - Il cuore mi batte forte nel petto!
Per lunghi secondi ammira il mio nudo corpo arricchito da un capo delicato e tentatore e che l’intrigante reggicalze, e le delicate calze, magnificano in modo accattivante “…fatti guardare…. .
…dai girati… come stai bene…”
Tende le mani per raccogliere le mie invitandomi a sfilare per lui. I suoi occhi circuiscono il mio corpo, mentre, spinto dalla sua forza, piroetto, senza volerlo, davanti allo specchio.
Solo per un attimo la parte ruffiana che è in me lo asseconda. Poi stringendomi a se immediate le sue mani sono sul mio viso, dolci carezze. Lentamente le sue labbra sfiorano il mio collo. Contemporaneamente delicate dita seguono il plastico disegno del mio seno. “sei meravigliosa….” Un fremito mi sconvolge, mentre sui fianchi percepisco superficiali tocchi.
Poi, in un impeto di sana, e razionale, reazione, è immediato il raccogliere lo scamiciato sul letto e privarlo di una visione che credo, ritenga, paradisiaca.
Un bacio in fronte e un sorriso sornione accompagnano un ultimo suo sguardo, sicuramente il più intrigante. “mamma sei veramente affascinante…!…” “…ehi… ehi… non esagerare…..”“…la tua è una bellezza intrigante…veramente sex…….. non c’è paragone… con Linda.”“…ma come ti permetti a paragonarmi a quella…donnaccia...” “…no! tu sei molto più …eccit…””“… ehi! ti ricordo che sono tua madre non la donna che ti porti a letto……e…che fotografi per il tuo solitario piacere…..!!!!””
Stizzita reagisco! Una reazione un po’ troppo dura. Forse dettata dall’atroce dubbio se il suo voleva essere un complimento o, invece, il particolare compiacimento alla donna con indosso il suo accattivante pensiero!
Turbata, e ancora arrabbiata, in cucina sono indaffarata per la nostra cena. Rifletto. Chissà cosa avrà potuto pensare di sua madre... una riflessione che lentamente si affievolisce. Beh! Che ci fa, ha solo scoperto una mia stravaganza… In fondo perché vergognarmi, ha apprezzato il mio essere femmina e poi sarà stato contento del suo regalo nel vedermi agghindata per come desiderava. Quel bel rosso acceso ha saputo rendermi, sia pure per poco, ancora piuttosto sensuale… anche se solo per me!
Però perché paragonarmi a quella la? La cosa mi ha fatto… incazz….
Durante la cena è continuo il suo sguardo alla mia figura, è forte il contrasto tra il grigio dello scamiciato, il bordo rosso del reggiseno che, a mala pena, traspare dalla scollatura ed il nero di velatissime calze di seta ch fasciano lunghe e tornite cosce. Solo ora mi accorgo che avrei dovuto privarmi della sua preziosa lingerie. Ma è stato troppo veloce il dovermi sottrarre al suo intrigante sguardo. Quella mia taglia in più ora stringe il mio corpo nel domestico indumento. Ho dovuto trattenere il fiato per abbottonarlo in corrispondenza del petto e adesso, credo, fasci anche oltre il giusto lecito stringendosi ai miei fianchi.
È alle mie spalle sento il suo respiro spegnersi sul mio collo, umide labbra lasciano una fresca scia su una pelle… sensibile. Un dito, sfacciato, percorre il bordo del perizoma, dal fianco lo segue sino a fermarsi tra il solco di natiche invitanti “mamma…sarai ammirata da tutti…”il suo vuole essere un complimento o una provocazione“se il tuo regalo ti piace così tanto perché non lo hai regalato a quella là?...” nella mia risposta c’è ancora tanta rabbia per quello a cui ho assistito ma nessuna reazione alla sua sottile provocazione. Ma è la mia ultima frase! “...perchè ero certo che stesse molto meglio a te!”
Mi giro. Mi è davanti. “mamma tu hai bisogno di amare…ed io desidero amarti…” Mentre lentamente tra le sue dita il primo bottone del mio scamiciato allenta la sua funzione. Inerme, seguo esterrefatta, il suo fare. I suoi occhi si pervadono di lussuria. Nei miei cresce la paura. Anche il secondo bottone cede al suo intrigante fare. Il rosso comincia a primeggiare tra le sue dita. Non riesco ad oppormi a movimenti delicati che, in assoluto silenzio, offrono alla sua vista una figura di femmina esaltata dal forte contrasto tra i colori della trasgressione ed il candore della mia pelle.
Stringe a se il mio corpo. Ed è immediato il calore che il suo torso nudo pelle mi trasmette.!
“mamma…sei bellissima…”
Le sue labbra percorrono il mio viso, sfiorano lentamente le mie bocca per posarsi sul mio seno. Tra delicate mani lo stringe. Schiude la bocca per lambire un capezzolo. Dio lo sento crescere tra le sue calde labbra ed il delicato indumento. Contemporaneamente mani intriganti risalgono la preziosa seta delle calze, le dita giocano a fior di pelle tra il bordo scuro della finissima trama, seguono il nastrino del reggicalze, per poi sfiorare l’incrocio di un intimo che, impudico, comincia a pulsare.
Estasiato ammira il corpo di sua madre, mentre, lentamente, la bocca scivola sul mio corpo. È intenso il suo caldo respiro tra le mie gambe. Le bocca bacia la mia intimità. Le labbra giocano con il bordo del pregiato tessuto, mentre le dita ripercorrono intriganti i bordi del suo perizoma. Solo il crescere del mio respiro gli è complice nel suo fare. Non riesco ad oppormi ad un piacere mai sopito.
“..come sei calda…”
Vorrei reagire, ma non riesco a parlare. L’intrigo di un ritrovato piacere bloccano una mia più sana reazione. Cedo! Contro ogni mia volontà. Non sono io che comando il mio lento divaricare delle gambe. E’ la sua delicata passione che me lo impone. Mi arrendo alla delicata lingua che si inebria all’infido mio calore. Tra le mani stringo il suo capo. Le dita perse tra lunghi capelli. Ho gli occhi chiusi e le labbra serrate per non ammettere il mio cedimento, mentre la sua lingua sugge dal trasparente tessuto il piacere che mi sta regalando. Gemo!
Si ho voglia di essere amata!
I nostri respiri sono più di intensi gemiti. In piedi ammira il corpo di una madre che manifesta una erotica provocazione. Gli offro il mio tremante corpo. In assoluto silenzio le nostre bocche si uniscono in un intenso bacio. Le lingue si cercano, ed è la mia che trova prima la sua. In un attimo avviano una danza comandata solo da profondi respiri. Il suo petto si fonde perverso al mio. Tra le mie nude gambe si insinua il suo corpo.
Fremo intensamente mentre cedo ad impetuose sferzate di una crescente esaltazione sessuale. Il calore della sua eccitazione amplifica la mia, e una insana passione guida la mia mano a cercare il suo sesso. È un attimo. Ho tra le mani un sesso che pulsa frenetico tra dita vogliose. Un sesso che si gonfia a delicate carezze. Un sesso pronto a soddisfare il mio bisogno di amare!
Come una volgare donnaccia la seta di una mia gamba circuisce il suo corpo. Lo spinge forte verso il frutto del mio piacere. Le lingue impazzano tra labbra infuocate e sopiscono il gemito di intenso piacere che la sua maschia forza mi procura.
Scuoto la testa e con essa tutta me stessa. Mi manca il coraggio di gridargli la mia voglia, ma trovo la forza per manifestargli il mio piacere. Le mie mani si stringono al suo collo, lo invito a sollevare il mio corpo, le mie gambe abbracciano il suo bacino. E con un unico, intenso e profondo respiro mi abbandono alla forza dell’amore ed al piacere di essere amata.
“Amami bambino mio”
“mamma ti desidero come donna, ti voglio come amante, e voglio amarti godendo del tuo corpo”
Mentre il suo tremore riscalda il mio ventre…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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