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Che sorprendente suocera!


di geppettino2003
13.11.2024    |    32.826    |    33 9.6
"- Sospira sentendosi riempire..."
Ai continui furti nel complesso residenziale dove abita mia suocera, mia moglie chiedermi di installarle un allarme a casa sua.
Lei donna sola da, ormai, quasi cinque anni, paura e preoccupazione devastarla. Se qualcuno entrasse in casa,
violentare il suo mondo, privarla dei suoi ricordi. Non sarebbe capace di sopravvivere.
Il solo pensarlo la terrorizza.

Esperto di informatica mi presto.
Il panorama tecnologico offrirmi l’opportunità di scegliere un sistema semplice e smart che integra le funzioni domotiche, di video sorveglianza ed antintrusione. Veloce l’installazione senza alcuna necessità di opere o particolari installazioni o programmazione.
Poco più di 90 mq. di casa posti su due livelli, darmi l’opportunità di ridurre i sensori volumetrici e di posizionare in maniera oculata i rilevatori di movimento.
Nell’unico open space del piano terra copro ingresso e cucina/soggiorno e l’accesso al bagno. Nella zona notte del piano superiore, proteggo gli infissi della grande veranda che, estesa anche al bagno della sua camera da letto, impone un ulteriore sensore a protezione della finestra.
Abbino più telecamere per darle la possibilità di gestire le immagini e di controllare l’intero appartamento, specialmente quando è fuori.
Il sistema wireless permette l’accoppiamento dell’applicativo sul suo smartphone. Creo il suo account ed, in poco, è garantita la sua sicurezza domestica da gestire in completa autonomia.
Spiegazione semplici ma la sua capacità di apprendere non è delle migliori. Sembra abbia recepito le poche cose da fare prima di entrare, quando è in casa, o pronta per uscire. Sottolineo che basta un errore e la sirena da 150 decibel suonare. E non è piacevole con lei in casa, ed ai vicini condomini non tutti disponibili.
Le altre funzioni video, audio,
registrazione e memorizzazione le attivo anche sul mio iPhone perché convinto che dovrò intervenire più volte da remoto, e lo stare a circa dieci chilometri da lei non darmi la possibilità di essere tempestivo.

Solo un paio d’ore, il caldo afoso delle ultime notti di settembre, imporle di aprire la finestra, pochi secondi e intensi decibel risvegliare l’intero condominio. L’applicativo rendermi edotto e dover intervenire, pochi secondi per silenziare la sirena, ed al telefono tranquillizzarla.
Prima di andare a dormire controllare che non abbia commesso altri errori. Apro l’app, sembra tutto a posto. Allarme inserito nella modalità con lei in casa. Le finestre chiuse. Un rapido sguardo alle telecamere. L’open space tranquillo, solo la grande lampada sul cassettone accesa. La sua camera in ordine, sul letto la sua mise per la notte. Pochi secondi per accertarmi del suo essere in bagno. Rapido uno sguardo, lo scroscio dell’acqua confermarmi il suo essere sotto la doccia.
Rispettoso della sua privacy chiudo il tutto con un mio messaggio:
- Mamma sei stata brava! Un grosso bacio. Buonanotte -
Pochi minuti ed il suo l riscontro:
- Grazie a te ora mi sento più sicura e sono più serena. Bacioni. -

Nei giorni a seguire l’applicativo informarmi dei suoi tempi, sapere quando il suo uscire, quanto tempo fuori, il suo rientrare e, a sera, proteggersi.
Approfittare di pochi minuti liberi e, senza una precisa ragione,
scoprire il suo mattutino fare. Vedo il suo sfaccendare per casa in piena libertà. Le immagini lasciarmi scoprire il suo essere spontanea nel proporsi protetta dalla sua intimità. Il suo è un muoversi pimpante, leggiadra si sposta in ogni angolo della sua villetta.
Piacevolmente sorpreso del suo essere sbarazzina con indosso una gonnellina corta, piuttosto aderente, due frivoli spacchetti malandrini ai lati scoprono belle gambe. La magliettina un po’ scollacciata, leggermente trasparente, lascia intravedere morbide mammelle libere da costringimenti. Si sposta su alti sandali che indossa senza calze quasi orgogliosa di poter sostenere un corpo che mi appare particolarmente ammiccante.
Seguo il prosperoso seno ciondondolare sino a quasi oltrepassare il bordo della stretta canotta che a stento lo contiene.
La mani tra i lunghi capelli a braccia tese favorire al tessuto di avvolgere il prosperoso seno lasciando a grossi capezzoli di disegnarne la forma sul cotone.
La visione mi intriga e, pur con qualche senso di colpa, la seguo nel suo domestico fare.
Nel suo armeggiare con l’aspirapolvere, doversi chinare e soffermarmi su di un apprezzabile fondoschiena esaltarsi costretto dall’aderente gonnellino.
Accucciata a terra, a quattro zampe, pulisce con impegno e dedizione. In quella posizione, la succinta magliettina mostra un incredibile seno. Le tette sobbalzano vistosamente, i capezzoli strofinano contro l’esile tessuto. Non riesco a distogliere lo sguardo dalla profonda scollatura.
La mia curiosità muta presto in interesse, l’interesse in emozione, mentre ammiro in primo piano, un gran bel culetto proteso verso l’alto, con lei china sul grande tappeto davanti al suo divano.
Sembra voler esibire il corpo e il suo fascino. Resto stupito ad atteggiamenti un po’ sfacciati, quasi equivoci e imbarazzanti.
Ad una serie di inquadrature che poco lasciano all’immaginazione sul corpo di una matura, e accattivante, casalinga, sopraggiunge il rispetto dovutole e, sorridendo compiaciuto, mi disconnetto.

Sorpreso nello scoprire un suo essere a me sconosciuto, a sera, curioso, riapro l’app.
L’open space al buio, nella semioscurità della sua camera tutto in ordine. Sul letto una rossa vestaglia pronta per la sua notte. Dovrei rispettare la sua intimità, ma alla debole luce della lampada sul comò, la seguo in camera sua, i capelli ancora bagnati. Una corta asciugamano cingerle il corpo, ad una ancora più corta raccogliere acqua tra i capelli umidi. Scuote il capo ed il corpo reagire con il prosperoso seno accompagnare il suo fare. Al suo sostare davanti lo specchio lascia scivolare in terra l’asciugamano e offrirmi l’opportunità di scoprire una donna ancora desiderabile. La pelle, color bronzo, liscia, i seni gonfi, i capezzoli sembrano bucare la trasparente camicia da notte che, in un attimo, indossa.
Una sola frazione di secondi per riuscire ad intravedere un corto ricciolo adornare un intimo rasato come quella di una ragazzina.
Una piacevole sorpresa!
Pudore e rispetto obbligarmi a lasciarla sola alla sua notte.

Ho sempre apprezzato il suo ruolo di madre affabile premurosa attenta, ma nell’ammirare una figura che non conoscevo sopraggiunge la curiosità di scoprire le fattezze di una interessante femmina.

Con questa riflessione, in tarda mattina, il sensore di posizione informarmi del suo lungo sostare in camera da letto.
Curioso nel voler scoprire di più su quel suo essere a me sconosciuto.
Con indosso una morbida gonna un dito sotto il ginocchio, di quelle che svolazzano ad ogni movimento, la seguo attenta scegliere un intimo che mi appare trasgressivo e, particolarmente, intrigante.
Meticoloso il suo indossare il reggiseno, flette il busto in avanti, ondula le spalle per consentire all’opulento seno di adagiarsi su ospitali coppe.
Il petto esaltarsi in una lingerie di buon pregio che, audace in una giovane donna, mi appare un tantino equivoco per una signora di quell’età.
L’impressione di sorridere nello stringere le spalline ed indossare una candida camicia bianca semitrasparente, che scende libera lungo il corpo, lasciando intravvedere quel bel reggiseno nero.
Sensuale il suo ammirarsi allo specchio, ad un profondo suo respiro gonfiare il petto e allentare un bottone.
Sembra bearsi del suo essere! Una anonima figura prendere forma. Il corpo esaltarsi nel ricercare una sensualità che non credevo fosse così brava a materializzare.
La osservo con calze a rete nere decisamente un po’ aggressive, alti tacchi slanciano la sua figura.
Seguo il suo girarsi, ammirarsi allo specchio e sorridere maliziosa pronta per la sua uscita per le domestiche incombenze.
Mi accorgo che sto dedicando una particolare attenzione al suo fare. Forse troppo!
Una mia considerazione vederla vestita in modo non adatto alla sua età, né tanto meno allo stile a me conosciuto, rende comunque merito alla sua figura, ed il tutto comincia ad intrigarmi!
Donna compita, austera nel suo proporsi a noi quasi anonimo nel suo vestire, elegante si, ma mai così audace. Pur ritenendola ancora una bella donna, nessun accenno nel mostrare una sensualità che mi è difficile, ora, non riconoscerle, e di cui non mi ero mai accorto!
Scopro una donna che ha alto il culto della seduzione!
Tento di giustificarla. Non è più giovane ma, evidentemente, non vuole sfiorire nel mettersi ancora in mostra, ma per chi!
È vero anche gli anziani possono avere ancora certe pulsioni ma in tutti questi anni mai un segnale, un accenno che potesse darmi un segnale per considerarla femmina e non solo suocera.

Comunque quella piccante visione mattutina mi resta nella mente sino a quando, qualche ora
dopo l’app darmi conferma del suo rientro a casa. Immediato il mio collegarmi, rapido controllo gli ambienti, solo un ombra del sua passaggio in cucina, un secondo e seguire un suo plastico ancheggiare su per le scale, e soffermarmi all’accendersi la luce della sua camera. Mia suocera si guarda allo specchio. Un attimo per allentare i primi bottoni della bianca camicia e offrirmi l’opportunità di apprezzare la particolare fattura di quel nero reggiseno a balconcino che rende palese la molta fatica a contenere morbide mammelle, di più una 4^ misura piena.
Le mani risalgono il busto, sul seno, si tocca una tetta, poi l'altra, le solleva entrambe in alto spingendole una verso l'altra, le stringe e le rilascia come per vedere come le starebbero se fossero più sode, solo se l’età non incidesse!
Solo secondi per sfilarsi la gonna, dalle calze a rete del tipo autoreggenti compare un alto bordo di pizzo, decisamente sexy. Ammiro gambe nude e cosce ben tornite. La lunga camicia copre appena quel suo bel fondoschiena.
Dovrei spegnare il tutto ma una crescente curiosità assalirmi al punto da impormi di continuare.
Lentamente si priva della camicia.
La sorpresa mi fa gelare il sangue! Mia suocera esce di casa con stringati perizoma in pizzo nero che esaltano divinamente il bel culetto rotondo. Resto basito a due sottilissime stringhe nere perdersi tra invitanti chiappe. Naturale chiedermi: se si può indossare perizomi a sessantatre anni!
Troppo alto il rispetto dovutele! Mi vergogno del mio fare. A pensieri che, senza volerlo, stanno diventando sconci, mi impongono di interrompere.

Scopro una donna che ancora oggi stuzzica e sa come essere affascinante, maliziosa e maledettamente seducente. Mi convinco del suo desiderio di piacere, sentirsi ancora femmina per non lasciarsi sfiorire.
E quel suo fare comincia a turbarmi e, spontanei, azzardati pensieri salire!

Al solito pranzo domenicale a casa sua è assolutamente anonimo il suo proporsi a noi. Un largo maglione maschera quel suo bel seno che, sia pure per poco, ho avuto modo di apprezzare, una lunga, e morbida, gonna cela al mio sguardo le affusolate gambe e, sapientemente, nasconde l’intrigante fondoschiena. Spontaneo chiedermi se indossa un prezioso intimo.
È una donna completamente diversa da quanto ho avuto modo di ammirare!
Al suo chiedermi della funzionalità del suo nuovo impianto, voler sapere se il sistema consente di registrare e se le riprese restano memorizzate.
Confermo di aver installato un sistema dotata di un buon zoom ottico, una buona risoluzione dare la possibilità di ingrandire senza sfocature e senza perdere qualità delle immagini, ma in ogni caso le registrazioni sovrapporsi

“E tu puoi vedermi?”

Alla mia titubante conferma, un attimo e la vedo arrossire, la voce quasi tremante, nello sguardo sembra salire una sua preoccupazione. Ma è solo un attimo! Mi sembra più leggere nei suoi occhi un sorriso beffardo e malizioso, diventando palese il mio imbarazzo.

L’intera giornata con mille idee frullarmi per la testa sino a sera, con forte la curiosità di poter scoprire altro, mi impongo una rapida verifica alle telecamere.
È già con una leggera vestaglia, particolarmente scollata tanto da capire subito che è priva del reggiseno. Il sottile tessuto, in controluce, mi lascia apprezzare quel corpo che, pur segnato dal tempo, è ancora meritevole di essere ammirato. La forma di lunghe cosce, il gran bel fondoschiena, sicuramente morbido nel suo disegno, il prosperoso seno che, pur appesantito dall’età, mi appare ancora sodo.
Ammetto che vederla così, mi fa un certo effetto. Stano, nuovo, mai avuto!
Toglie la vestaglia, resta solo con un trasgressivo baby-doll, sorride nel fare qualche passo, ancheggiando sulle alte ciabattine, si sposta verso il grande letto pronto ad ospitarla per la sua solitaria notte.
La presenza di mia moglie mi impongo di non continuare nel mio sfrontato spiarla.
Esco dall’applicazione.

Smanetto sul pc per concludere alcune mie attività e, a tarda notte, l un rapido sguardo al sua dormire.
Stupito nel notare la TV ancora accesa, e mia suocera con il capo sprofondato tra due cuscini, si è assopita.
Il corpo scivolato in giù, e solo la testa poggia sullo schienale del letto, una gamba piegata verso terra, l’altra distesa.
Non posso fare a meno di apprezzare meglio quel suo succinto e provocante abbigliamento. Il cortissimo baby-doll di seta rosa trasparentissima ornato ai bordi in delicato pizzo, copre a malapena una figura veramente meritevole di essere ammirata.
Nell’innaturale posizione, il seducente indumento le è salito fino alle anche, la trasparenza offrirmi una piacevole figura. Le sinuose forme disegnarsi sul delicato tessuto con le parti più intime ben visibili. Le gambe semiaperte agevolano la vista su di una bianca culotte.
Non mi trattengo dallo scrutare il ventre un po’ rugoso, corti riccioli argentei spuntano dal pube, il seno cadente ai lati, le cosce invitanti, benché al loro interno pieghe di pelle e un po’ di cellulite siano evidenti.
La visione è particolarmente intrigante, non riesco a distaccarmene.
Lo sguardo diventa avido e fruga ogni particolare di un corpo maturo che comincia a diventare desiderabile.
Una sua mano sulla coscia sembra voler apprezzare una pelle che mi appare vellutata. Innaturale quel suo muoverla. Il suo è un dormire che sembra disturbato. Quella mano non sta ferma, la testa scuotersi nervosa, ill respiro farsi lungo e prolungato.
Un sonno smanioso!
Un po’ mi vergogno della mia sfrontatezza. Mi condanno ad una strana sensazione che mi assale!
Porta le a mani conchiglia tra le gambe. Ascolto il salire del suo respiro, impercettibile le dita muoversi
Stranito seguo!
Appoggia la testa all'indietro sta chiaramente sognando, ed il suo è certamente un qualcosa di piccante.
Lo sguardo si fa più audace e va a ricercare dettagli, mi e quasi impossibile distoglierlo da ciò che vedo tra le sue gambe chiedendomi come possa essere quella matura femmina sotto le lenzuola.
Alla opportunità di scoprire ila sua intimità sopraggiunge un dovuto rispetto che mi impone di chiudere il tutto biasimando il mio violentare il suo privato.
Scoprirla femmina comincia ad imbarazzarmi. Vederla mi turba, quel suo corpo mi agita, il suo modo di fare, di porsi, di proporsi, mi intriga. Il suo segreto essere mi sconvolge. Il tutto, mio malgrado, ammetto comincia ad attizzarmi!
Condanno la mia erezione che cresce visibilmente tra le mie gambe.

Diventa costante il mio spiarla ed ogni volta è una piacevole sorpresa e, se il buongiorno si vede dal mattino, è proprio appena sveglio che ricevo il segnale della giornata che mi aspetta.

La vedo scendere le scale avvolta in quel suo corto baby-doll veramente succinto, coperta dalla lunga vestaglia ancor più trasparente e provocante, lunga fino alle caviglie, aperta, sicché ad ogni passo nel percorrere le scale le lunghe gambe compaiono attraverso lo spacco infinito, rivelandosi fino alla coscia. In equilibrio sulle alte ciabattine da camera, cammina senza incertezze, il suo sembra un languido intercedere.
Offensivo un mio pensiero ritengo che solo in un bordello di lusso si possano ostentare così provocanti mise! E poi perché farlo sola in casa?

Infida una fantasia comincia a sconvolgere i miei pensieri.
Quel suo segreto essere, per anni, sottratto alla mia vista ed, ora, in poco rivedo il mio interesse per lei. La vista di quel corpo quasi sfacciatamente esibito, comincia a farmi considerare mia suocera, come femmina un po’ zoccola e puttana!
Sull’alto sgabello della penisola, la sua colazione è quanto di più intrigante si oppone al mio sguardo.
Lunghi minuti con tra le dita stringere una grossa banana, lento il suo sbucciarla, l’espressione del viso darmi l’impressione di un languido fare.
Voluttuosa porta la punta tra le labbra, la stringe tra i denti, la mano lentamente spinge la punta in bocca, gli occhi chiusi e, ad un lungo sospiro, con un primo morso, assapora l’erotico frutto.
Forte assalirmi il dubbio che il suo fare sia riconducibile ad un desiderio forse un bisogno, una quasi esigenza.
Un consistente turgore si sviluppa, rapido, tra le mie gambe.
Il trillo del suo telefono interrompe il suo fare, ed il crescere del mio sollazzo.
Al chiacchiericcio con mia moglie, scopro della sua imminente doccia. Fremo al solo pensiero di poterla ammirare.
Mia moglie dal parrucchiere offrirmi la possibilità di bearmi ad un sicuro spettacolo.

La telecamera inquadra perfettamente l’intera area del grande bagno del piano terra. È un attimo il suo denudarsi. In terra i suoi accattivanti indumenti. L’applicazione riprende senza emettere suoni, e con il rossa led spento.
Il grande cristallo centrale del box doccia in walk-in, lascia libere alla mia vista le contrapposte pareti contro una delle quali è appoggiato il corpo nudo di una intrigante femmina. Il suo sguardo ignaro verso il mio complice obiettivo, con l’acqua che scorre sulla sua figura. In poco le mani spaziano sul corpo, dal corto capelli, al prosperoso seno, sui fianchi, tra le belle gambe. China, le dita sostano lunghi secondi, tra l’inguine e quel fondoschiena che esalta il gran bel culo.

Mai un pensiero folle. Nessuna sporca fantasia. Solo puro affetto, ma adesso sto perdendo il rispetto allo sguardo che percorre il corpo maturo, e sensuale, di una splendida donna.
È forte il piacere, quanto è salito il desiderio a quei suoi tocchi diventati, in breve, sapienti carezze date a fil di pelle.
Il suo respiro cresce di intensità, si fa lungo e profondo.
Netta l’impressione che si stia intrigando!
Poterla ammirare nel suo segreto fare mi fa salire il sangue al cervello, e non solo lì!
Un attimo, una mano, diventa languida, scivola tra le cosce, una lingua golosa umette labbra inquiete, i denti candidi le mordono, le dita dalle lunghe unghie spariscono tra i riccioli del minuto cespuglietto grigio, trovano la spacca calda. Frugano gli anfratti umidi, titillano un clitoride che si sta gonfiando.
Non mi controllo. Lo sguardo è calamitato da un erotico fare.
Il respiro, sempre più profondo si trasforma da mugolio in gemiti, lamenti di un oscuro desiderio, mentre, con estenuante lentezza, il dito medio è dentro la fica. Trema!
Scosso, vedo un corpo in fermento. Il morbido seno reagisce, sobbalza vistosamente.
Altissimo cresce l’assurdo desiderio di accarezzare quel conturbante corpo. Le mie mani spaziare sull’opulento seno, le labbra accarezzare i dritti capezzoli, la lingua tormentarli e la bocca saggiarne l’essenza.
Ho il cazzo che pare volermi esplodere tra le gambe, ma mi trattengo, voglio gustarmi il suo sicuro piacere.
Guardo quel corpo rapito dal piacere, le gambe semiaperte, in mezzo la sua grande spacca dilatata dalla voglia. Quel dito, con crescente intensità, tortura la fica da sopra il cespuglio argenteo. Il ventre dalla pelle cadente ansima al ritmo del suo desiderio. In poco caldi umori si spargono tra quel dito e le lunghe cosce.
Con la testa appoggiata all'indietro cresce la sua eccitazione. La mano guizza con particolare intensità, affondando tutte le dita nella fica fradicia ed ampia, l'altra mano si strapazza il seno, tormentando enormi capezzoli.
Lo scroscio continuo dell’acqua a malapena copre i gemiti di una cresciuta eccitazione.
Non controllo la mia di mano accarezzare il diventato duro cazzo che spinge potente nei miei boxer. È un palo gonfio che sobbalza, come dotato di vita propria, reagendo al mio piacevole strofinio.

Interrompe il suo fare, come fosse assente, chiude l’acqua, l’espressione del viso confermarmi la sua eccitazione. Le mani tese cercano qualcosa. Quando la trova devo smettere di toccarmi, avvicino gli occhi allo schermo per essere sicuro di veder bene.
La sorpresa mi fa gelare il sangue!
Le dita stringono un lungo manico di una spazzola di duro legno, dalla conica forma.

Ormai chiara la sensazione del suo imminente cedere al bisogno di sentire un bel pezzo di carne dura tra le gambe, anche in bocca, magari nel culo.
Ho già la mente in ebollizione, l’idea che stia per darsi piacere con quel finto fallo mi fa arrapare come una bestia.
La mano impugna il cazzo che palpita furioso tra le mie dita.
La guardo estasiato!
Ascolto il salire di gemiti intrisi di piacere e voglia, mentre, lentamente, una famelica bocca scorre la turgida asta, le labbra sfiorano la punta, la lingua ne saggia la durezza.
Sono incredulo per ciò che sto vedendo!
D’un colpo lo infila nella vorace bocca che prende a lavorare di lingua e di labbra, strappandole un lungo sospiro.
Credo di sognare, mia suocera ha voglia di un duro cazzo!

Sono al massimo dell'eccitazione. Sento il cazzo pulsarmi tra le dita. Sfruttando le prime gocce di eccitazione che colano lungo l'asta, la mano scivola e picchia forte, sbattendo furiosa su testicoli pieni.
L’avida lingua sulla dura asta, non smette un istante di spompinare accompagnando la mia intensa masturbazione.
Solo un attimo, ma netta la sensazione che rivolga lo sguardo verso l’obiettivo, come fosse certa del mio assistere al suo erotico spettacolo.
Quel suo sguardo fisso mi terrorizza al solo pensiero che possa immaginare il mio spiarla ma, contestuale, mi assale la voglia di lei. Pazzo di desiderio farei qualunque cosa per sostituire quel freddo palo nella sua bocca. Mi viene più duro immaginando che mia suocera mi spompini come la gran troia che vedo!
Quella sua lingua lavorami l’asta, con la cappella conficcata in gola, soffocarla di carne e di fiotti di sborra. Ma anche in culo, quel culo sodo, dalle natiche ampie, che si agita al suo morboso fare, lo sfintere stretto, certamente caldo e accogliente, stringermi il duro cazzo al susseguirsi di furiosi colpi dati con ripetizione, con lei che strilla per il sicuro, intenso, piacere al mio inondarla di schizzi potenti, e ripetuti, di un caldo seme!
Il cazzo si oppone duro ai miei furiosi colpi al solo pensiero di poterla inculare.

Sfila il palo dalla bocca, ad occhi chiusi, lentamente lo accompagna tra larghe gambe, piano inizia a tormentare la fica con il lungo manico. Ansimando rapita dal delirio ne appoggia la punta contro la carne tenera e ardente, fradicia e accogliente. Senza alcuno sforzo si penetra, lasciando ad un acuto strillo di materializzare il cresciuto piacere. Il corpo vibra rapito dalla lussuria.
Qual finto cazzo veloce entra ed esce e, ad ogni colpo, dato secco, ascolto gemiti salire di intensità.
Ormai mi è certo la sua è fame di cazzo e deve essere una gran fame!
Si sta dando piacere con lo stesso impegno con cui io sto tormentando il mio duro cazzo. Con una mano si strapazza le grandi tette e con l’altra rotea il duro palo tutto infilato nella fica.
Geme senza più ritegno!

Ancora un morboso sorriso verso la telecamera come fosse di fronte ad un onirico amante consapevole di offrirgli il suo essere calda femmina.
Nel mordersi le labbra, la sua mano agita con grande forza quel grosso palo di legno duro, spingendolo dentro quanto più può.
L’espressione è stravolta dal desiderio!
- Dio!…..SSSsssiiiii…..-
Ad intensi spasmi il corpo contorcersi nell’abbandonarsi ad un lungo e violento orgasmo. Un orgasmo che la devasta. Il corpo trema, scuote nervosa il capo, l’espressione del viso materializza l’intenso suo piacere.

Sono quasi all’apice del godimento, la mia grossa cappella sparisce e ricompare tra la mie dita, pronta ad esplodere del mio di piacere, quando nel voltarsi offre all’obiettivo un culo pronto ad essere sfondato. Quell’occhiello scuro, e stretto, sembra invocare il duro palo.
Separa le chiappe scoprendo il buchino che mi appare intonso e chiuso.
È un culo che è la fine del mondo!
Cazzo si sta per inculare!
Appoggia la punta del lungo manico, ben inzuppato dal succo di fica, sul vogliosissimo buchetto, lo massaggia delicatamente, poi una prima leggera spinta, entra piano la muove lentamente dentro e fuori.
Sospira!
Slarga bene le chiappe con le mani ed inizia a titillare il buchetto con la punta.
- Ooooohhhhh!!” -
Geme!
Deve piacerle da morire. Lo sfruculia per benino per poi lentamente infilare la punta, la spinge dentro. Trattiene il fiato giusto un’attimo.
- Oohhhhhhh… mmmmhhhhhh… -
Il suo gemere mi sconvolge
Pagherei per conoscere le emozioni che sta provando.
Definitivamente perso il rispetto mi lascio andare
- Troia ti piace prenderlo in culo -
- Dio si!…. -
Come se avesse ascoltato il mio pensiero.
Non lo controllo più.
- Dai, spingilo dentro, sbattiti forte. Adesso! -
Alla mia implorazione, spinge, e quel finto fallo le è tutto dentro.
- MMMmmhhhmmm…. -
È un lungo gemito. Sfrontata accoglie in un disponibile culo quel palo inusitato. Dio che porca!
- Oddio si sfondami, spaccami il culo. -
Impazzita dal desiderio si rivolge ad un onirico amante
- E’ bellissimo! Me lo sento fino in gola. Dai, dai, spingi oddio, oddio! SSSsssiiiii….-
Lo sguardo verso l’obiettivo, il volto sconvolto dal piacere con l’espressione di chi implora il suo uomo a portarla a godere!
- Oddio, oddio, si, si, lo sento. Mi stai aprendo, si mettilo dentro. Oooohhhhh……..aaaahhhh…………mmmmmhhh, ancora di più ……….. spingi……oooooohhhhhh….-
Dio che magnifica troia!
Non sta zitta un momento.
- Oddio, si, mi piace. Dai, dai, ti sento tanto duro. Spingi forte!-
Ormai nessuno mia remora
- Brava, così, ecco! Visto come ti entra bene Godi gran puttana -
Ad ogni infilata stringe le chiappe,
geme e mugola forte. I colpi si fanno ripetuti.
- Mmmhhhhhhhh…. -
Sospira sentendosi riempire.

Sento il mio uccello che pare voler esplodere tra le mani. Mi trattengo, voglio gustarmi tutto il suo godere
Ancora un’ultima spinta e si abbandona, tremante, al piacere.
- SSSSSssssiiiiiiiiiii…… -

In precario equilibrio, le gambe oscenamente aperte, il culo proteso, pieno del duro palo, la bocca mordersi una mano per non urlare, stravolta dal desiderio. Pompa forsennata quel duro palo nel culo.
Sono troppo arrapato, pronto a raggiungere il culmine del piacere

Lunghi secondi e, incapace di trattenere rabbiosi muggiti di godimento, ad un urlo che le si strozza in gola.
- Oooohhhh… -
Cazzo gode ancora!!
Il bacino si squassa impazzito al ritmo dell’orgasmo intensissimo che le strazia il corpo.
Continua a pompare anche dopo aver goduto, tanto la voglia di prolungare quel contatto.
Geme sconvolta ancora per lunghi istanti e, con evidente perverso piacere, lecca ogni goccia del suo godere.
Il respiro stenta a tornare normale, nell’espressione del viso sembra svanita la preoccupazione di essersi fatta scoprire intenta a masturbarsi, pochi secondi e come una troia in calore svanire la vergogna e lasciare spazio ad una altera sicurezza.
Fissa la telecamera ancora desiderosa, si lecca le labbra, tende le braccia verso l’obiettivo, imperiosa
- Adesso sborra, dai sborra anche tu! Sporcami tutta, sborrami sul viso, voglio il tuo cazzo tutto in bocca, voglio sentire quanto sei duro, desidero leccarlo, ingoiare la tua sborra. Cazzo schizza…!-

ED IO, sconvolto, SBORRO!…

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