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Fermentici lattici vivi.... per mia suocera


di GEPPETTINO2003
12.06.2011    |    93.626    |    6 9.2
"Mi attizza da morire il godere di mia suocera! Dio che situazione quella gran puttana di mia suocera affamata di sesso impegnata ad offrire tutto il focoso..."
Venerdì mattina, ore 9,00

Come ogni mattina Lucia, mia moglie, è intenta a preparare la prima colazione. Come ogni mattina io ho il cazzo in forte tensione. Una nerchia in splendido tiro.
La mattina mi piace fare una colazione abbondante… e per mantenermi in forma solo prodotti naturali, cereali, abbondante frutta fresca e non possono, certo, mancare i fermenti lattici. E se a questo si aggiunge, come dice mia suocera che il mattino ha l’oro in bocca… capirete che…!
Una notte di sesso non mi ha appagato. Sono ancora duro. Tre giorni sembrano pochi, ma per la mia forma di priapismo, sono tanti.
“ma sei un mandrillo… abbiamo fatto le tre stanotte… non sei stanco”
“mica è colpa mia se basta che ti guardi che mi viene duro”
“e puoi tenertelo così! Fra meno di quaranta minuti abbiamo il raduno… e sono già in ritardo…”
“dai con la smart mi ci vuole un paio di minuti per accompagnarti…”
Lucia, mia moglie, indossa una sbarazzina magliettina bianca, il reggiseno rivela l’accattivante disegno di un seno perfetto, il pantalone della tutina fascia i suoi fianchi rendendo tangibile i bordi dell’intrigante tanga che indossa. Tutto incentiva il mio sguardo a risalire le sue cosce alla ricerca dello spacco che separa due splendide chiappe. E lei, ben consapevole, ostenta maliziosamente il fisico di una donna seducente.
Non ce la faccio proprio più, ho il cazzo durissimo, e il boxer non riesce a contenerlo. Lo tiro fuori e comincio provocatoriamente a menarmelo davanti a lei, fermamente convinto che la sua indole puttanesca premi la mia sfacciataggine.
“mmmmhhhh… non ti viene la voglia di succhiarlo…”
Gemo, con sospiri intensi per risvegliare la sua voglia di cazzo e condividere con lei il mio piacere
“dai un pompino sei così brava che in niente mi faresti venire”
“ma sta per venire mia madre...”
“se ti impegni faccio prima a venire io…”
Ancheggiando, con un sorriso sornione, si avvicina inginocchiandosi davanti al totem della mia voglia.
Mia moglie non ha mai disdegnato prenderlo in bocca. Ed è veramente un artista del pompino. Molto lentamente comincia a giocare con il superbo maschio muscolo. Lo mena lentamente, le mani percorrono l’asta stringendola alla base. Piano piano rilascia la presa, con la lingua risale a fil di pelle sino alla cappella. Avvicina le labbra e lascia sul glande il segno del suo rosso rossetto.
Sorride mentre mi guarda maliziosa.
Anche per lei dovranno passare tre giorni.
Licenziosi sono i suoi lamenti. La famelica bocca aperta e la golosa lingua percorre l’asta
“mmmhhhh…”
“su dai, brava voglio sborrarti in bocca”
“sei proprio un porco….”
Sono bastati pochi secondi per accendere il suo piacere.
“e tu sei la mia troia!”
È meritevole il suo impegno, aspettando smaniosa che quel piacere schizzi da una cappella diventata rossa dall’eccitazione.
“ssiiii dai che zoccola che sei!”
Il campanello di casa suona.
“te lo avevo detto che stava per venire mia madre”
“si ma non ti fermare”
Un secondo scampanellio, stavolta frenetico
“che fai mi lasci così”.
“arrangiati tanto sai come fare”
Ridendo

Un chicchericcio di qualche secondo sull’uscio. Sento il vociare di mia suocera avvicinarsi alla cucina
“Ancora qui. Vai a prepararti fra meno di mezz’ora ho appuntamento con gli altri”
Goffamente maschero il mio stato, salutando mia suocera
“OK! Oggi niente colazione”

Pochi minuti, una rapida doccia, indosso una tuta, classico abbigliamento del weekend, e torno in cucina
“dai andiamo….”
Mia moglie è particolarmente ansiosa
“almeno il caffè…”
“ma sbrigati…”
Sorseggio il mio caffè mentre mia suocera sta amalgamando allegramente, con il cucchiaino, quel mio yogurt rimasto sul tavolo.
L’espressione del mio viso evidenzia una mia crescente preoccupazione, mentre il primo cucchiaino, raccolta la fresca crema, sta per raggiungere la sua bocca.
“NO!”
Secco è il manifestare una forma di dissenso mentre seguo quel cucchiaino appoggiarsi a carnose labbra
“cosa c’è?…”
L’immediata domanda di Assunta (mia suocera), mentre Lucia mi guarda un po’ indispettita per la mia reazione.
“mi era parso si fosse inacidito… forse è scaduto”
Un pensiero: E se adesso lo sputa schifata! Lunghi secondi dove la mia mente tenta di ricercare qualche plausibile giustificazione. Si ma quale!
“assolutamente no! è proprio buono…”
mia suocera assapora con ingordigia il mio yogurt, togliendomi dall’impaccio
“devo dire che non è niente male… non ne ho mai assaggiato di così delicati”
“caspita lo trova delicato”
Con un profondo sospiro di sollievo sorseggio il mio caffè.

“Ma era il caso di avere quella reazione così scortese. Mamma poteva restarci male”
“la colpa è tua”
“che c’entro io!!”
“ero infoiato e mi sono tirato una sontuosa pugnetta e sono venuto mentre aprivi a tua madre. Ho sborrato nell’unico posto possibile. Nello yogurt! Ho fatto appena in tempo, solo un attimo prima che ritornaste assieme in cucina ….”
“MA SEI PROPRIO UN MAIALE… ti rendi conto… se se ne fosse accorta…”
“ho tentato di avvertirla… ma capisci bene che non potevo dirle la verità!”
Qualche secondo e aggiungo
“però lo ha apprezzato! Lo ha trovato delicato. Deve esserle veramente piaciuto il mio personalissimo intruglio”
“ma fai meno il cretino!”
Rido tra me e me, consapevole di non aver avuto la necessità di inventare chissà quale stupida scusa per quel sapore acido….
Comunque saranno duri i prossimi tre giorni.

L’essere una importante rappresentante provinciale della LIPU (lega italiana protezione uccelli) porta mia moglie ad una tre giorni di presidio delle riserva di caccia posta sulle alture della nostra città. Una tre giorni di riunioni sull’importanza della tutela degli uccelli e di una vibrata protesta contro le istituzioni che quest’anno hanno anticipato l’apertura della stagione venatoria.

Avevamo programmato il lungo fine settimana all’insegna di “sesso, droga e rock and roll” dove per droga e rock and roll intendo quello che da qualche mese ci piace fare. E per droga la nostra irrefrenabile ricerca della più tragressiva provocazione sessuale!
È, ormai, qualche mese che cerchiamo stimoli che siano da incentivo a quella nostra intima esigenza di scoprire il sommerso mondo del peccato che impera nelle notti della nostra città. Esperienze peccaminose.
Quasi per caso, abbiamo scoperto un nuovo locale dove bere qualche drink e completare una serata all’insegna della provocazione.
Ma l’avventura di quella notte, forse, sarà oggetto di un altro racconto.
Per questo nostro weekend avevamo individuato un privè come dire piccante. Internet per questo è di grande ausilio, poi questa cazza di manifestazione a tutela degli animali. Ma vaffanculo!
Lei tre giorni a favorire la ripopolazione degli uccelli. Ed io per tre giorni senza una passera che possa dare conforto al mio di uccello!
Una tra giorni che, mio malgrado, mi troverà solo a gestire quel mio volatile sempre pronto a volare basso.

Al ritorno mi accompagnano alcune particolari considerazioni su mia suocera. Donna dall’apparenza virtuosa, in se porta l’esuberanza della femmina partenope. I suoi anni, ben portati, non hanno assolutamente inciso sul suo corpo. Una sfida sull’età che vince grazie ad un corpo particolarmente attraente che sapientemente ostenta. Forme plastiche e sinuose e nell’insieme provocanti che si lasciano ben apprezzare. Il tutto con una sana dose di sagace malizia.
Ne ho sempre ammirato la femminilità!
E stamattina, sia pure in quei pochi minuti, devo ammettere di essere rimasto particolarmente colpito dal suo plastico seno che civettuolo sporgeva dall’accattivante decolleté di una camicetta che esibiva con semplice spontaneità, assolutamente non volgare per una donna della sua età (stiamo parlando di una donna che ha cinquantaquattro anni!). Ho apprezzato, anche, le lunghe gambe impreziosite da eleganti calze di seta, rigorosamente nere, che esaltavano un fondoschiena che si lasciava ammirare dalla aderente gonna.
Sicuramente un passato di bella e appariscente donna. I caratteri somatici denotano una grazia non indifferente. Ai suoi tempi doveva aver mozzato il fiato a più di un corteggiatore e, forte di questa sua posizione, più di una soddisfazione deve essersi tolta. E credo che, anche, il suo presente sia colmo di altrettanto interesse.
Più di una volta ho ascoltato i suoi notturni gorgheggi di piacere. Inizialmente ho pensato a qualche suo improvviso malore. Preoccupato ho chiesto a Lucia se la madre avesse un qualche problema di salute. Solo la conferma di un bisogno interiore, figlio di un appagamento carnale mi ha dato la certezze che erano gemiti di una fame di sesso che solo la presenza di un uomo poteva a lenire.
Realizzo che, effettivamente, è ancora una gran bella gnocca e consapevole di ciò credo che riesca a soddisfare più di un peccaminoso desiderio del suo uomo. Una donna che non ha rinunciato al piacere della carne!
Lucia in alcuni suoi atteggiamenti rispolvera la intrigante sensualità della madre che però, devo riconoscere, ancora oggi è una spanna al di sopra. Nei suoi naturali atteggiamenti, nelle sue particolari movenze e poi quel suo accattivante modo di proporsi per esaltare un corpo, denotano la classe della femmina matura….
Durante il tragitto di ritorno ripenso a quanto fatto con lo yogurt. Rivedo l’immagine di mia suocera apprezzare quel mio personalissimo intruglio!

Confermo di avere un bellissimo rapporto con lei, la sua affabilità, i suoi cordiali modi mi hanno preso sin dal primo momento. Con quel suo sottile istrionismo si diverte a farcire di arguti doppi sensi ciascuna nostra riflessione. Inevitabilmente è il sesso l’argomento che ci diverte di più. Lo fa consapevole che il suo è un gioco simpatico, un goliardico divertimento. Nulla di più! Pur non essendo stata mai invadente, devo prendere atto, però, che la sua presenza per questi tre giorni mi priveranno sicuramente di quella mia intima libertà fatta, ultimamente, di ricerche nel mondo del web per quel programma di perversa soddisfazione sessuale del quale con sua figlia condivido i peccaminosi risvolti.
Ma mia moglie le ha chiesto di gestire le mie quotidiane faccende domestiche in questi tre giorni.

In ufficio un paio d’ore. Approfitto del giorno di festa per organizzare le attività e mettere in ordine la corrispondenza.
Uno squillo al cellulare. È mia suocera
“pranzi da noi?”
Caspita son quasi le 13,00
“no preferisco mangiare una insalata giù allo snack, ho ancora un po’ da fare”
“ma rientri nel pomeriggio?
“certamente alle 17,30 devo andare a giocare al calcetto e mi devo cambiare….”
“allora me lo daresti un passaggio, devo andare ad una di quelle convention della Stanhome e non mi va di prendere la macchina con questo traffico?”
“Si”
“non è che ti scordi di tua suocera….”
“e come potrei”


Venerdì pomeriggio

Rientrando Assunta non mi lascia il tempo di cambiarmi. Puntuale alle 17,00 è già in cucina.
Mia moglie ha avuto anche la felice idea di lasciarle le chiavi di casa.
“allora sei pronto?”
“eccomi… infilo una maglietta e sono pronto”
È l’originale top blu notte che richiama, con interesse, la mia attenzione. Ammiro le spalle aggraziate da una serie di intrecci che si spostano sul petto come a sostenere il procace seno. Un tubino dello stesso colore, un po’ sopra il ginocchio le stringe la vita esaltando un provocante fondoschiena. Calze nere con accattivanti righini che da dietro risalgono, intriganti, sospinti dall’altezza dei tacchi, sino a sparire tra le pieghe oltre il retrostante spacchetto della gonna …Veramente provocante!
“intendi accompagnarmi oppure…..”
“COMPLIMENTI… ma non dovevi andare a casa di quella tua amica per……”
“mbe… mica posso andarci nuda…..”
(un pensiero: nuda forse avrebbe attizzato di meno!)
“pensavo volessi andare a caccia”
“e che mi piace fare la mia… bella figura…”
“e ci riesci bene….”
L’abitacolo della smart è proprio stretto. Mia suocera, per accomodarsi, alza di quel tanto la gonna che il mio sguardo si fissa sulle sue bellissime gambe. Il suo decolletè è veramente da apprezzare. Il bordo del reggiseno, di un pizzo finemente lavorato, traspare frivolo dalla scollatura lasciandomi ammirare il generoso seno, sicuramente una quarta misura, che sembra voler tracimare dalle strette coppe.
Il mio sguardo per un attimo incrocia il suo dopo aver lungamente sostato sull’accattivante solco che divide due prosperose mammelle.
“forse ritieni il mio decolletè eccessivo”
Un attimo di perplessità, ed il mio imbarazzo stavolta è palese.
“no… è che veramente… pensavo che….”
“mi trovi forse troppo appariscente?”
“si… anzi no… ma…..”
Farfuglio
“perché non mi trovi ancora una bella donna?”
Un suo intenso respiro materializza l’enorme volume del suo seno. Noto voluminosi capezzoli ergersi in maniera netta quasi a voler perforare il delicato indumento.
“no… anzi… si… volevo dire… che……”
Sembro rincretinito
“pensi che sfiguri?”
“ASSOLUTAMENTE!”
Stavolta sono perentorio nel mio giudizio.
Impacciato seguo le sue personali riflessioni nelle quali percepisco una altissima dose di malizia.
I suoi provocanti atteggiamenti, un po’ accentuati, hanno forse lo scopo di accertare se la sua carica erotica sia ancora in grado di calamitare sguardi interessati… e accendere morbosi pensieri.
“il mio voleva essere solo… solo un apprezzamento”
(Si ma con un intimo e peccaminoso pensiero …..)
Mentre parla, rivolta verso di me, non posso esimermi dall’ammirare le accattivanti gambe, e mi accorgo del suo lento accarezzarle, in maniera apparentemente del tutto innocente. Le dita, con le lunghe unghie ben curate, lentamente risalgono dal polpaccio sino al ginocchio per poi soffermarsi qualche secondo sulle belle cosce moderatamente scoperte.
Ho sempre apprezzato mia suocera ma non avevo mai notato quanto fosse veramente eccitante il suo corpo. Poi il suo modo di fare, di ridere, di guardare, di muoversi.
“Sai è tuo suocero che per il fine settimana va caccia. Va via a mezzanotte. Due giorni in montagna con quell’affare tra le mani a sparare agli uccelli. Ormai tordi, allodole e quaglie sono così pochi che il più delle volte la bisaccia resta vuota”
Nelle sue parole lo sconforto della femmina. Almeno questa è la mia impressione.
“Io personalmente preferisco sparare con l’uccello e, fortunatamente, di passere c’è ne sono ancora in giro…. e sono tante”
Figuriamoci se mai avessi perso l’opportunità di risponderle con la stessa verve di cui lei è esperta.
“Che sei scemo…”
“dai è stata solo una battuta….”
Lunghi secondi di assoluto silenzio accompagnano la mia guida. Poi
“Pensavo: una figlia che per difendere gli uccelli chiude il suo in gabbia, un marito che spara le sue cartucce in giro quando a casa dispone di un bel cinguettio… e un genero a cui piace giocare con l’uccello….”
Resto interdetto alla sua riflessione ma di rimpiatto, come se una forza a me sconosciuta mi mettesse le parole in bocca
“e tu, da esperta ornitologa, che ti diletti ancora con i rapaci”.
Un lungo silenzio!
“Ceni da noi”
Credo abbia percepito il contenuto del mio doppio senso e, per questo, cambia d’impeto argomento.
“Non stasera ceno con dei colleghi”
“Non fare tardi mi raccomando. Sai come si dice quando il gatto non c’è i topi ballano…”
“Oddio se trovo una topa potrei anche danzare….”
Ormai i doppi sensi si perdono!
“Ehi ehi! ragazzo non esagerare… mica puoi mancare di rispetto a mia figlia…”
Un paio di minuti di guida, il traffico a quest’ora tocca il massimo ingorgo. Camminiamo quasi a passo d’uomo e il dover cambiare continuamente di marcia mio offre la morbosa possibilità di sfiorare, volutamente, a fil di pelle la coscia a me più vicino. Ne percepisco, al tatto, la morbidezza.
Confesso di aver sempre apprezzato le donne mature e non fosse mia suocera potrei tentare anche qualche avances. Ma il mio legame con la figlia mi impone massima attenzione se non altro per evitare spiacevoli dissidi in famiglia.
Lasciata lei al centro, dieci minuti per arrivare al campo di calcetto.
Scendo che ho ancora il cazzo che mi scoppia tra le gambe!
Quel mio priapismo si fa sentire.


Venerdì notte

Rientro dal pub poco dopo la mezzanotte. Una tranquillissima serrata in compagnia di amici dove la goliardia ha accompagnato il consumo di qualche cocktails in più. Dal giardino intravedo la fioca luce della camera da letto di mia suocera ancora accesa. Non ci faccio caso e rientro a casa.
Un po’ di televisione
Una rapido pensiero alla mia giornata ed inevitabilmente è mia suocera che occupa le mie ultime riflessioni.
Pur essendo tardi telefono a mia moglie.
“allora i tuoi uccelli”
“per adesso sono salvi… vedremo domattina… e il tuo?”
“si sente solo…”
Il nostro chiacchiericcio è oserei dire, disturbato, da flebili lamenti notturni che richiamano la mia attenzione. Gemiti femminili che ho già avuto modo di ascoltare.
Sono gli inequivocabili gemiti di chiaro piacere che mia suocera manifesta nei suoi erotici amplessi. Gradualmente li sento aumentare sino a diventare profondi. Sibili intensi e prolungati che perforano l’esile parete della mia camera amplificati dall’assoluto silenzio notturno.
“ehi, ehi tua madre è più fortunata….. credo stia facendo sesso”
Confermo a mia moglie l’eccitazione della madre
“lei è più fortunata di noi, l’uccello lo ha in casa…”
“si ma domattina sarà senza… tuo padre mancherà due giorni… voglio vedere come fa….”
“intanto si sta prendendo una buona razione di uccello”
Mia moglie ride al suo commento.
“sai mi sta venendo duro…”
“ehi ma sei proprio un maiale… forse è meglio che tu dorma!”
Ancora qualche minuto e ci salutiamo.

Nel silenzio della mia solitaria notte percepisco distintamente il vociare di una femmina sconvolta da un estremo godimento, e non posso fare a meno di restare anch’io coinvolto dall’accoppiamento. Libero la mente e immagino quel suo corpo, sicuramente ben impreziosito da quella intima lingerie che ho avuto modo di apprezzare, scuotersi ed impazzire tra le sapienti mani del suo uomo. Fantastico nel immaginarla partecipare attivamente a chissà quale erotico supplizio. Abbandonarsi al piacevole tormento che il focoso amante le procura.
Sono ritmici e cadenzati i suoi respiri. Fantastico sul suo corpo selvaggiamente sbattuto sull’erotico talamo. Percepisco distintamente il suo cedere al piacere di un godimento totale.
Pochi secondi e mi cresce il cazzo.
Non posso fare a meno di restare coinvolto dall’accoppiamento. Comincio a toccarmi coinvolto dai profondi sospiri di mia suocera. Ho il cazzo in mano mi sto toccando, la sento ansimare… mi sta eccitando da morire.
La immagino impegnata in un coinvolgente amplesso. Stesa sul letto, con la testa poggiata sui cuscini con accanto l’uomo che è la fonte dei suoi lamenti mentre mena, come un ossessa, un cazzo vicino alle sue labbra. Do spazio alla mia fantasia.
Due corpi intrecciati in un unico abbraccio sensuale con forte passione erotica. Il tono della sua voce sale imperioso. Intenso è il suo gemere, corporeo è il suo urlare di piacere. Grida chiaramente impregnate di una lussuria, che sembra le restino strozzate in gola, ansima concretizzando il suo… soll…AZZO!
Che troia che è mia suocera… ora il suo formoso corpo freme tra le mani del suo uomo, mentre scatena la sua libidine. Sta per godere, distinto è il suo vocalizzare coinvolta in un piacere immenso. Sicuramente forti mani maschili, perse tra la sua intimità. Ascolto i suoi intensi respiri. Gemiti piacere figli di travolgente lussuria.
Partecipo anch’io al loro amplesso con una esaltazione carnale così forte quasi da farmi stare male le mani fremono in maschie carezze.
Ho il cazzo sempre più in tensione e la immagino in tutta la sua splendida figura di troia, provocatoriamente stravolta dalla libidine in un crescendo che non ha alcun limite …. mentre continuo ad ascoltare i gemiti della grande zoccola vogliosa di sesso di Assunta.
Mi attizza da morire il godere di mia suocera!
Dio che situazione quella gran puttana di mia suocera affamata di sesso impegnata ad offrire tutto il focoso corpo al prestante amante, ed io con le mani a dedicarle il mio solitario piacere!
Una lussuria che non ha limiti. Ascolto gemiti forti emessi alternando intensi respiri.
Anch’io ormai ho perso il controllo della ragione, con il cazzo in mano grosso e turgido che è pronto per esplodere dall’eccitazione, partecipo alla sua lussuria. Aumento la velocità dei miei colpi e, all’apice dell’eccitazione, con forza, schizzo quantità di sperma inverosimile.
Immagino il suo sbrodolare da grande porca. Il suo corpo deve essere tutta una vibrazione. Le sue mani in continuo movimento, sul seno a stringere i capezzoli, mentre quel seme le sta sporcando il viso e lei subito a succhiare un enorme cazzo possedendosi la fica selvaggiamente.
Un amplesso appassionante. I corpi avvinghiati, la sua bocca sulla pelle, un incrocio di lingue assetate, gli intimi sapori nelle rispettive bocche e poi il silenzio…di due corpi esausti…
Sono quasi le due del mattino e la notte è stata all’insegna di un sesso perverso!


Sabato mattina, ore 9,00
In cucina preparo il caffé. Sento mia suocera entrare.
L’espressione del suo viso è sintomatica, conferma di una notte all’insegna di sesso sfrenato.
“Abbiamo fatto le ore piccole stanotte…….”
Nel suo viso i tratti chiari di un appagamento sessuale. Ma nessuna conferma alla mia riflessione!
È proprio vero i geni esistono e sono ereditari. Ecco da chi prende mia moglie.
Una lunga vestaglia fascia la plastica figura, disegnando i tratti di un corpo attraente. Con movimenti un po’ accentuati, lascia intravedere il contorno di un frivolo reggiseno di un candido pizzo bianco. Per un attimo godo delle trasparenze che il controluce produce, restando affascinato dai tratti di un culo magnifico.
“Posso prendere uno yogurt… quello di ieri era veramente buono”
“certamente”
Lenta lo assaggia con un particolare languido fare
“ma… mi sembra senza sapore”
(grazie al ciufolo a te piace la sborra) un pensiero piuttosto intimo. Cazzo mi sta venendo duro!
“hai ragione questo è quello che prende Lucia io ho il mio personale fornitore…i miei sono di produzione artigianale… e ieri era l’ultimo…. Devo andare a comprarli oggi”
Il telefono squilla
“tesoro come va… sto preparando il caffè… si, c’è tua madre… oddio ho stentato a prendere sonno stanotte… si, te la passo….”
“oh ciao… si papà è andato via alle undici e trenta ieri sera…”
(me se a mezzanotte… c’è stato un festino a casa tua... ma allora…. Guarda che troia!) Vorrei chiederle di chiarirmi meglio la storiella del topo che balla (forse si riferiva alla… topa)
Avrei dovuto immaginarlo. Per quanto prestante possa essere mio suocero non credo proprio possa essere lo stallone che stanotte ha mandato in paradiso la donna che in questo momento mi è di fronte!
“mha si… si ne parliamo dopo. Si forse hai ragione…”
Lucia sta, sicuramente toccando l’argomento sesso… la conferma è tutta nel rossore che comincia a colorire il viso di Assunta
“si, è a pranzo da me, mi sono alzata presto e mi sono già messa in cucina”
Mentre parla con la figlia accavalla, oserei dire provocatoriamente, le gambe mostrandomene la perfetta sinuosità. Gli occhi si perdono tra quella abbondante porzione di coscia che il leggero tessuto scopre.
Ne sono affascinato!
Nel suo intimo sa essere veramente immorale
“a pranzo gli faccio assaggiare due gnocchetti alla sorrentina…..”
(Preferirei una bella gnocca napoletana) un pensiero che è bene non rendere pubblico
Pensiero che credo è stato interpretato nel suo effettivo manifestarsi così almeno immagino dallo sguardo malizioso e sorridente che mia suocera mi rivolge
“ciao, ciao… si te lo ripasso…..”
Assunta mi ripassa il telefono
“avete qualche cosa da dirvi… io vado a casa, a proposito prendi degli yogurt anche per me … almeno domattina facciamo una ricca colazione……insieme”
Il suo è un invito? La cosa mi eccita. Uno sporco pensiero mi viene ammirando la sinuosità di un corpo che sprigiona sesso da tutti i pori.
“amore dimmi…..”
Mentre seguo lo sculettare di mia suocera andando via.

Sono a casa. Ho acquistato anche dei dolcini. La confezione è sul tavolo, il pensiero è a quel cannolo la cui fragrante cialda è un invito all’assaggio. Ma ho altro per la testa!
Lo svuoto della delicatissima crema a base di yogurt. Ho il cazzo che spinge infido tra le gambe. La mia idea malsana ha prodotto i suoi effetti già in pasticceria!
Tiro fuori l’uccello e comincio a menarmelo. Un dubbio mi fermo, ma no non è il caso mica posso essere veramente così maiale.
Ci ripenso! riprendo a segarmi, quando sto per arrivare, mi fermo ancora. La ragione mi impone maggior rispetto! Si ma non sono mica stato io, le sue provocazioni mi hanno attizzato. Alla fine lo ha già assaggiato, e le è piaciuto. Lo ha trovato delicato!
Potrebbe gustare anche la fragrante cialda e nell’insieme quanto meno far godere il palato.
Riprendo a menarmelo nuovamente. Accelero il ritmo.
L’idea che mi sono fatto di Assunta ormai travalica il rispetto dovutole in quanto mia suocera. I suoi atteggiamenti, la sua indole profondamente puttanesca incidono sulle mie riflessioni. Mia suocera è una donna che sino ad oggi ha mascherato bene il suo reale essere. E, nel rispetto di quella infida mia forma di priapismo, comincia a diventare tangibile il mio desiderio di scoparla.
Mi fermo ancora, può essere mia madre. Torno indietro negli anni quando giovincello, ai primi pruriti adolescenziali ho cominciato a dedicare le mie pruriginose carezze al bellissimo corpo di mia madre. Un ricordo che si trasmette immediatamente al cazzo. Lo sento d’impeto pulsare forte nel mio palmo.
Il telefono squilla
“che fai dai vieni… io sono pronta”
“dammi qualche minuto e… VENGO…”
Ma si alla fine potrà sempre dire che non era buono.
Punto la cappella nella ciotola e, senza alcun ritegno ancora due colpi fermi e schizzo sborra nella fresca crema. Una veemenza notevole. Mai una mia sega aveva prodotto in me un piacere così intenso!
Con la pochette da dolci riempio la cialda. Una chicca finale disegno un intrigante ghirigori sopra la cialda.

“che bravo hai preso i dolcini, dammeli li metto in frigo.”
In cucina tento di aiutarla nelle ultime cose per il nostro pranzo. Ogni tentativo è, però, inutile atteso che sono costantemente distratto dal suo corpo. Uno strettissimo scamiciato osanna, in modo provocante l’opulento seno. Al suo fianco ammiro le licenziose mammelle lasciate libere di godere della comodità del ciondolare senza costringimenti. L’intrigante abbottonatura mi consente di ammirare il roseo colore delle larghe aureole che impreziosiscono due voluminosi capezzoli che, gonfi, sembra vogliono perforare il delicato tessuto. Mi assale la voglia di saggiarne il sapore.
Il tessuto evidenzia i tondeggianti ed armoniosi fianchi. Calze di seta nera mettono in risalto delle cosce ben tornite. Seguo le gambe risalire sino a dare enorme risalto ad un fondoschiena impreziosito dagli evidenti contorni di un intimo indumento, così succinto, da darmi subito il la ad erotici pensieri. In perfetto equilibrio muove armonicamente il corpo trasmettendomi tutta la sua sensualità.
Stordito seguo il suo ancheggiare, un atteggiamento innaturale pieno di provocante malizia, sembra studiato ad arte come se in casa io non ci fossi… oppure tenuto proprio perché in casa ci sono io?
Il suo modo di fare la rende attraente e sicuramente seducente. È eccitante nella sua sensualità. Una donna in splendida forma. Niente male per una cinquantenne.
Ho il cazzo che comincia subdolo a spingere forte tra i pantaloni.
Una magnifica figura che prima, forse per la presenza di mia moglie, non avevo avuto il modo di apprezzare. Una femminilità unità ad una sensualità unica in una donna che sprizza sesso da ogni poro.
Il nostro pranzo è stato un continuo susseguirsi di reciproci sguardi ammiccanti, nel suo fare la voglia stuzzicarmi, ed il farlo le sta procurando un diletto non indifferente. Nel mio la voglia di scoparla selvaggiamente.
I suoi sospiri profondi sono il segno del piacere che vive facendosi ammirare.

“Prendi i dolci mentre rassetto….”
In un attimo è tutto nel lavello
”i piatti li lavo dopo ora ho voglia di assaggiare questa tua bontà… ”
mia suocera prende dalla confezione quel mio cannolo
“dio che è grosso! aumhhh”
sorpresa dalle dimensioni.
La osservo mentre degusta la mia personale creazione allo yogurt. Subito gusta il ghirigori sulla cialda. Lentamente la porta alle labbra, apre piano la bocca, una famelica lingua raccoglie la crema e, stringendo le labbra, ingoia.
È sensuale nel suo fare. …
“è proprio buono….”
Gusta con fare voluttuoso l’erotico cannolo allo sperma senza battere ciglio, i denti pizzicano leggermente la cialda … mi guarda negli occhi…con uno sguardo dove leggo una crescente lussuria.
“umhhh, davvero squisito…”
il tutto mentre le carnose labbra si modellano attorno alla cialda contenente la fresca crema. Una bocca avida risucchia la crema. Seguo la cialda svuotarsi velocemente.
Dio che brava con quella lingua!
“questo tuo fornitore è proprio bravo… lo yogurt è freschissimo, sembra fatto ora… uhmmm squisito uhmm la cialda poi è veramente… dura…proprio come piace a me ….”
mentre con in bocca l’intera cialda, lascia la lingua penetrare all’interno raccogliendo la poca crema rimasta. Lecca golosa tutto il bordo interno. Gusta la fresca crema.
Sfacciata lei ma altrettanto sfacciato io
“….ti piace veramente …”
Sono in fermento, il cazzo spinge rendendo palese la corposità di una eccitazione bestiale.
Il mio stato non sfugge a lei. Mi guarda, la vuota cialda in mano tenuta per come si impugna un bel cazzo in erezione.
Che porca!
I suoi occhi incrociano i miei,
“sai lo yogurt lo preferisco naturale e soprattutto…… caldo”
Lentamente si avvicina a me, sguardo languido, carico della lussuria della femmina in calore.

Ho solo immaginato nella mia erotica fantasia la sua reazione alla mia porcata. Tutto mi sarei aspettato tranne mia suocera, ora, in ginocchio tra le mie gambe!
L’enorme mia intima protuberanza è a pochi centimetri dal suo sguardo, ne ammira desiderosa il gonfiore. Avvicina le labbra sfiorando la punta del potente uccello, con la cialda in mano ormai vuota
“la vogliamo riempire di una calda crema…sicuramente tu sai come fare…”
Il tono della sua voce è altamente provocatorio!
Con molta lentezza libera dal pantalone il teso uccello. Lo accarezza, lasciando scorrere la mano intorno al muscolo piano piano.
“sai ho sempre immaginato che l’avevi grosso”
Apprezzare la corposità di un muscolo in splendida erezione. Il mio cazzo pulsa nervoso a pochi centimetri dal suo viso
“ma non pensavo così grosso … adesso voglio produrre io la fresca crema”
La lingua si avvicina al cazzo, lo lecca, è perversa nel suo fare. Il mio uccello avvolto da quelle labbra è già pronto a donarle il seme del mio piacere. Mi intriga il movimento plastico della sua lingua.
L’uccello al massimo dell’eccitazione in un attimo sparisce tra le sue calde labbra. Ingoia avida l’intera asta rilasciandola con studiata lentezza, gioca con la lingua sulla rossa cappella, permea di saliva tutto il mio uccello. È fantastico il pompino che ad arte Assunta mi sta regalando. Gli occhi carichi di libidine incrociano ancora una volta i miei mentre comincia a gemere di irrefrenabile lussuria. La libidine si è impossessata del suo corpo, freme toccandosi la fica
“MMMMHHHUU”…
geme ad ogni ingoio del mio uccello
“OOOOHHH”
gode del piacere che si sta donando.
In un attimo, abbandona tutto!
In piedi si allontana da me. La ragione di mamma avrà avuto il sopravvento sulla porca femmina. Questo è il mio pensiero mentre, invece slaccia lentamente lo scamiciato offrendomi la grandiosità di un bellissimo seno
“ …ti piaccio? …”
Dio che fica. È vero non porta il reggiseno ed il tanga unito al frivolo reggicalze ne fanno una gran porca. È veramente maestosa nella sua provocante nudità. La preziosa lingerie fa di Assunta una meravigliosa troia!
Solo un attimo dopo, di nuovo il corpo tra le mie gambe con quella cialda che sembra animarsi morbosa tra le sue mani. La infila sul teso muscolo avvolgendolo perversa, avviando una sensualissima pugnetta!
Con la bocca mordicchia la cialda e, contemporaneamente, le labbra sfiorano un cazzo pronto ad esplodere.
Alterna alle mani, con straordinaria maestria, il seno. Le mammelle si raccolgono la fallica cialda facendola completamente sparire nel prosperoso incavo, le mani agevolano i movimenti con il cazzo che scivola dentro la cialda stretta tra le mammelle.
Incrocio il suo sguardo. Una espressione da bellissima puttana.
“mi stai facendo venire…”
Avvicina la bocca alla mia cappella, ancora avvolta dal cannolo, e con la lingua picchietta sulla punta.
“dai vieni…”
Comincio a schizzare.
Il primo schizzo di sperma percorre la cialda e arriva alla sua bocca. E lei lo ingoia con ingordigia.
È talmente violento il pulsare di un cazzo enorme che la cialda comincia a frantumarsi.
“sei proprio duro….dio come è duro.”
Ancora schizzi densi ripetuti copiosi e densi, tutti nella sua bocca
“mmhhhh”
Completamente libero il teso muscolo sparisce avvolto da caldissime labbra Geme intensamente mentre continuo a venire nella sua bocca.
La mia eccitazione è altissima, sfilo il cazzo dalla sua bocca e veemente le sporco prima i capelli e, in rapida successione, il viso poi il seno. Incurante Assunta raccoglie con calma e disinvoltura lo sperma e lo porta alla bocca, leccando le dita con avidità.

“Ho ancora voglia, il tuo sperma è così buono”
In piedi accanto a me materializza il suo essere intimamente puttana.
Le sfioro la fica trovandola già bagnatissima.
“MMMUUUU” “SSSII”
geme mordendosi le labbra
“DAI… TOCCAMI… FAMMM…MMMMI VENIIIREEE”
eccitata come una maiala a fil di voce mi implora di non smettere, mentre le sue mani strizzano irti capezzoli, riuscendo anche a leccarli con una veemenza bestiale………
è porca mentre si sdraia sul tavolo della cucina
“ORA SCOPAMI!!”

Ho ancora due giorni per godere del corpo di mia suocera e per farla gioire del mio uccello … mentre mi chino ad assaggiare l’essenza di un corpo in calore……..

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