incesto
Il pensiero fisso di una madre
di geppettino2003
21.11.2019 |
28.227 |
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"L’ultima barriera è definitivamente caduta!
Ho ancora bisogno di acqua fresca sull’elettrizzato corpo per dissociare la moglie dalla troia..."
... Il seguito di “Quando ad una moglie si chiede di essere mamma...” scritto con la complicità di una sensuale lettrice (a Lei è dedicata la nostra fantasia!) e a Lei va dato il merito del titolo del nostro (suo) racconto...Ho dormito profondamente, mi sveglio, sono oltre le 10,00 del mattino. Confusa mi rigiro continuamente tra le fredde lenzuola, sempre più presa dallo sconforto, e con una irrefrenabile un'agitazione in corpo.
Lui è già partito.
Ed io sono sempre più sola!
Mi sento sporca. Ho bisogno di una doccia. Lunghi minuti sotto il torpore del getto di acqua calda, con la mente succube di quel mio ricorrente pensiero.
Ho proprio voglia di un bel cazzo che mi risvegli, che mi faccia rinascere. Un cazzo qualsiasi, diverso, un cazzo che non ho più, che non ho mai cercato, né visto. Lo desidero affamato di fica, gli potrei offrire il meglio di me, dissetandomi del suo caldo, e succulento, seme.
Ad occhi chiusi, lascio libere tremanti mani di scorrere lungo i fianchi, sostarci pochi attimi per risalire lente, vogliose, sul nudo seno, lo accarezzo con movenze ad alta carica erotica. Pizzico, gonfi capezzoli. Un primo, sottile, gemito accompagna il mio intrigante fare. Le mani scendono sino al monte di Venere, le dita veloci spaziano sulla vogliosa fica, sostano sul folto ricciolo di peli neri che adorna l’intima fessura, già umida di caldi umori
“…mmmmmm......…”
Sospiro, con la voglia che cresce, accompagnando il medio a sparire per tutta la sua rigida lunghezza dentro la fica.
Stringo le labbra, mi possiedo, quel bel fantasioso cazzo, ripetutamente, mi sbatte.
Grido il mio piacere
“...OOOOHHHH ... SIIIII.... MMMMHHHhhhhh...”
Godo!
Cedo, di nuovo, ad un violento, e rabbioso, ditalino senza più alcuna vergogna, o pudore.
Sono in camera da letto e la mia conturbante figura, al grande specchio dell’armadio, sembra volermi rimproverare.
Ascolto i miei pensieri :
- Tu vorresti tenere questo bel corpicino ad aspettare un marito che pensa solo al lavoro. A chi aspetti a riappropriati della tua intima vita, reagisci, esci, fuori ci sono tante occasioni da cogliere al volo. -
È vero! È tempo di abbandonare queste mie, performance di solitario intimo appagamento sessuale. Mi ammiro nella mia espressione di consumata troia.
Devo reagire!
Indosso l’accappatoio e, con la mia spazzola, intendo rilassarmi pettinando i lunghi capelli neri. In soggiorno, a terra a lato del divano ci sono, ancora, il tubino, ed il reggiseno, mi chino per raccoglierli, non trovo il perizoma. Sul tavolino difronte un biglietto: "Dormivi come un angelo, passa una bel fine settimana nel tuo splendido ruolo di mamma. TVB".
Stizzita reagisco. Non solo ha ucciso la mia voglia di piacere, trattandomi come una donna che deve cessare il suo ruolo di femmina a vantaggio dell’essere mamma, ma lo fa pure con un banale - TVB -!!!
A terra tracce del nostro seme, secco e giallastro, sono la conferma di una guerra perduta. Delusa e insoddisfatta prendo atto che quella che doveva essere una battaglia, su quel divano è stata invece una disfatta.
Disperata, ed eccitata, ho preso l'iniziativa, con improvviso coraggio, ho provocato, ho preso in bocca il suo membro, sorprendendolo, il cazzo che pulsava tra le labbra ha scosso la mia vera indole. Sono salita su di lui l’ho cavalcato per padroneggiare il suo cazzo e, quando in preda ad una forte lussuria, gli ho confessato il mio essere la sua vacca, e la unica sua troia, mi ha rimproverata ricordandomi che sono solo una affettuosa mamma. La dolce mammina del nostro bel bambino!
Una mamma con un pensiero fisso verso un possente uccello che può (e deve), sicuramente, lenire, attenuandola, la gran voglia di cazzo, che cresce forte, stimolando la sua morbosa fantasia.
Seduta sul divano, le gambe raccolte, subisco ancora quella mia libidine non sopita. Appoggio il corpo allo schienale, qualche secondo per slacciare l’accappatoio. Oscena allargo le gambe, il calore tra di esse mi è insopportabile.
Sono morbosamente eccitata!
Ma non voglio godere sola, ho bisogno di un gran bel cazzo, duro e lungo.
La spazzola! Quel duro manico, rigido si offre perverso al mio desiderio. Subito un pensiero, una assurda fantasia!
La stringo tra le mani, rapita dalla mia voglia, lascio alla lunga punta del manico risalire il collo, soffermarsi attimi sulle guance, accarezzare avide carnose labbra. In poco una nervosa lingua avvolge quel simbolo del peccato, lubrificandolo ed accompagnarlo a sparire in una famelica bocca. Con fare morboso, e languido, ad occhi chiusi, immagino di succhiare, morbosa, un uccello animatosi…. - vog…lio succh…rti….-
È bello!
Sconvolta da un crescente piacere lo spingo in bocca! La punta modella, alternativamente, le guance.
Pochi secondi e lascio al ligneo cazzo, per tutta la sua dura forza, di spaziare sul seno. Movimenti intriganti su plastiche mammelle, con la punta gioco su sensibili capezzoli.
- Dio che sei duro!...-
Tra la gambe raccolgo gli abbondanti miei umori, sono pronta a possedermi e godere con la mente che aiuta il corpo.
Mi abbandono a lunghi, e profondi gemiti.
Che splendida troia so essere!
Non sono più padrona dei miei pensieri, rapita da una voglia che cresce incontrollata, piazzo la spazzola tra gli stretti cuscini.
È un cazzo eccitato, pronto a soddisfare la vogliosa femmina che acuisce il mio gran bisogno di piacere!
- Troia...scopami!..-
Priva di controllo, in piedi ondulo il nudo corpo su quella dura mazza, le intime labbra sono gonfie, e bagnate, di desiderio, il clitoride impazzito di pulsazioni, vibro eccitata, è come se ascoltassi il suo desiderio
- Siiii… ….. fammi godere ……-
Un gemito resta strozzato in strette labbra.
Con il pensiero rivolto al mio, giovane, etereo amante, lentamente, abbandono il corpo su quella splendida asta
“…… mm… mmhhhhuu….”
Ascolto i miei gemiti farsi intensi e ripetuti. Impazzite mani spaziano su di un corpo che trema. Stringo il seno, accompagna infuocati capezzoli alla bocca. Li lecco entrambi furiosa.
“.......Ohhhhhh...”
il voglioso corpo scivola sull’illusorio fallo, la punta si erge eccitata, attimi per decidere, e per quel magnifico palo scelgo il culo!
- ...Sssiiii…. tutto dentro... dai….-
ed ancora
- In…cu...la...miiiii…oooohhhh…-
Mi possiedo morbosa in preda ad una indescrivibile lussuria che, ormai, mi ha rapita. È parte di me!
Con velocità, sempre più crescente, l’onirico cazzo entra ed esce dal culo, governato da sapienti movimenti
-siiii… inculami ……. fammi venire …..…….. aaaggg…. ohhhhhhhh….-
Dimeno la testa come una cagna in calore, ascoltando il mio etereo amante
-... si...è uno splendido culo... che gran troia sei...brava.........
... P...U...T...T...A...N...A!..-
-....SSSSIIIIiiiiii... amore mio vengo...-
Godo di un violento orgasmo. Tremo all’esplosione di piacere che scuote, selvaggiamente, il mio corpo, diffondendosi sui cuscini del mio, complice, divano.
Mi stacco dal divano alcova della mia erotica mutazione, dove ho appena deciso che posso trasformare la mia sconfitta in un reale desiderio di rivincita.
Rex, il mio bellissimo pastore abruzzese mi da il conforto del sua discreto silenzio.
Ho goduto con intimo trasporto, libero e sfrenato, il turbinio di pensieri pervasi da erotica passione, mi rendono difficile tornare alle quotidiane attività.
Con una porca espressione, le dita raccolgono il mio piacere da una fica non pienamente appagata. Un gemito strozzato e mordo le labbra portandole ad assaggiare il gusto della mia lussuria.
L’ultima barriera è definitivamente caduta!
Ho ancora bisogno di acqua fresca sull’elettrizzato corpo per dissociare la moglie dalla troia.
Mi convinco. Non posso buttare la mia vita aspettando un marito sempre impegnato fuori casa e poco attento alle mie esigenze di femmina.
Mi do ragione! Perché abbandonare i propositi di rifarmi delle astinenze che da troppo tempo subisco. Perché devo rassegnarmi.
Finalmente realizzo che non c’è motivo per crearmi rimorsi, colpe, sono solo dannosi. In fin dei conti non ho nulla da rimproverarmi. Ho provato di tutto, perdendo, ora devo solo trovare il coraggio di intraprendere una nuova strada per una vita che desidero aperta a nuove esperienze sicuramente più esaltanti. Non voglio più rinunciare/rimpiangere le occasioni che, so, mi si possono aprire davanti.
Sarà l'inizio di un viaggio, certamente, sconosciuto ed affascinante alla scoperta del piacere e della lussuria.
Ancora allo specchio, quella mia voce:
- Erika con questo corpo puoi certamente aspirare ad un signor bel cazzo. Magari quel bel ragazzo che, sfacciato, non ha resistito alla tua sfrontata provocazione! -
Ancora.
- Ieri in tanti hanno trovato interessante il tuo accattivante proporti. Segnale chiaro che se vuoi, e lo vuoi, sai stuzzicare -Rispondo:
- Si! Voglio trovare quel giovane marpione, cercare una scusa per conquistarlo, intrigarlo ed abbandonarmi alla sua prorompente eccitazione.-
Un attimo per pensare che possa essere mio figlio....
Cerco nell’armadio quello che, a mia memoria, potrebbe materializzare il mio vero essere.
Mi vesto con la voglia di sorprendere! Stavolta solo nere autoreggenti, sul bordo frivoli ghirigori giocano con il candore della pelle, cerco quell’ultimo reggiseno rosso acquistato in un dei miei momenti di immaginaria trasgressione. Lascio volutamente alla scollatura di un toppino in pelle nera l’intrigante gioco di intrecci che dal petto sale sul collo. Niente intimo, voglio che la mia essenza di femmina sgorghi libera, disperdendosi, una gonna in morbida pelle nera fascia benissimo il corpo, arriva sopra le ginocchia, sul laterale uno spacco piuttosto alto la rende piuttosto sexy ed intrigante, alti stivali in pelle nera con un bel tacco per slanciare la mia figura, di trasgressiva MILF!
Lo scodinzolare del mio bel Rex mi fa sorridere.
Mi sento intimamente porca!
Resto immobile e piacevolmente sorpresa, ad ammirare la mia trasformazione in dark lady.
- Eccomi, sono pronta per ricorrere ad una nuova esibizioni del mio corpo. Ma stavolta con la ferma intenzione di provocare, sedurre, eccitare e.... finalmente godere! -
La razionalità blocca i miei pensieri.
Ma dove?
In questo paese di bigotti è bene stare molto attenti, basta niente per finire sulla bocca di tutti e diventare oggetto di beceri pettegolezzi.
Per quanto stronzo, non se lo merita, ed io sono pur sempre una mamma.
Ancora la mia voce
- Sei sola! -
È vero! Complici mura domestiche potranno assistere alle mie possibili erotiche performance e, sicuramente, sapranno mantenere il silenzio!
Guardo Rex, il suo felice scodinzolare mi fa sorridere!
Il suono del citofono mi riporta ad una momentanea realtà.
Dio Roberto, mio figlio!....
Ho solo pochi secondi per riprendere quel mio ruolo di mamma, difficile da trovare in pochi momenti. Ho poco da fare, e dire, per riuscire a giustificare la mia attuale trasformazione mmm compita, amorevole, mamma a seducente, sensuale, femmina....
.... continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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