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Mamma ha il colpo delle strega - la supposta


di geppettino2003
22.05.2011    |    165.776    |    6 8.8
"Mamma sembra rianimarsi al mio contatto, si muove reagendo quasi scomposta“… ti prego… fai piano piano…”una implorazione strana! È ormai alle stelle la mia..."
Non ci sono alternative, anche lei conviene che è l’unica soluzione. La confezione di supposte, è nel frigo, sono quelle che le ha ordinato il suo medico, da utilizzare però come ultima alternativa. Anche stavolta devo essere io a somministrargliela.

Il mio impaccio è alle stelle!

Mi accosto a lei, ancora secondi di altissimo impaccio, l’aiuto a girarsi, il suo essere nudo mi sta facendo morire, mi da le spalle, ma c’è lo specchio. Supina, ancora il seno schiacciato, solo lo slip le copre il corpo, è piccolo con una piccola strisciolina che è interamente nascosta tra i glutei, timidamente le dita lo prendono dai bordi e lentamente scoprono, solo di un po’, le chiappe…
Mamma ha veramente un bel culo!
Lento sfioro la sua pelle, le dita risalgono tra la parte alta delle cosce, sfiorano insistentemente la sua epidermide, sostano tra i glutei. Mamma si irrigidisce, si fa male, si lamenta, volge più volte la testa sul cuscino, il dolore deve essere veramente forte perché ne stringe forte un angolo tra i denti. Tolgo l’involucro argentato dalla supposta, quanto è grande, più di tre centimetri e quasi un centimetro di diametro. Appoggio la fredda punta sulla sua pelle, un altro sussulto, un altro gemito, intenso prolungato. Passo più volte la punta sulla sua pelle nel tentativo di riscaldarla e contemporaneamente ammorbidirla, mi avvicino al buchetto nero che, al contatto, si contrae. La supposta è così grossa che non riesco ad inserirla nel piccolo buchetto, anche lei oppone una strenua resistenza.
Un piccolo buffetto su una chiappa, ma niente un secondo un po’ più forte, “Ahia!!” Caspita forse ho esagerato, mamma ha un sobbalzo accompagnato da un’altro gemito, ma ottengo lo scopo, approfitto del momentaneo stato di rilassatezza e appoggio la punta fallica sul nero orifizio, spingo con misurata forza, comincia ad entrare. La supposta si apre un primo varco. Accentuo la spinta con un dito, forzo, ma la sua resistenza è più forte, reagisce stringendo le gambe, irrigidisce il corpo, la mano mi resta tra le sue gambe e la supposta scivola perdendosi tra i ciuffetti della sua intimità. Mentre un altro suo gemito si diffonde nella stanza….”Mamma scusa… mi è scivolata….”

Con la mente ritorno per un attimo bambino. Devo fare come faceva lei. Mamma, per combattere la mia febbri adolescenziali, e per superare ogni mia resistenza anale, con un po’ d’olio leggermente riscaldato, ricordo passava il dito unto con massaggi lenti sul piccolo buchetto. Le lunghe dita affusolate con le unghie quasi mi solleticavano una parte che non sapevo fosse così sensibile, massaggi che sembravano coccole se non fosse che nascondevano una subdola azione terapeutica. Prima un dito, intriso d’olio, attimi di un contatto perverso e scivolare lento dentro di me per ungere le barriere che ergevo, a seguire subito la punta della supposta ad approfittare della momentanea dilatazione che, superata la forza della mia resistenza, si faceva breccia nella mia intimità, il tutto con il mio respiro che cresceva di intensità.
Una strana sensazione di malessere fisico si impossessava di me!
Poi la sua arte e la sua amorevole pazienza riuscivano nel suo medico intento, infilarmi quell’oggetto nel culo. Ancora le mie contrazioni forti e contrarie e riuscivo a espellere l’insano proiettile. Ma ormai si era fatto strada dentro di me quindi mamma, con l’ausilio del dito, un’altra volta dentro, e dentro anche il dito a fare barriera alle mie contrazioni.

Con fare assolutamente naturale cerco il piccolo farmaco tra le sue gambe. Per farlo la mano sfiora la sua intimità, un movimento improvviso intenso scuote il suo corpo un gemito accompagna il suo tremore. Le chiedo timidamente di allargare le gambe, il piccolo slip mi è di ingombro lo lascio scivolare sino alle caviglie, basterebbe a dire la verità scostarlo leggermente ma senza un preciso perché, invece, la denudo completamente.
Nessuna reazione da parte sua!
Il suo culetto è così bello, delicato e morbido, libero entrambe le mani sul corpo favoloso, sfioro le gambe, risalgo lento dalle caviglie lungo i polpacci, mi soffermo solo attimi sulle cosce, momenti che per me sono un’eternità di piacevolissime sensazioni, sosto volutamente lunghi secondi a contatto con la sua pelle che sento riscaldarsi.
Cerco la suppostina, le dita sfiorano il pube, si perdono tra i ciuffetti che lo adornano, giocano morbose alla ricerca del piccolo proiettile, non lo trovo o forse non lo cerco nemmeno.
Una scossa pervade il mio intimo mentre le dita sfiorano ripetutamente la passerina…“… che f…..a…i!……” con poca convinzione mentre lentamente, divarica istintivamente le gambe forse per agevolare la mia ricerca, le tende in maniera nervosa, per poi raccoglierle alternativamente, movimenti ritmici lenti, le sue contrazioni si fanno ripetute intense spasmodiche, ogni movimento è accompagnmato da flebili lamenti, che si acutizzano ad ogni mio intimo contatto. “MMMHHhhh……”
Un brivido mi percuote il corpo, il contatto con la sua pelle vellutata, il mio tremore muore sulla sua figura, “AAHIIAAA!!” ha un’altro sussulto. Forse le ho fatto male!
Raccoglie le braccia sotto il cuscino, ne immerge il volto contratto, supina, contrae ripetutamente le natiche, ascolto i suoi lamenti sono cadenzati, respira a fatica dalla bocca continuano ad uscire gemiti intensi carichi di una strana tensione.
Mentre sono padrone del suo gran bel culetto!
Con le dita delicatamente sfioro ancora il pube, movimenti carichi di perversa passione, cerco il terapeutico farmaco, insisto nella spasmodica intima ricerca, mi sento accaldato, un calore anormale si impossessa del mio corpo.
Anche mamma è sudata!
I miei movimenti non rispondono ad alcuna logica si sono fatti altamente intriganti, comandati da una intenzione perversa. Le dita passano più volte tra i peli ricci, ci giocano, percepisco al tatto le grandi labbra su cui si sta diffondendo un calore sempre più intenso.
“OOOHHH!!” Mamma geme, ma è un gemito strano, secco, quasi strozzato ai margini delle labbra, il suo respiro cresce di intensità si diffonde rapidamente nella stanza. Sono pervaso da una frenesia incalzante, un preciso desiderio di toccarla, desidero accarezzarla, fremo dalla voglia di sfiorarla. Le mie mani lambiscono ripetutamente il suo corpo ed intanto sono morbosamente eccitato. il cazzo spinge così forte nel pantaloncino così tanto da farmi male.

Ritrovo il farmaco, si è quasi completamente sciolto al calore della sua pelle. È stranamente unto e completamente bagnato. Resto bloccato, non riesco a capacitarmi. Automaticamente corro al frigo un’altra supposta è subito tra le mie mani, la scarto, prima di ritornare da lei, un piattino con un po’ d’olio e ungo le dita, sono di nuovo al suo fianco, “mamma ti ricordi quando piccolino mi ungevi il culetto” “Che vuoi fare?” Non rispondo mentre già ungo il solco che divide le sue mezzelune, come faceva lei.
“nnooo” il dito rotea morboso sul piccolo buchetto.
Mamma trema. E tremo anch’io!!
Riscaldo la punta della supposta con la sua pelle. “Mamma non ti preoccupare fra poco tutto ti passerà…” Ripeto tutti i miei movimenti con una carica di perversione addosso che si materializza nel gioco che le mie mani fanno sul suo intimo. Mamma sembra rianimarsi al mio contatto, si muove reagendo quasi scomposta“… ti prego… fai piano piano…”una implorazione strana!
È ormai alle stelle la mia eccitazione, mi assale fortissimo un desiderio assurdo di toccarmi, di accarezzarmi, scivolo sul pavimento. Nascondo alla sua vista il mio intimo. Un cazzo enorme, teso, duro. Comincio a toccarmi, prima superficialmente. Tasto un muscolo che è diventato di proporzioni assurde, pulsa continuamente, sento che spinge contro le mie dita. Perverso lo tiro fuori, lo stringo tra una mano, lo impugno comincio a menarlo. Il braccio batte ripetutamente sul bordo del letto.
Non riesco più a controllarmi neanche la ragione riesce a fermarmi.
Sono quasi convinto che mamma abbia percepito la mia intenzione, ma è troppo dolorante per reagire, non ha la forza di muoversi. I nostri sguardi si incrociano per un attimo, mentre regna il silenzio rotto dai rumori che le mie mani producono, alternativamente, tra le sue gambe e tra le mie. La vedo serrare le labbra, chiari echeggiano i suoi gemiti è inerme alla mia azione. Ha alzato ancore di più le braccia, ha stretto alla sua bocca il cuscino per soffocare un vocalizzato respiro che non riesce più a bloccare. Morde con forza il labbro inferiore. Il seno completamente schiacciato reagisce ai miei intriganti movimenti. Tutti i muscoli si tendono in uno sforzo che è continuo, il suo fiato è strozzato è completamente sottomessa alla mia azione.
“mmmhh tesoro…… cosììì… piano piano…”
Non arresto il mio contatto perverso con il suo buchetto, continuo a giocare con la supposta, so di essere crudele.
MOLTO CRUDELE!!
I suoi occhi chiusi, il suo corpo immobilizzato sembra invochi i miei massaggi. Sono in preda ad un’erezione bestiale, sconvolto dalla eccitazione. La tocco morboso, mamma è inerme alle mie carezze, soggiace, comunque complice, alla mia perversione. La sua incapacità di fermarmi mi invoglia, nessuna reazione blocca la mia azione, anzi sono i suoi profondi gemiti che mi guidano. Allargo con le dita il suo culetto, lo sento distintamente pulsare, una scossa violenta si impossessa di lei
“oooooOOOOHH!!” Mamma allarga ancora di più le gambe. Comincio a farmi strada dentro di lei, appoggio perverso la punta della suppostona sul suo piccolo buchetto. L’olio agevola la mia azione. Nessuna resistenza si oppone alla mia forza. La punta scivola lenta. Il suo corpo trema, sussulta, si abbandona a me. Irrigidisce il busto, il corpo schiaccia il seno contro il letto. Un fremito intensissimo ed è entrata, il dito segue la scia, penetra anche lui, lo irrigidisco come una candela. Sono dentro di lei; “ODDIOO! mmm… OOOOHHHHH”. Mamma si scuote, inarca violentemente la schiena, inspira profondamente, emette gemiti intensissimi, ripetuti, completamente rapita da una sensazione che deve essere devastante. Abbandona il corpo alle mie carezze.
Mi muovo dentro di lei piano piano, con un ritmo inarrestabile. Seguo i miei movimenti con tutto il corpo. Spingo con il dito non vorrei fare uscire la supposta, le sue gambe ripetutamente si muovono, il corpo è tutto un fremito. So che vorrebbe gridare, geme, ansima intensamente un
"SSSSiii” quasi sussurrato!

Anch’io contraevo lo sfintere, nel vano tentativo di espellere il corpo a me estraneo. Ma il suo dito dentro di me resisteva. Lo sentivo scrutarmi l’interno, ne percepivo l’unghia quasi solleticarmi l’intimo. Sentivo il polpastrello muoversi nel mio interno, sentivo spingermi dentro. Nessuna violenza anzi molta delicatezza. Un amore materno. Le sue parole dolci amorevoli, la mia resistenza senza alcun successo, finalmente il piccolo fallo si era impossessato di me, ed anche il dito di mamma era dentro. Parte della mano ancora mi massaggiava i glutei, l’altra sulle cosce nel tentativo di rasserenarmi, il dito dentro di me non mi procurava più dolore.
Il mio piccolo uccello era cresciuto a dismisura, la sua azione lo aveva fatto diventare duro in maniera bestiale, le sue carezze erano sconvolgenti. Non so se mamma si sia mai resa conto che l’attimo della sua deflorazione coincideva con una mia intensa eiaculazione. Irrigidendo il corpo godevo di quel dito nel culo, assaporando le sue mani sfiorarmi i testicoli. Divaricate le gambe non più per la violenza subita solo per piacere, enorme, sconfinato, il respiro mi cresceva di intensità, ed il calore si spargeva nel letto, secondi di una sconvolgente sensazione. Godevo di schizzi violenti e con lamenti intensi e perversi.

Adesso accelero il ritmo come se una forza a me sconosciuta me lo imponesse, perché ormai sono certo che quello che sto facendo le fa tremendamente piacere, lo so perché il suo corpo segue il ritmo delle mie dita, lo so perché è tutto un delirio, lo so perché le leggo negli occhi che la sto facendo godere.
La conferma è tutta nei suoi gemiti di piacere.
Gli stessi gemiti che mi tengono sveglio in quelle notti quando si abbandona tra le braccia di papà in amplessi che le scuotono il corpo in sussulti assurdi. Ascolto distintamente le incitazioni che rivolge al suo amante, implorazioni tese a farla godere di un cazzo che la devasta. Mamma è una donna caldissima che sa godere del suo corpo, che vuole godere del suo corpo. Amplessi che si sono diradati nel tempo diventando occasioni e non più momenti. Sento persistere i suoi gemiti anche quando papà le da le spalle per addormentarsi. Gemiti che crescono di intensità per ancora qualche minuto sotto il perverso contatto delle sue dita tra le labbra di una fica non completamente soddisfatta.
Gli stessi gemiti che adesso riecheggiano chiari nella stanza, cadenzati ritmici intensi.
Certo, ormai, di totale assenza di ogni sua reazione, continuo a menarmi l’uccello, colpi secchi fermi così forti da farmi quasi male, tiro imperterrito, gioendo del contatto con il suo corpo, il nostro sguardo si incrocia ancora una volta, i suoi occhi lucidi sono l’esatta fotografia del suo immenso piacere.
Aggiungo all’indice il medio, la posizione assunta mi consente di penetrarle il culo con due dita e con l’anulare restare completamente a contatto con la sua fica, completamente bagnata “…ODDIO!!!. sssiiii…. MMMMMmmmmm….”
Geme forte, si scuote, sfioro dolcemente le intime labbra morbide, bagnate, stringe le natiche contraendone ripetutamente i muscoli, le braccia impazzano sul grande letto, non trovano pace, si abbandona completamente al piacere del contatto delle mie dita. Senza pudore, perverso, entro lentamente nella sua fica con tutto il dito. Reagisce con un fremito intenso, compiaciuta del mio possederle contemporaneamente il culo e la fica “… ti prego… non fermarti……… MMMMMMMMM…………CONTINUAAAAA!!!......”
Le dita non fanno più da barriera alla supposta, spingono sempre di più, entrano sempre di più. Un suo forte sospiro muore sul cuscino stretto come in un abbraccio perverso, la sento mugolare mentre il suo corpo freme, stringe ripetutamente le gambe, le piace sentire le mie dita dentro di lei, desidera che continui a penetrarla con tutte le dita, le muovo ripetutamente mentre il pollice spinge, una strana forma di complicità governa i nostri corpi“……sssiiii……… tesoro… cccosìììììììì………”
Il cazzo sembra scoppiarmi, ho le labbra aride, la lingua fa fatica a raccogliere la saliva che l’eccitazione secerna, la nostra eccitazione è al massimo non abbiamo più ritegno. Le dita entrano senza alcuna barriera, giocano, ruotano lente, raccolgono tra le gambe il suo calore. Mamma allarga ancor di più le gambe, agevola i miei movimenti, ansima per l'eccitazione, gode, esplode intensamente “OOOOOOOOHHHHHH………MMMMMMMMHHHHH……SSSSSSSIIIIIIIII………”
Quanto porca è mamma!
Sento che desidera ardentemente che continui a penetrarla più in fondo, i suoi gemiti mi incentivano, con il movimento del busto agevola il mio entrare ancor di più nel suo bellissimo culo. Divarica completamente le gambe in maniera oscena e geme sempre più intensamente rapita da una eccitazione bestiale “……non ti fermare……continua……bravoooo…………oooo……!” Sono al massimo dell’eccitazione anch’io. La mano scorre sul duro cazzo, sfiora la cappella e scende a colpire, quasi violenta, i coglioni. Continuo a spingere più in dentro le dita nel culo e l’anulare nella fica completamente bagnata. Le altre giocano sulle grandi labbra alla ricerca del bottoncino, lo trovo è duro, è caldo, è tremendamente bagnato. Mi piace da impazzire, il movimento della mia mano e sincronizzato con le dita... lei non ha più contegno il suo respiro è quasi una supplica, il mio respiro è invece quasi di ringraziamento delle intensissime emozioni che mi sta facendo vivere“SSSSSIIIIIIII!!!……ANNNN….NNCCCOOOOORAAAAAA………OOOOOOHHHHH……”
scopro mamma tanto troia!!
Il suo calore si sparge tra le mie dita. Mamma sta godendo, la conferma è tutta nel suo respiro forte ed intenso. Continuo a toccarla perverso mentre lei continua a reagire come una troia, si solleva sulle braccia, il dolore deve essere completamente sparito, geme forte, ulula intensamente, volge lo sguardo verso di me, i suoi occhi si perdono sul mio uccello, sono pronto anch’io, mi implora “…ADESSO… ANCHE TU…… DAI…… TIRA…… FORTE…… SSSSSSSIIIIIIIII!!!……”
“Si mamma sto per venire………anch’io…” in un attimo sono in piedi al suo cospetto, il cazzo stretto nel pugno che violento tira. Pochi secondi e schizzi violenti ripetuti, comandati dai suoi gemiti cominciano a sporcarle il corpo. Mamma è immensa nel suo godere, ed è bellisimo il mio godere.
Abbandonato ogni pudore continuo a menarmi il cazzo, forte violento. Gocce di sborra si spargono sul suo viso. Continuo a schizzare, mi avvicino a lei, mamma senza alcuno sforzo si solleva volge il viso verso di me, i suoi occhi mi implorano, la sua bocca è a pochi centimetri dal mio cazzo, mentre continuo a schizzare. Le sporco anche i capelli, tende una mano sul mio cazzo mi avvicino anch’io, gocce le colpiscono gli occhi, altre colpiscono le guance scivolando sulle lbbra. Si gira su un fianco “… vieni … dai vieni da mammaaaaaaaa….!” Mi prende il cazzo sostituisce la mia mano con le sua e completa la mia pugnetta. Contemporaneamente avvicina la bocca, la schiude, la lingua comincia a raccogliere il mio seme caldo. Il cazzo le sparisce in bocca, lo succhia avida, altri schizzi si perdono tra il calore della sua bocca, le mie mani governano il movimento del suo capo, mentre si accarezza la fica.
Mamma mi sta succhiando avida, sento scorrere la lingua sulla rossa cappella, il cazzo le riempie la bocca, le guance sono gonfie, la lingua raccoglie tanto sborra,
“mmmhhhh… che cazzo bellissimo…… mmmmhh…”
mamma sa fare pompini stratosferici… e “sai tuo padre… torna domani sera…… e devo ringraziarti della tua amorevole dedizione…”...

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