incesto
Lia, zia 40enne che seduce il nipotino 18enne

04.03.2025 |
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"Andrea non riusciva a non guardarle, erano così lunghe e toniche..."
Lia, sdraiata sul letto, sentiva il battito del suo cuore accelerare. Non riusciva a smettere di pensare ad Andrea, che l'aveva spiata mentre si masturbava. Era una sensazione nuova e pericolosa, ma non riusciva a fermarla. La sua mano si spostò automaticamente verso la sua fica, sentendola già bagnata. Si toccò delicatamente, immaginando Andrea mentre si masturbava per lei... sospirò, mentre si lasciava andare al piacere: Lia si masturbava piano, immaginandolo che la spiava dal buio. Voleva provocarlo, farlo impazzire di desiderio nei giorni successivi. Si mordeva il labbro inferiore, mentre il suo respiro diventava sempre più affannoso. "Chissà cosa starà pensando di me in questo momento", si chiedeva, mentre la sua mano si muoveva sempre più veloce sulla sua fica bagnata. La mattina successiva, mentre era sotto la doccia, l'acqua calda scorreva lenta sul suo corpo nudo e lei era intenta a massaggiare le sue tette grandi e sode, quando sentì un movimento dietro la finestra. Sorrise tra sé, sapendo che Andrea doveva essere lì a spiarla. Decise di prenderla con calma, godendo di ogni istante. Si passò le mani sul seno, strizzando i capezzoli duri, inarcò la schiena e allargò le gambe il più possibile, offrendo una vista completa della sua fica rasata e dell'orifizio anale. Sentì il respiro di Andrea accelerare dall'altra parte della finestra e sorrise tra sé e sé. Sapeva di essere stata osservata anche stavolta e questo la eccitava ancora di più. Si voltò leggermente di lato, in modo da consentire ad Andrea di avere una vista migliore del suo corpo nudo e bagnato. Poi, con fare sensuale, iniziò ad accarezzarsi le grandi labbra, facendo scorrere le dita su e giù lungo la sua fessura.
Uscì dalla doccia, il suo corpo ancora bagnato e gocciolante. Si fermò per un momento, sapendo che Andrea la stava ancora osservando. Poteva sentire il suo respiro affannato dall'altra parte della finestra. Si voltò lentamente, dandogli una vista completa del suo corpo giunonico e delle curve generose. Poi, con un gesto lento e sensuale, si avvolse in un accappatoio di spugna morbida.
All'improvviso, sentì un gemito soffocato provenire dall'esterno. Immaginandosi la scena, Lia sorrise tra sé e sé. Poteva solo immaginare Andrea, nascosto dietro l'angolo, con i pantaloni bagnati e il respiro affannato che godeva. Probabilmente aveva schizzato tutto il muro esterno della casa, incapace di contenere la sua eccitazione. Lia si sentì potente e desiderata, sapendo di aver scatenato una tale reazione nel giovane nipote.
La mattina successiva aveva invitato Andrea a fare colazione a casa sua: indossò solo una vestaglia molto corta in raso nero semi trasparente, sotto la quale si intravedeva il tanga e il seno nudo. Lo aveva accolto così, sorridente e disinvolta, mentre preparava la colazione. Si erano seduti sugli sgabelli dell'isola della cucina e Andrea faceva fatica a non guardare le tette della zia, che sembravano sul punto di saltare fuori dalla vestaglia a ogni minimo movimento. "Spero che tuo padre e tua madre non si arrabbino troppo se scoprono che ti accolgo in casa in questo modo!", aveva detto Lia, con un sorrisetto malizioso allargando il petto. "Ma d'altronde, anche tuo padre ha sempre avuto debole per le loro, non è così?" aveva aggiunto, facendo l'occhiolino ad Andrea e facendogli presente che anche il padre, suo fratello, aveva sempre apprezzato le sue tettone.
Con questa esternazione, comunicò in maniera indiretta che avevano ufficialmente un segreto loro due... dicendogli che i genitori di andrea non dovevano sapere . Il giorno successivo Lia era invitata ad una festa e per continuare la seduzione verso Andrea se lo portò dietro. Non ci faceva granché ma voleva fargli vivere una nuova situazione... una volta arrivati alla festa disse a tutti che aveva portato il suo nipotino. Tutti lo presero un po' come mascotte, il più giovane del gruppo coinvolgendolo in chiacchierate e cose simili. Nel frattempo, gli uomini della festa non facevano altro che provarci con Lia in un modo o nell'altro; Lei aveva un tacco alto, un tubino blu che le fasciava il culo e una scollatura molto generosa che mostrava buona parte della sua quarta: era semplicemente l'attrazione della serata per qualsiasi uomo. Andrea guardava tutto ed era gelosissimo...
Gelosissimo perchè Lia era al centro dell'attenzione, circondata da un gruppo di uomini che ridevano e scherzavano con lei. Andrea li guardava, sentendo la gelosia montare dentro di lui. Era chiaro che tutti volevano la zia, e questo lo faceva impazzire di rabbia e di desiderio. Si avvicinò a lei, sussurrandole all'orecchio: "Zia, possiamo andare via di qui? Non mi piace vedere tutti questi uomini che ti fissano". Lia gli sorrise, posandogli una mano sulla guancia. "Non essere geloso, tesoro. Siamo appena arrivati, vogliamo divertirci un po' prima di andare via. Perché non ti mescoli agli altri invitati e ti diverti un po'?" Andrea annuì, prendendo il suo telefono e vagando per la festa. Dopo un po', sentì due invitati parlare tra loro
"Hai visto che culo che ha la zia di Andrea? E le mammellone... mamma mia", disse uno di loro, ridendo.
"Sì, e non è l'unica cosa che ha da far vedere. Si dice che sappia fare dei pompini da urlo e che le piaccia da matti ingoiare", rispose l'altro, mimando il pompino e ridendo a crepapelle.
Andrea strinse i pugni, sentendo la rabbia montare dentro di lui. Non vedeva l'ora di portarla via: si girò di scatto, cercando Lia con lo sguardo. La vide in penombra accanto al bancone del bar, mentre un uomo le accarezzava sfacciatamente il sedere e le parlava all'orecchio. Sentì la rabbia esplodere dentro di sé, ma anche una forte gelosia e voglia di proteggerla. Si diresse verso di loro a grandi passi, determinato a far smettere quell'uomo di importunare la zia.
Poi si fermò di colpo, rendendosi conto della sua erezione. Si sentì in imbarazzo, ma anche eccitato come sempre quando vedeva Lia con altri uomini. Non capiva cosa fosse quell'istinto che provava dentro di sé, ma non poteva negare che lo eccitava da morire. Provò a nascondere la sua eccitazione con le mani, ma sapeva che doveva fare qualcosa per placare il suo desiderio.
La osservò da lontano, immobilizzato dalla bellezza della zia. Effettivamente quelle voci avevano ragione. Lia era una femmina mozzafiato, con un corpo perfetto che metteva in mostra senza pudore comportandosi un po' da troia rizzacazzi con tutti: il suo culo sodo e rotondo, le tettone generose, facevano girare la testa a tutti gli invitati della festa. E non si potevano certo dimenticare le sue abilità nel fare pompini, che Andrea aveva già avuto modo di apprezzare spiandola. La vide sorridere e flirtare con quell'uomo, dandogli spago e provocandolo senza pudore. Era una vera e propria sirena, in grado di far perdere la testa a chiunque le si avvicinasse. Era disgustato da se stesso per quello che stava pensando, ma non riusciva a fare a meno di desiderarla.
La festa stava per finire e Lia e Andrea iniziarono a salutare gli invitati. Era chiaro che molti degli uomini presenti avevano bevuto un po' troppo e si sentivano più audaci del solito. Ad ogni saluto, Andrea vedeva le mani di quegli uomini posarsi sulle curve di Lia, stringerla un po' troppo a lungo o sfiorarle il seno in modo provocatorio. Lia sorrideva e rideva, senza ritrarsi, anzi sembrando quasi divertita dalle loro avance. Non si lasciava andare troppo, ma non rifiutava completamente quelle effusioni, come se fosse abituata a quel tipo di attenzioni. Andrea poteva vedere la gelosia e la rabbia crescere dentro di sé, ma anche l'eccitazione di vedere la zia in quel modo.
Arrivarono alla macchina, erano seduti vicini, entrambi un po' brilli per gli drink della festa. Il vestito di Lia era risalito ancora di più, lasciando scoperte gran parte delle sue gambe. Andrea non riusciva a non guardarle, erano così lunghe e toniche.
"Ti piacciono così tanto le mie gambe, Andrea?" chiese Lia, notando lo sguardo del nipote.
"Sono bellissime, zia. Tutti oggi le desideravano", rispose Andrea, senza nascondere il suo apprezzamento.
Lia sorrise, compiaciuta. "Lo so che tutti mi desiderano, ma tu sei qui vicino a me, puoi guardarle da vicino. Vorresti toccarle vero?" disse, provocante, muovendo leggermente le gambe.
Andrea sentì un groppo salirgli dalla gola. "Io... io... beh si zia", rispose, cercando di essere rispettoso.
Lia rise, divertita. "E perché no? Siamo solo noi due qui. E poi, non quasi tutti gli uomini fantasticherebbero di toccarmi in questo momento?"
"Si zia, tutti gli uomini farebbero di tutto per essere qua al mio posto ora! ti guardavano tutti come dei depravati stasera!"
Lia rise, facendo ondeggiare il suo copioso seno nella scollatura. "Esatto, ma ora ci sei tu qui, e ti ripeto che se vuoi puoi toccarmi le cosce Andrea... palpale, ma non andare oltre!"
Andrea non se lo fece ripetere due volte, iniziò a palpare le cosce di Lia, sentendo la sua pelle morbida e calda sotto le dita. Si sentiva come in un altro mondo, non riusciva a credere che stava realmente toccando la zia in quel modo.
Lia dopo un paio di minuti lo fermò, la macchina partì. Arrivati a casa, Lia disse ad Andrea: "Dormi da me, ho avvisato tuo padre e tua madre che saremmo rientrati tardi e avresti dormito qua da me!"
Andrea non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Avrebbe passato la notte con zia Lia! Non riusciva a smettere di sorridere, mentre entrava in casa dietro di lei. Sapeva che che non sarebbe accaduto chissà che, ma non poteva fare a meno di sperare in qualche nudità di sfuggita.
Si cambiarono e si misero a letto. Lei aveva addosso un perizoma così striminzito che lasciava ben poco all'immaginazione, e una canotta in lino senza reggiseno che lasciava intravedere i capezzoli. Andrea indossava solo boxer e maglietta, già eccitato dalla presenza della zia nel letto neben ihm. Lia si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia. "Buonanotte, Andrea", disse. Poi, notando la protuberanza nei boxer del nipote, aggiunse con un sorrisetto: "Ricorda, devi comportarti bene". Andrea deglutì nervosamente, chiedendosi come avrebbe fatto a resistere tutta la notte così vicino a zia Lia.
Nel cuore della notte Andrea si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva all'impazzata. Si girò verso Lia, che gli dava le spalle. Il lenzuolo era scivolato via, lasciando scoperti i due corpi. Andrea non riusciva a distogliere lo sguardo dal culo di Lia, a pochi centimetri da lui. Sentì il suo membro diventare sempre più duro, mentre pensava a come gli altri uomini avevano guardato la zia durante la serata, ai loro commenti e ai loro palpeggiamenti. Non riuscì a resistere alla tentazione e iniziò ad accarezzare piano il sedere di Lia, sentendo la pelle morbida e calda sotto le sue dita; iniziò a palpare con sempre più audacia il sedere di Lia, che inizialmente sembrava non reagire. Ma a un certo punto, lei sembrò sporgere leggermente il sedere verso di lui, come a invitarlo a continuare. Andrea non si fece pregare e continuò a palpare e accarezzare il culo di zia Lia, ormai completamente eccitato. Non riusciva a pensare a nient'altro che alla sua pelle morbida e al suo profumo che lo stava facendo impazzire. Senza rendersi conto di quello che stava facendo, Andrea perdendo completamente il controllo, si avvicinò sempre di più a Lia e si appoggiò con il suo cazzo duro e nudo sul sedere di lei.
"Andrea, cosa diavolo stai facendo?" chiese Lia, svegliandosi di colpo. Andrea si gelò, ma lei non sembrava arrabbiata. Si girò verso di lui e lo guardò intensamente. "Solo questo e solo stanotte, sia chiaro", disse, prendendo in mano il suo membro duro come la roccia. Iniziò a fargli una sega, senza smettere di guardarlo negli occhi. "Spostami il perizoma e toccami", gli ordinò. Andrea, senza parole, obbedì. Trovò Lia completamente fradicia, eccitatissima. Iniziò a masturbarla, mentre lei ricambiava il favore, facendo su e giù con la mano sul suo cazzo duro.
"Eri geloso stasera, vero? Saresti voluto essere al posto di quei maiali che ci provavano con me e che allungavano le mani su di me. Uno mi ha addirittura palpato il seno scandalosamente davanti al barista!" gli disse Lia, girandosi verso di lui.
Andrea annuì, sentendosi scoperto. "Sì, zia. Non ho potuto fare a meno di notare come ti guardavano e come ti toccavano. E mi sono sentito così... così..."
"Così cosa, Andrea?" chiese Lia, avvicinandosi a lui.
"Così eccitato", ammise Andrea, sentendo il suo membro indurirsi ulteriormente.
Lia sorrise maliziosa. "Volevi essere tu al loro posto, vero? Volevi essere tu a toccarmi?"
Andrea annuì, senza parole. Lia gli prese la mano e se la posò sul seno. "Ecco, ora toccami tu, Andrea. Toccami come hai sempre desiderato, che tanto lo so che mi desideri da sempre", gli disse.
Andrea palpò le tette di zia Lia, le quali erano veramente grandi e belle come aveva sempre sognato. "Zia, sei così bella", disse, senza smettere di massaggiarle.
"E questo ti piace, vero? Lo sento, sei così eccitato", disse Lia, prendendo in mano il suo membro duro come la roccia. "Santo cielo, Andrea. Sei così duro e così grande.", disse, impressionata dalla sua erezione.
Andrea, incapace di resistere alla tentazione, si posizionò sopra di Lia e iniziò a sfregare il suo membro duro contro le sue labbra bagnate. Lia gemette di plaisir, ma riuscì a trovare la forza di dire "Andrea, no. Non possiamo farlo."
Andrea: "Zia, ti prego. Voglio farlo. Ti desidero da troppo tempo."
Lia: "ti ho detto di no Andrea!"
Andrea: "zia Ti voglio troppo. Se non mi soddisfi tu, esploderò."
Lia, sentendo le parole di Andrea, decise di cedere. "Va bene, ma non penetrarmi. Sfregati pure su di me, ma non oltrepassare le mie labbra."
Andrea, felice della concessione di Lia, iniziò a sfregare il suo membro su e giù, lungo le labbra bagnate di Lia. Lia gemeva a ogni sfregamento, sentendo il piacere aumentare sempre di più. Andrea continuava a muoversi, sempre più veloce e sempre più forte. A un certo punto, il membro di Andrea toccò il clitoride di Lia, facendola gemere ancora più forte.
"Oh, Andrea. Così. Non ti fermare."
Lia chiuse gli occhi, la mente che corre alla festa. Tutti quegli uomini, così attraenti, così desiderosi di lei. E ora, uno di loro è qui, tra le sue gambe, a soddisfare i suoi desideri più nascosti.
Lia: "sto pensando a stasera, alla festa. Tutti quegli uomini... tutti volevano essere al tuo posto. Tutti volevano essere sopra di me. Ma ora sei tu qui, a darmi piacere. E io... io sto immaginando che siano loro. che stiano guardando mentre mi dai piacere... è così eccitante."
Andrea gemette, le parole di Lia lo eccitano ancora di più. Immaginare Lia con quegli uomini, immaginare di essere uno di loro, lo portò al limite. continuò a sfregarsi su Lia, sempre più velocemente. Lia, sentendo il piacere aumentare, decise di aiutarsi con le dita, introducendole dentro di sé e muovendole su e giù. Andrea, eccitato dalla vista delle dita di Lia dentro di lei, aumentò ancora di più il ritmo dei suoi movimenti. Dopo pochi minuti, Andrea non riuscì più a trattenersi e iniziò a eiaculare, spruzzando il suo liquido caldo sul ventre e sul seno di Lia. Lia, eccitatissima, continuò a muovere le dita dentro di sé fino a quando non raggiunse l'orgasmo anche lei, gridando di piacere.
"Oh, Andrea. È stato... incredibile."
Andrea, esausto ma felice, si accasciò sulla zia, baciandola teneramente. Lia lo circondò con le braccia, stringendolo a sé.
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