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Lui & Lei

Lia, la zia più figa e porca del mondo.


di rick82
27.02.2025    |    9.991    |    10 10.3
"Dietro passò un uomo sui 50 che la squadrò e le disse, noncurante di Andrea quasi fosse trasparente, "compralo assolutamente, strepitosa!" E andò..."
La grande villa bifamiliare era immersa nel silenzio della notte, interrotto solo dal rumore delle cicale che cantavano fuori.
Andrea, diciottenne in piena pubertà con un fisico ancora da ragazzino, ci abitava con suo padre e sua madre e nella porzione attigua abitava sua zia Lia, una splendida quarantenne di una bellezza disarmante.
Sorriso bellissimo, occhi verdi, due gambe allenate, un culo incredibile (a palloncino, alto) e un seno di una quarta piena che non fa niente per nascondere, così come le sue belle cosce spesso in vista.
Era stata il suo sogno dai primi anni dell'adolescenza, ma ora che tutti si erano trasferiti nella bifamiliare aveva sicuramente più occasioni di apprezzarla quotidianamente.

Andrea era nella sua stanza al piano di sopra, incapace di dormire a causa del caldo afoso di quella notte d'estate. Si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra per prendere un po' d'aria fresca, quando sentì dei suoni provenienti da fuori.

Il suo cuore iniziò a battere forte quando capì che si trattava di gemiti e urla di piacere. Si avvicinò alla finestra che dava sul giardino e sporse l'orecchio per ascoltare meglio. Non aveva mai sentito nulla di simile prima e la sua curiosità crebbe a ogni urlo di piacere.

Non riuscendo più a resistere, Andrea decise di scoprire cosa stava succedendo e si avventurò fuori nel giardino, scendendo le scale in silenzio per non fare rumore. Si avvicinò alla stanza di Lia e vide che la finestra era aperta, ecco perchè sentiva i rumori... Non riuscendo a resistere alla tentazione, diede un'occhiata all'interno.

Quello che vide lo lasciò senza fiato. Sua zia Lia era a carponi sul letto, completamente nuda, mentre un uomo dall'aspetto sconosciuto la stava scopando con foga. Le sue gambe erano aperte e il suo seno enorme ballava a ogni spinta dell'uomo; urlava di piacere, gemendo forte mentre l'uomo la prendeva da dietro a pecorina dicendole che aveva la figa fradicia.

Andrea non riusciva a distogliere lo sguardo, ipnotizzato dalla scena orgasmica che si svolgeva davanti ai suoi occhi. Sentiva il suo corpo rispondere alla visióne, il suo membro che diventava duro mentre guardava sua zia godere in quel modo.

L'uomo continuava a scoparla con foga, sempre più veloce, mentre lei urlava di piacere. Andrea riusciva a vedere ogni dettaglio del loro corpo sudato e ansimante, e la scena lo eccitava sempre di più.

Alla fine, l'uomo venne con un grido di piacere, mentre Lia gridava il suo nome. Rimasero entrambi immobili per un momento, ansimanti e soddisfatti.

Andrea tornò di corsa nella sua stanza, il cuore che gli batteva forte. Non riusciva a credere a quello che aveva appena visto. Sua zia, la donna che aveva sempre ammirato e adorato, era appena stata scopata selvaggiamente da uno sconosciuto. E lui aveva assistito a tutta la scena.

La sua mente era un turbinio di pensieri e emozioni. Si sentiva eccitato e confuso allo stesso tempo. Non riusciva a smettere di pensare alla scena a cui aveva assistito. La voglia di masturbarsi era esagerata ma il senso di colpa di quella sera gli impedì di farlo.

Da quel giorno in poi, Andrea non riusciva più a guardare sua zia allo stesso modo. Non riusciva a cancellare l'immagine di lei mentre scopava selvaggiamente, il suo corpo nudo e sudato, le sue urla di piacere. E ogni volta che la vedeva, sentiva una nuova e strana sensazione dentro di sé. Era come se l'ammirazione che aveva sempre avuto per lei si stesse lentamente trasformando in un desiderio vero e concreto.

Andrea non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine di sua zia Lia mentre veniva scopata selvaggiamente. Ogni volta che la vedeva, non poteva fare a meno di guardare il suo corpo formoso e immaginare di essere al posto dell'uomo sconosciuto. Decise che doveva trovare un modo per vederla nuda e così iniziò a cercare ogni scusa possibile per passare del tempo con lei.

Nei giorni successivi, Andrea si ritrovò spesso a casa di sua zia, fingendo di voler aiutare in casa o di doverle parlare di qualcosa di importante. Ma in realtà, il suo unico scopo era quello di riuscire a intravedere il suo corpo nudo. Si sedeva vicino a lei sul divano, cercando di intravedere la sua scollatura o il bordo delle sue mutandine. Ma ogni volta che tentava di guardare troppo da vicino, lei se ne accorgeva e si copriva subito.

Un giorno, mentre erano seduti in cucina a bere un caffè, Andrea decise di tentare il tutto per tutto. Si avvicinò a lei, fingendo di inciampare e facendo cadere accidentalmente la tazza di caffè sul pavimento. Mentre si chinava per raccogliere i cocci, vide che la gonna di Lia si era sollevata, mostrando le sue mutandine bianche di pizzo da cui riuscì ad intravedere le labbra della figa anche se non nitidamente. Non riusciva a distogliere lo sguardo, ipnotizzato dalla vista.
Lia si accorse che Andrea stava guardando e si affrettò a coprirsi, ma era troppo tardi. Andrea aveva già visto abbastanza per immaginare il resto. Si sentì il sangue affluire verso il basso, mentre la sua eccitazione cresceva.

Lei lo guardò con un'espressione sospetta, "Andrea, cosa stai facendo? Non dovresti essere qui a guardarmi in questo modo".

Andrea si sentì inchiodato al terreno, incapace di muoversi o di parlare. Sapeva di essere stato beccato e che avrebbe dovuto scusarsi e andarsene, ma non riusciva a farlo. Era troppo ipnotizzato dalla vista del corpo di sua zia.

Lia sembrò leggere la sua mente e si avvicinò a lui, guardandolo dritto negli occhi. "Andrea, non è giusto quello che stai facendo. Io sono tua zia e tu sei mio nipote. Dovresti rispettarmi e trattarmi con il rispetto che merito".

Andrea abbassò lo sguardo, sentendosi in colpa per la prima volta. Sapeva che aveva ragione e che aveva oltrepassato il limite. "Mi dispiace, zia", disse infine. "Non volevo guardare, è stato un errore".

Gli sorrise gentilmente e gli accarezzò i capelli. "Non preoccuparti, Andrea. So che sei giovane e che gli ormoni possono fare cose strane alla tua testa. Ma devi ricordare di rispettare le persone e di non oltrepassare i limiti. Va tutto bene, ma non farlo più, okay?"

Andrea annuì, sentendosi eccitato ed umiliato allo stesso tempo. Sapeva di dover smettere di pensare a sua zia in quel modo e di concentrarsi su altro. Si alzò e se ne andò dalla cucina, lasciandola sola a bere il suo caffè.
Da quel giorno in poi, Andrea cercò di evitare sua zia il più possibile, sentendosi a disagio e confuso. Ma lei sembrò non accorgersi del suo comportamento strano e continuava a trattarlo come al solito.
Un giorno, mentre Andrea era in casa sua da solo, sentì bussare alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti sua zia Lia, sorridente come sempre e bellissima in quel vestito estivo a mezza coscia che evidenziava le sue gambe ed anche il suo seno.

"Ciao Andrea, disturbo?" chiese lei, entrando nella stanza senza aspettare il suo invito.

"No, zia, nessun disturbo. Cosa posso fare per te?" rispose Andrea, cercando di nascondere il suo imbarazzo.

"Volevo solo chiederti se volevi venire con me al centro commerciale questo pomeriggio. Ho bisogno di fare un po' di shopping e mi farebbe piacere avere compagnia" disse lei, guardandolo con gli occhi verdi che brillavano di divertimento.

Andrea esitò per un attimo, poi accettò l'invito. Non poteva certo dire di no a lei, anche se si sentiva ancora a disagio in sua presenza.

Arrivarono al centro commerciale e iniziarono a girare tra i negozi, lei era una malata di shopping e non riusciva a resistere alla tentazione di entrare in ogni singolo negozio che vedeva. Andrea cercava di seguirla, ma spesso si perdeva tra la folla e doveva correre per raggiungerla.

Durante lo shopping al centro commerciale, Andrea non poté fare a meno di notare gli sguardi degli uomini su sua zia, uomini che facevano di gomito e sorrisini e battute che si sprecavano. Era ovvio che tutti la trovavano bellissima e il suo corpo forbito attirava l'attenzione ovunque andasse. Ma anche se si sentiva a disagio, non riusciva a distogliere lo sguardo dalle gambe lunghe e snelle di sua zia, o dal modo in cui i suoi fianchi ondeggiavano mentre camminava.
Oltretutto, provava un mix tra gelosia ed eccitazione.

Mentre erano in un negozio di intimo, Lia prese in mano un completo di pizzo e lo mostrò: "Andrea, cosa ne pensi di questo? Lo voglio provare!" chiese lei, stringendo il reggiseno tra le mani.

Andrea arrossì subito, sentendosi di nuovo eccitato alla vista del pizzo. "Ehm, sì, è carino", balbettò lui, cercando di nascondere il suo imbarazzo.

Lia sorrise, divertita dalla sua reazione. "Non preoccuparti,Andrea. So che sei un ragazzo e che questi cose ti fanno effetto. Ma devi imparare a controllarti. Non puoi sempre lasciarti andare ai tuoi istinti, dai seguimi che ti lascio la borsa" disse lei, avvicinandosi al camerino.
Aprì la tenda del camerino che sembrava una modella di intimo, con il sandalo un po' alto che la slanciava, quel culo marmoreo dentro la brasiliana color panna ed il reggiseno che faceva fatica a contenere le tette, che sotto il pizzo rivelavano le belle areole.
Dietro passò un uomo sui 50 che la squadrò e le disse, noncurante di Andrea quasi fosse trasparente, "compralo assolutamente, strepitosa!" E andò via... lei rise ringraziandolo, e acquistò il completino.
Incrociarono l'uomo pochi metri più avanti nella galleria e lei da civetta disse sventolando la busta "ah, comprato! Grazie del consiglio!"

Andrea sentendosi di nuovo umiliato, non riusciva a fare a meno di pensare a lei in quel modo.

Mentre tornavano a casa, gli mise un braccio attorno alle spalle. "Andrea, ti voglio bene come se fossi mio figlio. vorrei che potessimo essere sempre così, senza segreti o imbarazzi. Promettimi che non ci saranno più problemi tra di noi, okay?" disse lei, guardandolo con affetto.

Andrea annuì, sentendosi il cuore gonfio di emozioni contrastanti. "Te lo prometto..."
Mentre tornavano alla macchina, Andrea notò sua zia fermarsi a parlare con un uomo. Non riconobbe subito chi fosse, ma poi, quando l'uomo sorrise e posò la mano sulla schiena di Lia, capì immediatamente: era lo stesso uomo che aveva visto scopare sua zia solo pochi giorni prima.
Andrea si sentì geloso e furioso, ma allo stesso tempo eccitato. Non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo, ma non riusciva a smettere di pensare a sua zia insieme a quell'uomo.
Quando finalmente salirono in macchina, Andrea non riusciva più a trattenersi. "Chi era quell'uomo, zia?" chiese, cercando di sembrare disinvolto.
Lei sorrise maliziosamente e gli diede un colpetto sulla gamba. "Quello era il mio istruttore di palestra, gelosone! È un mio caro amico..." disse sviando.

Andrea si sentì ancora più geloso, ma anche stranamente eccitato. "Siete molto amici? È molto bravo come istruttore?" chiese, la voce roca.

Lia rise e gli accarezzò la guancia. "Oh, tesoro... non posso negare che il mio istruttore di palestra è molto bravo nel suo lavoro" disse, facendogli l'occhiolino.
Andrea si sentì il sangue affluire verso il basso, l'idea di sua zia con quell'uomo lo stava mandando fuori di testa. Ma non riusciva a smettere di pensare a loro due insieme, e a quanto sarebbe stato eccitante guardarli nuovamente.

Passarono un po di giorni e mentre i genitori di Andrea erano fuori ad una festa di compleanno, sentì nuovamente grandi mugolii provenire da casa della zia... come la volta precedente fece un giro per andare a spiare, ma nel frattempo aveva individuato un punto nel quale la visuale sarebbe stata ancora migliore e più vicina, pur nascondendo nascosto.
Avrebbe rivisto sua zia scopare con l'istruttore, non stava nella pelle!

La scena che si trovò davanti lo lasciò spiazzato ma forse ancora più eccitato: veniva scopata, ma da un altro uomo!
Un uomo molto più grande di lei, che avrà avuto 65 anni!
Lui guardò bene e riconobbe il commercialista, il capo di Lia,
che la scopava con la gambe in alto e le strizzava le tette e le diceva cose sconce "tutti nello studio sognano le tue mammellone, ma solo io posso averle!" diceva l'uomo, strizzando i seni tra le mani grandi.

Lei gemeva di piacere, gli occhi chiusi e la testa gettata all'indietro. "Sì, dottore, è un maiale, ma mi piace" ansimava, le gambe strette attorno alla vita dell'uomo.

Andrea si sentiva disgustato e eccitato allo stesso tempo. Non riusciva a credere che sua zia si lasciasse scopare da un uomo così vecchio, ma allo stesso tempo non riusciva a smettere di guardare. La vista del corpo nudo di sua zia, le sue gambe aperte, i suoi seni che ballavano, era così eccitante.

L'uomo iniziò a scoparla più forte, il letto che scricchiolava sotto di loro. Lia gridava di piacere, le tette che saltellavano su e giù. "Sì, così! Mi scopa forte dottore! Mi faccia godere!" urlava.
Lui la fotteva come una troia e Lia gli dava del lei!

Andrea non riusciva più a resistere. Si slacciò i pantaloni e iniziò a masturbarsi furiosamente, gli occhi incollati alla scena devanti a lui.

"Vieni qui, puttana. Succhiamelo" disse l'uomo, uscendo dalla sua figa e stando in piedi sul bordo del letto.

Lei si inginocchiò subito davanti a lui e iniziò a succhiarglielo, gli occhi chiusi e le guance scavate. L'uomo le afferrava i capelli e le tettone e le scopava la bocca senza pietà, mentre lei gemeva di piacere.

Andrea stava per venire. Si morse il labbro inferiore e si concentrò sulla scena davanti a lui, il respiro affannato e il corpo teso. Quando finalmente esplose, fu come se tutto il suo corpo si rilassasse. Si appoggiò contro il muro, ansimante, mentre guardava l'uomo eiaculare sulla faccia e sul seno di sua zia.

Non riusciva a credere di aver appena assistito a una cosa del genere, ma allo stesso tempo non vedeva l'ora di farlo di nuovo e non riusciva a negare che la scena che aveva appena visto lo aveva eccitato come non mai.

Non avrebbe mai immaginato che sua zia fosse così disinibita e sfacciata. Non sapeva cosa pensare di lei ora, ma una cosa era certa: non avrebbe mai guardato sua zia allo stesso modo dopo quello che aveva visto.
La gelosia lo consumava ogni volta che pensava a quel vecchio viscido che aveva scopato sua zia. Si sentiva frustrato e incapace di liberarsi da quel pensiero fisso.

Per giorni, Andrea si masturbò furiosamente, immaginando di essere al posto del capo o dell'istruttore e scopare sua zia. Si sentiva in colpa per i suoi pensieri, ma non riusciva a controllarli. Era diventato ossessionato dall'idea di scopare sua zia.

Una sera, mentre era seduto in camera sua a masturbarsi, sentì dei rumori provenire dalla stanza di sua zia. Si avvicinò alla porta e sbirciò all'interno. Era buio, ma poté distinguere la sagoma di sua zia sdraiata sul letto, le gambe aperte e le mani tra le cosce.

Andrea rimase senza fiato. Sua zia si stava masturbando! Non riusciva a credere ai suoi occhi. Si sentì improvvisamente eccitato e si slacciò i pantaloni, iniziando a masturbarsi a sua volta. Era così eccitato che stava per esplodere.

Mentre guardava, vide sua zia trafficare con qualcosa tra le gambe. Poi sentì un leggero ronzio. Sua zia aveva un vibratore! Andrea non poteva credere a quello che stava vedendo.
Lia iniziò a gemere forte, muovendo il vibratore dentro e fuori dal suo corpo. Andrea non riusciva a smettere di guardare, il respiro sempre più affannato. Aveva paura di essere beccato, ma non riusciva a distogliere lo sguardo.

Poi, improvvisamente, lei gridò forte, il corpo che si contorceva dall'orgasmo. Andrea non resistette più e venne anche lui, eiaculando sul pavimento. Era stata la cosa più eccitante che avesse mai sperimentato.

Rimasero entrambi in silenzio per un momento, poi Andrea sentì sua zia muoversi sul letto. Si rese conto che lei aveva capito di essere stata spiata. Si sentì improvvisamente in colpa e si affrettò a tornare nella sua stanza, il cuore che gli batteva forte nel petto.



Il giorno successivo Lia mandò un sms ad Andrea: "passa a casa mia, ti devo parlare" .

Lui tutto immaginava, tranne che gli dicesse che aveva trovato per terra dello sperma e poteva essere stato solo lui.

Inizialmente gli fece una grossa ramanzina, poi Gli disse che aveva capito che lui era molto attratto da lei ma che lei era sua zia... aprirono il vaso di pandora e Andrea ammise di essere proprio eccitato da lei e non solo attratto. Parlarono per tanto, lei gli disse che nei giorni successivi avrebbero parlato con calma dell'argomento ma che non si stava comportando bene con lei.

Continua...

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