incesto
Quando una mamma troia ama! L’epilogo. - Feli

30.03.2025 |
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"E alla sua passione subentrare la mia perversione!
“Lui sta apprezzando il tuo essere troia, ti sogna zoccola..."
Amo la mia donna. La amo per il suo essere, il suo proporsi, quel suo essere moglie attenta, premurosa in casa, meticolosa nel gestire il suo lavoro. Amo il suo dolce sguardo, i lunghi capelli neri, gli espressivi occhioni chiari, che rendono splendido il suo saper coniugare fascino e seduzione con intrigo e trasgressione.
La amo quando confessa che sono l’uomo della sua vita, il suo faro, il suo splendido compagno.
L’amo perché mi rende felice quando mi accoglie tra le sue braccia, stringermi a se per offrirmi il suo corpo.
Ma ancor di più amo quella sua innata dote nel saper dissociare l’affettuosa, e amorevole madre, dalla femmina, calda e passionale. Quando si trasforma da angelo del focolare in magnifica puttana! Spudorata e svergognata la ama quando vuole farsi chiavare da porca e troia!
Amo il suo delicato seno. Amo le sue labbra, quando mi bacia teneramente e quando, eccitata, mi succhia il duro cazzo!
Amo la sua meravigliosa fica. Frivolo il ciuffetto che la adorna!
La amo quando pretende vogliosa il mio cazzo duro, pronto per soddisfarla. Amo le sue mani quando lo stringe per strofinarselo tra bagnate labbra. La amo quando spalanca le cosce per donarsi, senza limiti, pudore o vergogna, a me!
Capire subito di essere fatti l’uno per l’altra. Lei splendida compagno della mia vita, anni di vita in comune e, ancora oggi, la amo alla follia!
Siamo, come si dice, due corpi e un’anima.
Sin dall’inizio del nostro rapporto aprirsi totalmente a me. Confessarmi la sua indole di grande troia, e di come, sin da ragazza, si fosse comportata da grande puttana, sempre pronta ad allargare le cosce per farsi scopare fica e culo, se il maschio di turno era di suo gradimento.
Apprezzando molto la sua sincerità, confessarle del mio passato libertino e di puttaniere, un gran porco che ama del sesso tutte le trasgressioni che ne derivano e, con al mio fianco una magnifica troia, non escluderne nessuna!
Da coppia con la mente aperta, ci ha sempre intrigato l’idea di poter mettere in pratica le rispettive fantasie. Nel nostro rapporto è lei la protagonista ed io suo fantasioso complice disponibile a soddisfare i suoi desideri e i suoi appetiti sessuali.
Amo quel suo esaltarsi tra le lenzuola. So bene quanto sia eccitante per lei usare il turpiloquio spinto quando si fa scopare. Si esalta a frasi volgari e oscene. Adora essere maltrattata!
La amo da impazzire quando ammette che gli piace il cazzo, che gli è sempre piaciuto e, più va avanti con l’età, più le piace!
Da esperta pompinara, adora farsi sborrare in bocca, ma la cosa che mi manda fuori di testa è il suo incitarmi a rompergli, continuamente, l’adorabile culo dal buchetto, particolarmente, sensibile.
La amo perché non è possibile non amare una femmina adorabile come lei!
Le nostre notti, e non solo quelle, sempre molto intense sino alla nascita del nostro unico figlio, Pietro.
E ad un figlio da crescere, prevalere il ruolo di amorevole mamma e soccombere quello di splendida troia.
Ad un lungo tempo trascorrere, lentamente l’ardore affievolirsi, la fantasia scemare, quel nostro giocare quasi diventare un lontano ricordo.
Nessuna colpa da attribuirci, inevitabile che accadesse.
Al nostro rifiutarlo, volerci opporre. Una sola la soluzione!
Riprenderci ciò che ci è dovuto!
Così per risvegliare quella nostra trasgressione, intrigarla con i miei pensieri per godere assieme del suo essere esibizionista, e riaccendere così il comune desiderio.
So bene che le piace mostrarsi bella e sensuale, così come a me non dispiace che gli uomini ammirino il suo fascino, e non solo quello!
Allora perché non proporsi nel suo saper essere provocante, mai volgare ma accattivante si!
Lasciarsi apprezzare nelle forme, generose e procaci, della intrigante cinquantenne al suo plastico ancheggiare. Esaltare la sua terza di seno a profondi sospiri così da spingere capezzoli, turgidi e gonfi, a disegnarne la forma nei preziosi reggiseni che ama indossare.
Intrigarci alle sicure, sporche, fantasie di chi ammira morbidi fianchi scendere su cosce sinuose sino a congiungersi con il bel culetto tondo, pieno e sodo, e di cui va particolarmente fiera, pronto a farsi sfondare.
Magnifico in quel suo civettuolo fare!
L’occasione confessarmi di un suo collega che è un bel po’ che se la fila. Trovare ogni scusa, anche la più banale, per sostare lunghi minuti alla sua scrivania. Pur assorta nei suoi pensieri, seguire occhi impazziti desiderare il suo essere troia e, immediato, il suo volermi coinvolgere:
“Sai bene che so interpretare il profondo significato dello sguardo di un maschio libidinoso quando libera uno sporco desiderio. Intensi occhi insinuarsi tra le mie gambe, aprirmi le cosce, nella speranza di ammirare la fica aperta per poterci infilare il duro cazzo, fottermi spudoratamente fino a raggiungere il suo piacere e regalarmi il mio. Quegli occhi mi fanno sentire femmina desiderabile e desiderata. Quel suo guardarmi accende il mio desiderio, mi fa sentire puttana, la fica comincia a sbrodolare e mi sale alta la voglia di essere, subito, chiavata!”
Alle sue parole mordersi le carnose labbra, crescere la sua eccitazione, condividere assieme il salire delle nostre emozioni. Al mio fianco pretendere un cazzo diventato, in niente, duro e urlare la sua voglia, ritrovandoci avvinghiati in un travolgente amplesso.
Dio che magnifica scopata!
Allo spunto che cercavo, diventare sfacciato! Stimolare il suo esibizionismo e desiderarla ancora più troia.
“Sei una grandissima zoccola!Domattina ti voglio troia, niente intimo, fai in modo che si accorga del tuo essere nuda sotto. Mostrati magnifica puttana, fallo impazzire ad una bella vista, apri un po' più le gambe, fai salire la corta gonna ancor di più di quanto non lo abbia già fatto, e segui l’interessato suo guardare un bel vedere. E poi me lo racconti!…”
Al sorridere maliziosa non obiettare nulla, ed al mattino con la fica in fiamme, andare in ufficio senza nulla sotto, se non preziose autoreggenti.
A metà mattina chiamarmi per trasmettermi tutta la sua voglia. Il farlo con l’intenzione di eccitarmi, eccitarsi ed eccitare.
E a sera il suo coinvolgermi:
“Sai vedermi oggi, e eccitarsi è stato un tutt’uno. Costringerlo al disbrigo di una pratica nel mio ufficio, casualmente far cadere una penna a terra e pronto il suo offrirsi a raccoglierla. Lunghi secondi passare prima di rialzarsi. Immagina la visuale che gli ho offerto!
Immediato il suo accorgersi del ciuffetto nero di una ben curata fica tra cosce oscenamente aperte. Rialzarsi impacciato, rosso in viso, palese il cresciuto duro bozzo tra le sue gambe! Non fossi stata in ufficio, credimi mi sarei fatta sbattere lì in piedi, le mani a far leva ai bordi della scrivania le gambe larghe e pretendere quel duro cazzo tutto nel culo!
Al suo andare via in evidente stato di imbarazzo restare sola con la mia eccitazione salita. Solo due dita portarmi a godere!”
Al suo raccontare esaltarsi nel suo essere troia, bagnarsi e salire, incontrollata, la voglia di cazzo.
“Adesso scopami!”
Fuori di testa sbatterla furioso come un toro impazzito. Al suo gemere chiedermi, spudorata, di sborrarle sul viso tutta la mia morbosa eccitazione.
Splendida!
Poi esternargli tutto il mio amore, apprezzare il suo essere la puttana che gli avevo chiesto di essere!
Sfacciato voler andare oltre. Coinvolgerla in un eccitante gioco. Da grande amante del cazzo perché non aggiungerne un altro nel nostro letto!
Nessuna reazione, solo una esclamazione:
“Oddio sei un gran porco!”
Al sopraggiungere della stagione estiva, una vacanza, lontano dal nostro mondo, darmi quell’opportunità!
Splendida la spiaggia e, al crogiolare al sole la figura della femmina matura valorizzata con succinti costumi bianchi, notare l’interesse di un bel ragazzo rapito dal suo trasgressivo atteggiarsi.
Apprezzare quegli sguardi e andare oltre, scoprendo il piacere del topless, e ammirarne gli effetti sul potente uccello del giovane marpione.
A sguardi infuocati sorridere maliziosa!
A sera, provocarla al sicuro suo piacere ai duri colpi di un duro cazzo.
“Ti piace quel cazzo, sono certo che sapresti come farlo godere”
Chiudere gli occhi alle mie parole, e sospirare.
Al passare dei giorni il mio desiderio salire al solo incrociare quei loro sguardi, sconvolgermi al pensiero di vederla godere con due cazzi contemporaneamente.
Ma non avere, entrambi, il coraggio di osare!
Troppo alto il mio rispetto per pretenderlo, ma salire forte l’eccitazione per rinunciare.
Una opportunità da non perdere! L’ultima sera, seduti al bar, al suo passare sorridere sorniona. Ad un composto riscontrare, leggere nei suoi occhi il salire del forte desiderio di farsi scopare.
“Vuoi che lo invitiamo a bere?“
Al suo acconsentire impormi il coraggio di osare.
Pochi minuti di un piacevole chiacchiericcio e ritrovarci nella sua stanza d’albergo per il resto della serata.
Per la prima volta da quando siamo insieme, ha preso un altro cazzo!
Alto il suo piacere nel farsi sbattere da un uccello enorme, mentre io, nel limitarmi a guardare un magnifico corpo contorcersi al travolgente piacere di farsi sborrare sul seno, scoprire il mio lato ‘cuck’.
Altissimo il piacere di una intensa mia sega.
Poi una notte meravigliosa!
Rientrati con uno spirito diverso, quell’esperienza ancora sconvolgerci, forte il desiderio di rivivere quelle intense emozioni, pienamente consapevole, del suo essere una meravigliosa troia golosa di cazzo.
Adesso sa come sceglierlo per il suo, e mio, piacere!
Intrigante e trasgressivo il suo quotidiano proporsi in ufficio, in giro per negozi, per strada e
raccontarmi le sue emozioni scatenando in me superbe erezioni.
Scoprire la sua capacità di arricchire ogni emozione trasmessa con in mente quel piacere vissuto, condiviso e crescere spontanea la voglia di ripeterla.
Lei gioire di due cazzi ed io godere nell’ammirare quel suo magnifico essere troia al concedersi un infinito godere.
Da grande cornuto incentivo il suo fare, ed al mio volerla sempre più troia, lei superare la mia più fervida immaginazione, nel non porre alcun limite al nostro piacere.
Sfacciati anche in casa!
Con alto il culto di sé stessa, e forte la voglia di provocare, al mattino prepararsi. All’essere troia coniugarsi l’essere esibizionista! Lunghe docce, l’attento scegliere l’intimo dai colori accesi per valorizzare il suo essere accattivante fica. Pavoneggiarsi davanti allo specchio ed ammirare la sua intrigante figura con gonne strette un po’ sotto il ginocchio, frivoli spacchi laterali lasciare scoperte sinuose gambe, aderenti camice, e azzardati décolleté, richiamare sguardi su di un bel seno pronto ad esplodere ai suoi, intensi, sospiri.
Ai rituali ripetersi ogni mattina e, sempre più assorta dalla voglia di splendida troia, percepire un’ombra al suo uscire nuda dalla doccia, percorrere veloce il corridoio e sparire dietro l’uscio della camera di nostro figlio.
Sul momento non dare peso alla cosa, ma i giorni a seguire netta l’impressione di costanti presenze dietro le sue porte chiuse.
Assalirla il dubbio di essere spiata in casa. Non averne la certezza ma forte la paura. Quella si!
Un lungo tempo di assilli, la vergogna sconvolgerla, sentirsi sporca e, a quelle presenze, non riuscire a darsi pace. Non voler accettare che il suo bambino possa violentare la sua privacy.
Aprirsi a me con forte la preoccupazione nell’attribuirsi, sin da subito, le colpe del nostro essere libertini!
Tranquillizzarla:
“Se ti stessi sbagliando. Se stessi interpretando male quelle presenze. Forse sono solo affettuosi sguardi di figlio verso la bella mamma! Non credo ci siano secondi fini.”
Ma forte il suo volerlo sapere. Doverlo sapere.
Pretendere di accertarsene!
Ma come?
Parlarne a lungo e, convincerla, non senza difficolta, che tra i doveri di una affettuosa madre ci possa essere la possibilità di un sacrifico per la crescita, anche sessuale, di un affettuoso figliolo.
Alla sua vergogna convincerla che spesso, i figli maschi, crescendo, si invaghiscono delle proprie mamme. Le vedono come la prima femmina disponibile, non vogliono offenderla sperano, che in quel loro ruolo di educatrice, possano offrirgli quell’amore che solo una affettuosa mamma sa dare!”
Aggiungendo per sdrammatizzare (ma non solo!):
“È Inevitabile succeda, se la mamma è anche un gran bella fica!“
Pur terrorizzata, lasciare quelle porte un po’ socchiuse, ed accertarsi che quell’ombra prendere forma, diventando una preoccupante realtà.
Alle sue paure, da padre comprensivo, una mia riflessione:
“Con i giusti limiti di madre, consenti solo momenti di adolescenziali peccaminose fantasie, consapevole che basta un niente per suscitare morbosi pensieri. È quel tuo niente è veramente notevole!”
Timore e vergogna assalirla, ma l’affetto di mamma prevalere alla certezza di un momento che, per quanto assurdo, sarà destinato a sparire, subentrando il più giusto rispetto di figlio!
Questa era la sua speranza!
Mesi passare, Pietro non smettere di spiare la conturbante madre, gli innocenti sguardi, trasformarsi in perverse eccitazioni, le ostenta in maniera morbosa sino a diventare sfrontati con, chiara, l’intenzione di farglielo notare.
Confessarmi di sentire in quegli occhi un qualcosa di strano, le sembrano più sguardi carichi di desiderio che dolci sguardi di amore di un figlio per la propria mamma. Occhi diventati più penetranti, e subentrare la certezza che non sono più timidi sguardi di un adolescente al percepire, distintamente, contemporanei respiri profondi e prolungati, trasformarsi in intensi sospiri, per poi spezzarsi a lunghi secondi di assordanti silenzi.
“Spero di sbagliarmi!” Preoccuparsi, ma non avere il coraggio di intervenire per accertarsene. All’amorevole materno suo fare, inerme, subire la crescente sfacciataggine del suo bambino. Ai suoi costanti, e lunghi, abbracci, stringerla forte a sé, e tremare alle spudorate eccitazioni di una sicura sporca fantasia rivolta al suo essere più bella femmina che affettuosa mamma.
Quel fare cominciare ad indebolire il ruolo di madre!
Al suo rendermi partecipe, non aver fatto i conti con il mio aver scoperto il piacere di essere cuckold!
Così, alle sue preoccupazioni, farsi strada una mia assurda fantasia nell’avere un giovane stallone in casa.
Privo di raziocinio sfidare quella sua innata indole di troia!
“Interpreta i suoi sguardi, sono occhi di tuo figlio che ti desidera!
Ti starà dedicando un mondo di eccitanti seghe, godendo del tuo corpo, e del tuo trasgressivo fare! Immagina il morboso piacere del tuo bambino solo a te dedicato. Perché farlo soffrire!”
Le mani coprire il viso con netta l’impressione del crescere di un suo coinvolgimento più carnale che materno.
Mi diventa chiaro il suo sconvolgersi nell’immaginare che il ragazzo si ecciti al suo essere una splendida esibizionista. Difficile salvare la moralità della mamma al salire dei desideri della femmina. Così subentrare un problema più difficile da risolvere!
Ma il mio immaginare le intense seghe adolescenziali del nostro amato figliolo dedicate alla fica di sua madre comincia ad intrigarmi da morire, sino ad eccitarmi!
Ancora settimane trascorrere e quelle, sue iniziali, vergogne lentamente svanire. Al palese spiarla nelle sue intriganti docce lei, timida, a far poco per nascondere la sua intimità.
Al coinvolgermi sulla cresciuta sfrontatezza del nostro amato ragazzo, arricchirne i contenuti e trasmettermi il crescere di intime emozioni, della lotta con i suoi pensieri di grande troia, e non riuscire ad opporsi a proibite fantasie sfidarla.
Ai riti delle docce favorire quegli sguardi sul corpo della sensuale madre e, ritrovarsi porca esibizionista!
Ancora eccitare per eccitarsi!
A frasi interrotte dall’emozione, è esagerato il gonfiarsi dí grossi capezzoli, perverso il mio raccogliere il diffuso il calore tra le sue gambe, ed al salire di una assurda eccitazione, prevalere il suo essermi moglie, amante, trasgressiva troia!
Succube della sua voglia di peccare, in niente ritrovarmi il duro cazzo tra calde labbra e schizzare ad un sontuoso pompino!
Il tempo trascorrere e, alle sue continue confessioni, chiaro l’aver accantonato gli assili, abbandonato i patemi, scordato le preoccupazioni, e favorire il piacere del suo bambino. Esaltarsi nel suo essere puttana con ferma l’intenzione di goderne assieme in piccanti momenti di reciproca, morbosa, eccitazione.
E alla sua passione subentrare la mia perversione!
“Lui sta apprezzando il tuo essere troia, ti sogna zoccola. Ancora non sa che lo sei!”
Alle residue titubanze di madre, abbandonare il mio ruolo di padre, accantonare ogni giusta morale, e prevalere quel mio folle desiderio di vederla ancora godere di un altro cazzo.
Ma quel cazzo è di nostro figlio!
Ma solo per questo perché rinunciare?
Il solo pensare che le mie parole incidono sul suo ruolo, esalta la mia immaginazione e la mente libera galoppa.
Mi eccita da morire il suo essere troia!
Io incentivare il suo trasgressivo turbamento, limitando il mio piacere al solo ascoltare le sue emozioni salire e, da perfetta amante, coinvolgermi al crescere della nostra passione. Goderne assieme!
Ed è lei, inconsapevole, ad offrirmi l’opportunità.
Con la voce pervasa da vergogna condividere l’emozione che gli ha procurato vedere, di soppiatto, il duro cazzo di nostro figlio. Un uccello lungo, duro, potente e magnifico, stretto in una mano intento a dedicare alla sua fica una perversa sega, coronata da una interminabile, sicura, sborrata.
Lo confessa sconvolta!
“In vita mia ne ho visti parecchi ma, ti giuro, che mai nessuno mi aveva dato una così forte emozione!”
Ammirare un cazzo enorme, gonfio da far paura, una erezione spaventosa e sentirsi scoppiare il cuore in gola. Sconvolgersi al solo vedere che gli si drizzi il cazzo mentre si gusta la sua curata fica.
Al confessarlo favorire il crescere della mia galoppante fantasia.
Dalle sue parole netto traspare come la paura stia mutando in sporca eccitazione. Sapere di avere un giovane puledro in casa, pronto a riempirla, è meraviglioso anche se quello stallone è suo figlio!
È una grandissima puttana, questa è la verità!
Eccitarmi al solo pensiero che il suo fare provoca il piacevole turbamento del suo bambino e la mia immaginazione galoppare con la fantasia.
Immediata una mia considerazione:
“Fai finta di niente, davanti a suoi occhi nascosti, goditi quegli sguardi pieni di sicuro desiderio sopra la tua fica. Proponiti femmina eccitata, con l’esperienza della femmina matura, unica attrice del momento. Non fare la troia, non è ancora il momento, ma offriti languida e sensuale e, nel facilitargli la visione di una figura intrigante e trasgressiva. Portalo a sborrare!”
Un pensiero gettato d’impeto, nel suo rimbalzare tra una sporca provocazione ed una difficile, ma coinvolgente, realtà!
Sembra soccombere al tentativo di allontanare dalla mente un insano desiderio assalirla.
Un conto trovare piacere nel sentire il suo sguardo, un conto desiderare l’assurdo! Una lotta impari tra il suo lato razionale, che ancora inibisce la madre, e quello irrazionale che può accendere una eccitazione nuova, intensa, mai provata!
“Goditi le sue sborrate colme di desiderio!”
Solo qualche giorno e confermarmi di copiose macchie di un intenso piacere lasciate sul pavimento. Al suo proporsi troia seguire quella mano sbattere violenta su di un cazzo veramente imponente. Lunghi minuti di uno sporco fare, respiri spezzarsi, chiari gemiti strozzarsi e poi scappare in camera sua. Un attimo il suo chinarsi, non riuscire ad opporsi ad una perversa voglia. Raccogliere ed assaporare l’essenza del giovane mandrillo lasciata volontariamente in terra. Godere a due dita violentarle una caldissima fica ed incrociare occhi estasiati del suo bambino seguire il suo porco fare.
In quello sguardo leggere un diverso amore di un figlio verso la propria madre. Solo un attimo è con, il cuore impazzire ai suoi battiti, godere!
Con alta la voglia di cazzo, la nostra notte lunga dal trascorrere. Sconvolta urlare il suo piacere e, con il nome di nostro figlio strozzarsi tra le labbra, contrapporsi quel mio sporco pensiero:
“Ti piace il suo cazzo, lo vorresti, non vedi l’ora di sentirtelo tra le labbra e regalargli tutto il calore della tua bocca.”
Ammutolita alla mia fantasia.
“Quando fai la doccia non riesci a togliere gli occhi dal suo duro cazzo. Ti fai violenza per non prenderlo in bocca, succhiarlo, farlo venire tra le tue labbra, e godere al sapore della sua sborra! Lo desideri con tutta te stessa, lo vuoi per te, per lui, e lo vuoi anche per me!”
Debole il suo tentativo di allontanare dalla mente quel mio insano pensiero. Un conto è sentire piacere a sguardi perversi, e morbosi, un altro è cedere al peccato.
“Fino ad oggi è stato un gioco molto eccitante per lui, per te e anche per me. Ma ora non so davvero come comportarmi.”
Sta diventando una sofferenza insopportabile, ma la ragione, ancora, prevalere! Chiaro il suo lottare con la paura di non riuscire a gestire la situazione.
Ancora i miei pensieri:
“Lasciati guardare, non far nulla per nasconderti. Accentua il provocante tuo proporti, fatti ammirare porca, fallo impazzire per la femmina piacente e vogliosa. Sarà l’istinto di mamma a guidarti.”
Un solo dato è certo la cosa la intriga e la eccita da morire!
Sconvolta alle mie parole, ad un lungo sospiro, divento sfacciato:
“Pretendi la sua presenza eccitato davanti a te, cattura il suo sguardo, vedrai non abbasserà gli occhi, al contrario, ti fisserà confessandoti, senza alcuna remora, il suo desiderio per te. I suoi occhi percorreranno lenti tutto il tuo nudo corpo, dal viso al seno, sui fianchi, fino a fermarsi sul corto ciuffetto della fica. Impacciato, fermo, immobile, il cazzo sferza l’aria come una frusta al suo continuo schioccare. Solo un attimo e gli occhi risalire la tua eccitante figura e tu, incrociando il suo sguardo, sentirti ribollirti il sangue, ed avvamparti.
Non serviranno parole!
Tendigli le braccia, nel volerlo vicino a te e, nell’abbracciarlo, stringiti forte a lui, spingi il ventre contro il suo. Sentirai l’effetto che gli fai ogni volta che ammira il tuo essere una gran fica. Duro lo sentirai bollente quasi scoppiare e, riconoscendoti tutto il merito, si accenderanno i tuoi sensi, al suo cazzo spingere morboso.
Un contatto spudorato!
Liberi la tua sensualità, abbandoni il ruolo di madre, e diventi la troia per il tuo, suo, e mio piacere!
Goditi il morboso contatto, ad un intenso brivido percorrerti la schiena, lenta comincia ad oscillare il bacino. Vuoi quella potente verga tra lo spacco della fica. Non ti è più sufficiente sentirla, ti assalirà il desiderio di toccarlo, prenderlo in mano. Spontanea la mano cercherà quel membro, lo trova, al contatto, naturale lo afferri, lo stringi, e non hai la forza di lasciarlo. È come se la mano fosse una calamita fortemente attirata da una lunga asta di ferro. Impossibile da staccarsi!
Appena sentirà accarezzarsi l’uccello chiuderà gli occhi ad un lungo gemito di piacere.
Comincia a muovere lentamente la tua mano, vedrai il tuo cucciolo gradirà la delicata sega dalla sua mammina.”
Inebetita ascolta la mia sporca fantasia, senza la forza per opporsi alle mie parole!
Sfrontato continuo:
“Dio santo! Come puoi rinunciare a maneggiare un cazzo così duro!
Continuerai a tenerti stretta a lui, ondeggiando il bacino avanti e indietro, farai scorrere il cazzo stratto nella mano. Non resterai passiva al sentire il suo uccello andare avanti e indietro contro la mano. Immediato lo sbrodolare della fica.
Amore è come se ti vedessi eccitata e porca!
Solo passione nel tuo fare. Aumenti il ritmo della sega, nel sentire la sua mano salire lungo le cosce e arrivare a contatto della bella fica nuda.
Sale la tua eccitazione, quel suo morboso fare ti infiammano i sensi, completamente coinvolta emotivamente, lo lasci fare. Allarghi spudoratamente le gambe, ti godi l’incestuosa carezza.
Senti le sue dita giocare con i corti riccioli di una fica spudoratamente bagnata. Solo attimi per sfiorare labbra infiammate di salito desiderio.
Cominci a colare lungo le cosce!
So bene che quando la fica ti arriva a quel punto non ti basta certo una sega, e un ditalino, per soddisfare la tua voglia di cazzo!
Ad un suo lungo sospiro:
“Sei un gran porco! Ma tu vuoi veramente che io lo faccia?”
“Amore è quello che desideriamo entrambi!”
Un solo attimo il suo cedere!
“Mi stai eccitando! Il solo immaginare di poter tenere il suo uccello in mano mi sta facendo bagnare!”
Il suo cedere, autorizzarmi a continuare.
“Guarderai il suo splendido cazzo ergersi maestoso dal suo ventre, lo fissi estasiata, non riuscire ad opporti alla voglia di impossessartene, di farlo sparire nella tua bocca.
Ti staccherai dall’abbraccio e, sempre seguitando a segargli l’uccello, tirando la pelle del cazzo per scappellarlo completamente, sarai estasiata fissando la meravigliosa cappella rosso fuoco. Ti sentirai mancare all’immenso piacere di sentirtelo nella fica per alleviarne i bollori.
Non avrai più alcuna intenzione di rinunciare.
Ti inginocchierai davanti al suo uccello, lo imbocchi con la passione della mamma innamorata! Appena ti entrerà tra le labbra un brivido di piacere lungo ti percorrerà la schiena. Cazzo santo, stai per pompare l’uccello duro di tuo figlio!
Con l’uccello dentro la bocca alzi lo sguardo, scruti la sua espressione. Ti starà fissando con gli occhi fuori dalle orbite, rosso dalla eccitazione!
Lo sentirai, subito tremare, al suo gemere, imbocchi golosamente il suo potente uccello e solo un attimo per pretendere il suo piacere inondarti la bocca ed assaporare la sua calda sborra.
Amore come vorrei fosse tutto vero!”
Pochi secondi di un assoluto silenzio e
“Gran figlio di puttana mi hai portato ad un livello di eccitazione che non riesco più a controllare. La fica mi sta scoppiando, e ora devi rimediare. Non so ancora cosa succederà domani ma so cosa voglio ora! Adesso non puoi lasciarmi così ora mi devi sbattere per bene sia davanti che dietro! Devi farmi godere in fica e nel culo. Non ti consento di deludermi! Fammi godere come una troia Dai, sbattimelo in fica e pompami come si deve! Amore mio mettimelo dentro! Scopami!”
Quando chiava non ha limiti, le piace essere trattata da porca indecente.
Che gran notte!
Solo giorni passare e, nel non porsi più alcuna vergogna nel confermarmi il suo cedere!
Come se le mie fantasie fossero la sceneggiatura di un film porno. Io regista del salire delle sue emozioni, lei perfetta pornoattrice governare l’indole di troia, guidando il suo cedere alla lussuria.
Ha concretizzato un sogno di anni. Ha preteso il toccarsi di nostro figlio davanti al magnifico puttanone della sua fantasia, si è imposta troia, e da amorevole mamma lo ha portato a godere!
“Puttana ti sei fatta toccare la fica da tuo figlio, ti è piaciuto troia?”
Solo un attimo per il suo riscontro:
“Siiiii è stato meraviglioso!
Sempre più osceno:
“Ti sei fatta sborrare in bocca come una gran troia. Come era la sua sborra?”
“Si! L’ho fatta godere solo sfiorandolo con le sole labbra. Amore non solo buonissima, ma anche tanta come non ne ho mai ricevuto in vita mia.”
Confessarmi poi di avergli detto del mio sapere del suo desiderio per la bella mammina. Averlo fatto per farlo stare tranquillo e perché non voleva pensasse che nel suo intrigante offrirsi vi fosse l’intenzione di tradire il suo rispetto a me dovuto! Confermargli tutto il suo amore per me, al salire del forte desiderio per lui.
“Lui sorpreso, spaventato, scappare via, lasciarmi sola. Sola con una infinita voglia di cazzo!”
Con la voce strozzata dall’eccitazione.
“Amore, tutto il giorno quella voglia sfibrarmi e, adesso devi sfiancarmi. Non mi devi scopare, voglio essere chiavata come la peggiore troia di questa terra.
Non ricordo di aver mai avuto così alta voglia!”
Entrambi stravolti in una delle più travolgenti scopate che io ricordi. Siamo esplosi in un orgasmo devastante, sublime, intenso. Stupendo! Impossibile contenere il suo urlare l’immenso piacere.
Poi difficile tornare normali. I respiri stentano ad acquietarsi. Con i corpi che ancora tremano, ad una lunga notte trascorrere, non riuscire a dire nulla.
Non più pudore, sparita la vergogna, ma ancora la ragione prevalere, e i sensi di colpa inibire il suo offrirsi totalmente.
Ancora la paura fermarla!
Una lunga stasi.
I giorni a seguire difficile riprendere la nostra ‘quotidianità. In casa l’aria farsi greve, la tensione salire, i silenzi diventare assordanti.
Pietro sembra assente, essermi davanti e, al suo sapere del mio di sapere, abbassare lo sguardo, come spaventato nell’essere stato scoperto in “flagranza di reato”.
Di sicuro un grande ‘timore reverenziale’ nei miei confronti di padre/marito.
Come poterlo tranquillizzare!
Sempre lei sorprenderci!
Riprendere il suo intrigante fare, farlo proponendosi a noi seducente e sfacciata. Provocante, accentuare movenze sensuali, abiti corti, stretti, trasparenti.
Così diventare discreta la mia presenza in casa, ma vigile a seguire le provocazioni di una mamma salire di intensità.
Non porsi più molti problemi ed offrirsi ai nostri occhi sensuale e troia. Il come si propone, il come si offre dando libero spazio alla fantasia di una magnifica troia. Non ha pio dubbi su quello che desidera.
Sale la mia convinzione che sta ‘programmando‘ il voler essere una madre snaturata!
Superata ogni mia intrigante fantasia, stasera è proprio il massimo della seduzione, ed è enorme la difficoltà del nostro ragazzo a contenere vistose erezioni.
Un corto scamiciato, ben aderente, tanto da rendere concreto il suo non indossare intimo. Dopo aver finto un iniziale pudore, si offre per come ho sempre amato sia: la gran puttana senza limiti né vergogna!
La cena trascorre al suo provocante fare, e i nostri sguardi farsi più interessati al continuo flettere il busto, chinarsi in avanti lasciando ai nostri occhi di ammirare ogni particolare di un corpo che si esalta al suo essere sensuale.
Dovermi fare violenza per non infilare una mano tra le gambe per accarezzare splendide chiappe e stuzzicare il buchino di un invitante culo. Stesso desiderio sicuramente represso dal nostro marpione!
A fine cena, Pietro, impacciato, si ricuce un proprio spazio sul divano. Un plaid nasconde la potente erezione!
Rimasti soli.
“Dio che splendida troia! Stasera ci stai facendo impazzire e lui ti sta scopando con gli occhi. Sotto quella copertina nasconde un signor cazzo! Ma ha timore della mia reazione. Vai a tranquillizzarlo. Io starò nascosto a guardarvi.”
Solo un attimo, per fissare me e sorridere a lui, raggiungendolo sul divano decisa a seguire la mia richiesta.
“Fallo sborrare!”
Pochi minuti e l’espressione languida del suo viso confermarmi della sicura maschia mano risalita su nude gambe.
Immediato il suo stupore nel prendere atto del suo essere nuda e, sicuramente, già bagnata tra le cosce.
Di contro la sua disponibilità a ricambiare morbose carezze. Solo secondi per soffocare il gemere del suo bambino, incollando le labbra sulle sue, infilando tutta la lingua in bocca.
Fermo immobile in un attimo è lei tastare una imponente eccitazione.
Sconvolta lasciarsi pizzicare i duri capezzoli dal nudo seno. Con le lingue che si intrecciano furiose, ascolto anche il suo gemere a dita che penetrano violente la fica. Gemiti intensi al salire della rispettiva eccitazione.
Un lungo limonare, con mani impazzite sui rispettivi sessi.
Fissarlo dritto negli occhi, nello sguardo chiara l’espressione da troia al salire la sua voglia di cazzo pronta a coronare un sogno!
Mai il non controllo la mia emozione e, ad un respiro strozzato, Pietro accorgersi della mia presenza e, impaurito, scappare impacciato in camera sua
Stizzita, in camera alta la tensione. Il suo atteggiarsi quasi dispiaciuta per non aver completato l’opera di portarlo ad una lunga sborrata!
Ancora quel mio perverso desiderio.l:
“Non puoi certo lasciarlo così, vai metti fine al suo supplizio, prima che lo faccia da solo.”
Nel suo sguardo immensa la voglia
“Spompinalo come sai fare solo tu!”
Sconvolta di eccitazione nel privarsi del corto scamiciato e, nuda, esaltare la sua figura di troia con indosso un succinto baby-doll bianco. Rapido una mia carezza su di una caldissima fica, due dita farla tremare, e ad un suo profondo respiro, lasciarmi con l’eccitazione a palla.
Solo secondi per essere dietro quella porta. La flebile luce della abat-jour lasciarmi seguire iniziali amorevoli carezze di mamma sul petto. Rabbrividisce a delicate mani privare la giovane figura del lenzuolo, le labbra seguire il corpo, apprezzare quel cazzo dalle dimensioni stratosferiche già stretto in una sua mano. Passata la sorpresa subentra la sua emozione a quella mano che, lenta, avvia una eccitante sega.
C’è passione nel suo avvolgere quel duro cazzo tra morbide labbra!
È stupenda, guardarla con il cazzo di nostro figlio in bocca mi manda in estasi!
Lenta lavora il cazzo, mettendo in pratica tutta la sua esperienza di grande pompinara. Lo lecca, lo succhia, lo morde, mentre una mano lo sega e l’altra stringe gonfi coglioni.
A sguardi che non si allontanano uno dall’altro, si trasmettono intense emozioni. Lei continua a leccargli la cappella.
Dio che puttana, la sua dolce mammina, libidinosa e depravata, sta facendo impazzire non solo lui!
Troppo alta l’eccitazione accumulata per resistere ancora. Continui tremori del giovane corpo confermarle che è pronto a donarle il suo dovere di maschio!
Rapido, con fare scomposto, sfila il duro pronto ad esplodere, in piedi davanti a lei, lo avvicina al viso per un perverso contatto. Chiara l’intenzione di volerle sborrare in bocca!
Lo impugna e comincia a segarsi con forza, avvicinando la cappella scoperta su carnose labbra. La delizia picchiettando la punta per favorire il suo schiudere la bocca. Colpi di un cazzo duro che aumenta l’eccitazione di una spudorata madre. Il nostro bambino ormai sa come vuole essere trattata per farla impazzire. Sa del suo essere una gran puttana, e le puttane godono nel farsi sborrare in bocca!
E lei vuole dimostrare l’essere troia per il suo bambino!
Non vuole riempirsi solo la bocca, ma anche sporcarsi il viso! Vuole farsi sborrare anche sul seno, come fanno le più esperte troie
Vuole ricoprirsi il corpo di sperma!
Ormai è completamente fuori di testa, a bocca aperta, attende impaziente i caldi schizzi di un assurdo piacere.
Sguardi fissi, uno verso l’altro!
Quello di mio figlio trasmetterle la sublime sensazione che sta provando in quel momento magico: venire tra le labbra di sua madre! Quello della troia ricambiare, nella spasmodica attesa di ritrovarsi la bocca piena della sua sborra!
Il solo guardarli mi sconvolge, e ascoltare le sue parole, mentre sta per venire, mi accendono di desiderio. Con il cazzo duro tra le mani rivivo il piacere di una intensa sega.
Impazzito invoca il suo essere
- Mamma… mamma… sborro! -
pronto a venire nella sua bocca!
Ancora più sconvolta lei nel sentirsi chiamare “mamma” pronta ad accogliere il caldo seme di suo figlio!
Sentirla chiamare “mamma” e non “troia” è perverso, depravato, più eccitante!
Sento la testa scoppiarmi!
- Mamma, ti prego in bocca ora!-
pronto a schizzarle tutta la sua più morbosa eccitazione
- Si…si… amore di mamma… sborrami in bocca! -
Non fa a tempo a terminare la frase che ad un urlo di piacere.
- Mammaaaaa!!! Mamma…vengooooooo!!!!! -
La lingua accoglie il primo, violento, schizzo. Immediato ritirarla per assaporare il caldo seme. Non avere il tempo di ingoiare che una sequela di potenti altri schizzi colpirle il viso. Ancora in bocca, di nuovo sul viso, ed in rapida sequenza sul seno.
Meraviglioso il suo fare da troia!
Fissandolo apre la bocca, per mostrargli la sborra che la riempie. Non la ingoia, la tiene in bocca. Non parole, nessun gesto, solo lo spontaneo avvicinare le labbra a quelle del suo bambino e pretendere la sua lingua nel suo stesso seme.
Tanto osceno, quanto perverso, l’incestuoso bacio. Le lingue giocano impazzite, finché, un po’ per uno, non lo ingoiano tutto!
Sono fuori di testa!!!
Poi un lungo forte abbraccia pieno di amore e passione, un veloce parlottare di cui ignoro i contenuti e, giusto in tempo per tornare in camera, che mi raggiunge con l’espressione che materializza una immensa voglia di cazzo.
La fica deve essere un fiume in piena. Difficile rinunciare ad un così bel cazzo! Perché soffrire tanto! In altre circostanze si sarebbe già aperta spudoratamente per accoglierlo con tutti gli onori che meritavs. Lo avrebbe trattenuto con passione dentro di lei, al caldo delle sue umide labbra, non lo avrebbe fatto uscire fuori finché non avesse sentito i suoi potenti schizzi procurargli un orgasmo favoloso e senza fine!
Ma ancora la paura bloccarla! Mancarle il coraggio di andare oltre!
Mi è davanti, il corpo ancora tremare, il viso sporco di sborra. Nudo la stringo in un forte abbraccio, le trasferisco anche i miei tremori, leccando ciò che ancora ricopre il viso della mia grande troia. Con la lingua accompagno quel seme alle sue labbra, poi dentro la bocca. Lei accoglierlo con lussuria, lo gusta, lo ingoia.
Una mano risale dalle cosce alla fica, di nuovo infilo dentro quattro dita. Posiziono il pollice, rimasto fuori, sopra il grillo, con la mano a tenaglia imprigiono fica e grilletto.
Geme priva di ogni pudore!
Inizio un avanti e indietro, stantuffo dentro la fica e contemporaneamente sfrego il bottoncino del suo piacere
Sale la sua eccitazione!
Spudorata:
“Adesso fammi sborrare. Tesoro voglio godere! Cazzo, dai affonda le dita nella fica… daiiiii!!! Amore mio adoratooo… così… così… siiiii!!!! Daiiiiii… cazzo che bello… cazzo… cazzooooo!!!!!!”
Lecco la sborra e muovo convulsamente le dita dentro fica, e sul grilletto.
È pronta a raggiungere l’orgasmo!
“Amore, ora scopami, fammi godere…sssiiiiiii”
In piedi, privo di controllo, la spingo alla parete, ed immediato affondò il cazzo nella fica.
“DIO! SSSSIIIIiiiiiii”
Un urlo liberatorio!
Scopiamo senza curarci di controllare il salire di gemiti pieni di lussuria!
Interrompo un attimo il mio fare. Un ombra mi da la certezza che nostro figlio ci sta spiando. Di sicuri ha sentito il suo intenso gemere!
Ha lasciato, volutamente, la porta socchiusa per consentire a lui di sentire.
Al mio farglielo notare, perso ogni contegno, scatenarle un misto di libidine e lussuria, urla ancor di più il suo piacere. Il suo gemere è più di un gridare!
“SSSSSssssiiiiiiiiiiiiiiiiii…!!!”
So benissimo che il figlio maschio si eccita moltissimo quando sente la mamma scopare, la desidera, vorrebbe stare al posto del padre e infilare il suo uccello nella fica materna.
Solo un’attimo, l’espressione del viso materializzare lo sporco desiderio:
“Si! Amore di mamma, scopami, sfondami la fica!”
Spontanea, ad occhio chiusi liberare una assurda fantasia. Il pensiero che possa essere nostro figlio a scoparla esalta quel suo essere la nostra magnifica troia!
“Dai, Pietro, amore di mamma, sfondami la fica! Mi piace il tuo cazzo, lo voglio, fammi godere come una porca! Ti prego scopami, mandami all’inferno poi, assieme andremo in paradiso!”
La sua fantasia mi sconvolge! E io non voglio essere da meno.
Al salire di incontenibili suoi tremori, libero la mia di fantasia
“Sì mamma, ti voglio scopare, mi fa morire saperti troia, mi ecciti, non voglio più solo guardarti, voglio sentirti urlare il mio nome.”
Non controlliamo più i nostri pensieri.
“Sì Pietro, dimmelo che sono una zoccola, una puttana, la tua troia! Pietro, dimmi che vuoi scoparmi! Dimmelo!!!
“Mmmmmmm, quanto sei porca!
Mamma sei una gran troia! Cazzo si fatti scopare. Uhmmm, quanto sei porca. Cazzo mi stai strizzando il cazzo con la fica! Dio, ti voglio puttana. Mamma mi stai facendo godere!”
Il pensiero di fare sesso con suo figlio la eccita in maniera incontenibile!
“Daiiiii… amore di mamma… sbattimi forte, dai che sto venendo! Sborra nella fica di tua madre!!!”
Sento che sta venendo.
Sto per venire anch’io!
Comincia a tremare tra le mie braccia, e sento il cazzo gonfiarsi meravigliosamente duro nella sua fica!
“Mamma, è meraviglioso sborrarti nella fica!!! Sìììì… mamma ti sborro dentro!!!
“Pietro, amore sborra!!! Sììììììììì!!!Amore di mamma, dimmelo che sono la tua zoccola, la tua mignotta!…Daiiiii… figlio mio… dai che sto venendooo! Sborra nella fica di mammaaaa!!! Sborrlamo
insieme!!!”
Non controllo la mia eccitazione, pretendo il suo voltarsi, immediato il suo tendere le braccia alla parete, istantaneo flettere il busto e, oscena, allargare le gambe.
“Si tesoro, nel culo! Adesso nel culo. Lo so quanto ti piaccia il culo di mamma, e la tua dolce mammina non te lo vuole negare. Sono pronta a dartelo!’
Il pensiero che possa essere nostro figlio ad aprirle il culo la manda ai matti!
Le mani sui fianchi e con un colpo secco la inculo.
“Uhhmmm, porco mi stai sfondando il culo. Si inculamiiiiiii!
Dio mio, senti quanto godo mentre mi inculi! Dimmi che sono la sua troia! È bellissimo. Sssssiiiiiììììiii!”
Interdetto, Pietro, ascolta le nostre fantasie. Ha il cazzo stretto in un pugno e tira furioso sconvolto alle parole di sua madre.
“Riempimi il culo!!! Si amore di mamma, sborrarmi in culo! Cazzo all’inferno… all’inferno…SSSIIIIIIIIII!”
Il pensiero che sia nostro figlio ad aprirgli il culo ci eccita da morire!
“Sborrami in culo ti prego fallo!!! Sìììì… vengooooooo!!! Siiii… Dai sborriamo assieme! Pietrooooo!!!”
Solo pochi secondi ed urlo il mio piacere riempiendola anche io …
Seguiamo Pietro sparire in fretta, come fosse spaventato da una realtà difficile da comprendere, lasciandoci alla nostra lunga notte….
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Quando una mamma troia ama! L’epilogo. - Feli:
